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    BF, assembla approva delega a CdA per aumento di capitale da 300 milioni

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di BF, holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha deliberato di conferire al consiglio di amministrazione delega ad aumentare il capitale sociale a titolo oneroso, in una o più volte, con eventuale articolazione in più tranche e in via scindibile, per un importo massimo complessivo (inclusivo di soprapprezzo) di 300 milioni di euro, mediante emissione di nuove azioni ordinarie, prive dell’indicazione del valore nominale, da offrire in opzione agli aventi diritto; la delega ha validità per un periodo di 5 anni a decorrere dalla data odierna.BF prevede che la delega possa essere esercitata, e l’aumento di capitale possa avere esecuzione, entro la fine del corrente esercizio, subordinatamente alla pubblicazione di un prospetto informativo di offerta e ammissione a quotazione, soggetto all’approvazione della CONSOB.L’assemblea degli azionisti ha anche approvato la proposta formulata dall’azionista Eni Natural Energies (titolare di una partecipazione pari al 5,315% del capitale), nominando Luigi Ciarrocchi alla carica di amministratore, a seguito di cooptazione.(Foto: Joao Marcelo on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    “Nuove Tradizioni”, Fini presenta le novità del 2023

    (Teleborsa) – Gruppo Fini – brand di pasta fresca con oltre 110 anni di storia che vanta nel suo pastificio in provincia di Modena una produzione di oltre 4 milioni di chilogrammi annui – annuncia le novità del 2023. “Il nostro obiettivo – spiega Luigi Famulari, Chief Marketing Officer del Gruppo Fini – è di portare nella vita di tutti i giorni il gusto dell’autenticità, che per noi vuol dire fare le cose fedeli all’originale, ricercando ciò che è più genuino e naturale possibile, per offrire il gusto vero e riconoscibile dei migliori ingredienti, secondo l’autentico saper fare emiliano che ci contraddistingue”.Al centro il lancio della nuova linea di pasta fresca ripiena “Nuove Tradizioni” pensata – sottolinea l’azienda in una nota – “per stimolare la curiosità del consumatore a tavola con sette ricette che prendono ispirazione dal patrimonio gastronomico regionale italiano”. LEGGI TUTTO

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    Dieta, prezzi proibitivi: versione light dei prodotti costa il 45% in più

    (Teleborsa) – Al rientro, tra i buoni propositi di molti italiani, ci sono le diete. Ma anche la scelta di mettersi in forma ha i suoi costi a partire dalle visite specialistiche. La prima visita dal nutrizionista costa 97 euro, i controlli 50. Per il dietologo si sale a 155 euro per la prima visita e a 65 per i controlli. Oltre a ciò, come è noto, se si sceglie di seguire una dieta sarà necessario acquistare prodotti specifici, o almeno ipocalorici. Prodotti sempre più diffusi e consumati, i cui prezzi sono schizzati alle stelle soprattutto negli ultimi anni. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato i prezzi dei prodotti light e di quelli proteici, per coloro che seguono diete low carb, rilevando costi estremamente elevati. Mediamente, su un paniere di 20 prodotti, – rileva l’indagine – la versione light costa il 45% in più rispetto alla versione ordinaria, i prodotti proteici costano, invece, il 164% in più rispetto alla versione normale.Prezzi che riguardano prodotti che si stanno affacciando sempre più al largo consumo e che, non sempre, trovano motivazioni realistiche per un divario così elevato rispetto alla versione classica. Spesso questi prodotti sono confezionati in formati più piccoli, per rendere più accessibile l’acquisto e meno evidente il divario, ma rapportando i prezzi alle medesime quantità la differenza appare evidente.(Foto: Louis Hansel on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giansanti: “Surplus agro-industriale positivo per 7,5%”

    (Teleborsa) – “È evidente che gli effetti del cambiamento climatico sono davanti a tutti noi. Alla luce di quello che dice il ministro Giorgetti (ossia che la manovra economica sarà complicata e non si potrà fare tutto ndr) io ho un pò le mani legate perché avrei tanto da chiedere al Governo. In un mercato così difficile, noi oggi abbiamo un settore primario condizionato dalla speculazione e dalla necessità del Governo di far scendere i prezzi al consumo”. È quanto ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo al Meeting di Rimini. “Riteniamo – ha aggiunto – che il modello francese, basato su come si va a formare il prezzo della filiera industria basato su come si va a formare il prezzo della filiera industriale, sia il modello giusto. So a quanto vendo il mio latte. Quando uno va a comprare il latte non lo compra per il cartone ma per il latte dentro, quindi devo capire se il valore del latte vale il 25% del prezzo alla vendita, il rimanente 75% è tra cartone, pubblicità e tutti quelli che sono i passaggi a valle dei margini di guadagno. Una legge come quella francese – ha concluso – che permette di stabilire quali sono e come si stabilisce il margine all’interno della filiera industriale sarebbe opportuna. Poi ci sono altre misure, come quella voluta dal ministro Lollobrigida insieme al ministro Giorgetti, quella della card che a mio avviso va rilanciata per l’anno prossimo, mettendo al centro i prodotti dell’agricoltura che sono direttamente sul banco della grande distribuzione, quindi ortofrutticoli e carni. Ma, soprattutto, chiediamo al governo un costo del lavoro più basso perché dove i margini sono strettissima la differenza la si fa sui costi”.”Mentre tutto va male, il sistema agro-industriale del Paese, negli ultimi anni, è invece andato molto bene. Il surplus commerciale oggi è positivo per 7,5 miliardi e quindi, se ripensiamo al 2015, l’anno di Expo, eravamo con una bilancia commerciale negativa e con un valore dell’export di 28 miliardi, oggi siamo a 62 miliardi e con una bilancia commerciale positiva di 7,5 miliardi” ha detto Giansanti a margine del Meeting di Rimini. “E, soprattutto – ha aggiunto – con un dato molto interessante che è quello delle esportazioni nei Paesi extra-Ue. Mentre la Francia è scesa dal 19% al 17% l’Italia è aumentata, nello stesso periodo del 12%. Questo sta a significare che i nostri prodotti sui mercati internazionali performano e performano bene. In dieci anni dal 2013 al 2022”. Giansanti ha poi posto l’accento sui danni relativi all’alluvione in Emilia-Romagna. “Ci troviamo di fronte a qualcosa di storico negativo, perché i danni sono stati incalcolabili. Si stima una variabile tra un miliardo e mezzo e 2 miliardi per ora stimati da aziende agricole. Abbiamo avuto una serie di incontri anche nelle settimane scorso col governo. Mi auguro e spero che rispetto a quanto definito col governo si passi adesso alla perimetrazione e definizione delle aree colpite dai danni e che nel minor tempo possibile possano arrivare i ristori – ha detto il presidente di Confagricoltura – Mi dice, il governo, che entro autunno questi ristori arriveranno. Aspettiamo fiduciosi e sono convinto che le promesse seguono i fatti, perché se ciò non dovesse avvenire non c’è solo un problema di danno nell’anno in corso, ma anche di continuità aziendale perché se non ho le risorse per poter far fronte alle necessità per l’anno prossimo mi troverei in difficoltà e perderei due anni. L’importante non farsi tirare per la giacca da nessuno, perché le cose vanno fatte bene perché le imprese non possono aspettare e non possono essere tirate per la giacca. Vedo che c’è molta polemica da una parte e dall’altra, noi siamo imprenditori. Noi vogliamo parlare con governo nazionale, regionale, ognuno che ha responsabilità deve far fronte alle proprie responsabilità”. Sul fronte del salario minimo, per il presidente di Confagricoltura, la centralità va data alla contrattazione. “Io credo nel contratto che firmiamo con i sindacati – ha commentato Giansanti –. Nel momento in cui viene stabilita una tariffa oraria con i rappresentanti dei lavoratori, ritengo che quella tariffa prevista sia equa. L’elemento su cui bisogna continuare a lavorare è la centralità dei contratti di lavoro. Il problema sta nei contratti ‘pirata’. Anche in agricoltura – ha spiegato – noi abbiamo una serie di soggetti che si presentano alle porte delle aziende, che non sono necessariamente ‘caporali’ visto che si sono dati una veste giuridica e fanno anche la fattura, che offrono proposte estremamente vantaggiose, che vanno a destrutturare la contrattazione tra le associazione che rappresentano le imprese e i sindacati che rappresentano i lavoratori. È evidente che la centralità deve essere all’interno del contratto e soprattutto nella possibilità di costruire un modello in cui alla domanda corrisponda l’offerta, mentre oggi purtroppo a domanda non sempre corrisponde un’offerta ed è quello lo spazio in cui spesso si incunea quel mondo grigio con contratti che non richiamano né i contratti dell’agricoltura né i contratti del commercio e che rischiano di destrutturare il sistema, creando condizioni di disparità sia fra i lavoratori che fra le stesse imprese: l’azienda che ha un costo del lavoro più basso – ha proseguito – risulta più competitiva rispetto a quella vicina che rispetta il contratto di lavoro con le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori. Definire un numero per il salario minimo non significa nulla perché a quel punto dovremmo indicare anche il salario massimo per definire tutti i livelli e le scalette: ecco perché la centralità va data alla contrattazione”. Infine, parlando di migranti, Giansanti ha affermato che “il modello dei flussi va migliorato”. “Certamente come dato positivo – ha detto – riscontriamo l’aumento del numero delle persone che sono state assegnate rispetto al governo precedente. È troppo lungo e complesso il modello con cui si regola l’ingresso. Primo perché c’è il click day, quindi troppo spesso la domanda di una azienda che ha bisogno viene scartata perché ci mette troppo a caricarla, poi i tempi per avere l’autorizzazione: noi generalmente facciamo la domanda un anno per l’altro mentre invece dovremmo fare la domanda per l’anno in corso. Poi c’è il tema della formazione che diventa fondamentale. Noi dobbiamo fare la formazione su questi operai direttamente nei loro paesi di origine”. LEGGI TUTTO

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    Dr Shaer acquista business gluten free di Hero in Finlandia

    (Teleborsa) – Dr. Schaer, azienda italiana specializzata in alimenti per diete speciali, ha annunciato di aver rilevato l’attività “gluten free” di Hero nei Paesi nordici. La transazione sarà conclusa entro fine anno.Più in dettaglio, l’azienda altoatesina ha rilevato il sito produttivo di Korsnas, in Finlandia, inclusi i dipendenti e tutta la linea di alimenti “gluten free” prodotti in loco, comprese le conosciutissime gallette di pane croccanti finlandesi.Attraverso questa acquisizione l’azienda italiana si rafforza nel mercato gluten free in Nord Europa, consolidando la sua posizione in Norvegia, Danimarca, Finlandia e Svezia. “L’espansione di Dr. Schaer nei Paesi nordici ci permetterà di rafforzare la nostra missione di migliorare la vita di tutti i consumatori con esigenze specifiche nutrizionali”, ha commentato Hannes Berger, Ceo di Dr Schaer.”Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a portare a termine questa vendita, poiché consentirà all’azienda Dr. Schaer, specialista nel settore del senza glutine, di raggiungere il suo pieno potenziale”, ha sottolineato Rob Versloot, Ceo di Hero, ricordando che questa cessione fa parte della strategia a lungo termine di concentrarsi sui prodotti e snack per bambini e ragazzi.(Foto: © crampinini/123RF) LEGGI TUTTO

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    Kraft Heinz, Carlos Abrams-Rivera sarà il nuovo CEO

    (Teleborsa) – Il board di Kraft Heinz, colosso statunitense attivo nel settore alimentare e delle bevande, ha nominato Carlos Abrams-Rivera come nuovo CEO e membro del consiglio, con efficacia dal 1° gennaio 2024. Fino ad allora, Abrams-Rivera continuerà nel suo ruolo di presidente del Nord America con l’ulteriore responsabilità di diventare Presidente di Kraft Heinz, con effetto immediato. Abrams-Rivera subentrerà come CEO a Miguel Patricio, che è stato CEO della società dal 2019 e presidente del Consiglio dal 2022. Patricio passerà al ruolo di presidente non esecutivo il 1° gennaio 2024.Nel suo ruolo di EVP e presidente del Nord America, Abrams-Rivera ha supervisionato con successo le operazioni negli Stati Uniti e in Canada, sottolinea la società. “Carlos è la persona migliore per guidare la fase successiva della trasformazione dell’azienda – ha affermato Patricio – La sua mentalità strategica e innovativa è l’ideale per continuare a spingere Kraft Heinz nel nostro percorso verso la grandezza. Da quando è entrato a far parte di Kraft Heinz nel 2020, ha costantemente ottenuto ottimi risultati nelle attività di vendita al dettaglio e fuori casa in Nord America. L’esperienza di Carlos sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti completa la nostra ambizione di crescita”.(Foto: Jacob Rice on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Agricola Moderna, finanziamento di 10 milioni da Intesa con Garanzia SACE

    (Teleborsa) – Agricola Moderna, azienda innovativa che opera nel campo dell’agricoltura verticale, ha ricevuto un finanziamento di 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo e assistito dalla Garanzia Green di SACE. La disponibilità di nuovi capitali permetterà l’implementazione tecnologica dell’impianto di vertical farming in costruzione ad Agnadello (CR), operativo a partire da settembre del 2024. La società è nata a Milano nel 2018 dall’idea dei due founder Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti e dal 2020 ha iniziato la distribuzione dei propri prodotti in tutto il territorio lombardo, attraverso GDO ed e-commerce specializzato.Il nuovo stabilimento racchiuderà l’intera filiera produttiva su un’area di circa 9mila m2 di cui 2mila destinati alla coltivazione per una superficie totale di coltivazione, su più livelli, di 11mila m2. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno, in media 2,5 al giorno, di ortaggi a foglia tra insalate teen leaf e aromatiche pronte al consumo. L’impianto infatti sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili e automatizzato, tutto sarà realizzato all’interno dello stabilimento: dalla semina al confezionamento dei prodotti, per proporre alimenti freschissimi e incontaminati.”Il nostro obiettivo è quello di approcciare il mondo agricolo in modo sistematico: perfezionare i processi ed eliminare gli sprechi e la chimica dannosa all’ambiente e all’uomo – commenta Benjamin Franchetti – Nel sistema agro-alimentare tradizionale, circa 1/3 delle risorse alimentari sono sprecate nelle diverse fasi della filiera, produzione, trasformazione, distribuzione e consumo, con conseguenze negative sull’ambiente. In Agricola Moderna ci impegniamo quotidianamente affinché gli sprechi siano ridotti al minimo lungo tutta la filiera produttiva. Risparmieremo circa il 95% di acqua e di terreno e renderemo il processo sempre più circolare: l’acqua evaporata dalle piante, ad esempio, non verrà sprecata ma analizzata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema”.”Siamo orgogliosi dell’incredibile interesse che sta ruotando intorno ad Agricola Moderna, ciò ci permette oggi di avere partner e azionisti strategici per lo sviluppo del nostro business con cui condividiamo principi e obiettivi – dichiara Pierluigi Giuliani – La fattoria di Agnadello è un nuovo punto di partenza per distribuire i nostri prodotti in tutta Italia. In futuro vogliamo aprirci anche ai mercati internazionali con nuovi impianti oltre che in Italia anche in Europa”.”Sostenere le imprese che investono in sostenibilità e innovazione rappresenta il cuore della nostra missione, in linea con gli obiettivi del nostro Piano Industriale INSIEME 2025 – spiega Daniela Cataudella, Managing Director Business Corporate di SACE – Per questo noi di SACE siamo orgogliosi di essere al fianco di una realtà come Agricola Moderna orientata allo sviluppo di nuove tecnologie per affrontare con successo le sfide della trasformazione digitale e crescere in modo sostenibile”.”Siamo particolarmente soddisfatti di affiancare un’eccellenza come Agricola Moderna – afferma Bruno Pacini, Responsabile Industry Food & Beverage and Distribution della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo – Il progetto di Agnadello è un esempio concreto e innovativo di come le aziende dell’agroalimentare sappiano evolvere abbracciando modelli circolari e utilizzando tecnologie all’avanguardia, in coerenza con gli obiettivi del PNRR correlati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica”. LEGGI TUTTO

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    Tyson Foods chiude 4 impianti di pollo negli USA dopo trimestrale deludente

    (Teleborsa) – Tyson Foods, multinazionale americana che opera nel settore alimentare, ha chiuso il terzo trimestre dell’anno fiscale 2023 (terminato il 1° luglio 2023) con vendite pari a 13,14 miliardi di dollari, in calo del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (al di sotto delle aspettative degli analisti di 13,59 miliardi di dollari), e un utile operativo rettificato di 179 milioni di dollari, in calo dell’82% rispetto all’anno precedente. L’EPS è stato negativo per 1,18 dollari, in calo del 157% rispetto all’anno precedente, mentre l’EPS rettificato è stato di 0,15 dollari, in calo del 92% rispetto all’anno precedente.La società ha annunciato la chiusura di quattro impianti di lavorazione di segmenti di pollo, situati a Corydon, Indiana; Destro, Missouri; Noel, Missouri; e North Little Rock, Arkansas, per ottimizzare ulteriormente l’utilizzo delle risorse. Prevede di spostare la produzione in altre strutture e di cessare le attività nelle località interessate nei primi due trimestri dell’anno fiscale 2024.”Mentre le attuali dinamiche di mercato rimangono impegnative, Tyson Foods è pienamente impegnata nella nostra visione di fornire una crescita sostenibile e un miglioramento dei margini – ha affermato il CEO Donnie King – Sono incoraggiato dai miglioramenti che abbiamo apportato in questo trimestre, comprese le nostre linee Tyson Core Business che continuano a superare i nostri concorrenti nella crescita dei volumi”.”La difficile decisione di chiudere quattro allevamenti di pollame dimostra il nostro impegno per un’azione coraggiosa e l’eccellenza operativa mentre promuoviamo le prestazioni, inclusi costi inferiori e miglioramento dell’utilizzo della capacità, e costruire sulla nostra strategia per rendere Tyson Foods più forte a lungo termine”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO