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    Revisione Pac, Confagricoltura: “Semplificazione significativa a vantaggio delle imprese anche grazie a retroattività”

    (Teleborsa) – “L’approvazione da parte del Consiglio UE della parziale revisione della PAC è un grande risultato per le imprese agricole che imprime un’accelerazione importante verso un’incisiva semplificazione, riducendo i vincoli all’attività produttiva. Sebbene ci sia ancora molto da fare, questo è un primo traguardo, ottenuto grazie al documento presentato a febbraio dal Governo italiano alla Commissione, che includeva le proposte di Confagricoltura annunciate durante l’Assemblea straordinaria a Bruxelles. Ottima la retroattività a partire dall’inizio dell’anno in corso”. È quanto ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, commentando l’approvazione della parziale revisione della PAC. Giansanti – fa sapere Confagricoltura in una nota – “ringrazia il Governo, e in particolare il ministro Lollobrigida, per il lavoro essenziale e positivo svolto in ambito europeo. Occorre ora procedere a livello nazionale alla modifica del Piano strategico per l’applicazione della PAC. A livello comunitario, intanto, proseguono le iniziative per la revisione della direttiva sulle pratiche sleali e per rafforzare il ruolo dell’agricoltura all’interno della filiera”.”Resta comunque indispensabile una profonda riforma della PAC, più attenta alla produzione, alla competitività e alla tutela dei redditi”, ha concluso Giansanti. LEGGI TUTTO

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    Masi Agricola, Roberto Diacetti (Enpaia) in CdA: sostenibilità tema cruciale per settore agricolo

    (Teleborsa) – “Sono onorato di entrare nel Board di Masi Agricola che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy e guarda con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale che è diventata un tema cruciale in tutti i settori, compreso quello agricolo. Per la Fondazione Enpaia il supporto all’economia reale italiana e le tematiche Esg costituiscono una priorità strategica e ne guidano sempre più le politiche d’investimento”. Lo ha dichiarato Roberto Diacetti, Direttore Generale della Fondazione Enpaia, dopo che l’assemblea degli azionisti di Masi Agricola, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, ha rinnovato il CdA.Il neoeletto CdA ha attribuito le deleghe operative per la gestione sociale, confermando Sandro Boscaini e Federico Girotto Amministratori Delegati alla gestione ordinaria e Bruno Boscaini Consigliere con delega alle attività industriali non enologiche e logistica. In considerazione della particolare vocazione alla sostenibilità della società, ribadita dalla recente acquisizione dello status di società benefit, il CdA ha istituito un Comitato Sostenibilità composto da Lamberto Lambertini (Presidente) e Roberto Diacetti. LEGGI TUTTO

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    Lollobrigida, trasparenza e valorizzazione: il ruolo chiave del settore agroalimentare italiano

    (Teleborsa) – “Tutto ciò che è trasparente, per quanto ci riguarda, serve da una parte ad informare le persone che acquistano e consumano, dall’altra a valorizzare il grande lavoro di qualità che fanno in Italia i nostri produttori e trasformatori, che hanno la capacità di rendere più sicuri e qualitativamente più elevati i loro prodotti ed è per questo che la trasparenza può servire ad aumentarne ancor di più i valori sui mercati nazionali ed internazionali”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time al Senato, a una interrogazione sull’etichettatura trasparente delle carni in relazione alle condizioni di trattamento degli animali. Il ministro ha quindi ricordato che per questo il Governo contrasta “qualsiasi tipo di etichettatura condizionante non informativa, come il Nutri-score; non lo facciamo da oggi e non lo facciamo da soli”, ha detto. Infine, ha ricordato il Sistema di qualità nazionale zootecnia e il Sistema di qualità nazionale dedicata al tema specifico del benessere animale. “Ad oggi hanno aderito al Sistema di qualità nazionale zootecnia oltre 6.000 operatori. Si tratta però di un processo virtuoso, ma che è su base volontaria e che intendiamo sostenere in ogni modo, dando la possibilità di verificare, specie sulla filiera delle carni, l’uso o l’abuso di prodotti come gli antibiotici”, ha specificato il ministro. Per quanto riguarda l’interrogazione sui recenti interventi normativi urgenti in materia agricola dopo l’approvazione in Cdm del decreto Agricoltura, al Senato, il ministro ha ribadito che “L’atteggiamento del Governo è che agricoltura e pesca sono irrinunciabili, li difendiamo dal primo giorno in tutte le sedi di carattere internazionale, a iniziare dall’Unione Europea”. Il ministro ha quindi ricordato le misure previste nel decreto, come la moratoria di un anno per le imprese agricole e della pesca sui debiti contratti se hanno superato una riduzione del 20% del volume di affari. O i fondi per filiere in difficoltà come quella del kiwi o quelli per le aziende vitivinicole colpite da peronospora o dalla flavescenza dorata della vite. “Speriamo che in fase di conversione del decreto ci sia la possibilità di ampliare questi interventi”, ha concluso Lollobrigida. LEGGI TUTTO

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    Riforma Giustizia, raggiunta intesa su separazione carriere

    (Teleborsa) – La Riforma della Giustizia fa importanti passi avanti con l’ipotesi di separazione delle carriere dei togati. Se ne è parlato nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, dove erano presenti la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Guardasigilli Carlo Nordio, il vice ministro Paolo Sisto, il sottosegretario Mantovano ed i sottosegretari alla Giustizia Delmastro e Ostellari, i presidenti delle Commissioni di Camera e Senato Maschio e Bongiorno ed i responsabili alla giustizia dei partiti di maggioranza.A seguito dell’incontro è emerso che il Ministro Nordio presenterà un ddl costituzionale sulla separazione delle carriere prima delle elezioni europee. Nell’incontro si sarebbe stabilito anche di accelerare sulla proposta di eliminazione dell’abuso d’ufficio.A quanto si apprende c’è già l’accordo sulla separazione delle carriere dei magistrati e sull’istituzione di due CSM, ma si starebbero ancora valutando le modalità di elezione dei giudici, per stabilire se sarà a sorteggio ‘secco’ o ‘mediato’. Nel secondo caso, i magistrati candidabili al Csm che saranno sorteggiati verrebbero poi sottoposti a successiva selezione. Parrebbe invece esclusa l’ipotesi di nomina di metà dei componenti del CSM da parte del Governo.Fra le ipotesi formulate nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi c’è anche l’istituzione di un’Alta Corte, che giudicherebbe sia i magistrati giudicanti che requirenti.(Foto: Per gentile concessione dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi) LEGGI TUTTO

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    La Doria, Fitch assegna rating B con outook Positivo

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha assegnato a La Doria, gruppo italiano leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, un Long-Term Issuer Default Rating (IDR) atteso per la prima volta a “B(EXP)” con un outlook positivo. L’agenzia di rating ha inoltre assegnato alla sua prossima emissione da 500 milioni di euro di titoli senior garantiti un rating atteso dello strumento pari a “B+(EXP)”.I rating di La Doria riflettono principalmente la sua dimensione di nicchia e la concentrazione della base di clienti retail, che è in parte mitigata dalle sue relazioni di lunga data con i clienti e dall’adeguata redditività operativa per un’azienda di trasformazione alimentare private-label. L’IDR è inoltre ancorato ai parametri di leva finanziaria moderata di La Doria e al sostenuto flusso di cassa (FCF) positivo.Secondo Fitch, La Doria sarà in grado di generare una modesta crescita dell’EBITDA, supportando margini FCF low single-digit e portando a un adeguato margine di leva finanziaria. L’espansione organica dei ricavi e i miglioramenti del margine EBITDA, anche attraverso efficienze interne e aggiornamenti del mix di prodotti, collocheranno saldamente La Doria nella sensibilità per un upgrade a “B+” nei prossimi 12-18 mesi, che si riflette nell’outlook positivo.L’agenzia di rating ricorda che gli azionisti di maggioranza di La Doria sono fondi gestiti da Investindustrial e che la famiglia fondatrice detiene una quota di minoranza. Investindustrial ha acquisito il controllo della società nel 2022 attraverso un public-to-private leveraged buyout. I titoli in emissione dovranno essere utilizzati per rimborsare il finanziamento in sospeso per il 2022 e per finanziare 125 milioni di euro di distribuzioni agli azionisti. LEGGI TUTTO

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    Ue, Coldiretti: legge ripristino natura sbagliata

    (Teleborsa) – “Sul ripristino natura non si deve alimentare la contrapposizione tra agricoltore e natura. E’ una legge che finirebbe per diminuire la produzione agricola e aumentare la burocrazia a carico delle imprese, senza dare il giusto ruolo all’agricoltore che in realtà è il primo e vero custode dell’ambiente”. Così il presidente di Coldiretti Ettore Prandini commenta quanto affermato recentemente dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in una lettera, resa nota in questi giorni, ad alcuni europarlamentari che chiedevano di portare avanti la proposta. Se da una parte le posizioni dei ministri sembrano poter portare a un rinvio del voto sull’accordo provvisorio del trilogo, approvato non senza difficoltà e divisioni anche dal Parlamento europeo, dall’altra la Commissione sembra non voler rendersi conto dell’impatto di una norma sbagliata e che, oltre a penalizzare gli agricoltori senza tutelarne il reddito, non porterebbe gli effetti ambientali sperati.?E? sbagliato ? conclude Prandini ? il tentativo della presidente Von der Leyen di forzare i tempi per la chiusura di un accordo su una proposta sbagliata e che finirà per penalizzare il mondo agricolo, con la conseguenza di aprire invece l?UE all?importazione di prodotti che non rispettano i nostri elevati standard sociali ed ambientali. Speravamo che l’era Timmermans fosse finita, invece questo tentativo della Presidente riapre alle scelte di una politica lontana dalla realtà”. LEGGI TUTTO

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    B.F., utile 2023 scende a 4,2 milioni di euro. Pesano oneri finanziari

    (Teleborsa) – B.F., holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha chiuso il 2023 con un valore della produzione pari a 1.387 milioni di euro, in crescita rispetto a 1.120 milioni rilevati nel 2022 e sotto il dato stimato per il 2023 (che prevedeva un valore della produzione superiore a 1.400 milioni). La crescita registrata, imputabile, oltre che al diverso periodo di inclusione nell’area di consolidamento delle società consolidate, agli effetti di integrazione con le società partecipate, sconta un generale andamento deflattivoL’EBITDA ammonta ad 75 milioni di euro, in aumento rispetto ad 57 milioni del 2022, per effetto principalmente del diverso periodo di inclusione nell’area di consolidamento delle società consolidate, e superiore al dato stimato per il 2023 (pari a circa 70 milioni).Il risultato della gestione finanziaria del 2023, negativo per 25,1 milioni di euro (nel 2022 era negativo per 6,6 milioni) risente del generale incremento dei tassi di interesse e della presenza per 12 mesi nel 2023 del ramo d’azienda conferito da Consorzio Agrario Nordest Società Cooperativa in CAI. Il risultato netto è pari a 4,2 milioni di euro, contro un risultato netto di 9,3 milioni del 2022.L’indebitamento finanziario netto si attesta al 31 dicembre 2023 a 8 milioni di euro e comprende 62,1 milioni riferibili alla contabilizzazione dei contratti di locazione, prevalentemente immobiliari, secondo il principio contabile IFRS 16, rispetto a 180 milioni rilevati al 31 dicembre 2022. La variazione è imputabile prevalentemente agli effetti dell’operazione di aumento di capitale sociale realizzata da BF nel 2023 il cui impatto finanziario è stato pari a 299 milioni, al lordo dei costi connessi alla stessa operazione.Proposto un dividendo di 0,044 euro per azione, rispetto al dividendo di 0,04 euro per azione distribuito nel 2023.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Industria Alimentare: firmato nuovo accordo, 280 euro in più

    (Teleborsa) – Siglato nella notte il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare 2023-2027 tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le associazioni delle imprese del settore. Lo rendono noto i sindacati che, dopo quattro giorni di trattative non-stop, hanno raggiunto un accordo sul quale esprimono piena soddisfazione per i risultati conseguiti in linea con gli obiettivi della piattaforma, soprattutto in materia di salario, welfare e contrasto alla precarietà.Il nuovo accordo prevede per la parte economica un incremento di 280 euro. La prima tranche parte dal primo dicembre 2023 con un aumento di 75 euro, già nei primi 14 mesi di applicazione contrattuale lavoratrici e lavoratori andranno a recuperare un importo di 170 euro, il 60% dell’aumento totale previsto. Per i casi di mancata contrattazione di secondo livello si aggiungono altri 15 euro mensili a quelli già previsti. Inoltre viene migliorata la dotazione del welfare contrattuale, con un aumento di 4 euro per il fondo integrativo sanitario Fasa a garanzia di maggiori prestazioni. Per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delle aziende arriva a 1,5% (+0,3%, equivalente a 6 euro); viene inoltre rafforzato il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità. Importanti i risultati anche sulla riduzione dell’orario di lavoro, che nel settore alimentare non subiva modifiche, a livello nazionale, da 30 anni: a partire dall’1 gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione di 4 ore a cui si aggiungeranno altre 4 ore l’anno successivo, mentre dal primo gennaio 2027 la riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici. LEGGI TUTTO