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    CENSIS, De Rita: “Prossimità nuovo valore nell'agricoltura post Covid”

    (Teleborsa) – “I cicli storici si legano ma hanno movimenti lentissimi. Se un eventuale cambiamento di ciclo si potrà valutare solo fra 5 o 10 anni, oggi il problema per gli agricoltori è il cambiamento di filiera dettato dal ritorno al valore della prossimità”. È quanto ha affermato ilil presidente del Censis, Giuseppe De Rita in occasione della presentazione del primo rapporto dell’Osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis.[embedded content]
    Il mondo dell’agricoltura sta attraversando una fase di cambiamento che vede l’emergere di nuove tendenze. Pensa che l’attenzione per un consumo di prossimità andrà a rivoluzionare l’attuale modello di produzione e distribuzione?”Certamente lo cambia. Il modello di produzione e consumo in agricoltura è andato negli ultimi vent’anni verso la più alta qualità del prodotto e verso la più alta qualità del cibo. Si è creata, quindi, addirittura una filiera agroalimentare nel mondo dove la punta della freccia è data da chi garantisce la più alta qualità e novità del cibo. L’Italia vive oggi la sua dimensione internazionale proprio grazie a due o tre filiere e una di queste è quella agroalimentare. Con la vicenda del coronavirus questa filiera ha avuto uno stop perché la tendenza di andare sempre verso il meglio, non potendo più uscire di casa, si è tramutata nella tendenza ad andare verso il più vicino. Questo significa una diminuzione del gusto del nuovo, del piatto diverso, un ripiegamento in una realtà locale. Tutto ciò non si tradurrà, tuttavia, in una negazione della vecchia filiera in quanto vorrebbe dire perdere l’export ma porta, senza dubbio, alla nascita di una dimensione nuova che è quella comunitaria. In tale scenario emerge la necessità di vivere la qualità della prossimità con la sicurezza del prodotto, e non la stravaganza del cibo, a garanzia della propria salute”. LEGGI TUTTO

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    ENPAIA, Piazza: “Per la ripartenza puntare sulle eccellenze italiane”

    (Teleborsa) – “L’agricoltura è un settore vivo, con qualità e lavoro. Stiamo ripartendo dopo il lockdown, ancora la ripresa dei consumi non è sufficiente, ma ci stiamo predisponendo per il 2021″. È quanto ha affermato il presidente di Enpaia, Giorgio Piazza, in occasione della presentazione del primo rapporto dell’Osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis.
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    Sulla base delle evidenze emerse dall’Osservatorio sul mondo agricolo qual è la valutazione di Enpaia sullo stato di salute di questo settore?”È una valutazione molto positiva, i numeri sono molto alti e il sentiment presso la popolazione italiana è molto buono. Tutto questo è frutto di un lavoro fatto a 360 gradi sul riposizionamento del settore agricolo non più come settore residuale ma come un settore importante dell’impresa italiana. Siamo passati da considerare il cibo una semplice commodity indifferenziata, una materia prima qualsiasi a caratterizzarlo con la propria origine e provenienza raccontando anche il territorio dal quale questo cibo arriva. Questa credo sia stata l’arma vincente associata anche alla curiosità e all’interesse che il nostro Paese suscita. L’agroalimentare rappresenta, infatti, uno dei motivo per i quali i turisti vengono in Italia”.Anche alla luce della crisi Covid-19 quali sono gli scenari futuri per questo settore?”Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno dunque a mio avviso ci sono segnali positivi. Voglio immaginare che la gente non smetta di mangiare e soprattutto non smetta di mangiare bene scegliendo il made in Italy perché per buona parte è tracciato. Bisogna imparare a leggere le etichette e a scegliere i prodotti fidandosi delle denominazioni che costituiscono delle eccellenze che in questo Paese abbiamo. Solo nel settore enologico abbiamo oltre 450 vini riconosciuti a denominazione Igp o Dop. Dunque io vedo delle possibilità non solo per i consumi interni ma anche per l’export”. LEGGI TUTTO

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    Enpaia-Censis, presentato l'Osservatorio del mondo agricolo

    (Teleborsa) – Parola d’ordine “made in Italy”. Per affrontare le sfide complesse del post Covid-19 l’Italia riparte dall’agricoltura, decisiva per economia, occupazione e turismo. Ad analizzare lo scenario del settore tracciando le prospettive del dopo lockdown è il primo rapporto dell’Osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis presentato oggi sul Canale YouTube Ital TV. Lo studio, dal titolo “Il valore dell’agricoltura per l’economia e la società italiana post Covid-19″, si pone l’obiettivo di raccontare il valore economico e sociale dell’agricoltura e capire se questo settore può rappresentare uno dei motori di crescita nel Paese e favorire il rilancio dell’occupazione.”L’Osservatorio Enpaia-Censis si pone come riferimento della filiera del cibo e vuole rendere evidente a tutti il valore dell’agricoltura e dei suoi protagonisti. Il Covid – ha affermato il presidente di Enpaia, Giorgio Piazza – è un punto di ripartenza, considerando che l’agricoltura italiana è al secondo posto nella Ue per valore aggiunto con 34,6 miliardi di euro e contribuisce per il 14,3% al sistema agricolo Ue. Una buona agricoltura significa imprese di qualità, ma anche sostenibilità e attenzione alla salute dei cittadini. In tal senso, deve essere posta tra le priorità del governo nelle scelte pubbliche su finanziamenti e investimenti”.[embedded content]
    “Covid-19 – ha commentato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita – è stato un importante stress test anche per l’agricoltura, che veniva da un lungo periodo positivo di rigenerazione in cui si è imposta come traino della filiera del cibo. Anche nel clima di paura e incertezza del post pandemia, l’agricoltura resta strategica per creare nuove imprese e occupazione aggiuntiva. Dovrà però fare i conti con consumatori molto cauti nella spesa, che non transigono su qualità e sicurezza dei prodotti”.Con 732mila imprese attive, quasi 900mila addetti, 44 miliardi di euro di export con +26,2% reale nel 2014-2019 (+15,9% del totale economia), all’arrivo dell’emergenza sanitaria l’agricoltura italiana – rileva il rapporto – si mostra in buona salute, dinamica e vitale nonché strategica per l’economia, il turismo e lo sviluppo occupazionale tra i giovani.Dall’indagine emerge che il 96,1% degli italiani reputa l’agricoltura importante per l’economia del nostro Paese, l’86,5% la considera fonte essenziale di posti di lavoro e il 90,9% la ritiene utile per la promozione e l’attrattività turistica dei territori.L’elevata social reputation dell’agricoltura tra gli italiani li porta ad avere alte aspettative sul suo ruolo nel dopo Covid-19. Secondo l’89,2% degli italiani si tratta di un settore produttivo che, grazie all’attività di imprese e agriturismi offre ampi margini di crescita e ripresa economica. Questo anche in seguito al ruolo attivo ed essenziale avuto nel periodo di lockdown nel garantire i rifornimenti alimentari agli italiani costretti a rimanere chiusi in casa. Il settore mostra buone prospettive anche sul fronte della creazione di nuova occupazione. Per l’87,9% degli italiani nel post Covid-19 l’agricoltura sarà, infatti, motore per la creazione di nuovi posti di lavoro e di opportunità di fare impresa, anche per i giovani. La pensano così l’87,5% dei residenti nel Nord-Ovest, l’88,2% nel Nord-Est, l’85,6% nel Centro e l’89,5% nel Sud-Isole.La riflessione sull’agricoltura è incastonata dal rapporto in un contesto segnato da incertezza economica, crollo di interi settori significativi per essa e segnali di crisi sociale. La pandemia ha, infatti, generato una crisi sociale senza precedenti e con il lockdown gli italiani hanno dovuto far fronte a una disponibilità economica che si è gravemente ridimensionata. Ad oggi, – si legge nello studio – il 45% di loro dispone di cash per restare a galla solo per tre mesi, acquistando prodotti essenziali e pagando debiti ineludibili. Sono 7,5 milioni le persone che nell’emergenza sanitaria hanno chiesto e ottenuto aiuto economico da familiari o amici. Inoltre, 1 milione di italiani hanno subito un calo del 50% dei propri redditi e pensano di ritrovarsi con zero risorse entro un anno.Il blocco delle attività di somministrazione durante il periodo di permanenza forzata a casa – rileva l’Osservatorio – ha prodotto il crollo della spesa per alberghi, ristorazione, esercizi pubblici, con un -34 miliardi di spesa stimati a fine anno (-40% reale su base annua), parzialmente ammortizzati dall’incremento atteso di circa 10 miliardi di euro (-6 % reale) della spesa per consumi domestici. Il saldo negativo finale è comunque un colossale -24 miliardi a fine anno (-10% reale).Il post Covid-19 ha così generato nuove abitudini nel rapporto con il cibo e i consumi alimentari. Gli italiani hanno cominciato a risparmiare di più, ricorrendo ai discount (+18%) e agli ipermercati (+3%) ed è cresciuta l’attenzione sociale al cibo, con il 25% degli italiani (41,8% tra i 25-34enni) che ha dedicato più tempo a colazione, pranzo e cena, e il 32% che vi ha dedicato più tempo del solito, con quote analoghe tra maschi e femmine. Da sottolineare, inoltre, l’incremento di attenzione sociale per cibo e cucina dei millennial, inclusi i maschi.In tale scenario, secondo l’Osservatorio, emerge un nuovo importante ruolo dei prodotti “made in Italy”. Il 91% è pronto ad acquistare più alimenti di produzione italiana, dal vino ai formaggi, per la qualità, per la sicurezza e per solidarietà ai nostri agricoltori. Rivalutata, inoltre, anche la necessità di una maggiore trasparenza con l’89% degli italiani che punterà su alimenti la cui etichetta rende evidente origine, ingredienti, lavorazione, cioè prodotti con una tracciabilità trasparente. Lo faranno di più millennial (86,7%), laureati (86,3%) e bassi redditi (94,6%), e in ogni caso la tracciabilità si imporrà sempre più come criterio regolatore generale dei nuovi consumi alimentari. LEGGI TUTTO

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    Bresaola Valtellina, impatto lockdown (-23%) già alle spalle

    (Teleborsa) – Il lockdown ha colpito duramente il mercato della bresaola della Valtellina, dopo un 2019 positivo ed un inizio 2020 altrettanto buono. Il settore ora si sta riprendendo e guarda avanti. E’ quanto sottolinea Franco Moro, all’indomani del rinnovo della carica di Presidente del Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina, un comparto vitale per […] LEGGI TUTTO

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    Unaitalia: nessun focolaio nei macelli italiani

    (Teleborsa) – Unaitalia l’Associazione che rappresenta la quasi totalità della produzione avicola nazionale, conferma il buon andamento del mercato della carne avicola in Italia e prende le distanze da quanto sta accadendo all’estero (Europa e USA), dove stanno esplodendo nuovi focolai di Covid nei macelli.. Secondo i dati diffusi oggi dall’Associazione crescono nel 2019 la […] LEGGI TUTTO

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    Confagricoltura: semplificazione burocrazia è priorità del Paese

    (Teleborsa) – “Ci auguriamo che il decreto sulla semplificazione annunciato dal governo consenta di fare reali e sostanziali passi in avanti verso l’efficienza amministrativa a tutti i livelli. A riguardo, sosteniamo l’intervento odierno della Corte dei Conti che sollecita una riorganizzazione più efficiente della macchina amministrativa e dei servizi fondamentali da garantire alla cittadinanza”. Il […] LEGGI TUTTO

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    IEG, l'Osservatorio Sigep fotografa un'estate tutta italiana

    (Teleborsa) – I gusti del Made in Italy, le specialità regionali, tanta genuinità e fantasia. Sono queste le tendenze dell’Estate 2020 fotografate dall’Osservatorio Sigep di IEG – : dalla Sicilia della pesca Tabacchiera, al Lazio delle fragoline di Terracina, sino ai fiori e erbe aromatiche bagnati dall’Adda, per tornare alla pesca con la nettarina IGP […] LEGGI TUTTO