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    CIBUS, Giansanti: “Istituire Forum permanente sull'agroalimentare”

    (Teleborsa) – Rilanciare l’agroalimentare italiano attraverso un forum permanente di confronto di tutta la filiera, dalle aziende agricole, alla trasformazione, fino alla logistica ed al commercio. Questa la proposta lanciata oggi dal presidente di Confagricoltura Massimiliano, Giansanti, nel suo intervento al Cibus Forum.”La pandemia – ha detto il presidente di Confagricoltura – avrà conseguenze di ordine strutturale sui consumi e, di conseguenza, sulle modalità di produzione dei nostri prodotti. Abbiamo davanti a noi grandi sfide, ma anche grandi opportunità. Oggi produciamo il 75% del nostro fabbisogno; dobbiamo arrivare al 100%. Produrre di più in modo più competitivo deve essere il nostro obiettivo, l’obiettivo di tutta la filiera. Ci sono ampi spazi di crescita sul mercato globale. C’è grande voglia di made in Italy, come dimostra la domanda di prodotto fake”. Un percorso nel quale, secondo Confagricoltura, “avranno un ruolo determinante ricerca e innovazione”.”Dobbiamo rafforzare il concetto di cibo strettamente legato all’agricoltura e opporci a quello fatto in laboratorio – ha continuato Giansanti -. Ciò non significa non utilizzare tutte le opportunità che le nuove tecnologie, anche genetiche, offrono. Dobbiamo produrre bene, ma dobbiamo anche farlo al minor costo possibile”.In merito alle discussioni in corso sulla riforma della PAC e sulle comunicazioni della Commissione “Farm to Fork” e “Biodiversity” Giansanti ha affermato che “in termini generali le proposte in discussione tendono a sottovalutare l’importanza della produttività aziendale e della competitività delle imprese. Basti pensare – ha aggiunto – alla limitazione dei pagamenti diretti per le imprese maggiori e alla cosiddetta convergenza esterna che ignora la diversità dei costi di produzione negli Stati membri. O alle rigide riduzioni quantitative nell’uso delle sostanze chimiche imposte all’agricoltura entro il 2030, senza aver valutato l’impatto in termini di possibili perdite di produzione. In sostanza, non si è posta sufficiente attenzione alla necessità di coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, sottovalutando il ruolo che possono svolgere ricerca e innovazione”.La richiesta di Confagricoltura è che nei progetti che saranno finanziati con le risorse del “Next Generation Ue” ci sia adeguato spazio per la diffusione in agricoltura delle più moderne tecnologie, per meglio tutelare le risorse naturali senza perdite di produzione. LEGGI TUTTO

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    Coldiretti, in calo vendite vino italiano nel mondo (-4%)

    (Teleborsa) – Le vendite di vino italiano nel mondo sono in calo del 4% nel 2020 con una storica inversione di tendenza che non ha precedenti negli ultimi 30 anni a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione in tutto il mondo per l’emergenza coronavirus.È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno in occasione del Cibus Forum, dalla quale si evidenzia che il vino resta tuttavia la voce principale dell’export agroalimentare Made in Italy.Un dato comunque preoccupante dopo il record storico di 6,4 miliardi fatto segnare lo scorso anno per le esportazioni di vino Made in Italy con la vendemmia 2020 che – sottolinea la Coldiretti – è la prima segnata dagli effetti della pandemia mondiale, delle tensioni commerciali internazionali con la minaccia dei dazi e della Brexit con l’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna che è stata per lungo tempo il principale cliente del prosecco, il vino italiano più esportato nel mondo.A infondere ottimismo è una vendemmia di buona/ottima qualità e anche se l’andamento della raccolta dipenderà molto dalle prossime settimane. La produzione tricolore sarà destinata per circa il 70% a vini Docg, Doc e Igt – sottolinea la Coldiretti – con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola.Ma la vendemmia 2020 in Italia è influenzata anche dalle misure di sicurezza anti contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri che – spiega la Coldiretti – in passato contribuivano in modo significativo alla raccolta delle uve. Per questo è necessario estendere a tutte le Regioni i tamponi all’arrivo in Italia anche ai lavoratori nei campi provenienti dall’estero come è già stato fatto in Trentino Alto Adige che ha dato il via libera ai test sui collaboratori agricoli giunti da altre parti del mondo che potranno così partecipare da subito alle attività di raccolta.“In questo contesto almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili per la vendemmia con una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che era stato introdotto per la prima volta in Italia proprio per la vendemmia e poi successivamente ingiustamente abrogato” conclude il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “bisogna ripensare ad uno strumento per il settore che da una parte sia agile e flessibile rispondendo ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito preziosa per in cittadini in questo periodo di crisi”. LEGGI TUTTO

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    Ferrarini, la risposta della cordata Bonterre alla proposta Pini-Amco

    (Teleborsa) – È arrivata la risposta della cordata Gruppo Bonterre-OPAS-HP sostenuta da Intesa Sanpaolo e Unicredit alla proposta di concordato concorrente presentata dalla Famiglia Pini e da Amco per la Ferrarini.Come si legge in una nota diffusa da Intesa Sanpaolo, ai concorrenti – oltre “la mancanza di pagamenti immediati o nel breve del passivo concordatario, con lo spostamento del soddisfo dal 3° anno di piano industriale in poi, con tutti i rischi connessi al pagamento attraverso le risorse della continuità aziendale, non garantite” – si imputa l’unilateralità dell’affermazione secondo la quale la percentuale di soddisfo al 33% renderebbe vana la presentazione di proposte concorrenti “che non risponde alle rigorose verifiche di carattere giuridico ed economico cui è e dovrà essere sottoposta la proposta principale, affermazione per di più unicamente tesa ad ostacolare l’instaurarsi della leale procedura competitiva prevista dalla legge nell’interesse dei creditori e degli altri stakeholders”.La cordata sottolinea anche che non potrà essere garantita la continuità produttiva ed industriale in Italia, “mancando in capo alla famiglia Pini l’expertise nel settore dei salumi di carne suina e nella commercializzazione sui mercati internazionali del food ‘made in Italy'”.A mancare, inoltre, è “un progetto dettagliato o anche di semplice fattibilità del nuovo Stabilimento, con forte pericolo di delocalizzazione negli stabilimenti spagnoli della famiglia Pini”.Nel comunicato si ribadisce l’impegno dei Partner Industriali “a mantenere l’offerta presentata e, se del caso, ad arricchirne ancor più i contenuti, qualora si instaurasse finalmente la leale procedura competitiva imposta dalla legge”.Confermati anche il carattere garantito della proposta concorrente – inclusi gli oltre 50 milioni, al servizio del ripagamento dei creditori – e l’intenzione di costruire “un processo di filiera tutto italiano, dall’allevatore al consumatore, la fruibilità certa e immediata da parte di tutte le maestranze dei vicini impianti e stabilimenti del Gruppo Bonterre e di Opas, in caso di spegnimento dello stabilimento di Rivaltella e la garanzia dei livelli occupazionali già individuati”.Nel comunicato si ribadisce, infine, “la disponibilità verso le Organizzazioni , per rappresentare loro la struttura e i contenuti della proposta Bonterre, le relative prospettive dal punto di vista industriale e occupazionale e approfondire i punti toccati dal presente comunicato”. LEGGI TUTTO

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    AB InBev, Hanset nuovo Country Director per l'Italia

    (Teleborsa) – AB InBev, prima azienda di birra al mondo con oltre 500 marchi distribuiti al livello globale, fra cui Stella Artois, Corona, Beck’s, Bud, Tennent’s Super, Leffe, Hoegaarden, Spaten e Franziskaner, ha annunciato la nomina di Arnaud Hanset, attuale Direttore Expansion Markets in Europa, a nuovo Country Director per l’Italia con decorrenza a partire da settembre 2020.L’azienda conta in Italia 240 dipendenti. Arnaud, che succede a Benoit Bronckart – che ricopre il ruolo di South Europe President e AD Italia dal gennaio 2019 – vanta oltre 10 anni in azienda, che lo hanno portato a ricoprire diversi ruoli in Europa. 36 anni, laureato in Ingegneria a Bruxelles, Arnaud vive a Madrid, e si trasferirà a Milano con la sua famiglia nel corso di quest’anno.In scia ai cambiamenti organizzativi che la società ha presentato a chiusura del primo semestre, Benoit Bronckart diventerà Presidente della Business Unit Europa Centrale che comprende Germania, Italia, Scandinavia, Svizzera, Austria, Polonia, Grecia, Portogallo, Europa centro-orientale, Medio Oriente e Global Travel Retail.Benoit Bronckart ha commentato così la nomina: “Avendo lavorato con Arnaud, non riesco a pensare a una persona migliore per portare l’Italia al livello successivo. Arnaud ha contribuito enormemente al nostro business europeo, adottando una strategia di successo nei mercati in espansione. La sua visione creativa e piena di energia sono fattori indispensabili per lo sviluppo del mercato italiano. Milano non è solo la sede centrale delle nostre attività in Italia, ma anche l’headquarter della Business Unit Central Europe e questo è un segnale molto forte della nostra presenza in Italia e della nostra volontà di accelerare ulteriormente la crescita in questo Paese”.Arnaud Hanset ha aggiunto: “Sono entusiasta di aver accettato con orgoglio questo ruolo. Il mercato italiano è affascinante, e la forte spinta verso il settore delle premium rappresenta per me una bellissima sfida. Il nostro portafoglio non è mai stato così forte e diversificato; con già due dei nostri tre marchi globali presenti sul mercato – Stella Artois e Corona, Leffe (la prima tra le nostre birre speciali) e il nostro fiore all’occhiello locale, Birra del Borgo. Non vedo l’ora di lavorare a fianco di questo team ricco di talenti e dei molti clienti italiani, per far crescere ulteriormente il segmento della birra”. LEGGI TUTTO

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    Confagricoltura, slitta al 15 settembre termine per domande ristrutturazione e riconversione vigneti

    (Teleborsa) – Slitta al 15 settembre il termine ultimo per la presentazione delle domande di ristrutturazione e riconversione dei vigneti che producono vini a denominazione di origine ed a denominazione di origine controllata e garantita precedentemente previsto per il 30 agosto.A stabilirlo un decreto del ministero per le Politiche agricole che ha fissato invece al 15 febbraio 2021 la data per la definizione della graduatoria di ammissibilità delle domande di aiuto.Confagricoltura in una nota ha valutato positivamente il provvedimento ministeriale “che ha pienamente recepito le sollecitazioni dell’Organizzazione nazionale e delle proprie sedi territoriali, rivolte al Mipaaf ed alle Regioni, affinché si spostasse di 15 giorni il termine ultimo, consentendo una più agevole gestione delle domande da parte delle imprese”.Le aziende viticole – informa Confagricoltura – possono chiedere un aiuto economico per gli interventi finalizzati a riconversione varietale, ristrutturazione di vigneti, modifiche delle forme di allevamento e sostituzione di pali e fili. LEGGI TUTTO

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    Consumi, Coldiretti: “Covid taglia 10% spesa alimentare nel 2020”

    (Teleborsa) – Nel 2020 calano del 10% i consumi alimentari degli italiani per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica. È quanto emerge da un’analisi effettuata dalla Coldiretti sulla base di dati Ismea. Complessivamente – secondo il rapporto – l’emergenza coronavirus ha determinato un taglio della spesa a tavola di ben 24 miliardi.”La spesa alimentare degli italiani – afferma Coldiretti – è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 nonostante in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese che hanno avuto un crollo maggiore”.In particolare a pesare – viene sottolineato nell’analisi – è stata la chiusura durante il lockdown della ristorazione per la quale rimane una situazione di sofferenza per le difficoltà economiche, lo smart working, la diffidenza dei consumatori e le difficoltà del turismo, soprattutto straniero, che – secondo Confcommercio – rappresenta una fetta importante della clientela.Con la fine delle limitazioni agli spostamenti si è progressivamente affievolito l’effetto scorta legato ai timori ingiustificati sugli approvvigionamenti per la spesa domestica e – spiega Coldiretti – “si è tornati su valori leggermente superiori alla media in una situazione in cui sono in calo tutti i settori del commercio al dettaglio”. Una situazione che – continua la Coldiretti – “sta rivoluzionando anche gli equilibri all’interno delle filiere produttive pesando sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.Dall’inizio dell’emergenza sanitaria il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività ma “l’allarme globale provocato dal Coronavirus – conclude Coldiretti – ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo con la necessità di interventi di sostegno per difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali”. LEGGI TUTTO

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    Controesodo, Coldiretti-Ixè: “Al rientro 21 milioni di italiani”

    (Teleborsa) – Fine settimana di controesodo per 21,1 milioni di italiani che hanno deciso di concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa nel mese di agosto. Un dato che, a causa dell’emergenza coronavirus, segna un calo dell’11% rispetto allo scorso anno. Questo il quadro che emerge dal bilancio Coldiretti/Ixè. Con l’emergenza sanitaria che ha ritardato le partenze si è consolidata quest’anno – sottolinea la Coldiretti – l’abitudine a concentrare le partenze nel mese di agosto che è stato di gran lunga il più gettonato dell’estate ma anche quello che ha fatto segnare il calo minore delle presenze nazionali dopo il crollo del 54% a giugno e del 23% a luglio.L’Italia – rileva la Coldiretti – è stata la destinazione preferita per il 93% dei vacanzieri nazionali, con un incremento del 7% rispetto allo scorso anno. Incremento che tuttavia – come sottolinea il rapporto – non riesce a compensare la pesante perdita dei turisti stranieri.Nel dettaglio – si legge nel rappporto – un italiano su 4 (25%) ha scelto una destinazione vicino casa, all’interno della propria regione di residenza. “Se la spiaggia – spiega Coldiretti – è stata la meta preferita, ha tenuto il turismo in montagna e quello di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, mentre crollano le presenze nelle città. Risultati invece incoraggianti per gli agriturismi anche in previsione del mese di settembre secondo Campagna Amica e Terranostra”.La maggioranza degli italiani ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà, o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche campeggi con i camper molto gettonati mentre sono in sofferenza gli alberghi. “Il risultato – conclude la Coldiretti – è una spesa media destinata dagli italiani alle vacanze estive crollata quest’estate a 588 euro per persona con un calo del 25% rispetto allo scorso anno”. LEGGI TUTTO

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    Confagricoltura, Ministero accoglie segnalazioni su mancata raccolta pomodoro da industria

    (Teleborsa) – Con un’apposita circolare, il Ministero delle Politiche Agricole ha autorizzato le Organizzazioni di Produttori ortofrutticole ad attivare, su richiesta, l’intervento di mancata raccolta del pomodoro da industria nell’ambito della Misura 6 dei programmi operativi “prevenzione e gestione delle crisi di mercato”. L’intervento – fa sapere Confagricoltura in una nota – accoglie le richieste dell’associazione che, in particolare per l’Emilia Romagna, aveva segnalato il deperimento in campo dei pomodori a causa dell’andamento climatico.”Le temperature eccezionalmente elevate delle ultime settimane, affiancate da piogge particolarmente intense e durature, – spiega Confagricoltura – hanno infatti determinato una contemporaneità della fase di maturazione in tutte le zone di produzione, con conseguente impossibilità, da parte delle industrie, di ritirare il pomodoro ormai pronto per la raccolta, dato che gli impianti di trasformazione sono già spinti al massimo delle proprie capacità”.”Si tratta – evidenzia Confagricoltura – di un danno economico ingente per le aziende che, nel Nord Italia, contano quasi 40mila ettari dedicati, due terzi dei quali nella sola Emilia Romagna. Confagricoltura esprime pertanto soddisfazione per la tempestività dell’intervento del Mipaaf, grazie al quale ora le OP interessate potranno presentare un’apposita richiesta per le superfici ammesse a beneficiare della misura, mentre– conclude la nota – valuterà con i tecnici l’efficacia del provvedimento e l’opportunità di eventuali azioni aggiuntive da porre in atto in tutta Italia”. LEGGI TUTTO