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    Bellanova: nessun problema per rifornimenti alimentari, evitate code ai supermercati

    (Teleborsa) – La ministra all’agricoltura Teresa Bellanova interviene per tranquillizzare chi si dice preoccupato della tenuta del sistema italiano dei rifornimenti alimentari.”Sto ricevendo – ha scritto oggi Bellanova sulla sua pagina Facebook – in questi giorni e anche in queste ore notizie di code e assembramenti nei negozi di alimentare per timore di un nuovo lockdown e di problemi negli approvvigionamenti di cibo”.”Voglio tranquillizzare tutti – ha aggiunto la ministra – La filiera agroalimentare è assolutamente in grado di garantire, come in tutti questi mesi, cibo sano e sicuro al Paese”.Infine un invito a comprare “il necessario”, affinché, conclude la ministra, “non ci siano code e assembramenti che rappresentano un rischio per lavoratori e consumatori, e perché non si sprechi cibo”. LEGGI TUTTO

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    Fipe-Confcommercio: a settembre a casa metà dei dipendenti di bar e ristoranti

    (Teleborsa) – A settembre a casa senza lavorare più di 400mila dipendenti di bar e ristoranti. È la stima realizzata dall’Ufficio Studi della Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, sulla base dei dati relativi alle ore di cassa integrazione in deroga diffusi oggi dall’Inps ed ai contratti di lavoro a tempo determinato.Secondo l’Istituto nazionale di previdenza, infatti, nel corso del mese di settembre sono stati autorizzate oltre 8,7 milioni di ore di cig in deroga per i lavoratori di alloggio e ristorazione. Partendo da questo dato, l’Ufficio Studi Fipe-Confcommercio ha calcolato che tra lavoratori in cassa integrazione, circa 50 mila persone, e contratti a tempo determinato non attivati, circa 350mila, la metà degli 850mila dipendenti di bar e ristoranti non è stato impiegato nel corso dell’ultimo mese.”Questo dato è drammatico – commenta la federazione – e dimostra non solo che il settore dei Pubblici esercizi è tra i più colpiti a causa della pandemia e delle misure di contrasto alla diffusione del virus, ma anche che, subito dopo l’estate, moltissime attività di ristorazione hanno chiuso i battenti o lavorano al minimo lasciando a casa i dipendenti. Le previsioni per i prossimi mesi sono ancor più negative se si pensa alle misure restrittive adottate da governo e Regioni nell’ultima settimana. A questo punto, non possiamo più aspettare oltre: serve un intervento immediato con contributi a fondo perduto per compensare le perdite di fatturato dei pubblici esercizi. Centinaia di migliaia di posti di lavoro rischiano di essere cancellati definitivamente”. LEGGI TUTTO

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    PAC post 2020, MIPAAF: raggiunta intesa politica in Consiglio

    (Teleborsa) – “Dopo oltre 2 anni di negoziati, al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura svoltosi in Lussemburgo gli Stati Membri europei hanno raggiunto ieri a tarda notte un accordo generale sulla Politica Agricola Comune post 2020, che andrà ora negoziato in trilogo con la Commissione e il Parlamento europeo. L’intesa – sottolinea in una nota il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – “segna un’evoluzione storica dell’impianto tradizionale della politica agricola”.Per la prima volta, infatti, i fondi della PAC saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al mero rispetto delle norme di conformità. L’accordo prevede che ogni Stato Membro presenti un Piano strategico nazionale per la definizione e attuazione di tutti gli interventi, a seguito di un’analisi dei fabbisogni. Le Regioni, attraverso le proprie Autorità di Gestione, potranno continuare ad attuare gli interventi inerenti lo sviluppo rurale.”Siamo molto soddisfatti dei compromessi raggiunti in merito alle nostre produzioni bandiera”, ha commentato la Ministra Bellanova che aggiunge: “Saremo finalmente in grado di attuare interventi di investimento e ristrutturazione nel settore dell’olio di oliva, a beneficio anche dei produttori danneggiati dalla xylella, così come di continuare a sostenere il settore vitivinicolo, ad esempio finanziando l’impianto di nuovi vigneti”.La riforma, che entrerà in vigore il primo gennaio 2023 al termine dei due anni di transizione, presenta novità importanti. Tra queste le ambiziose disposizioni volte ad allineare la politica agricola europea alla sfida dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.Una percentuale minima del 30% delle spese del II pilastro (Sviluppo Rurale) dovrà essere destinata a misure agro-ambientali, ed almeno il 20% delle risorse del I pilastro (pagamenti diretti) dovranno essere allocate a schemi ecologici, ovvero a misure come l’inerbimento dei frutteti, la riduzione dei fitofarmaci e fertilizzanti, i metodi di agricoltura biologica e ulteriori pratiche agricole benefiche per l’ambiente.Particolare attenzione, dedicata ai giovani agricoltori e ai piccoli agricoltori. I primi potranno ad esempio beneficiare di un contributo per iniziare l’attività fino a 100.000 euro, mentre per i secondi è prevista maggiore semplificazione e l’esonero da eventuali tagli dei pagamenti diretti necessari per costituire una riserva anticrisi. Su richiesta italiana si prevede, inoltre, la possibilità di destinare una piccola percentuale dei pagamenti agli agricoltori per costituire un fondo con funzioni assicurative nel caso di eventi avversi. LEGGI TUTTO

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    World Food Day 2020, FAO: “Oltre 2 miliardi di persone non hanno cibo sufficiente”

    (Teleborsa) – “Oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso regolare a sufficiente cibo sano e nutriente. Negli ultimi 75 anni il mondo ha fatto grandi passi in avanti nella lotta contro la povertà, la fame e la malnutrizione e anche la produttività agricola e i sistemi alimentari hanno fatto molta strada. Ciononostante troppe persone sono ancora vulnerabili”. Questo l’allarme lanciato dalla Fao in occasione del “World Food Day 2020”. In tale scenario, aggravato ora dalla pandemia Covid-19 che minaccia di invertire importanti traguardi raggiunti nell’ambito della sicurezza alimentare, della nutrizione e dei mezzi di sussistenza, il tema della Giornata dell’alimentazione di quest’anno “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme” sta ad evidenziare la stretta interconnessione tra produzione alimentare, nutrizione e salute.”I paradossi dell’accesso al cibo sono evidenti. Da un lato 690 milioni di individui sulla Terra che ancora oggi soffrono la fame e 2 miliardi malnutriti, dall’altro una persona su 8 nella nostra civiltà occidentale soffre di obesità o di malattie connesse alla cattiva o eccessiva alimentazione” rileva Confagricoltura. Per l’Organizzazione agricola l’obiettivo non deve essere solo quello di dare accesso al cibo a tutti (Fame Zero), ma “permettere a tutti di fruire di un’agricoltura produttiva e non di sussistenza” attraverso “uno sforzo collegiale dei governi per superare le tensioni e le guerre, anche commerciali”.Una sfida resa più difficile dall’emergenza coronavirus. Coldiretti sottolinea, infatti, l’impatto del balzo dei prezzi mondiali dei prodotti alimentari che hanno raggiunto il valore massimo da inizio pandemia per effetto di quattro rincari mensili consecutivi che riducono le possibilità di acquisto e fanno sprofondare nella fame nuove fasce della popolazione. Da un’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Fao – pubblicata in occasione di questa Giornata – emerge, infatti, un rincaro del 5% del prezzo del cibo nel mondo a settembre 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La “bolletta alimentare globale” ha raggiunto il valore record degli ultimi sette mesi per effetto soprattutto – spiega Coldiretti – dei prezzi dei cereali come grano e mais che hanno fatto segnare aumenti del 13,6% nell’ultimo anno. Anche le quotazioni internazionali del mais rincarano ma sotto pressione al rialzo sono anche i prezzi mondiali del burro e dei formaggi e anche le quotazioni della carne di pollo. LEGGI TUTTO

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    Vino e “semestre Covid”: quali effetti su commercio mondiale?

    (Teleborsa) – Il “semestre Covid-19” (marzo-agosto) pesa anche sul commercio mondiale di vino, con una contrazione senza precedenti. Nei Paesi extra-Ue – secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base dogane – gli scambi complessivi di vino nel semestre considerato hanno subito un calo a valore del 15,2%, con una perdita equivalente di circa 1,4 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.Il decremento più significativo è relativo alle bollicine (-28,8%), che “sgasate'”dal lockdown perdono quota in tutti i 10 top importer, che rappresentano il 92% del mercato extra-Ue.In tutto ciò il vino italiano, pur registrando il peggior risultato degli ultimi trent’anni, riesce a contenere le perdite e a chiudere il semestre di emergenza sanitaria a -8,6%, dopo un eccellente avvio di anno. Nel primo bimestre il trend segnava infatti +14,5%.Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, “in un altro periodo l’export in calo di quasi il 9% significava crisi, oggi è una mezza vittoria se si guardano i competitor, ma il bicchiere rimane comunque mezzo vuoto e la congiuntura non aiuta. Il nostro osservatorio evidenzia uno scenario sempre più asimmetrico all’interno del comparto, e a pagare sono soprattutto le piccole e medie imprese di qualità, asse portante del Made in Italy. LEGGI TUTTO

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    MIPAAF, via libera da Conferenza Stato-Regioni al Fondo Ristorazione

    (Teleborsa) – Via libera dalla Conferenza Stato Regioni di oggi al Decreto attuativo Mipaaf sul “Fondo ristorazione”, per il quale con il Dl Agosto sono stati stanziati 600 milioni.Lo comunica il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali sottolineando che “il provvedimento, che sarà a breve emanato di concerto con il Mef, stabilisce i criteri, i requisiti e le modalità di erogazione del contributo a fondo perduto destinato alle imprese del settore ristorazione per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio. Potranno accedere al contributo non solo i ristoranti e le mense ma anche gli agriturismi, i catering per eventi e gli alberghi (per l’attività di somministrazione di cibo)”.”Oggi finalmente possiamo dire che il fondo ristorazione entra nel vivo e in tempi strettissimi sarà a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta”. Questo il commento della Ministra Teresa Bellanova per la quale si tratta di “una misura innovativa, importantissima, per la quale mi sono battuta con forza in questi mesi e che conferma la nostra volontà di sostenere un settore, quale è quello dell’attività della ristorazione, in stretta connessione con la filiera agroalimentare, e per la quale rappresenta il 30 % delle vendite. Oggi diamo una risposta efficace al mercato interno, alle aziende della ristorazione, particolarmente colpite dalla crisi derivante dalla pandemia da Covid 19 alle donne e agli uomini che vi lavorano e a tutta la filiera e rilanciamo gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana”.”Con il contributo a fondo perduto, i ristoranti, ma – prosegue – abbiamo voluto in queste ultime ore allargare la platea anche agli agriturismi, ai ristoranti degli alberghi e ai catering per eventi, potranno acquistare dalle aziende agricole, agroalimentari, vitivinicole, della pesca e dell’acquacultura, prodotti di eccellenza, a partire dai prodotti Dop e Igp. Inoltre, in sinergia con il decreto sugli aiuti agli indigenti, conteniamo le eccedenze ed evitiamo gli sprechi alimentari, in linea con quanto previsto dalla strategia Farm to Fork della Commissione europea. Abbiamo piena consapevolezza delle difficoltà che i ristoratori stanno affrontando in queste ore, dello sforzo che stanno compiendo. Ora più che mai vogliamo garantire aiuti concreti e immediati”. LEGGI TUTTO

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    Forum Enpaia, Baretta: “Fondamentale investire nel settore agricolo”

    (Teleborsa) – Secondo le stime della Banca Mondiale, come conseguenza del Covid-19, nel 2020 saranno dai 40 ai 60 milioni in più le persone in situazione di estrema povertà (meno di 1,90 dollari al giorno) rispetto al 2019. Il tasso globale di povertà potrebbe aumentare tra 0,3 e 0,7 punti percentuali, raggiungendo circa il 9% nel 2020 con, parallelamente, la perdita di mezzo miliardo di posti di lavoro nel mondo. Stando alle previsioni la crisi sanitaria porterà, inoltre, entro la fine dell’anno a 820 milioni il numero di persone che soffrono di fame cronica con un aumento di 130 milioni rispetto allo scorso anno. Questo il quadro post pandemia emerso oggi dal Forum “Economia e società, tendenze nel dopo Covid-19” organizzato al Posta Vecchia Hotel di Ladispoli dalla Fondazione Enpaia, Ente di previdenza del settore agricolo. Partendo da questi dati forniti in mattinata dal vicedirettore generale della FAO Mario Lubetkin, la discussione si è allargata a diversi esponenti del panorama economico e politico italiano. Al centro le strategie di rilancio del settore agricolo in vista delle sfide che attendono il nostro Paese.[embedded content]
    “Nei Paesi in via di sviluppo il rischio è che ci sia una crisi alimentare e quindi bisogna avere attenzione anche a come si diffonderà, poi, questa necessità di cibo. Questo è un punto fondamentale delle sfide future” ha affermato a margine del Forum il sottosegretario al ministero Economia e Finanze, Pierpaolo Baretta. Tracciando lo scenario del nostro Paese, Baretta ha sottolineato come “il ruolo del settore agricolo sia fondamentale anche per il rilancio del Made in Italy. L’agroalimentare in senso lato – ha aggiunto – ha dimostrato di essere una carta vincente prima, di grande indispensabilità durante la crisi, e di rilancio adesso”. Per il Sottosegretario è dunque necessario “investire in questo settore con particolare attenzione all’innovazione e alla parte più legata alla struttura naturale a ambientale che l’agroalimentare può portare avanti. Con il Covid – ha spiegato Baretta – sono cambiati anche i consumi, la gente ha più paura e ha più bisogno di certezze sulla qualità dei prodotti. Un punto indispensabile è dunque, stimolare anche i fondi pensione e le agenzie finanziarie a investire in questo settore”.[embedded content]
    Sul fronte delle criticità che presenta, in Italia, il settore agricolo il segretario generale Uila, Stefano Mantegazza ha evidenziato “la precarietà dell’occupazione che riguarda circa un milione di lavoratori”. È pertanto necessario, secondo Mantegazza, “incentrare questo nuovo inizio a cui si appresta il Paese proprio sul tema del lavoro, mettendo la persona al centro delle riforme future al fine di ridurre la precarietà e le tante disuguaglianze che con il Covid sono aumentate. Questa è la scelta centrale da fare, accompagnata da un grande progetto di formazione, perché – ha concluso – se vogliamo innovare la formazione è vitale per avere una classe di lavoratori al centro di questo sviluppo”. LEGGI TUTTO