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    Valsoia, nel 2020 utile sale del 6% a 7,7 milioni. Obiettivo nuove acquisizioni

    (Teleborsa) – Valsoia, azienda attiva nel settore alimentare e quotata sul MTA di Borsa Italiana, ha chiuso il 2020 con ricavi in crescita dell’11,6% a 83,5 milioni di euro, in particolare accelerazione sui mercati esteri (+26,9%). L’EBITDA è cresciuto del 7,6% a 11,97 milioni di euro, mentre l’utile netto è stato di 7,7 milioni di euro, registrando un +6,2% sull’esercizio precedente.Al 31 dicembre 2020 la posizione finanziaria netta complessiva della società risulta positiva per 21,5 milioni di euro rispetto ai 25,4 milioni al 31 dicembre 2019; pesa, sottolinea Valsoia, l’esborso effettuato a dicembre 2020, per circa 13 milioni di euro, per l’acquisizione del ramo di azienda Piadina Loriana. Il CdA ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,38 euro per azione (stabile rispetto allo scorso anno), per complessivi 4 milioni di euro.”I risultati raggiunti da Valsoia nel 2020 mostrano una crescita significativa in entrambi i segmenti in cui operiamo, quello food e quello salutistico, grazie ad un portafoglio prodotti ben diversificato”, ha commentato il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi. “La società rimane anche post operazioni straordinarie concluse nel corso del 2020 con una ottima posizione finanziaria netta positiva per oltre 21 milioni di euro in grado, pertanto, di consentirci ulteriori operazioni straordinarie di crescita sia in Italia che all’estero”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Italian Wine Brands, ricavi 2020 in crescita del 30%. Dividendo di 0,25 euro

    (Teleborsa) – Italian Wine Brands, società quotata su AIM Italia e attiva nella produzione e vendita diretta di vini, ha chiuso il 2020 con ricavi in crescita del 29,7% a 204,3 milioni di euro, supportata sia da un aumento delle vendite dei marchi proprietari che dall’ingresso in portafoglio di nuovi. Il contributo dei mercati esteri è cresciuto del 32,8% e ormai rappresenta oltre l’80% delle entrate.L’EBITDA Restated del 2020 ha raggiunto i 25,6 milioni di euro (12,5% sui ricavi), contro i 18,1 milioni del 2019. Il risultato netto è cresciuto a 14,2 milioni, dai 7,9 milioni del 2019 (+79,7%). Al 31 dicembre 2020 il gruppo presenta una situazione di liquidità attiva pari a 1,4 milioni di euro, in miglioramento rispetto agli 0,6 milioni al 31 dicembre 2019.La società ha affermato che sono allo studio possibili operazioni di acquisizione di aziende riconosciute sul mercato e operanti nella produzione e distribuzione di vino italiano nel mondo. Perciò il CdA ha deciso di procedere alla distribuzione di un dividendo pari a 0,25 euro per azione, in modo da “mantenere adeguate risorse di cassa per essere pronta a cogliere eventuali opportunità di crescita”.”L’obiettivo che ci poniamo – ha affermato Alessandro Mutinelli, presidente e AD del gruppo – è quello di diventare il primo gruppo vinicolo italiano per dimensione, sia attraverso lo sviluppo organico delle attività sia attraverso operazioni di acquisizione di altre realtà vinicole che condividano la nostra stessa vision, i valori e gli obiettivi ambiziosi che ci poniamo”. LEGGI TUTTO

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    Restrizioni Pasqua, Confagricoltura: “Includere settore agricolo nel decreto Sostegno”

    (Teleborsa) – “L’impatto economico delle nuove e indispensabili misure restrittive per limitare i contagi da coronavirus si estenderà anche al settore agricolo che va, quindi, incluso nel Decreto Sostegno all’esame del governo”. È quanto ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commentando i provvedimenti che l’esecutivo si accinge ad assumere di fronte all’aggravamento della situazione sanitaria sul territorio nazionale.”Ancora una volta – prosegue Giansanti – sono più esposte le imprese e i settori produttivi più collegati con il canale HoReCa sul mercato interno e a livello internazionale. Per alcune produzioni – aggiunge il presidente di Confagricoltura – i tradizionali pranzi delle festività pasquali hanno un’elevata incidenza sul fatturato annuale. Le nostre strutture territoriali, inoltre, segnalano un crollo delle prenotazioni negli agriturismi”. Per il settore vino, ad esempio, segnala Confagricoltura, già si registrano elevate giacenze, oltre 61 milioni di ettolitri a fine gennaio, secondo i dati del Mipaaf.Il comparto, con 24mila aziende, quasi 14 milioni di presenze e 100mila addetti è in forte sofferenza: nell’ultimo anno le perdite superano 1,2 miliardi di euro, senza contare le vendite dirette. “Il mancato reddito deve essere compensato, in linea con le decisioni già prese in ambito europeo”, sottolinea Giansanti. L’esempio è quello del governo francese che – evidenzia Confagricoltura – nei giorni scorsi ha varato un aiuto pubblico a fondo perduto con una dotazione di 60 milioni di euro, per compensare le perdite di reddito degli allevatori di capi bovini. LEGGI TUTTO

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    Sigep, la fiera del “dolce” torna in versione full digital dal 15 marzo

    (Teleborsa) – Countdown iniziato per Sigep Exp 2021, la tradizionale fiera della pasticceria, gelateria artigianale, panificazione e caffé organizzata da Italian Exhibition Group, la società che gestisce la fiera di Rimini. L’evento torna quest’anno in versione completamente digitale dal 15 al 17 Marzo 2021.Internazionalità, competenze, tecnologia, mercato sono le coordinate su cui si svilupperà il palinsesto, grazie ad una piattaforma progettata per sviluppare business per gli espositori e buyers, condividere competenze e professionalità con due format di eventi live da studio televisivo, muovere un primo passo verso l’edizione in presenza di gennaio 2022.Il sentiment delle Associazioni che rappresentano le filiere ospiti sta in equilibrio tra un contesto internazionale tutt´ora incerto e la spinta a cogliere le opportunità che gli artigiani e la filiera tecnologica italiane possono dispiegare sui mercati esteri.”I gelatieri ci stanno mettendo tutta la loro passione, certi che le vaccinazioni renderanno l’estate 2021 migliore della precedente”, afferma Claudio Pica, Segretario generale AIG – Associazione Italiana Gelatieri, aggiungendo che sono due le strade da percorrere: l’internazionalizzazione verso mercati come Israele, Ecuador, Asia e Nord America e la valorizzazione del know-how professionale del gelatiere, con la creazione dell’Accademia Gelato Artigianale Alberto Pica che verrà presentata in questa edizione digitale».Roberto Leardini, Presidente UIF, Unione Italiana Food parla di Sigep come di una “opportunità per sperimentare nuovi strumenti di marketing e di comunicazione, auspicando che l’evento in digitale porti “risultati significativi”Per Marco Cavedagni, Presidente ACOMAG, Associazione Costruttori Macchine Arredamenti Attrezzature per Gelato “è necessario tenere vivo il collegamento tra gelatieri ed aziende, mentre Gino Fabbri, Presidente Accademia Maestri Pasticceri Italiani, vede in Sigep Exp “un’opportunità da cogliere al volo” e per presentare alcune novità, come le nuove tecniche di cottura sottovuoto.Giovanni Bizzarri, Presidente AIBI, Associazione Italiana Bakery Ingredients, vuole “credere in questa grande manifestazione internazionale, anche in un momento così complesso”, mentre Alberto Polojac, Presidente SCA, Specialty Coffee Association Italia, afferma che “la caffeina ci aiuta a reagire all’incertezza in un quadro economico che rimane comunque preoccupante per la caffetteria e la ristorazione in generale”.Roberto Perotti, Presidente Richemont Club Italia anticipa che i panificatori lavoreranno nel “Sigep Lab” allestito in CAST Alimenti, con una prospettiva molto internazionale e con slot molto coinvolgenti. LEGGI TUTTO

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    Consumi, Coldiretti: “Da primo lockdown persi 130 miliardi”

    (Teleborsa) – L’emergenza Covid taglia di quasi 130 miliardi i consumi degli italiani che crollano dell’11,8% nel 2020 rispetto all’anno precedente e toccano il minimo dall’ultimo decennio per effetto delle restrizioni adottate per combattere la pandemia. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat ad un anno dal primo lockdown scattato con il Dpcm dell’8 marzo 2020 per la Lombardia ed alcune province e poi esteso l’11 marzo all’intero territorio nazionale.A far registrare il risultato più negativo – sottolinea la Coldiretti – sono stati gli alberghi e i ristoranti con un calo del 40,2% seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%. In controtendenza – rileva l’analisi – sono solo i consumi alimentari delle famiglie tra le mura domestiche che fanno registrare un segno positivo e aumentano complessivamente del 3,3% che tuttavia non compensa il crollo della spesa fuori casa. La riduzione dei consumi nella ristorazione ha travolto a valanga interi comparti dell’agroalimentare Made in Italy, con vino e cibi invenduti per un valore stimato dalla Coldiretti in 11,5 miliardi dopo un anno di aperture a singhiozzo che hanno messo in ginocchio l’intera filiera dei consumo fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani fuori casa.”La drastica riduzione dell’attività – afferma la Coldiretti – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”. Sui settori maggiormente colpiti – secondo l’analisi della Coldiretti su dati Bankitalia – pesano le difficoltà del turismo che diventa importante far ripartire per evitare il rischio di una estate senza stranieri in vacanza in Italia che costerebbe 11,2 miliardi per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.”L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 23,3 milioni di viaggiatori stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Italia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio ed occorre ora cogliere le opportunità dell’avanzare della campagna di vaccinazione per arrivare ad un certificato europeo che possa garantire la libertà di spostamento tra Paesi. Turismo e cibo rappresentano le principali leve per la ripartenza del Made in Italy sulle quali investire con il Recovery Plan”. Tra i progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per il Recovery Plan figurano digitalizzazione delle campagne: foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città; invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua; chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici; e interventi specifici nei settori in difficoltà, dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva. LEGGI TUTTO

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    Agroalimentare, Fondo Italiano d'Investimento lancia “Agritech e Food”

    (Teleborsa) – Rendere la filiera agroalimentare italiana più grande, più tecnologica e più resiliente. Con questo obiettivo il consiglio di amministrazione di Fondo Italiano d’Investimento ha presentato nei giorni scorsi il nuovo fondo “Agritech & Food”, interamente dedicato all’agroalimentare italiano.Il veicolo, con una dimensione target di 700 milioni di euro, ha l’obiettivo di fornire capitale per la crescita in un’ottica di medio-lungo periodo. Nel dettaglio prevede un focus strategico sui segmenti più all’avanguardia e con maggiore potenziale di sviluppo come precision farming, sementi, chimica verde per l’agricoltura, tecnologie per la produzione di bio-energy, prodotti agricoli e relativi processi di trasformazione industriale, e-commerce di prodotti agricoli.Durante il cda sono stati presentati i risultati al 31 dicembre 2020 dell’attività di fondi di fondi, che confermano una buona capacità da parte dei veicoli della SGR di affrontare la crisi in atto. I 4 fondi di fondi sono tutti dedicati a sostenere la crescita delle piccole e medie imprese italiane e hanno realizzato commitment per quasi 1 miliardo, movimentando risorse per l’economia reale italiana superiori a 4,5 miliardi. LEGGI TUTTO

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    Convase, si rafforza sinergia tra mondo agroalimentare e sementiero

    (Teleborsa) – Valorizzare la qualità delle produzioni in un’ottica interprofessionale e stimolare un dialogo costruttivo capace di anticipare le esigenze del settore e qualificare l’intera filiera. Con questo obiettivo Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e Assosementi aderiscono formalmente al Consorzio per la valorizzazione delle sementi Convase, che riunisce 23 aziende rappresentanti il 40% della produzione nazionale di sementi certificate di cereali a paglia, rafforzando così la sinergia tra il mondo sementiero e quello agroalimentare. L’intesa – si legge in una nota congiunta – è stata annunciata oggi durante l’incontro “Il settore sementiero e agricolo: sfide e opportunità nello scenario post-Covid”.L’accordo raggiunto permette, inoltre, – sottolineano le associazioni – di dare gambe alla creazione del disciplinare “Seme di Qualità”, presentato un anno fa ed elaborato dal Convase, con il supporto Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, per dare agli agricoltori la possibilità di conoscere le informazioni sulla tracciabilità delle sementi, offrendo garanzie sulla qualità del seme acquistato e indicazioni utili per il corretto impiego, con maggiori possibilità di ottenere produzioni elevate e di qualità.”La filiera agroalimentare – hanno sottolineato i rappresentanti di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – parte dal seme. Non a caso gli agricoltori operano in stretto e costante contatto con i produttori di sementi, testando direttamente in campo i risultati del loro lavoro e indicando le richieste e le esigenze che arrivano dal mercato, con particolare riferimento alle problematiche agronomiche, fitosanitarie, di resa e di carattere qualitativo. Proprio per tali ragioni – aggiungono le sigle – è fondamentale poter disporre di uno strumento in grado di assicurare la tracciabilità, la sicurezza e la sostenibilità del processo produttivo sin dall’inizio del ciclo, partendo dalla semente”. Una tracciabilità che – come ribadito durante l’odierno confronto – ha inizio dal seme, primo e fondamentale elemento per assicurare la qualità del prodotto al consumatore finale. Nel 2020, a fronte di un calo su base annua del 2% circa delle superfici produttive destinate alla coltivazione di grano duro, grano tenero e orzo, cresce sempre di più l’impiego di seme non certificato, che secondo un’elaborazione di Assosementi ha superato anche nel 2020 il 50% delle superfici coltivate a grano duro. In tale contesto, l’intesa raggiunta servirà a rafforzare e confermare la volontà dei principali attori di vincere le sfide comuni che il settore è chiamato ad affrontare. Secondo le associazioni, inoltre, la riduzione della burocratizzazione annunciata dal nuovo governo potrà certamente contribuire ad agevolare il sistema della certificazione del seme, che negli ultimi cinquant’anni non è mai stato rivisto e adeguato. LEGGI TUTTO