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    Orsero migliora guidance 2025 dopo primo semestre in crescita

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha chiuso il primo semestre del 2025 con Ricavi Netti pari a 845,2 milioni di euro, sono in crescita del 13,6% rispetto ai 744,1 milioni registrati nel H1 2024, con un risultato fortemente positivo della BU Distribuzione (+13,7% VS H1 2024), grazie a un aumento dei volumi commercializzati, prevalentemente legato a kiwi, agrumi, berries, uva da tavola, fresh-cut, nonché il prodotto banana, e al consistente miglioramento del prezzo medio di vendita in seguito al miglioramento del mix di prodotti e, in particolare, della gamma esotica, dell’uva da tavola, dei kiwi, del platano, degli ananas e del fresh-cut.L’Adjusted EBITDA è pari a 48,4 milioni di euro, con un incremento del 18,4% e un Adjusted EBITDA Margin pari a 5,7%. L’Utile Netto Adjusted si attesta a 20,9 milioni di euro rispetto a 16 milioni registrati nel H1 2024, con un aumento di 4,9 milioni (+30,9%) per effetto del miglioramento della redditività operativa.La Posizione Finanziaria Netta è pari a 111,3 milioni di euro al 30 giugno 2025 rispetto a 111,2 milioni al 31 dicembre 2024, che include: passività IFRS 16 di 53,3 milioni (56,4 milioni nel 2024) e passività legate al mark-to-market dei derivati di 6 milioni (2,5 milioni positivi al 31 dicembre 2024). Nel corso del primo semestre si è registrato un aumento dei flussi derivanti dall’attività operativa che ammontano a 34 milioni (23,6 milioni in H1 2024), comprensivo di un rilascio del capitale circolante per effetto del maggior debito legato ai lavori svolti per il dry-docking e delle minori rimanenze di carburante ad esso associate.Il periodo è stato caratterizzato da investimenti operativi per circa 10,6 milioni di euro, legati agli interventi migliorativi su fabbricati e impianti dei magazzini prevalentemente in Italia e Spagna, nonché all’attività di dry-docking performata su una delle due navi che ne saranno oggetto nell’arco del 2025 e il pagamento di dividendi totali di 10,1 milioni, di cui 8,4 milioni (0,50 euro ad azione) agli azionisti della capogruppo lo scorso 14 maggio.In ragione del positivo andamento del primo semestre 2025, la società ha rivisto al rialzo le previsioni economiche della guidance FY 2025 comunicate il 3 febbraio 2025. Ora la società prevede: ricavi netti compresi tra 1.650 milioni e 1.690 milioni di euro (+ 70/50 milioni); Adjusted EBITDA compreso tra 82 milioni e 86 milioni (+ 5/4 milioni); Utile netto Adjusted compreso tra 30 milioni e 32 milioni (+ 4/2 milioni); posizione finanziaria netta compresa tra 110 milioni e 105 milioni (invariata); investimenti in attivo immobilizzato operativo compresi tra 19 milioni e 21 milioni11 (+ 4 milioni). LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, Mastrolia: aumento deciso dei margini conferma solidità del modello industriale

    (Teleborsa) – “Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo semestre 2025: l’aumento deciso dei margini conferma la solidità del nostro modello industriale, mentre la crescita della generazione di cassa e il miglioramento del capitale circolante testimoniano l’efficacia delle scelte strategiche intraprese”. Lo ha detto il presidente di NewPrinces, Angelo Mastrolia, commentando la semestrale.”Ad un anno dall’acquisizione di Princes, i progressi raggiunti sono evidenti: l’integrazione sta portando i frutti attesi, contribuendo in modo significativo al rafforzamento delle nostre performance operative e finanziarie”, ha aggiunto.”Negli ultimi mesi abbiamo inoltre annunciato tre acquisizioni di grande rilevanza – Diageo Operations Italy, Plasmon e Carrefour Italia – che saranno perfezionate a breve – ha detto Mastrolia – Queste operazioni rafforzeranno ulteriormente il nostro posizionamento e daranno nuova energia al percorso di crescita di NewPrinces, sia in Italia che a livello internazionale”.”Guardiamo con fiducia al futuro: la nostra storia e la nostra capacità di innovare ci spingono a costruire un gruppo sempre più forte, sostenibile e vicino ai consumatori”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces prevede fatturato annuale stabile. Migliora la redditività nel 1° semestre

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha comunicato che i ricavi consolidati raggiungono 1,31 miliardi di euro a parità di volumi nel primo semestre 2025, rispetto a 1,36 miliardi nella prima metà del 2024. Tale dinamica riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita in un contesto di mercato deflattivo, ampiamente compensato da un significativo miglioramento del costo del venduto, trainato da una riduzione dei costi delle materie prime pari al 6% e un conseguente miglioramento del profitto lordo dell’8,6%.L’EBITDA consolidato adjusted si attesta ad Euro 104,6 milioni, in crescita del 16,5% rispetto ad Euro 89,8 milioni nel primo semestre 2024, a parità di perimetro di consolidamento. In termini di adj. EBITDA margin, si registra un margine dell’8%, rispetto al 6,6% registrato nel corso dello stesso periodo del precedente esercizio.Il risultato netto consolidato è pari a Euro 22,3 milioni, una straordinaria crescita di oltre 23,5 milioni rispetto alla perdita di Euro 1,3milioniregistrata al 30 giugno 2024, a parità di perimetro di consolidamento.Il debito finanziario netto al 30 giugno 2025 è pari ad Euro -285.095 migliaia, in netto miglioramento rispetto ad Euro -346.216 migliaia al 31 dicembre 2024, a parità di perimetro di consolidamento, grazie alla capacità del Gruppo NewPrinces di generare flussi di cassa dall’attività operativa e dal miglioramento del capitale circolante netto. Net Debt/EBITDA ratio in netto miglioramento e pari a 1,38 rispetto a 1,95 a fine dicembre 2024.La società ricorda che l’acquisizione di Carrefour Italia avrà un impatto neutrale sulla posizione finanziaria netta consolidata di NewPrinces a fine esercizio 2025, grazie al significativo contributo di cassa previsto. NewPrinces prevede un fatturato per l’intero esercizio, su base comparabile, sostanzialmente stabile.La società presieduta da Angelo Mastrolia “guarda con entusiasmo alle opportunità offerte dalle recenti operazioni” e fornirà un aggiornamento alle proprie previsioni finanziarie una volta completate le acquisizioni di Carrefour Italia, Plasmon e Diageo Italia. Il gruppo continuerà a “prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria, al fine di massimizzare la generazione di free cash flow da destinare sia alla crescita organica per via esterna che alla remunerazione de gli azionisti anche in considerazione delle recenti acquisizioni”.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Centrale del Latte d’Italia, utile semestrale scende a 4,6 milioni di euro. Ricavi +3,7%

    (Teleborsa) – Centrale del Latte d’Italia, terzo operatore italiano del mercato del latte fresco e a lunga durata e società quotata su Euronext STAR Milan, ha chiuso il primo semestre del 2025 con un fatturato di 171,8 milioni di euro, rispetto ai 165,7 milioni di euro al 30 giugno 2024, con un incremento del 3,7%.I ricavi relativi al segmento Milk Products risultano essere in incremento per effetto combinato di un incremento dei volumi di vendita nel settore del latte fresco e di un prezzo medio di vendita più elevato rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. I ricavi relativi al segmento Dairy Products risultano essere in netto aumento come conseguenza di un incremento dei volumi di vendita, oltre che un incremento nel prezzo medio di vendita.L’EBITDA del primo semestre si attesta a 15,2 milioni di euro, contro i 16 milioni di euro al 30/06/2024 e con un EBITDA margin del 8,8%, in diminuzione rispetto al 9,6% riportato nel primo semestre 2024. Il risultato operativo netto (EBIT) al 30/06/2025 risulta pari a 6,9 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 8,3 milioni di euro al 30/06/2024. La società registra un utile netto dopo le imposte pari a 4,6 milioni di euro, contro i 4,8 milioni di euro al 30/06/2024.La posizione finanziaria netta rimane sostanzialmente in linea, passando da -38,03 milioni di euro del 31/12/2024 a -38,1 milioni di euro del 30/06/2025. LEGGI TUTTO

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    UE, surplus agroalimentare tiene nonostante prezzi elevati gonfino importazioni chiave

    (Teleborsa) – Il commercio agroalimentare dell’Unione europea è rimasto stabile a maggio 2025, confermando la solidità del settore in un contesto commerciale difficile. Il surplus commerciale totale dell’UE è rimasto ampiamente positivo, nonostante i prezzi elevati abbiano gonfiato il valore di diverse importazioni chiave dell’UE, dice la Commissione europea nel suo report sul tema.EsportazioniLe esportazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 19,9 miliardi di euro a maggio, in leggero calo (-1%) rispetto ad aprile, ma comunque dell’1% in più rispetto a maggio 2024. Tra gennaio e maggio, le esportazioni cumulative hanno raggiunto i 99,6 miliardi di euro, con un aumento di 2,3 miliardi di euro (+2%) rispetto allo scorso anno.Il Regno Unito si è confermato il mercato principale tra gennaio e maggio, rappresentando il 23% delle esportazioni (23 miliardi di euro), con un aumento di 964 milioni di euro (+4%), dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dei prodotti a base di cacao. Anche le esportazioni verso gli Stati Uniti sono cresciute, raggiungendo i 12,7 miliardi di euro (+700 milioni di euro, +6%), sostenute da prodotti a base di cacao, liquori, prodotti lattiero-caseari e vino. La Svizzera segue con 5,7 miliardi di euro, in crescita di 555 milioni di euro (+11%), ancora una volta trainata dai prezzi del cacao. Al contrario, le esportazioni verso la Cina sono diminuite di 619 milioni di euro (-11%), in gran parte a causa di un forte calo dei volumi di cereali.I prodotti a base di cacao e caffè hanno continuato a trainare il valore delle esportazioni. Le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono cresciute di 1,6 miliardi di euro (+39%), riflettendo un raddoppio dei prezzi di pasta, burro e polvere di cacao, nonché un aumento del 30% dei prezzi del caffè. Anche le esportazioni di cioccolato e dolciumi sono aumentate notevolmente (+831 milioni di euro, +20%), mentre i prodotti lattiero-caseari sono aumentati di 574 milioni di euro (+7%) nonostante i volumi inferiori.Nel frattempo, le esportazioni di cereali sono diminuite di 1,3 miliardi di euro (-22%), a causa di un calo del 28% dei volumi, mentre le esportazioni di olive e olio d’oliva sono diminuite di 459 milioni di euro (-14%), poiché il calo dei prezzi ha compensato un aumento del 17% dei volumi.ImportazioniLe importazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 17 miliardi di euro a maggio, in aumento del 4% rispetto al mese precedente e del 15% su base annua. Tra gennaio e maggio, le importazioni totali si sono attestate a 81,5 miliardi di euro, con un aumento di 11,5 miliardi di euro (+16%) rispetto al 2024.Il Brasile si è confermato il principale fornitore, con 7,5 miliardi di euro tra gennaio e maggio (+591 milioni di euro, +9%), principalmente a causa dell’aumento dei prezzi del caffè. Le importazioni dal Regno Unito hanno raggiunto i 6,5 miliardi di euro (+336 milioni di euro, +5%), mentre quelle dagli Stati Uniti sono salite a 5,9 miliardi di euro (+878 milioni di euro, +17%), trainate dalle maggiori importazioni di mais, frutta a guscio e alcolici.I maggiori incrementi su base annua sono stati registrati dalla Costa d’Avorio (+1,8 miliardi di euro, +68%, principalmente nel cacao), dal Canada (+933 milioni di euro, +93%, principalmente in cereali e colza), dalla Cina (+868 milioni di euro, +24%, principalmente in beni non commestibili) e dall’Australia (+790 milioni di euro, +111%, principalmente in colza, sebbene ancora al di sotto dei livelli del 2023). Al contrario, le importazioni dall’Ucraina sono diminuite di 687 milioni di euro (-12%) e quelle dalla Russia sono crollate di 480 milioni di euro (-74%).I prezzi elevati delle principali materie prime hanno continuato a spingere al rialzo i valori delle importazioni. Caffè, tè, cacao e spezie sono aumentati di 6,9 miliardi di euro (+62%), mentre frutta e noci hanno aggiunto 1,8 miliardi di euro (+18%). Le importazioni di prodotti non commestibili sono aumentate di 588 milioni di euro (+15%). Al contrario, le olive e l’olio d’oliva sono diminuiti di 378 milioni di euro (-41%), mentre lo zucchero e l’isoglucosio di 347 milioni di euro (-39%). LEGGI TUTTO

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    PepsiCo, Elliott lancia campagna attivista con una quota da 4 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Elliott Investment Management, colosso statunitense degli investimenti, ha detto di aver effettuato un investimento di 4 miliardi di dollari in PepsiCo, multinazionale statunitense di alimenti, snack e bevande, inviando una lettera al board della società per sollecitare una maggiore focalizzazione, il miglioramento delle operazioni, il reinvestimento strategico e una maggiore responsabilità.Elliott, commentando la recente performance di PepsiCo – caratterizzata da una serie di sfide strategiche e operative -, ha detto che queste hanno portato “a scarsi risultati finanziari, a una forte sottoperformance del prezzo delle azioni e a una valutazione fortemente dislocata”.”Sebbene sfortunata, questa traiettoria deludente ha creato un’opportunità storica: con la giusta mentalità e un piano di rilancio adeguatamente ambizioso, PepsiCo rappresenta oggi una rara opportunità per rivitalizzare un’azienda leader a livello globale e generare un valore significativo per gli azionisti”, ha scritto Elliott nella sua lettera.Adottando le misure proposte, PepsiCo potrebbe generare un upside di oltre il 50% per gli azionisti, sostiene Elliott.Secondo la società d’investimento, PepsiCo dovrebbe valutare il potenziale refranchising della rete di imbottigliamento ad alta intensità operativa di PepsiCo Foods North America (PFNA) – come ha fatto la sua controparte più vicina e come ha fatto la stessa PepsiCo negli anni passati – per consentire a ciascuna attività di concentrarsi sulle proprie competenze chiave. Inoltre, PFNA dovrebbe razionalizzare il proprio portafoglio cedendo attività non strategiche e sottoperformanti. LEGGI TUTTO

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    Italia secondo produttore UE di ortaggi, al primo posto per pomodori

    (Teleborsa) – Nel 2024, l’Unione europea ha raccolto 62,2 milioni di tonnellate di ortaggi freschi, con un aumento del 6% rispetto ai 58,8 milioni di tonnellate raccolti nel 2023. Lo rende noto l’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat).Spagna (14,8 milioni di tonnellate), Italia (13,9 milioni di tonnellate) e Francia (5,8 milioni di tonnellate) sono stati i principali produttori di ortaggi freschi dell’UE, rappresentando insieme il 55% del raccolto totale.Nel 2024, la produzione di diversi ortaggi chiave nell’UE è aumentata rispetto al 2023: la produzione di pomodori è aumentata del 5%, raggiungendo i 16,8 milioni di tonnellate, la produzione di carote è aumentata del 6%, raggiungendo i 4,7 milioni di tonnellate, e la produzione di cipolle è aumentata dell’11%, raggiungendo i 7,0 milioni di tonnellate.Tra i paesi dell’UE, l’Italia è stata il principale produttore di pomodori nel 2024, rappresentando il 36% del raccolto totale di pomodori dell’UE, seguita da Spagna (27%) e Portogallo (10%).I principali produttori di carote nell’UE sono stati la Germania (18% del totale), la Francia (14%) e la Polonia (12%).I Paesi Bassi sono stati il principale produttore di cipolle dell’UE nel 2024, rappresentando circa un quarto (26%) delle cipolle raccolte nell’UE, seguiti da Spagna (20%) e Germania (12%).Nel 2024, la produzione di frutta, bacche e noci nell’UE (esclusi agrumi, uva e fragole) è stata di 24,3 milioni di tonnellate, ovvero il 2% in meno rispetto alla quantità raccolta nel 2023. I principali produttori di frutta, bacche e noci nell’UE nel 2024 sono stati l’Italia (5,4 milioni di tonnellate), la Spagna (4,3 milioni di tonnellate) e la Polonia (4,1 milioni di tonnellate), che hanno rappresentato complessivamente il 57% della produzione dell’UE.La produzione di mele dell’UE è stata di 11,6 milioni di tonnellate nel 2024, la maggior parte delle quali proveniva da Polonia (29%), Italia (21%) e Francia (17%). La produzione UE nel 2024 è stata inferiore del 4% rispetto al 2023.L’UE ha prodotto anche 1,9 milioni di tonnellate di pere nel 2024, il 2% in più rispetto al 2023. I principali produttori di pere sono stati l’Italia (24% del totale UE), i Paesi Bassi (17%) e il Belgio (15%).La produzione di pesche è stata ancora più concentrata: Spagna (37%), Italia (33%) e Grecia (21%) hanno rappresentato insieme il 91% della produzione UE. La produzione di pesche dell’UE nel 2024 è stata superiore del 2% rispetto al 2023. LEGGI TUTTO

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    La Cina estende fino a febbraio 2026 l’indagine sui prodotti caseari UE

    (Teleborsa) – Il Ministero del Commercio cinese ha prorogato l’inchiesta antisovvenzioni sulle importazioni di determinati prodotti lattiero-caseari originari dell’Unione europea fino al 21 febbraio 2026. La decisione, si legge in una breve nota, è arrivata “data la complessità del caso”. L’inchiesta era stata avviata il 21 agosto 2024.L’annuncio odierno arriva dopo che a giugno la Cina ha prorogato un’indagine sulla carne di maiale europea e a luglio ha annunciato dazi sui produttori di brandy dell’UE (anche se i principali produttori di cognac sono stati risparmiati a condizione che rispettino i prezzi minimi richiesti).(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO