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    Vino, Coldiretti stima calo del 15% raccolta uva Lombardia

    (Teleborsa) – Coldiretti stima un calo del 15% per la raccolta di uva da vino in Lombardia. E’ il dato diffuso dall’Organizzazione nel primo giorno della vendemmia, che rispetto al 2020 parte con una settimana di ritardo per ragioni climatiche.Il primo grappolo è stato staccato in Franciacorta, nei prossimi giorni le operazioni entreranno nel vivo anche nell’Oltrepò Pavese, mentre gli ultimi a partire saranno i viticoltori della Valtellina.Un ritardo dovuto, secondo la Coldiretti alle gelate tardive primaverili, che hanno di fatto rallentato lo sviluppo dei vigneti, su cui poi nei mesi estivi si sono abbattute a macchia di leopardo anche diverse grandinate, talvolta violente, come quella che a fine giugno ha interessato l’Oltrepò Pavese con centinaia di ettari di filari falcidiati da “chicchi di ghiaccio grandi come noci, accompagnati da forti raffiche di vento”. “L’andamento della raccolta – precisa Coldiretti Lombardia – sarà influenzato dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo”.In Coldiretti segnalano comunque una “buona condizione sanitaria dei vigneti”, preludio a una “vendemmia di qualità” che in Lombardia è destinata per circa il 90% a produzioni certificate, grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt. A livello nazionale il calo stimato è del 5/10%, per un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri.(Foto: Per gentile concessione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano) LEGGI TUTTO

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    Oatly aumenta stime vendite annuali dopo trimestrale positiva

    (Teleborsa) – Oatly – società alimentare svedese specializzata in bevande a base di latte d’avena – ha registrato entrate per 146,2 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2021, in aumento del 53,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile lordo è stato di 38,6 milioni (margine del 26,4%) rispetto ai 30,8 milioni dell’anno scorso, mentre l’EBITDA rettificato è stato in perdita per 31,9 milioni di dollari, rispetto a una perdita di 1,2 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2020 (pesano maggiori spese per i dipendenti, costi di quotazione e altre spese operative per supportare la crescita in tre continenti).Oatly – alla sua prima trimestrale da società quotata (lo sbarco a Wall Street è avvenuto a fine maggio) – ha detto che si aspetta che le vendite annuali aumentino almeno del 64% a 690 milioni di dollari, rispetto alle stime degli analisti per 681,4 milioni di dollari, secondo dati IBES. La capacità produttiva per l’intero anno dovrebbe essere di circa 600 milioni di litri di prodotti finiti.”I nostri ricavi record del secondo trimestre sono stati in linea con le nostre aspettative e dimostrano una crescita elevata in tutte le aree geografiche e i canali di vendita, nonostante alcuni venti contrari alla produzione legati al Covid-19 e ai piani di espansione che abbiamo sperimentato nel trimestre – ha commentato il CEO Toni Petersson – Stiamo espandendo continuamente la capacità di produzione globale per supportare la nostra crescita a lungo termine e lanciando partnership e accordi di distribuzione chiave con clienti importanti a livello globale”. LEGGI TUTTO

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    Decolla Tyson Foods su trimestrale positiva e revisione guidance

    (Teleborsa) – Effervescente Tyson Foods, che scambia con una performance decisamente positiva del 6,05%, portandosi a 75,43. La multinazionale americana che opera nel settore alimentare festeggia i conti del terzo trimestre dell’anno fiscale 2021: ha registrato un utile per azione rettificato quasi raddoppiato a 2,70 dollari, con un margine operativo rettificato del 10,8%; i ricavi sono aumentati del 24,5% a 12,5 miliardi di dollari.”Il nostro volume dei servizi per la ristorazione è migliorato quando il settore ha iniziato a riaprire e a riprendersi – ha commentato il CEO Donnie King – Il nostro business di carne bovina ha aumentato la produzione per soddisfare la forte domanda statunitense e internazionale di prodotti di qualità superiore. E abbiamo continuato a rafforzare la nostra solidità finanziaria, riducendo il nostro debito e investendo nella crescita futura.Tyson Foods ha anche rivisto al rialzo la guidance per l’intero esercizio. Ora si aspetta vendite totali da circa 46 a 47 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2021, rispetto a una previsione precedente compresa tra 44 e 46 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettano in media un fatturato di 45,09 miliardi di dollari, secondo dati Refinitiv.Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 76,38 e successiva a 78,53. Supporto a 74,23. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica ed ecologica, Enel sigla intesa con Confagricoltura

    (Teleborsa) – Offrire un pacchetto di soluzioni volto a sostenere le aziende del settore agricolo nella sfida della transizione energetica. Questo l’obiettivo dell’intesa siglata tra Enel e Confagricoltura. Una partnership – spiega una nota congiunta – che fa seguito al protocollo che lo scorso anno aveva individuato le priorità e i modelli di business sul fronte dell’energia, elettrica e gas, e dell’efficienza energetica per le imprese agricole. Gli accordi, che hanno coinvolto Enel X ed Enel Energia, prevedono la possibilità, per le aziende, di avere una consulenza dedicata, finalizzata a cogliere concretamente le opportunità in questo campo. In particolare, la proposta si articola, anche tramite il supporto di figure commerciali dedicate da parte di Enel Energia ed Enel X, in studi di progetto per valutare la convenienza economica e di fattibilità della proposta commerciale, prodotti dedicati per le commodities elettrica e gas, il Circular Economy Report per misurare attraverso un’azione di audit la circolarità dell’azienda e le azioni possibili di miglioramento per l’efficientamento energetico, come l’installazione di impianti fotovoltaici nuovi o l’ottimizzazione di quelli esistenti, le comunità energetiche rinnovabili, le infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica. Capitolo importante della sinergia – spiegano Enel e Confagricoltura – è inoltre favorire l’innovazione tecnologica, quindi anche il fotovoltaico, rispettando le aree rurali nel loro complesso, compresi gli aspetti paesaggistici.”Con questa intesa – commenta Carlo Tamburi, direttore Enel Italia – Enel intende rafforzare l’alleanza naturale tra fonti rinnovabili, soluzioni energetiche sostenibili e il settore agricolo. La transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile e il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica non è possibile senza fornire opportunità di crescita e di innovazione tecnologica alle imprese del settore agricolo, con cui intendiamo lavorare insieme anche per favorire una crescita armonica sul territorio di impianti e colture”. “Il contrasto al cambiamento climatico e il miglioramento della sostenibilità – spiega Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – passano attraverso le aziende agricole. L’agricoltura può dare il proprio contributo sui temi legati alla sostenibilità ambientale, all’abbattimento delle emissioni, all’assorbimento di CO2, nonché alla produzione di energia verde, puntando sull’innovazione delle aziende agricole. Le energie rinnovabili, e il fotovoltaico in particolare, hanno registrato uno sviluppo importante in agricoltura negli ultimi quindici anni, consentendo alle imprese di implementare percorsi di sostenibilità a livello aziendale, di partecipare attivamente alla decarbonizzazione del settore elettrico e di supportare la transizione ecologica del settore”. A settembre – conclude la nota – è previsto un primo incontro per illustrare nel dettaglio ai territori i contorni dell’intesa tra Enel, Enel X e Confagricoltura, quindi seguiranno altri appuntamenti nelle varie regioni per promuovere in modo specifico le opportunità della partnership. LEGGI TUTTO

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    Vendemmia 2021, Confagricoltura: “Uve sane, volumi in lieve calo. Preoccupano gli eventi climatici”

    (Teleborsa) – Ottima qualità delle uve, una produzione quantitativa in lieve calo rispetto allo scorso anno, ritardo della maturazione di circa una decina di giorni rispetto al 2020 e al 2019, in cui però si era anticipato molto rispetto alla media. Ad esclusione di alcune zone della Sicilia – dove ora si inizia a raccogliere oggi lo Chardonnay per il forte aumento della temperatura con lo Scirocco che ha accelerato la maturazione dei grappoli in pochi giorni – l’avvio vero e proprio della vendemmia è previsto tra una decina di giorni. Questo il quadro presentato da Confagricoltura in vista della vendemmia 2021.”La grande variabile – spiega Confagricoltura – è il meteo: è sotto gli occhi di tutti come gli episodi di grandine, raffiche di vento e nubifragi si siano intensificati andando a colpire in maniera devastante alcuni territori, sebbene circoscritti. In altre zone è invece la siccità a creare problemi”.”La situazione è in continua evoluzione e l’uva, che nella maggior parte delle regioni è in fase di invaiatura, è nel momento cruciale della sua maturazione – commenta Federico Castellucci, presidente della Federazione Vino di Confagricoltura –. In pochi giorni può cambiare completamente il quadro: l’innalzamento delle temperature accelera lo sviluppo e alza la gradazione zuccherina degli acini, andando quindi a modificare lo stato dell’arte e i tempi della vendemmia. Certamente i cambiamenti climatici influiscono sempre di più sulla viticoltura e comportano anche un approccio agronomico adeguato alle nuove esigenze. Su questo si deve lavorare, non solo in Italia, dato che la questione è globale e riguarda da vicino anche i nostri principali competitor enologici. Come spesso Confagricoltura ha ricordato, – conclude Castellucci – serve uno sforzo comune per il bene del pianeta e anche per le sue economie”.IL QUADRO REGIONALE – A livello regionale la Lombardia – fa sapere l’associazione – fa i conti con il gelo primaverile e le recenti grandinate, oltre che con la siccità in alcune aree. Confagricoltura stima un 10% di volumi in meno rispetto al 2020, sperando che non ci siano ulteriori colpi di scena a livello meteorologico. In Franciacorta, dopo alcuni anni di vendemmie anticipate, si dovrebbe iniziare a raccogliere tra una decina di giorni con le basi per lo spumante. In Piemonte la qualità si presenta elevata e la quantità in leggero calo rispetto allo scorso anno. Hanno sofferto alcune zone per la grandine, che ha colpito a macchia di leopardo e che continua a preoccupare in questi giorni. Nel Roero sono ancora evidenti i segni delle grandinate che hanno distrutto duemila ettari di vigne poche settimane fa.Il Veneto sembra in controtendenza rispetto ai quantitativi del resto d’Italia. La produzione è maggiore di circa il 2%, grazie anche ai nuovi impianti. Si inizierà la vendemmia con il Pinot Grigio tra circa 2 settimane, quindi toccherà al Glera per la produzione di Prosecco.In Trentino la primavera più fredda rispetto al 2020 ha procurato un ritardo nella maturazione dei grappoli di circa 15 giorni. Ottima – sottolinea Confagricoltura – la situazione fitosanitaria. Si inizierà a vendemmiare intorno al 28 agosto. Anche in questa regione la grandine ha colpito, sebbene su una fascia limitata, ma andando a distruggere la quasi totalità delle vigne in alcuni areali. In Friuli Venezia Giulia il meteo ha alternato piogge e siccità. La Regione ha attivato un imponente sistema di monitoraggio contro la Flavescenza Dorata, che è in aumento e che arriva anche dalla vicina Slovenia. Si conta di iniziare a raccogliere la prima settimana di settembre. In Liguria Confagricoltura calcola il 15% in meno di volumi, dopo annate molto abbondanti. Preoccupa la grandine, ma anche la presenza sempre più frequente di ungulati che procurano evidenti danni alle vigne. La Toscana registra circa il 10 – 15% in meno di produzione per le gelate primaverili che hanno colpito alcune zone collinari. In linea la fase di maturazione, ma anche in queste zone i vignaioli devono lottare contro la presenza massiccia di cinghiali. La Sardegna viticola ha subito danni importanti in Gallura, dove le gelate primaverili hanno provocato una riduzione che supera in alcune zone il 40% dei tradizionali volumi. Nelle Marche la situazione si presenta buona, con uve sane che hanno permesso di effettuare pochissimi trattamenti in vigna. In alcune zone il problema è la siccità. L’Umbria ha patito le gelate di aprile e ora il problema è la mancanza di piogge in alcune zone. Allo stato attuale, il 2021 sembra registrare un recupero di volumi produttivi rispetto allo scorso anno. Analoga la fotografia dell’Abruzzo, che oggi presenta la prospettiva di un calo di volumi intorno al 12% e qualche problema di siccità, al momento non preoccupante. La Puglia deve fare i conti con la mancanza di piogge che ha rallentato la maturazione. I volumi sono in linea con il 2020. Confagricoltura prospetta la vendemmia intorno a Ferragosto per le basi spumanti e a fine mese per il Primitivo. In Campania la zona del Casertano ha sofferto maggiormente la siccità, ma per ora le prospettive sono buone sia in termini quantitativi, sia qualitativi. Anche in Calabria si prospetta una buona vendemmia, con volumi superiori rispetto a un magro 2020. LEGGI TUTTO

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    Italian Wine Brands, closing dell'acquisizione di Enoitalia

    (Teleborsa) – Italian Wine Brands, gruppo vinicolo quotato su AIM Italia, ha perfezionato il closing dell’acquisizione del 100% del capitale di Enoitalia, operazione annunciata lo scorso 17 giugno. Nel perfezionamento dell’operazione è stato portato a termine il reinvestimento di Gruppo Pizzolo, ex socio di maggioranza di Enoitalia, nel capitale di IWB mediante la sottoscrizione e liberazione dell’aumento di capitale riservato approvato dall’assemblea degli azionisti il 26 luglio.Alessandro Mutinelli (presidente e amministratore delegato del gruppo), tramite Provinco S.r.l., società dallo stesso interamente detenuta, e Gruppo Pizzolo, hanno sottoscritto un patto parasociale della durata di 5 anni che raggruppa il 23,55% del capitale sociale IWB. Tra le intese raggiunte ci sono: la maggioranza dei membri del CdA sarà nominata su indicazione di Provinco; nel caso in cui sia proposto che il CdA sia composto da 7 membri, 2 consiglieri saranno designati da Gruppo Pizzolo (se composto da 9 membri, 3 consiglieri saranno designati da Gruppo Pizzolo); le 1.400.000 nuove azioni ordinarie IWB rivenienti dall’aumento di capitale riservato e sottoscritte da Gruppo Pizzolo sono soggette a un vincolo di lock-up per un periodo di 36 mesi.”Abbiamo sempre immaginato che si potesse creare in Italia un gruppo di rilevanza internazionale nel settore del vino – ha commentato Alessandro Mutinelli – In IWB non abbiamo mai smesso di crederci, investendo tutte le nostre energie e le nostre competenze”. “Le sfide internazionali e la crescente competizione del settore vitivinicolo richiedono la forza di un grande gruppo come IWB capace di affrontare mercati sempre più globali e di portare in tutto il mondo il valore del vino italiano”, ha invece commentato Giorgio Pizzolo, nuovo Vice Presidente del gruppo.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Agroalimentare, procedura infrazione UE contro Italia e altri Paesi

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha avviato procedure di infrazione contro 12 Stati membri, tra cui l’Italia, per non aver recepito le norme dell’Ue che vietano le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare.Lo rende noto l’esecutivo comunitario, precisando che la direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e alimentare, adottata il 17 aprile 2019, garantisce la protezione di tutti gli agricoltori europei, nonché dei fornitori di piccole e medie dimensioni, contro 16 pratiche commerciali sleali da parte di grandi acquirenti nella filiera della catena alimentare.(Foto: © andreykuzmin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Zootecnia, OICB: “Settore sia protagonista nel Pnrr. Filiera vale 40 miliardi”

    (Teleborsa) – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresenta un’occasione unica anche per il sistema zootecnico nazionale e può consentirgli, con interventi mirati, di contribuire in modo significativo al rilancio economico del Paese nella sua transizione verde e digitale. Serve però un piano condiviso, tra istituzioni e operatori della filiera, con azioni e strumenti, anticrisi e di lungo periodo per il post pandemia. È quanto è emerso dal convegno “PNRR: quali opportunità per le aziende zootecniche?” promosso dall’Oicb, l’Organizzazione Interprofessionale Carne Bovina, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Confagricoltura, Uniceb, Assograssi, Fiesa-Confesercenti e Assalzoo. All’evento sono intervenuti, il consigliere del Mipaaf, Elio Catania; Matteo Boso, presidente nazionale Oicb; Gianmichele Passarini, responsabile filiere Cia-Agricoltori Italiani; Matteo Lasagna, vicepresidente Confagricoltura; Carlo Giulietti, presidente Copagri Veneto; Mario Grosso, consigliere Assograssi; Fulvio Fortunati, vicepresidente Uniceb; Gianpaolo Angelotti, presidente Fiesa Confesercenti; Marcello Veronesi, presidente Assalzoo.”Il settore zootecnico – ha ricordato l’Oicb – è fondamentale per l’agroalimentare italiano. Il solo comparto della carne (bovina, suina e avicola) genera un giro d’affari di circa 30 miliardi di euro (10 miliardi alla produzione e 20 nell’industria di trasformazione), che arriva a 40 miliardi includendo latte e uova. In particolare, la carne bovina costituisce in valore il 44% e in volume il 33% dell’intero comparto. La filiera zootecnica italiana è ai primi posti nel mondo per qualità e, da tempo, gli allevatori hanno avviato un percorso improntato alla sostenibilità”.Garantire alle aziende zootecniche il giusto equilibrio tra competitività e produzioni compatibili con gli obiettivi green Ue è, dunque, per l’Oicb, la grande sfida sempre più stringente del post pandemia. Una sfida che le aziende del comparto potranno sostenere se adeguatamente guidate nel metodo e supportate negli investimenti con strumenti e incentivi, i cui fondi possono arrivare sia dal Pnrr che dalla Pac. Bene, quindi – sottolinea l’Organizzazione – la disponibilità, annunciata dal Mipaaf, di 6,8 miliardi a beneficio del settore primario e per interventi nel parco agrisolare, in logistica agroalimentare, irrigazione, innovazione della meccanizzazione, contratti di filiera e di distretto, biogas e biometano, banda larga e 5G.”Occorre – spiega l’Oicb in una nota – coinvolgere sempre di più il sistema allevatoriale e zootecnico nel processo di modernizzazione delle imprese e puntare sul rapporto con i cittadini-consumatori, attraverso il pieno coinvolgimento della distribuzione, per maggiore trasparenza e tutela della qualità, prendendo in carico il compito di informare su questioni come il benessere animale, i processi allevatoriali virtuosi, e la logistica all’ingrosso improntata a criteri sostenibili, l’equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento e la creazione di valore dai sottoprodotti, all’insegna dell’economia circolare”.In questo contesto, segnato pesantemente dagli effetti della pandemia, come dalle fake news sul settore, l’Oicb rinnova il suo impegno al dialogo e al confronto nei tavoli istituzionali affinché vengano riconosciute al settore del bovino da carne, dalla filiera produttiva a quella mangimistica e della distribuzione, le giuste risorse, utili a innovazione e ricerca, in grado di salvaguardarne il reddito e lo sviluppo sul mercato interno ed estero. LEGGI TUTTO