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    La Doria, ricavi in calo e margini operativi in crescita nel 1° semestre

    (Teleborsa) – La Doria – società quotata sul segmento STAR e attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi pronti, bevande di frutta e legumi conservati – ha registrato ricavi consolidati in calo del 4,1%, a 423,8 milioni di euro nel primo semestre 2021. L’EBITDA è aumentato del 22% a 41,7 milioni di euro (con EBITDA margin al 9,8%), con utile netto a 21,2 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 25,8 milioni al 30 giugno 2020.”Il gruppo La Doria ha archiviato il primo semestre del 2021 con risultati molto positivi – ha commentato il presidente Antonio Ferraioli – L’EBITDA è apparso in ulteriore crescita dopo l’ottima performance del 2020 con un secondo trimestre migliore delle attese nonostante il confronto con il periodo di fase acuta dell’epidemia”. “Siamo quindi assolutamente confidenti nel confermare i target 2021 indicati in occasione della pubblicazione dei risultati del 2020 e del Piano industriale 2021-2023, ovvero un fatturato in calo rispetto all’esercizio precedente e un margine EBITDA in espansione”, ha aggiunto.La posizione finanziaria netta, che si attesta a -82,4 milioni di euro, è in calo rispetto ai -140,2 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2020 e ai -89,2 milioni al 30.06.2020 grazie alla positiva generazione dei flussi di cassa. Il rapporto debiti/patrimonio si attesta a 0.28x da 0.48x al 31 dicembre 2020. LEGGI TUTTO

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    Biologico, Sinab: in crescita nell'ultimo anno superfici coltivate, operatori e consumi

    (Teleborsa) – Superfici, operatori e consumi bio ancora in crescita. È questo il dato principale che emerge dalle analisi presentate alla 33esima edizione di Sana – Rivoluzione Bio 2021. I numeri forniti da Sinab per il Mipaaf, confermano che la superficie biologica nel 2020 è aumentata rispetto all’anno precedente di 5,1 punti percentuali, evidenziando tuttavia un trend di sviluppo più modesto rispetto ai maggiori Paesi europei. I terreni coltivati a biologico hanno attualmente superato i 2,1 milioni di ettari. In crescita, inoltre, il numero degli operatori del settore che ha raggiunto le 81.731 unità, con un incremento dell’+1,3%. Anche gli andamenti del mercato confermano la rilevanza del biologico. Secondo i dati dell’Osservatorio Sana, promosso da Bologna Fiere e curato da Nomisma, nel 2021 (anno terminante a luglio) i consumi interni hanno registrato una crescita del 5%, rispetto all’anno precedente. La spesa delle famiglie italiane si è attestata a 4,6 miliardi di euro: 9 famiglie su 10 hanno acquistato almeno un prodotto biologico nell’anno in corso. Negli ultimi dieci anni i consumi interni hanno registrato un’impennata del 133%. Notevole l’incremento dell’export che, sempre nell’ultimo anno, è aumentato dell’11%, raggiungendo quota 2,9 miliardi di euro, con una crescita negli ultimi dieci anni del 156%. L’Italia si posiziona al secondo posto per export dopo gli Stati Uniti. “Il biologico si conferma fondamentale per il rilancio del sistema agroalimentare italiano, anche se il tasso di crescita della SAU bio si è rivelato inferiore a quello dei maggiori Paesi Ue. Considerando – ha spiegato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – che in questo momento si stanno definendo le scelte prioritarie del Piano strategico Nazionale della PAC post 2022 che determineranno lo sviluppo del settore agricolo e alimentare per i prossimi dieci anni, riteniamo che sia il momento ideale per intervenire e colmare il gap di crescita con gli altri Paesi. Crediamo dunque che sia imprescindibile un’immediata approvazione della legge sul biologico per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari, a partire dal Piano d’Azione, per affrontare le sfide del settore”.”Cosi’ come ogni bene di consumo biologico è attento all’ambiente e alla salute delle persone è chiaro che produttori, trasformatori e distributori del settore debbano essere attenti anche all’intero ciclo di vita delle merci, riservando un occhio di riguardo al discorso del riciclo e del packaging ecocompatibile – ha aggiunto Roberto Zanoni, presidente di AssoBio – La crescita dei consumi interni di prodotti biologici nella distribuzione moderna, +7% nel 2020 e +5% negli ultimi 12 mesi a luglio, conferma che la sensibilità per i temi della sostenibilità è aumentata a tutto tondo, con l’emergere della crisi pandemica. Il binomio prodotto-packaging sostenibile è quindi un aspetto fondamentale di coerenza, che il consumatore ha compreso a pieno e che ormai in un certo senso si aspetta”.”Grazie alla sua grande biodiversità l’Italia presenta una naturale vocazione per l’agricoltura biologica, un comparto che, nonostante le grandi difficoltà dovute nel 2020 all’emergenza sanitaria, ha dimostrato di essere vitale, continuando la sua crescita in un contesto che ha visto diverse novità aumentate come la SAU bio che ha raggiunto in Italia quota 2,1 milioni di ettari pari a circa il 17% del territorio”, ha dichiarato in una nota Francesco Battistoni, sottosegretario al Mipaaf. “A livello europeo, dopo la strategia “Farm to Fork” ed i suoi noti obiettivi, è stato varato il nuovo Piano d’Azione per la produzione biologica, con lo scopo in primis di stimolare la conversione delle aziende e la domanda dei consumatori”, ha aggiunto Battistoni. “In Italia, in attesa della definitiva approvazione della legge quadro, che rappresenta il futuro per il settore assieme alla redazione del Piano Strategico della PAC, il PNRR ha portato in dotazione per il bio 300 milioni di euro in 5 anni. Sono questi alcuni dei punti da cui il nostro biologico può ripartire, confortato dai dati per l’anno 2020 elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) per il Mipaaf che ci confermano che il settore non solo ha retto all’urto della pandemia ed alle difficoltà oggettive che ne sono seguite ma, rispetto al 2019, è tornato a crescere in maniera evidente”. LEGGI TUTTO

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    Centrale del Latte, semestrale positiva grazie a sinergie con Newlat Food

    (Teleborsa) – Centrale del Latte d’Italia – società quotata al segmento STAR di Borsa Italiana e attiva nel mercato del latte fresco e a lunga durata – ha registrato un fatturato di 136 milioni di euro nel primo semestre 2021, in crescita del 46,2% rispetto ai 93 milioni dello stesso periodo del 2020 grazie al contributo del ramo milk & dairy concesso in affitto dalla controllante Newlat Food.L’EBITDA è stato di 13 milioni di euro (+34%), il risultato operativo pari a 4,5 milioni di euro (+7,1%) e il risultato netto pari a 6,8 milioni di euro (+183,3%). La posizione finanziaria netta migliora di 4,9 milioni di euro, passando da -61,9 milioni di euro di euro del 31 dicembre 2020 a -57 milioni di euro del 30 giugno 2021.Centrale del Latte d’Italia sottolinea che i risultati sono “nettamente migliori sia rispetto a quanto indicato nell’ultimo Piano Industriale approvato, sia rispetto al dato consolidato del semestre 2020” e che nell’attuale contesto sanitario “ha confermato di avere grandi capacità nel mantenere invariata la propria marginalità, andamento già chiaro sin dal precedente esercizio con particolare evidenza delle sinergie createsi dall’ingresso nel gruppo Newlat Food”.Intanto si registra un’ottima performance per Centrale del Latte D’Italia a Piazza Affari, dove scambia in rialzo del 9,01%, portandosi a 3,75. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 3,84 e successiva a 4,11. Supporto a 3,57. LEGGI TUTTO

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    Newlat Food, ricavi in calo nel 1° semestre. Preoccupa il contesto inflattivo

    (Teleborsa) – Newlat Food – azienda agroalimentare quotata sul segmento STAR di Borsa Italiana – ha registrato ricavi consolidati pari a 245,5 milioni di euro nel primo semestre del 2021, in flessione del 3,9% rispetto al primo semestre del 2020 e in crescita dello 0,7% organico (CAGR) sulla base pre-covid del primo semestre del 2019. L’EBITDA è stato pari a 21,7 milioni di euro (con un EBITDA margin in leggero calo all’8,8%). L’utile netto è stato pari a 7,2 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto ai 6,9 milioni dei primi sei mesi 2020. La posizione finanziaria netta è passata da 5,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020 a 16,7 milioni di euro al 31 dicembre 2021.”Con i risultati del primo semestre del 2021 Food conferma la propria capacità di mantenere elevati livelli di marginalità ed una solida generazione di cassa anche nei contesti di mercato meno favorevoli e caratterizzati da una forte spinta promozione soprattutto nel canale della grande distribuzione organizzata”, ha commentato il presidente Angelo Mastrolia.”Siamo convinti che la disciplina commerciale che ha caratterizzato il primo semestre si dimostrerà molto utile nei mesi a seguire visto il difficile contesto inflattivo che sta caratterizzando molte materie prime agricole, il grano in particolare, e che potrebbe avere presto effetti anche sul latte – ha aggiunto Mastrolia – Per far fronte a questa situazione di particolare emergenza, Newlat Food ha già iniziato una compagna di aumento dei prezzi dei propri prodotti nei confronti di tutti i principali clienti in tutti i Paesi”.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Agricoltura 4.0, al via indagine Osservatorio Smart Agrifood con Confagricoltura ed Enapra

    (Teleborsa) – Comprendere quanto, e come, le innovazioni digitali stanno trasformando la filiera agricola e agroalimentare. Questo l’obiettivo della nuova Indagine 2021-2022 dell’Osservatorio Smart Agrifood realizzata in collaborazione con Confagricoltura ed Enapra.Il questionario on line del 2021-22 “Gli investimenti in Agricoltura 4.0 da parte delle aziende agricole italiane” è volto, in particolare, ad analizzare la diffusione dell’utilizzo degli incentivi alla digitalizzazione in agricoltura e il loro impatto sulle aziende agricole nonché a cogliere il livello di diffusione delle soluzioni 4.0 e i possibili ostacoli alla loro adozione. Possono partecipare all’indagine – spiega una nota – tutte le aziende agricole italiane, sia quelle che già fanno uso delle soluzioni di Agricoltura 4.0, sia quelle che non le hanno ancora adottate. Tutte le informazioni fornite saranno trattate con la massima riservatezza e diffuse esclusivamente in forma aggregata ed anonima. I risultati della ricerca saranno presentati nel corso del Convegno finale della ricerca 2021-22 che si terrà il 3 marzo 2022 e a tutti i partecipanti sarà inviato un rapporto conclusivo con una sintesi e un’analisi delle principali evidenze. LEGGI TUTTO

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    Vino, in Francia per il 2021 si stima una contrazione nella produzione del 29%

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’Agricoltura francese ha fatto sapere che la Francia nel 2021 registrerà una produzione di vino ai minimi dall’inizio delle rilevazioni, dato l’impatto del gelo primaverile e delle infezioni sui vigneti. Le stime segnalano una produzione pari a 33,3 milioni di ettolitri quest’anno, in ribasso del 29% e inferiore del 25% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. “Il gelo primaverile ha tagliato buona parte della produzione, che risulterà ai minimi storici, inferiore ai livelli del 1991 e del 2017”, si legge nella nota del Ministero.Nel 1991 e nel 2017, la produzione francese di vino è stata danneggiata allo stesso modo dalle basse temperature primaverili. Il primo outlook del Ministero per la produzione nazionale di vino, ad agosto, prevedeva un calo tra il 24% e il 30% dal 2020, a 32,6-35,6 milioni di ettolitri (ogni ettolitro equivale a circa 133 bottiglie di vino standard). Dal Ministero hanno sottolineato che quasi ogni regione di viticoltura è stata colpita dal maltempo, anche se con diversi livelli d’intensità. Si stima che la produzione di champagne calerà del 36% dal 2020, dopo che le forti precipitazioni estive hanno portato allo sviluppo di funghi, in aggiunta alle perdite legate al gelo. LEGGI TUTTO

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    Agroalimentare, Patuanelli: servono soluzioni su gestione rischio

    (Teleborsa) – Il settore agroalimentare è trainante per il nostro Paese ma “l’ortofrutta vive un momento difficile a causa di alcune questioni come la gestione del rischio per le calamità naturali: bisogna trovare soluzioni per sostenere il reddito degli agricoltori e dei produttori”. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, a margine del MacFrut in corso a Rimini. Gli effetti del cambiamento climatico, ha spiegato Patuanelli, “si combattono con alcuni strumenti di prevenzione e protezione su cui gli imprenditori devono investire e noi li accompagnamo con strumenti come Transizione 4.0, nuova Pac e Psr. Dall’altro lato – ha ricordato – oggi le calamità non sono più eventi eccezionali, bisogna passare da un sistema di gestione del rischio con indennizzi ex post a un sistema di sostegno e garanzia del reddito agricolo. Ragioniamo su come stimolare senza obbligare all’assicurazione, ma ragioniamo anche dell’obbligo assicurativo”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Cibus, Giorgetti: dobbiamo difendere in Europa gli interessi del settore agroalimentare italiano

    (Teleborsa) – “Dobbiamo portare più determinazione ed una postura diversa nelle sedi dove dobbiamo difendere gli interessi della nostra industria agroalimentare, in particolare in Europa”. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenendo a Cibus 2021. “Abbiamo visto norme che calavano dall’alto sul settore determiando la sorte delle nostre imprese o a volte anche la morte”, ha aggiunto. “Siccome siamo bravi ed in tutto il mondo se possono comprano prodotti che arrivano dall’agroalimentare italiano cosa deve fare la politica per sostenere gli imprenditori? Da un lato a scopo anche prettamente difensivo dobbiamo difendere la loro specificità e attrezzarci contro evidenti casi di contraffazioni a vari livelli in giro per il mondo. Dobbiamo farlo anche grazie alle tecnologie, con il tracciamento”, ha proseguito. “I numeri hanno dimostrato anche nel 2019 e nel 2020, e in piena pandemia, che quello agroalimentare è il settore più resiliente in assoluto, quello che ha dato le migliori performance in assoluto”, ha infine sostenuto il ministro dello Sviluppo economico. LEGGI TUTTO