More stories

  • in

    Newlat studia valorizzazione compendio immobiliare e ramo prodotti lattiero-caseari

    (Teleborsa) – Newlat Group S.A., a capo del gruppo di società di cui fanno parte Newlat Food e Centrale del Latte d’Italia, ha comunicato di aver avviato lo studio di un progetto di riorganizzazione e valorizzazione del compendio immobiliare di CLI e del business relativo all’attività di produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti lattiero-caseari del gruppo, da realizzarsi anche tramite eventuali operazioni di scissione a favore di società di nuova costituzione.”I progetti allo studio sono finalizzati a meglio valorizzare il patrimonio immobiliare del gruppo separando la proprietà del medesimo dall’utilizzo che sarà regolato da specifici accordi di locazione e a meglio valorizzare l’intero settore latterio-caseario attualmente in parte di proprietà di CLI e in parte di Newlat in vista di eventuali futuri progetti di aggregazione o dismissione o ingresso di soggetti terzi”, si legge in una nota.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

  • in

    Fiera Milano, avanti trattative con Parma per piattaforma fieristica dell'agro-alimentare

    (Teleborsa) – Il CdA di di Fiera Milano, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore della gestione e organizzazione di manifestazioni fieristiche e congressi, ha approvato il proseguimento delle trattative per la realizzazione con Fiere di Parma di una piattaforma fieristica europea nel comparto agro-alimentare. L’operazione verrebbe realizzata attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale di Fiere di Parma riservato a Fiera Milano da liberarsi mediante il conferimento del ramo d’azienda di Fiera Milano relativo alla manifestazione “Tuttofood”, primario evento espositivo nel settore agro-alimentare organizzato a Milano presso il quartiere di Rho. Previsti anche accordi relativi alla governance di Fiere di Parma.Le parti, si legge in una nota, si pongono l’obiettivo di creare una nuova piattaforma fieristica multipolare costituita da Cibus Parma, evento dedicato al Made in Italy alimentare e ai suoi territori, e da “Tuttofood powered by Cibus” a Milano dove accogliere una platea espositiva internazionale e quindi diventare hub globale del Food & Beverage. Le due manifestazioni sarebbero “in grado di specializzare il proprio posizionamento offrendo un supporto strategico e permanente al Made in Italy agro-alimentare e, in generale, al sistema Italia”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

  • in

    TIM, Danese: al fianco di Coldiretti e Rete Clima con innovazione sostenibile

    (Teleborsa) – “TIM è al fianco di organizzazioni come Coldiretti e sostiene il progetto di forestazione lanciato da Rete Clima. L’obiettivo è rendere il mondo produttivo, inclusa la filiera agro-alimentare, più sostenibile con le nuove tecnologie disponibili, in linea con la centralità della sostenibilità nel nostro piano industriale”. Così Enrica Danese, Direttore Institutional Communication, Sustainability & Sponsorship di TIM, all’evento “Foresta Italia” tenutosi oggi a Roma presso Palazzo Rospigliosi.”Con Rete Clima abbiamo misurato l’impronta climatica dei nostri siti web che ogni giorno sono visitati da milioni di persone. Il progetto di forestazione cui partecipiamo contribuisce a creare un impatto positivo compensativo sull’ambiente”, ha sottolineato la manager di TIM, ricordando l’importanza di “far percepire a clienti e dipendenti” la sostenibilità di comportamenti e scelte d’acquisto.”Le tecnologie – ha spiegato Danese – possono essere utilizzate dalle imprese agricole per aumentare la sostenibilità dell’intero tessuto produttivo, fatto da realtà di piccole e medie dimensioni, grazie ad esempio ai sensori che possono regolare la quantità d’acqua ad uso irriguo, o per fornire la giusta quantità di fertilizzante in base allo specifico terreno e per ridurre in generale l’impatto ambientale ricorrendo a soluzioni di robotica e automazione”. LEGGI TUTTO

  • in

    Tyson Foods aumenta guidance sulle vendite per l'intero anno

    (Teleborsa) – Tyson Foods, multinazionale americana che opera nel settore alimentare, ha registrato vendite pari a 12,93 miliardi di dollari nel secondo trimestre fiscale dell’anno fiscale 2022 (terminato il 2 aprile 2022), rispetto agli 11,30 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo rettificato è stato di 1.161 milioni di dollari, in aumento del 57% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile per azione rettificato è stato di 2,29 dollari, in crescita del 71% rispetto agli stessi tre mesi del 2021. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspettava un utile per azione di 1,91 dollari su ricavi per 12,85 miliardi di dollari.”La nostra performance nella prima metà dell’anno riflette il nostro miglioramento dell’esecuzione operativa e la forte domanda di clienti e consumatori per i nostri marchi e prodotti”, ha affermato Donnie King, presidente e CEO. “Sebbene continuiamo a vedere pressioni inflazionistiche lungo la catena di approvvigionamento, stiamo lavorando per ridurre i costi continuando ad aumentare la nostra efficienza, produttività e portando più capacità in linea”, ha aggiunto.Tyson Foods prevede ora vendite per l’intero anno da 52 miliardi a 54 miliardi di dollari, rispetto alla sua stima precedente per la fascia alta di un intervallo da 49 miliardi a 51 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano, in media, un’indicazione di 51,79 miliardi di dollari.Il gruppo punta a un risparmio, grazie ad aumenti di produttività, di 1 miliardo di dollari entro la fine dell’anno fiscale 2024 e di oltre 400 milioni di dollari nell’anno fiscale 2022, rispetto al 2021. “Siamo attualmente sulla buona strada per raggiungere i nostri risparmi pianificati per l’anno fiscale 2022”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

  • in

    Foody 2025: Sogemi e A2A insieme per il futuro energetico e ambientale del Mercato Agroalimentare di Milano

    (Teleborsa) – Prosegue il piano di sviluppo di Foody – Mercato Agroalimentare di Milano, il primo mercato all’ingrosso d’Italia e tra i piu` importanti d’Europa, come previsto dal piano di investimenti “Foody 2025” lanciato nel 2018 da Sogemi con il Comune di Milano per dare un nuovo futuro alle infrastrutture del polo logistico del cibo cittadino nel rispetto dei piu` alti standard di innovazione ambientale ed ecologica. Con questo obiettivo, nel dicembre 2021 Sogemi – societa` partecipata dal Comune, proprietaria e gestore del Mercato milanese – ha pubblicato un bando pubblico per la concessione tramite procedura di gara e mediante project financing di servizi di “progettazione, realizzazione e gestione di un impianto di produzione- raffreddamento dell’acqua di condensazione e produzione di energia da fonti rinnovabili a beneficio del nuovo Mercato Agroalimentare della citta` di Milano”. La concessione e` stata aggiudicata ad A2A, attraverso la controllata A2A Calore e Servizi, grazie a un accordo sottoscritto ieri, 3 maggio 2022.L’accordo, come definito nel bando di gara, – spiegano Foody, A2A e Sogemi in una nota congiunta – stabilisce la realizzazione dell’infrastruttura energetica delle nuove piattaforme logistiche ortofrutticole del Mercato e l’implementazione dei relativi servizi di raffrescamento a condensazione, fotovoltaici e di misurazione dei consumi, con interventi di riduzione e minimizzazione delle emissioni di carbonio. In particolare, il contratto prevede la progettazione, installazione e gestione di una centrale di raffrescamento che, sfruttando l’acqua di falda e l’utilizzo di 8 pozzi di emungimento dedicati, integrera` i sistemi di refrigerazione dei nuovi padiglioni, oltre alla realizzazione di tre impianti fotovoltaici a copertura degli edifici del Nuovo Mercato Ortofrutticolo. Questi ultimi, si stima, contribuiranno a una produzione di energia rinnovabile di 2400 MWh all’anno, pari a una riduzione di oltre mille tonnellate annuali di emissioni di CO2 in atmosfera.La priorita` ambientale che guida il progetto ha tra le proprie finalita` la tutela degli oltre 8mila operatori e addetti che quotidianamente frequentano l’area mercatale, il miglioramento del microclima urbano e il rispetto delle zone cittadine circostanti e un consumo sostenibile ed efficiente delle risorse impiegate nelle attivita` del mercato. Prospettiva di lungo termine dell’accordo e` infatti quella di favorire entro il 2050 l’autonomia energetica del Mercato Agroalimentare dai combustibili fossili e l’utilizzo esclusivo di fonti rinnovabili. La realizzazione dell’infrastruttura energetica rispondera`, in tutte le fasi di realizzazione, a criteri di semplicita`, affidabilita`, flessibilita`, bassi costi manutentivi e sara` orientata a un concreto risparmio energetico e di controllo dei consumi attraverso sistemi di smart building.”Il contratto stipulato con A2A rappresenta una pietra miliare del percorso di Foody 2025, un lavoro a lungo termine che permettera` alle nostre strutture di garantire prestazioni eccellenti sul fronte dell’efficienza energetica e dell’innovazione sostenibile – ha dichiarato Cesare Ferrero, presidente di Sogemi –. Le ambizioni dell’hub agroalimentare di diventare un punto di riferimento mondiale nel commercio di cibo fresco e freschissimo passano anche dal valore e dalla visione della partnership che oggi annunciamo, che certifica la qualita` di un percorso infrastrutturale che e` prima di tutto un progetto di citta` e sviluppo urbano resilienti, responsabili e all’avanguardia sulle sfide ambientali”.”L’accordo con Sogemi prevede un sistema innovativo che, attraverso la rigenerazione dei pozzi e l’utilizzo dell’acqua di falda, alimentera` la nuova rete di refrigerazione progettata e gestita da A2A, garantendo cosi` un servizio efficiente, affidabile e sostenibile agli utenti del Mercato Agroalimentare – ha dichiarato Luca Rigoni, amministratore delegato di A2A Calore e Servizi –. Un progetto energetico integrato per il raffreddamento dell’acqua di condensazione da fonti rinnovabili reso possibile grazie all’adozione di tecnologie avanzate, che sfruttano le fonti disponibili sul territorio con l’obiettivo di favorire la decarbonizzazione, sulla quale il Gruppo continua ad investire”. LEGGI TUTTO

  • in

    Steriltom, Squeri: “Cibus segna importante ripartenza per la filiera”

    (Teleborsa) – “Un Cibus importante perché segno di ripresa. Nonostante le difficoltà e i costi la filiera alimentare resiste e va avanti. L’alta partecipazione di aziende e clienti a questa edizione di Cibus lo dimostra”. È quanto ha dichiarato Alessandro Squeri, direttore generale di Steriltom, azienda leader nel mercato della polpa di pomodoro a livello europeo, presente a Cibus, la fiera internazionale dell’agroalimentare Made in Italy che si svolge a Parma dal 3 al 6 maggio 2022.”Steriltom nel 2021 ha superato i 4 milioni di quintali di pomodoro lavorato e i 100 milioni di fatturato. Nonostante le difficoltà nella catena di fornitura, – ha affermato Squeri – siamo stati in grado di rispettare gli impegni presi dimostrando ancora una volta ai clienti la nostra visione di partnership nel lungo termine. Oggi, qui a Cibus, riparte il nostro progetto export che ci ha portato a vendere il pomodoro del nostro territorio in oltre 80 Paesi del mondo, ma che ha ancora tanto spazio di crescita”. LEGGI TUTTO

  • in

    Agricoltura, ENEA: “Nuova tecnologia smart contro le invasioni di specie esotiche dannose”

    (Teleborsa) – A causa del riscaldamento climatico nuove aree di Europa, Asia e America potrebbero diventare ambienti favorevoli, entro pochi anni, alla diffusione di insetti dannosi per l’agricoltura, come la tignola del pomodoro (Tuta absoluta), in grado di colpire le coltivazioni di pomodoro, patata e melanzana. Uno studio internazionale realizzato nell’ambito del progetto europeo MED-GOLD coordinato da Enea e pubblicato su Biological Invasions ha messo in campo una tecnologia resa disponibile grazie a una lunga collaborazione tra l’Agenzia e l’Università della California a Berkeley per prevedere il potenziale invasivo in Europa e in Nord Africa ma anche in aree non ancora colpite dalla tignola del pomodoro, come Stati Uniti d’America e Messico. Rispetto alla comune correlazione statistica tra presenza di una specie e clima osservato nella stessa località (il metodo più usato per stimare il rischio da specie invasive), la tecnologia utilizzata da Enea in questo studio proietta la biologia stessa delle specie nel clima futuro, consentendo sia una maggiore affidabilità dei risultati sia la possibilità di valutare anche eventuali strategie di controllo e di eradicazione a livello territoriale.”Abbiamo utilizzato modelli demografici basati sulla fisiologia che simulano la dinamica di popolazione di questi insetti in relazione agli scenari di cambiamento climatico e alle condizioni meteorologiche, compresi gli effetti di umidità e radiazione solare sulle temperature microclimatiche sperimentate dalle larve e dalle pupe all’interno della foglia”, spiega Luigi Ponti, ricercatore del Laboratorio Enea di Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari, tra gli autori dello studio.La tignola del pomodoro è una specie subtropicale originaria del Sud America, in particolare del Perù, dove è stata inizialmente identificata ad oltre 3mila metri di altitudine. Il suo potenziale invasivo non è stato identificato fino a quando non ha raggiunto la Spagna nel 2006, percorrendo, in pochi anni, circa 4mila chilometri e raggiungendo ogni angolo del bacino del Mediterraneo, per poi espandersi a livello globale, dove ha causato anche problemi di sicurezza alimentare. In dieci anni Tuta absoluta è arrivata a colpire il 60% della superficie mondiale di coltivazione del pomodoro, che comprende sei tra i dieci principali Paesi produttori (India, Turchia, Egitto, Iran, Italia e Spagna). Di recente ha invaso anche il primo produttore mondiale, la Cina, risparmiando per il momento Usa e Messico che sono rispettivamente il quarto e il nono produttore a livello mondiale. “All’inizio nel 2006, i dati relativi alla ‘biologia termica’ di Tuta absoluta erano disponibili solo per temperature superiori ai 12 °C. Solo dopo l’invasione dell’Europa centrale, avvenuta nel 2015, – prosegue Ponti – gli studi sono stati ampliati al di sotto di quella soglia. Ma solo nel 2019 è stato evidenziato come Tuta absoluta possa sopravvivere a temperature sottozero, cosa che conferisce a questa specie un potenziale invasivo molto elevato e purtroppo sottovalutato. Infatti, studi condotti per oltre un decennio dopo il primo ritrovamento della specie in Europa nel 2006, basati su dati parziali, avevano identificato solo l’area costiera dell’Europa meridionale come ambiente favorevole al dilagare di questo parassita. Da qui la necessità di mettere in campo nuovi strumenti di studio che superassero i limiti dei tradizionali modelli che impiegano ‘solo’ i dati relativi alla presenza o all’assenza del parassita per trovare le correlazioni con il clima e prevedere così il potenziale invasivo. Abbiamo ottenuto risultati straordinari: per effetto del riscaldamento climatico, secondo le nostre previsioni, al 2040 questo insetto si espanderà in modo considerevole verso nord e verso est in Europa, fino ad arrivare a zone dell’Eurasia ancora indenni; mentre Nord Africa e Medio Oriente diventeranno sempre di più luoghi inospitali a causa delle alte temperature. Infatti, abbiamo dimostrato che una temperatura superiore ai 25 °C ha un impatto sulla mortalità di Tuta absoluta 16,5 volte maggiore rispetto alle basse temperature, inferiori a 7,9 °C. Qualcosa di impensabile quando questo fitofago è arrivato in Europa, essendo noto come principale parassita del pomodoro in aree del Brasile con clima caldo simile alle zone costiere del Mediterraneo”.L’espansione di questo insetto ora include molti Paesi in via di sviluppo sia in Africa che in Asia dove le risorse per attuare politiche di prevenzione e di eradicazione dei parassiti sono insufficienti. In otto anni, la tignola del pomodoro ha invaso l’intero continente africano con una grave minaccia per la sicurezza alimentare e le perdite economiche sono state finora tra i 70 e gli 80 milioni di dollari l’anno. Inoltre, Africa ed Asia hanno un’agricoltura caratterizzata da piccole aziende a conduzione familiare, molte delle quali non avevano mai utilizzato insetticidi prima delle recenti e repentine invasioni biologiche a carattere globale da parte di specie quali Tuta absoluta. “Con questo studio – conclude Ponti – vogliamo offrire un strumento efficace per migliorare la nostra capacità di prevenzione e di mitigazione delle attuali e future minacce all’agricoltura, come le specie esotiche invasive, che purtroppo tendono in genere a peggiorare per effetto dei cambiamenti climatici”. LEGGI TUTTO

  • in

    CIA, effetto guerra su ortofrutta

    (Teleborsa) – L’aumento degli eventi climatici estremi con effetti diretti sui campi, i danni da insetti alieni come la cimice asiatica, la frammentazione della filiera e una catena del valore ancora non equa per gli agricoltori. I rincari energetici, così come quelli di fertilizzanti, trasporti e imballaggi, hanno piu’ che raddoppiato i costi correnti per la produzione di frutta e verdura, con incrementi tra il 65% e il 70% in particolare per l’orticoltura, e perdite di reddito che raggiungono anche l’80% nelle aziende specializzate, solo in parte compensate dal rialzo dei prezzi al consumo. Ecco perchè adesso occorre intervenire con misure di sostegno specifiche per il comparto ed evitare di far andare in pezzi un patrimonio nazionale da 15 miliardi di euro di fatturato all’anno, che coinvolge oltre 300 mila imprese per 1,2 milioni di ettari coltivati. Questo il messaggio lanciato da Cia-Agricoltori Italiani alla vigilia di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta in programma al Rimini Expo Centre dal 4 al 6 maggio, dove l’organizzazione è protagonista con tanti eventi e uno spazio dedicato.Sul versante del commercio, negli ultimi dieci anni, l’ortofrutta europea è stata più volte vittima delle controversie geopolitiche -ricorda Cia- diventando oggetto di sanzioni. Destinazioni importanti dell’export sono state una a una sospese: la Russia nel 2014, l’Algeria nel 2016, la Bielorussia a gennaio 2022. E se il conflitto in Ucraina non ha avuto immediati effetti shock sul comparto, come è successo ad esempio per cereali e mangimi, le ripercussioni indirette sono altrettanto drammatiche, con i rialzi eccezionali di tutti gli input di produzione che, secondo le previsioni, per il settore ortofrutticolo Ue rappresentano un costo aggiuntivo di quasi 10 miliardi di euro l’anno. E quasi 4 miliardi sono solo l’addizionale logistico totale (disponibilità di container, trasporti a lunga distanza, distribuzione locale) per i prodotti freschi. In più, il perdurare della guerra può ridurre i consumi, frenare le esportazioni in Ucraina e reindirizzare quei Paesi terzi che ancora riforniscono il mercato russo verso l’Europa, con il rischio di creare sovrapposizioni commerciali e volumi invenduti di frutta e verdura, che sconta anche il problema della deperibilità.Tutto ciò in uno scenario, quello italiano, già difficile per l’ortofrutta. “Servono interventi immediati per difendere un settore fondamentale della nostra economia, che da solo rappresenta il 25% della produzione agricola italiana -sottolinea il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. Per far fronte ai contraccolpi della guerra e dei rincari di energia e materie prime, bisogna prevedere innanzitutto misure Ue per i ritiri dal mercato di prodotto ortofrutticolo eccedente da destinare agli indigenti; monitorare i flussi con valutazioni di impatto dedicate; sostenere con incentivi gli investimenti sulle produzioni orticole, particolarmente gravate dall’aumento dei costi, per frenare il rischio di contrazione delle superfici coltivate”.Quanto alle misure introdotte dal Governo con Il Decreto Ucraina, aggiunge Scanavino, occorre “estendere il credito d’imposta per l’acquisto di carburanti ed energia elettrica anche per le colture in serra; aumentare la dotazione del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole e meglio indirizzare i finanziamenti sull’ortofrutta; incrementare le risorse dedicate alla rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari, così da garantire a una platea maggiore di beneficiari la liquidità necessaria a fronteggiare l’emergenza”. Inoltre, è sempre piu’ necessario “favorire e incoraggiare la ricerca e l’innovazione, sia tecnologica che genetica, per garantire la sostenibilità e salvaguardare le produzioni ortofrutticole Made in Italy contro i cambiamenti climatici e le malattie, costruendo anche un modello efficace di gestione integrata del rischio con nuovi strumenti di difesa attiva e passiva delle colture, piu’ tempestivi e snelli. Senza la tutela degli agricoltori -conclude il presidente di Cia- non si tutela nè l’economia nè l’ambiente”. LEGGI TUTTO