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    Alluvione: Enpaia sospende versamento contributi per le imprese operanti nei comuni colpiti

    (Teleborsa) – Il Cda della Fondazione Enpaia – Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura – ha deliberato la sospensione del versamento dei contributi previdenziali degli iscritti a Enpaia (Imprese, Consorzi ed Enti che esercitano attività agricola o attività connesse) che, alla data del 1 Maggio 2023, avevano sede legale o sede operativa nel territorio dei Comuni indicati nell’allegato del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 Maggio 2023.”Un’operazione importante e impegnativa per Enpaia – commenta il presidente della Fondazione Giorgio Piazza – messa in campo con grande senso di responsabilità nei confronti di tutti gli iscritti ed imprenditori, per dare loro un aiuto in questa situazione disastrosa che li ha colpiti e per una rapida ripartenza dei territori devastati dall’alluvione. La Fondazione Enpaia farà tutto quello che è possibile, adattandosi anche alle decisioni che prenderà il Governo”.La sospensione del versamento dei contributi – fa sapere Enpaia – verrà estesa per gli ulteriori Comuni che dovessero essere in futuro individuati dal Legislatore, ma è subordinata al vaglio dei ministeri vigilanti (e si riferisce alle scadenze che ricadono nel periodo dal 1 Maggio al 25 Ottobre 2023). I versamenti già effettuati nel periodo indicato non verranno rimborsati.Il versamento dei contributi potrà essere effettuato, senza applicazione di sanzioni o interessi, in un’unica soluzione entro il 25 Novembre 2023, oppure mediante rateizzazione, fino a un massimo di otto rate mensili di pari importo a decorrere dalla medesima data. La domanda per fruire della rateizzazione dovrà essere presentata entro e non oltre il 31 Luglio 2023.Sono sospese, fino al 25 ottobre, anche nuove azioni legali giudiziali o extragiudiziali, per il recupero dei crediti previdenziali (salvo quelle indifferibili per evitare decadenze e prescrizioni).I termini di pagamento, con scadenza nel periodo di sospensione (1/5/23 – 25/10/23) dei piani di rateizzazione in atto sono posticipati alla fine di tale periodo, con slittamento di tutte le successive rate dei piani di rateizzazione. La sospensione dei pagamenti non impedisce il rilascio del certificato di regolarità contributiva. LEGGI TUTTO

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    Vino, in Irlanda è legge etichetta con rischi per salute. Italia non ci sta

    (Teleborsa) – L’Irlanda adotterà un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. La norma è stata notificata a giugno da Dublino a Bruxelles, che – con il periodo di moratoria che è scaduto a fine dicembre 2022 – ha confermato che le autorità nazionali possono adottare la legge.Il semaforo verde è arrivato nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la norma una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici nell’ambito del piano per battere il cancro. Il ministro irlandese della Salute Stephen Donnelly ha dunque convertito in legge il regolamento che prevede l’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie. Ne dà annuncio il ministero della sanità di Dublino.La legge si applicherà dopo un periodo di transizione di tre anni, dal 22 maggio 2026. “Sono lieto che siamo il primo paese al mondo a compiere questo passo e introdurre un’etichettatura sanitaria completa dei prodotti alcolici – ha dichiarato Donnelly – non vedo l’ora che altri paesi seguano il nostro esempio”. L’etichettata irlandese sugli alcolici ha sollevato le critiche di diversi Stati Ue, tra cui l’Italia, da Stati membri del Wto e dai produttori di bevande alcoliche perché una barriera agli scambi commerciali, “ingiustificata e sproporzionata”.Per Dublino, il forte consumo di alcolici è un’emergenza sanitaria nazionale e giustifica etichette che dovranno contenere: un avvertimento sui danni del consumo di alcol, un monito sul suo legame diretto con tumori mortali, la quantità di alcol in grammi (invece che in percentuale), le calorie, un pittogramma (uguale a quello già in uso) sui rischi per la gravidanza, e un link a un sito web su alcol e salute. Sono diversi i Paesi che si sono opposti alla misura, ritenuta sproporzionata, in scia al timore che possa creare frammentazione nel mercato interno, soprattutto in vista di un confronto a livello Ue in materia. La “preoccupazione”, infatti, è che l’esempio irlandese possa essere seguito da altri Paesi.”L’attacco al vino italiano a cui stiamo assistendo non ha nulla di scientifico, e a confermarlo sono i numeri ufficiali degli istituti di ricerca”. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) commentando la legge varata in Irlanda che prevede l’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie.”Non si comprende perché ci si concentri sui rischi legati al consumo di vino nascondendo ipocritamente sotto il tappeto le polveri sottili (PM10, PM2.5 e via di seguito) responsabili secondo l’EEA di oltre 400.000 decessi prematuri ogni anno in Europa – osserva il presidente Sima, Alessandro Miani – spiegando che “questo non significa voler sottovalutare il problema dell’alcol”. (Foto: Foto di Hermes Rivera su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Federalimentare Giovani, Auricchio: “L’86,4% degli Italiani ha fiducia nell’industria alimentare”

    (Teleborsa) – “Il primo Rapporto Federalimentare-Censis è stato sviluppato ponendosi l’obiettivo di esplicitare il valore economico e sociale dell’industria alimentare italiana. L’analisi, quindi, non si è limitata a sottolineare la rilevanza dei numeri dell’industria della trasformazione, ma ha analizzato anche altre dimensioni”. È quanto ha dichiarato Guglielmo Auricchio, presidente di Federalimentare Giovani, in merito al primo Rapporto Federalimentare-Censis “Il valore economico e sociale dell’industria alimentare italiana”, presentato alla Camera dei Deputati.”In particolare, – commenta Auricchio – è emerso che l’86,4% degli italiani ha fiducia nell’industria alimentare ed è stata posta l’attenzione sull’interesse del consumatore verso il cibo italiano e sull’affidabilità che egli ripone nei grandi marchi, che hanno accompagnato la popolazione lungo la storia del nostro Paese, portando la tradizione culinaria e alimentare italiana ad affermarsi in tutto il mondo. È importante che questo dialogo dell’industria agroalimentare si sviluppi sempre di più anche con la politica, affinché il buon cibo continui ad essere una delle migliori bandiere della nostra tradizione”. LEGGI TUTTO

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    Infusi, un mercato in grande crescita: 200milioni di euro, +20% sul pre Covid

    (Teleborsa) – In Italia cresce l’interesse e l’apprezzamento del pubblico per gli infusi. Pur essendo tradizionalmente meno diffusi rispetto alle abitudini di consumo soprattutto nei paesi del nord Europa, le bevande infusionali stanno riscuotendo un’attenzione sempre maggiore per gli effetti salutari e il consolidarsi della loro presenza nell’horeca di qualità. Si stima che il mercato nel nostro Paese abbia oltrepassato i 200 milioni di euro, con una crescita del +20% sul periodo pre Covid (Fonte AstraRicerche). La formulazione delle tisane a scopo salutistico resta un primato dell’Italia, grazie al canale professionale delle erboristerie (oltre 4mila) e alla nuova generazione di tecnici erboristi laureati, a cui la norma riserva l’attività di miscelazione estemporanea di piante officinali a scopo salutistico. Alle bevande infusionali è dedicata la Tavola rotonda in programma a Macfrut venerdì 5 maggio, dalle ore 11,15 nell’ambito di Spices&Herbs Global Expo, il Salone delle Spezie erbe officinali e aromatiche.”Il fascino dell’infuso. Abitudini di consumo, fattori qualitativi, tracciabilità della filiera: le leve per lo sviluppo del mercato del più caratteristico prodotto officinale”, questo il titolo dell’incontro che a Macfrut fa incontrare produttori e i principali attori del mercato italiano, alla ricerca di strategie comuni per rispondere nel modo migliore alle attese del consumatore. Moderata da Andrea Primavera, presidente FIPPO (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali) e introdotta da Demetrio Benelli, direttore di Erboristeria Domani, la Tavola rotonda si apre con il saluto del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Luigi D’Eramo. Intervengono Luca Fasano amministratore delegato Valverbe, Monica Borgogno sensory project manager Mérieux NutriSciences, Ezio Battaglia frate erborista della Antica Farmacia Erboristica Sant’Anna di Genova, Magali Pellissier incaricata Sviluppo e Parternariato Iteipmai, Istituto Tecnico Qualificato del Ministero dell’Agricoltura di Francia e Valentina Scariot, professoressa Associata Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino.Macfrut, Fiera internazionale dell’ortofrutta, si svolge al Rimini Expo Centre dal 3 al 5 maggio 2023. LEGGI TUTTO

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    UE, Commissione propone nuove norme per commercializzazione alimenti

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha proposto di rivedere le norme che riguardano la commercializzazione di una serie di prodotti agroalimentari, quali frutta e verdura, succhi e confetture di frutta, miele, pollame o uova, con l’obiettivo di aiutare i consumatori a operare “scelte informate per una dieta più sana e contribuire a prevenire gli sprechi alimentari”.Tra le proposte, c’è quella che riguarda l’etichettatura di origine, con norme più chiare e obbligatorie per miele, frutta a guscio e frutta secca, banane mature, nonché frutta e verdura rifilate, trasformate e tagliate (come le foglie di insalata confezionate). In caso di miscele, occorrerà riportare sull’etichetta il o i paesi di origine.In tema di sprechi alimentari le revisioni proposte riguardano sia i rifiuti alimentari che quelli di imballaggio. Ad esempio, per gli ortofrutticoli esteticamente meno attraenti (con difetti esterni, ma comunque adatti al consumo locale/diretto) venduti a livello locale e direttamente dai produttori ai consumatori è prevista una deroga dalle norme di commercializzazione.Per confetture e marmellate, il contenuto di frutta sarà portato da 350 a 450 grammi minimi (550 per i prodotti di alta qualità) per chilogrammo di prodotto finito. Con l’aumento del contenuto di frutta, ai consumatori verrebbe offerto un prodotto con meno zuccheri liberi e una quantità di frutta superiore a quella attuale.I succhi di frutta potranno recare la menzione “senza zuccheri aggiunti” per chiarire che, contrariamente ai nettari di frutta, i succhi non possono per definizione contenere zuccheri aggiunti, una caratteristica di cui la maggior parte dei consumatori non è a conoscenza”Le norme di commercializzazione sono la lingua comune tra i consumatori e gli operatori per sapere cosa viene commercializzato e per garantire una concorrenza leale per tutti nell’UE – ha commentato Janusz Wojciechowski, commissario per l’Agricoltura – Così come ogni lingua evolve nel corso del tempo, cambiano anche le esigenze e le abitudini di tutti i protagonisti della filiera alimentare. Vogliamo migliorare la trasparenza dei prodotti venduti ai consumatori e ridurre gli sprechi alimentari, valorizzando nel contempo metodi di produzione ancora più sostenibili e più sani per i produttori”.Alcune proposte sono aperte al riscontro del pubblico per un mese, per poi essere sottoposte all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio. LEGGI TUTTO

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    Agricoltura, Cinzia Pagni nominata da CIA responsabile Cooperazione internazionale

    (Teleborsa) – Cinzia Pagni, nominata dal Consiglio Direttivo di CIA – Confederazione Agricoltor Italiani quale responsabile del settore della Cooperazione internazionale, chiarisce subito la sua priorità: “Formare lavoratori per l’agricoltura non solo nei paesi africani e accompagnarli in Italia con flussi regolari”. Per l’imprenditrice agricola questo “è un obiettivo possibile e indispensabile per evitare tanti ‘viaggi della speranza’ verso il primo approdo in Italia e poi in tutta l’ Europa”.L’imprenditrice livornese è già stata vicepresidente della CIA ed attualmente è Presidente di Ases, la ong di riferimento della CIA, da 30 anni impegnata con i suoi cooperanti in molti paesi africani e del Sudamerica come Mozambico, Senegal e Paraguay. Ases è attiva con numerose iniziative anche in Italia a sostegno di Caritas e altre organizzazioni umanitarie.”Le nostre iniziative – assicura – tenderanno ad offrire opportunità a chi fugge dalla fame e dalla guerra rispettando i diritti umani e le leggi dei paesi che li accoglieranno”. LEGGI TUTTO

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    MIMIT: al via il primo Tavolo sulle politiche Agroindustriali

    (Teleborsa) – Definire una strategia comune tra imprese e governo per il futuro della filiera puntando su investimenti in innovazione di prodotto e di processo per permettere all’intero settore di essere competitivi sui mercati rispetto alla concorrenza. Questo l’obiettivo del primo Tavolo per il settore dell’Agroindustria che si è svolto oggi, a Palazzo Piacentini. Il tavolo è stato presieduto dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Presenti anche il viceministro Valentino Valentini i sottosegretari, Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci, i rappresentanti della Conferenza Stato-regioni, i sindacati e le associazioni di categoria. Il settore dell’Agroindustria, di cui l’Italia è leader nel mondo, è un settore strategico per il Made in Italy e per il Paese. Un comparto il cui prestigio è il risultato di un lungo lavoro dove l’innovazione imprenditoriale, le tradizioni territoriali, le strategie per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico convivono in un perfetto equilibrio.”L’Agroindustria segna la crescita del Made in Italy nel mondo – ha dichiarato Urso –. Settore leader per produzione di beni, occupazione, valore di produzione, investimenti ed export. Da oggi insieme al Masaf abbiamo dato il via ad un confronto continuativo, sano e costruttivo per una politica di filiera e di sistema, asse portante della nuova politica industriale a cui il Governo lavora e che il Paese attende da decenni”.”Il tavolo di oggi ricompone gli asset di agricoltura e industria, divisi da decenni – ha commentato Lollobrigida –. Per sostenere le nostre imprese, il Governo Meloni lavorerà sul vantaggio competitivo della qualità e del Brand Italia. Vogliamo aprire i nostri prodotti ai mercati esteri, come fatto con l’Albania che rappresenta un ponte verso i Balcani. Il nostro obiettivo – ha concluso – è superare la dicotomia imprenditori-lavoratori per produrre ricchezza da ripartire con equità”.In Italia l’agroindustria è il primo tra i settori impegnati nella produzione di beni, per numero di occupati (ben 1,4milioni), per valore della produzione (205 miliardi di euro), per valore aggiunto (65 miliardi) e per investimenti tecnici (18 miliardi). L’Italia è prima per qualità in Europa per numero di prodotti riconosciuti: al 2022 sono 319 riconoscimenti tra Denominazione di origine protetta (DOP), Indicazione geografica protetta (IGP) e Specialità tradizionale garantita (STG) e 526 denominazioni protette per il settore vitivinicolo. LEGGI TUTTO

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    Vinitaly, al via a Verona la 55esima edizione: 4mila aziende da 30 nazioni

    (Teleborsa) – Ha preso il via ieri la 55esima edizione del Vinitaly, il salone dedicato al vino e ai distillati che riunisce a Verona 4mila aziende da trenta Paesi, 25mila operatori provenienti da 130 Paesi, mille top buyer da 68 nazioni, 17 padiglioni occupati per 100mila metri quadrati netti, per celebrare una filiera strategica per il Paese. Con 31,3 miliardi di euro di fatturato, quasi 8 miliardi di export, 530mila aziende e 870 mila addetti, il settore vitivinicolo italiano è, infatti, un asset importante dell’economia italiana. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia il vino italiano rappresenta il campione dell’export made in Italy delle 4A (Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione), con una bilancia commerciale in attivo di 7,4 miliardi di euro.Grande l’attenzione delle istituzioni alla manifestazione: oggi alle 11 è attesa la visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ieri nell’auditorium Verdi sono intervenuti all’evento inaugurale: Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Luca Zaia, presidente delle Regione del Veneto; Damiano Tommasi, sindaco di Verona; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, il presidente di Simest, Pasquale Salzano, e il presidente di ICE Agenzia, Matteo Zoppas. Presenti al Vinitaly anche Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri, Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Orazio Schillaci, ministro della Salute, e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Abbiamo registrato un forte e positivo segnale di unità di intenti tra Veronafiere-Vinitaly e tutto il sistema istituzionale impegnato nell’internazionalizzazione del made in Italy. La presenza così numerosa e qualificata del Governo è un segnale di grande attenzione di cui siamo grati, anche a nome di tutte le nostre aziende espositrici – ha detto Bricolo, nel corso dell’inaugurazione di Vinitaly –. L’obiettivo ora è costruire insieme una piattaforma promozionale permanente e coordinata, in grado di attrarre da un lato gli investimenti sul prodotto italiano e dall’altro l’incoming sull’Italia, i suoi territori vocati e sulla rassegna che meglio la rappresenta: Vinitaly. Il Salone si conferma uno strumento strategico al servizio del made in Italy, facendo di Verona la capitale del sistema-vino nazionale”. “I numeri della filiera mostrano come il vino nell’arco di un decennio sia diventato saldamente un capitale strategico del prodotto Italia – ha commentato l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese –. Per questo ora dobbiamo puntare a intensificare e accelerare una progettualità per rendere Vinitaly un brand ancora più efficace sullo scacchiere della domanda internazionale del nostro vino, con l’obiettivo di incrementare le presenze di operatori professionali dall’estero e il presidio permanente sui mercati globali: la prossima frontiera di radicamento del Gruppo Veronafiere, dopo Brasile e Cina, sono gli Stati Uniti, in Occidente, il Giappone e la Corea del Sud nel Far East”. LEGGI TUTTO