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Nissan interromperà la produzione nello stabilimento di Oppama entro marzo 2028
(Teleborsa) – Nissan Motor, casa automobilistica giapponese, ha annunciato che, nell’ambito della ristrutturazione della produzione globale prevista dal piano di rilancio Re:Nissan, cesserà la produzione di veicoli nello stabilimento di Oppama in Giappone entro marzo 2028 e trasferirà le operazioni alla fabbrica nella prefettura meridionale di Fukuoka.”Oggi Nissan ha preso una decisione difficile ma necessaria – ha commentato il CEO Ivan Espinosa – Non è stato facile, né per me né per l’azienda, ma credo che sia un passo fondamentale per superare le nostre attuali sfide e costruire un futuro sostenibile. Lo stabilimento di Oppama è un elemento di orgoglio della nostra storia e la sua eredità durerà per sempre”.Per quanto riguarda il futuro utilizzo dello stabilimento di Oppama dopo la fine della produzione, Nissan esplorerà un’ampia gamma di opzioni per determinare il percorso più appropriato, si legge in una nota.Con Re:Nissan, Nissan punta a ridurre la sua capacità produttiva globale da 3,5 milioni di unità (esclusa la Cina) a 2,5 milioni di unità, mantenendo un tasso di utilizzo degli impianti pari a circa il 100%. Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda ha valutato la possibilità di accorpare i siti produttivi da 17 a 10. LEGGI TUTTO
Fondo Renaio, finanziamento di 33 milioni di euro da Cherry Bank con garanzia SACE
(Teleborsa) – Cherry Bank, banca specializzata nei segmenti retail, corporate e wealth management, e attiva negli NPL, nelle special situations e nei crediti fiscali, ha concluso un’operazione di finanziamento per sostenere la crescita nel mercato italiano di Renaio Infrastrukturfonds SICAV RAIF, fondo di investimento alternativo aperto (FIA).La banca, in qualità di arranger e sole underwriter, ha erogato due linee di credito per un importo complessivo di 33 milioni di euro a favore di Renaio Hydro Italia (RHI), società veicolo controllata al 100%. Le linee di credito sono state utilizzate, assieme all’investimento del fondo pari a 8 milioni di euro, per supportare il piano di espansione del fondo nel settore idroelettrico tramite l’acquisto di due impianti idroelettrici che hanno una capacità installata complessiva pari a 6,1MW. Il finanziamento è assistito dalla garanzia SACE Growth; una linea di credito è stata impiegata per il rifinanziamento dell’esposizione finanziaria di RHI.”Siamo orgogliosi di aver affiancato un player internazionale come Renaio Infrastrukturfonds SICAV RAIF in un’operazione che unisce crescita industriale e transizione energetica – ha dichiarato Giovanni Bossi, AD di Cherry Bank – Questo finanziamento, articolato e strategicamente strutturato, conferma la capacità di Cherry Bank di interpretare con competenza e visione le esigenze di investimento di lungo periodo, contribuendo allo sviluppo di asset sostenibili e alla modernizzazione dell’infrastruttura energetica del Paese”. LEGGI TUTTO
Contratto Nazionale Bancari: firmato testo finale con riduzione orario part time
(Teleborsa) – È stato sottoscritto dalla Fabi e dalle altre organizzazioni sindacali First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con l’Abi l’accordo per il testo coordinato relativo al contratto collettivo nazionale di lavoro dei 300mila lavoratori bancari italiani, rinnovato il 23 novembre 2023. Si tratta di un passaggio tecnico, ma che rende pienamente operative tutte le novità previste dal rinnovo del 23 novembre 2023, in vigore fino al 31 marzo 2026. È stata inoltre definita, con una lettera inviata dall’Abi alle organizzazioni sindacali, firmata dai segretari generali, la norma che riguarda la riduzione dell’orario di lavoro per i dipendenti part-time. Il nuovo contratto collettivo aveva portato, per i lavoratori a tempo pieno, da 37 ore e 30 minuti a 37 ore l’orario settimanale, pari a mezz’ora in meno per settimana a partire dal primo luglio 2024. Per i “part-time”, la riduzione verrà riconosciuta, dal primo gennaio 2026, con un aumento dello stipendio, cioè con un ricalcolo, su base individuale, del trattamento economico (paga oraria) spettante per l’orario pattuito ridotto; durante il periodo transitorio, erano stati riconosciuti permessi retribuiti proporzionali alla mancata riduzione di orario. Per quanto riguarda il lavoro straordinario, verrà modificata, sempre dal primo gennaio 2026, la paga oraria – sempre per tener conto della riduzione dell’orario di lavoro – con la seguente formula: 1/360 della retribuzione annua per ogni giornata diviso 7,4 (e non piu’ 7,5). Con quell’accordo del 2023 era stato concordato un aumento medio mensile della retribuzione pari aa 435 euro medi mensili. Finora, con tre distinte tranche, è stato già riconosciuto, in busta paga, il 92% dell’aumento; l’ultima tranche, da 35 euro, verrà corrisposta con la retribuzione di marzo 2026. “Con la firma di oggi completiamo un contratto nazionale che definire storico non è retorica, ma un dato di fatto. Dopo la firma del 23 novembre 2023, che ha rappresentato un punto di svolta per tutele, retribuzioni e orari di lavoro, il testo coordinato sottoscritto segna il pieno compimento di un percorso che dà finalmente riconoscimento economico anche ai lavoratori part-time, troppo spesso dimenticati nei grandi accordi di categoria. Abbiamo preteso – e ottenuto – che la riduzione dell’orario settimanale valesse anche per loro, non in forma di permessi o bonus, ma con un adeguamento retributivo reale, visibile in busta paga. È una scelta di giustizia sindacale, ma anche un segnale politico, perchè non esistono lavoratori di serie B. Oggi consolidiamo ancora una volta l’equilibrio tra qualità delle relazioni industriali e rispetto dei diritti. E si rafforza la contrattazione collettiva: il contratto nazionale non solo tiene, ma cresce e si irrobustisce. Il nostro impegno, ora, è portare a termine, con successo, anche il rinnovo del contratto dei dirigenti”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. LEGGI TUTTO
Seri Industrial, Kepler Cheuvreux interrompe la copertura
(Teleborsa) – Kepler Cheuvreux ha comunicato di aver interrotto la copertura del titolo Seri Industrial, società quotata su Euronext Milan e operante nel settore della materie plastiche e degli accumulatori elettrici. Kepler e l’emittente avevano concordato che il broker producesse e diffondesse ricerche come servizio all’emittente. Il titolo rimane coperto da Intesa Sanpaolo e Intermonte.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO
Cina, produzione industriale in crescita del 6,8% sopra le attese
(Teleborsa) – Segnali positivi giungono da alcuni importanti datimacro cinesi pubblicati stamattina, che indicano – in particolare – una crescita superiore alle attese del PIL nei primi tre mesi dell’anno, così come la produzione industriale che è risultata superiore alle aspettative.Secondo i dati del Bureau of Statistics cinese, la produzione industriale è infatti cresciuta del 6,8% su base annua a giugno 2025, più del mese precedente (+5,8%) e del consensus (+5,6%). La crescita da inizio anno si assesta così al 6,4%, sopra il 6,3% del mese precedente.Fanno peggio delle aspettative le vendite al dettaglio. I consumi, infatti, registrano a giugno un incremento del 4,8% su base annua dopo il +6,4% rilevato a maggio, mentre le stime del mercato erano per una crescita del 5,2%. Dall’inizio dell’anno, le vendite sono salite del 4,02%, in decelerazione rispetto al +4,06% del periodo precedente.Il tasso di disoccupazione infine è rimasto stabile al 5%, in linea con le attese. LEGGI TUTTO
NORME E TRIBUTI
FINANZA E MERCATI
MANAGEMENT
PMI, in arrivo altri 5 miliardi di aiuti dal Fondo di garanzia: come fare domanda
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