IN EVIDENZA
Dazi, Trump invia lettere: con Ue partita ancora aperta
(Teleborsa) – Quando a Washington era da poco passato mezzogiorno – le sei del pomeriggio in Europa – il presidente americano ha affidato a Truth l’annuncio delle attese lettere sui dazi ai Paesi ritenuti non collaborativi destinatari della scure dal 25 fino al 40% a partire dal primo agosto.Nessuna missiva formale è stata recapitata a Bruxelles e prosegue il filo diretto tra Ursula von der Leyen e il presidente Usa per strappare, all’ultimo giro di lancette, un’intesa ancora appesa a un equilibrio decisamente fragile.La regia è condivisa con Berlino, Roma e Parigi, testimoniata dai contatti costanti che il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha avuto anche con Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron per rinsaldare il fronte attraversato da sensibilità e urgenze diverse. Lo scambio domenicale tra von der Leyen e Trump, annunciato all’indomani da Palazzo Berlaymont, non sarebbe stato isolato: contatti analoghi tra i due presidenti, secondo quanto è trapelato, si sono susseguiti nelle ultime settimane. “Siamo all’inizio della fase finale e per posizionarci al meglio nel negoziato non possiamo aggiungere altro”, ha spiegato un portavoce dell’esecutivo Ue, ribadendo la volontà confermata dai commissari Maros Sefcovic e Valdis Dombrovskis – rispettivamente agli ambasciatori e ai ministri dell’Economia dei Ventisette – di ottenere “il miglior accordo possibile” con Washington. Sui dazi commerciali “la posizione Ue è stata chiara fin dall’inizio. Siamo a favore di un negoziato con gli Stati Uniti e questo si riflette nelle nostre priorità”, ha detto ieri sera subito dopo l’invio delle prime lettere il commissario europeo all’Economi Dombrovskis. “Sono stati fatti progressi” sulle questioni “di principio” nei negoziati che si sono svolti la scorsa settimana “e ci sono state anche discussioni sullo stato della situazione con i paesi membri venerdì. Ora stiamo continuando il lavoro a livello tecnico e a livello politico – ha aggiunto -. il nostro obiettivo resta quello di trovare un accordo prima della scadenza del 9 luglio” LEGGI TUTTO
Equity capital market, attività globale in crescita nel primo semestre, IPO al minimo in 9 anni
(Teleborsa) – L’attività di equity capital market (ECM) ha totalizzato 322,3 miliardi di dollari nel primo semestre del 2025, con un aumento dell’1% rispetto al primo semestre del 2024 e il periodo di apertura più intenso per l’attività sui mercati azionari globali negli ultimi quattro anni, secondo dati di LSEG. In termini di numero di emissioni, sono state immesse sul mercato poco più di 2.100 emissioni di ECM nel primo semestre del 2025, in calo del 12% rispetto ai livelli dell’anno precedente. La raccolta di capitale azionario globale nel secondo trimestre del 2025 è aumentata del 20% rispetto al primo trimestre di quest’anno.In termini di ECM globale, gli Stati Uniti hanno rappresentato il 35% delle emissioni complessive, con proventi in aumento del 5% rispetto al primo semestre del 2024. Gli emittenti cinesi hanno raccolto 57,6 miliardi di dollari sui mercati azionari globali nel primo semestre del 2025, il doppio rispetto ai livelli di un anno fa e la più alta percentuale di ECM globale in un primo semestre degli ultimi due anni.Le offerte pubbliche iniziali (IPO) globali, escluse le SPAC, hanno raggiunto un totale di 48,8 miliardi di dollari nella prima metà del 2025, in calo del 3% rispetto ai livelli dell’anno precedente e segnando il periodo più lento per le IPO globali dal 2016. I proventi totali delle IPO sulle borse statunitensi sono stati pari a 15,3 miliardi di dollari nella prima metà del 2025, in calo del 13% rispetto ai livelli dell’anno precedente e al minimo degli ultimi due anni. Le IPO in Cina hanno raggiunto un totale di 8,6 miliardi di dollari nella prima metà del 2025, in aumento del 45% rispetto ai livelli della prima metà del 2024.L’attività globale di follow-on offering ha raggiunto i 205,1 miliardi di dollari nella prima metà del 2025, in calo del 2% rispetto all’anno precedente e segnando il periodo di apertura più lento per la raccolta di capitali dal 2023. Quasi 1.500 emissioni follow-on sono state quotate nella prima metà del 2025, in calo del 15% rispetto alla prima metà del 2024.Le offerte ECM degli emittenti EMEA hanno raggiunto i 71,2 miliardi di dollari nella prima metà del 2025, in calo del 25% rispetto all’anno precedente e al minimo degli ultimi due anni. Le offerte sui mercati dei capitali azionari da parte di emittenti nella regione Asia-Pacifico, esclusa l’Australia, hanno totalizzato 101,8 miliardi di dollari, con un aumento del 37% rispetto e il primo semestre più solido nella regione dal 2023. Le offerte ECM giapponesi hanno totalizzato 13,8 miliardi di dollari, con un calo del 16% e il periodo di apertura più lento per le emissioni ECM in Giappone dal 2022. LEGGI TUTTO
Norwegian acquisterà tre aerei Boeing 737-800 in leasing
(Teleborsa) – Norwegian Air, compagnia aerea a basso costo norvegese che opera in ambito sia nazionale che internazionale, ha stipulato un accordo per l’acquisto di 3 Boeing 737-800 attualmente in leasing alla compagnia aerea. La società parla di “un altro passo fondamentale per garantire la futura flotta della compagnia, migliorare la flessibilità finanziaria e aumentare la proprietà degli asset a supporto della crescita operativa e strategica a lungo termine, oltre a ridurre i costi complessivi di proprietà”.Si prevede che la transazione si concluda nel terzo trimestre del 2025. L’acquisizione sarà inizialmente finanziata tramite la liquidità disponibile, mentre Norwegian sta procedendo all’ottenimento di finanziamenti a lungo termine dopo il completamento.Al completamento della transazione, Norwegian prevede di registrare una plusvalenza non ricorrente di circa 260 milioni di corone norvegesi (circa 22 milioni di euro). Inoltre, si prevede che l’operazione genererà risparmi sui costi ricorrenti, al netto dei costi di finanziamento, pari a circa 25 milioni di corone norvegesi all’anno. L’operazione fa seguito al precedente acquisto da parte della società di 10 aeromobili Boeing 737-800, annunciato il 3 marzo 2025. LEGGI TUTTO
GDF, sequestro preventivo d’urgenza di 183 milioni di euro di crediti d’imposta falsi
(Teleborsa) – La Guardia di Finanza di Brescia, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria sul corretto utilizzo di crediti fiscali “IVA” e “D.T.A.” – Deferred Tax Assets”, ha proceduto, su delega della Procura della Repubblica di Brescia, ad eseguire un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza di oltre 183 milioni di euro di crediti d’imposta (45 mln di crediti D.T.A. e 138 mln di crediti IVA) ritenuti falsi. Il provvedimento cautelare ha superato il vaglio del locale Tribunale del Riesame.Con specifico riferimento alla loro fisiologia: il credito “D.T.A.” è un beneficio fiscale che si genera quando un’impresa ha sostenuto costi o evidenziato perdite non immediatamente deducibili dal punto di vista fiscale. Il credito, dunque, nasce per sostenere la liquidità delle imprese consentendo di fruire anticipatamente dei benefici fiscali derivanti dalle perdite e/o deduzioni, agevolandone il “recupero”, ed è immediatamente compensabile o cedibile a terzi; il credito IVA si forma sulla base di particolari rapporti di fatturazione (che possono scontare aliquote diverse) in acquisto e vendita.Le indagini, condotte con il supporto qualificato dell’Agenzia delle Entrate – D.R. Lazio, avrebbero consentito di far emergere elementi a sostegno della fittizietà del credito integrando così le ipotesi di reato di cui all’art. 316-ter del c.p. e 3 del D.Lgs. 74/2000 (indebita percezione di erogazioni pubbliche e dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici).Più nel dettaglio, entrambi i crediti d’imposta fittizi sarebbero stati generati mediante numerose dichiarazioni fiscali compilate con dati che non hanno trovato riscontro nella documentazione contabile di una società di capitali, attualmente cessata d’ufficio con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che, sebbene dichiari una sede legale a Roma, è risultata di fatto priva di struttura e di qualsivoglia operatività, facendola ritenere, quindi, creata ad hoc con la precisa finalità di agevolare la cessione di crediti fittizi su tutto il territorio nazionale. Inoltre, i crediti IVA sono stati anche oggetto di richiesta di rimborso all’Agenzia delle Entrate, motivo per cui si è reso necessario il coordinamento con la Direzione Regionale Lazio dell’Agenzia delle Entrate (competente in ragione della sede e del volume d’affari dichiarato dalla società in argomento).Le misure cautelari del sequestro d’urgenza, disposte complessivamente sui 183 milioni non ancora oggetto di compensazione, cessione e rimborso si sono rese necessarie per: evitare l’introduzione e la circolazione, nel circuito economico legale, di crediti di imposta fittizi che avrebbero potuto essere portati indebitamente in compensazione con debiti tributari o ceduti a terzi; porre un ulteriore vincolo di natura penale al diniego della procedura amministrativa di rimborso di un credito IVA di 138 milioni di euro. LEGGI TUTTO
Salvini: firmato accordo in Giappone su ponti a campata unica
(Teleborsa) – Incontro al Ministero giapponese delle Infrastrutture e dei Trasporti tra il padrone di casa Hiromasa Nakano e il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini. È stata l’occasione per firmare un Memorandum di Collaborazione sulla costruzione, gestione e manutenzione di ponti a campata unica. A comunicarlo è il Mit. Il documento è stato condiviso alla vigilia della visita di Salvini al Ponte dello stretto di Akashi, “gemello” di quello progettato per lo stretto di Messina ed il secondo ponte sospeso più lungo al mondo. È alto 282,8 metri e lungo 3.911 metri. La sua campata principale è lunga 1.991 metri. “Tra Salvini e il ministro Nakano – conclude la nota – c’è stato un confronto cordiale sulla cooperazione tra imprese del settore e sull’Expo di Osaka: il Vicepremier e Ministro ha sottolineato la presenza del padiglione Italia che sta riscuotendo grande successo”. LEGGI TUTTO
FINANZA E MERCATI
MANAGEMENT
PMI, in arrivo altri 5 miliardi di aiuti dal Fondo di garanzia: come fare domanda
Il Covid blocca i fallimenti: numeri dimezzati da inizio anno
Moratoria prestiti Pmi, proroga fino al 31 gennaio 2021
Decreto Rilancio, ampliati gli incentivi per le startup innovative
PMI & startup sempre più attrattive: raddoppia flusso investimenti
Partite Iva, contributi a fondo perduto al via: pagamenti e tempistiche