IN EVIDENZA
Giappone, crescono a maggio gli ordinativi di macchinari nel settore privato
(Teleborsa) – Aumentano gli ordini di macchinari del settore privato in Giappone a maggio. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna un incremento su base mensile del 19,8% dopo il -4% riportato ad aprile. Calano dello 0,6% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -9,1% precedente e contro il -1,4% del consensus. Al dato complessivo degli ordini, che risulta in aumento del 3,8% dopo il -2,3% precedente, ha contribuito l’incremento di quelli governativi (+25,2%) rispetto al calo di quelli esteri (-6,4%). LEGGI TUTTO
Dazi: Ue vuole trattare con Trump, no rappresaglie (per ora)
(Teleborsa) – Niente pugno di ferro: l’Unione europea sceglie (ancora) la via strada del dialogo con gli Stati Uniti e congela le rappresaglie commerciali, nonostante la minaccia arrivata da Donald Trump di dazi generalizzati al 30% sui prodotti europei a partire dal primo agosto.”Estenderemo la sospensione delle contromisure fino all’inizio di agosto”, ha annunciato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, prima ancora della riunione degli ambasciatori dei 27 in cui era atteso un punto sullo stato delle trattative con l’amministrazione Usa, con un importante giro di tavolo sull’annuncio del tycoon. Per ora vince, insomma, il fronte della prudenza.La sospensione delle contromisure Ue in risposta ai dazi Usa su acciaio e alluminio, disposta per 90 giorni ad aprile, sarebbe infatti scaduta alla mezzanotte di lunedì. Ora il congelamento durerà almeno altre due settimane, per “usare al meglio il tempo disponibile per una soluzione negoziata”, ha spiegato von der Leyen. Ovviamente, qualora non si riuscisse a trovare un punto di caduta, Bruxelles non starebbe a guardare. “Siamo sempre stati chiari sul fatto che preferiamo una soluzione negoziata. Questo rimane vero”, ha detto von der Leyen sottolineando che si lavora ad un piano b. “Allo stesso tempo – ha aggiunto – continueremo a prepararci per le contromisure. Siamo pienamente pronti”. Due, in particolare, le misure al vaglio : un primo pacchetto da quasi 21 miliardi di euro, che colpisce prodotti americani in risposta ai dazi su acciaio e alluminio, e un secondo da 72 miliardi contro i dazi “universali” in via di finalizzazione: un passaggio politico al riguardo è però atteso già oggi al Consiglio Esteri ‘Trade’ a Bruxelles. LEGGI TUTTO
Unicredit: uso illegittimo del Golden Power, campagne aggressive e spesso fuorvianti
(Teleborsa) – UniCredit “valuta positivamente la decisione del TAR in accoglimento del proprio ricorso”. Questa “è una prova inequivocabile che il modo in cui il Golden Power è stato utilizzato è illegittimo, tanto da richiedere l’emissione di un nuovo decreto, poiché quello adottato il 18 aprile è stato annullato dalla Corte”. E’ quanto riferisce una nota di Unicredit in merito all’offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM. “Alla luce delle varie dichiarazioni e interpretazioni, in alcuni casi fuorvianti, diffuse in relazione alla sentenza del TAR”, UniCredit “ritiene necessario e responsabile fornire chiarimenti inequivocabili a tali osservazioni, presentando i fatti così come delineati nella sentenza stessa”. La stessa sentenza, peraltro, “di per sé dimostra la fondatezza dei rilievi di UniCredit in merito alle incertezze derivanti dalle prescrizioni del Golden Power e dalla loro applicazione nel caso di specie, richiedendo al TAR quasi 100 pagine per fare chiarezza al riguardo. La fondatezza del ricorso di UniCredit è stata chiaramente sottolineata dal TAR”.Di quattro prescrizioni, sottolinea Unicredit nella nota, “due sono state annullate: la predefinizione di un rapporto tra impieghi e depositi e il mantenimento sine die del livello del project financing. Una terza prescrizione, relativa ad Anima, è stata chiarita e implicitamente modificata nella misura in cui il TAR ha accolto e formalizzato la diversa interpretazione della prescrizione proposta dal MEF pochi giorni prima della prima udienza del Tribunale e poi presentata formalmente al Tribunale nell’ambito delle difese svolte”. Pertanto, “non sussiste più un obbligo, e si fa piuttosto riferimento a una indicazione programmatica a mantenere i titoli italiani in Anima, nel rispetto dei doveri fiduciari nei confronti dei clienti cui tali asset appartengono”.UniCredit “non commenterà le specifiche dichiarazioni rilasciate da BPM sia sulla vicenda che sull’Offerta di UniCredit, né sull’uso anomalo da parte di BPM di ogni iniziativa disponibile per ostacolare l’offerta, indipendentemente dal suo merito”.Tuttavia, UniCredit sottolinea nella nota che “la decisione finale riguardo al merito e all’attrattività di qualsiasi offerta dovrebbe sempre spettare agli azionisti”. Purtroppo, “quegli azionisti sono stati esposti non solo all’uso illegittimo del Golden Power insistentemente invocato da BPM, ma anche a comunicazioni e campagne ingiustificatamente aggressive e spesso fuorvianti, volte a screditare sia l’Offerta che l’offerente”. In questo contesto “di profonda incertezza, gli azionisti di BPM potrebbero essere stati privati di un’opzione, i cui termini erano stati equamente stabiliti e, come chiaramente evidenziato da UniCredit al momento del lancio dell’Offerta, avrebbero potuto essere già stati migliorati se ci fosse stato un ordinato processo di OPS”. UniCredit “valuterà ora tutte le iniziative opportune in maniera tempestiva”.Su asset Russia TAR non ha piena giurisdizione In merito alla cessazione delle attività o alla cessione degli asset di UniCredit in Russia (prescrizione che non include i pagamenti, come specificato dal MEF), “il TAR ha dichiarato di non avere piena giurisdizione in materia”, si legge nella nota di Piazza Gae Aulenti. “Come affermato dal TAR, la competenza a valutare la questione è appannaggio della BCE e UniCredit sta già ottemperando alle richieste della BCE”. LEGGI TUTTO
Armi all’Ucraina e sanzioni alla Russia: Trump pronto alla svolta contro Putin
(Teleborsa) – “Lo so. Vedrete cosa succederà”. È quanto ha affermato Donald Trump commentando, con i giornalisti, l’attacco di droni russi contro un ospedale per la maternità a Kharkiv, in Ucraina. Dichiarazioni che seguono l’annuncio da parte del presidente degli Stati Uniti di “un’importante dichiarazione sulla Russia” prevista per lunedì prossimo. Affermazioni che fanno pensare a una svolta di Trump contro Vladimir Putin, dopo aver tentato inutilmente per quasi sei mesi di convincerlo a trattare la pace con Kiev.Nel frattempo Trump ha annunciato alla Nbc di aver raggiunto un accordo con la Nato in base al quale affinché gli Stati Uniti invieranno armi all’Ucraina tramite l’Alleanza la Nato pagherà tali armi “al cento per cento”. “Invieremo armi alla Nato, e la Nato pagherà tali armi al cento per cento – ha dichiarato il presidente Usa –. Invieremo i Patriots alla Nato, e poi la Nato li distribuirà”.Secondo la Reuters, Trump invierà armi a Kiev, per la prima volta dal suo ritorno in carica, utilizzando un potere presidenziale frequentemente utilizzato dal suo predecessore, Joe Biden. Il team del presidente sceglierà gli armamenti da spedire in Ucraina dalle scorte statunitensi in base alla Presidential Drawdown Authority. Il pacchetto potrebbe valere circa 300 milioni di dollari e, oltre ai Patriot, potrebbe includere razzi offensivi a medio raggio. Finora, l’amministrazione Trump aveva inviato forniture belliche a Kiev solo in base alle precedenti autorizzazioni date da Biden. La Presidential Drawdown Authority consente al presidente di attingere dalle scorte di armi per aiutare gli alleati in caso di emergenza.Per esercitare pressione sulla Russia Trump è pronto a usare anche sanzioni secondarie. Entro fine mese verrà votato un disegno di legge bipartisan, sponsorizzato dal senatore repubblicano Lindsey Graham e dal collega democratico Richard Blumenthal, che prevede dazi del 500% sulle merci importate da Paesi che continuano ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre merci russe, colpendo nazioni come Cina e India, che rappresentano circa il 70% del commercio energetico russo e finanziano gran parte del suo sforzo bellico. Un provvedimento molto temuto da Mosca perché rischia di minare l’appoggio dei suoi principali alleati. Trump ha preteso una modifica per firmare la legge, ossia riservare solo al presidente, e non al Congresso, la decisione se usarla o meno, restando così l’unico arbitro della partita. LEGGI TUTTO
Ue, incontro Meloni-Dombrovskis: focus su patto di stabilità e spese difesa
(Teleborsa) – Le prospettive dell’economia europea e globale, l’importanza di promuovere la competitività delle imprese e il connesso processo di semplificazione della normativa comunitaria. Questi i temi al centro del confronto, avvenuto ogi a Palazzo Chigi, tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il commissario europeo all’Economia, alla produttività, all’attuazione e alla semplificazione, Valdis Dombrovskis.”Particolare attenzione – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – è stata riservata all’interazione tra l’attuazione del patto di stabilità e crescita e le spese per la sicurezza”. Un’esigenza, quella di allentare il patto di stabilità per finanziare le maggiori spese in difesa concordate con gli alleati, senza penalizzare i paesi già in deficit, rappresentata a più riprese dal governo e che vede il negoziato in salita.”Ottimo incontro con Giorgia Meloni dopo la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina 2025. Abbiamo discusso degli sviluppi economici, dell’importanza di aumentare la competitività e dell’aumento della spesa per la difesa. Grato all’Italia, e personalmente al Primo Ministro Meloni, per il suo fermo sostegno all’Ucraina” ha commentato su X Dombrovskis. LEGGI TUTTO
NORME E TRIBUTI
FINANZA E MERCATI
MANAGEMENT
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