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Lavoro, Ocse: in Italia previsto aumento salari reali del 2,6% nel 2025 e 2,2% nel 2026
(Teleborsa) – I salari nominali (retribuzione per dipendente) dovrebbero aumentare in Italia del 2,6% nel 2025 e del 2,2% nel 2026. Questi aumenti dovrebbero garantire ai lavoratori italiani guadagni in termini reali, dato che l’inflazione dovrebbe raggiungere il 2,2% nel 2025 e l’1,8% nel 2026. È quanto emerge dai dati presentati oggi al CNEL da Andrea Bassanini, tra gli autori dell’Employment Outlook 2025 dell’OCSE.”Come per le anticipazioni sulle conclusioni della missione annuale del Fondo Monetario Internazionale (Article IV), che confermano un giudizio positivo sulle politiche economiche del Paese e sulla tenuta dei conti pubblici, anche l’Employment Outlook 2025 – dedicato alle dinamiche del mercato del lavoro e alle prospettive occupazionali – segnala i livelli record registrati dal mercato del lavoro italiano, con i più alti livelli di occupazione degli ultimi vent’anni e una disoccupazione che si attesta ai minimi storici” ha evidenziato il presidente del CNEL Renato Brunetta, intervenendo alla presentazione italiana dell’Employment Outlook 2025.”I salari reali stanno crescendo praticamente in tutti i paesi dell’OCSE, ma nella metà di essi – ha spiegato Bassanini – sono ancora inferiori ai livelli dell’inizio del 2021, prima dell’impennata dell’inflazione che ha seguito la pandemia. In Italia c’è stato un aumento relativamente consistente nell’ultimo anno, ma ciò nonostante all’inizio del 2025 i salari reali italiani erano ancora inferiori del 7,5% rispetto al 2021. I redditi da lavoro reali annuali in Italia sono scesi del 3,4% tra il 1990 e il 2023. Nello stesso periodo sono cresciuti di circa il 50% negli Stati Uniti e di circa il 30% in Francia e Germania”.”Nei paesi OCSE i mercati del lavoro rimangono resilienti. I tassi di disoccupazione sono bassi e l’occupazione aumenta. In Italia – ha proseguito Bassanini – la crescita occupazionale ha registrato un incremento dell’1,7% su base annua a maggio 2025. Questa crescita è stata trainata, in particolare, dalle persone di oltre 55 anni d’età. Tuttavia, l’occupazione degli italiani di età compresa tra i 60 e i 64 anni rimane notevolmente inferiore alla media OCSE. In questa fascia d’età il tasso di occupazione italiano era pari al 47% nel 2024, contro il 56% della media OCSE. Circa la metà dei paesi OCSE ha tassi che vanno oltre il 60%”. Il calo della natalità e l’aumento della longevità – rileva l’OCSE nell’Employment Outlook 2025 – fanno sì che i baby boomer vengano ora sostituiti da coorti più piccole che entrano nel mercato del lavoro. Di conseguenza, la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) diminuirà nella maggior parte dei paesi dell’OCSE. Le previsioni 2023-2060 indicano che in Italia, uno dei paesi OCSE a subire il più grande contraccolpo demografico, questa diminuzione sarà del 34% (meno 12 milioni di persone). Il calo medio dell’area OCSE è previsto dell’8%. La conseguenza dell’invecchiamento della popolazione è che la percentuale di occupati rispetto alla popolazione totale diminuirà quasi ovunque. Senza interventi di politica economica, l’OCSE – ha sottolineato nel suo intervento Bassanini – prevede una riduzione di quasi 2 punti percentuali tra il 2023 e il 2060 per l’insieme degli stati membri. In Italia questa diminuzione è prevista di 5,1 punti percentuali. Se l’aumento della produttività non accelererà in modo significativo, la riduzione della percentuale di occupati nella popolazione totale implicherà che la crescita del PIL pro-capite potrebbe rallentare di circa il 40% nella zona dell’OCSE, passando dall’1% all’anno del periodo 2006-2019 allo 0,6% all’anno nel periodo 2024-2060 in media. In Italia la flessione sarebbe di quasi 0,5 punti percentuali all’anno, in media. Il PIL pro capite sarebbe nel 2060 22% inferiore a quello attuale.Nell’Employment Outlook 2025, presentato l’OCSE individua tre piste per contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione sulla crescita pro capite: ridurre il gap occupazionale tra uomini e donne, aumentare il tasso di occupazione degli anziani in buona salute e l’immigrazione regolare, facilitando l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro.In Italia, secondo l’OCSE, tra gli ambiti più importanti per contrastare gli effetti della transizione demografica sulla crescita pro capite consiste nello sviluppare politiche del lavoro per aiutare i lavoratori a rimanere più a lungo nel mondo del lavoro. Ridurre i tassi di uscita definitiva dal mondo del lavoro al livello dei quattro migliori paesi OCSE permetterebbe di aumentare la crescita pro capite di 0.45 punti percentuali all’anno tra oggi e il 2060. LEGGI TUTTO
Thales Alenia Space, ordine da GovSat per satellite per telecomunicazioni per Difesa
(Teleborsa) – GovSat, una joint venture pubblica-privata tra il Governo del Lussemburgo e l’operatore satellitare leader mondiale SES, insieme a Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), ha annunciato la firma di un contratto per la fornitura di un nuovo satellite in orbita geostazionaria per le telecomunicazioni di difesa, denominato GovSat-2.Operante in bande di frequenza X, Ka e UHF, il satellite fornirà servizi di telecomunicazione sicuri e a prova di interferenze per la difesa del Lussemburgo e dei suoi partner. Il satellite sarà realizzato sulla piattaforma Space 4000B2 di Thales Alenia Space. In qualità di primo contraente, Thales Alenia Space sarà responsabile della progettazione, realizzazione, collaudo e consegna del satellite. GovSat-2 avrà una vita operativa in orbita superiore ai 15 anni.Il satellite sarà cofinanziato da SES e dal Governo lussemburghese (il finanziamento da parte della Direzione della Difesa lussemburghese è soggetto all’approvazione parlamentare del relativo disegno di legge). LEGGI TUTTO
OPA Bialetti, superata la soglia del 95%: delisting più vicino
(Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da NUO su Bialetti, società quotata su Euronext Milan e specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura, l’offerente ha comunicato che verrà a detenere complessivamente 147.736.146 azioni, pari a circa il 95,447% del capitale sociale.Conseguentemente, ricorreranno i presupposti di legge per l’esercizio del diritto di acquisto e per l’adempimento dell’obbligo di acquisto, attraverso un’unica procedura (procedura congiunta), i cui termini e modalità saranno concordati con CONSOB e Borsa Italiana.A seguito dell’adempimento della procedura congiunta, Borsa Italiana disporrà la sospensione delle Azioni dalla quotazione e dalle negoziazioni e/o il delisting, tenendo conto dei tempi previsti per l’esercizio del Diritto di Acquisto.Il periodo di adesione all’offerta terminerà alle ore 17:30 (ora italiana) di domani 25 luglio 2025, che rappresenta il termine ultimo per i titolari delle azioni per portare in adesione all’offerta le proprie azioni. LEGGI TUTTO
Boom dei datacenter: l’IA spinge investimenti e domanda di energia globale
(Teleborsa) – L’espansione dei datacenter accelera a livello globale per sostenere la lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Goldman Sachs stima un aumento del 50% nella domanda di energia per datacenter entro il 2027, con l’IA che salirà dal 13% al 28% del fabbisogno complessivo. A livello mondiale, il consumo energetico dei datacenter potrebbe crescere del 165% entro il 2030, rendendoli tra i principali consumatori di elettricità.In questo scenario, l’Italia è ben posizionata per giocare un ruolo di primo piano nel settore, con la prospettiva di diventare la quinta potenza europea (7,6% del mercato) e la dodicesima a livello globale. Uno studio del Community Data Center di Teha Group stima che entro il 2030 possano essere attivati circa 23 miliardi di euro di investimenti per la costruzione, l’approvvigionamento energetico e il popolamento di server IT.Regioni come la Lombardia saranno in prima linea nel guidare la crescita, mentre aziende italiane come Unidata stanno già contribuendo all’espansione della capacità nazionale. Unidata (target price consensus: 5,93 euro), sviluppatore e fornitore di connettività ultra-broadband retail e wholesale, servizi ICT e progetti speciali per clienti corporate, residenziali e pubbliche amministrazioni. Tra gli investimenti infrastrutturali in corso: rete in fibra ottica, un cavo sottomarino in fibra dalla Sicilia alla costa ligure e un data center a Roma. LEGGI TUTTO
Mantovano: “Il Piano Mattei apre opportunità per le imprese”
(Teleborsa) – “Per le imprese si aprono importanti e concrete opportunità di investimento: nella cornice del Piano Mattei esse possono davvero tradursi sul territorio africano in sviluppo economico, in formazione e trasferimento di competenze, di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, intervenendo al convegno “Le opportunità del Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa”.Mantovano ha citato come “esempio più evidente” il settore agroalimentare. “In Algeria, – ha detto Mantovano – Bonifiche Ferraresi ha investito, a partire dal 2024, 420 milioni di euro per recuperare e mettere a coltura 36mila ettari di terreno fino al giorno prima arido: secondo le stime del The European House – Ambrosetti, ciò porterà alla produzione di 40-45 mila tonnellate annue di cereali e legumi, con un impatto su circa 600mila persone beneficiarie, con 6mila unità di personale locale impiegate, di cui 1.500 a tempo indeterminato. Negli scorsi mesi, l’iniziativa ha portato alla costruzione di numerosi sistemi irrigui e alla prima semina. Analoghe iniziative sono in corso in Libia, in Congo, in Costa d’Avorio e altre Nazioni africane. Vi sono progetti – ha proseguito Mantovano – che riguardano la sanità, l’energia, l’istruzione, le infrastrutture, le nuove tecnologie”.”Il Piano Mattei – ha sottolineato Mantovano – non è calato dall’alto, né è sottoposto a rigide condizionalità, come fanno alcune organizzazioni internazionali quando vogliono imporre forme di ‘colonizzazione ideologica’ – utilizzo un’espressione cara a Papa Francesco – a danno della popolazione locale. È una piattaforma di cooperazione aperta e paritaria, in cui il contenuto dei progetti viene definito insieme, dopo approfonditi confronti con i nostri partner africani, sulla base delle esigenze da loro rappresentate”.”Un secondo pilastro portante del Piano Mattei, che ne sta assicurando la riuscita, – ha proseguito Mantovano – è la sua governance. il Piano abbandona un approccio burocratico-centralistico, e poggia su una governance che potremmo definire multilivello, che raccoglie e integra i contributi di tutti i principali soggetti a vario titolo coinvolti nel processo”.”Al di là dei singoli progetti – ha concluso il sottosegretario – il dato più rilevante è che gli Stati africani percepiscono la sincerità dell’impegno che l’Italia ha messo in campo in questi due anni. Non parlo soltanto delle nazioni che hanno aderito formalmente al Piano Mattei – in un anno e mezzo sono passate da 9 a 14 e ce ne sono altre che chiedono e noi dovremmo dotarci delle strutture per far fronte a queste richieste – ma anche di quelle nazioni che si sono allontanate dalla sfera occidentale, ma non dall’Italia. Penso al Niger, in cui, proprio in forza della nuova credibilità conquistata dall’Italia sul campo, è presente un unico contingente militare occidentale: quello italiano”. LEGGI TUTTO
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