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Ex Ilva, Urso: a breve assegnazione. Fim-Cisl: priorità sono piano industriale e impatto occupazionale
(Teleborsa) – Il ministero del Lavoro ha convocato i sindacati per proseguire il confronto sulla Cigs per l’ex Ilva. L’incontro – secondo quanto riferito da fonti sindacali – è stato fissato per il 28 febbraio alle ore 12. Intanto il ministro delle Imprese e del made in Italy, AdolfoUrso, ha dichiarato che “nelle prossime ore, verosimilmente già nella prossima settimana, sapremo a chi sarà assegnato quello che potrà diventare il più grande impianto siderurgico green d’Europa”. Parole che però non ha rassicurato i sindacati. “Le dichiarazioni del Ministro Urso sulla definizione del possibile acquirente dell’ex-Ilva non risolvono le nostre principali preoccupazioni. Per noi la priorità resta il piano industriale e il suo impatto occupazionale e sociale, più che la curiosità di conoscere il nome dell’imprenditore a cui verrà assegnato il sito”, ha commentato in una nota il segretario generale Fim Cisl, Ferdinando Uliano. “Ribadiamo con forza la necessità di una convocazione urgente a Palazzo Chigi da parte del Governo che ci aspettiamo già da ora. È fondamentale aprire un confronto a tutto campo per ottenere garanzie precise sul futuro industriale e occupazionale di tutti i lavoratori, sia quelli attualmente impiegati in Acciaierie d’Italia che quelli in Ilva AS – ha aggiunto –. L’attenzione deve essere rivolta anche all’indotto e agli investimenti indispensabili per il rilancio produttivo, il funzionamento dei tre altiforni, la valorizzazione delle aree a freddo e la transizione verso una produzione green, attraverso il processo di decarbonizzazione e l’introduzione dei forni elettrici”. Uliano ha anche ribadito la necessità che lo Stato mantenga “una presenza forte e strategica per garantire il rilancio del sito produttivo, la sostenibilità ambientale, il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, nonché un flusso finanziario adeguato a sostenere gli investimenti necessari per il funzionamento degli impianti”. LEGGI TUTTO
OPA Mittel, adesioni oltre il 60,1%
(Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Lake Bidco sulle azioni ordinarie di Mittel, risulta che oggi 21 febbraio 2025 sono state presentate 246.671 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 6.862.590, pari al 60,1% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 30 gennaio 2025 e terminerà il 27 febbraio 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Mittel acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 febbraio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO
Titoli Stato, Tesoro: in asta il 26 febbraio 4 miliardi di BOT
(Teleborsa) – Mercoledì prossimo 26 febbraio andranno in asta complessivamente 4 miliardi di euro di BOT a 12 e 6 mesi. Lo rende noto il Ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare andranno in asta 2 miliardi di euro di BOT a 12 mesi con 2 mesi residui e 2 miliardi di euro di BOT a 6 mesi con 5 mesi residui. Il regolamento è previsto il 28 febbraio. LEGGI TUTTO
Borse europee contrastate. Tiene Piazza Affari
(Teleborsa) – Bilancio contrastato a fine giornata per i mercati finanziari del Vecchio Continente, mentre resta l’incertezza relativa alle scelte di Donald Trump in ambito commerciale e geopolitico. Sale l’attesa per le elezioni tedesche del weekend, che potrebbero avere un risvolto sul rilancio dell’economia in difficoltà.Sul fronte macroeconomico, a gennaio le vendite al dettaglio britanniche hanno sorpreso al rialzo, con un +2,1% m/m, così come a febbraio la fiducia dei consumatori inglesi, salita a -20 da -22, e il morale delle imprese francesi, migliorato a 97 da 96. In Italia, l’Istat ha confermato che l’inflazione a gennaio è aumentata dell’1,5% su anno. L’indagine PMI sull’Eurozona di S&P Global e Hamburg Commercial Bank per il mese ha mostrato un settore privato che continua a faticosamente a registrare un livello di crescita marginale della produzione, con un tasso di espansione invariato rispetto a gennaio.Prevale la cautela sull’Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,44%. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,05%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla del 2,03%, scendendo fino a 71,01 dollari per barile.In forte calo lo spread, che raggiunge +104 punti base (-6 punti base), con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,55%.Tra le principali Borse europee andamento cauto per Francoforte, che mostra una performance pari a -0,12%, poco mosso Londra, che mostra un -0,04%, e performance modesta per Parigi, che mostra un moderato rialzo dello 0,39%. Lieve aumento per la Borsa Milanese, con il FTSE MIB che sale dello 0,45% a 38.421 punti; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share procede a piccoli passi, avanzando a 40.714 punti.Il controvalore del 21/02/2025 degli scambi in Borsa di Milano resta attorno ai livelli della vigilia: dai dati di chiusura, risulta infatti che il controvalore totale è stato pari a 3,24 miliardi di euro, con una variazione dello 0,19%, rispetto ai precedenti 3,23 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Campari (+6,26%), Poste Italiane (+2,64%), Moncler (+2,26%) e Banca MPS (+2,16%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Recordati, che ha chiuso a -1,37%.Giornata fiacca per Buzzi, che segna un calo dell’1,10%.Piccola perdita per ENI, che scambia con un -0,67%.Tentenna Generali Assicurazioni, che cede lo 0,54%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, MFE B (+4,35%), Piaggio (+3,61%), Tinexta (+3,03%) e Intercos (+3,03%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su OVS, che ha archiviato la seduta a -1,10%. LEGGI TUTTO
Banche, BCE: modificate procedure di valutazione rating delle garanzie per rifinanziamento
(Teleborsa) – Con una decisione del Consiglio direttivo la Banca Centrale Europea ha modificato in maniera leggermente restrittiva le procedure per la valutazione sui titoli collaterali che accetta come garanzie per l’erogazione di rifinanziamenti alle banche. Il riferimento utilizzato per valutare i collaterali non sarà più il rating migliore, come avviene attualmente, ma il secondo più elevato. Nel caso in cui il titolo usato come collaterale non dovesse avere almeno due rating, l’unico rating disponibile verrà abbassato di un livello quando verrà deciso il taglio sul valore nominale in merito all’ammontare di rifinanziamento erogato. Le nuove regole – stabilite con una decisione deliberata dal Consiglio il 19 febbraio – entreranno in vigore in maniera differita appunto non prima di 18 mesi per consentire un’implementazione nell’infrastruttura IT dell’Eurosistema. La BCE ha aggiunto che la data sarà annunciata con largo anticipo, insieme ai dettagli tecnici, sul sito web della BCE.Nella nota la BCE ha sottolineato che questa decisione si applica anche al settore pubblico che non fa parte dell’area dell’euro e segue una revisione approfondita delle norme di aggregazione dei rating volte a fare un uso migliore di tutte le informazioni di rating disponibili nel quadro di valutazione del credito dell’Eurosistema (ECAF). “La revisione ha tenuto conto dell’aumento del numero di ECAI accettate nell’ECAF e del fatto che l’Eurosistema è aperto ad accettare agenzie di rating aggiuntive una volta che soddisfano i criteri di accettazione dell’ECAF”.Il Consiglio direttivo ha inoltre deciso che le regole rimarranno invariate per le attività emesse o garantite dal settore pubblico dell’area dell’euro (ad esempio, i governi centrali, regionali e locali dell’area dell’euro; emittenti internazionali e sovranazionali situati nell’area dell’euro i cui azionisti sono situati nell’UE; e agenzie riconosciute dalla BCE). “Queste attività, per le quali l’Eurosistema fa uso regolare di tutte le informazioni disponibili sulla qualità del credito e applica procedure di due diligence rafforzate, continueranno quindi ad essere valutate sulla base del loro primo miglior rating”, ha fatto sapere la BCE. LEGGI TUTTO
FINANZA E MERCATI
MANAGEMENT
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