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 - Ferrari, partnership pluriennale con l’exchange di cripto BingX- (Teleborsa) – Ferrari, casa automobilistica italiana che fa parte del FTSE MIB, ha annunciato un accordo di partnership pluriennale tra Ferrari S.p.A., società italiana da essa interamente controllata, e BingX, un exchange leader di criptovalute e una società Web3. In base ai termini dell’accordo, firmato oggi ed effettivo dal 1° gennaio 2026, BingX diverrà un Team Partner di Scuderia Ferrari HP.(Foto: Hanson Lu on Unsplash) LEGGI TUTTO 
      - Legge Bilancio, i Giovani commercialisti: “Governo non ponga freno a crediti imposta agevolativi”- (Teleborsa) – “La bozza della legge di bilancio 2026 sembrerebbe porre un freno all’utilizzo dei crediti di imposta agevolativi in forma “orizzontale”, ovvero compensabili con imposte erariali, locali, contributi previdenziali e assistenziali. In questo modo si andrebbero però a colpire gli strumenti che negli ultimi anni hanno sostenuto investimenti, occupazione e competitività, togliendo ossigeno alle imprese italiane proprio nel momento in cui necessiterebbero di un aiuto per riprendere vigore”. Lo afferma Francesco Cataldi, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.”ZES unica, il credito R&S, la transizione 4.0 e 5.0, i bonus per Innovazione e Design sono le maggiori agevolazioni che hanno spinto migliaia di imprenditori a scommettere sull’Italia e a non delocalizzare – commenta Cataldi –. Ora però, chi ha programmato investimenti contando su una normativa chiara e vigente, rischia di trovarsi senza la liquidità necessaria per onorare i propri impegni e continuare a innovare. Se la motivazione è combattere le frodi, non ci sembra corretta: la legalità è un valore che noi difendiamo ogni giorno, ma punire tutti per colpa di pochi non è una soluzione”.Per Roberto Gennari e Carlo De Luca, rispettivamente consigliere e segretario UNGDCEC, “siamo di fronte a un segnale pericoloso: chi si fida dello Stato, rispetta le regole e investe, viene penalizzato. Riteniamo necessario intervenire sin da subito, assicurando la piena e continuativa compensabilità dei crediti d’imposta e tutelando i diritti già maturati da imprese che hanno creduto nell’Italia e nella sua capacità di crescere”. L’UNGDCEC sarà al tavolo del confronto “per difendere le imprese, mettendo a disposizione le proprie competenze e costruire insieme misure concrete e sostenibili – commentano Gennari e De Luca –. Chiediamo coerenza e una politica che sostenga chi crea lavoro, chi rischia ogni giorno in prima linea, chi non si è mai arreso, nemmeno nei momenti più difficili”. LEGGI TUTTO 
      - Amundi, Fitch: rischio di mancato rinnovo dell’accordo con UniCredit pesa su rating- (Teleborsa) – Il profilo di credito standalone (SCP) di Amundipotrebbe essere messo a dura prova se UniCredit non rinnovasse l’accordo di distribuzione tra le due entità. Lo afferma Fitch Ratings, specificando tuttavia che il Long-Term Issuer Default Rating (IDR; A+/Stabile) di Amundi non ne risentirebbe, grazie all’altissima probabilità di supporto da parte dell’azionista di maggioranza Credit Agricole (A+/Stabile). Amundi ha dichiarato nella presentazione dei risultati del terzo trimestre 2025, il 28 ottobre 2025, che il suo accordo di distribuzione con UniCredit (A-/Stabile), in scadenza a luglio 2027, “potrebbe essere rinnovato o meno, secondo termini che al momento non sono noti”.UniCredit sta rivedendo il suo accordo di distribuzione con Amundi e il suo mancato rinnovo indebolirebbe probabilmente la valutazione di Fitch sulla performance patrimoniale, sugli utili e sulla redditività di Amundi. Entrambi questi fattori chiave del rating presentano outlook negativi e la loro revisione al ribasso potrebbe innescare una revisione al ribasso di un livello del SCP di Amundi. Le prospettive negative riflettono il fatto che il mancato rinnovo da parte di UniCredit comporterebbe la perdita da parte di Amundi di un canale di distribuzione retail primario e una potenziale contrazione significativa del margine operativo lordo di Amundi, che Fitch stima fino al 23%.La stima di Fitch presuppone l’immediato deflusso degli attuali asset in gestione (AUM) di UniCredit e si basa sui 12 mesi fino alla fine del primo semestre del 2025, prima della realizzazione dei risparmi previsti e potenziali sui costi di non distribuzione e prima dei ricavi aggiuntivi derivanti dalle iniziative di crescita di Amundi. La contrazione del margine operativo lordo stimata da Fitch riflette il margine netto da commissioni superiore alla media di Amundi sugli AUM raccolti tramite UniCredit, pari a circa 40 punti base al netto dei costi di distribuzione, rispetto ai 17 punti base dell’intera attività a fine primo semestre del 2025.Fitch afferma che Amundi ha generato oltre il 10% delle sue commissioni ricorrenti nette sugli AUM raccolti tramite UniCredit (fine terzo trimestre 2025: 88 miliardi di euro, di cui circa 70 miliardi di euro in Italia e il resto in Germania, Austria e altri paesi dell’Europa centro-orientale). Questo nonostante gli AUM relativi a UniCredit rappresentassero meno del 5% degli AUM totali di Amundi, escludendo le joint venture e la distribuzione negli Stati Uniti (fine terzo trimestre 2025: 1.903 miliardi di euro). I deflussi dagli AUM relativi a UniCredit hanno superato i 10 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2025 e sono probabili ulteriori deflussi nei prossimi due anni.Secondo Fitch, il controllo delle banche sulla distribuzione al dettaglio è un fattore chiave per i nuovi flussi netti di denaro presso i gestori di investimenti tradizionali, e il rischio di rinnovo prima della scadenza del contratto evidenzia l’esposizione dei gestori di investimenti terzi ai cambiamenti di strategia bancaria. I cambiamenti di strategia bancaria includono la re-internalizzazione delle attività di gestione degli investimenti, e la propensione delle banche ad acquisire gestori di investimenti tradizionali rimane elevata, in quanto ricercano ricavi basati su commissioni e a basso impiego di capitale.Amundi pubblicherà il suo nuovo piano strategico triennale il 18 novembre. Il piano, secondo il management, includerà proiezioni finanziarie che terranno conto “dell’incertezza relativa alla distribuzione di UniCredit dal 2027 in poi”. LEGGI TUTTO 
      - Aumento carburanti: gasolio servito autostrada a 2,011- (Teleborsa) – Ancora in aumento la quotazione del gasolio, in calo quella della benzina; prosegue il rialzo dei prezzi medi dei carburanti alla pompa, con nuovi movimenti all’insù anche sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana,Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,698 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,703, pompe bianche 1,689), gasolio self service a 1,636 euro/litro (+2, compagnie 1,641, pompe bianche 1,626). Benzina servito a 1,839 euro/litro (+1, compagnie 1,880, pompe bianche 1,760), gasolio servito a 1,775 euro/litro (+2, compagnie 1,817, pompe bianche 1,696). Gpl servito a 0,690 euro/litro (invariato, compagnie 0,701, pompe bianche 0,678), metano servito a 1,408 euro/kg (invariato, compagnie 1,421, pompe bianche 1,398), Gnl 1,230 euro/kg (-1, compagnie 1,223 euro/kg, pompe bianche 1,234 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,799 euro/litro (servito 2,060), gasolio self service 1,745 euro/litro (servito 2,011), Gpl 0,832 euro/litro, metano 1,491 euro/kg, Gnl 1,297 euro/kg.(Foto: David ROUMANET / Pixabay) LEGGI TUTTO 
      - Almawave, Almaviva sale al 78,6% dopo acquisti sul mercato- (Teleborsa) – Almaviva ha acquistato, in data odierna, 7.190 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative dello 0,02% del relativo capitale sociale. La comunicazione è arrivata in quanto la controllante ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulla società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI), dell’analisi del linguaggio naturale e dei servizi Big Data, finalizzata al delisting da Piazza Affari.Le operazioni sono state effettuate tramite Banca Akros – Gruppo Banco BPM. A seguito delle operazioni di acquisto, Almaviva risulta complessivamente titolare di 23.565.847 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative del 78,60% del capitale.Le operazioni di acquisto sono state effettuate ad un prezzo unitario non superiore a 4,30 euro per azione, ovvero il corrispettivo offerto per ciascuna azione ordinaria Almawave nel contesto dell’OPA LEGGI TUTTO 
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