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Extraprofitti, da contributo banche si punta a raccogliere 2,5-3 miliardi
(Teleborsa) – L’obiettivo cui si guarda, nell’ambito della trattativa tra il governo e le banche per un ipotetico contributo in vista della prossima legge di bilancio, è di arrivare a raccogliere 2,5-3 miliardi. È quanto riporta l’Ansa citando “fonti qualificate della maggioranza”, che spiegano che tutto verrà comunque deciso insieme agli istituti di credito, “con molta calma”, nelle interlocuzioni che sono in corso e che continueranno nelle prossime settimane. Sul tema la maggioranza torna a dividersi. “In vista della prossima manovra, le grandi banche potranno generare un contributo di 5 miliardi di euro per sostenere famiglie, artigiani, commercianti e imprese” ha calcolato dal gruppo economico della Lega, che Matteo Salvini ha consultato per formalizzare una proposta ispirata a quanto sperimentato con successo, da anni, in alcuni Paesi europei. “Nei tre anni di nostro governo – afferma la Lega in una nota – le banche hanno registrato utili per circa 130 miliardi di euro, quadruplicando (!!!) il proprio valore in borsa. In questi anni i grandi istituti hanno deciso una politica di taglio dei costi, con chiusura di migliaia di sportelli e sforbiciate al personale, mentre non sono aumentati significativamente né gli interessi corrisposti ai risparmiatori che hanno soldi fermi sui conti correnti, né i prestiti erogati a famiglie e imprese. La situazione del Paese fa registrare dati positivi di cui siamo orgogliosi, dal record di nuovi posti di lavoro alla disoccupazione ai minimi, ma milioni di italiani sono ancora in difficoltà. Per questo riteniamo ragionevole chiedere un contributo alle grandi banche, a partire dagli enormi guadagni derivanti da interessi e commissioni. L’obiettivo – prosegue il Carroccio – è di utilizzare quei miliardi, come stanno già facendo altri Paesi in Europa, per immetterli nell’economia reale: aumento di stipendi e pensioni, investimenti in sanità, rottamazione pluriennale di 170 milioni di cartelle esattoriali che rendono difficile la vita a 20 milioni di italiani in difficoltà. Chi ha di più, dia di più”.”Io sono assolutamente contrario alle tasse sugli extraprofitti, è roba da Unione Sovietica. Le banche possono dare un contributo ma non esiste il concetto di extraprofitti, non esiste alcuna base giuridica. Le banche possono e devono fare il loro dovere, ma l’extraprofitto è una cosa che non esiste, mi si deve spiegare che cos’è l’extra profitto – ha detto il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani –. Tassare gli extraprofitti e continuare a fare minacce alle banche significa mettere in difficoltà tutto il nostro sistema finanziario. Significa spaventare i mercati, significa far fuggire gli investitori, quindi serve sempre buonsenso e senso di responsabilità quando si parla di queste cose. Con le banche dobbiamo parlare. Noi abbiamo già parlato con le banche e vediamo cosa si può fare, ma le minacce alle banche e l’idea di mettere nuove tasse significano soltanto avere effetti negativi, e noi siamo per difendere il mercato e le imprese, comprese le banche. Ognuno deve fare la sua parte, è giusto che le banche facciano la loro parte e parliamo con loro, vediamo cosa possono fare. Ma minacciare extraprofitti non serve a niente”.In passato “siamo stati invitati a un confronto e rispettosi delle istituzioni ci siamo andati e abbiamo fatto un accordo biennale di anticipazione di liquidità con rinvio di crediti fiscali. Siamo interlocutori disponibili al confronto se qualcuno ci chiama e siamo disponibili all’approfondimento dell’accordo biennale e al prosieguo” ha commentato il presidente dell’Abi, Antonio Patuell in merito alla richiesta, da parte della politica, a banche e assicurazioni di un contributo straordinario. LEGGI TUTTO
Regionali, Marche e Val d’Aosta inaugurano la tornata d’autunno
(Teleborsa) – Affluenza in calo alle prime Regionali d’autunno. Nel weekend sono stati chiamati a votare per il rinnovo dei consigli regionali gli abitanti di Marche (circa 1,3 milioni di elettori) e Val d’Aosta (appena 103 mila cittadini). Le urne si sono chiuse alle 23 in entrambe le regioni, ma nelle Marche si potrà votare anche oggi sino alle ore 15.In Val d’Aosta, alla chiusura dei seggi alle ore 23, l’affluenza risultava in calo al 62,98% dal 70,5% delle precedenti elezioni del 2020, con 65.104 votanti sui 103.223 aventi diritto. Questa mattina alle 8 è partito lo spoglio. Per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di Aosta ha votato il 57,64% degli aventi diritto, ma l’affluenza più bassa si è registrata a Courmayeur con il 50,57% degli aventi diritto. Nelle Marche, la prima giornata di voto si è chiusa con un’affluenza in calo di cinque punti al 37,71%, rispetto al 42,72 delle precedenti regionali nel 2020. L’affluenza più alta si è registrata a Pesaro Urbino (al 40,07%), mentre la più bassa è quella della provincia di Macerata al 35,82%. Il dato finale dell’affluenza arriverà oggi alle 15, alla chiusura dei seggi.Le elezioni nelle Marche sono un passaggio chiave per verificare la tenuta della maggioranza di centrodestra o per prendere atto di un sorpasso del centrosinistra. Gli sfidanti sono il presidente uscente di centrodestra Francesco Acquaroli e l’avversario di centrosinistra Matteo Ricci. I sondaggi davano il primo in vantaggio e la maggioranza al governo appare abbastanza sicura di poter centrare un bis, mentre una sconfitta avrebbe ripercussioni pesantissime anche a livello nazionale. Non a caso fra gli ultimi provvedimenti del governo ci sono l’estensione alle Marche e all’Umbria della Zona economica speciale (Zes) ed i fondi per le Infrastrutture (circa 5 miliardi di euro per ammodernare i collegamenti con la regione). L’esito delle elezioni nelle Marche sarà cruciale anche per decidere i rapporti di forza all’interno della maggioranza e spartire le candidature delle regioni in bilico, come Puglia e Campania e per quelle sicure come il Veneto, roccaforte del centrodestra da ormai 15 anni cn Luca Zaia al timone. LEGGI TUTTO
Giappone, leading indicator luglio rivisto al rialzo
(Teleborsa) – Si confermano in miglioramento le condizioni economiche del Giappone nel mese di luglio. Il leading indicator è stato rivisto al rialzo a 106,1 punti dai 105,9 preliminari, e rispetto ai 105 punti del mese precedente. Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva.L’indicatore segna così una variazione pari a +1,1%, superiore al +0,8% preliminare e registrato nel mese precedente. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali viene indicato a 114,1 punti dai 115,9 di luglio, mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future sale a 113,6 punti dai 113,2 punti precedenti. LEGGI TUTTO
ELSA Solutions, ricavi e redditività in calo a doppia cifra nel semestre
(Teleborsa) – ELSA Solutions, società attiva nel settore del motion control e delle batterie special purpose, ha chiuso il primo semestre del 2025 con Ricavi delle vendite pari a 8,8 milioni di euro, rispetto a 11,3 milioni al 30 giugno 2024 (-22,6%), EBITDA pari a 0,8 milioni di euro, rispetto ad 1,4 milioni al 30 giugno 2024 (-42,4%), EBITDA margin al 30 giugno 2025 al 9,2% (12,4% al 30 giugno 2024), Risultato Netto positivo per 0,36 milioni di euro, rispetto 0,75 milioni al 30 giugno 2024 (-51,3%).L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 4,7 milioni di euro al 30 giugno 2025 (debito netto), rispetto a 4,4 milioni (debito netto) al 31 dicembre 2024.Il Backlog al 30 giugno 2025 ( valore complessivo del portafoglio ordini sottoscritti da clienti per prodotti ancora da consegnare) è pari a 6 milioni di euro (10,9 milioni al 30 giugno 2024). “Ad inizio 2025 i mercati hanno subito una forte battuta d’arresto a causa dell’introduzione di dazi sull’importazione ed esportazione dei beni industriali da parte degli Stati Uniti verso i suoi principali partner commerciali, fra cui anche l’UE – ha detto l’AD Davide Dal Pozzo – Sapevamo che sarebbe stato un anno sfidante e che le ricadute sugli investimenti industriali sarebbero state critiche, avendo già notato nel corso del 2024 che alcuni settori industriali stavano subendo un forte rallentamento. Questo contesto ha influenzato anche i risultati da noi conseguiti, con una flessione dei ricavi aggregati”. “Ad oggi le prospettive sull’intero 2025 restano sostanzialmente instabili, soprattutto perché permane un forte clima di incertezza a livello globale – ha aggiunto – Vorrei dare comunque risalto al fatto che, nonostante il calo dei ricavi, l’azienda sta continuando nel percorso di sviluppo del proprio piano di crescita organica attuando le strategie previste, come testimoniato dalla partecipazione alle principali fiere internazionali e dagli investimenti in R&D. Nel solo primo semestre 2025 la società ha acquisito un numero di progetti di elettrificazione sensibilmente superiore al medesimo periodo dell’anno precedente: un indicatore importante sulla qualità e quantità delle nostre attività di Business Development. Confidiamo quindi che una auspicabile risoluzione dei conflitti geopolitici mondiali e una distensione dei rapporti possa fare riprendere quel clima di fiducia necessaria per l’economia e per la produzione industriale”. LEGGI TUTTO
Copernico SIM, ricavi semestrali in crescita. Calano AUM e raccolta
(Teleborsa) – Copernico SIM, società quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il primo semestre del 2025 con un fatturato in crescita dell’8,16% rispetto al precedente esercizio, attestandosi a 4,8 milioni di euro, grazie al positivo contributo generato dal servizio di consulenza remunerato a parcella. Il margine di intermediazione è aumentato del 4,06%, raggiungendo 2 milioni di euro. Il risultato netto è di 16.400 euro, mentre, il corrispondente periodo del precedente esercizio si era chiuso con un risultato netto di 46.343 euro.Al 30 giugno 2025, si registra una raccolta netta negativa pari a 7,9 milioni di euro, andamento influenzato da flussi di rimborso nell’ambito di iniziative di ottimizzazione del portafoglio di investimento della clientela, a fronte dei quali, alla data di riferimento, non sono ancora contabilizzati i correlati reinvestimenti. Nel primo semestre 2024 si è registrata una raccolta netta di 2,6 milioni.Il portafoglio, al 30 giugno 2025, si attesta a 772 milioni di euro, allocato principalmente in strumenti del risparmio gestito, in prodotti di tipo assicurativo e nel servizio di consulenza a parcella. Rispetto al precedente esercizio il controvalore complessivo degli Asset Under Management (AUM) è diminuito di 20 milioni. Il numero di consulenti è pari a 78 (78 al 31-dic-24).”I risultati del primo semestre evidenziano una crescita dei ricavi e un rafforzamento della capacità operativa della società, nonostante il contesto di mercato complesso – ha commentato il presidente Gianluca Scelzo – L’utile netto, seppur in calo rispetto al 2024, riflette investimenti mirati nello sviluppo tecnologico e organizzativo, che costituiranno la base per un percorso di crescita sostenibile nei prossimi semestri”.Il 15 settembre 2025 è stato inserito in struttura Valerio Mantovani, in qualità di Responsabile Commerciale, con l’obiettivo di guidare lo sviluppo della rete commerciale di Copernico SIM, rafforzare le relazioni con i consulenti finanziari e supportare la crescita dei servizi dedicati alla clientela private e istituzionale. La società proseguirà le valutazioni di possibili operazioni straordinarie che possano concorrere a migliorare il posizionamento sul mercato di riferimento e ad accrescere l’articolazione dei servizi offerti alla clientela. LEGGI TUTTO
NORME E TRIBUTI
FINANZA E MERCATI
MANAGEMENT
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