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    SACE e Unindustria insieme nel webinar “Il credito per ripartire: dinamiche ed esigenze del territorio”

    (Teleborsa) – Un confronto per un’auspicata ripartenza economica e le soluzioni che sono già disponibili per aziende e banche. Questi i principali temi al centro della nuova iniziativa, lanciata recentemente da Sace in collaborazione con le associazioni confindustriali regionali, che riunisce oggi in un webinar i Direttori Territoriali delle banche attive nella regione e i rappresentanti di Unindustria, l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.

    L’obiettivo – spiega Sace in una nota – è quello di condividere le reciproche esperienze e individuare soluzioni concrete per far fronte al momento complesso che stanno affrontando le aziende e le loro filiere a causa degli impatti negativi del Covid-19 sulle attività economiche della regione. Oltre a ciò, Sace presenta ai partecipanti i benefici di Garanzia Italia, lo strumento messo in campo con il Decreto “Liquidità” per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19.
    “Grazie all’incontro di oggi – ha dichiarato Mario Bruni, responsabile Mid Corporate di Sace – abbiamo modo di confrontarci con le aziende, le banche e le istituzioni del Lazio, con l’intento di approfondire le loro esigenze e di definire insieme delle strategie comuni da attuare in questa delicata fase di ripartenza dell’economia locale e nazionale. Le imprese del territorio possono contare sull’impegno di Sace, che con Garanzia Italia mette a loro disposizione uno strumento rapido ed efficace per affrontare le sfide attuali, e che, in qualità di motore dell’export italiano, può supportarle anche nel pianificare la crescita all’estero”.

    “Come associazione – ha dichiarato Rosario Zoino, presidente del Gruppo tecnico Finanza per la crescita e relazione Banca-Impresa di Unindustria – siamo stati impegnati sin da subito, nell’ascolto e nell’interpretazione dei provvedimenti normativi che si sono succeduti, con particolare attenzione agli interventi sulla liquidità e sul credito. Parallelamente abbiamo intensificato il dialogo con le istituzioni e in particolar modo con la Regione Lazio, rappresentando le istanze della nostra base associativa. Ora più che mai è importante che le misure introdotte si traducano in concreti stimoli, utili ad uscire dalla situazione emergenziale. Parimenti sarà di rilievo l’individuazione di ulteriori strumenti volti a garantire il riequilibrio finanziario e di stimolo degli investimenti per la crescita delle imprese”.
    Prossimo appuntamento il webinar per la Sicilia in programma il 28 luglio. LEGGI TUTTO

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    Precariato, Anief ricorre contro lo sconvolgimento dei punteggi nelle nuove GPS

    (Teleborsa) – Il Ministero rivede a sorpresa le tabelle dei titoli validi per le supplenze, sovvertendo il sistema adottato da diversi anni e creando uno stato di incertezza per chi non si vedrà riconoscere titoli e diritti il prossimo anno. La denuncia arriva dal sindacato della scuola Anief, che preannuncia nuove azioni legali.

    “Con la nuova ordinanza che disciplina i titoli validi per inserirsi nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), il Ministero ha deciso di creare una nuova tabella di valutazione dei titoli, una scelta piuttosto bizzarra perché la normativa non prevedeva questa eventualità”, spiega il Presidente di Anief, Marcello Pacifico, in una intervista a Teleborsa.
    “L’ordinanza – aggiunge – prevede la contemporanea presenza nelle Graduatorie Provinciali ed in quelle di Istituto e stravolge i punteggi senza alcuna ragione”.

    “I precari – ricorda il sindacalista – sapevano di dover seguire un certo percorso, frequentare certi atenei per ottenere un dato punteggio, ma con la nuova tabella è tutto cambiato”. Fra i titoli non più ammessi o a punteggio ridotto, Pacifico cita i master di perfezionamento, i titoli di specializzazione biennale, le certificazioni linguistiche rilasciate dai centri di Ateneo e le prestazioni per uso didattico di LIM e tablet. “Tutti questi titoli – spiega – scompaiono o vengono declassati in termini di punteggio senza alcuna giustificazione.
    “Ecco perché il sindacato ha deciso di portare avanti azioni legali per tutelare tutti coloro che ritengono che la loro posizione sia stata negata da questa nuova tabella, persone che da anni lavorano nella scuola italiana. Siamo convinti di poter vincere – dichiara Pacifico – e dare a ciascuno la giusta posizione per avere un contratto anche il prossimo anno scolastico“.
    “L’idea è quella di ripristinare la tabella titoli delle Graduatorie di Istituto, poi ci sono norme interne che sono addirittura peggiorative, ad esempio non vengono riconosciuti il servizio di leva ed anche gli insegnamenti alternativi alla religione cattolica”.
    “Invitiamo tutti a presentare questi titoli, anche in forma cartacea, e pretenderne la valutazione, perché non è possibile che qualcuno perda un posto di lavoro dopo essersi affidato allo Stato. Il principio di affidamento – conclude il Presidente di Anief – deve essere considerato ancora valido in questo Paese, siamo un Paese di diritto, e soprattutto bisogna coniugare il principio di ragionevolezza al principio di meritocrazia”. LEGGI TUTTO

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    CDP-CAF, nuova partnership per promuovere progetti “green” in America Latina

    (Teleborsa) – Concessa da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), nel suo ruolo di Istituzione Finanziaria Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, una linea di credito fino a 100 milioni di euro alla Corporación Andina de Fomento (Caf), tra le principali istituzioni multilaterali attive in America Latina. Finalizzato al finanziamento di progetti green e sostenibili nei settori dell’energia, dei trasporti e dello sviluppo sociale e urbano, questo primo accordo di finanziamento – spiega Cdp – “conferma l’impegno comune per il consolidamento e lo sviluppo delle relazioni commerciali tra Italia e America Latina e, più in generale, verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite“.

    In base all’accordo, l’intervento di Cdp – si legge in una nota – potrà sostenere investimenti per oltre 400 milioni di euro a supporto di processi di crescita sostenibile e di iniziative di contrasto al cambiamento climatico, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 nella regione. La partnership con Caf consentirà inoltre a Cdp di accompagnare la crescita delle imprese italiane in America Latina, attraverso nuove e potenziali opportunità d’investimento in quei mercati. L’operazione inserisce Cdp nel novero delle Istituzioni Finanziarie Internazionali partner di Caf, tra le quali la Banca Europea per gli Investimenti (Bei), Kreditanstalt für Wiederaufbau (Kfw), Instituto de Crédito Oficial (Ico), Agence Française de Développement (Afd) e Inter-American Development Bank (Iadb).
    “Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e le relazioni sempre più forti tra l’Italia e le economie emergenti richiedono la creazione di nuove partnership strategiche, come quella siglata oggi con Caf. Il finanziamento in favore della banca multilaterale di sviluppo latino-americana – ha affermato Antonella Baldino, direttrice della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo di Cassa Depositi e Prestiti – conferma l’impegno di Cdp a supportare progetti sostenibili e di contrasto al cambiamento climatico, creando nuovi mercati di sbocco per il sistema delle imprese italiane nel mondo”.

    “Siamo lieti di rafforzare le relazioni con un paese strategico per l’America Latina come l’Italia e di attrarre nuove fonti di finanziamento per progetti sostenibili nella regione in un momento in cui sono più che mai necessarie. In tal modo, – ha commentato Luis Carranza Ugarte, presidente esecutivo di Caf – realizziamo il ruolo catalizzatore di mobilitazione delle risorse a beneficio dello sviluppo sostenibile e dell’integrazione regionale”. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Gualtieri: “Si lavora per ridurre tasse a settembre”

    (Teleborsa) – L’obiettivo del nuovo scostamento di Bilancio del Governo è quello di ridurre le tasse per i contribuenti in difficoltà a settembre.

    È quanto sostenuto dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri intervenuto alla Camera durante il question time: “E’ intenzione del Governo – ha sottolineato il titolare dell’Economia – usare il prossimo scostamento di Bilancio per rimodulare ulteriormente questo pagamento previsto per settembre, riducendo significativamente l’onere per i contribuenti”.
    Il governo sta valutando “una riscrittura sostanziale del calendario dei versamenti” fiscali – ha aggiunto – per superare la logica di un “sistema di acconti e saldi, per un sistema basato sulla certezza di tempi e adempimenti e sulla diluizione nel corso dell’anno degli importi da versare, calcolati su quanto effettivamente incassato dalle partite IVA”.

    È opportuno, ha sottolineato il Ministro dell’Economia, “un rinnovato confronto con operatori e intermediari, perché semplificare il sistema fiscale è nell’interesse di tutti”.
    Dal Ministro arriva anche una posizione sul fronte delle scadenze fiscali del 20 luglio: “abbiamo fatto una scelta giusta, anche se non tutte le scelte giuste sono popolari. Suggerisco di guardare al futuro”. Ed ha aggiunto: “siamo consapevoli che gli studi dei commercialisti stanno lavorando molto. Ma non penso che un rinvio di poche settimane cambierebbe molto la situazione, perché a settembre ci saranno altri adempimenti, che peraltro il Governo intende alleggerire. Posso confermare che valuteremo il tema delle sanzioni“.
    Infine, i dati sul gettito fiscale da autoliquidazione “aggiornati ai versamenti al 30 giugno danno segnali positivi”, ha assicurato Roberto Gualtieri: l’Irpef, ha sottolineato il Ministro, mostra “una riduzione di appena 516 milioni rispetto al 2019, mentre l’Ires di 932 milioni”. LEGGI TUTTO

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    AdSP della Sicilia Occidentale, Monti: “Da blocco crociere danni insanabili per il Sud”

    (Teleborsa) – “Il Mezzogiorno non può permettersi di perdere anche le crociere. Ulteriori rinvii nel via libera alle crociere nei porti italiani annienterebbero la stagione crocieristica 2020, posticipando alla primavera del 2021 la ripresa di un mercato che sarà condannato a subirà danni, diretti e indotti, insanabili. Ci rivolgiamo in particolare al ministro della Salute, Roberto Speranza nella convinzione che i ritardi, anche nella definizione di una data per la riapertura dei porti al mercato crocieristico, non siano frutto di una scelta deliberata, bensì una sommatoria di problemi che il Ministero della Salute si trova ad affrontare in questa fase delicatissima di ripresa post emergenza Covid”. Questo l’appello di Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale che comprende Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle.

    Secondo Monti a riapertura, graduale e “giustamente ispirata alla massima prudenza e al mantenimento dei più alti livelli di sicurezza” nelle attività a terra, spiana oggi la strada per un’effettiva riattivazione delle crociere in partenza dai porti italiani. Ciò sulla base di un protocollo messo a punto dalle compagnie in collaborazione con il ministero dei Trasporti che prevede l’adozione di una serie di misure in grado di garantire la sicurezza e la salute di passeggeri e marittimi in ogni fase operativa della crociera.
    “I porti del Sistema del Mare di Sicilia Occidentale – afferma Monti – hanno investito con convinzione sulla crescita del mercato crocieristico, avviando un processo di riqualificazione globale che riguarda anche le città portuali, facendo decollare infrastrutture che erano al palo da decenni, assegnando concessioni, proprio a gruppi crocieristici leader che sono destinate a produrre un gettito importante per lo Stato. Ma quello che più ci preoccupa in questo momento non è la sola partita portuale: le crociere significano sviluppo e qualificazione del turismo nell’intero Mezzogiorno, significano una prospettiva di occupazione stabile in aree già complesse che stanno subendo in maniera pesantissima il tracollo nei flussi turistici internazionali”. In tale scenario, per il presidente dell’Autorità, “la chiusura di un mercato che vede uno dei player principali, Fincantieri, essere leader mondiale nella costruzione di navi da crociera, non è un bel segnale in termini industriali. L’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale, quindi lo Stato, – ha sottolineato Monti – investe anche nella realizzazione di cantieri navali che diano la possibilità proprio a Fincantieri di rispondere ai tanti ordini per la costruzione di nuove navi: è un controsenso, allora, tentennare sulla ripartenza. Correttissimo tutelare la salute pubblica, non risparmiamo protocolli di sicurezza sanitaria a bordo, come è stato fatto a terra, ma facciamo ripartire il mercato”.

    Palermo e i porti del Sistema della Sicilia Occidentale, – fa sapere Monti – “sono pronti a farsi capofila di una iniziativa congiunta che coinvolga anche gli altri porti del Mezzogiorno e le realtà economiche locali che stanno pagando un prezzo altissimo al prolungato lockdown delle crociere con l’obiettivo di far giungere un appello immediato al ministro della Salute“. LEGGI TUTTO

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    Recovery fund, nuova proposta e accordo più vicino. Roma “tifa” Conte

    (Teleborsa) – Dopo quattro giorni e quattro notti di negoziati, ufficiali e sottotraccia “nei corridoi”, i leader UE vedono l’ultima curva prima del traguardo che, di solito, è anche la più pericolosa. Il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha inviato una nuova proposta ai leader, “frutto di un lavoro qualitativo estremamente intenso”.

    “I negoziati sono stati molto difficili come gli ultimi passi, ma – prosegue Michel – sono fiducioso, e anche se ci sono delle difficoltà ed è importante continuare a lavorare, penso e sono convinto che un accordo sia possibile”.
    Secondo quanto si apprende a Bruxelles, l’ammontare complessivo della nuova proposta sarebbe di 750 miliardi, 390 miliardi di sussidi (a fronte dei 500 immaginati dalla Commissione ) e 360 di prestiti. Una mediazione che dovrebbe trovare il favore del blocco dei rigoristi capeggiati dall’olandese Rutte che avrebbero chiesto e ottenuto un diverso bilanciamento tra prestiti e sovvenzioni. Se confermata, la nuova composizione del Recovery fund porterebbe all’Italia 209 miliardi, di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti. . La cifra, viene spiegato, potrebbe ancora variare.

    Intanto, da Roma si “tifa” per il Presidente del Consiglio Conte impegnato in una partita delicatissima. Nelle scorse ore è arrivato l’incoraggiamento del Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli: “In queste ore a Bruxelles non c’è soltanto il nostro Presidente del Consiglio, ci siamo tutti noi. Con Giuseppe Conte l’Italia sta rivendicando i suoi diritti, sta affrontando un negoziato delicatissimo. Lavoriamo per un’Europa giusta e solidale”, ha scritto su Facebook.
    Gli fa eco anche il capo politico M5S Vito Crimi.“A Bruxelles c’è chi guarda solo al proprio Paese e chi, come il presidente Giuseppe Conte, lavora per il bene degli italiani e dell’Europa intera. Questo significa essere comunità. In questa trattativa c’è in gioco il futuro dell’Unione. Andiamo avanti uniti, con determinazione”.
    Tifa Conte anche il Ministro degli Esteri Di Maio. “La trattativa europea va avanti, il Presidente Conte con fermezza sta negoziando il miglior risultato possibile senza voler accettare alcun compromesso al ribasso. E oggi tutti noi siamo chiamati a dargli il massimo sostegno, mostrando compattezza e unità. In gioco c’è il destino di tutta l’Europa”, scrive su facebook. LEGGI TUTTO

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    Decreto Rilancio in vigore, Anief: per scuola solo un “antipasto”

    (Teleborsa) – Da poche ore in vigore il Decreto Rilancio convertito in via definitiva al Senato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Diverse le disposizioni previste, in particolare, per il rientro in sicurezza a scuola che coincide con l’inizio del prossimo anno scolastico, rispondendo alle disposizioni contenute nel documento del Comitato tecnico-scientifico approvato, ormai, da alcune settimane.

    Il giovane sindacato della scuola Anief, si legge nel comunicato ufficiale, “considera le novità apportate come una sorta di “antipasto” in vista della prossima Legge di bilancio: è necessario, infatti, incrementare l’organico del personale docente ed ATA, procedendo ad almeno 150 mila assunzioni aggiuntive di insegnanti e a 40 mila amministrativi, tecnici, ausiliari in più. Il tetto dei 50 mila, indicato dai componenti di Governo, non può bastare. Come non può bastare l’assunzione a tempo determinato di mille assistenti tecnici negli istituti comprensivi: la loro collocazione contrattuale deve essere definitiva”.
    A proposito di Ata – prosegue Anief – va quindi affrontato il problema della ridefinizione degli organici che già da venticinque anni prevedono ulteriori profili mai attivati. Va poi preso in carico il vulnus delle nuove graduatorie di istituto provinciali per le supplenze che hanno avuto in sede di accesso e di tabella di valutazione dei titoli e criteri differenti non giustificabili da esigenze oggettive, tali da costringerci a impugnarle per l’evidente illegittimità.

    Va poi normata – conclude la nota – ” l’esigenza di costituire classi con non più di 15 alunni: è una decisione inderogabile, che va oltre anche il Covid, e che passa per la cancellazione degli articoli inseriti nel DPM (81/2009) e nella Legge del 133/2008 che negli ultimi dodici anni sono stati alla base dei tagli di 200.000 insegnanti, 50.000 ATA e 4 mila istituti autonomi con relative dirigenze. A questo proposito, l’emergenza sanitaria rende necessario nominare dirigenti scolastici pure nelle scuole sottodimensionate. Imprescindibile poi, per l’organizzazione degli istituti assorbire nei ruoli, con un concorso riservato, gli oltre 600 facenti funzione DSGA (direttore dei servizi generali e amministrativi, ndr) abbandonati al loro destino dopo lustri di sfruttamento”. LEGGI TUTTO