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    Scuola, da uso mascherine a positività studenti: al lavoro su “piano riapertura”

    (Teleborsa) – Nel nostro Paese continua a tenere banco la riapertura delle scuole, fissata ad oggi al 14 settembre. Tra poco meno di un mese, dunque, la campanella tornerà a suonare per migliaia di studenti. Il tempo è poco, tante invece le incognite e i nodi da sciogliere per garantire la ripartenza in sicurezza specie considerando che la curva dei contagi – seppur con numeri più contenuti che negli altri Paesi – è tornata a salire.

    Come affrontare un caso di positività in un istituto scolastico, chi dovrà indossare la mascherina: sono alcuni dei temi al centro dell’attenzione del Comitato tecnico scientifico (CTS) che torna a riunirsi oggi occupandosi proprio delle linee guida per la riapertura in sicurezza delle scuole.
    “L’orientamento del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) è per un uso esteso delle mascherine a scuola“. Ad anticiparlo, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo a SkyTg24. “Questa malattia ha imposto tre pilastri: il distanziamento, l’uso della mascherina e l’igiene. Sono indiscutibili e saranno validi per il mondo scolastico”, ha detto Miozzo per il quale “Sopra i sei anni sarà richiesto, in Italia come in altri Paesi, che ci imponiamo l’uso della mascherina e il distanziamento. Poi ci saranno condizioni particolari, come l’uso se c’è un ragazzo non udente in classe, l’interrogazione ,momenti del contesto locale che saranno valutati. L’indicazione però sarà: utilizziamo la mascherina perché è un importante strumento contro il virus”.

    “Abbiamo 8 milioni di ragazzi e due milioni di persone che lavorano nella scuola, non possiamo immaginare che non avremo dei casi, è quasi la certezza”, ha detto Miozzi ospite anche di Unomattina, aggiungendo che “il documento elaborato dall’ISS in collaborazione con l’Inail dice che cosa fare e come affrontare i casi che sicuramente ci saranno”.
    Il Premier Conte, intanto, conferma l’impegno del Governo per garantire il rientro a scuola. Anche il Ministro per gli Affari Regionali Boccia fa professione di moderato ottimismo. “Un secondo lockdown? Questo lo escludo” – dice Boccia ad Agorà su Rai3 per il quale “bisogna essere sempre allerta e rispettare le regole. Occore convivere con il covid che non vuol dire non vivere” LEGGI TUTTO

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    1 minuto in Borsa 19 agosto 2020

    (Teleborsa) – Bilancio positivo per i mercati finanziari del Vecchio Continente, che si muovono sulla stessa onda rialzista.

    Tra i best performers di Milano, in evidenza DiaSorin (+2,70%). Le più forti vendite si manifestano su Saipem, che prosegue le contrattazioni a -1,77%.
    Sulla piattaforma americana del CME, perde terreno il petrolio, che scambia a 42,52 dollari per barile, con un calo dello 0,86%.

    Tra i dati macro con la maggiore influenza sui mercati, annunciati i Prezzi al Consumo in Unione Europea, pari a 0,4%, e in Regno Unito, dove il valore è 1%. È previsto questo pomeriggio dagli Stati Uniti l’annuncio delle Scorte di Petrolio. Sempre negli Stati Uniti domani nel pomeriggio i mercati sono in attesa del PhillyFed.
    Si attende un avvio positivo per la Borsa di New York. In particolare, il future sull’S&P 500 è positivo, in sintonia con il future sul Nasdaq 100 che tratta a 11.424,5 punti. LEGGI TUTTO

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    Scuole in sicurezza: mancano ancora i DSGA, appello di Anief al Governo per procedura straordinaria

    (Teleborsa) – Per riaprire le scuole in sicurezza, a settembre, tanti sono gli adempimenti però sono troppo pochi i direttori dei servizi generali e amministrativi in servizio presso le scuole. Ne mancano più di 3.000, quasi uno su due – afferma Marcello Pacifico presidente nazionale del sindacato della scuola, Anief -. E’ vero c’è un concorso che è stato bandito e si sta avviando alle sue conclusioni, ma non in tutte le regioni – aggiunge il sindacalista – che spiega come ci sono alcune regioni come Lazio, Campania, Emilia Romagna dove o non sono stati pubblicati gli elenchi finali degli ammessi agli orali o laddove sono stati pubblicati ancora gli orari non si sono conoscono o sono in corso di svolgimento. Questo vuol dire – afferma Pacifico – che purtroppo fra due settimane all’inizio dell’anno scolastico, di questi 3 mila posti banditi, 1.000 forse potranno essere occupati e tra l’altro sono successe davvero cose strane. Nella Regione Lombardia, per esempio, il numero degli idonei oltre a quello dei vincitori, è la metà dei posti banditi, quindi rimarranno da parte più di 200 posti più altri 100 che si sono aggiunti a seguito dei pensionamenti.

    Come Anief – aggiunge il presidente del sindacato – ci sentiamo di dire che bisogna intervenire urgentemente nel decreto di agosto, il 104 del 14 agosto, in corso di conversione in legge presso il Senato con degli emendamenti specifici che innanzitutto vadano ad estendere il blocco del 30% degli idonei rispetto all’inserimento delle graduatorie di meriti, in maniera tale che anche negli anni successivi tutti potranno essere assunti, tutti gli idonei, tutti coloro che hanno superato la prova e non soltanto il 30 per cento rispetto al numero dei posti banditi. E, poi, in secondo luogo, che si provveda subito, attraverso una procedura straordinaria urgente, snella, celere, all’immissione in ruolo di tutti quelli amministrativi che da anni svolgono il servizio di facente funzione DSGA e quindi avendo svolto questo servizio si meritano già una riserva dei posti finali, ma un inquadramento, il ruolo giusto di riconoscimento. Se no – conclude Pacifico – succederà quello che è successo lo scorso settembre: i presidi potranno andar in cerca persino di precari pur di nominare qualcuno come direttore dei servizi generali amministrativi nei momenti in cui la scuola post covid per aprire ha bisogno di tutte le risorse che ha a disposizione, in particolar modo di chi è già in servizio. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, OMS: nuova fase, “spinta” da contagi tra under 40

    (Teleborsa) – La pandemia di Covid-19 nel mondo è entrata in una nuova fase, “spinta” da contagi nei giovani sotto i 40 anni e con un maggior il rischio per le fasce più vulnerabili. Lo ha detto Takeshi Kasai, direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in conferenza stampa.

    “L’epidemia sta cambiando – ha affermato – e le persone di 20, 30, 40 anni stanno sempre di più pilotando la diffusione. Molti non sanno di essere infetti e ciò aumenta il rischio di contagio dei più vulnerabili”. L’osservazione sull’età dei contagiati vale anche per l’Italia, come conferma l’ultimo report dell‘Iss, riferito alla settimana fino all’11 agosto, che ha registrato un’età mediana dei nuovi casi intorno a 34 anni.
    Secondo il bollettino dell’Oms dall’inizio dell’epidemia al 16 agosto ci sono stati 21,2 milioni di casi confermati di Covid-19, con 761mila morti. A guidare l’aumento visto nell’ultima settimana sono il sud est dell’Asia e il Mediterraneo orientale, mentre in Europa e in America l’aumento dei casi è sostanzialmente stabile. In calo invece del 27% rispetto alla settimana precedente i contagi in Africa.

    Mentre nel mondo la ricerca sulla lotta al coronavirus avanza con alcuni Paesi in testa, l’Organizzazione mondiale della Sanità invita a “prevenire i nazionalismi sui vaccini” e “garantire che le innovazioni siano disponibili per tutti, ovunque, a partire da quelli a più alto rischio”. Il monito arriva direttamente dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing periodico sul coronavirus. LEGGI TUTTO

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    Unioncamere: “effetto Covid” anche su imprese di stranieri

    (Teleborsa) – Continua a crescere la comunità delle imprese di stranieri in Italia ma l’effetto della pandemia ne frena l’espansione. Nel primo semestre del 2020 il saldo tra le nuove imprese e quelle che hanno chiuso i battenti si è attestato a 6.119 unità, portando lo stock di imprese di stranieri a raggiungere il valore di 621.367 unità, l’1% in più rispetto al 31 dicembre scorso.

    Se confrontato con lo stesso dato del 2019, il progresso evidenzia però un forte “effetto-frenata” dovuto al Covid-19: tra gennaio e giugno dello scorso anno, infatti, il bilancio tra aperture e chiusure di imprese di stranieri aveva fatto segnare 10.205 imprese, il 40% in più rispetto al dato di quest’anno. Questa la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sulle imprese di stranieri nel periodo gennaio-giugno dell’anno in corso, a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
    Più nel dettaglio, la concentrazione maggiore di imprese di stranieri continua a registrarsi in Toscana, dove il 14,2% di tutte le attività economiche ha origini fuori dall’Italia. Liguria (13,7) e Lombardia (12,6) sono le regioni che seguono da vicino, insieme a Lazio, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia (tutte oltre il 12%). Con più del 10% anche il Veneto e Piemonte.

    La provincia a maggior tasso di imprenditoria straniera resta saldamente quella di Prato, con una quota del 30% sul totale delle iniziative imprenditoriali locali. Molto distanziata (con il 17,3%) segue Trieste, mentre altre quattro province (Firenze, Imperia, Reggio Emilia e Milano) si collocano oltre la soglia del 15%. Nei primi sei mesi del 2020, i progressi più sensibili hanno riguardato Roma (con 832 imprese di stranieri in più tra gennaio e giugno), Milano (+515) e Torino (+499) che occupano anche le prime tre posizioni in termini di numerosità assoluta di iniziative di stranieri (rispettivamente con 70.898 nella capitale, 58.316 nel capoluogo meneghino e 27.175 in quello sabaudo).
    La forma giuridica più diffusa resta quella dell’impresa individuale (475mila unità pari il 76,5% del totale, una quota di molto superiore alla media italiana, ridottasi negli ultimi decenni a circa il 52%). Poco meno di 100mila imprese di stranieri adottano invece la forma di società di capitali (96.964 unità, il 15,6% del totale).
    Le attività in cui si registrano il maggior numero di inziative di stranieri sono il commercio (circa 160mila), l’edilizia (120mila) e l’alloggio e ristorazione (48mila). Guardando però all’incidenza di queste realtà sul totale delle imprese operanti in Italia, i settori con l’incidenza più elevata di imprese di stranieri sono le telecomunicazioni (32,9%) e la confezione di articoli di abbigliamento (dove si arriva al 32%). LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Draghi: “Futuro dei giovani a rischio, dar loro di più”

    (Teleborsa) – “Ai giovani bisogna dare di più”: per affrontare la crisi economica, effetto della pandemia, servono “pragmatismo e flessibilità”, ma chi governa “non può dimenticare l’importanza dei principi che ci hanno sin qui accompagnato”. Lo ha detto l’ex Presidente della BCE Mario Draghi nel suo discorso inaugurale, in apertura del Meeting di Rimini.Con una raccomandazione che suona come un allarme: i giovani vanno messi al centro di ogni riflessione per rimettere in moto i loro percorsi formativi. “I sussidi finiranno – dice Draghi – e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.

    “Quando la fiducia tornava a consolidarsi e con essa la ripresa economica, siamo stati colpiti ancor più duramente dall’esplosione della pandemia: essa minaccia non solo l’economia, ma anche il tessuto della nostra società, così come l’abbiamo finora conosciuta; diffonde incertezza, penalizza l’occupazione, paralizza i consumi e gli investimenti”, prosegue Draghi per il quale ” il debito creato con la pandemia è senza precedenti e dovrà essere ripagato principalmente da coloro che sono oggi i giovani”.
    “Per anni – aggiunge – una forma di egoismo collettivo ha indotto i governi a distrarre capacità umane e altre risorse in favore di obiettivi con più certo e immediato ritorno politico: ciò non è più accettabile oggi. Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza”.

    “Nel secondo trimestre del 2020 l’economia si è contratta a un tasso paragonabile a quello registrato dai maggiori Paesi durante la seconda guerra mondiale”, ha affermato ancora Draghi. “La nostra libertà di circolazione, la nostra stessa interazione umana fisica e psicologica sono state sacrificate, interi settori delle nostre economie sono stati chiusi o messi in condizione di non operare. L’aumento drammatico nel numero delle persone private del lavoro che, secondo le prime stime, sarà difficile riassorbire velocemente, la chiusura delle scuole e di altri luoghi di apprendimento hanno interrotto percorsi professionali ed educativi, hanno approfondito le diseguaglianze”. ‘Il ritorno alla crescita, una crescita che rispetti l’ambiente e che non umili la persona, è divenuto un imperativo assoluto” – ha proseguito.
    Poi uno sguardo al futuro. “La società nel suo complesso non può accettare un mondo senza speranza; ma deve, raccolte tutte le proprie energie, e ritrovato un comune sentire, cercare la strada della ricostruzione”.
    Da questa crisi l’Europa “può uscire rafforzata”, incalza Draghi. Ma “la responsabilità si accompagna e dà legittimità alla solidarietà. Perciò questo passo avanti dovrà essere cementato dalla credibilità delle politiche economiche a livello europeo e nazionale”. La situazione di oggi, osserva, “richiede un impegno speciale”. LEGGI TUTTO

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    1 minuto in Borsa 18 agosto 2020

    (Teleborsa) – Lieve aumento per il FTSE MIB, al pari delle principali Borse Europee.

    Risultato positivo a Piazza Affari per il settore utility (+1,69%). Nel listino, troviamo tra i più venduti il settore sanitario (-0,73%).
    Sulla parità lo spread, che rimane a quota +140 punti, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona allo 0,94%.

    Si attende domani dall’Unione Europea e dal Regno Unito la diffusione dei Prezzi al Consumo. Ancora domani, in Giappone, saranno pubblicati gli Ordini macchinari core. Negli Stati Uniti ancora domani nel pomeriggio i mercati sono in attesa delle Scorte di Petrolio.
    Si attende un avvio positivo per la Borsa di New York. In particolare, il future sull’S&P 500 è positivo, in sintonia con il future sul Nasdaq 100 che tratta a 11.328 punti. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Miozzo (Protezione civile): “Così rischiamo mille contagi al giorno”

    (Teleborsa) – Preoccupa il nuovo aumento di contagi giornalieri delle ultime settimane e le immagini arrivate dalle località della movida estiva italiana.

    “Sono discretamente preoccupato. Se andiamo avanti così, con l’aumento giornaliero dei casi positivi, presto supereremo mille. A un certo punto decideranno i numeri: di fronte al superamento di alcuni limiti, saranno necessarie chiusure. Parlo di lockdown localizzati, questo sia chiaro. Limitati a un certo paese o a un determinato quartiere. Immagino, nella peggiore delle ipotesi, zone rosse molto localizzate”. Lo ha detto Agostino Miozzo, dirigente della Protezione Civile e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, in un’intervista al quotidiano Il Messaggero.
    “In autunno avremo la concomitanza degli effetti dei rientri dalla vacanze – ha aggiunto Miozzo – dell’influenza i cui sintomi si confonderanno con quelli del Covid, della riapertura delle scuole. I rientri dall’estero, con i ragazzi che sono stati in Paesi come la Croazia dove hanno fatto finta che non esistesse il coronavirus, per non affossare il turismo, sono un altro elemento molto delicato”. LEGGI TUTTO