(Teleborsa) – Edil San Felice, primario operatore integrato attivo nel settore delle manutenzioni di infrastrutture critiche in Italia, ha chiuso il primo semestre del 2024 con un Valore della Produzione pari a 24,6 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 21,5 milioni di euro al 30 giugno 2023. Evidenti i frutti della diversificazione in atto, specialmente nel settore ferroviario, e della recente riorganizzazione della struttura operativa: per quanto riguarda la BU “Operations” il valore della produzione è pari a 10,3 milioni, mentre per la BU “Ingegneria e Realizzazione” il dato è pari a 14,2 milioni.”L’azienda è cresciuta tanto con il volano della manutenzione, ma secondo la mia visione ha bisogno di diversificazione con le grandi opere, quindi fare quei cantieri che ti consentono di concentrarti lì per due tre anni, e creare qualcosa che sia diverso dalla manutenzione. Anche perché in generale il settore grandi opere è più complesso ma ha una marginalità più alta”, dice a Teleborsa l’amministratore delegato Lorenzo Di Palma, a margine del CdA che ha approvato la semestrale. L’imprenditore è convinto di avere le capacità per affrontare questo nuovo mercato, con la riorganizzazione interna nelle due BU e l’assunzione di manager, e “l’ultimo step sarà prendere entro fine anno un’ultima certificazione per partecipare ad appalti da oltre 100 milioni di euro nel campo infrastrutture”.L’EBITDA dei primi sei mesi ammonta a 5,7 milioni di euro – con 23,1% di EBITDA margin – in crescita del 5% rispetto ai 5,4 milioni del 30 giugno 2023. Il risultato di esercizio si attesta a 4,2 milioni di euro, in crescita del 2,5%.Il valore dei capex al 30 giugno 2024 è pari a 6 milioni di euro, rispetto al primo semestre 2023 in cui era pari a 1,4 milioni. L’incremento è relativo agli investimenti per l’apertura della nuova sede operativa di Bologna e del nuovo sito industriale, adiacente alla sede principale di Nola, finalizzato alla produzione di carpenteria metallica e di segnaletica. “Contiamo all’inizio del 2025, massimo per giugno, di essere operativi – ha spiegato l’AD – Questo sarà un sito produttivo, che non va a fare concorrenza ai grossi produttori, ma servirà all’azienda per ottimizzare il suo business in termini di efficienza operativa e risparmi”.Il backlog ammonta a 114,8 milioni di euro, con un incremento di circa il 42,6% rispetto agli 80,5 milioni dell’esercizio 2023. La crescita è il risultato dell’aggiudicazione di commesse di grande valore, come in particolare quella relativa ai lavori di manutenzione ferroviaria ottenuta da RFI – Rete Ferroviaria Italiana, per un valore di circa 12 milioni di euro, che ha permesso alla società di aprirsi al settore ferroviario, come dichiarato in sede di IPO. Di rilievo anche le commesse relative ai lavori di manutenzione straordinaria sul Viadotto Calata San Domenico per circa 8 milioni di euro e ai lavori di edilizia per l’espansione del Politecnico di Milano.Di Palma non ha paura che gli investimenti sulla manutenzione o sulle grandi opere siano episodici, ma non crede in una crescita trainata da poche grandi commesse: “C’è talmente tanto lavoro, e purtroppo le aziende sono talmente poche in Italia, che il problema non ci sarà. Se non si farà una grande opera, si faranno tante altre attività. Ci sono aziende pienissime di lavoro, che magari hanno 20 milioni di fatturato e un backlog da 1 miliardo che non riescono a fatturare. Sicuramente il mercato è stato un po’ drogato da PNRR, però noi ad esempio ad appalti PNRR o Ecobonus non abbiamo proprio partecipato, quindi andiamo avanti come abbiamo sempre fatto. Non credo in questi grandi backlog, vogliamo avere una crescita costante nel tempo e man mano raggiungere i nuovi obiettivi che ci poniamo”.L’indebitamento finanziario netto intanto ha registrato un miglioramento rispetto al dato relativo all’esercizio 2023 il cui valore della posizione finanziaria netta era pari a 5,1 milioni di euro. Al 30 giugno 2024, infatti, la PFN è negativa (cassa) e pari a 6,5 milioni di euro. Il miglioramento è conseguente alle maggiori disponibilità liquide generate dalla gestione operativa.Questo consente di guardare con serenità a potenziali operazioni straordinarie. Sul fronte dell’M&A, spiega l’AD, “abbiamo aperto due-tre tavoli con dei target che hanno un fatturato compreso tra 10-15 milioni con delle buone marginalità tipiche del settore ferroviario. Il nostro desiderio è fare un’acquisizione, ma ci stiamo guardando interno per fare l’acquisto migliore e tutti i passaggi necessari, anche perché serve cautela essendo quotati da un anno. Mi auguro che il prossimo anno possa essere quello giusto per chiudere un deal. Con la cassa potremmo essere tranquillamente autonomi, ma il tema non è solo economico: vogliamo individuare un target giusto perché in Italia trovi tante realtà che sono iper-politicizzate, che dipendono dal singolo individuo, che non sono strutturate”.Anche senza operazioni straordinarie, la Borsa ha saputo apprezzare la crescita di Edil San Felice. Il titolo ha guadagnato oltre il 60% dallo sbarco a Piazza Affari un anno fa (27 settembre 2023), in un periodo in cui invece le small cap hanno faticato molto (il FTSE Italia Growth segna -3,3% negli ultimi 12 mesi). Gli scambi tuttavia latitano: il controvalore massimo mensile è stato di 740 mila euro (gennaio 2024) e sommando gli ultimi tre mesi (giugno-luglio-agosto) non si arriva a 600 mila euro.”Siamo in un momento particolare, in cui il mercato è debole e ci sono poche movimentazioni, e questo dispiace un po’, ma considerando il rialzo del titolo dell’IPO molti mi dicono che non possiamo lamentarci – dice Di Palma – Io mi lamento ugualmente perché credo che meritiamo qualcosa in più, ma in generale non mi sono mai pentito della scelta di quotarci: abbiamo acquisito visibilità e siamo diventati molto più attrattivi per assumere personale qualificato”.Con gli investitori “comunque parliamo, nel nostro capitale abbiamo anche un fondo francese che abbiamo ospitato in azienda (fondo di Indépendance AM, ndr), vediamo interesse e vogliamo coltivare questi rapporti, anche per un eventuale aumento di capitale che ci potrebbe servire per un’acquisizione”, sottolinea l’AD.Sul fronte della forza lavoro, “siamo arrivati a quasi 300 dipendenti, infatti ci sono state 60 assunzioni, e ce ne saranno ulteriori 70-80 prossimamente per cui arriveremo nel 2025 a circa 400 dipendenti, ma questo si allinea alla logica di andare ad aprire cantieri anche molto importanti”. Per quanto riguarda l’outlook, “si aspettiamo di rispettare quando detto in sede di quotazione, cioè arrivare al 2025 con un fatturato di 50 milioni di euro, una cifra impensabile fino a pochi anni fa”. LEGGI TUTTO