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    TIM, CdA approva offerta da 700 milioni di euro di MEF e Retelit per Sparkle

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato l’offerta vincolante per l’acquisto della partecipazione totalitaria detenuta da TIM in Sparkle, ricevuta ieri da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e di Retelit. Il Consiglio, all’esito di un ampio e approfondito esame, condotto con l’assistenza di primari advisor finanziari (Vitale & Co, Goldman Sachs e Mediobanca) e legali (Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Studio legale associato), ha approvato all’unanimità, e con parere favorevole del Comitato parti correlate, l’offerta presentata dal Mef e Retelit, che valorizza Sparkle 700 milioni di euro. Il Comitato è stato assistito da Equita e, per i profili legali, dal Prof. Umberto Tombari.La firma dei contratti avverrà entro l’11 aprile 2025 e il perfezionamento della cessione è atteso entro il primo trimestre del 2026, una volta completate le attività propedeutiche, tra cui l’ottenimento delle autorizzazioni Antitrust e in materia di Golden Power. LEGGI TUTTO

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    Europa cauta con occhi a inflazione USA. A Milano focus sulle banche

    (Teleborsa) – All’insegna della prudenza il bilancio nel Vecchio Continente, mentre si distingue la performance positiva mostrata a Piazza Affari, con gli investitori che monitorano le evoluzioni in tema di dazi, i nuovi dati macroeconomici e la continuazione della stagione delle trimestrali. A Milano continua il focus sul settore bancario: ieri sera la Popolare di Sondrio ha detto che l’OPS di BPER non riflette il percorso di creazione di valore della banca in ottica standalone e l’offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata; stamattina Banco BPM ha comunicato risultati 2024 che vedono un utile netto in crescita del 52% rispetto al 2023 e la stima di raggiungere al 2027 un netto di 2,15 miliardi di euro, oltre che annunciato una revisione al rialzo per il prezzo dell’OPA su Anima.Stamattina, l’Istat ha evidenziato che il 2024 si chiude con una diminuzione della produzione industriale del 3,5% in Italia (dopo un calo molto peggiore delle attese a dicembre), con la dinamica tendenziale dell’indice corretto per gli effetti di calendario che è stata negativa per tutti i mesi dell’anno.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,038. Seduta in frazionale ribasso per l’oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,57%. Perde terreno il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 72,5 dollari per barile, con un calo dell’1,12%.Retrocede di poco lo spread, che raggiunge quota +110 punti base, mostrando un piccolo calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,52%.Tra i listini europei piccolo passo in avanti per Francoforte, che mostra un progresso dello 0,31%, sostanzialmente invariato Londra, che riporta un moderato 0%, e resta vicino alla parità Parigi (-0,01%).Seduta in lieve rialzo per Piazza Affari, con il FTSE MIB, che avanza a 37.719 punti, proseguendo la serie positiva iniziata lunedì scorso; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share procede a piccoli passi, avanzando a 39.996 punti. Poco sopra la parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,32%); sulla stessa tendenza, guadagni frazionali per il FTSE Italia Star (+0,47%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in evidenza Nexi, che mostra un forte incremento del 5,78% (sulle indiscrezioni che Poste punta l’operazione di swap con cui rileverebbe da CDP il 9,8% di TIM in cambio del suo 3,8% di Nexi con un conguaglio in denaro). Tonica Banca Popolare di Sondrio che evidenzia un bel vantaggio del 2,48%. In luce Iveco, con un ampio progresso del 2,22%. Andamento positivo per BPER, che avanza di un discreto +1,62%.I più forti ribassi, invece, si verificano su A2A, che continua la seduta con -0,88%. Si muove sotto la parità Leonardo, evidenziando un decremento dello 0,87%. Contrazione moderata per Terna, che soffre un calo dello 0,72%. Sottotono ENI che mostra una limatura dello 0,57%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Intercos (+3,70%), OVS (+2,39%), Reply (+2,25%) e Sanlorenzo (+2,22%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Newlat Food, che ottiene -12,85%. Spicca la prestazione negativa di D’Amico, che scende dell’1,62%. Deludente Carel Industries, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. Fiacca Anima Holding, che mostra un piccolo decremento dell’1,00%. LEGGI TUTTO

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    Monrif, Monti Riffeser supera 90% e integra corrispettivo. Verso delisting

    (Teleborsa) – Il principale azionista Monti Riffeser ha acquistato complessive 2.861.040 azioni ordinarie Monrif, società quotata su Euronext Milan e attiva in qualità di holding nel settore editoriale, stampa, pubblicitario, dell’ospitalità e immobiliare, rappresentative del 1,386% del capitale sociale, a un prezzo per azione pari a 0,0540 euro.Monti Riffeser è diventata titolare di 126.915.249 azioni Monrif, rappresentative del 61,466% del capitale. Pertanto, Monti Riffeser e le persone che agiscono di concerto con il medesimo (ADV Media, Tamburi Investment Partners, Future e Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste) sono divenuti titolari di 184.441.896 azioni, pari al 89,326% del capitale, che sale al 90,619% del capitale tenuto conto delle azioni proprie.L’offerente dichiara che non intende ripristinare un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni delle azioni ordinarie Monrif su Euronext Milan. Pertanto, si sono verificati i presupposti per l’adempimento dell’obbligo di acquisto. Le azioni ordinarie Monrif saranno revocate dalla quotazione e dalle negoziazioni su Euronext Milan.Dal momento che l’acquisto da parte di Monti Riffeser delle azioni Monrif è avvenuto dietro pagamento di un prezzo per azione pari a 0,0540 euro e tale prezzo è superiore al corrispettivo pari a 0,0500 pagato agli aderenti nel contesto dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria, Monti Riffeser riconoscerà a coloro che hanno portato le proprie azioni Monrif in adesione all’offerta un corrispettivo in denaro ulteriore rispetto al corrispettivo pari a 0,0040 euro per azione. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio boccia offerta di BPER: rischi di esecuzione e ricadute sul personale

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, riunitosi per valutare l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria annunciata da BPER Banca, ha ribadito che l’offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata con la Banca.BP Sondrio afferma di rimanere impegnata nell’esecuzione del proprio percorso di crescita che comprende sia le attività già comunicate al mercato, sia quelle in corso di attuazione in coerenza con gli interessi di azionisti e stakeholder, inclusa la presentazione del Nuovo Piano, oltre all’analisi di opzioni strategiche che possano accelerare il percorso di creazione di valore. Il comunicato diffuso al termine del CdA è stato approvato con la sola astensione di Roberto Giay, che siede nel board di BP Sondrio in rappresentanza di Unipol, di cui è uno dei principali manager.Nella sua disamina dell’offerta di BPER, BP Sondrio fa notare che il comunicato indica un corrispettivo unitario in ragione di un rapporto di scambio di 1,450 azioni ordinarie di BPER di nuova emissione per ogni azione di BP Sondrio. Alla luce degli andamenti dei corsi azionari nelle giornate immediatamente successive all’annuncio, il rapporto di scambio esprime uno sconto implicito che, rispetto al prezzo ufficiale in data 10 febbraio 2025, è pari a circa il 4%.Fa anche presente che l’offerta è stata annunciata in sostanziale concomitanza con la diffusione dei risultati dell’esercizio 2024 di BP Sondrio (avvenuta dopo la chiusura delle negoziazioni di Borsa), senza quindi consentire al mercato di apprezzare pienamente i risultati conseguiti nel 2024, ampiamente superiori al consensus degli analisti. Inoltre, l’offerta, per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa e annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della banca in ottica stand alone, espressione di una crescita caratterizzata da sostenibilità e risultati costanti nel tempo che mette in evidenza la resilienza del modello di business di BP Sondrio, tutti elementi che verranno comunicati al mercato con il nuovo Piano Industriale 2025-2027.L’offerta è motivata dall’obiettivo di realizzare le condizioni per la fusione della banca nell’offerente, con il risultato di far venir meno l’autonomia giuridica e decisionale di BP Sondrio, e quindi il ruolo di BP Sondrio quale “istituto di riferimento per famiglie, professionisti, imprese di piccole e grandi dimensioni, istituti ed enti locali nei contesti economico-sociali in cui opera, situati nelle aree di maggior ricchezza e dinamismo del Paese”, si legge nel comunicato. Il CdA ritiene che sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del Nuovo Piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione con BPER.Con riferimento all’obiettivo di realizzare nel minor tempo possibile, e anche in assenza del previo delisting, la fusione tra le due banche, BPER si è riservata (potendo rinunciare alla relativa condizione) di procedere con l’operazione di scambio anche nel caso in cui le adesioni all’offerta non superino la soglia del 50% del capitale sociale più una azione della banca, sempre che non risultino inferiori al 35% più una azione. Quest’ultima soglia partecipativa potrebbe risultare difficilmente compatibile con la citata intenzione di realizzare nel minor tempo possibile la fusione delle due banche, sollevando quindi perplessità sia sui potenziali rischi di esecuzione legati al processo di integrazione sia sulla capacità di estrarre sinergie in tempi rapidi in tale scenario, afferma il CdA di BP Sondrio.Per quanto riguarda le sinergie, la combinazione tra BPER e BP Sondrio dovrebbe generare sinergie di costo lorde stimate da BPER fino a circa 190 milioni di euro (a fronte di costi straordinari di integrazione per 400 milioni ante imposte), importo che “desta preoccupazioni se parametrato alla sola base costi operativi di BP Sondrio (circa un terzo), facendo intravedere potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale della banca”.Sono anche ipotizzate da BPER sinergie lorde da ricavi fino a circa 100 milioni di euro, che deriverebbero anche dalla condivisione di alcune fabbriche prodotto (i.e., asset management, bancassurance e leasing), che sono però già oggi condivise dalle due banche. Entrambe le categorie di sinergie sono, peraltro, “indicate senza fornire elementi di dettaglio che consentano di apprezzare la stima e la realizzabilità delle stesse, mentre non risulta che tali sinergie siano state valorizzate nel corrispettivo dell’offerta a beneficio degli azionisti di BP Sondrio”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Heineken Italia a Beer & Food Attraction

    (Teleborsa) – Heineken Italia protagonista alla decima edizione di “Beer & Food Attraction – The Eating Out Experience Show”, l’appuntamento di riferimento per il beverage e il mondo bar, in programma a Rimini dal 16 al 18 febbraio prossimi. Il primo produttore di birra del Paese con quasi 7 milioni di ettolitri di birra prodotti sarà presente presso l’area Arena – Pad. A5 – Stand 194, con il suo portafoglio di birre, il più ampio e variegato del settore (oltre 60 le referenze commercializzate in Italia). Un’offerta varia e articolata che a Beer & Food Attraction sarà presente in esposizione e degustazione, con cui Heineken ha sostenuto la crescita del mercato portando l’azienda a produrre una bottiglia di birra su 3 stappata nel nostro Paese.Di scena nell’area Arena le birre Heineken suddivise in corner dedicati che, per l’occasione, saranno spillate da un team di spillatori professionisti. Ad arricchire l’esperienza, la partecipazione dei docenti di Università della Birra, Luca Parigi e Fabio Spina, che guideranno i clienti e gli operatori del settore alla scoperta dei prodotti in assortimento. A Heineken, Birra Moretti, Ichnusa, Birra Messina e Dreher si aggiungeranno anche specialità internazionali come Lagunitas IPA, Blanche de Bruxelles e Slalom.Riflettori puntati sull’abbinamento cibo – birra nel corner di Birra Moretti, il marchio di birra più rappresentativo dell’italianità per il 47% dei connazionali, dove ci sarà uno spazio dedicato alle pizze per celebrare il primo (e più classico) pairing italiano con il maestro pizzaiolo Gianni Di Lella. Un carattere ormai distintivo, quello dell’abbinamento al cibo nel nostro Paese: complice l’aumento delle tipologie a disposizione, ormai l’82% degli italiani pensa che le birre siano perfettamente adatte al cibo e alle ricette tipiche della dieta mediterranea (fonte: Osservatorio Birra-Doxa). Infine, nel corner Ichnusa, il muralista Andrea D’Ascanio presenterà un live show dedicato alla sostenibilità, tema su cui ha già collaborato con il brand con opere dedicate, mentre Birra Messina mostrerà in anteprima i suoi bicchieri Limited Edition 2025.Le iniziative di Heineken a Beer & Food Attraction puntano a valorizzare un portafoglio sempre più diversificato che risponde alle esigenze dei consumatori. In oltre 50 anni di presenza in Italia, Heineken ha contribuito a valorizzare la cultura della birra, rispondendo a un pubblico sempre più consapevole e accompagnando i momenti di socialità. Oggi, il portfolio di Heineken consente di soddisfare le esigenze di tutti i consumatori, grazie a un’offerta completa e variegata, supportata da solide partnership con i propri clienti.Alla base della crescita del mercato per Heineken c’è infatti il lavoro di squadra con clienti, come distributori e addetti ai lavori del fuori casa. Secondo l’ultima ricerca condotta da Osservatorio Birra con Agronetwork, per 8 consumatori su 10 la qualità dell’offerta delle birre è fondamentale per la scelta del locale. Parallelamente, il 64% del valore economico generato dal comparto birrario arriva da bar e ristoranti e punti di vendita: la filiera birraria viene quindi trainata dai consumi degli italiani fuori casa e a casa, come bevanda da accompagnare ai momenti di convivialità, in molteplici occasioni che spaziano dal pasto all’aperitivo ma in generale in ogni momento di socialità che quotidianamente si rinnova negli oltre 300 mila esercizi del Belpaese. Un dato questo, che esprime la valenza del mondo Ho.Re.Ca. per il settore e per Heineken. Ma anche l’importanza della cultura del prodotto e del servizio alla base della crescita del mercato. Una birra ben spillata è indice di cultura birraria e professionalizzazione: dietro alla somministrazione di una birra al bar o al ristorante c’è un professionista in grado di valorizzare il prodotto al massimo delle sue potenzialità, che sa raccontarlo al cliente, consigliarne gli abbinamenti, pianificare l’acquisto nelle giuste quantità. LEGGI TUTTO

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    BNP Paribas, Philippe Maillard nuovo Chief Operating Officer

    (Teleborsa) – Philippe Maillard, in precedenza Chief Operating Officer della divisione Corporate & Institutional Banking (CIB), è nominato Chief Operating Officer di BNP Paribas dall’11 febbraio 2025. Entra a far parte del Executive Committee di BNP Paribas e riferirà a Jean-Laurent Bonnafé, Chief Executive Officer di BNP Paribas.”Sono lieto di dare il benvenuto a Philippe nell’Executive Committee del Gruppo, in un ruolo essenziale per rafforzare le nostre capacità operative e guidare la nostra trasformazione – ha affermato Jean-Laurent Bonnafé – La sua carriera all’interno del Gruppo, la sua competenza e il lavoro svolto negli ultimi anni per supportare lo sviluppo e la crescita di CIB saranno risorse importanti per guidare questa missione”.Maillard prende il posto di Laurent David, che lunedì ha annunciato di lasciare la sua posizione per dedicarsi a nuovi progetti professionali. LEGGI TUTTO

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    USA, in crescita la generazione di elettricità da fonti rinnovabili. Stabile il nucleare

    (Teleborsa) – La crescente domanda di elettricità negli Stati Uniti sta stimolando una maggiore generazione. Lo afferma la U.S. Energy Information Administration (EIA) nel suo rapporto Short-Term Energy Outlook. Nel 2024, la generazione di elettricità dal settore elettrico statunitense è cresciuta del 3%. L’aspettativa è che le centrali elettriche statunitensi genereranno circa 4.240 miliardi di kilowattora (kWh) di elettricità nel 2025, in aumento del 2% rispetto all’anno scorso, con una crescita di un altro 1% nel 2026. Se la generazione di elettricità negli Stati Uniti crescerà in ciascuno dei prossimi due anni, segnerà i primi tre anni di crescita consecutiva dal 2005-2007.L’aumento della generazione da energia rinnovabile è il principale fattore che contribuisce alla crescita della generazione di elettricità negli Stati Uniti secondo le previsioni di Short-Term Energy Outlook. In particolare, la quota di generazione totale statunitense da energia solare su scala industriale cresce nelle previsioni dal 5% nel 2024 al 7% nel 2025 e all’8% nel 2026 come risultato di un aumento previsto del 45% della quantità di capacità di generazione solare tra il 2024 e il 2026. La quota prevista di generazione da eolico rimane relativamente stabile nel 2025 all’11%, ma cresce al 12% nel 2026. La generazione totale da rinnovabili salirà al 25% nel 2025 dal 23% nel 2024, prima di crescere al 27% nel 2026.L’aumento relativamente rapido della quota di generazione statunitense da solare probabilmente ridurrà la generazione da fonti fossili tradizionali. La maggior parte della riduzione nella generazione di combustibili fossili sarà da gas naturale, attualmente la principale fonte di elettricità statunitense, a causa degli aumenti previsti nei prezzi del gas naturale. L’EIA si aspetta che la quota di generazione statunitense da gas naturale scenda dal 43% nel 2024 al 40% nel 2025 e al 39% l’anno prossimo. Il carbone ha fornito il 16% dell’elettricità degli Stati Uniti lo scorso anno e ci si aspetta che continui a fornire tra il 15% e il 16% nelle previsioni. Stabile al 19% la generazione da energia nucleare.(Foto: Marek Piwnicki on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    OVS, vendite annue +6%. EBITDA in significativo incremento

    (Teleborsa) – OVS, società di abbigliamento quotata su Euronext Milan, ha comunicato che la stagione autunno/inverno si sta concludendo con risultati migliori di quelli già positivi della primavera/estate, portando il gruppo a concludere l’esercizio con una crescita delle vendite di circa il 6%. Il forte aumento delle vendite del terzo trimestre (+12,8%), è stato seguito da una crescita di circa il 4% nel quarto trimestre.Questi risultati sono stati sostenuti tanto dall’andamento delle vendite a parità di perimetro, positive per il quarto anno consecutivo, quanto dallo sviluppo della rete dei negozi. Ottime le performance dei nuovi progetti, in particolare quelle del segmento beauty e personal care che, oltre ad essere ancora in crescita a doppia cifra, risulta importante per il cross selling generato a beneficio dell’abbigliamento donna.L’andamento delle vendite, combinato con il miglioramento del margine commerciale, ha più che compensato gli impatti dell’inflazione sui costi tra cui, in particolare, l’effetto dell’incremento del costo del lavoro derivante dall’applicazione del nuovo contratto collettivo. L’esercizio pertanto chiuderà con un EBITDA in significativo incremento.La generazione di cassa ha consentito di stabilizzare la leva finanziaria attorno allo 0,8x ancorché nell’anno siano stati distribuiti dividendi per 25,3 milioni di euro ed effettuati acquisti di azioni proprie per 46,1 milioni di euro. LEGGI TUTTO