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    ESMA, Birgit Puck nuovo presidente del Markets Standing Committee

    (Teleborsa) – L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha nominato Birgit Puck, Finanzmarktaufsicht (FMA), come nuovo presidente del Markets Standing Committee. L’elezione ha avuto luogo durante la riunione del Consiglio di vigilanza dell’11 febbraio 2025.I comitati permanenti sono gruppi di esperti formati dal personale dell’ESMA e dalle autorità nazionali competenti (NCA) per la regolamentazione dei mercati negli Stati membri e sono responsabili dello sviluppo delle politiche nei rispettivi settori. LEGGI TUTTO

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    UE, ok Parlamento ad aggiornamento norme IVA per era digitale

    (Teleborsa) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato le modifiche alle norme che gli Stati membri hanno indicato a novembre di voler apportare alla direttiva IVA. Gli eurodeputati hanno approvato le norme con 589 voti a favore, 42 contrari e 10 astensioni.Queste modifiche richiederanno che entro il 2030 le piattaforme online debbano pagare l’IVA per i servizi forniti tramite loro nella maggior parte dei casi in cui i singoli fornitori di servizi non applicano l’IVA. Ciò porrà fine a una distorsione del mercato poiché servizi simili forniti nell’economia tradizionale sono già soggetti a IVA. Questa distorsione è stata più significativa nel settore degli affitti di alloggi a breve termine e nel settore del trasporto passeggeri su strada. Gli Stati membri avranno la possibilità di esentare le PMI da questa norma, un’idea che anche il Parlamento aveva promosso.L’aggiornamento digitalizzerà completamente anche gli obblighi di dichiarazione IVA per le transazioni transfrontaliere entro il 2030, con le aziende che emettono fatture elettroniche per le transazioni transfrontaliere tra aziende e segnalano automaticamente i dati alla propria amministrazione fiscale. Con questo, le autorità fiscali dovrebbero essere in una posizione migliore per contrastare le frodi IVA.Per semplificare l’onere amministrativo per le aziende, le norme rafforzano gli sportelli unici IVA online in modo che un numero ancora maggiore di aziende con attività transfrontaliere possano soddisfare i propri obblighi IVA tramite un unico portale online e in una sola lingua. LEGGI TUTTO

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    Scalable Capital, il World ETF appena lanciato ha già superato 100 milioni di euro di raccolta

    (Teleborsa) – Scalable Capital, una delle maggiori piattaforme di investimento online in Europa, ha annunciato che il proprio Exchange Traded Fund (ETF) azionario globale, lo Scalable MSCI AC World Xtrackers UCITS ETF, lanciato lo scorso 20 dicembre, ha già superato i 100 milioni di euro di raccolta.”Il traguardo dei 100 milioni è stato raggiunto in poco più di 30 giorni di negoziazione, un obiettivo che quasi la metà degli ETF quotati su XETRA deve ancora raggiungere – ha detto Alessandro Saldutti, Country Manager Italia di Scalable Capital – Questo dimostra quanto l’offerta di Scalable sia in linea con le esigenze degli investitori retail e quanto stiamo contribuendo a far conoscere il valore degli ETF, che crediamo siano lo strumento più adatto per chi non ha una conoscenza professionale degli investimenti”.L’ETF, sviluppato insieme a Xtrackers, brand dell’asset manager DWS – uno dei maggiori emittenti di ETF – sfrutta una indicizzazione intelligente e una replica ibrida per ottenere una struttura ottimale che copre tutti i paesi e le regioni del mondo con la massima efficienza. Inoltre, il Total Expense Ratio (TER) del fondo – la misura complessiva dei costi di gestione – è azzerato fino al 10 dicembre 2025. LEGGI TUTTO

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    Direttiva sulle discariche: infrazione Ue contro l’Italia

    (Teleborsa) – Bruxelles ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato e corretto recepimento della direttiva sulle discariche, che stabilisce i requisiti per prevenire effetti negativi dei rifiuti sulla salute umana e l’ambiente. L’Italia, spiega Bruxelles in una nota, non ha definito correttamente che i rifiuti sottoposti a incenerimento devono essere segnalati come smaltiti in discarica; il tipo di rifiuti che possono essere inviati in una discarica per rifiuti pericolosi; e le specifiche per lo stoccaggio temporaneo del mercurio metallico. Bruxelles ha evidenziato criticità nel recepimento delle norme, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio dei gas e il campionamento delle acque sotterranee nelle discariche. Dopo l’invio formale della lettera di costituzione in mora, Roma ha ora due mesi per rispondere e colmare le lacune segnalate dalla Commissione. In caso di risposta insoddisfacente, Bruxelles potrebbe decidere di portare avanti l’iter. La direttiva sulle discariche, in vigore dal 2020, stabilisce requisiti comuni per prevenire gli effetti nocivi dei rifiuti sull’ambiente e sulla salute pubblica. Gli Stati membri devono adottare misure affinché solo i rifiuti trattati siano smaltiti in discarica, con l’obiettivo di ridurre il conferimento dei rifiuti urbani al 10% entro il 2035. Inoltre, a partire dal 2030, sarà vietato smaltire in discarica rifiuti idonei al riciclo o ad altri processi di recupero. LEGGI TUTTO

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    Commissione Ue colloca 11 miliardi di euro di bond

    (Teleborsa) – Ieri la Commissione europea ha raccolto 11 miliardi di euro attraverso l’emissione di UE-Bond nella sua seconda operazione sindacata del 2025. Di questi, 5 miliardi di euro sotto forma di Green Bond legati a NextGenerationEU.Una nota di Bruxelles spiega che l’operazione a doppia tranche ha riguardato un’emissione supplementare di 6 miliardi di euro dell’EU-Bond in scadenza il 4 dicembre 2031 e di una di 5 miliardi di euro di Green Bond del NextGenerationEU in scadenza il 4 febbraio 2050. Il bond a 7 anni è stato valutato al 99,049% con un rendimento di riofferta del 2,654%, mentre il bond a 25 anni è stato valutato al 98,209%, con un rendimento di riofferta del 3,357%. La Commissione ha fatto sapere che sono arrivate offerte superiori a 76 miliardi di euro per il bond a 7 anni e superiori a 69 miliardi di euro per quello a 25 anni. Ciò equivale ad un tasso di domanda rispettivamente di circa 13 e 14 volte.Le risorse raccolte attraverso queste operazioni saranno utilizzati per finanziare programmi politici dell’UE (in particolare nel contesto di NextGenerationEU e del supporto all’Ucraina) nonché progetti green nei piani nazionali di ripresa e resilienza degli Stati membri, come previsto nell’ambito di NextGenerationEU. Tutte le emissioni di obbligazioni verdi NGEU sono guidate dal NGEU Green Bond Framework, che è allineato ai principi delle obbligazioni verdi dell’International Capital Market Association (ICMA). LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: non ci sono colloqui attivi con Agricole su BPM ma sono fiducioso

    (Teleborsa) – “Siamo una delle pochissime banche che saranno in grado di mantenere i costi e il costo del rischio piatti nei prossimi tre anni. E abbiamo costruito fabbriche prodotti a un livello tale che i ricavi da commissioni saranno in grado di compensare – inizialmente la maggior parte, ma poi più che proporzionalmente – la compressione dell’NII che deriva dai tassi. Lo ha affermato l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, in un’intervista a Bloomberg TV.”L’investimento in Generali, come ho già detto, è per noi completamente finanziario – ha detto in risposta a una domanda sul tema – Non abbiamo intenzione di comprare o di muoverci in modo strategico su Generali. Loro sono un nostro partner da molto tempo, distribuiamo i loro prodotti in diversi mercati, potremo forse distribuire alcuni loro prodotti di asset management”. “Ora siamo appena sopra il 5%, onestamente non credo sia molto significativo”, ha aggiunto, mentre quando pressato sul fatto che potrebbe rappresentare una leva di negoziazione in una complesso scenario di consolidamento, ha detto: “È un buon investimento, ma non lo definirei una leva o un modo per cercare un approccio coordinato su Banco BPM”.Su quest’ultimo fronte, ha detto che “Banco BPM è davvero complementare a UniCredit. Non c’è praticamente overlap sul network, non ci sono overlap sui clienti e non vediamo alcun problema di concentrazione sul fronte delle PMI; anzi, possiamo offrire più supporto e lì è dove c’è valore”. Orcel non si è detto preoccupato sul via libera all’operazione da parte delle autorità: “Se guardi ai numeri in termini di antitrust, siamo davvero lontani dall’avere problemi, quindi siamo ottimisti. Dal punto di vista dei regolatori, siamo due banche forti, quindi non ci aspettiamo problemi nemmeno qui”.”Come in ogni transazione, devi convincere gli azionisti del target per essere con te – ha spiegato il banchiere – Dobbiamo lavorare sugli azionisti di Banco BPM per dimostrare il valore differente che porteremmo e perché passare dal possedere un’azione BPM a una nostra può portare ancora più valore”.Bisognerà sicuramente convincere Credit Agricole, il principale azionista di Piazza Meda. “Abbiamo una partnership di lunga data con Credit Agricole in custodia, nella gestione patrimoniale, in altre aree – ha detto Orcel – Ci conoscono e quindi sono abbastanza fiducioso che alla fine saranno positivi per una transazione, ma dipende da loro”. A una domanda se ci sono colloqui attivi, ha replicato: “Al momento no e dobbiamo essere molto cauti con qualsiasi interazione perché dobbiamo trattare tutti gli azionisti allo stesso modo”. LEGGI TUTTO

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    Unidata, ricavi 2024 in lieve crescita a 101,3 milioni di euro. EBITDA Adjusted +5%

    (Teleborsa) – Unidata, operatore di telecomunicazioni, Cloud e servizi IoT quotato su Euronext STAR Milan, ha chiuso il 2024 con ricavi totali consolidati pari a 101,3 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al dato del 2023 (100,7 milioni di euro) e in linea con i dati previsionali già esaminati dal CdA e comunicati il 12 novembre 2024 (compresi tra 100 e 104 milioni di euro).L’EBITDA Adjusted, calcolato al netto di costi straordinari pari a circa 0,3 milioni, risulta pari a circa 27,4 milioni di euro, +5% rispetto al 2023, con un EBITDA Margin Adjusted pari al 27,0% in miglioramento rispetto al 25,9% del 2023 e posizionato nella parte alta della forchetta delle previsioni compresa tra il 26,4% e il 27,0%.Nel corso del 2024 sono stati effettuati investimenti complessivi per circa 13,8 milioni di euro, finanziati in larga parte dal circolante e suddivisi in circa 3,2 milioni in immobilizzazioni immateriali, circa 8,1 milioni in immobilizzazioni materiali, connessi principalmente all’area infrastruttura, e circa 2,5 milioni in immobilizzazioni finanziarie (partecipazione in Cliofiber, Unifiber e Unitirreno Holding).L’Indebitamento Finanziario Netto ai fini ESMA risulta pari a 43,9 milioni di euro, rispetto a 47,9 milioni al 31 dicembre 2023. L’Indebitamento Finanziario Netto, ai fini del calcolo dei covenants finanziari in essere, è pari a 41,5 milioni; in miglioramento rispetto ai dati previsionali precedentemente comunicati compresi tra 44 e 45 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Anfia: inizio d’anno in ribasso a doppia cifra per autocarri e veicoli trainati

    (Teleborsa) – Nel primo mese del 2025, con un’inversione di tendenza rispetto alle performance di dicembre 2024, il comparto degli autocarri e quello dei veicoli trainati registrano una flessione a doppia cifra. Pur rallentando la crescita, si mantengono invece positivi gli autobus. Analizzando nel dettaglio il mercato di gennaio 2025, nel mese sono stati rilasciati 2.564 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-13,5% rispetto a gennaio 2024) e 1.021 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-14,5%), suddivisi in 128 rimorchi (+21,9%) e 893 semirimorchi (-18%). È quanto emerge dal report Anfia sul mercato italiano degli autocarri, rimorchi-semirimorchi e autobus a gennaio 2025.Per gli autocarri, a gennaio 2025 tutte e quattro le aree geografiche registrano una variazione negativa: -22,4% il Nord-Est, -11,2% il Nord-Ovest, -10,4% l’area Sud e Isole e -6,5% il Centro. Anche tutte le classi di peso presentano un andamento negativo nel mese: i veicoli sopra le 3,5 e fino a 5 tonnellate registrano, con un’inversione di tendenza, il calo più significativo (-48,8%), seguiti dai veicoli sopra le 5 e fino a 8 tonnellate (-42,9%), dai veicoli sopra le 12,5 e sotto le 16 tonnellate (-12,2%), dai veicoli pesanti da 16 tonnellate in su (-10,9%) e, infine, dai veicoli sopra le 8 e fino a 12,5 tonnellate (-1,8%).A gennaio 2025, gli autocarri rigidi risultano in flessione dell’8,6%, mentre i trattori stradali chiudono a -17,4%. Nello stesso mese, calano i veicoli da cantiere (-18,1%) e registrano una variazione negativa anche i veicoli stradali (-13%). Analizzando il mercato per alimentazione, nel primo mese dell’anno la quota di mercato dei veicoli alimentati a gas risulta dell’1,3% (era del 2,2% a gennaio 2024), per un totale di 33 unità, mentre gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico rappresentano lo 0,6% del totale (era l’1% a gennaio 2024).”Il significativo calo nelle immatricolazioni di autocarri registrato a gennaio testimonia nuovamente come, a fronte di uno dei parchi circolanti di veicoli per l’autotrasporto più vecchio d’Europa (19,5 anni contro i 14,1 di media europea e la cui età continua a crescere), sia necessario un intervento chiaro che stimoli la sostituzione dei mezzi più vetusti, favorendo in primo luogo l’immissione in circolazione di veicoli di ultima generazione a gas naturale compresso o liquefatto o a diesel, pienamente compatibili con i rispettivi biocarburanti (biometano e HVO) le cui filiere rappresentano un’eccellenza nazionale – commenta Luca Sra, delegato Anfia per il trasporto merci –. Affinché si possa realizzare un vero rinnovo delle flotte dedicate al trasporto merci si rende necessaria una riforma degli strumenti di sostegno agli investimenti delle imprese del settore, che risultano a oggi eccessivamente discontinui e non sufficientemente finanziati. Si ribadisce l’invito già condiviso con le altre principali associazioni dell’automotive e dell’autotrasporto a adottare una programmazione pluriennale che, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, abiliti lo svecchiamento del parco circolante e i conseguenti benefici ambientali e di sicurezza. In tale ottica, si ravvisa inoltre la necessità di ripristinare le ulteriori misure di supporto alla transizione sostenibile del trasporto merci, e nello specifico il sostegno all’acquisto e al noleggio a lungo termine di veicoli commerciali (Ecobonus) e il credito d’imposta per l’investimento in beni strumentali veicolari sostenibili”. In riferimento ai veicoli trainati, a gennaio 2025 registrano una crescita le regioni del Nord-Est (+3,8%) e del Nord-Ovest (+1,2%), mentre restano in flessione il Centro (-40,3%) e l’area del Sud e Isole (-21,2%). Le marche estere totalizzano 551 libretti di circolazione nel mese (-15,6%); variazione negativa, di poco inferiore, anche per le marche nazionali (-13,1%), con 470 libretti.”I dati presentano un quadro piuttosto chiaro: a inizio 2025, nel complesso, il mercato dei rimorchi e semirimorchi ha registrato una contrazione del 14,5% rispetto all’anno precedente – afferma Massimo Menci, presidente della Sezione Rimorchi di Anfia –. La priorità dell’Associazione è quella di continuare a sostenere il governo nella definizione di un fondo strutturale per l’autotrasporto anche alla luce di quanto sta accadendo in Europa con i lavori del Dialogo Strategico, per la definizione di un Piano d’azione per l’automotive che garantisca condizioni di parità per l’industria europea, faciliti la transizione pulita mantenendo la competitività e semplifichi la regolamentazione per sostenere l’innovazione e la crescita industriale”.Il mercato degli autobus con ptt superiore a 3.500 kg totalizza a gennaio 2025 635 nuove unità, con un incremento dell’8,9% rispetto a gennaio 2024. Nel primo mese dell’anno, tre comparti su quattro risultano positivi: crescono a tripla cifra gli autobus e midibus turistici (+141,4%) e gli scuolabus (+150%), mentre il rialzo è a doppia cifra per i minibus (+38,2%). Calano invece gli autobus adibiti al TPL (-28,9%). “Il mercato degli autobus mostra segnali contrastanti ad inizio anno. Nonostante un incremento complessivo dell’8,9% nel numero di autobus immatricolati a gennaio 2025 rispetto allo stesso mese del 2024, il comparto mostra una dinamica piuttosto eterogenea– afferma Andrea Rampini, presidente della Sezione Autobus di ANFIA –. Da un lato, si registra una crescita significativa nei segmenti turistici e scolastici, con aumenti rispettivamente del 141,4% e del 150%, così come il segmento dei minibus mostra un rialzo del 38,2%, ad indicare una crescente domanda di soluzioni di trasporto pubblico Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica più flessibili. Dall’altro lato, il segmento degli autobus adibiti al TPL registra una contrazione del 28,9%. Per quanto riguarda le alimentazioni, è interessante notare il crescente peso del gas che raggiunge il 22% delle immatricolazioni a gennaio 2025, a fronte di un 19,4% dello stesso periodo dell’anno precedente. Parallelamente, le tecnologie elettriche e ibride continuano a guadagnare terreno, raggiungendo il 28% del mercato. In conclusione, osserviamo come il mercato degli autobus presenti un quadro complesso e dinamico. La crescita complessiva è un segnale positivo e di salute del comparto, ma è fondamentale continuare a supportare con investimenti pubblici l’innovazione e la sostenibilità del settore”.A livello territoriale, infine, a gennaio 2025 le immatricolazioni si mantengono in crescita in due aree geografiche su quattro, con un rialzo a doppia cifra nel Nord-Est (+84,8%) e nel Sud e Isole (+50%), mentre calano del 37,1% nel Nord-Ovest e del 13,2% nel Centro. LEGGI TUTTO