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    Banche, Signorini (Banca d’Italia): riforme regolamentari hanno funzionato bene

    (Teleborsa) – Il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, direttore generale di Banca d’Italia, ha dichiarato che in Italia “si comincia finalmente a vedere qualche segno degli effetti delle riforme strutturali introdotte nel corso degli anni e da ultimo stimolate dal PNRR”. Nel suo intervento alla 56esima giornata del credito a Roma ha quindi sottolineato che “i successi conseguiti devono indurre a mantenere alta l’attenzione per questi temi. Le riforme funzionano: proprio per questo vanno consolidate e sviluppate”. “I fatti recenti offrono qualche motivo per considerazioni positive: ma si deve guardare avanti – ha proseguito – consapevoli dei rischi di cui tener conto e delle sfide da affrontare. I rischi non mancano, né per l’economia reale né per il sistema finanziario: frammentazioni, conflitti e (ricordiamolo) anche eventi climatici di gravità crescente. La sfida posta dall’impetuoso avanzamento della tecnologia incombe anch’essa tanto sulle imprese quanto sugli intermediari finanziari: ma contiene promesse, non solo minacce”. “Dell’insieme delle riforme strutturali fa parte quella, attuata lungo un considerevole arco di tempo, del sistema pensionistico, che contribuisce alla sostenibilità delle finanze pubbliche italiane nel lungo termine: e quindi alla stabilità dell’ambiente macroeconomico, essenziale a sua volta per la crescita del sistema produttivo”. “È altrettanto importante assicurare un’impostazione prudente delle scelte di bilancio nel medio termine – ha aggiunto il Dg della Banca d’Italia – nello spirito delle nuove regole europee”. “Il ritardo italiano, ma anche europeo, nell’adozione della tecnologia, la troppa lentezza della produttività non vanno dimenticati. Il rapporto Draghi è un opportuno richiamo”. Secondo Signorini, “sul piano finanziario, le riforme regolamentari del sistema bancario – come ho già sostenuto in passato in questa stessa sede – alla prova della doppia crisi degli anni scorsi hanno dimostrato di funzionare bene; occorre procedere con quanto resta da attuare. Alla regolamentazione, essenzialmente macroprudenziale, del sistema degli intermediari finanziari non bancari si è cominciato a por mano, ma la strada da percorrere è ancora significativa. Le riforme strutturali, in ogni campo, richiedono perseveranza, intelligenza e capacita’ di adattamento. Nel mondo in cui oggi viviamo, perseguirle è sempre più necessario”. LEGGI TUTTO

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    Levi Strauss valuta vendita marchio Dockers, titolo giù

    (Teleborsa) – Si muove in ribasso il titolo Levi Strauss che esibisce una perdita secca del 7,48% sui valori precedenti.A pesare sulle azioni sono le dichiarazioni rilasciate dalla società che sta valutando la vendita del suo marchio Dockers, che ha registrato risultati insufficienti, e ha previsto ricavi per il quarto trimestre inferiori alle aspettative.L’analisi settimanale del titolo rispetto all’S&P-500 mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa di Levi Strauss, che fa peggio del mercato di riferimento.L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva di Levi Strauss, mentre se si analizza il grafico a breve, viene evidenziato un indebolimento delle quotazioni al test della resistenza 20,05 USD. Primo supporto visto a 18,76. Tecnicamente, si attende nel breve periodo, un’evoluzione in senso negativo della curva verso il bottom visto a 18,03. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Giorgetti conferma PIL a 1% e chiede “sacrifici per tutti”

    (Teleborsa) – L’obiettivo di crescita del PIL dell’1% “è realistico”. E’ quanto assicurato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in una intervista a Bloomberg, aggiungendo “i dati Istat del terzo trimestre che arriveranno a breve ci diranno se queste previsioni sono confermate”.”Questa previsione l’abbiamo fatta l’anno scorso perché i nostri modelli econometrici, che si sono dimostrati affidabili in passato, dimostravano che c’era questa possibilità. Oggi, l’andamento conferma queste aspettative”, ha spiegato Giorgetti, ammettendo che ora “c’è una situazione complessiva, a livello internazionale – a parte di conflitti e l’esplosione in Medioriente di una situazione dei crisi – che inevitabilmente condizionerà l’economia a livello mondiale e l’economia del nostro Paese”. Parlando del rallentamento del manifatturiero, Giorgetti ha riconosciuto che “l’andamento non particolarmente felice di un’economia, come quella tedesca” sta avendo un impatto negativo sull’industria, ma “è stato più che compensato fino a questo momento dall’andamento die servizi”. “E’ evidente che la Vecchia Europa non cresce secondo le aspettative comuni – ha concluso – ma in questo quadro paradossalmente facciamo meglio di altri”.Parlando degli obiettivi dichiarati di finanza pubblica, Giorgetti ha ricordato che l’obiettivo di deficit del 4,3% indicato sembrava “irrealistico” e invece è stato aggiornato e risulta migliore delle previsioni al 3,8%. “Stiamo dimostrando, – ha affermato – che non soltanto rispettiamo gli obiettivi che abbiamo dato, ma addirittura facciamo meglio”.”Continuiamo con questo atteggiamento prudente, serio, responsabile – ha ribadito il titolare del MEF – . Ritengo che la credibilità sia fondamentale e che questo governo deve dare un messaggio di credibilità, quindi quello che promettiamo lo facciamo”.Giorgetti ha parlato anche di tassare le imprese. “Le aziende non fanno beneficienza, i contributi volontari non esistono. La stella polare è l’articolo 53 della Costituzione, in base al quale tutti sono chiamati a contribuire in base alle proprie possibilità alle necessità della Nazione”, ha spiegato il Ministro, ricordando “noi siamo impegnati in un percorso particolarmente esigente di rientro ed abbiamo annunciato che rientreremo sotto il 3% nel 2026 e quindi stiamo approvando una Legge di bilancio in cui vengono chiesti sacrifici a tutti”. “Questo – ha precisato – non significa tassare gli extraprofitti, significa tassare i profitti di chi li ha fatti e quindi questo è uno sforzo che tutto il sistema paese deve fare – privati, piccole, medie e grandi aziende – e soprattutto la Pubblica Amministrazione che sarà chiamata ad essere più performante e produttiva e quindi dare risultati migliori con spese inferiori”.”Ci sarà soprattutto una diminuzione della spesa, ma ci sarà anche un intervento anche sulle entrate “, ha chiarito il titolare del MEF, smentendo che si possa parlare di tassare gli extraprofitti delle banche e non escludendo nessuno.Parlando delle privatizzazioni, Giorgetti ha affermato “abbiamo già in cantiere alcune operazioni e quindi ci sarà un autunno-inverno particolarmente denso, perché venderemo la tranche di Poste già annunciata, poi venderemo un’altra tranche di Montepaschi. Con questo programma di privatizzazioni, in realtà, noi stiamo mettendo ordine e razionalizzando le forme di intervento dello Stato, ad esempio anche la vicenda che ruota attorno a TIM ed alla nascita di Netco risponde esattamente a questo topo di logica. Anche l’operazione relativa a Sparkle di questi giorni, testimonia che lo Stato c’è insieme ai privati e vuole raggiungere forme più efficienti di risposta. Giorgetti ha confermato la vendita di un’altra quota di MPS “entro la fine dell’anno”, sempre in una prospettiva industriale nel medio periodo. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM: settore non manifatturiero settembre sopra attese

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano cresce a settembre, confermandosi in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a settembre si è portato a 54,9 punti, dai 51,5 punti del mese precedente, risultando anche migliore delle attese del mercato (51,7 punti).Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale sale a 59,9 punti, mentre quella sugli ordini aumenta a 59,4 punti. Quella dell’occupazione cala a 48,1 punti da 50,2. Sale, invece, la componente sui prezzi a 59,4 punti da 57,3 (atteso 56,3).(Foto: Alexander Kovacs on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Energia, Unem: ad agosto consumi petroliferi in crescita (+1,9%)

    (Teleborsa) – Nei primi sette mesi 2024, in base ai primi dati disponibili, l’Italia ha importato 33,2 milioni di tonnellate di petrolio con un decremento del 3,3% rispetto allo stesso periodo 2023. La Libia mantiene e anzi rafforza il ruolo di primo fornitore dell’Italia seguita da Azerbaigian, Kazakistan e StatiUniti. In forte calo gli arrivi dal Medio Oriente. Sono alcuni dei dati pubblicati da Unem.Ad agosto 2024 i consumi petroliferi sono cresciuti dell’1,9% rispetto ad agosto 2023. Da segnalare soprattutto la performance della benzina (+7,1%) e del jet-fuel (+4,7%). Nel primo semestre 2024 il totale dei consumi petroliferi è in positivo dell’1,5% rispetto allo stesso periodo 2023. Sempre in base ai dati provvisori, nei primi otto mesi 2024 le vendite di carburante (benzina + gasolio + gpl), sono risultate in crescita (+2,3%) rispetto allo stesso periodo del 2023, stavolta grazie non solo al traino della benzina ma anche a quello del gasolio e del gpl. Le vendite sono positive anche se si confrontano con quelle pre-covid (+2,5% vs. stesso periodo 2019).A settembre 2024 il prezzo della benzina è stato in media pari a 1,770 €/litro, in discesa di 6 centesimi rispetto al mese precedente. Rispetto a settembre 2023 i prezzi alla pompa sono più bassi di 21 centesimi. Il prezzo del gasolio è stato in media pari a 1,646 €/litro in calo di 6 centesimi rispetto al mese precedente (e 24,7 centesimi in meno rispetto a un anno fa). Infine, il prezzo del gpl per auto è stato pari a 0,722 €/litro, praticamente invariato rispetto al mese precedente. Poche modifiche anche rispetto a settembre 2023 dato che risulta una variazione in aumento di 1 centesimo.(Foto: bizoon | 123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, calo inatteso degli ordinativi industriali in agosto

    (Teleborsa) – Calano a sorpresa gli ordinativi all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di agosto gli ordini hanno evidenziato una discesa dello 0,2% dopo il +4,9% di luglio e contro il +0,1% stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono cresciuti dello 0,5% come a luglio, mentre al netto del settore difesa sono scesi dello 0,2%, stesso livello del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: frena settore servizi a settembre

    (Teleborsa) – Frena il settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 55,2 punti nel mese di settembre dai 55,7 del mese precedente, e risulta inferiore alle stime degli analisti (55,4).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta tuttavia al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Peggiora anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 54 punti, contro i 54,6 punti di agosto, al di sotto dei 54,4 punti delle aspettative di consensus. LEGGI TUTTO

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    Debole Wall Street. Focus su Levi Strauss

    (Teleborsa) – Partenza debole per la borsa di Wall Street con gli occhi degli investitori rivolti all’evolversi del conflitto in Medio Oriente. Sul fronte macroeconomico, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate più delle attese degli analisti. Attesa, tra poco, l’indagine dell’Institute for Supply Management sull’attività del settore dei servizi che, previsto rimanga in zona di espansione, costituisce la maggior parte dell’economia statunitense. Sul fronte societario, focus sul titolo Levi Strauss con la società che sta valutando la vendita del suo marchio Dockers, che ha registrato risultati insufficienti. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones lima lo 0,50%; sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità l’S&P-500, che retrocede a 5.695 punti. Pressoché invariato il Nasdaq 100 (-0,17%); con analoga direzione, sui livelli della vigilia l’S&P 100 (-0,18%). LEGGI TUTTO