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    Turismo del futuro: al via la terza call per startup dell’acceleratore Argo

    (Teleborsa) – Prende il via oggi la terza call per startup di Argo, l’acceleratore Turismo e Traveltech della Rete Nazionale di CDP Venture Capital promosso assieme al Ministero del Turismo. Basato a Venezia, Argo è gestito da Zest – che assieme a CDP Venture Capital co-investe nelle startup accelerate – e VeniSia, l’ecosistema di innovazione sostenibile di Università Ca’ Foscari Venezia, è supportatodai main partner Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center – centro di competenza del Gruppo bancario a supporto dello sviluppo delle startup e dell’ecosistema dell’innovazione – e dal corporate partner Human Company, mentre Scuola Italiana diOspitalità è partner tecnico dell’iniziativa. Argo ha l’obiettivo di lanciare nuove startup con tecnologie per innovare i settori del turismo e dell’ospitalità, accelerandone la transizione digitale, anche in chiave sostenibile.La terza edizione del programma di accelerazione è rivolta a startup early stage con soluzioni innovative nel campo del turismo d’affari, culturale, sportivo, sanitario, religioso e di studio, dei viaggi organizzati, delle esperienze open-air e dell’enogastronomia, con unteam costituito e un MVP (prototipo) funzionante. Le startup possono candidarsi fino al 30 aprile 2025 al sito internet “argoaccelerator”. Si terranno due fasi di selezione, la prima entro la fine del mese di febbraio e la seconda entro la fine del mese di maggio.Le startup selezionate per accedere alla terza edizione di Argo riceveranno un investimento pre-seed fino a 75 mila euro, con la possibilità di ottenere un ulteriore contributo a fondo perduto di 25 mila euro, erogato dal Ministero del Turismo.”Il Ministero del Turismo è, ancora una volta, al fianco delle imprese del settore e in particolare al fianco di quelle più giovani, delle startup capaci di portare con sé una ventata di innovazione per un comparto sempre più digitale, sostenibile e performante. Occorre credere e investire in queste realtà, oggi ancora piccole, ma dall’altissimo potenziale creativo e innovativo. È solo così, insieme, che possiamo rendere ancora più grande il turismo italiano”, ha affermato la ministra del Turismo Daniela Santanché.Nelle due precedenti edizioni Argo ha accelerato 17 startup che hanno raccolto 3,8 milioni di euro e il network del programma ha attivato oltre 30 progetti di collaborazione industriale. Il programma supporta le startup nella crescita del business, del potenziale diimpresa e nelle opportunità di fundraising. “Grazie al programma di accelerazione Argo, Herop ha compiuto un enorme passo avanti strutturandosi come azienda e come startup. Il percorso ci ha fornito gli strumenti e le competenze per organizzare al meglio il nostro business e affrontare in modo strategico ed efficace il fundraising, consentendoci di accelerare la nostra crescita e raggiungere nuovi traguardi”, racconta Fabio Cicchinelli, ceo di Herop.”Argo per Cora non è stato solo un viaggio, ma una vera e propria svolta. Essere stati scelti tra oltre 300 startup in un programma di livello nazionale, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di grande. Argo ci ha offerto molto di più che supporto e risorse: ci ha dato il coraggio di pensare in grande. Il supporto costante, i perks esclusivi, e una rete di esperti e potenziali investitori ci hanno permesso di crescere non solo come azienda, ma come competenze, visione e soprattutto fatturato. Grazie ad Argo, Cora è pronta a fare il salto, con una visione più chiara e un futuro più certo”, afferma Jessica Modica, cco e co-founder di Cora.”Il programma di accelerazione di ARGO ci ha permesso di accedere agli strumenti per velocizzare le operazioni e di trovare prima le soluzioni vincenti per il nostro business. Nei 5 mesi di programma siamo passati dal beta testing al lancio pubblico della App sugli stores, dalla monetizzazione B2B al pivot sul B2C, fino ad arrivare ad una crescita continua del business con più di diecimila utenti”, conclude Pasquale Marino, ceo di MAE. LEGGI TUTTO

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    Europa, Morgan Stanley: import GNL deve aumentare del 35% per riempire stoccaggi

    (Teleborsa) – I fondamentali del gas europeo sono tesi, non solo per l’inverno ma anche per l’estate: lo stoccaggio è inferiore del 15% rispetto all’anno scorso a causa della forte domanda e della minore offerta e l’Europa dovrà importare il 35% in più di GNL anno su anno durante l’estate per soddisfare l’obiettivo di riempimento dello stoccaggio del 90% di novembre. Tutto ciò dovrebbe sostenere i prezzi a 15 dollari/mmbtu durante l’estate. Lo sostiene Morgan Stanley in una ricerca sul tema.La situazione attualeLe scorte di gas in Europa sono piene solo al 65% a metà gennaio, un calo del 15% anno su anno. Le scorte rimangono anche al di sotto del riempimento medio di 9 anni per metà gennaio. Dall’inizio del gas year 2024 a ottobre, la domanda di gas europea è aumentata del 7% anno su anno.La domanda è rimasta elevata a causa del clima invernale “normale” in Europa e della generazione di energia rinnovabile variabile. Ma non è solo la domanda a causare tensione nel mercato, poiché anche l’offerta alla regione ha registrato un calo del 10% anno su anno da ottobreIl problema dell’offerta è stato esacerbato dalla perdita di 40 mcm/giorno di gas russo tramite gasdotto tramite l’Ucraina dal 1° gennaio, che rappresentava circa il 6% dell’offerta annuale al perimetro europeo.Le previsioni per i prossimi mesiMorgan Stanley prevede ora che le scorte di fine inverno saranno piene per circa il 42%, ulteriormente riviste al ribasso rispetto alla precedente stima del 45%. La revisione si basava sui prelievi di dicembre in aumento di 1 bcm rispetto alle previsioni, insieme ad alcuni aggiornamenti delle cifre della domanda di gennaio. Ciò sarebbe notevolmente inferiore rispetto a dove i livelli di stoccaggio si sono conclusi lo scorso inverno, al 58%. Sebbene ciò sia ancora marginalmente al di sopra della media dei 9 anni del 37%, per sette di questi nove anni l’Europa ha avuto accesso a grandi volumi di gas russo che potevano essere nominati su base giornaliera e che erano supportati da una significativa capacità di riserva. “Si potrebbe sostenere che ciò abbia funzionato come un secondo livello di stoccaggio, il che significa che il volume di riserva necessario nello stoccaggio sotterraneo dell’UE era inferiore a quello attuale”, si legge nella ricerca.Anche se il clima invernale dovesse essere più caldo della media per i prossimi due mesi e mezzo e le condizioni fossero favorevoli per la produzione di energia rinnovabile, l’analisi indica che gli inventari concluderebbero l’inverno solo al 52%.Il maggiore import di GNLPer raggiungere l’obiettivo del 90%, l’Europa dovrà aumentare significativamente le proprie importazioni di GNL durante l’estate. Ora Morgan Stanley prevede che i livelli di importazione di GNL debbano aumentare del +35% anno su anno nel 2° trimestre 2025 e nel 3° trimestre 2025, con una media di circa 60 mcm/giorno in più rispetto all’anno scorso. Ciò equivale a 8 Mt in più di importazioni di GNL nei sei mesi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso per raggiungere l’obiettivo. Nell’arco dell’intero anno, ciò equivale a 14 Mt in più di importazioni di GNL in Europa su base annua. “Si prevede che la domanda globale di GNL aumenterà solo di 20 Mt quest’anno, il che significa una forte concorrenza per i carichi di GNL se la crescita della domanda non europea si rafforza di nuovo”, viene sottolineato.I rischi al ribasso e al rialzoSecondo gli analisti, un rischio al rialzo che potrebbe presentarsi sarebbe una ripresa improvvisa della domanda asiatica di GNL. Anche la possibilità di interruzioni della fornitura, sia di GNL che di gasdotto, rimane un rischio al rialzo. Inoltre, l’interruzione dell’infrastruttura energetica in Europa e nei dintorni probabilmente farebbe aumentare i prezzi. In teoria, anche eventuali ulteriori sanzioni statunitensi sulle società e le attività russe di GNL potrebbero comportare prezzi più alti.Il rischio al ribasso sembra più minimo: i principali rischi sarebbero una risoluzione del flusso di gas attraverso l’Ucraina verso l’Europa centrale o un ulteriore ribasso della crescita della domanda asiatica a prezzi elevati. LEGGI TUTTO

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    Bank of America, trimestrale sopra le attese con balzo commissioni investment banking

    (Teleborsa) – Bank of America ha chiuso il quarto trimestre del 2024 con un utile netto di 6,7 miliardi di dollari, o 0,82 dollari per azione, rispetto ai 3,1 miliardi di dollari, o 0,35 dollari per azione diluita, del 4Q23. I ricavi, al netto delle spese per interessi, sono stati di 25,3 miliardi di dollari (25,5 miliardi di dollari FTE), in aumento del 15%. La banca ha superato le attese degli analisti.Il reddito netto da interessi (NII) è stato di 14,4 miliardi di dollari (14,5 miliardi di dollari FTE), in aumento del 3% rispetto al 4Q23 e al 3Q24. L’accantonamento per perdite su crediti di 1,5 miliardi di dollari è migliorato modestamente rispetto al 3Q24 e aumentato rispetto a 1,1 miliardi di dollari nel 4Q23″Abbiamo chiuso il 2024 con un quarto trimestre solido – ha commentato il CEO Brian Moynihan – Ogni fonte di fatturato è aumentata e abbiamo visto una crescita migliore del settore nei depositi e nei prestiti. Abbiamo anche concluso con un capitale e una liquidità solidi, che ci hanno consentito di restituire 21 miliardi di dollari di capitale agli azionisti nel 2024. Riteniamo che questo ampio slancio prepari molto bene il 2025 per Bank of America”.La divisione Global Wealth and Investment Management ha registrato un utile netto di 1,2 miliardi di dollari. I ricavi sono stati pari a 6 miliardi di dollari, in aumento del 15%, che riflettono un aumento del 23% delle commissioni di gestione patrimoniale da livelli di mercato più elevati e forti flussi AUM.La divisione Global Banking h registrato un utile netto di 2,1 miliardi di dollari. I ricavi di 6,1 miliardi di dollari sono aumentati del 3%, spinti da commissioni di investment banking più elevate, parzialmente compensate da un NII più basso. Le commissioni di investment banking totali della Corporation (escluse quelle autogestite) di 1,7 miliardi di dollari sono aumentate del 44%L’utile netto per l’intero anno 2024 è stato di 27,1 miliardi di dollari, mentre i ricavi del 2024 hanno superato i 100 miliardi di dollari, trainati da un forte reddito da commissioni. LEGGI TUTTO

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    TSMC, utile netto in aumento del 57% nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo, ha registrato un fatturato consolidato di 868,46 miliardi di dollari taiwanesi, un utile netto di 374,68 miliardi di dollari taiwanesi e un utile per azione di 14,45 dollari taiwanesi (2,24 dollari statunitensi per ADR) per il quarto trimestre del 2024.Su base annua, il fatturato del quarto trimestre è aumentato del 38,8%, mentre l’utile netto e l’utile per azione sono entrambi aumentati del 57,0%. Rispetto al terzo trimestre del 2024, i risultati del quarto trimestre hanno rappresentato un aumento del 14,3% del fatturato e un aumento del 15,2% dell’utile netto.In dollari USA, il fatturato del quarto trimestre è stato di 26,88 miliardi, in aumento del 37% su base annua e del 14,4% rispetto al trimestre precedente. Il margine lordo per il trimestre è stato del 59%, il margine operativo del 49% e il margine di profitto netto del 43,1%.Nel quarto trimestre, le spedizioni di 3 nanometri hanno rappresentato il 26% del fatturato totale dei wafer; 5 nanometri hanno rappresentato il 34%; 7 nanometri hanno rappresentato il 14%. Le tecnologie avanzate, definite come tecnologie a 7 nanometri e più avanzate, hanno rappresentato il 74% del fatturato totale dei wafer. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi alla produzione in aumento a dicembre

    (Teleborsa) – Aumentano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di dicembre 2024. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 3,8% su base annua, contro il +3,8% rivisto del mese precedente. Le attese erano per una crescita più del 3,8%. Su base mensile, i prezzi all’industria hanno registrato un aumento dello 0,3% dopo il +0,4% rivisto del mese precedente, risultando inferiori alle attese che indicavano una variazione del +0,4%. I prezzi import hanno segnato un calo dello 0,9% su base mensile e del 3,3% su base tendenziale. I prezzi export sono scesi dello 0,2% su base mensile e sono aumentati dello 0,7% su base annuale. LEGGI TUTTO

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    Conafi verso delisting per ridurre i costi. Prevede perdite fino al 2028

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Conafi, holding quotata su Euronext Milan e attiva nell’intermediazione finanziaria e negli NPL, ha deliberato di dare mandato al Presidente Andrea Dalla Chiara di convocare l’Assemblea straordinaria per deliberare in merito alla proposta di trasformazione da società per azioni in società a responsabilità limitata, con contestuale adozione di un nuovo statuto sociale e conseguente revoca dalle negoziazioni a Piazza Affari.Si prevede che l’Assemblea straordinaria degli azionisti verrà convocata per il giorno 20 febbraio 2025 in unica convocazione.La società sostiene che il delisting garantirebbe “una concreta razionalizzazione dei costi, una maggiore flessibilità operativa e una rilevante semplificazione organizzativa”. Nel corso degli ultimi anni, la società – holding di partecipazioni i cui risultati economici e le cui risorse finanziarie dipendono prevalentemente dalla distribuzione di dividendi da parte delle partecipate – non ha registrato significativi sviluppi nelle proprie performance economiche e finanziarie. Il risultato di esercizio delle proprie partecipate ISCC Finteche Prestitò negli ultimi tre esercizi è stato prevalentemente negativo e, conseguentemente, in tale periodo le stesse non hanno proceduto alla distribuzione di dividendi.La società, con il supporto di KPMG Advisory, ha predisposto un piano pluriennale relativo agli esercizi 2024-2028 per valutare la sostenibilità delle proprie attività. Dal piano emerge che, in assenza di interventi, Conafi prevede di registrare perdite nei prossimi quattro esercizi sociali. Inoltre, sussiste il rischio che, con l’esercizio 2028, le consistenze patrimoniali e finanziarie vengano sostanzialmente meno. Conafi ha chiuso l’ultimo bilancio in utile nel 2018.Il socio di controllo Nusia – titolare, direttamente e indirettamente, per il tramite di Alite, di complessive 23.859.212 azioni, pari al 64,59% del capitale sociale e al 74,09% dei diritti di voto – ha già manifestato al Consiglio di Amministrazione il proprio supporto all’operazione di trasformazione. LEGGI TUTTO

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    Fed, Williams: ci vorrà ancora tempo prima di raggiungere obiettivo di inflazione

    (Teleborsa) – “Il processo di disinflazione è ancora in corso. Ma non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo del 2 percento e ci vorrà ancora tempo prima che possiamo raggiungerlo in modo duraturo”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams, ad un evento in Connecticut.Williams ha sottolineato che “l’economia è in una posizione molto buona ed è tornata in equilibrio, così come i rischi per i due lati del nostro mandato di massima occupazione e stabilità dei prezzi”.”C’è ancora del lavoro da fare”, ha evidenziato il banchiere centrale, aggiungendo che “mentre mi aspetto che la disinflazione progredisca, ci vorrà tempo e il processo potrebbe essere discontinuo. La politica monetaria è ben posizionata per mantenere in equilibrio i rischi per i nostri obiettivi”.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Gaza, accordo sul cessate il fuoco

    (Teleborsa) – A 15 mesi dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas è stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Gaza. L’accordo non è stato ancora annunciato formalmente ma sono arrivate già conferme da diverse parti coinvolte nei negoziati: secondo quanto riporta Reuters dovrebbe prevedere una prima fase di sei settimane – che dovrebbe iniziare immediatamente secondo le fonti alla Casa Bianca del New York Times – con il graduale ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e il rilascio di 33 ostaggi detenuti da Hamas in cambio dei prigionieri palestinesi detenuti da Israele (fino a 1.650 secondo quanto riporta Al Arabiya).Una seconda fase si dovrebbe aprire entro il 16° giorno dall’inizio della prima fase con il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti, un cessate il fuoco permanente e il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza. Una terza fase riguarderà invece il rientro di tutti i cadaveri rimasti e l’inizio della ricostruzione di Gaza sotto la supervisione di Egitto, Qatar e Nazioni Unite. Hamas ha dichiarato a Reuters che la sua delegazione ha consegnato ai mediatori la propria approvazione per l’accordo di cessate il fuoco e la restituzione degli ostaggi. Il portavoce del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, Omer Dostri, ha però dichiarato che “le notizie sul ritiro dall’asse Filadelfia sono una completa menzogna. Il primo ministro non ha rinunciato ad un millimetro del controllo israeliano sul corridio Filadelfia”. LEGGI TUTTO