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    “Leoni d’Oro” in ambito pubblicitario: l’agenzia Agrelli&Basta unica premiata per il Sud Italia

    (Teleborsa) – Ci sono pubblicità che emozionano, specie quando si tratta di cibo, bevande, temi green. Quasi sempre dietro c’è l’industria creativa milanese a fare da padrona con i più importanti uffici marketing e big agency italiane in una sfida creativa all’ultimo spot o all’ultima pagina pubblicitaria. Stavolta è l’eccellenza campana a farsi notare, con una piccola agenzia, Agrelli&Basta che ha vinto il Leone d’Oro al Media Key Venice Award 2025 nella sezione “Press” (campagne pubblicitarie su carta stampata) per la creatività multi-soggetto realizzata per La Doria, azienda di Angri in provincia di Salerno, il primo produttore europeo di pelati, polpa di pomodoro, legumi e sughi pronti nel mercato retail.L’Agenzia di comunicazione con sede principale a Napoli, fondata e diretta dal pubblicitario Claudio Agrelli, è stata l’unica del Sud Italia premiata nel corso della seconda edizione dell’evento che intende celebrare le migliori campagne di comunicazione e marketing nei settori “Food&Beverage” e “Sustainability&Green”. L’advertising private label della Doria è sfilata sotto i riflettori insieme alle campagne di Red Bull, Tavernello, Conad, Tic Tac Ferrero, Beretta, Nespresso, Jagermeister e Lavazza, anch’esse premiate nel corso della serata.La kermesse organizzata da Media Key ha di fatto riportato a Venezia l’Award della Comunicazione già presente nella città lagunare dal 1954 poi trasferitosi a Cannes dal 1983. Si tratta di una delle migliori organizzazioni italiane nel settore, rappresentando un punto di riferimento per chi opera nella pubblicità e nella comunicazione d’impresa.La cerimonia di premiazione dell’edizione 2025 si è svolta lunedì 10 febbraio nel palazzo storico della Scuola Grande San Giovanni Evangelista, alla presenza di esperti del settore, agenzie creative, case di produzione audio e aziende private. La giuria ha premiato le campagne che si sono distinte per l’originalità dell’idea creativa, l’efficacia della strategia di comunicazione e la capacità di coinvolgere il pubblico in modo innovativo.”Essere stati a Venezia in un contesto così importante – ha dichiarato Agrelli – ci rende oltre che orgogliosi anche motivati: ormai i brand hanno capito che non è la dimensione dell’Agenzia a fare la differenza, ma basta un team preparato che sappia comprendere appieno le esigenze di comunicazione del Cliente. Certo, ciò rende più complesso scegliere l’Agenzia, specie in un mercato così prolifero di startup. Noi siamo nati nel 2002 anticipando il concetto di ‘atelier’ della comunicazione, la nostra crescita infatti è verticale più che orizzontale: siamo sempre più specializzati e possiamo diventare una certezza per manager che vogliano raggiungere risultati significativi con budget accettabili per attività di branding distintive”. LEGGI TUTTO

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    Intecs: al via nuova governance e organizzazione dei settori di business

    (Teleborsa) – Intecs, società ingegneristica hightech, annuncia una nuova organizzazione e la razionalizzazione di tutte le sue attività focalizzate sui settori Aerospazio, Difesa, Rail, Trasporti, Smart system e Fintech e un nuovo assetto di governance. Il CdA della Società basata a Roma ha deliberato infatti di avviare il processo che porterà alla riorganizzazione delle attività in tre macro-divisioni. Il direttore generale Massimo Mannori, nominato ad ottobre dello scorso anno, che ne ha la responsabilità ne ha presentato il piano.L’operazione, coerente con gli obiettivi strategici del piano 2025-2028, consente un’ulteriore semplificazione della struttura operativa di Intecs e allinea la struttura del business alle best practice di settore. Il CdA ha inoltre deliberato che il presidente esecutivo Giuseppe Ciongoli assumerà anche tutte le deleghe in funzione di amministratore delegato. Annalisa Franciosi che nella stessa sede ha presentato le sue dimissioni da Consigliere delegato della società manterrà l’incarico di CFO.”Sono estremamente lieto di godere della fiducia degli azionisti di Intecs, condizione necessaria per condurre l’azienda lungo un percorso di crescita sostenibile, grazie allo sviluppo di nuovi prodotti, al consolidamento economico finanziario e all’incremento del portafoglio ordini” ha dichiarato Ciongoli.”Il focus dell’azienda – ha sottolineato Mannori – è sempre stato e rimarrà l’alta tecnologia: oggi con la nuova organizzazione vogliamo far evolvere Intecs trasformandola da azienda di servizi in un’azienda di engineering sempre più focalizzata sui prodotti, dai quali arriverà gran parte del fatturato. Siamo assolutamente confidenti che anche grazie al nuovo assetto organizzativo e di governance avremo una robusta crescita del business e della nostra società”. LEGGI TUTTO

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    Milleproroghe, AIGA: soddisfazione per approvazione emendamento “Cassazionisti”

    (Teleborsa) – L’Associazione Italiana Giovani Avvocati esprime grande soddisfazione per l’approvazione al Senato della Repubblica dell’emendamento al “Milleproroghe” per l’abilitazione dinnanzi alle giurisdizioni superiori, fortemente voluto dalla nostra Associazione. Con l’emendamento “Cassazionisti” viene prorogato di un ulteriore anno il regime transitorio per l’iscrizione nell’Albo speciale per il patrocinio avanti alle giurisdizioni superiori, consentendo così di ottenere il titolo di “Cassazionista”a coloro che matureranno il requisito dei dodici anni di iscrizione entro il 2 febbraio 2026.”L’approvazione della proroga – afferma il presidente nazionale dell’Aiga, Carlo Foglieni – permetterà a tanti colleghi e colleghe di completare il proprio percorso professionale, frutto di sacrifici e passione. AIGA rivolge un particolare ringraziamento a tutte le forze politiche che si sono ancora una volta dimostrate disponibili all’ascolto ed al dialogo, in maniera trasversale, mostrando nuovamente attenzione ed interesse alle esigenze della giovane avvocatura di oggi e di domani”. LEGGI TUTTO

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    Corte Conti, Carlino: “Garantire riequilibrio conti e rientro rapporto debito-PIL”

    (Teleborsa) – “Oltre ventunomila sono stati i complessi provvedimenti delle amministrazioni centrali esaminati nel 2024, di cui circa milleseicento relativi al PNRR”. Lo ha riferito il presidente della Corte dei conti Guido Carlino, durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2025. “Nonostante l’incremento degli atti pervenuti al controllo – ha sottolineato – il tempo medio impiegato per il relativo esame è stato pari a circa ventidue giorni, ben al di sotto dei sessanta previsti dalla legge”.”In un contesto caratterizzato da ampi e delicati confronti politico-economici a livello globale e interno, l’incerta evoluzione del quadro macroeconomico e l’incalzare di emergenze geopolitiche richiamano la necessità di rispondere, con tempestività, alle sfide sul fronte dell’economia e della gestione dei conti pubblici”, ha proseguito.”Eventuali modifiche al regime della responsabilità erariale dovrebbero sempre rispettare un approccio misurato, limitando la portata delle esclusioni di responsabilità a contesti straordinari e ben definiti, come ha ribadito di recente la Corte Costituzionale”. Carlino ha sottolineato che “la responsabilità amministrativa e il suo Giudice naturale, che è la Corte dei conti, assicurano al pubblico dipendente un regime speciale che già tiene conto del giusto bilanciamento tra la responsabilità e le esigenze di celerità ed efficienza dell’azione amministrativa attraverso la valutazione, pur in presenza di un danno risarcibile, dei vantaggi conseguiti dalla comunità amministrata e l’esercizio di un ampio potere riduttivo dell’addebito”La Corte dei conti “costituisce una salda rete di protezione per le risorse pubbliche, necessarie anche per garantire i diritti sociali che caratterizzano lo Stato democratico disegnato dalla Costituzione” ed “è il cuore della legalità finanziaria”. “Essa vigila sulla puntuale destinazione delle risorse pubbliche e su chi ha la responsabilità di amministrarle – ha aggiunto – Si tratta di un ruolo cruciale per la democrazia, ampiamente delineato dalla Corte costituzionale in numerose pronunce””È importante segnalare, anche per contrastare una narrazione non corretta, che nel 2024 è assai significativo, e in crescita sul 2023, il dato delle somme recuperate all’erario, che si attesta a 133.013.470,96 euro (di cui 79.389.633,92 derivanti da sentenze di condanna, più del doppio rispetto ai 36.417.641,10 del 2023). Nel quinquennio 2020/2024 le somme recuperate ammontano complessivamente a 407.682.310,83 euro”, ha evidenziato il procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, nel suo intervento per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2025. “È bene ricordare – ha continuato Silvestri – che l’esecuzione delle sentenze di condanna è di competenza delle Amministrazioni danneggiate. In questo contesto, negli anni, la figura del pubblico ministero ha accresciuto la propria rilevanza affiancando le Amministrazioni pubbliche, titolari del credito, con l’utilizzo di poteri di impulso, monitoraggio e controllo che si sono rivelati particolarmente utili soprattutto nei casi di debitore incapiente”. Il Procuratore generale ha sottolineato che “i 47.843.992,66 euro recuperati prima della citazione a giudizio consentono di affermare la sostanziale bontà dell’operato degli uffici di Procura regionale, che si traduce in provvedimenti sempre più ben motivati e suffragati da idoneo compendio probatorio”.”Auspico che il Parlamento possa ancora valutare positivamente alcune istanze, relative sia al merito che al metodo di approvazione della riforma, già delineate dalle Sezioni Riunite, e riprese anche in sede di audizione dinanzi alle commissioni parlamentari, formulate con l’unico intento di pervenire a un testo che consenta alla Corte il pieno esercizio delle sue prerogative”, ha detto Silvestri. “In questo senso – ha aggiunto – e con l’intento di trovare il giusto equilibrio tra diverse esigenze, proprio dinanzi alle commissioni parlamentari, ho ribadito che il rafforzamento dei poteri di coordinamento del Procuratore generale, previsti dall’art. 12 del codice di giustizia contabile nei confronti dei Procuratori regionali, non può essere perseguito a scapito del principio di indipendenza sancito dall’art. 108 della Costituzione” LEGGI TUTTO

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    Borse europee toniche. Milano inclusa

    (Teleborsa) – Bilancio positivo per i mercati finanziari del Vecchio Continente. Gli acquisti diffusi interessano anche il FTSE MIB che si muove sulla stessa onda rialzista degli altri listini di Eurolandia.Gli investitori guardano alle mosse del presidente americano, Donald Trump, in tema di dazi. Se da un lato, l’annuncio di tariffe in vigore non prima di aprile, lascia sperare in negoziati che potrebbero attenuare il loro l’impatto, dall’altro le dichiarazioni del tycoon sul piano commerciale di alleati “peggio dei nostri nemici” con chiaro riferimento all’Unione europea “non ci tratta bene” lascia presagire dazi severi contro l’UE, oltre ai cosiddetti ‘dazi reciproci’.Sul fronte societario, riflettori accesi su Unipol e Moncler che hanno alzato il velo sui conti. Realizzi su TIM.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,047. L’Oro mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,29%. Seduta in frazionale ribasso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che lascia, per ora, sul parterre lo 0,05%.In deciso rialzo lo spread, che si posiziona a +109 punti base, con un forte incremento di 6 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 3,50%.Tra le principali Borse europee sottotono Francoforte che mostra una limatura dello 0,28%, deludente Londra, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, e resistente Parigi, che segna un piccolo aumento dello 0,42%. Lieve aumento per la Borsa Milanese, con il FTSE MIB che sale dello 0,30% a 38.023 punti; sulla stessa linea, lieve aumento per il FTSE Italia All-Share, che si porta a 40.335 punti.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, denaro su Leonardo, che registra un rialzo dell’1,73%.Bilancio decisamente positivo per Buzzi, che vanta un progresso dell’1,71%.Buona performance per Unicredit, che cresce dell’1,55%.STMicroelectronics avanza dell’1,42%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Telecom Italia, che continua la seduta con -5,98%.Seduta negativa per Moncler, che mostra una perdita dell’1,73%.Sotto pressione Recordati, che accusa un calo dell’1,56%.Fiacca Inwit, che mostra un piccolo decremento dell’1,23%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Ariston Holding (+8,24%), Carel Industries (+3,29%), Ferragamo (+2,67%) e Tinexta (+2,65%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Banco di Desio e della Brianza, che ottiene -3,03%.Discesa modesta per Moltiply Group, che cede un piccolo -0,95%. LEGGI TUTTO

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    Olidata all’università “La Sapienza” per incontrare i giovani

    (Teleborsa) – Olidata partecipa all’Industrial Liaison Program Day 2025 – Data Science dell’Università La Sapienza, in programma il 14 febbraio. Un momento di confronto tra giovani studenti, aziende e istituzioni. Olidata ha deciso di aderire per incontrare ragazze e ragazzi, raccogliere curricula e poter scovare i nuovi talenti da assumere. Il Gruppo, infatti, che nell’ultimo biennio ha assunto circa 100 persone, oggi vanta 250 dipendenti con un’età media di 40 anni. Alla costante ricerca di personale, soprattutto giovani, che possono così confrontarsi con una realtà dinamica e innovativa.In quest’occasione, il focus sarà incentrato alla ricerca di figure in grado di sviluppare strategie per l’analisi dei dati, preparare i dati per l’analisi ed analizzarli.Il rapporto con il mondo accademico è uno dei focus chiave per Olidata, che investe continuamente in formazione per i giovani assunti. Coaching costante e sistemi di welfare studiati ad hoc, sono tra i pilastri della strategia che il Gruppo mette in campo per mantenere i talenti una volta assunti.”Dalla collaborazione con le università ed il confronto con gli studenti, possono nascere importanti sinergie. L’iniziativa in collaborazione con La Sapienza ed i principali player del settore IT rappresenta un’opportunità per i giovani di entrare in contatto diretto con il mondo del lavoro, al contempo per noi è una grande occasione di conoscere quelli che saranno i professionisti del domani. Puntiamo a crescere nel settore dei servizi, selezionando nuove risorse per implementare il nostro team” afferma Claudia Quadrino, AD Olidata. LEGGI TUTTO

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    Euronext: utile 2024 sale a 585 milioni (+14%), ricavi (+10,3%)

    (Teleborsa) – L’operatore di borsa paneuropeo Euronext ha registrato un aumento del 14% dell’utile netto, nel 2024, a 585,6 milioni di euro. I ricavi sono aumentati del 10,3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,626 miliardi di euro. I ricavi da trading, l’attività principale di Euronext, sono aumentati del 14,2% a 559,4 milioni di euro. L’operatore di borsa proporrà un dividendo di 292,8 milioni di euro all’Assemblea generale annuale del 2025, con un aumento del 14% rispetto al 2023.”Nel 2024 Euronext ha raggiunto diverse tappe fondamentali che ci hanno permesso di estendere la nostra presenza lungo l’intera catena del valore dei mercati dei capitali, completando l’integrazione del gruppo Borsa Italiana’, ha dichiarato Stephane Boujnah, presidente e amministratore delegato del gruppo. “Nel 2025, stiamo costruendo le basi per raggiungere i nostri obiettivi di crescita per il 2027”, ha aggiunto il top manager. Euronext, che lo scorso novembre ha presentato il suo piano strategico per il 2027, il mese scorso ha annunciato l’acquisizione di Nordic power futures, il mercato comune dell’elettricità dei Paesi nordici. “Questa aggiunta contribuirà in modo significativo alla crescita del nostro trading FICC [obbligazioni, valute e materie prime] e della nostra attività di compensazione”, ha dichiarato Stéphane Boujnah. LEGGI TUTTO

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    Banche centrali: ognuna per la sua strada? Intanto l’inflazione USA torna al 3%

    (Teleborsa) – L’inflazione statunitense uscita questa settimana ha superato di gran lunga le aspettative, spingendo il mercato a rivalutare drasticamente la prospettiva di tagli dei tassi, mentre già in precedenza il presidente della Fed aveva detto che non c’è bisogno di avere fretta di modificare la posizione di politica monetaria. In tutto ciò, i potenziali dazi della nuova amministrazione statunitense aggiungono un rischio al rialzo all’inflazione nei prossimi trimestri. Nonostante la cautela della Fed, altre banche centrali stanno procedendo con i tagli dei tassi, per una situazione economica meno florida di quella statunitense e per i timori che le tensioni commerciali avranno un peso sulla crescita globale.I nuovi dati e le implicazioni per la FedI prezzi al consumo degli Stati Uniti sono aumentati a gennaio 2025 dello 0,5% rispetto al mese precedente, spingendo l’aumento annuale fino alla soglia psicologicamente impegnativa del 3%. Il presidente Powell l’ha liquidato come un semplice numero, ma in realtà un’intera serie di letture dell’inflazione è stata aumento di recente: non in un modo drammatico come nel periodo post-pandemia, ma comunque in modo frustrante e ostinato.”Non si può fare a meno di notare che si tratta di un report pesante e che, con la sensazione che le potenziali tariffe doganali comportino un rischio al rialzo per l’inflazione, il mercato è comprensibilmente dell’idea che la Federal Reserve troverà difficile giustificare tagli dei tassi nel prossimo futuro”, ha commentato James Knightley, Chief International Economist di ING.Un dato interessante è che la scorsa settimana i mercati stavano scontando una probabilità del 10% di tassi di interesse più alti entro la fine del 2025. Mercoledì, questa cifra è salita più vicina al 20%, secondo il FedWatch del CME. Inoltre, le aspettative di inflazione stanno aumentando: il sondaggio sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan pubblicato venerdì scorso ha mostrato che l’aumento previsto dei prezzi nel prossimo anno è balzato al 4,3% a febbraio, rispetto al 3,3% di gennaio.Il nodo del tasso neutraleCon le maggiori banche centrali che hanno tagliato i tassi varie volte in questo ciclo, è tornata alla ribalta in questi giorni la discussione sul tasso di interesse neutrale, ovvero un livello del costo del denaro che non è né espansivo né restrittivo. Il 7 febbraio la Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato il suo atteso studio sul tasso di interesse neutrale, affermando che resta nella forchetta compresa fra l’1,75% e il 2,25%. Lo comunica in uno studio che sarà contenuto nel primo Bollettino economico dell’anno. Gli autori del rapporto hanno comunque sottolineato che le stime del tasso di interesse naturale forniscono informazioni complementari per le decisioni di politica monetaria e aiutano la comunicazione sulla posizione della politica monetaria, ma non possono essere viste come un indicatore meccanico della politica monetaria appropriata in qualsiasi momento.Pochi giorni dopo, il 12 febbraio, il residente della Bundesbank Joachim Nagel ha affermato che la BCE dovrebbe allentare gradualmente la politica e non puntare a un tasso di interesse neutrale, in quanto difficile da definire. Nagel, come molti dei suoi colleghi, ha minimizzato il tasso neutrale, chiamato anche “r-star” nel gergo delle banche centrali, sostenendo che non è molto utile data l’incertezza sul suo livello esatto. “Quanto più ci avviciniamo al tasso neutrale, tanto più diventa appropriato adottare un approccio graduale – ha affermato in un discorso a Londra – I limiti del concetto sono anche chiari: sarebbe rischioso basare le decisioni principalmente su stime r-star”.Durante la sua attesa audizione al Congresso, il presidente della Federal Reserve ha invece affermato che “il tasso di interesse neutrale era molto molto basso prima della pandemia, ma ora penso che sia aumentato in modo significativo”. A una domanda sui movimenti dei tassi che si osservano sul mercato, Jerome Powell ha detto: “Non possiamo controllare i tassi a lungo termine, dipendono dalla domanda e dall’offerta sul mercato obbligazionario. Noi abbiamo una qualche influenza, ma non tanta”.Le altre banche centraliGiovedì 13 febbraio, la banca centrale filippina ha inaspettatamente mantenuto stabile il suo tasso di interesse chiave, citando le incertezze sulle politiche commerciali globali, ma affermando di rimanere in un ciclo di allentamento, con tagli dei tassi di almeno 50 punti base ancora probabili quest’anno.Venerdì 7 febbraio, la Reserve Bank of India ha tagliato il suo tasso di interesse chiave per la prima volta in quasi cinque anni, mentre cerca di dare una spinta ad un’economia poco brillante e vede l’inflazione rallentare verso il suo obiettivo del 4%. In particolare, il tasso chiave è stato diminuito di 25 punti base al 6,25%, dopo essere stato invariato per undici riunioni politiche consecutive.Giovedì 6 febbraio, la Banca del Messico ha abbassato il suo tasso di interesse di riferimento di 50 punti base, affermando che potrebbe tagliare di una grandezza simile in futuro man mano che l’inflazione si raffredda e dopo che l’economia si è leggermente contratta alla fine dell’anno scorso.Sempre giovedì 6 febbraio, la Banca d’Inghilterra ha abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,50%, come ampiamente previsto. Allo stesso tempo, la BoE ha dato una svolta accomodante alla sua guidance, poiché due membri hanno votato per un taglio più ampio di 50 punti base e hanno abbassato le loro proiezioni di crescita. LEGGI TUTTO