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    Piaggio, S&P peggiora outlook a “stabile” per ritardo del deleveraging

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il rating “BB-” su Piaggio, produttore italiano di veicoli quotato su Euronext Milan, peggiorando l’outlook da “positivo” a “stabile” a causa del ritardo del deleveraging.L’agenzia di rating afferma che Piaggio ha ottenuto risultati inferiori alle aspettative di deleveraging, in gran parte a causa di venti contrari del mercato che hanno avuto un impatto negativo sui suoi ricavi e sull’EBITDA. Ora prevede che i ricavi di Piaggio scenderanno del 15% quest’anno a circa 1,7 miliardi di euro dai 2,0 miliardi di euro del 2023 e che si riprenderanno solo leggermente nel 2025, fino al 4%. Nonostante una resilienza della redditività migliore del previsto, con un margine EBITDA rettificato previsto al 14,3% nel 2024 e al 14,7% nel 2025, in aumento rispetto al 13,9% nel 2023 e al 12,3% nel 2022, viene stimato che l’EBITDA assoluto rimarrà al di sotto dei livelli del 2023 (277 milioni di euro) nei prossimi due anni.S&P prevede che questo, unito al flusso di cassa discrezionale limitato dovuto ai continui pagamenti di dividendi considerevoli, si tradurrà in adjusted funds from operations (FFO) to debt in calo al 26% nel 2024 dal 31% a fine anno 2023, e che rimarrà al di sotto del 30% anche nel 2025. LEGGI TUTTO

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    OPA Comal, assunti impegni di adesione per 12,99% del capitale

    (Teleborsa) – Con riguarda all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitariaannunciata da Duferco sulle azioni Comal, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare, sono stati resi noti impegni di adesione per complessive 1.700.742 azioni, rappresentative del 12,99% del capitale sociale.Gli azionisti di Comal che hanno assunto separati impegni ad aderire all’OPA sono: Sam S.r.l. – società controllata da Barbara Paolini, Amministratore di Comal – si è impegnata ad aderire con tutte le proprie 556.000 azioni, rappresentative del 4,25% del capitale; Savio Consulting S.r.l. – società controllata da Guido Paolini, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Comal – con tutte le proprie 696.992 azioni, rappresentative del 5,32% del capitale; Vifran S.r.l. – società controllata da Francesco Vitale, Amministratore di Comal – con tutte le proprie 121.525 Azioni, rappresentative del 0,93%% del capitale; Teamlab S.r.l. – società controllata da Francesco Campisi, familiare dell’Amministratore Alessandro Campisi – con tutte le proprie 326.225 azioni, rappresentative del 2,49%% del capitale.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Italmobiliare, Morgan Stanley ha quota potenziale del 7,404%

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha una quota potenziale pari al 7,404% nel capitale di Italmobiliare, holding di partecipazioni quotata su Euronext STAR Milan e il cui controllo fa capo alla famiglia Pesenti. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 13 dicembre 2024.In particolare, il 6,433% sono diritti di voto riferibili ad azioni, mentre lo 0,971% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza e con possibilità di restituzione in qualsiasi momento a discrezione del prestatore.La partecipazione è detenuta tramite le società controllate Morgan Stanley & Co. International PLC (7,402%), Prime Dealer Services Corp. e Morgan Stanley & CO. LLC.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Bankitalia mantiene pari allo zero il coefficiente della riserva di capitale anticiclica

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia considera il coefficiente della riserva di capitale anticiclica in vigore per il trimestre corrente, pari allo zero per cento, appropriato al contesto macrofinanziario attuale.Nel terzo trimestre del 2024 lo scostamento del rapporto tra credito totale e PIL dal suo trend di lungo periodo (credit-to-GDP gap) è risultato negativo per circa tredici punti percentuali se calcolato in base alla metodologia sviluppata dalla Banca d’Italia. Indicazioni analoghe provengono dal rapporto tra credito bancario e PIL.La dinamica del credito al settore privato resta debole. L’incidenza del complesso dei finanziamenti deteriorati rimane su livelli storicamente bassi; il tasso di disoccupazione è ulteriormente diminuito. Nel secondo trimestre del 2024 i prezzi delle abitazioni in termini reali sono aumentati rispetto al trimestre precedente. LEGGI TUTTO

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    Amundi SGR, Cinzia Tagliabue nuova AD. Per Gabriele Tavazzani nuovo incarico

    (Teleborsa) – Amundi, primo asset manager europeo fra i primi 10 operatori a livello mondiale e leader europeo degli ETF, ha annunciato la nomina di Cinzia Tagliabue ad Amministratore Delegato di Amundi SGR, mentre Gabriele Tavazzani (che ricopriva il ruolo) viene nominato Head of Business Development Joint-Ventures del gruppo Amundi.Tagliabue, anche membro del Comitato di Direzione Generale di Amundi, è stata Head of International Partner Networks dal 2022. In precedenza è stata Deputy Head della divisione Partner Networks di Amundi e membro del Comitato di Direzione Generale dal 2020, nonché CEO di Amundi in Italia dal 2017. È entrata in Pioneer Investments nel 2001 come CEO per l’Italia e responsabile per l’Europa occidentale e l’America Latina. Ha maturato oltre 30 anni di esperienza nei servizi finanziari con UniCredit, concentrandosi sia sugli investimenti che sulla distribuzione.Gabriele Tavazzani, anche membro del Comitato Esecutivo di Amundi, è stato Amministratore delegato di Amundi SGR dal 2022. È stato anche Amministratore delegato di Amundi Austria GmbH dal 2020 al 2022, dopo aver ricoperto il ruolo di Vice Amministratore delegato dal 2018. Prima di entrare in Amundi Austria GmbH, Gabriele è stato Amministratore Delegato, Presidente del Consiglio di Gestione e CIO di Amundi Polska TFI S.A. in Polonia dal 2015. In precedenza, Gabriele è stato Condirettore Generale e Responsabile Vendite e Marketing di Amundi SGR dal 2009. Gabriele lavora nel Gruppo Crédit Agricole dal 1996 e vanta oltre 25 anni di esperienza nel settore finanziario, maturata sia in Italia che a livello internazionale. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Norges Bank ha una partecipazione del 3,565%

    (Teleborsa) – Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha una partecipazione pari al 3,565% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 17 dicembre 2024.Il 16 dicembre Norges Bank era scesa al 2,643%, rispetto al 3,597% del 13 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Più di 230mila over 60 continuano a lavorare”

    (Teleborsa) – Ridurre l’età media dei docenti italiani e del personale scolastico è un obiettivo imprescindibile: bisogna andare in pensione a 60 anni, con riscatto gratuito della laurea, e non certo come adesso che si può lasciare il lavoro quasi a 70. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato autonomo Anief. Per Pacifico “è necessario attuare l’anticipo pensionistico nella scuola, perché è impensabile non riconoscere la presenza dell’elevato burnout per chi lavora negli istituti scolastici derivante dallo stress da lavoro correlato”.Il sindacalista invita quindi il personale interessato e i cittadini che vogliono il bene della scuola e del suo personale, in primis degli studenti, a sottoscrive la petizione online attraverso la quale per il personale che lavora negli istituti scolastici si chiede il pensionamento a 60 anni e il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria: in poche settimane la petizione ha raccolto oltre 75 mila adesioni. “Abbiamo visto – dichiara Pacifico – che ci sono delle norme che permettono al personale delle Forze armate di poter andare in pensione a 59 anni col massimo contributivo e non si comprende perché, invece, a scuola, dobbiamo avere più di 230mila over 60 che continuano a lavorare, aumentando quel gap generazionale tra alunni rispetto agli insegnanti e al personale scolastico. È evidente che bisogna riconoscere che, anche nella scuola, sia opportuno lasciare il lavoro a 60 anni e col massimo contributivo, come avveniva prima”.Secondo il leader dell’Anief “sarebbe un segno di riconoscimento per il personale scolastico, unitamente al fatto che per gli ufficiali dell’esercito è previsto ancora oggi il riscatto gratuito degli anni di formazione della laurea come avviene anche in Germania. Anche in questo caso – continua Pacifico – si comprende perché nella scuola bisogna pagare più di 7-8 mila euro per ogni anno di riscatto di un titolo, che poi serve per accedere alla formazione”. La gratuità del riconoscimento ai fini previdenziali – sottolinea il leader dell’Anief – “permetterebbe anche di poter aumentare il numero dei laureati e sarebbe anche un’importate misura di valorizzazione della laurea, in un Paese dove purtroppo da 15 anni si registrano sempre meno studenti che concludono l’Università. Questa proposta, tra l’altro, era stata già avanzata dall’ex presidente dell’Inps Raffale Tridico”.Il presidente Anief ha calcolato che per questa operazione “ci vogliono risorse per almeno un miliardo e mezzo di euro, ma è un investimento anche nei confronti delle giovani generazioni e, soprattutto, per il personale scolastico, che è deputato a costruire una società più giusta e più equa. È importante quindi valorizzare il personale”, conclude Pacifico, ricordando proprio che il sindacato “ha lanciato una petizione che ha raccolto in un mese più di 75mila firme per convincere il decisore politico a valorizzare chi lavora nella scuola”. LEGGI TUTTO

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    Migrazioni, Mediobanca: politiche di integrazioni generano crescita economica

    (Teleborsa) – Una ricerca dell’Area Studi Mediobanca sugli impatti economici delle migrazioni ha rilevato che le politiche di integrazione generano crescita economica, ma richiedono investimenti di lungo periodo che possono recare un beneficio economico contrastando il calo demografico e di produttivita’, uno dei principali nodi con cui il nostro Paese si confronta da ormai molti anni. Lo studio è stato presentata in occasione della prima Mediobanca CSR Conference ‘Migrazioni e inclusione, l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati’. Non mancano nel panorama internazionale modelli virtuosi, sottolinea lo studio. I Paesi europei che hanno ottenuto maggiori vantaggi economici dall’integrazione dei rifugiati sono quelli del Nord Europa, dalla Germania alla Danimarca fino alla penisola scandinava. Il “modello svedese”, in particolare, mette in campo avanzate politiche di integrazione che si completano con strutturate iniziative di partecipazione al mondo del lavoro di giovani e donne. Fuori dall’Europa, un altro Paese dotato di piani di accoglienza efficaci è il Canada. Secondo la ricerca, se la Ue adottasse una combinazione delle politiche di integrazione di Svezia e Canada riuscirebbe a conseguire al 2060 un miglioramento dei propri indici di dipendenza, che esprimono la gravità dello squilibrio demografico, prossimo al 20%. In particolare, l’adozione per l’Italia di un mix di politiche virtuose, ispirate ai modelli svedese e canadese, consentirebbe di abbattere al 2060 l’indice di dipendenza italiano in misura superiore al 40%, vincendo tutti i venti contrari della demografia. LEGGI TUTTO