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    Fs Italiane, Pnrr: conclusi gli interventi di RFI in dieci stazioni ferroviarie al sud

    (Teleborsa) – Dieci stazioni ferroviarie al Sud riqualificate grazie agli interventi di RFI (Gruppo FS Italiane) previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si sono conclusi, nel rispetto dei tempi, i lavori di ammodernamento delle prime dieci stazioni ferroviarie nel Mezzogiorno. I lavori, finanziati con circa 50 milioni di euro, hanno riguardato la riqualificazione e il miglioramento dell’accessibilità delle stazioni, con l’obiettivo di incrementare la qualità dei servizi e il comfort per i viaggiatori, in linea con le normative e i regolamenti europei in materia.Le dieci stazioni interessate dagli interventi sono: in Abruzzo Vasto San Salvo; in Calabria Scalea – San Domenica Talao e Vibo Valentia – Pizzo; in Campania Falciano-Mondragone-Carinola e Sapri; in Puglia Giovinazzo e San Severo; in Sardegna Macomer e Oristano; in Sicilia Milazzo. Gli interventi hanno interessato sia gli spazi interni sia quelli esterni delle stazioni, migliorando l’accessibilità per i viaggiatori, la qualità dei servizi offerti, il comfort e la sicurezza delle aree pubbliche. In totale, sono stati coinvolti 20 Raggruppamenti Temporanei di Imprese per l’esecuzione dei lavori.I lavori proseguono ora sulle restanti 20 stazioni e sugli otto hub ferroviari del Sud Italia (Villa San Giovanni, Messina Centrale-Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari, Taranto, Lecce e le stazioni della Linea 2 della metropolitana di Napoli), con completamento previsto entro il 2026. Questi interventi sono parte integrante del piano del Gruppo FS Italiane per migliorare l’accessibilità, modernizzare le infrastrutture ferroviarie e contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese. LEGGI TUTTO

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    Cartelle fiscali pagabili in più rate dal 2025: 84 rate anche senza dichiarazione crisi

    (Teleborsa) – Dal 2025 sarà possibile pagare le cartelle fiscali in più rate: al beneficio avranno accesso tutti, contribuenti e imprenditori, anche quelli che non dichiarano lo stato di difficoltà dell’azienda, purché il debito sia inferiore ai 120mila euro. E’ quanto annunciato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo in merito al decreto che che disciplina le rateazioni con l’agente della riscossione dal 2025.Il nuovo piano di rateizzazione previsto dal decreto prevede: 84 rate mensili per domande presentate negli anni 2025 e 2026; 96 rate mensili per domande presentate negli anni 2027 e 2028; 108 rate mensili per domande presentate a partire dal 1° gennaio 2029.La “disposizione di salvaguardia” è prevista dall’articolo 6 del decreto, che stabilisce: “per le somme di importo fino a 120.000 euro, se non risulta idoneamente documentata la sussistenza della temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria, l’agente della riscossione concede comunque la dilazione, accordando il numero massimo di rate mensili, in relazione all’anno di presentazione della richiesta”.I contribuenti che decideranno di comprovare lo stato di difficoltà o quelli che hanno un debito superiore a 120 mila euro otterranno una dilazione maggiore per il piano di rientro del debito, fino a un massimo di 120 rate in 10 anni. La presentazione della domanda è rilevante in relazione alla durata massima del piano che è così modulato: da 85 a un massimo di 120 rate per le istanze presentate negli anni 2025 e 2026; da 97 a 120 rate per istanze presentate negli anni 2027 e 2028; da 109 a 120 rate per istanze presentate dal 1° gennaio 2029.Il decreto prevede anche un caso un cui lo “stato di difficoltà” è presunto oggettivamente e riguarda l’ipotesi in cui l’unica unità immobiliare della famiglia o dell’impresa, adibita ad abitazione, a studio o all’attività d’impresa sia diventata inagibile per eventi eccezionali (calamità naturali, incendi o altro). LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo: nel 2024 donati 9,8 milioni di pasti e 600 mila posti letto

    (Teleborsa) – Con il più imponente programma di contrasto alle povertà di un soggetto privato – 1,5 miliardi di euro entro il 2027 –, Intesa Sanpaolo ha deciso la realizzazione di 50 milioni di interventi nell’orizzonte del Piano d’Impresa 2022 – 2025, attraverso l’offerta di pasti, posti letto, farmaci e indumenti a persone in difficoltà su tutto il territorio nazionale. A contrasto della povertà alimentare, la più drammatica, nel 2024 sono stati distribuiti oltre 9,8 milioni di pasti attraverso la collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare su tutto il territorio italiano e con: Fondazione San Patrignano, Dynamo Camp, Fondazione di Comunità di Messina, ACLI, Associazione VIDAS, Cooperativa Semi di Vita, Fondazione Cometa, City Angels. Le iniziative sono nell’ambito di un programma di accoglienza che passa sia dalla distribuzione di cibo a persone in situazione di indigenza, sia al recupero e distribuzione delle eccedenze per ridurre e prevenire la produzione di rifiuti alla fonte.Nel 2024 sono stati offerti circa 600 mila posti letto. Il contributo principale – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – è stato apportato grazie a diverse collaborazioni tra cui Fondazione San Patrignano, Dynamo Camp, Fondazione di Comunità di Messina, City Angels, Associazione VIDAS, Associazione D.i.Re – Donne in Rete contro la Violenza, Casa Betel. Obiettivo è potenziare la mappa dell’accoglienza insieme alle Organizzazioni non profit che da tempo se ne occupano.Per ribadire il diritto alla salute per tutti, anche e soprattutto per chi è costretto a rinunciarvi per motivi economici, nel 2024 grazie all’intervento di Intesa Sanpaolo sono stati distribuiti circa 115 mila farmaci, in particolare attraverso la collaborazione con la Fondazione Banco Farmaceutico. A questo si aggiungerà l’apertura di tre nuovi Ambulatori solidali delle Diocesi della Caritas Italiana in Campania, Puglia e Molise per l’erogazione di servizi sanitari di base gratuiti e l’acquisto di farmaci, materiale medico e apparecchiature diagnostiche in altri Ambulatori esistenti.Attraverso il dialogo con le aziende clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo, – si legge nella nota – è stato possibile distribuire circa 94 mila indumenti durante il 2024 in partnership con Caritas Italiana e alcune aziende clienti della Banca, per il recupero e la distribuzione di eccedenze di produzione.Con il Piano d’Impresa 2022-2025 Intesa Sanpaolo ha consolidato il programma di contrasto alle povertà voluto da Carlo Messina fin dal 2018, costituendo un’Area di Governo dedicata, sotto la responsabilità di Paolo Bonassi e inserita nell’Area Sostenibilità guidata da Paola Angeletti. Secondo un modello operativo consolidato, la Banca mette in relazione soggetti del Terzo Settore, aziende e istituzioni secondo un progetto che si distingue per capacità di individuare il bisogno, programmazione pluriennale, capillarità degli interventi e pluralità dei soggetti coinvolti. LEGGI TUTTO

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    Debito societario da record nel 2024 per 8mila miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Il debito delle aziende nel 2024 ha toccato un nuovo record in prossimità degli 8 trilioni di dollari, cifra superiore al precedente massimo raggiunto nel 2021, beneficiando della forte domanda da parte degli investitori, che ha consentito ai rendimenti di scendere ancor prima dei tagli dei tassi operati dalle banche centrali. E’ quanto riporta l’edizione del weekend del Financial Times sui dati elaborati dal London Stock Exchange. Debito cresciuto di oltre un terzo Nel 2024, le emissioni di debito aziendale tramite bond ed altri collocamenti privati con leva finanziaria, hanno raggiunto un valore di 7.930 miliardi ba livello globale, registrando un aumento di oltre un terzo rispetto ai livelli delle 2023 e segnando un nuovo record dopo quello segnato nel 2021, secondo anno di pandemia.I motivi dell’aumento delle emissioniL’aumento del debito – scrive il quotidiano finanziario – è da imputare alla forte domanda da parte degli investitori, che ha fatto salire il prezzo delle obbligazioni societarie e, parallelamente, ha portato ad una riduzione del rendimento delle stesse, che rappresenta un costo per le società emittenti. La riduzione del costo di rifinanziamento ha così spinto numerose società ad accelerare o anticipare le emissioni, che hanno quindi toccato una cifra record.Spread ai minimi da decenni Un trend che è iniziato ancor prima che le banche centrali iniziassero a tagliare i tassi d’interesse (da ricordare che la Fed ha iniziato solo a settembre 2024 e la BCE poco tempo prima nel corso dell’estate). Il costo del finanziamento tramite bond per le grandi aziende è sceso quindi al livello più basso da decenni, perlomeno rispetto al costo più elevato del debito pubblico. Lo spread medio dei bond “investment grade” in USA si è ridotto a soli 0,77 punti percentuali subito dopo le elezioni, attestamndosi al livello più basso dalla fine degli anni ’90, poi ha recuperato un po’ nel periodo immediatamente successivo, ma resta prossimo ai minimi degli ultimi 17 anni.Effetto Trump e Federal ReserveAd innescare l’aumento delle emissioni societarie hanno contribuito diversi fattori, determinati prima da un effetto cautelativo, poi dalla convenienza.In un primo momento, il costo più basso del finanziamento, rispetto a quello dei bond pubblici, ha persuaso molte compagnie ad accelerare le loro emissioni, anche per evitare le turbolenze attese in concomitanza con le elezioni Presidenziali, che hanno riportato alla casa Bianca l’ex Presidente Donald Trump.In seguito, è subentrato l’effetto Fed, che a settembre ha tagliato per la prima volta i tassi d’interesse di 50 punti base, innescando una ulteriore accelerazione delle emissioni societarie, a condizioni sempre più convenienti, che hanno convinto molte società ad anticipare le operazioni pianificate per il 2025. LEGGI TUTTO

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    Spagna, inflazione cresciuta oltre attese a dicembre al 2,8%

    (Teleborsa) – L’inflazione spagnola è salita ancora a dicembre, superando le attese degli analisti. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE), che ha pubblicato oggi una stima flash, l’inflazione su base annuale è stimata al 2,8% rispetto al 2,6% atteso dagli analisti ed al +2,4% di novembre.L’indice dei prezzi al consumo su base mensile registra una variazione positiva dello 0,4% dopo il +0,2% di novembre, e si confronta con il +0,3% del consensus. L’inflazione armonizzata, che tiene conto di un paniere diverso ed identico per tutta l’UE, registra un incremento tendenziale del 2,8%, superire al consensus (+2,6%) ed al dato del mese precedente (+2,4%). LEGGI TUTTO

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    Giappone, migliora il PMI manifatturiero a dicembre

    (Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone migiora più delle attese a dicembre. L’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 49,6 punti, rispetto ai 49 punti di novembre. Il dato è migliore delle stime degli analisti che si fermavano a 96,5 punti. L’indicatore resta però al di sotto della soglia critica dei 50 punti, denotando contrazione dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Wall Street procede in rosso

    (Teleborsa) – Giornata no per la Borsa USA, che mostra un andamento negativo, in scia alla debolezza del settore tech ed all’aumento dei rendimenti dei T-bond. A pesare sul mercato concorrono alcuni realizzi, scattati dopo le festività natalizie ed in vista della chiusura di un anno comunque molto positivo per i mercati. Gli scambi bassi di queste giornate semifestive contribuiscono ad amplificare ogni movimento. Sul fronte macro, i dati non positivi sul deficit commerciale concorrono ad esercitare pressioni al ribasso.Il Dow Jones viaggia in flessione dello 0,87%, troncando così la scia rialzista sostenuta da cinque guadagni consecutivi iniziata il 19 di questo mese; giornata negativa per l’S&P-500, che continua la seduta a 5.964 punti, in calo dell’1,21%. Variazioni negative per il Nasdaq 100 (-1,46%) e l’S&P 100 (-1,32%).Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna. Nella parte bassa della classifica del paniere S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti beni di consumo secondari (-1,86%), informatica (-1,64%) e telecomunicazioni (-1,31%). LEGGI TUTTO

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    Petrolio, EIA: scorte di greggio USA calano più delle attese

    (Teleborsa) – Sono scese più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 20 dicembre 2024, sono scesi di circa 4,2 milioni di barili a 416,8 MBG, contro attese per un decremento di 0,7 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un decremento di 1,7 milioni, arrivando a 116,5 MBG, contro attese per un variazione di -0,7 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 1,63 milioni a quota 223,7 MBG (era atteso un decremento di 1 milione).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,3 milioni a 393,3 MBG. LEGGI TUTTO