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    ESPE, Integrae SIM alza target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha incrementato a 4,40 euro per azione (da 4,15 euro) il prezzo obiettivo su ESPE, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle energie rinnovabili, confermando il giudizio sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 52%.Alla luce dei risultati pubblicati nel bilancio intermedio per il primo semestre del 2024, gli analisti hanno aggiustato prudenzialmente le stime sia per l’anno in corso sia per i prossimi anni. In particolare, stimano un valore della produzione FY24 pari a 70 milioni di euro e un EBITDA pari a 7 milioni di euro, corrispondente ad una marginalità del 10%. Per gli anni successivi, si aspettano che il valore della produzione possa aumentare fino a 111,5 milioni di euro nel FY26, con un EBITDA pari a 13,95 milioni di euro (corrispondente a una marginalità del 12,5%), in crescita rispetto a 4,16 milioni di euro del FY23 (corrispondente a un EBITDA Margin del 7%).(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Casta Diva, ValueTrack conferma fair value: costi M&A pesano su margini

    (Teleborsa) – ValueTrack ha confermato a 2,55 euro per azione il fair value sul titolo Casta Diva Group (CDG), società quotata su Euronext Growth Milan e attiva a livello internazionale nel settore dei contenuti digitali e dal vivo, dopo risultati del primo semestre 2024 un po’ inferiori alle stime ma che hanno mostrato una continua crescita a due cifre.In termini di sviluppi aziendali e commerciali, gli analisti evidenziano che: (i) il 24 settembre, CDG ha nominato Alessandro Scattolin a capo della sua nuova divisione Pharma e ha firmato una lettera di intenti per acquisire un’azienda specializzata in eventi medici e scientifici con 7,4 milioni di euro di ricavi nel 2023 (l’accordo dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno); (ii) il 1° ottobre, la controllata di CDG Genius Progetti ha firmato un contratto triennale da 70 milioni di euro con Ferrari Auto, che copre l’organizzazione di eventi ed esperienze di lusso in tutta Europa, con 27 milioni di euro stanziati per il 2025.Con i ricavi del primo semestre in linea con le proiezioni, ValueTrack ha rifinito le stime 2024-26 a causa dei costi correlati a fusioni e acquisizioni che hanno un impatto sui margini (150 bps di downgrade nell’EBITDA del 2024) e delle pressioni NWC, nonostante l’EBITDA Adj. stabile. e un EBIT rettificato FY24-25 più elevato grazie alla riduzione degli oneri di ammortamento e ristrutturazione.Pertanto, nel 2024-26, ValueTrack prevede ora: VoP che si avvicinerà a 136,7 milioni di euro entro il 2026 (CAGR del 7% su 3 anni); EBITDA e margine EBIT (su VoP) al 10,5% e al 7,1% entro il 2026; cassa netta a circa 2 milioni di euro entro la fine del 2026.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Forum dei Territori UniCredit: “Il turismo motore di sviluppo del Sud”

    (Teleborsa) – Attivare il network di riferimento e discutere in modo strutturato e programmatico del turismo nel Sud. Con questo obiettivo il prossimo 18 ottobre a Ischia presso l’Auditorium Carriero di Lacco Ameno, si svolgerà il Forum dei Territori UniCredit della Region Sud: “Il turismo motore di sviluppo del Sud”. Saranno presenti stakeholders ed esponenti imprenditoriali e del mondo associativo del turismo e dei settori ad esso collegati (agrifood, cultura, trasporti), supportati dal mondo della ricerca con Svimez e Nomisma. Il forum è stato preceduto da tre tavoli di lavoro preparatori riguardanti il turismo congressuale al Sud, il turismo tematico ed esperienziale e il potenziamento dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di nuove strutture e la riqualificazione di quelle esistenti. I risultati dei tre tavoli di lavoro verranno presentati nel corso del Forum.Il Tavolo di lavoro sul turismo congressuale sarà presentato da Giovanna Lucherini (Convention Bureau Napoli) e Carlotta Ferrari (Convention Bureau Italia): l’Italia è la prima nazione in Europa e la seconda al mondo dopo gli USA, per numero di congressi organizzati, con il maggiore numero di città nelle top 100 del turismo congressuale globale; Roma è al settimo posto, segue al 29esimo postoMilano. Napoli al 66esimo posto è l’unica città del Sud, fra le 7 Italiane, presente nella Top 100. Fra Sud e Isole si svolgono poco più del 15% dei congressi, contro il 60% del Nord e quasi il 25% del Centro. C’è anche un gap rispetto alle strutture a disposizione che nel Mezzogiorno che sarebbero in numero superiore, pari al 22% del totale nazionale. Inoltre, gli eventi ospitati al Sud sono prevalentemente i congressi con un numero più limitato di partecipanti, a causa di evidenti limiti infrastrutturali. Verranno presentate idee e progetti per sviluppare e qualificare le candidature dei poli congressuali del Mezzogiorno.Il tavolo di lavoro sul turismo tematico ed esperienziale sarà presentato da Sara Prontera (Gruppo Nicolaus-Valtur). La crescente ricerca di una dimensione esperienziale comporta la necessità per l’imprenditore turistico ed i territori che ospitano i viaggiatori, di creare e strutturare un corollario di servizi a supporto per la cui produzione ci si avvale di altre aziende. Più ricche saranno le esperienze, maggiore la soddisfazione del turista e più ne parlerà ai suoi contatti. Il dato più significativo che emerge è il valore complessivo, in termini di spesa dei turisti, che le esperienze immettono nel sistema, pari a 170 miliardi di euro.Il tavolo di lavoro sul potenziamento dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di nuove strutture e la riqualificazione di quelle esistenti sarà presentato da Marina Lalli, Presidente Federturismo Italia: l’offerta alberghiera al Sud è sostanzialmente flat negli ultimi 10 anni, mentre è cresciuta notevolmente quella degli esercizi extra-alberghieri. Inoltre, quasi il 50% delle strutture ha più di 30 anni e necessita di interventi di riqualificazione. Le catene alberghiere sono meno presenti e a fronte di una domanda crescente si manifesta una carenza di offerta soprattutto sugli alberghi 4 e 5 stelle, nonché sull’offerta dei villaggi turistici di alta qualità.”UniCredit è fortemente impegnata a sostenere il settore turistico – sottolinea Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit –. L’ultima edizione di UniCredit per l’Italia promuove nuove soluzioni di finanziamento e Minibond con un plafond di 1 miliardo per il settore turistico per investimenti, quali transizione green, innovazione tecnologica e riqualificazione alberghiera, anche tramite forme di ammortamento flessibili, che tengono conto della stagionalità degli incassi. Stiamo anche lanciando l’estensione della durata a 15 anni sui finanziamenti chirografari con garanzia del Fondo Centrale di Garanzia che si aggiunge alle soluzioni ipotecarie sino a 20 anni,incentivando anche il microcredito turistico. Accanto alla finanza offriamo il supporto strategico tramite i nostri esperti di Industry, la piattaforma Bandi e Incentivi sviluppata in partnership con PwC per valorizzare le opportunità offerte dal PNRR, la finanza agevolata e sulla consulenza in ambito ESG con la piattaforma Open-Es per l’autodiagnosi, lo scoring e i piani di azione. La ZES unica del Mezzogiorno ha poi incorporato il turismo fra i settori incentivabili rendendo più snelli e convenienti gli investimenti nel settore e come UniCredit siamo stati promotori di tale inclusione che rappresenta un assoluto unicum. Inoltre, stiamo pensando anche di costituire con ConventionBureau, Federturismo e Svimez un tavolo di lavoro permanente aperto anche ad altri stakeholder che darà un seguito al lavoro svolto e proseguirà a sviluppare proposte strategiche di settore, facendo tesoro e dando continuità alle proposte dei tavoli di lavoro del Forum”. LEGGI TUTTO

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    Finanza.tech, Integrae SIM taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Integrae SIM ha abbassato a 1,65 euro per azione (da 2,30 euro) il prezzo obiettivo su Finanza.tech, società fintech quotata su Euronext Growth Milan, confermando il giudizio sul titolo a “Buy” visto l’upside potenziale del 116%.Alla luce dei risultati pubblicati nella relazione semestrale per l’esercizio 2024, gli analisti modificano le stime sia per l’anno in corso sia per i prossimi anni. In particolare, stimano un volume di ricavi per il FY24 pari a 7 milioni di euro e un EBITDA pari a 1,60 milioni di euro, corrispondente ad una marginalità del 22,9%. Per gli anni successivi, si aspettano che il valore dei ricavi possa aumentare fino a 12,20 milioni di euro (CAGR 23-26: 4,7%) nel FY26, con EBITDA pari a 3,85 milioni di euro (corrispondente ad una marginalità del 31,6%), in crescita rispetto ai 2,05 milioni di euro del FY23 (corrispondente ad un EBITDA margin del 19,3%). A livello patrimoniale, si aspettano un miglioramento della NFP, che dovrebbe passare da 1,03 milioni di euro di debito del FY24 a 1,22 milioni di euro (cash positive) nel FY26. LEGGI TUTTO

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    4AIM, CdA delibera AuCap per 4,3 milioni di euro. Impegni per 3,2 milioni

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di 4AIM SICAF, prima SICAF focalizzata su investimenti in società quotate e quotande su Euronext Growth Milan, ha deliberato di aumentare il capitale sociale, a pagamento e in via scindibile, per massimi 4.324.480 euro, comprensivi di sovrapprezzo, mediante emissione di massime 27.028 azioni ordinarie 1, da offrire in opzione agli aventi diritto, in proporzione alle Azioni A, alle Azioni Ordinarie 1 e/o alle Azioni Ordinarie 2.Il CdA ha fissato in 160 euro – di cui 10 da imputarsi a capitale sociale e 150 da imputarsi a riserva sovrapprezzo – il prezzo di sottoscrizione e ha determinato il rapporto di opzione in 1 Azioni Ordinarie 1 di nuova emissione per ogni 2 azioni in circolazione.4AIM ha ricevuto alcuni impegni di sottoscrizione per complessivi massimi 3.250.000 euro da parte di attuali azionisti e investitori terzi sia istituzionali che professionali da eseguire mediante rispettivamente l’esercizio dei propri diritti e/o l’acquisto dei relativi diritti di opzione eventualmente disponibili e/o la sottoscrizione di eventuali azioni rimaste inoptate.Inoltre, la società precisa che vi sono dialoghi in corso con alcuni azionisti per la formalizzazione di ulteriori impegni di sottoscrizione.A seguito delle dimissioni del consigliere Fabio Pietrucci, comunicate a luglio, il CdA ha cooptato come nuovo amministratore Luigi Claroni. Il CdA è quindi composto da: Alessandro Merenda (Presidente) Giovanni Natali (Amministratore Delegato e Direttore Generale), Roberto Maviglia, Anna Guglielmi, Giorgio Fusaro, Cornelio Mereghetti, Luigi Claroni, Piergiuseppe Mazzoldi e Vittorino Lanza). LEGGI TUTTO

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    Buzzi, completata la cessione delle attività in Ucraina

    (Teleborsa) – Dopo l’approvazione ricevuta dall’Antitrust locale il 5 settembre 2024, Buzzi ha completato il closing dell’operazione di cessione dei propri asset in Ucraina a CRH, firmata il 20 giugno 2023. Il prezzo della vendita ammonta a 0,1 miliardi di euro.Buzzi, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di cemento, gestiva in Ucraina due cementerie a ciclo completo e due terminal per la distribuzione di cemento, oltre a impianti di calcestruzzo preconfezionato in tre città. Il fatturato dell’intero esercizio 2023 si è attestato a 85,6 milioni di euro, con un margine operativo lordo pari a 5,6 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Ashmore, l’AuM sale a 51,8 miliardi di dollari nel terzo trimestre

    (Teleborsa) – Ashmore Group, gestore di investimenti britannico dedicato ai mercati emergenti, ha chiuso il primo trimestre (al 30 settembre) con assets under management (AUM) aumentati di 2,5 miliardi di dollari, comprendendo una performance di investimento positiva di 3,2 miliardi di dollari e deflussi netti di 0,7 miliardi di dollari. L’AUM si è assestato a 51,8 miliardi di dollari.I mercati emergenti hanno prodotto forti rendimenti nei tre mesi, con indici a reddito fisso in aumento dal 4% al 9% e azioni in aumento dell’8%. I processi di investimento attivi di Ashmore hanno continuato a sovra-performare sia nelle strategie azionarie che in quelle a reddito fisso nel trimestre.I flussi netti sono migliorati rispetto ai trimestri precedenti, spinti da un aumento delle sottoscrizioni lorde da parte di investitori istituzionali in una gamma di temi di investimento e da una riduzione dei riscatti. Questa ripresa dell’attività è coerente con un aumento della propensione al rischio degli investitori a seguito di miglioramenti nell’ambiente macroeconomico più ampio e sulla base dei rendimenti positivi forniti dai mercati emergenti negli ultimi due anni. Per tema di investimento, si sono verificati afflussi netti in debito estero e azioni, deflussi netti in valuta locale e debito misto e, a seguito di realizzazioni di successo, un ritorno netto di capitale ai clienti in fondi alternativi.”I mercati emergenti hanno registrato buone performance nel trimestre, riflettendo le solide condizioni macroeconomiche nei paesi emergenti, l’impatto positivo dei bassi tassi della Fed che hanno indebolito il dollaro statunitense e gli stimoli mirati delle autorità cinesi – ha detto il CEO Mark Coombs – Di conseguenza, l’appetito degli investitori è aumentato e le allocazioni ai mercati emergenti dovrebbero aumentare rispetto ai bassi livelli attuali per catturare il valore disponibile nelle classi di attività azionarie e a reddito fisso”.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fondi USA contro Legge Capitali: meno investimenti con norme complesse e poco trasparenti

    (Teleborsa) – Arrivano nuovi avvertimenti dagli investitori istituzionali all’Italia sui rischi di alcune norme contenute nella “Legge Capitali” recentemente adottata e nella riforma del Testo Unico della Finanza (TUF) in discussione. Dopo la missiva di agosto dell’International Corporate Governance Network (ICGN), pochi giorni fa il sottosegretario del MEF Federico Freni ha ricevuto una lettera dal Council of Institutional Investors (CII).Si tratta di un’associazione non profit e non partisan statunitense che tratta di corporate governance, diritti degli azionisti e regolamentazioni finanziarie per conto di fondi di previdenza statunitensi (come i colossi CalPERS, TRS e Prudential Financial) con asset in gestione per circa 5 trilioni di dollari, altri associati non statunitensi con 4,8 trilioni di dollari e una gamma di gestori patrimoniali globali con circa 55 trilioni di dollari.”Invitiamo il ministero dell’Economia e delle Finanze italiano e la Commissione TUF a garantire che le assemblee degli azionisti siano accessibili agli investitori, che i diritti e i processi associati al processo di nomina del consiglio siano chiari e ragionevoli da utilizzare e che le fusioni con società non quotate non offrano opportunità di trarre vantaggio a danno di azionisti istituzionali e retail”, si legge nella lettera che Teleborsa ha potuto visionare e che era stata anticipata da Repubblica.Voto di listaCII supporta l’approccio continuo di consentire l’elezione di amministratori di minoranza presso le società italiane tramite il processo di voto di lista per tutte le società quotate in Italia e crede che procedure eccessivamente complicate dovrebbero essere evitate. Tali procedure rischiano di limitare le opportunità di nominare candidati amministratori e quindi potrebbero privare del diritto di voto gli investitori che non hanno familiarità con regole complesse o che non sono in grado di partecipare solo di persona alle riunioni a porte chiuse.Secondo l’associazione, gli azionisti devono avere opportunità significative di suggerire o nominare candidati alla carica di consigliere. Inoltre, i consigli di amministrazione dovrebbero stabilire procedure chiare per incoraggiare e considerare i suggerimenti di nomina del consiglio da parte degli azionisti di lungo termine e dovrebbero rispondere positivamente alle richieste degli azionisti che cercano di discutere dei consiglieri in carica e potenziali. “Sappiamo che gli investitori hanno acquisito familiarità con il processo di voto di lista di lunga data e le modifiche al processo di nomina degli amministratori rischiano di aggiungere ulteriore complessità senza un beneficio identificabile per gli azionisti”, viene sottolineato.Riunioni a porte chiuseCII si dice “preoccupata” che le assemblee generali annuali (AGM) “a porte chiuse” con partecipazione consentita solo tramite rappresentanti designati limiterebbero significativamente la capacità degli azionisti, in particolare degli azionisti di minoranza, di partecipare alle assemblee degli azionisti e di comprendere e fornire input sulle motivazioni del consiglio e del management per varie decisioni strategiche e di governance. Date queste barriere, “tali riunioni “a porte chiuse” potrebbero portare a minori investimenti nelle società quotate in Italia se gli investitori considerano tali riunioni e le conseguenti azioni del consiglio di amministrazione come meno trasparenti e non beneficiano delle prospettive degli investitori”, si legge nella lettera firmata dall’executive director Robert McCormick.”Siamo inoltre preoccupati per il modo in cui le assemblee generali a porte chiuse potrebbero intersecarsi con il nuovo processo di voto in due fasi per il consiglio e se ciò limiterà la capacità degli azionisti di selezionare i propri rappresentanti nel consiglio”, viene aggiunto.Loyalty ShareSecondo CII, ogni azione ordinaria deve avere un voto. Le società non dovrebbero avere classi di azioni ordinarie con diritti di voto disparati. I diritti di voto dovrebbero essere proporzionati alla proprietà economica al fine di prevenire il disallineamento degli interessi. Le prove empiriche indicano che i programmi di loyalty share, noti anche come “time-phased voting”, non sono associati a periodi di detenzione più lunghi. Pertanto, invece di supportare gli investitori a lungo termine, tali approcci potrebbero invece servire a consolidare gli insider.Con le loyalty share in atto, “le idee per la creazione di valore a lungo termine non devono più necessariamente avere la fiducia dell’ampia base proprietaria dell’azienda”, viene sottolineato. Ciò, secondo CII, può essere problematico per i seguenti motivi: la struttura probabilmente darà potere in modo sproporzionato ai fondatori/gestori che hanno partecipazioni sostanziali dall’IPO e che a volte cadono vittime di miopia o comportamenti conflittuali che possono distruggere valore; la struttura potrebbe dare potere in modo sproporzionato a particolari investitori istituzionali a lungo termine, che anche quando sono indipendenti dalla gestione non hanno sempre ragione, potrebbero sostenere idee sbagliate/idiosincratiche; e la struttura potrebbe dare potere in modo sproporzionato ai governi con una partecipazione azionaria, compresi i governi che pongono il valore a lungo termine più in basso nell’elenco delle priorità.Inoltre, la struttura delle azioni fedeltà può essere progettata per richiedere ai titolari aventi diritto a diritti di voto aggiuntivi di aderire (il cosiddetto opt in); il passaggio aggiuntivo significa che molti investitori retail e investitori oversea a lungo termine potrebbero continuare a votare su base un’azione, un voto, esacerbando l’influenza di quei titolari a lungo termine che aderiscono (ad esempio, insider, investitori sofisticati, titolari nazionali).Fusioni con società non quotateInfine, CII è preoccupata per l’impatto delle fusioni con società non quotate sugli investitori istituzionali. In particolare, tali fusioni potrebbero lasciare agli investitori istituzionali azioni illiquide di società non quotate sui mercati pubblici. I diritti di liquidazione di queste azioni dovrebbero essere il corrispettivo fornito agli altri azionisti, piuttosto che la media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi precedenti la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea degli azionisti convocata per approvare la fusione. LEGGI TUTTO