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    OPA parziale Cairo, adesioni all’1,9%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria parziale, promossa da Cairo Communication, società quotata su Euronext STAR Milan e capofila di un gruppo di aziende che operano nel settore editoriale, sulle azioni proprie, risulta che oggi 9 aprile 2025 sono state presentate 151.251 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 479.201, pari all’1,98% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 7 aprile 2025 e terminerà il 7 maggio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Cairo Communication acquistate sul mercato nei giorni 6 e 7 maggio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    OPA Beghelli, adesioni oltre il 48,2%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria, promossa sulle azioni ordinarie di Beghelli, azienda quotata su Euronext Milan e attiva settore elettronico e della sicurezza, risulta che oggi 9 aprile 2025 sono state presentate 300.353 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 15.297.022, pari al 48,28% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà l’11 aprile 2025, come prorogato. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Beghelli acquistate sul mercato nei giorni 10 e 11 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Riforma fiscale, bozza ddl: prorogata al 31 dicembre l’attuazione

    (Teleborsa) – Il governo ha deciso di prorogare di 4 mesi il termine per adottare i decreti legislativi attuativi della delega per la riformafiscale. Una bozza del disegno di legge che è atteso oggi in Cdm modifica, infatti, sposta infatti il termine ultimo al 31 dicembre 2025 rispetto alla delega che lo fissava “entro 24 mesi” dall’entrata in vigore della legge (29 agosto 2023). In bozza si legge inoltre che verranno prorogate anche le disposizioni correttive e integrative dei decreti legislativi, che potranno essere adottate entro 24 mesi dal 31 dicembre 2025, anziché dall’entrata in vigore dell’ultimo dlgs.La relazione illustrativa spiega che tali proroghe sono state necessarie per “consentire al governo la compiuta ed organica definizione della riforma fiscale, in considerazione della complessità e della estensione degli interventi previsti”. La proroga, inoltre, allinea la scadenza a quella già prevista per il riordino del sistema tributario attraverso la redazione dei testi unici. Il ddl interviene anche per estendere anche ai tributi delle regioni e degli enti locali la possibilità di “raggiungere un accordo sul pagamento parziale o dilazionato dei tributi”, finora limitata solo ai tributi locali ed esclusivamente nell’ambito della composizione negoziata. LEGGI TUTTO

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    Tonfo di Piazza Affari e dei mercati europei

    (Teleborsa) – Giornata difficile alla Borsa di Milano, che è stata investita dalle vendite, insieme agli altri mercati di Eurolandia, nonostante il recupero messo a segno sul mercato USA, con scambi al rialzo per l’S&P-500. Il sentiment sui mercati resta tuttavia volatile, con gli investitori che cercano di capire se ci sono spazi di trattativa per ridurre i dazi tra gli USA e i Paesi destinatari delle tariffe. Intanto, sale l’attesa per la riunione della Banca centrale europea (BCE) di giovedì prossimo, da cui gli investitori si aspettano un taglio di 25 punti base. Klaas Knot (Paesi Bassi) ha detto che “con il passare del tempo, siamo costretti a constatare che una guerra commerciale è uno shock negativo per l’offerta. È uno shock stagflattivo”; Jose Luis Escriva (Spagna) ha detto che Francoforte dovrà valutare un nuovo scenario sull’impatto dei dazi USA sull’inflazione; Olli Rehn (Finlandia) ritiene che “le argomentazioni a favore della continuazione della riduzione dei tassi di interesse nella riunione di aprile si siano chiaramente rafforzate”.Segno più per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un aumento dello 0,84%. Pioggia di acquisti sull’oro, che sta portando a casa un guadagno del 3,39%. Giornata da dimenticare per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 57,41 dollari per barile, con un ribasso del 3,64%.Balza in alto lo spread, posizionandosi a +125 punti base, con un incremento di 5 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,80%.Nello scenario borsistico europeo in perdita Francoforte, che scende del 3,00%, pesante Londra, che segna una discesa di ben -2,92 punti percentuali, e seduta negativa per Parigi, che scende del 3,34%. Pioggia di vendite sul listino milanese, che termina con una pesante flessione del 2,75%; sulla stessa linea, e’ stato venduto parecchio il FTSE Italia All-Share, che ha archiviato la seduta a 34.769 punti.Una giornata negativa per Piazza Affari, con tutte le Blue Chip che mostrano una performance negativa.I più forti ribassi si sono verificati su Saipem, che ha archiviato la seduta a -7,42%.Sensibili perdite per Recordati, in calo del 5,53%.Vendite su ENI, che registra un ribasso del 5,52%.In apnea Tenaris, che arretra del 5,51%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, WIIT (+1,02%) e Moltiply Group (+0,66%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Intercos, che ha terminato le contrattazioni a -6,15%.Tonfo di Ferragamo, che mostra una caduta del 5,81%. LEGGI TUTTO

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    Beko, accordo con Governo e sindacati: salvi gli stabilimenti in Italia

    (Teleborsa) – Nella notte di ieri al Ministero delle Imprese e del made in Italy, dopo oltre dodici ore di trattativa, è stata raggiunto un’intesa tra Beko, sindacati e ministeri che sarà ora sottoposta alla valutazione dei lavoratori. Fonti Mimit hanno sottolineato che l’accordo prevede più di 300 milioni di investimenti e il mantenimento in attività di tutti gli stabilimenti.Il ministro Adolfo Urso ha dichiarato che l’accordo è “un risultato positivo, per molti versi insperato, il frutto di un intenso lavoro durato mesi che ha visto la piena collaborazione degli enti locali e dei sindacati in un contesto internazionale molto difficile”. Durante un question time alla Camera, il ministro ha spiegato che ora l’ipotesi di accordo “sarà sottoposta al voto delle assemblee dei lavoratori e in caso di determinazione positiva giungeremo alla sottoscrizione dell’accordo definitivo il prossimo 14 aprile, in occasione del tavolo ministeriale già convocato”. “Il Governo, inoltre, si impegna in questa sede a salvaguardare i lavoratori Beko attraverso misure di sostegno al reddito per tutto il periodo previsto dal piano industriale che si svilupperà dal 2025 e dall’anno in corso al 2027 – ha aggiunto –. D’intesa col ministero del Lavoro garantiremo la piena operatività degli ammortizzatori sociali vigenti alla data di sottoscrizione dell’accordo, nonché di quelli eventualmente previsti da futuri provvedimenti legislativi su cui ci impegniamo”.L’intesa prevede che lo stabilimento Beko di Siena sarà acquisito da Invitalia con il Comune e avviato subito il processo di reindustrializzazione. Tutti i lavoratori saranno tutelati con appositi ammortizzatori sociali. Gli esuberi, ha spiegato il ministero delle Imprese e del Made in Italy, dovrebbero ridursi dai 1.935 del piano presentato dall’azienda a novembre a meno di mille e verranno gestiti con uscite volontarie e incentivate economicamente.Hanno espresso soddisfazione per l’accordo anche i sindacati. LEGGI TUTTO

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    Walmart conferma le previsioni annuali, titolo in rally

    (Teleborsa) – Avanza Wal-Mart, che guadagna bene, con una variazione del 3,17%, dopo che il colosso della distribuzione ha confermato le sue previsioni annuali. In precedenza, Walmart aveva previsto che le vendite del trimestre in corso sarebbero aumentate del 3-4% rispetto all’anno precedente, mentre il reddito operativo sarebbe cresciuto dello 0,5-2%. Il big della vendita al dettaglio mantiene ora invariate le aspettative finanziarie per il trimestre in corso e afferma che le possibilità di crescita del reddito operativo si sono ampliate.Quanti ai dazi, Walmart vede l’opportunità di conquistare quote di mercato e sottolinea la necessità di “mantenere la flessibilità necessaria per investire nei prezzi man mano che i dazi vengono applicati”.Il confronto del titolo con il Dow Jones, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa della big della grande distribuzione rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Lo scenario di breve periodo di Wal-Mart evidenzia un declino dei corsi verso area 82,85 USD con prima area di resistenza vista a 86,07. Le attese sono per un ampliamento della fase negativa verso il supporto visto a 81,33. LEGGI TUTTO

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    Wall Street rialza la testa

    (Teleborsa) – La borsa di Wall Street tenta un rimbalzo a circa un’ora dall’avvio, con il Dow Jones che si attesta sui valori della vigilia a 37.622 punti, mentre, al contrario, si registra un lieve aumento per l’S&P-500, che si porta a 4.995 punti. Sale il Nasdaq 100 (+1,05%); sulla stessa tendenza, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,58%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti informatica (+2,09%) e beni di consumo secondari (+1,04%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori utilities (-2,08%), energia (-1,96%) e sanitario (-1,72%).La volatilità comunque la fa da padrona dopo la rappresaglia sui dazi annunciata dalla Cina che ha deciso di elevare le proprie tariffe sui beni USA dal 34% all’84%, a partire da domani, come risposta alla decisione della Casa Bianca di ritoccare all’insù i dazi sui prodotti cinesi fino al 104%. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite ingrosso in aumento a febbraio

    (Teleborsa) – Frenano, come previsto, le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di febbraio, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un incremento dello 0,3% a 902,3 miliardi di dollari, in linea con il consensus, rispetto al +0,8% del mese precedente. Su base annua si registra un aumento dell’1,1%. Nello stesso periodo le vendite sono salite del 2,4% su base mensile a 696,4 miliardi di dollari dopo il -1,5% registrato a gennaio. Su anno si è registrato un aumento del 4,3%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,30 contro l’1,34 di un anno prima. LEGGI TUTTO