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    ESMA: stress test su controparti centrali suggerisce che sistema è resiliente

    (Teleborsa) – L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha attestato la “resilienza complessiva” delle controparti centrali (CCP) dell’Unione europea (UE), nonché delle CCP Tier 2 di paesi terzi, ai principali rischi finanziari di credito e liquidità negli scenari testati. È quanto emerge dal quinto esercizio di stress test per CCP.Una novità dell’esercizio di quest’anno è l’analisi esplorativa del rischio climatico, si legge in una nota. L’esercizio comprendeva anche ulteriori scenari di stress del mercato, valutazioni migliorate del rischio del modello per la concentrazione e test di stress inversi estesi per credito e liquidità.”Il quinto stress test dell’ESMA ha confermato la resilienza complessiva del panorama europeo delle compensazioni a gravi scenari di stress sul credito e sulla liquidità – ha commentato Klaus Lober, Chair of the CCP Supervisory Committee – Tuttavia, abbiamo ancora individuato le aree in cui alcune CCP potrebbero aver bisogno di rafforzare i propri quadri di gestione del rischio, o in cui dovrebbe essere data priorità a ulteriori attività di vigilanza, anche sulla modellizzazione della concentrazione”.”La stabilità del sistema finanziario dell’UE si basa sulla resilienza delle CCP e lo stress test dell’ESMA è uno strumento di vigilanza chiave per identificare e mitigare i potenziali rischi per la stabilità finanziaria”, ha aggiunto.In particolare, l’ESMA rileva che: le CCP dispongono di solide linee di difesa per resistere a shock di mercato significativi in ??combinazione con il default dei due gruppi di partecipanti diretti con le maggiori esposizioni; le CCP sono inoltre resistenti a sostanziali eventi di stress di liquidità, mentre le attività di compensazione e di investimento delle CCP svolgono un ruolo chiave nei risultati; persistono alcune lacune nella copertura del rischio di concentrazione tra le CCP e tra le classi di attività, in particolare per le posizioni in derivati ??su merci; per quanto riguarda il rischio climatico, le esposizioni delle CCP dipendono dal fatto che i mercati da esse operati siano direttamente esposti al rischio di transizione, come quello delle materie prime e dell’energia. La maggior parte delle CCP incluse nel campione ha iniziato a integrare il rischio climatico nel quadro delle prove di stress; l’analisi dell’ecosistema ha fornito informazioni dettagliate sulle risorse delle CCP e dei partecipanti diretti e ha dimostrato che l’importo totale del margine richiesto è aumentato del 56% rispetto all’ultimo esercizio.(Foto: Nick Chong su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fed, Powell: più dati positivi rafforzerebbero fiducia che inflazione va verso il target

    (Teleborsa) – “Negli ultimi due anni, l’economia ha compiuto notevoli progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2% della Federal Reserve e le condizioni del mercato del lavoro si sono raffreddate pur rimanendo forti. Riflettendo questi sviluppi, i rischi legati al raggiungimento dei nostri obiettivi in ??materia di occupazione e inflazione stanno raggiungendo un migliore equilibrio”. Lo ha affermato Jerome Powell, presidente della Fed, nel suo discorso di apertura all’audizione presso il Committee on Banking, Housing, and Urban Affairs del Senato statunitense.”Gli indicatori recenti suggeriscono che l’economia statunitense continua ad espandersi a un ritmo sostenuto – ha spiegato – La crescita del prodotto interno lordo sembra essersi attenuata nella prima metà di quest’anno, dopo l’impressionante forza della seconda metà dello scorso anno”.Nel mercato del lavoro, “un’ampia serie di indicatori suggerisce che le condizioni sono tornate ai livelli in cui si trovavano alla vigilia della pandemia: forti, ma non surriscaldate – ha evidenziato Powell – Il tasso di disoccupazione è aumentato, ma a giugno era ancora al livello basso del 4,1%. Gli aumenti di posti di lavoro sui salari sono stati in media di 222.000 posti di lavoro al mese nella prima metà dell’anno”.L’inflazione “si è notevolmente attenuata negli ultimi due anni, ma rimane al di sopra dell’obiettivo a lungo termine del 2% fissato dal Comitato”, ha detto.”La nostra politica monetaria restrittiva sta contribuendo a riequilibrare le condizioni di domanda e offerta e ad esercitare pressioni al ribasso sull’inflazione – ha sostenuto il presidente della Fed – Il Comitato ha dichiarato che non ci aspettiamo che sarà opportuno ridurre l’intervallo obiettivo per il tasso dei federal funds finché non avremo acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%. I dati più recenti per il primo trimestre di quest’anno non supportano una fiducia così maggiore. I dati più recenti sull’inflazione, tuttavia, hanno mostrato alcuni modesti ulteriori progressi, e più dati positivi rafforzerebbero la nostra fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%”.”Continuiamo a prendere decisioni incontro dopo incontro – ha proseguito – Sappiamo che ridurre le restrizioni politiche troppo presto o troppo potrebbe bloccare o addirittura invertire i progressi che abbiamo visto sull’inflazione. Allo stesso tempo, alla luce dei progressi compiuti negli ultimi due anni sia nel ridurre l’inflazione che nel raffreddare il mercato del lavoro, un’inflazione elevata non è l’unico rischio che dobbiamo affrontare. Ridurre le restrizioni politiche troppo tardi o troppo poco potrebbe indebolire indebitamente l’attività economica e l’occupazione”. LEGGI TUTTO

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    Assegno di inclusione, INPS: “Accolte 698mila domande”

    (Teleborsa) – Al 30 giugno 2024 sono state accolte quasi 700mila domande relative all’Assegno di inclusione (ADI), domande che fanno riferimento ad altrettanti nuclei familiari e che coinvolgono circa 1,7 milioni di cittadini. Per quanto riguarda il Supporto Formazione Lavoro (SFL), sono state 96mila le persone a cui è stata accolta la domanda ed erogata la prestazione. Questi alcuni dei dati che emergono dal primo report dell’Osservatorio statistico dell’INPS dedicato a queste nuove prestazioni.Nel dettaglio, l’Osservatorio contiene un report con la sintesi del quadro normativo delle due misure e le principali evidenze quantitative, accompagnate da una serie di tavole statistiche. L’arco temporale di riferimento abbraccia il periodo che va dal primo mese di operatività della misura (settembre 2023 per SFL / gennaio 2024 per ADI) e, per i pagamenti, fino a maggio 2024 (ultimo mese in cui i dati possono ritenersi statisticamente consolidati).In particolare, nel mese di maggio 2024 il numero di nuclei beneficiari di ADI è stato pari a 625mila, mentre l’importo medio erogato mensilmente è pari a 618 euro. La fotografia dell’INPS restituisce la seguente composizione dei 625mila nuclei presi in considerazione nello studio: ?in 260mila sono presenti minori; in 239 mila sono presenti disabili; in 297mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età; ?in 6mila ci sono persone in condizioni di “svantaggio”.Per quanto riguarda SFL, i beneficiari tra settembre e dicembre 2023 erano 33mila aumentando a 93mila tra gennaio e maggio 2024. Complessivamente, le domande accolte per SFL fino al 30 giugno 2024 sono state 96mila, di cui il 57% donne e il 50% persone tra i 50 e i 59 anni.L’Assegno d’Inclusione (ADI) è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.Il Supporto Formazione Lavoro (SFL) è invece una misura di attivazione al lavoro tramite la partecipazione a progetti di formazione e accompagnamento al lavoro, qualificazione e riqualificazione professionale, politiche attive del lavoro, comunque denominate, progetti utili alla collettività, servizio civile universale. Rappresenta una misura dinamica e innovativa che ha l’obiettivo di accompagnare e preparare i partecipanti all’ingresso nel mercato del lavoro, evitando di lasciarli soli nel momento in cui le loro competenze non risultano ancora allineate con le richieste del settore. Piuttosto che considerarla come un semplice sussidio, SFL va visto come una politica attiva strutturale volta a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, riflettendo la necessità di un approccio integrato tra formazione e occupazione in un contesto economico in evoluzione. LEGGI TUTTO

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    Nasuni valutata 1,2 miliardi di dollari in round guidato da Vista

    (Teleborsa) – Nasuni, società statunitense attiva nel campo dell’hybrid cloud, ha annunciato un investimento strategico guidato da Vista Equity Partners, società di investimento globale focalizzata su aziende di software e dati. Vista sarà affiancata da TCV e KKR nel nuovo investimento, che valuta Nasuni circa 1,2 miliardi di dollari. Altri termini della transazione non sono stati resi noti.Nasuni ha un tasso di crescita costante del 30% in un mercato in rapida espansione con l’avvento del cloud ibrido e dell’intelligenza artificiale, si legge in una nota. La piattaforma dati di Nasuni è utilizzata da oltre 850 aziende in 70 paesi ed è utilizzata da alcune delle più grandi imprese nei settori manifatturiero, dei beni di consumo e dell’energia.”La piattaforma di Nasuni offre un approccio altamente differenziato al consolidamento, alla protezione e alla gestione dei dati su larga scala con prestazioni fondamentali per supportare le applicazioni di intelligenza artificiale e altri casi d’uso di dati ad alto volume”, ha affermato Martin Taylor, co-responsabile del Foundation Fund di Vista e Senior Managing Director.(Foto: Sigmund su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    S&P-500 e Nasdaq su nuovi massimi, focus sulle parole di Powell

    (Teleborsa) – Seduta cauta per Wall Street, dopo che l’azionario statunitense ha chiuso la seduta di ieri in territorio leggermente contrastato con l’S&P500 e il Nasdaq che continuano a segnare nuovi massimi. C’è attesa per l’audizione di Jerome Powell al Congresso e per la pubblicazione dei dati sull’inflazione USA.In particolare, Powell parla oggi alle 10 ora di Washington (le 16 italiane) al Comitato bancario del Senato, seguito domani da una sessione alla Camera. Dopo un discorso introduttivo, il presidente della Fed risponde alle domande dei membri del Congresso.Gli investitori guardano anche all’avvio delle trimestrali, che partiranno venerdì con i risultati di alcune tra le maggiori banche americane (Citigroup, JPMorgan, Wells Fargo e Bank of New York Mellon). Gli analisti, in media, vedono le società dell’S&P 500 aumentare i loro utili aggregati per azione del 10,1% nel secondo trimestre, rispetto a un aumento dell’8,2% nel primo trimestre, secondo i dati LSEG.La seduta odierna non prevede indicazioni macroeconomiche di rilievo.Tra i singoli titoli, occhi puntati su Tempus AI, dopo che diversi broker hanno avviato la copertura del titolo con rating rialzisti, e su Eli Lilly, dopo che uno studio ha mostrato che il suo trattamento Mounjaro porta a una perdita di peso più rapida e maggiore rispetto al farmaco per l’obesità di Novo Nordisk, Wegovy.Guardando ai principali indici, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 39.292 punti, mentre, al contrario, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,20%, portandosi a 5.584 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,34%); sulla stessa tendenza, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,3%). LEGGI TUTTO

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    Luce, Besseghini (ARERA): offerte mercato libero più alte rispetto a tutelato

    (Teleborsa) – Come nel 2022, anche nella prima parte del 2023 i prezzi dell’energia elettrica in Italia e in Europa hanno risentito, seppur senza registrare i picchi dell’anno precedente, delle tensioni internazionali sui mercati all’ingrosso. I rialzi si sono riflettuti sulle bollette dei clienti domestici, nonostante le proroghe degli interventi pubblici da parte dei governi di molti Paesi europei, tra cui l’Italia. La tendenza dell’anno è stata, comunque, quella di un ritorno a una “nuova normalità” caratterizzata da mercati più reattivi e globalizzati, in cui i prezzi si sono assestati su livelli più alti del passato. Lo rileva l’ARERA, l’Autorità per l’Energia, le reti e l’ambiente nella sua Relazione annuale al Parlamento sottolineando che i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nel 2023 fanno registrare aumenti del +6% in Italia (con prezzi medi finali pari a 38,64 c€/kWh) ben lontani dal +40% dell’anno precedente. Si è mantenuta pressoché stabile, invece, la variazione nell’Area euro che nel 2023 ha segnato un +12,6% (31,45 c€/kWh) rispetto al +13% del 2022.I consumi di energia elettrica si sono ridotti del 2,9%, la flessione ha interessato quasi tutti i settori con cali più rilevanti nell’agricoltura (-6,5%), nell’industria (-4%) e nel terziario (-2,1%), nel domestico (-3%), nonché nel comparto residuale “altro” (-10,5%), mentre trasporti e pesca hanno segnato aumenti, rispettivamente, del 5,6% e 5,2%.La domanda nazionale è stata soddisfatta per poco meno dell’84% dalla produzione nazionale e per il 16,8% dal saldo con l’estero (il valore più alto dall’inizio del secolo). Questi valori si confrontano con quelli del 2022 (87,2%) e del 2021 (87,5%) e confermano il calo osservato negli ultimi anni (nel 2020 era del 90,2%). La produzione nazionale lorda è scesa del 6,9% e si attesta a 264,3 TWh (284 TWh nel 2022) soprattutto per effetto del -19,3% nella produzione termoelettrica solo parzialmente compensato dal +15,6% delle fonti rinnovabili.Nel 2023 il consumo netto di gas naturale è diminuito di 7 miliardi di metri cubi, attestandosi a 60,3 miliardi di metri cubi (-10,4% rispetto al 2022), principalmente a causa della discesa di 5,2 mld mc del settore termoelettrico (-18,5%), oltre che a una diminuzione di 2,4 mld m3 del settore domestico (-12,9%), mentre i consumi del settore industriale sono scesi di 0,6 mld m3 (-4,6%). Questo il dato complessivo per l’anno scorso reso noto dall’Autorità per l’Energia, le reti e l’ambiente nella sua Relazione al Parlamento. “In controtendenza è risultato soltanto il settore del commercio e servizi, i cui consumi in aumento di 1,1 mld m3 (+18,3%) hanno parzialmente attutito il calo complessivo. La produzione nazionale di gas naturale ha registrato l’ennesima diminuzione (-12,2% decisamente superiore a quella del 2,4% registrato nel 2022) attestandosi a 2.728 mln mc; in calo anche le importazioni nette scese a 8,8 mld m3 (-12,9% rispetto al 2022) a causa della discesa delle importazioni lorde diminuite di 10,8 mld m3 (-14,8% rispetto al 2022), solo parzialmente compensata dalla riduzione delle esportazioni (-2 mld m3) che nel 2022 erano in crescita”. Il livello di dipendenza dall’estero è diminuito: nel 2023 il 96,3% del gas disponibile in Italia è arrivato dall’estero (era il 99% nel 2022)”. A seguito delle sanzioni imposte dall’Ue, le importazioni di gas dalla Russia si sono quasi azzerate nell’arco degli ultimi due anni: dai 29,2 mld mc del 2021, infatti, nel 2023 si sono ridotte a 2,9 mld mc. La quota di gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale è passata dal 40% del 2021 al 4,7% nel 2023. La sostituzione del gas russo – spiega Arera – è avvenuta in parte aumentando i quantitativi di gas che giungono in Italia via tubo dagli altri paesi con cui l’Italia è collegata (principalmente quelli dall’Algeria e dall’Azerbaigian) e in parte accrescendo la quota di gas naturale liquido che arriva in Italia attraverso le navi metaniere. Le importazioni di Gnl, infatti, sono aumentate quasi del 70% in due anni.”A oggi le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti”, ha evidenziato il presidente dell’Arera, l’utorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini nella sua relazione al Parlamento, facendo il punto sul passaggio al mercato libero dell’energia con la fine del meccanismo di tutela per il gas e l’energia elettrica rispettivamente da gennaio e dal primo luglio scorsi. Besseghini ha evidenziato come, per quanto riguarda il gas, il mantenimento per i clienti non vulnerabili dell’offerta con il proprio fornitore con una tariffa definita Placet, in parte regolata ha comportato comunque “aumenti di spesa compresi tra il 3,7% e il 12,5%”. Diverso il caso dell’elettricità per il quale oltre al mantenimento della tariffa regolata per i clienti vulnerabili è stato introdotto il meccanismo a tutele graduali, applicato a chi non ha scelto alcun fornitore diverso da quello del sistema di tutela, con asseganzione degli operatori a secondo dalle zone, mediante asta. “Al di là dei tecnicismi, il risultato delle aste ha determinato un vantaggio per il consumatore che è transitato nel servizio a tutele graduali di circa 113 euro/anno a parità di tutti gli altri costi”. Riassumendo, la situazione a oggi vede i clienti elettrici italiani divisi in quattro categorie: i clienti vulnerabili serviti in tutela (circa 3,6 milioni) o sul mercato libero (circa 8,4 milioni), che possono in qualunque momento passare dal servizio al mercato e viceversa e manterranno questa prerogativa indefinitamente. “I clienti non vulnerabili, transitati automaticamente nel Servizio a tutele graduali (circa 3,6 milioni) oppure serviti sul mercato libero (circa 14,7 milioni), che potranno compiere qualunque scelta verso o all’interno del mercato libero ma non potranno scegliere di tornare nei servizi di tutela, salvo il caso in cui (per qualunque motivo) divengano vulnerabili o restino senza fornitore”.Dal rapporto Arera emerge anche che nel corso del 2023 l’innalzamento a 15.000 euro della soglia Isee ha consentito di beneficiare del meccanismo automatico di sconto a circa 1 milione e mezzo di famiglie, che avevano ottenuto un’attestazione Isee superiore a 9.530 euro, ma entro la nuova soglia di 15.000. Di conseguenza, sono stati riconosciuti 4,6 milioni di bonus elettrici e 3 milioni di bonus gas a clienti diretti, ossia titolari di forniture individuali di gas naturale: l’importo stimato corrispondente ai bonus riconosciuti è pari a circa 1.427 milioni di euro per i primi e a circa 716 milioni di euro per i secondi. Sono le cifre contenute nella Relazione dell’Arera al Parlamento. Al 31 dicembre 2023 i nuclei familiari con bonus attivo per disagio fisico erano 64.828 (+24% rispetto al 2022). A fine 2023 è terminato il sistema di rafforzamento del bonus sociale in vigore negli ultimi 2 anni, che ne aveva esteso la platea dei beneficiari, tornando nel 2024 ai normali valori Isee (seppure aggiornati all’inflazione) per poterne usufruire. È invece proseguito il contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari e applicato in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, come previsto nella Legge di Bilancio 2024. LEGGI TUTTO

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    Tendercapital, Zani: “Favorire stabilità dei conti pubblici e rilancio della domanda interna”

    (Teleborsa) – “La stabilità dei conti pubblici e la moderata crescita del PIL in un contesto globale caratterizzato da numerose incertezze appaiono segnali incoraggianti. Sono pertanto condivisibili le valutazioni del Ministro Giorgetti in relazione alla solidità e alla resilienza dell’economia italiana”. Lo ha dichiarato Moreno Zani, presidente di Tendercapital, tra i player internazionali indipendenti più attivi nel settore dell’asset management, in merito all’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti all’Assemblea ABI 2024.”Gli investimenti pubblici e privati e le risorse del PNRR – ha detto Zani – rimangono le leve fondamentali nel medio e lungo periodo. Politiche economiche mirate e una stabilizzazione dei mercati finanziari potrebbero altresì contribuire a migliorare la situazione economica nei prossimi mesi. Come rilevato dal ministro Giorgetti il taglio del cuneo fiscale sul lavoro ha contenuto l’aumento dell’inflazione frenando la spirale di crescita dei prezzi. Al contempo, è auspicabile una graduale discesa dei tassi d’interesse, al fine di supportare la domanda interna e favorire i consumi delle famiglie. In vista della prossima Manovra di Bilancio sarà necessario adottare una politica fiscale prudente e garantire un sostegno al settore privato, nella prospettiva di accelerare una ripresa economica, che seppur moderata, potrebbe avere un impatto favorevole sull’andamento dei titoli di Stato italiani”. LEGGI TUTTO

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    Eprcomunicazione, Marilena Angelozzi lascia il Cda dopo l’uscita dalla controllante

    (Teleborsa) – Eprcomunicazione, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella comunicazione e relazioni pubbliche, ha comunicato che la consigliera di amministrazione Marilena Angelozzi, a seguito della vendita della propria partecipazione azionaria pari al 40,1% all’interno della controllante Eprcomunicazione Holding (che ha il 71,35% di Eprcomunicazione), ha rassegnato le proprie dimissioni. Angelozzi era la consorte di Paolo Palleschi, co-fondatore dell’azienda prematuramente scomparso.All’interno della compagine societaria della Eprcomunicazione Holding entrano la Ma. Pi. Holding, società riconducibile ad Aldo Iaquinta, con una quota pari al 20%, Francesco Iacopini con il 10% e tre soci della controllata JustBit Daniele Albanese, Simone Notargiacomo e Carmine Esposito con il 10% ripartito in parti uguali. Reputatio, che fa capo all’AD Camillo Ricci, mantiene la sua quota pari al 51% di Eprcomunicazione Holding.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO