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    Il mese dell’educazione finanziaria si sposta a novembre

    (Teleborsa) – Il 1° novembre prenderà il via la Settima Edizione del Mese dell’educazione finanziaria. L’appuntamento è promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin). Associazioni, istituzioni, imprese, fondazioni, pubbliche amministrazioni e ogni altra organizzazione che voglia realizzare iniziative nel campo dell’educazione finanziaria può presentare la propria candidatura dal 2 settembre al 18 ottobre 2024.Da quest’anno l’appuntamento italiano più importante legato all’educazione finanziaria si sposta a novembre, rispetto al mese di ottobre come nelle passate edizioni.Per tener conto della nuova collocazione, saranno ammessi nel calendario anche gli eventi già programmati per il mese di ottobre, quali ad esempio quelli collegati con la World Investor Week (WIW) 2024 promossa dalla International Organization of Securities Commissions (IOSCO).Come per le precedenti edizioni, il Mese sarà l’occasione per promuovere, attraverso eventi e iniziative in tutta l’Italia, lo sviluppo delle conoscenze e competenze finanziarie, assicurative e previdenziali e per richiamare l’attenzione su quanto sia importante acquisirle a ogni età.”Educazione finanziaria: oggi per il tuo domani”: è questo lo slogan scelto quest’anno, che accompagnerà la manifestazione anche per le edizioni future. Lo slogan rappresenta un invito a dedicare tempo alla formazione sui temi della finanza personale, non solo per prendere decisioni più consapevoli, ma anche per far fronte a eventuali imprevisti futuri. Tra le novità di quest’anno c’è l’istituzione della Giornata della Legalità Finanziaria, promossa dal Comitato Edufin e dalla Guardia di Finanza e patrocinata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, rivolta in particolare ai giovani delle scuole.Confermati anche quest’anno due importanti appuntamenti nell’ambito del Mese: la settimana dell’educazione previdenziale, in programma dal 18 al 24 novembre, e la giornata dell’educazione assicurativa. Il Comitato Edufin, attualmente diretto da Donato Masciandaro, è composto da: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’Istruzione e del merito, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Banca d’Italia, Consob, Covip, Ivass, Ocf, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti.(Foto: Jason Briscoe su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Compagnia dei Caraibi, KT&Partners alza target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – KT&Partners ha confermato la raccomandazione a “Hold” e incrementato il target price (a 1,2 euro per azione dai precedenti 1 euro) sul titolo Compagnia dei Caraibi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’importazione, sviluppo, brand building e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium e ultra-premium. La revisione del giudizio è arrivata dopo gli sviluppi sul fronte Elephant Gin e la pubblicazione dei risultati 2023, in attesa di ulteriori sviluppi e annunci di nuovi brand da aggiungere al portafoglio distributivo.Gli analisti prevedono che i ricavi totali saranno pari a 55,6 milioni di euro nel FY24 (+5,3% YoY), leggermente al di sopra della precedente stima di 54,3 ??milioni di euro. Il nuovo CAGR 2023-26E è negativo del 5,9% (in precedenza -6,8%), con la fine della distribuzione dei marchi Brown Forman (circa 45% FY23 CdC Revenues) parzialmente compensata dall’aggiunta di nuovi marchi nel portafoglio di distribuzione. Prevedono che i ricavi totali raggiungano 49 milioni di euro nel FY27.Dopo una contrazione nel FY24 (43% di margine lordo) e un livello ancora contenuto nel FY25 (44%), stimano che i margini lordi raggiungano il 47% nel FY27, abbandonando la distribuzione dei marchi di BF (commissioni di distribuzione inferiori) ed espandendo i brand proprietari. Si aspettano anche una riduzione (rispetto al fatturato) delle spese per il personale, dei costi di marketing e delle commissioni. Inoltre, si aspettano che le società controllate in Spagna, Germania e Stati Uniti raggiungano il breakeven dell’EBITDA nell’anno fiscale 2025. Ora modellano un EBITDA pari a 1,9 milioni di euro nel FY24 con un margine del 3,5% (rispetto alla stima precedente di 1,5 milioni di euro con un margine del 2,8%), raggiungendo 6 milioni di euro entro il FY27 (margine del 12,3%).Prevediamo una PFN FY24 pari a 12,8 milioni di euro (10,3 milioni di euro di debito netto nel FY23), con 3 milioni di euro di nuove obbligazioni convertibili emesse entro la fine dell’anno. Si prevede quindi che la PFN migliori gradualmente fino a 2 milioni di euro entro il FY27, principalmente grazie alla riduzione del capitale circolante di circa 2 milioni di euro all’anno in media. LEGGI TUTTO

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    Produzione industriale, Orsini: positivo dato maggio, prossima Commissione metta produttività al centro

    (Teleborsa) – Il dato sulla produzione industriale a maggio è “un dato positivo che ci fa piacere che mette in risalto altri che vanno peggio con una Francia che perde il 2,1% e una Germania il 2,5%. E noi non è che siamo contenti di questo perché abbiamo bisogno di un’Europa che funzioni e funzioni parecchio”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in occasione della assemblea pubblica di Ucimu in corso a Cinisello Balsamo.”La prossima Commissione europea deve mettere la produttività. Occorre eliminare la narrazione anti-industriale”, ha detto il numero uno degli Industriali sottolineando che “La produzione industriale è la via per aumentare consumi e benessere – ha detto – Ogni Paese europeo ha il suo know how. Al centro bisogna mettere la neutralità tecnologica per salvaguardare i know how dei Paesi”. Orsini ha ribadito che “le nostre imprese, due su tre, sono vicine all’ambiente. Nel 2021 campioni sul riciclo eravamo già i primi è un tema di competitività. Il costo della decarbonizzazione è di circa 1.000 miliardi e questo è un tema centrale”.Quanto alla battaglia tra Cina e Usa sui dazi “per un Paese che esporta come il nostro è un problema. Io dico come è stato fatto sull’auto allora per i prodotti non fatti in Europa e in Italia servono tutte le protezioni”. LEGGI TUTTO

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    Clessidra Private Equity SGR acquista la maggioranza di Molino Nicoli

    (Teleborsa) – Clessidra Private Equity SGR, primario operatore nel mercato italiano del private equity focalizzato nel segmento upper-mid market, ha acquisito la maggioranza di Molino Nicoli, società italiana attiva nel segmento dei prodotti a base di cereali “better for you” e “free from” (cereali, snack babyfood, barrette a base di cereali, etc.) per insegne di prestigio nel mondo della GDO e dell’industria in Italia e all’estero. A seguito del completamento dell’operazione, la famiglia Nicoli manterrà una quota del 30% della società e continuerà a supportare insieme a Clessidra lo sviluppo dell’azienda, si legge in una nota.Con sede a Costa di Mezzate (in provincia di Bergamo), Molino Nicoli conta due stabilimenti produttivi esclusivamente dedicati ai prodotti senza glutine e senza allergeni, oltre a un impianto dedicato ai prodotti convenzionali. La società ha inoltre una succursale commerciale negli Stati Uniti.Molino Nicoli ha raggiunto nell’ultimo anno un fatturato di circa 60 milioni di euro, di cui metà realizzato all’estero, con un tasso medio di crescita a doppia cifra negli ultimi 20 anni.L’investimento in Molino Nicoli sarà effettuato dal fondo Clessidra Capital Partners 4 e consentirà alla società di perseguire futuri ambiziosi piani di crescita.”Molino Nicoli rappresenta una piattaforma eccellente su cui costruire un progetto di crescita ambizioso e sostenibile – afferma Francesco Colli, Managing Director di Clessidra – Siamo lieti di avere l’opportunità di affiancare l’azienda nell’ulteriore crescita della sua leadership nel mercato di riferimento in Europa e negli Stati Uniti, e sulla base del successo attuale individueremo adeguati target nei mercati principali per accelerare il percorso di espansione già delineato, che ha l’obbiettivo di costruire una piattaforma leader nel crescente mercato dei prodotti salutistici, con forte enfasi su qualità, tracciabilità e clean label”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 3,4 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono scese, contro attese per un aumento, le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 5 luglio 2024, sono diminuiti di circa 3,4 milioni di barili a 445,1 MBG, contro attese per un incremento di 0,7 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una aumento di 4,9 milioni, arrivando a 124,6 MBG, contro attese per un variazione di -0,3 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 2 milioni a quota 229,7 MBG (era atteso un decremento di 1,9 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,5 milioni a 373,1 MBG. LEGGI TUTTO

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    ICOP punta a raccogliere 30 milioni di euro nell’IPO sull’EGM

    (Teleborsa) – ICOP, società di ingegneria del sottosuolo tra i principali operatori europei in ambito microtunneling e fondazioni speciali, intende attuare il processo di quotazione su Euronext Growth Milan (EGM) mediante l’offerta a investitori terzi di azioni di nuova emissione rivenienti da un aumento di capitale e con un obiettivo di raccolta fino a 30 milioni di euro.L’operazione – si legge in un documento societario – consentirebbe di valorizzare la società, garantendo la possibilità di incrementare il numero dei partner e degli investitori strategici, traendone importanti vantaggi in termini di posizionamento competitivo sul mercato, in un’ottica di crescita continua; inoltre, permetterebbe di rafforzare la posizione patrimoniale e finanziaria della società, oltre che avere accesso più agevole al mercato dei capitali per perseguire i piani di sviluppo della società e del gruppo a cui fa capo.Come emerso ieri, l’ammissione è prevista il 23 luglio 2024, con il debutto a Piazza Affari nei giorni successivi. Alantra è l’Euronext Growth Advisor (EGA); Alantra e Banca Akros (gruppo Banco BPM) sono i Joint Global Coordinators; Banca Akros è lo Specialist.Per il 2024, e per gli esercizi successivi, con un backlog al 31 marzo 2024 pari a circa 885 milioni, ICOP prevede una “significativa” crescita del fatturato. Nei prossimi esercizi sarà possibile incrementare ulteriormente l’efficienza produttiva grazie ad un maggiore utilizzo del parco macchine.Per quanto riguarda le attività di tendering, “l’intenso lavoro svolto nel primo trimestre del 2024 proietta un ulteriore rafforzamento del backlog, con importanti successi sia in progetti legati al PNRR che in iniziative esterne”. La società è inoltre protagonista nello sviluppo del Porto di Trieste, dove, dopo la demolizione e il riconfinamento dell’area di Servola, prosegue l’infrastrutturazione in vista del Molo VIII, per cui ICOP, in collaborazione con HHLA PLT ITALY, ha già presentato una proposta, nell’ambito di un PPP per il quale la parte pubblica ha confermato il finanziamento, per la prima fase del progetto da 260 milioni di euro.Le commesse per il microtunnel avanzano grazie ai contratti acquisiti da Acea per opere infrastrutturali nella capitale, aggiungendosi a quelli in corso per Snam Rete Gas. Nel settore, si prevede “un incremento delle attività grazie a nuove opportunità nei settori chiave come la distribuzione di gas, acqua e nuove applicazioni nel campo della distribuzione di energia elettrica”.Le aspettative a breve termine rimangono ancorate al mercato italiano, dove il PNRR costituisce un rilavante motore di crescita. La collaborazione con i gruppi Caltagirone e Gavio nel Consorzio Eteria continua a dare frutti, e si prevedono “ulteriori risultati significativi”. Allo stesso tempo, l’azienda mira a rafforzare la propria presenza nei mercati del Nord Europa, noti per alti standard tecnologici e qualitativi.Un focus strategico sarà anche la penetrazione del mercato nordamericano, parte essenziale del piano di crescita per il prossimo quinquennio. Crescita e investimenti verranno gestiti con “un’attenta pianificazione della struttura finanziaria, essenziale per sostenere lo sviluppo a lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Energia, fattura in calo del 43% nel 2023 con contrazione gas

    (Teleborsa) – Crolla la fattura energetica italiana grazie alla forte contrazione del gas. E’ quanto conferma l’Unem, in occasione della relazione annuale. Nel 2023, infatti, la fattura energetica si è ridotta a 66,5 miliardi di euro, quasi 48 miliardi in meno (-43%) rispetto ai 114,4 miliardi del del 2022, che rappresentava un picco storico. Un dato che incorpora la decisa flessione della componente gas, passata da 62 miliardi a 28,3 miliardi di euro. Più contenuto il calo della fattura petrolifera, che si attesta a 28,1 miliardi di euro, circa 4,5 miliardi in meno rispetto ai 32,5 miliardi del 2022, per effetto del calo delle quotazioni petrolifere più che di una minore domanda.In tale contesto, il petrolio è tornato ad essere la prima fonte di energia con un peso sul totale di oltre il 37%, scavalcando il gas naturale che ha mostrato un ulteriore calo di oltre il 10%. A sostenere i consumi di petrolio hanno contirebuito la mobilità stradale e quella aerea. Il 2023 è stato caratterizzato da una ulteriore flessione nella domanda di energia, determinata sia da fattori economici, come il calo della produzione industriale (-2,9%), sia da miglioramenti di efficienza e ragioni climatiche. I consumi energetici sono scesi a 145 Mtep, il 4% in meno rispetto al 2022. Per il 2024 si stima una fattura energetica si stima attorno ai 56 miliardi, cioè 10 miliardi in meno del 2023 quasi interamente dovuti alla componente gas.Secondo il Presidente dell’Unem Gianni Murano, si prevede un aumento delle auto elettriche al 2030 fino a 4 milioni di veicoli. “Verrebbe a mancare un milione di tonnellate di carburanti – avverte Murano – e circa 3,8 miliardi in meno di introiti dalle accise. Il governo dovrà far quadrare i conti e la scelta sarà quindi politica”. (Foto: © vchalup / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Barclays ottimista sui servizi energetici europei, downgrade per Maire

    (Teleborsa) – Il panorama dei servizi energetici continua a migliorare. A livello globale, la maggior parte delle regioni continua a vedere miglioramenti nei carichi di lavoro, nei prezzi e nella sostenibilità degli asset. In effetti, l’unico blocco sul panorama sono gli Stati Uniti, dove la domanda rimane più debole delle attese. Di conseguenza, il settore europeo dei servizi energetici, con la sua esposizione prevalentemente non statunitense, ha registrato buone performance durante il trimestre. Lo osservano gli analisti di Barclays, che hanno anche attuato revisioni a giudizi e target price su una serie di titoli.Il settore europeo è cresciuto del 7% nel 2Q24, sovra-performando il settore energetico più ampio del 6% e il prezzo del petrolio del 9%. Il settore globale più ampio, tuttavia, dominato dagli Stati Uniti, è diminuito di circa il 5% nel 2Q24 evidenziando l’esposizione differenziata dei nomi europei. “È importante sottolineare che gli ordini sono aumentati durante il trimestre con circa 18 miliardi di dollari di awards annunciati, più del triplo rispetto al trimestre precedente, e ciò dovrebbe portare a continui commenti sulla forza e la longevità del ciclo”, si legge nella ricerca.Barclays ha colto l’occasione per ribilanciare le raccomandazioni, declassando Aker Solutions, Hunting, Maire e Subsea 7 a Equal weigh da Overweight e Wood a Underweight da Equal weight.Per quanto riguarda Maire, Barclays ha aumentato il prezzo obiettivo a 9,50 euro per azione (dai precedenti 8,30 euro), commentando che la società ha registrato un trimestre robusto, con un totale di ordini acquisiti per circa 2 miliardi di dollari e un book to bil che viene previsto essere superiore a 1x. Con un portafoglio ordini record in mano, l’attenzione sarà focalizzata sull’esecuzione e sul phasing dei contratti. Gli investitori esamineranno i commenti sulla pipeline delle offerte poiché la società prevede che l’attuale backlog sarà sostituito da nuovi premi con book to bill >1x nel FY24. Dal punto di vista degli utili, Barclays prevede ricavi per il 2Q24 di 1.408 milioni di euro, in aumento rispetto al primo trimestre poiché il backlog record del 2023 continua a scorrere.Per quanto riguarda Saipem, Barclays ha aumentato il prezzo obiettivo a 3,20 euro per azione (dai precedenti 2,90 euro), confermando la raccomandazione Overweight. Viene fatto notare che, nel corso del 2Q24, Saipem ha registrato un trimestre forte con aggiudicazioni per un totale di circa 5,7 miliardi di dollari, con un book to bill superiore a 1,5 volte. Con un backlog record già in mano, l’attenzione degli investitori sarà probabilmente focalizzata sull’esecuzione e sul phasing dei progetti. Gli analisti si aspettano domande sul progetto Thai Oil in cui un partner ha avuto ulteriori problemi durante il trimestre. Probabilmente ci saranno anche domande sullo stato della flotta di perforazione e su cosa succede ai tre impianti sospesi, due dei quali probabilmente restituiti ai proprietari. LEGGI TUTTO