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    Unidata, EnVent conferma Outperform e TP a 6,6 euro

    (Teleborsa) – EnVent Italia SIM ha confermato la raccomandazione (Outperform) e il target price (6,6 euro per azione, upside del 78%) sul titolo Unidata, operatore di telecomunicazioni, Cloud e servizi IoT quotato su Euronext STAR Milan.In seguito all’acquisizione appena annunciata da Verizon, terzo più grande fornitore di banda larga negli USA, di Frontier, numero 6 nella stessa classifica e uno dei maggiori proprietari di fibra ottica, gli analisti hanno analizzato il valore e l’andamento del mercato delle infrastrutture in fibra. I principali risultati per i 4 più grandi quotati sono: concorrenza di un enorme debito finanziario, superiore ai ricavi e da 4 a 6 volte l’EBITDA (contro 1,5 volte di Unidata); % EBITDA nella regione del 30 e EBIT nel 20. Secondo McKinsey, i multipli P/E delle transazioni basate sulle infrastrutture in fibra sono andati oltre 20x, fino a 30x, mentre al giorno d’oggi si prevede che il traffico crescerà al 20% di CAGR. L’EV/ricavo medio è nell’intervallo 2/3 volte (più alto per i player wholesale). In tale contesto, “vediamo un periodo promettente per Unidata, non appena le Joint Venture Fiber saranno pienamente operative”, si legge nella ricerca.”Apprezziamo le prestazioni di Unidata in termini di continuità e crescita organica durante l’integrazione di TWT e consideriamo le cifre del primo semestre complessivamente coerenti con le nostre ipotesi per l’anno fiscale 2024, contando su un secondo semestre ancora migliore come nel 2023 – scrive EnVent – Restiamo fiduciosi con le nostre ultime stime e valutazioni, mentre il prezzo delle azioni è attualmente scambiato a un notevole sconto rispetto ai peer”. LEGGI TUTTO

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    Sedgwick valutata 13,2 miliardi di dollari dopo investimento di Altas

    (Teleborsa) – Sedgwick, un fornitore a livello mondiale di soluzioni di gestione e liquidazione sinistri, ha annunciato un investimento strategico da parte di Altas Partners, società di private equity nordamericana. Gli investitori attuali, tra cui fondi gestiti dalla società di investimento globale Carlyle e da Stone Point Capital, rimarranno investitori e continueranno a effettuare nuovi investimenti significativi nell’azienda, con Carlyle che manterrà la sua posizione di controllo in partnership con il gruppo di investitori e il team di gestione di Sedgwick.Questa transazione implica un valore aziendale totale di circa 13,2 miliardi di dollari, un aumento rispetto ai 6,7 miliardi di dollari quando Carlyle ha effettuato il suo investimento iniziale in Sedgwick nel 2018. Altas si è impegnata a investire 1 miliardo di dollari di capitale come parte della transazione e sarà un partecipante attivo nel percorso di creazione di valore dell’azienda in futuro, si legge in una nota.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Euronext, nessuna variazione nella revisione trimestrale del CAC 40

    (Teleborsa) – Euronext, la principale infrastruttura di mercato paneuropea, ha comunicato che non ci sono modifiche al CAC 40, il principale indice azionario della Borsa di Parigi, in occasione della revisione trimestrale.Nel CAC Next 20 entrano ADP e Nexans al posto di Air France-KLM e Forvia.Nel CAC Large 60 entrano ADP e Nexans al posto di Air France-KLM e Forvia.Nel SBF 120 entra Clariane al posto di Lectra.Nel CAC Mid 60 entrano Air France-KLM, Clariane e Forvia al posto di ADP, Lectra e Nexans.Le variazioni avranno luogo dopo la chiusura dei mercati di venerdì 20 settembre 2024 e saranno effettive da lunedì 23 settembre 2024. LEGGI TUTTO

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    Ue, Draghi: consapevole che per dare seguito al Rapporto sulla competitività ci vorrà tempo

    (Teleborsa) – L’ex presidente della BCE MarioDraghi ha dichiarato di essere “consapevole che ci vorrà tempo” per dare seguito al Rapporto sulla competitività. Intervenendo Il tempo delle donne, iniziativa del Corriere della Sera a Milano, Draghi ha aggiunto che “guardando la situazione dei vari governi in Europa è abbastanza scoraggiante perché sono tutti molto deboli quindi prendere grandi decisioni diventa difficile. Ma la risposta non deve arrivare in una settimana. L’importante è avere una visione a comune”.”Si vuol essere padroni del proprio destino o no? Affrontare l’espansionismo cinese, l’aggressione russa, quel che succederà negli Usa in situazione di autonomia o di dipendenza, forse anche di servitù a un certo punto? Il rapporto vuole dare una risposta su cosa fare per essere indipendenti. Per esserlo bisogna avere un’unità di vedute, in politica estera, sulla difesa”, ha spiegato. Quanto alla possibilità di coinvolgere tutti i 27 Stati membri Draghi ha affermato: “se si riesce bene, altrimenti si lavora a gruppi di Paesi, si fanno accordi intergovernativi”. L’importante è – ha aggiunto – “raggiungere la consapevolezza che si vuole essere indipendenti nell’affrontare le sfide del momento”.”Il calcolo dei 7-800 miliardi l’anno viene dal basso ed è stata una cifra raggiunta da due istituzioni indipendenti Commissione e Bce. E come si fa a finanziarla? In gran parte dai risparmi privati. Noi risparmiamo moltissimo, più degli Stati Uniti. Fa dispiacere che la ricchezza delle famiglie americane sia tre volte la nostra e la questione ha a che fare con la crescita”, ha dichiarato Draghi. “Il risparmio privato – ha aggiunto – è il principale canale di finanziamento ma non con l’attuale mercato dei capitali, serve mercato più integrato”. “Queste cifre – ha proseguito – sono gigantesche e il paragone col piano Marshall è per dare l’idea della grandezza ma sono realistiche”. Tutto questo si può fare anche se poi “serve una parte di investimento pubblico comune perché sennò in alcuni casi il debito di alcuni Paesi diventa troppo alto e poi, noi lo sappiamo bene, è un disastro e si ferma tutto. Questa è la logica”. LEGGI TUTTO

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    Dazi Trump, il contraccolpo per l’economia porterebbe Fed e BCE a tagliare di più

    (Teleborsa) – Gli aumenti delle tariffe statunitensi al 60% e al 10% sulle importazioni di beni dalla Cina e dal resto del mondo, rispettivamente, come proposto dall’ex presidente Trump, “rappresenterebbero un’escalation significativa delle restrizioni commerciali” e “invertirebbero decenni di liberalizzazione commerciale, con conseguenze che vanno ben oltre la guerra commerciale USA-Cina del 2018-19”. Lo affermano gli analisti di Barclays in una ricerca sul tema.Crescita e inflazioneSupponendo una ritorsione simmetrica da parte di tutti i partner commerciali degli Stati Uniti, ma tenendo conto di diversi effetti di fiducia, viene stimato che l’effetto sul livello del PIL reale sarà pari a -2,0%, -1,4% e -0,7% per Cina, Stati Uniti ed Eurozona, rispettivamente, nei primi 12 mesi. Stati Uniti e Cina sono principalmente colpiti dall’impatto diretto attraverso il canale commerciale, mentre per l’Eurozona gli effetti negativi sulla fiducia svolgono un ruolo significativo.Secondo Barclays, l’inflazione aumenterebbe nel breve periodo, soprattutto negli Stati Uniti, di circa 0,9 punti percentuali, poiché lo shock negativo dell’offerta dovuto a tariffe più elevate aumenta i prezzi. Quindi tornerebbe a scendere, dopo che gli aumenti delle tariffe hanno attraversato i prezzi e poiché la domanda si indebolisce nel tempo. Nell’Eurozona, gli effetti inflazionistici sarebbero molto più limitati (0,1%), mentre in Cina l’effetto dei prezzi di importazione più elevati sarebbe più che compensato da una domanda molto più debole (-0,1%).Politica monetariaLa politica monetaria statunitense inizialmente probabilmente resterebbe leggermente più restrittiva rispetto allo scenario di base senza aumenti tariffari, con l’aumento dell’inflazione, viene spiegato. “Ma con l’indebolimento dell’attività, tra l’incertezza della politica commerciale e le condizioni finanziarie più restrittive, ci aspetteremmo che la Fed allentasse i tassi di riferimento in modo più aggressivo, forse fino a 100 punti base – si legge nella ricerca – Pensiamo che la BCE inizialmente manterrebbe i tassi in linea con lo scenario base senza tariffe, ma poi abbasserebbe i tassi di riferimento di 50 punti base in più con l’indebolimento dell’attività”.Per l’economia statunitense, più grande e chiusa, l’effetto negativo a breve termine probabilmente si dissiperebbe più facilmente negli anni successivi. Potrebbe essere più persistente per la Cina, l’Eurozona e le piccole economie emergenti aperte, più dipendenti dalle esportazioni, soprattutto se la tensione commerciale globale dovesse aumentare oltre gli iniziali aumenti tariffari statunitensi: ad esempio, il resto del mondo potrebbe imporre tariffe come protezione contro i flussi di merci cinesi deviati a causa degli elevatissimi dazi statunitensi, fa notare Barclays.Valute e mercati azionariL’imposizione dei maxi dazi proposti da Trump avvantaggerebbero il dollaro, in particolare rispetto alle valute delle economie che registrano grandi surplus rispetto agli Stati Uniti. Gli analisti stimano un aumento diretto del dollaro di almeno il 3-4% (ipotizzando grandi elasticità di sostituzione delle importazioni).Per le azioni statunitensi, i dazi proposti da Trump creerebbero un freno del 3,2% sull’S&P 500 EPS 2025, con un ulteriore colpo dell’1,5% da misure di ritorsione. I settori dei materiali, discrezionali, industriali, tecnologici e sanitari sono probabilmente i più a rischio.Una guerra tariffaria a tutto campo con rappresaglie può portare a un freno single-digit sulla crescita degli EPS europei. Germania e Italia sembrano essere i più a rischio, così come settori come beni strumentali, automobili, bevande e prodotti chimici. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare in ripresa grazie a riduzione tassi e aumento compravendite con mutuo

    (Teleborsa) – Si riprende il mercato immobiliare italiano, in particolare quello residenziale, che trae vantaggio dalla graduale discesa dei tassi d’interesse e quindi dall’aumento delle compravendite di abitazioni con mutuo. E’ il quadro che emerge dallìOsservatorio del Mnercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, relativo al 2° trimestre dell’anno.Le compravendite di abitazioni nel 2° trimestre del 2024 hanno registrato un incremento dell’1,2% in termini tendenziali, in netta controtendenza rispetto al -7,2% registrato nel primo trimestre dell’anno. Sono state compravendute circa 186 mila abitazioni, oltre 2 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Le grandi città mostrano variazioni diversificate. Fra le 8 principali città italiane si registrano andamenti fortemente negativi per Firenze (-8,1%) e Milano (-7,3%), mentre crescono le vendite a Genova (+3,9%) e Roma (+3,4%).La quota di persone fisiche che hanno acquistato abitazioni ricorrendo a un mutuo ipotecario supera il 40%, dato in crescita rispetto a quanto rilevato nello scorso trimestre. Continua a diminuire il tasso di interesse medio iniziale, 28 punti base in meno del precedente trimestre. Il capitale che ha finanziato gli acquisti di abitazioni è pari a circa 9,6 miliardi di euro, 0,5 miliardi in più del secondo trimestre del 2023.Aumenta la quota di acquisti di prime case, circa il 71% nel secondo trimestre 2024, ma la preferenza va ancora alle case di vecchia costruzione (solo il 6,4% delle abitazioni acquistate è di nuova costruzione).Quanto agli affitti, le abitazioni con un nuovo contratto registrato nel secondo trimestre 2024 diminuiscono del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Nel dettaglio dei segmenti individuati nel mercato delle locazioni, sono in aumento sia i contratti transitori (+1,3%) sia quelli agevolati per studenti, con abitazioni locate per intero (+4,5%) e per porzione (+25,7%). Il canone complessivo aumenta, su base tendenziale, per tutti i segmenti e ammonta in questo trimestre a oltre 1,3 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Innovatec, assemblea approva scissione di Haiki+ per quotazione in Borsa

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, ha deliberato di approvare il progetto di scissione parziale, proporzionale e inversa di Innovatec in favore della società beneficiaria Haiki+, interamente controllata da Innovatec.La scissione si pone come obiettivo la separazione della gestione (i) delle attività e passività inerenti all’attività della business unit Ambiente ed Economia Circolare (Ramo EC) che saranno assegnate ad Haiki+ per effetto della scissione, e (ii) delle attività e passività inerenti all’attività della business unit Efficienza Energetica e Rinnovabili, che saranno invece mantenute nella titolarità di Innovatec.La società beneficiaria Haiki+ richiederà a Borsa Italiana l’ammissione delle proprie azioni e dei warrant alle negoziazioni su Euronext Growth Milan. A seguito della scissione, le azioni di Innovatec continueranno ad essere negoziate su EGM.I soci hanno anche approvato, su proposta del CdA, la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione da 7 a 6 membri, a seguito delle dimissioni del consigliere delegato Pietro Colucci. LEGGI TUTTO

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    Microsoft, Carolina Dybeck Happe nominata Chief Operations Officer

    (Teleborsa) – Microsoft ha nominato Carolina Dybeck Happe (ex responsabile finanziario di GE) come EVP e Chief Operations Officer. In questo ruolo appena creato, si unirà al team di leadership senior (SLT), rispondendo al CEO Satya Nadella.”Ho imparato ad ammirare Carolina attraverso il suo lavoro come leader aziendale globale, incluso il suo ruolo più recente nella guida della svolta storica di GE – ha detto il CEO Satya Nadella – È riconosciuta per la sua capacità di guidare il cambiamento trasformativo su larga scala, offrendo al contempo esperienze dei clienti migliorate e tempi di valore più rapidi”. LEGGI TUTTO