More stories

  • in

    USA, cala a giugno deficit bilancia commerciale beni

    (Teleborsa) – Negli Stati Uniti è sceso il disavanzo della bilancia commerciale dei beni attestatosi, a giugno, a 96,8 miliardi di dollari rispetto ai 99,4 miliardi di maggio. Le stime degli analisti erano per un calo fino a 96,8 miliardi.Lo comunica il Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, che ha pubblicato oggi il dato preliminare relativo alla sola partita dei beni.(Foto: PublicDomainPictures / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    USA, scorte ingrosso giugno sotto attese

    (Teleborsa) – Sono aumentate meno delle attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di giugno, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un aumento dello 0,2% a 903,3 miliardi di dollari, contro attese per una crescita dello 0,5%. Nel mese precedente si era registrato un +0,6%. Su base annua si registra un aumento dello 0,6%. LEGGI TUTTO

  • in

    Europa, boom delle obbligazioni ESG societarie nel primo semestre

    (Teleborsa) – Le emissioni di obbligazioni societarie ESG europee sono aumentate fino a raggiungere l’equivalente di 93 miliardi di euro nel primo semestre del 2024, tenendo il passo con la forte attività complessiva del mercato e stabilizzandosi a circa il 25% dei volumi obbligazionari totali. Lo afferma Scope Ratings in una ricerca sul tema, affermando di aspettarsi che le emissioni ESG per l’intero anno crescano del 40% su base annua.Le aspettative di emissioni più elevate tengono conto dell’aumento del 30% su base annua nel primo semestre del 2024 e dei volumi più deboli nella seconda metà del 2023. Le proiezioni sono supportate dal livello più elevato di investimenti richiesti nel contesto della transizione energetica e dalla ripresa delle emissioni dal settore immobiliare, si legge in una nota.Nelle discussioni di Scope Ratings con diversi emittenti nel suo universo di copertura, in merito alla loro preferenza per le obbligazioni ESG rispetto alle obbligazioni standard, il messaggio comune è che il fattore chiave è la reputazione, ovvero acquisire credibilità con i propri sforzi ESG piuttosto che perseguire rendimenti migliori (greenium), poiché questi ultimi non sono significativi.Alla domanda sulla loro preferenza per i green bond rispetto ad altri tipi ESG, gli emittenti hanno affermato che ciò è dovuto al fatto che i green bond sono considerati i più credibili dagli investitori. L’utility francese EDF ha affermato che il suo framework sui green bond “è visto come un forte strumento di lavoro che offre trasparenza al mercato”.Iberdrola, l’utility spagnola, ha affermato che l’approccio dell’utilizzo dei proventi funziona molto bene per loro perché hanno attività idonee a essere finanziate direttamente; l’impatto diretto sulla sostenibilità viene misurato, verificato esternamente e rendicontato. I green bond, ha aggiunto la società, forniscono agli investitori un impatto più preciso sul rendimento dei loro investimenti. Ma il meccanismo di incremento in caso di sottoperformance dei KPI legati ai fattori ESG sottostanti i framework dei sustainability-linked bond (SLB) fornisce un incentivo controverso per gli investitori a guadagnare rendimenti aggiuntivi.Scope Ratings scrive che la maggior parte degli emittenti di obbligazioni ESG sono aziende con ampi portafogli di asset materiali. Pertanto, le loro prospettive sui green bond potrebbero non necessariamente applicarsi alle aziende in transizione o che operano in altri settori, che adottano modelli di business asset-light.I green bond delle società europee sono aumentati del 60% nel primo semestre del 2024 su base annua, si legge nell’analisi firmata da Eugenio Piliego e Anne Grammatico. Ciò si spiega con la crescita delle emissioni da parte delle utilities (40 miliardi di euro di obbligazioni ESG, in aumento di 13 miliardi di euro su base annua) e delle società real estate (11 miliardi di euro, in aumento di 7 miliardi di euro su base annua), che costituivano circa il 55% dei attività totale delle obbligazioni societarie ESG nel primo semestre.I green bond sono lo strumento preferito anche in Nord America e in Asia, sebbene – con appena il 5% dell’emissione obbligazionaria totale – entrambe le regioni continuino a restare sostanzialmente indietro rispetto all’Europa. I volumi SLB sono diminuiti del 45% nel primo semestre. Ciò, secondo il report, non era legato al settore ma guidato dal rischio percepito più elevato di greenwashing. LEGGI TUTTO

  • in

    Stato di diritto, UE critica l’Italia su premierato e abuso d’ufficio

    (Teleborsa) – “Con questa riforma, non sarebbe più possibile per il presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa e/o nominare una persona esterna al Parlamento come Primo Ministro. Alcuni stakeholder hanno espresso preoccupazione per modifiche proposte all’attuale sistema di pesi e contrappesi istituzionali, nonché dubbi sul fatto che ciò possa portare maggiore stabilità”. La riforma del premierato finisce sotto la lente del Country Report della Commissione Ue sullo stato di diritto nell’Unione, pubblicato oggi a Bruxelles.Nel capitolo dedicato all’Italia del Rapporto 2024 emerge l’apprezzamento dei progressi fatti nella riforma della Giustizia – soprattutto per quanti riguarda il miglioramento della sua efficacia, l’assunzione di nuovo personale, la riduzione della durata dei processi e dell’arretrato di cause pendenti (che comunque sono ancora problemi da risolvere), la digitalizzazione in corso di tutto il sistema – ma vengono sottolineate anche diverse criticità, soprattutto riguardo a certe riforme o progetti di riforma come l’abuso del reato d’ufficio, la revisione dei limiti della prescrizione dei reati, lo stallo della riforma del regime della diffamazione, il regime di finanziamento dei partiti politici attraverso le fondazioni, la mancanza di una regolamentazione dedicata per le lobby e le regole carenti sui conflitti d’interesse. La Commissione menziona anche le critiche che sono state fatte in Italia sulla riforma costituzionale del premierato e l’uso della legislazione o decretazione d’urgenza, la mancanza di una istituzione nazionale per i diritti umani e problemi riguardanti lo “spazio civico”, con episodi di violenze contro i manifestanti e gli attacchi alle Ong per le loro attività umanitarie. “È attualmente in atto – si legge nel rapporto specifico riguardo all’Italia – una riforma globale del sistema giudiziario e il governo ha adottato la legislazione di attuazione necessaria affinché abbia piena efficacia”. “Il governo – ricorda la Commissione – ha presentato al Parlamento un progetto di riforma costituzionale riguardante la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri e l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare incaricata dei procedimenti disciplinari contro i magistrati ordinari. Il Dipartimento di Giustizia Tributaria è stato istituito con l’obiettivo di aumentare il livello di indipendenza dei tribunali tributari dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La giustizia civile è ora completamente digitalizzata e la giustizia fiscale sta seguendo l’esempio”. “Sono state adottate misure – si legge nel report – anche per migliorare la digitalizzazione dei tribunali penali e delle procure, ma permangono sfide in termini di attuazione. Prosegue l’andamento positivo riguardo alla riduzione della durata del processo giudiziario, ma questa resta una sfida seria”. “Sono stati apportati miglioramenti significativi – prosegue l’Esecutivo Ue – riguardo all’assunzione di nuovi magistrati e personale amministrativo e nella riduzione dell’arretrato di cause pendenti. Il Piano nazionale anti corruzione è stato aggiornato per rafforzare la sezione sugli appalti pubblici, mentre sono in fase di elaborazione le linee guida sulle ‘porte girevoli'”, ovvero il passaggio da un ruolo di legislatori o di funzionari in enti di regolamentazione ad attività di lobby, e viceversa. RIFORMA DEL PREMIERATO – “Il governo – si legge nel report – ha presentato al Parlamento un progetto di riforma costituzionale con l’obiettivo di garantire maggiore stabilità di governo”. La Commissione nota che “con questa riforma non sarebbe più possibile per il Presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa e/o nominare come primo ministro una persona esterna al Parlamento. Alcuni portatori di interessi hanno espresso preoccupazione per le modifiche proposte all’attuale sistema di pesi e contrappesi istituzionali, nonché dubbi sulla possibilità che ciò possa apportare maggiore stabilità”. L’Esecutivo comunitario rileva poi che “l’uso eccessivo dei decreti di emergenza da parte del governo è stato segnalato come fonte di preoccupazione”. Nell’attuale legislatura, dall’ottobre 2022, “il governo ha adottato 59 decreti legge; di questi, 51 sono state convertite in legge, mentre sette non lo sono stati, ma il loro contenuto è stato inserito in altre leggi. Ciò corrisponde a circa il 50% delle leggi adottate dal Parlamento. Il ricorso frequente ai decreti legge da parte dei governi potrebbe incidere – sottolinea la Commissione – sull’equilibrio dei poteri tra il governo (come potere esecutivo) e il Parlamento (come potere legislativo)”. ABROGAZIONE DEL REATO DI ABUSO D’UFFICIO – La Commissione ricorda che “il Parlamento ha approvato un disegno di legge che abroga il reato di abuso d’ufficio e limita la portata del reato di traffico di influenza”. Tuttavia, ricorda l’Esecutivo comunitario nel capitolo specifico sull’Italia del suo rapporto, “la criminalizzazione dell’abuso d’ufficio e del traffico di influenza fanno parte delle convenzioni internazionali sulla corruzione e sono quindi strumenti essenziali per le forze dell’ordine e le procure per combattere la corruzione”. “Le parti interessate hanno sottolineato – segnala il rapporto -–che l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio potrebbe portare a livelli più bassi di individuazione e indagine di frodi e corruzione. Inoltre, la riduzione della portata del reato di traffico di influenza dovrebbe essere controbilanciata da norme più rigorose in materia di lobbismo”. In compenso, rileva comunque la Commissione, “il governo ha adottato un decreto legge che introduce un nuovo reato di appropriazione indebita che copre i casi di indebita destinazione di denaro o beni mobili da parte di pubblici ufficiali”. REVISIONE DEI LIMITI DI PRESCRIZIONE – Altro punto critico è quello relativo alla revisione dei limiti di prescrizione. Nel Parlamento nazionale, nota la Commissione nel capitolo specifico sull’Italia, “è in discussione un disegno di legge che propone modifiche alla prescrizione”. Queste modifiche “potrebbero ridurre il tempo a disposizione per condurre procedimenti per reati penali, compresi i casi di corruzione”. L’Esecutivo Ue rileva che “le autorità giudiziarie hanno espresso preoccupazione per il fatto che la riforma proposta, che arriva molto presto dopo quella del 2021 (ci sono state cinque riforme di questo tipo dal 2016), imporrebbe un ingente onere amministrativo per ricalcolare i termini di prescrizione applicabili per tutti i casi pendenti, con un possibile effetto negativo sulla durata dei procedimenti giudiziari e sull’eliminazione dell’arretrato giudiziario. Hanno inoltre espresso l’opinione che questo sviluppo potrebbe incidere sull’efficacia dell’azione giudiziaria e del giudizio dei reati penali, compresi i casi di corruzione ad alto livello”.REGOLAMENTAZIONE LOBBY, CONFLITTI DI INTERESSE E FINANZIAMENTO AI PARTITI – Rimangono poi le carenze sulla regolamentazione delle lobby e dei conflitti d’interesse e sui finanziamenti dei partiti. “È ancora in sospeso – rileva la Commissione – una legislazione completa sui conflitti di interessi, sulle norme sul lobbismo e sulla definizione della ‘impronta legislativa’”, così come sono in sospeso “le modifiche alle norme sul finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali”, legato al sistema delle fondazioni. Inoltre, nota la Commissione, “permangono rischi di corruzione negli appalti pubblici, anche se la digitalizzazione degli appalti dovrebbe migliorare la trasparenza, e sono proseguiti gli investimenti in strumenti informatici a supporto delle autorità di contrasto”. PLURALISMO DEI MEDIA E LIBERTÀ DI STAMPA – “L’Italia – si legge nel paragrafo sul pluralismo dei media e la libertà di stampa del rapporto – dispone di un solido quadro legislativo per regolamentare il settore dei media, che garantisce l’efficace funzionamento di un regolatore dei media indipendente (l’Agcom, ndr) e dotato di risorse adeguate. Esistono regole volte a garantire che i media del servizio pubblico forniscano informazioni indipendenti e pluralistiche, anche se le parti interessate denunciano sfide persistenti legate all’efficacia della loro governance e del sistema di finanziamento”. “Il governo – riferisce la Commissione – ha adottato ulteriori misure al fine di razionalizzare il sostegno finanziario al settore dei media, anche se le parti interessate hanno sottolineato la necessità di azioni più efficaci. Le iniziative legislative che regolano la possibilità per i giornalisti e i giornali di avere accesso a determinati documenti giudiziari e contenuti di intercettazioni telefoniche, e di pubblicarli, sono state accolte con critiche da parte dei portatori di interessi dei media”. Un altro punto negativo è che “non si registrano novità rispetto alle norme sulla trasparenza della proprietà dei media. Secondo la normativa vigente in materia, tutti gli organi di stampa, radiofonici e audiovisivi, nonché i motori di ricerca e i servizi di intermediazione online sono tenuti a iscriversi al Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc), gestito dall’Agcom, e a divulgare informazioni sui loro assetti proprietari”. La Commissione ricorda che “secondo la legislazione italiana, l’Agcom è competente per la valutazione delle concentrazioni del mercato dei media e può adottare misure per fermare quelle concentrazioni che potrebbero comportare la formazione di posizioni di significativo potere di mercato che sono dannose per il pluralismo dei media. In questo contesto, l’Agcom ha predisposto un insieme di linee guida, attualmente in fase di consultazione pubblica, sulla metodologia e sui criteri da prendere in considerazione per la valutazione di posizioni di significativo potere di mercato dannose per il pluralismo dei media”. Sempre nel settore dei media in Italia, la Commissione è particolarmente critica riguardo alla protezione dei giornalisti. “Nonostante le norme mirate sulla protezione dei giornalisti dalle minacce, la situazione relativa alla loro sicurezza e alle condizioni di lavoro, nonché il numero crescente di casi di azioni legali strategiche tese a bloccare partecipazione pubblica (Slapp) rimangono un problema. Non ci sono stati sviluppi di rilievo – lamenta l’Esecutivo Ue – sulla proposta di riforma del regime di diffamazione sulla stampa, e anche questo solleva preoccupazioni”. DIRITTI UMANI – Infine, il rapporto lamenta che in Italia “non sono stati compiuti ulteriori progressi verso la creazione di un’istituzione nazionale per i diritti umani”, come previsto dai “Princìpi di Parigi” delle Nazioni Unite, e “permangono sfide per quanto riguarda lo spazio civico, anche alla luce delle segnalazioni di attacchi verbali contro organizzazioni coinvolte in attività umanitarie” e di “episodi di violenza contro i manifestanti da parte della polizia”. Riguardo a quest’ultimo rilievo, la Commissione fa riferimento specificamente agli attacchi della polizia contro gli studenti nelle manifestazioni di Firenze e Pisa del 23 febbraio scorso e a Roma il 22 dicembre 2023. LEGGI TUTTO

  • in

    Vanta ottiene valutazione di 2,45 miliardi di dollari dopo round Serie C

    (Teleborsa) – Vanta, piattaforma statunitense di trust management, ha chiuso un round di finanziamento di serie C da 150 milioni di dollari per una valutazione di 2,45 miliardi di dollari. Il round è stato guidato da Sequoia Capital, oltre ai nuovi investitori Growth Equity presso Goldman Sachs Alternatives, JPMorgan e gli investitori esistenti Atlassian Ventures, Craft Ventures, CrowdStrike Ventures, HubSpot Ventures, Workday Ventures e Y Combinator. Il finanziamento più recente porta i fondi totali raccolti da Vanta a 353 milioni di dollari dal 2021.Vanta intende utilizzare il finanziamento per aumentare il proprio slancio, approfondire la sua presenza globale e accelerare l’innovazione dei prodotti AI.”Ora indiscusso leader di mercato nel trust management, Vanta ha accelerato l’upmarket, lanciato funzionalità di intelligenza artificiale innovative e deliziato molte migliaia di clienti lungo il percorso – ha affermato Andrew Reed, partner di Sequoia Capital – Sequoia ha guidato il Serie A di Vanta più di tre anni fa e siamo altrettanto entusiasti di guidare il Serie C oggi”A gennaio 2024, Vanta ha annunciato di aver superato i 100 milioni di dollari in ARR nell’anno fiscale 2024, terminato il 31 gennaio 2024. Oltre a raggiungere questo traguardo entro 5 anni dall’ingresso nel mercato, Vanta ha quasi raddoppiato la sua base clienti globale nell’ultimo anno, inclusa un crescita del 90% per i suoi clienti internazionali.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    UE autorizza creazione di joint venture tra Kiwa e Adesso

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, la creazione di una joint venture (Kevla) da parte di Kiwa Deutschland e Adesso, entrambe società tedesche. La transazione riguarda principalmente servizi di elaborazione dati e hosting in Germania.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi di concorrenza, dato che l’impresa comune svolge attività trascurabili nello Spazio economico europeo e dato che le società non operano sugli stessi mercati o su mercati verticalmente correlati. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

  • in

    Boston Scientific alza guidance dopo secondo trimestre sopra le attese

    (Teleborsa) – Boston Scientific, multinazionale statunitense attiva nel settore degli apparecchi biomedici, ha generato un fatturato netto di 4,12 miliardi di dollari durante il secondo trimestre del 2024, in crescita del 14,5% su base reported, del 16,1% su base operativa e del 14,7% su base organica, il tutto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La società ha riportato un utile netto attribuibile agli azionisti pari a 324 milioni di dollari o 0,22 dollari per azione (EPS), rispetto ai 261 milioni di dollari o 0,18 dollari per azione di un anno fa, e ha ottenuto un EPS rettificato di 0,62 dollari per il periodo, rispetto a 0,53 dollari dell’anno precedente e agli 0,58 dollari attesi dagli analisti.”Abbiamo realizzato un trimestre caratterizzato da prestazioni eccezionali, che riflettono l’incessante ricerca di innovazione del nostro team globale, supportata da forti evidenze cliniche e investimenti in linea con la nostra strategia di leadership di categoria – ha affermato il CEO Mike Mahoney – Rimaniamo entusiasti dei nostri piani per il futuro e sono incredibilmente grato per l’impegno e lo spirito vincente dei nostri dipendenti in tutto il mondo”.La società stima che la crescita delle vendite nette per l’intero anno 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sarà compresa tra circa il 13,5 e il 14,5% su base reported e tra il 13 e il 14% su base organica. La società stima un EPS compreso tra 1,34 e 1,38 dollari e un EPS rettificato compreso tra 2,38 e 2,42 dollari (rispetto alla precedente previsione di 2,29-2,34 dollari per azione).(Foto: Photo by National Cancer Institute on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Commissione UE propone proroga di 1 anno per alcune regole di Basilea III

    (Teleborsa) – La Commissione Europea ha adottato oggi un atto delegato che posticipa di un anno (ovvero fino al 1° gennaio 2026) la data di applicazione di unaparte degli standard di Basilea III nell’UE, ovvero la Revisione Fondamentale del Portafoglio di Negoziazione (FRTB). L’FRTB incorpora tecniche di misurazione del rischio più sofisticate che mirano ad allineare maggiormente i requisiti patrimoniali ai rischi effettivi che le banche si trovano ad affrontare nelle loro attività sui mercati dei capitali.La Commissione “è sempre stata impegnata ad attuare tempestivamente gli standard di Basilea III – si legge in una nota – L’entrata in vigore del testo finale del pacchetto bancario il 9 luglio nonché l’entrata in vigore nell’UE dei nuovi requisiti di Basilea dal 1° gennaio 2025 ne sono una prova”. In tal modo, l’UE è tra le prime grandi giurisdizioni a finalizzare l’attuazione degli standard di Basilea.L’esecutivo UE evidenzia che è essenziale un’attuazione allineata degli standard in tutte le giurisdizioni, con ritardi e deviazioni nell’attuazione nelle principali giurisdizioni che potrebbero minare la credibilità degli standard. Ciò potrebbe in definitiva ostacolare la parità di condizioni a livello internazionale e minare la stabilità finanziaria globale.Il monitoraggio costante da parte della Commissione dell’attuazione degli standard di Basilea nel resto del mondo indica che alcune delle principali giurisdizioni devono ancora finalizzare le proprie norme o comunicare le tempistiche di attuazione. Ecco perché, per preservare la parità di condizioni a livello globale per le banche europee attive a livello internazionale rispetto alle loro attività commerciali, la Commissione ha deciso di rinviare l’entrata in vigore di questa parte degli standard di Basilea III. Gli standard di Basilea III si applicheranno a tutte le banche dell’UE dal 1° gennaio 2025, ad eccezione del quadro sui rischi di mercato (a condizione che i colegislatori non si oppongano all’atto delegato).L’atto delegato, adottato conformemente al mandato ricevuto dalla Commissione dal Parlamento europeo e dal Consiglio, è ora soggetto al controllo del Parlamento europeo e del Consiglio per un periodo di 3 mesi.”Rimaniamo fermi nel nostro impegno internazionale per la stabilità finanziaria: gli standard internazionali di Basilea III si applicheranno nell’UE dal 1° gennaio 2025. Ciò garantirà un settore bancario affidabile e stabile per i cittadini e le imprese dell’UE: l’attuazione delle regole di Basilea III è nell’interesse UE”, ha commentato Mairead McGuinness, commissaria per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali.”Tuttavia, poiché le principali giurisdizioni non hanno ancora finalizzato l’attuazione delle regole di Basilea III, è necessario ritardare di un anno l’applicazione dei nuovi requisiti patrimoniali per il rischio di mercato, per preservare condizioni di parità a livello internazionale per le banche dell’UE – ha aggiunto – La Commissione sta lavorando a stretto contatto con l’Autorità bancaria europea e le autorità di vigilanza per fornire alle banche i dettagli tecnici necessari per un approccio coerente in tutta Europa”. LEGGI TUTTO