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    Innovatec, CdA e Collegio Sindacale hanno rimesso il proprio mandato

    (Teleborsa) – Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, ha comunicato che i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale hanno rimesso il proprio mandato. Le dimissioni sono state rassegnate nel contesto della scissione parziale, proporzionale e inversa di Innovatec a favore di Haiki+.Nessuno degli amministratori e dei sindaci, ad eccezione del Presidente Elio Cosimo Catania titolare di 43.000 azioni, risulta detenere direttamente azioni della società. Sostenya Group, titolare di una partecipazione pari al 45,35% del capitale sociale di Innovatec, è riconducibile agli amministratori dimissionari Nicola Colucci e Camilla Colucci. LEGGI TUTTO

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    Prevalgono le vendite a New York, rendimento Treasury a 10 anni al 4,7%

    (Teleborsa) – Si muove in leggero ribasso Wall Street, dove continua a salire il rendimento del Treasury a 10 anni (sopra il 4,7%), dopo il balzo di ieri in scia alle speculazioni che la Federal Reserve avrebbe rallentato il ritmo dei tagli dei tassi in mezzo alle pressioni inflazionistiche e al buon stato di salute dell’economia statunitense. Prima dell’apertura del mercato sono arrivate significative dichiarazioni da parte di Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, secondo cui l’inflazione continuerà a progredire verso l’obiettivo del 2 percento nel medio termine e ulteriori riduzioni dei tassi saranno appropriate. “Se, come mi aspetto, i dazi non hanno un effetto significativo o persistente sull’inflazione, è improbabile che influenzino la mia visione di una politica monetaria appropriata”, ha anche sottolineato.Ulteriori indicazioni sulla politica monetaria arriveranno stasera dai verbali della riunione della Fed del 17-18 dicembre. In quella riunione, la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base al 4,25-4,50% e ha segnalato un ritmo più lento dei tagli dei tassi in arrivo. Il “dot plot” aggiornato in quell’occasione ha mostrato solo 50 punti base di tagli dei tassi quest’anno, 50 punti base in meno rispetto alla proiezione di settembre.Sul fronte macroeconomico, è risultato sotto le attese l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a dicembre 2024 (aumento di 122 mila posti di lavoro, dopo i 146 mila del mese precedente, contro previsioni di 139 mila unità), mentre sono scese inaspettatamente le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA nell’ultima settimana.Intanto, si continuano a monitorare le possibile mosse di Donald Trump sul fronte commerciale. Il presidente eletto degli Stati Uniti starebbe valutando di dichiarare un’emergenza economica nazionale per fornire una giustificazione legale per una serie di dazi universali su alleati e avversari, ha riferito la CNN, citando fonti a conoscenza della questione.Sotto osservazione le azioni del big statunitense Nvidia, dopo che ieri il colosso dei chip ha registrato il suo più grande calo in un giorno dall’inizio di settembre 2024. Tra gli annunci societari, Albertsons ha aumentato le sue previsioni per l’intero anno fiscale, Boston Scientific ha annunciato l’intenzione di acquisire il 74% che ancora non possiede di Bolt Medical.Guardando ai principali indici, il listino USA scambia con un calo dello 0,33% sul Dow Jones: l’indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata lunedì scorso, di tre ribassi consecutivi; sulla stessa linea, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,39%, scambiando a 5.886 punti. Sotto la parità il Nasdaq 100, che mostra un calo dello 0,55%; come pure, leggermente negativo l’S&P 100 (-0,43%).Scivolano sul listino americano S&P 500 tutti i settori. Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti utilities (-1,59%), telecomunicazioni (-0,94%) e energia (-0,53%).Al top tra i giganti di Wall Street, United Health (+0,77%), 3M (+0,74%) e Coca Cola (+0,70%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Johnson & Johnson, che prosegue le contrattazioni a -2,82%. Scivola Walt Disney, con un netto svantaggio del 2,28%. In rosso Dow, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,70%. Spicca la prestazione negativa di Merck, che scende dell’1,61%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano GE Healthcare Technologies (+3,02%), Synopsys (+1,74%), Workday (+1,72%) e Intuitive Surgical (+1,68%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Moderna, che prosegue le contrattazioni a -9,40%. Sensibili perdite per Constellation Energy, in calo del 7,46%. In apnea ON Semiconductor, che arretra del 6,35%. Tonfo di Dollar Tree, che mostra una caduta del 5,92%. LEGGI TUTTO

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    MEF, domanda da 270 miliardi di euro per emissione di BTP 10 anni e BTP Green

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha comunicato che l’emissione dual tranche tramite sindacato di un nuovo BTP a 10 anni e di un nuovo BTP Green a 20 anni ha registrato una domanda complessiva per oltre 270 miliardi di euro.Per quanto riguarda il nuovo BTP a 10 anni, il titolo ha scadenza 1° agosto 2035, godimento 15 gennaio 2025 e tasso annuo del 3,65%, pagato in due cedole semestrali. L’importo emesso è stato pari a 13 miliardi di euro a fronte di una domanda di oltre 140 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,577 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 3,733%.Per quanto riguarda il BTP Green a 20 anni, il titolo ha scadenza 30 aprile 2046, godimento 15 gennaio 2025 e tasso annuo del 4,10%, pagato in due cedole semestrali. L’importo emesso è stato pari a 5 miliardi di euro a fronte di una domanda di circa 130 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,465 corrispondente ad un rendimento lordo all’emissione del 4,181%.Il regolamento delle suddette operazioni è fissato per il prossimo 15 gennaio.Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da sei lead manager, Banca Monte dei Paschi di Siena, BNP Paribas, Citi, Crédit Agricole, NatWest e UniCredit e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager. LEGGI TUTTO

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    Hera, collocato green bond da 500 milioni di euro. Ordini per 2,75 miliardi

    (Teleborsa) – Hera, multiservizi quotata su Euronext Milan, ha collocato un nuovo green bond da 500 milioni di euro. L’emissione ha registrato significativo interesse da parte degli investitori internazionali, ricevendo ordini per circa 2,75 miliardi di euro, quasi 5,5 volte l’ammontare offerto.”Siamo più che soddisfatti del risultato della collocazione, molto al di sopra delle aspettative, di questo quarto green bond: rende la nostra struttura finanziaria ancora più green e rafforza ulteriormente la struttura patrimoniale, rendendola ancora più resiliente, e il profilo di credito della multiutility, in linea con il Piano industriale, che prevede 2,5 miliardi di euro di investimenti allineati alla Tassonomia europea, il 98% di quelli ammissibili”, ha commentato l’AD Orazio Iacono.Il quarto green bond del Gruppo Hera (rating Baa2 con Outlook stabile per Moody’s e BBB+/A-2 con Outlook stabile per Standard & Poor’s), ammonta a complessivi 500 milioni di euro, rimborsabili in 6,5 anni con una cedola dello 3,250% e un rendimento pari a 3,396%. La data di regolamento della nuova emissione è prevista per il 15 gennaio 2025.L’operazione ha visto una significativa partecipazione di investitori internazionali (in particolare, Gran Bretagna, Francia, Germania), in buona parte green e sustainable, a riprova dell’interesse nei confronti del Gruppo anche oltre confine. È previsto che l’obbligazione venga quotata, sin dalla data di emissione, sul mercato regolato di Euronext Dublin e, contestualmente a tale data o in un momento successivo, sul mercato regolamentato del Luxembourg Stock Exchange e sul sistema multilaterale di negoziazione ExtraMOT PRO gestito da Borsa Italiana.L’emissione del green bond Hera è stata coordinata da BNP Paribas, Credit Agricole, Mediobanca, UniCredit, BBVA, Intesa Sanpaolo, Banco Santander, Banca Akros, Deutsche Bank, BPER Banca, Montepaschi di Siena, Barclays e Caixabank come Joint Bookrunners. LEGGI TUTTO

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    Dazi, l’ultimo “escamotage” di Trump: valuta emergenza economica nazionale

    (Teleborsa) – Il presidente eletto degli USA Donald Trump starebbe valutando di dichiarare un’emergenza economica nazionale per fornire una giustificazione legale per una vasta gamma di tariffe universali su Paese alleati e avversari: lo riferisce la Cnn che cita più fonti a conoscenza del dossier.La mossa consentirebbe a Trump di varare un nuovo programma di dazi utilizzando l’International Economic Emergency Powers Act, noto come “Ieepa”, che autorizza unilateralmente un presidente a gestire le importazioni durante un’emergenza nazionale.Trump, ha osservato una delle fonti, ha una predilezione per questa legge, poiché garantisce un’ampia giurisdizione su come vengono implementate le tariffe senza rigidi requisiti per dimostrare che esse sono necessarie per motivi di sicurezza nazionale. LEGGI TUTTO

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    MEF, il 13 gennaio in asta BTP fino a 5,75 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione di fino a 5,75 miliardi di euro di BTP. I titoli vanno in asta lunedì 13 gennaio 2025. La data di regolamento è mercoledì 15 gennaio 2025.In particolare, saranno offerti: tra 2,5 e 2,75 miliardi di BTP 3 Anni con scadenza 15/10/2027 e cedola annuale al 2,70%; tra 2,75 e 3 miliardi di BTP 7 Anni con scadenza 15/11/2031 e cedola annuale al 3,15%. LEGGI TUTTO

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    Industrie De Nora ha acquisito la qualifica di PMI

    (Teleborsa) – Industrie De Nora, società quotata su su Euronext Milan e specializzata nell’elettrochimica e nella filiera dell’idrogeno verde, ha comunicato che risulta qualificabile come “PMI”, dopo che la Legge 5 marzo 2024, n. 21 ha modificato la soglia di capitalizzazione per la qualificazione delle Piccole Medie Imprese da 500 milioni a 1 miliardo di euro.Di conseguenza, ai fini degli obblighi di comunicazione delle partecipazioni rilevanti ai sensi del TUF, trova applicazione la soglia del 5% del capitale votante anziché del 3%. LEGGI TUTTO

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    Ue respinge le accuse di censura di Zuckerburg

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha respinto l’accusa di censura da parte di MarkZuckerberg. Il Ceo di Meta ieri aveva accusato l’Europa di avere “un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì”. “Respingiamo assolutamente qualsiasi affermazione di censura da parte nostra”, ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, nel corso di un briefing a Bruxelles.All’Ansa un altro portavoce della Commissione ha spiegato che “la libertà di espressione è al centro del Digital Services Act (Dsa), che stabilisce le regole per gli intermediari online per contrastare i contenuti illegali, salvaguardando la libertà di espressione e d’informazione online: nessuna disposizione del Dsa obbliga gli intermediari online a rimuovere i contenuti leciti”. “La moderazione dei contenuti non significa censura”, ha aggiunto.Zuckerburg annunciando lo stop al fact-checking sui social network di Meta, aveva sottolineato l’intenzione di “lavorare con il presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”. Il Ceo ha accusato anche l’amministrazione Biden di fare pressioni per la censura sostenendo che l’unico modo per respingere questo trend globale è col sostegno del governo Usa”. “Ed è per questo – ha affermato – che è stato così difficile negli ultimi quattro anni, quando persino il governo Usa ha premuto per la censura andando contro di noi ed altre compagnie Usa. Ha incoraggiato altri governi ad andare oltre”. “Ma ora – ha aggiunto – abbiamo l’opportunità di ripristinare la libertà di espressione e sono emozionato nel coglierla”. LEGGI TUTTO