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    Generali, Donnet: grande disciplina sull’M&A, bilanciato con remunerazione

    (Teleborsa) – “Proviamo sempre a bilanciare nel miglior modo l’M&A e con la remunerazione per gli azionisti. Stiamo iniziando a farlo su base annuale e continueremo su questa strada, sempre con una grande disciplina sull’M&A”. Lo ha affermato il Group CEO di Generali, Philippe Donnet, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione della semestrale.”Siamo stati selettivi fino ad adesso e continueremo a esserlo – ha aggiunto – Se non c’è un deal con una logica forte, un fit strategico e culturale, e chiari benefici, considereremo la remunerazione degli azionisti come la priorità”.Stamattina Generali ha comunicato l’avvio delle operazioni di riacquisto di azioni proprie per 500 milioni di euro, con il buyback che inizierà il 12 agosto 2024 e finirà entro dicembre 2024.Commentando l’andamento dei primi sei mesi dell’anno, Donnet ha sottolineato che “continua la crescita del risultato operativo, che ha superato i 3,7 miliardi di euro, grazie a un profilo aziendale sempre più diversificato”. Allo stesso tempo, è “confermata la solida posizione patrimoniale, nonostante le acquisizioni che abbiamo portato a termine e il buyback”. Il solvency ratio si attesta infatti al 211%, in calo dal 220% di fine 2023, comprendendo in particolare l’acquisizione di Liberty Seguros e il lancio del buyback appena annunciato. Al 6 agosto 2024, ha specificato il CFO Cristiano Borean, il solvency ratio è circa al 209%”.Il numero uno della compagnia assicurativa è stato contento di vedere un “ritorno a una raccolta netta Vita positiva guidata dalle linee Protection e Unit Linked, con una riduzione molto significativa dei deflussi dal Savings”. LEGGI TUTTO

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    Veicoli Commerciali, Anfia: +13% immatricolazioni nei 6 mesi in Europa

    (Teleborsa) – Nei primi 6 mesi del 2024, il mercato dei veicoli commerciali leggeri, nell’UE-EFTA-UK, supera il milione di unità e registra un aumento del 13% rispetto al primo semestre 2023. Il mercato degli autocarri con ptt superiore a 3.500 kg conta oltre 215.672 nuove registrazioni, in leggero aumento del 2,4%. Inoltre, analizzando il mercato degli autocarri per segmento, gli autocarri pesanti (ptt =16.000kg) registrano una lievissima flessione dello 0,6%, con 175.567 unità vendute. Gli autobus con ptt superiore a 3.500 kg sono poco più di 25mila, con una crescita del 30,1%. È quanto rileva l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia) nel Rapporto Semestrale gennaio-giugno 2024 sul settore dei VCL, autocarri e autobus.Veicoli commerciali leggeri =3.500 kg Il mercato dei veicoli commerciali leggeri (VCL), che include van, furgoni, pick-up e autocarri piccoli, ha registrato nell’area UE-EFTA-UK oltre 1.052.306 nuove immatricolazioni nei primi 6 mesi del 2024, in crescita del 13,0% circa sui volumi del primo semestre 2023. In tutti i major markets europei si registrano crescite: +19,3% in Germania, +18,5% in Spagna, +16,9% in Italia, +10,5% in Francia e +4,3% nel Regno Unito. Le nazioni con maggior numero di immatricolazioni sono la Francia con 209.866 nuove targhe (circa 20% del mercato europeo), seguita dal Regno Unito con 178.210 immatricolazioni (quota 16,9%) e dalla Germania con 151.097 unità (quota 14,4%). Al quarto posto l’Italia con 111.900 nuove targhe ed il 10,6% di quota di mercato e al quinto posto la Spagna con 85.595 immatricolazioni (quota 8,1%). I primi 5 Top Market detengono insieme il 70,0% del mercato (736.668 immatricolazioni), mentre il restante 30,0% è costituito dagli altri paesi dell’area UE-EFTA-UK.Autocarri >3.500 kgNel mercato UE-EFTA-UK le vendite di autocarri medi-pesanti nel primo semestre 2024 totalizzano 215.667 immatricolazioni, con un lieve aumento del 2,4% rispetto al primo semestre 2023. In buona parte dei principali mercati si registrano aumenti: +8,1% in Germania, +5,5% in Francia, +10,4% in Italia. Arrancano invece Polonia, con un -10,3% di immatricolazioni e il Regno Unito, con -1%. Il maggior numero di immatricolazioni si registra in Germania con 52.417 nuovi libretti (e una quota di mercato del 24,3%). A seguire la Francia con 28.124 (quota 13%), il Regno Unito con 26.472 (quota 12,3%), l’Italia con 16.769 (quota 7,8%) e la Spagna con 16.249 nuove immatricolazioni e una quota di mercato del 7,5%. I primi 5 Top Market costituiscono il 64,9% del mercato (140.031 immatricolazioni) mentre i restanti paesi dell’area UE-EFTA-UK, il 35,1%.Autocarri =16.000 kgNell’area UE-EFTA-UK le vendite di autocarri =16.000 kg nel primo semestre 2024 contano 175.562 unità, con una leggera flessione dello 0,6% rispetto al primo semestre 2023. La Germania, al primo posto come numero di immatricolazioni (36.728), registra una crescita del 3% e detiene il 20,9% della quota di mercato. A seguire la Francia (24.193 immatricolazioni) con una crescita del 3,8% ed una quota di mercato del 13,8%. Il Regno Unito (19.475 immatricolazioni) scende con un -7,7% e cala all’11,1% di quota. Al quarto posto l’Italia scavalca la Polonia, con 13.977 immatricolazioni, raggiungendo quindi una quota di mercato dell’8%. Scende al quinto posto la Polonia (13.743 immatricolazioni) con una sostanziosa diminuzione delle vendite dell’11,8% e una quota di mercato del 7,8%. I primi 5 Top Market detengono il 61,6% del mercato (108.116 immatricolazioni) mentre i restanti paesi dell’area UE-EFTA-UK il 38,4%.Autobus >3.500 kgNel primo semestre 2024 le vendite di autobus nuovi con ppt >3.500 kg registrano un aumento del 30,2%, con 25.086 veicoli immatricolati; nello stesso periodo del 2023 erano 19.272 unità. Il Regno Unito è il primo paese per immatricolazioni di autobus (3.817 immatricolazioni e con una quota di mercato pari al 15,2% del mercato UE+EFTA+UK). Seguono l’Italia, con 3.511 unità e 14% di quota, la Germania con 3.141 immatricolazioni (market share 12,5%), che cresce del 17,8% sul primo semestre del 2023, la Francia con 3.047 (MS 12,1%) e la Spagna con 2.163 unità e una quota dell’8,6%. Tra i cinque major market, il Regno Unito è quello che registra la crescita maggiore (+55,4%), insieme all’Italia (+45,3%). Questi cinque mercati, con 15.679 unità, costituiscono il 62,5% delle immatricolazioni totali nell’area.(Foto: © Dmitry Kalinovsky/123RF) LEGGI TUTTO

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    Servizi Italia, analisti positivi sul resto del 2024 dopo la semestrale

    (Teleborsa) – Gli analisti apprezzano la semestrale di Servizi Italia, società quotata su Euronext STAR Milan e leader nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere, e sono positivi sul futuro dell’azienda.Secondo TP ICAP Midcap, Servizi Italia ha pubblicato “buoni” dati semestrali, superando le aspettative e confermando i molteplici trend che guideranno la performance del gruppo nel 2024. La semestrale “conferma il forte slancio operativo di cui gode il gruppo nel 2024 e che potrebbe indurci ad aumentare le nostre aspettative – si legge nella ricerca – Data questa buona prospettiva, riteniamo che il Gruppo sia sottovalutato. TP ICAP Midcap ha una raccomandazione “Buy” e un target price di 2,10 euro per azione.Intermonte, che ha una raccomandazione “Outperform” e un target price di 2,45 euro per azione, ha aumentato le previsioni di redditività alla luce dei risultati del 1H24 e delle continue efficienze sui costi. In dettaglio, ha alzato l’EBIT 2024/2025 rispettivamente del 12,6%/4,9%. Tuttavia, ha tenuto conto di un’aliquota fiscale più elevata (25% come nel 1H24) e di oneri finanziari leggermente più elevati.”I risultati hanno mostrato un miglioramento della redditività, che beneficia di continue efficienze e di una normalizzazione del costo dell’energia – si legge nella ricerca – Questi fattori dovrebbero continuare a supportare i risultati anche dei prossimi trimestri, mentre il flusso di notizie sulle nuove gare dovrebbe rappresentare un catalyst positivo. Il titolo dovrebbe trarre vantaggio dall’andamento altamente visibile dei suoi ricavi e da un’eventuale riduzione del costo del capitale”. LEGGI TUTTO

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    Technoprobe, Equita abbassa target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha abbassato a 7,2 euro per azione (dai precedenti 7,5 euro) il target price su Technoprobe, società quotata su Euronext Milan e attiva nella progettazione e produzione delle Probe Card utilizzate per il test dei semiconduttori, confermando la raccomandazione sul titolo a “Hold” dopo la diffusione di risultati 2Q24 leggermente inferiori alle aspettative.Nonostante le fluttuazioni trimestrali, il management ha confermato le assunzioni di una crescita organica mid-teens sul FY24, ossia c. +10% sequenziale in 4Q24 (coerente con le stime del broker) ma appare più cauto sui margini dei nuovi prodotti in questa fase.Gli analisti evidenziano che la revisione del target è meno significativa in quanto viene applicato un multiplo target sugli utili ex-cash 2025 di 32x (da prec. 30x), per incorporare parte del potenziale upside da sinergie nel final testing e ingresso nell’HBM. “Technoprobe rimane una storia di qualità, con un business model solido e prospettive di crescita interessanti guidati da macro-trend di settore (AI) e da iniziative per aggredire nuove nicchie di mercato promettenti (final testing, possibile ingresso nel mercato delle memorie nel 2025) – si legge nella ricerca – Non vediamo però ancora un entry point interessante nonostante la recente correzione, con il titolo che sulle nuove stime tratta a 18x EV/EBITDA e 34x P/E 2025 (FormFactor a 16x e 25x rispettivamente)”. LEGGI TUTTO

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    Asta BOT 12 mesi, collocati 7,5 miliardi di euro con rendimento in calo

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha collocato 7,5 miliardi di euro di BOT 12 mesi nelle aste di collocamento di titoli di Stato svolte nella giornata del 9 agosto 2024.In particolare, sono stati collocati 7,5 miliardi di euro del BOT 365 giorni 14-08-2025, per cui la domanda ha raggiunto 11,4 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,52. Secondo il resoconto fornito dalla Banca d’Italia, il rendimento medio ponderato semplice si è assestato al 3,112%, ovvero 37 punti base inferiore a quello dell’asta analoga precedente, che risale al 10 luglio 2024. LEGGI TUTTO

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    Imeon Energy si è quotata su segmento Access della Borsa di Parigi

    (Teleborsa) – Imeon Energy, società francese attiva nel campo deelle soluzioni tecnologiche per l’indipendenza energetica basate sull’intelligenza artificiale, si è quotata oggi sul segmento Euronext Access+ della Borsa di Parigi. Si tratta della settima quotazione del 2024 su Euronext Paris e della 34esima quotazione su Euronext nel 2024.Fondata nel 2013, l’azienda si è affermata come leader nell’autoproduzione e nell’accumulo di energia solare, attraverso una gamma di soluzioni ibride per applicazioni residenziali, industriali e commerciali. L’azienda sviluppa inverter intelligenti e batterie di accumulo, integrando una gestione avanzata del flusso di energia per ottimizzare le prestazioni degli impianti solari e garantire un’elevata indipendenza energetica.Imeon Energy è stata quotata tramite l’ammissione alla negoziazione di 2.124.923 azioni ordinarie. Il prezzo di ammissione è stato fissato a 5,45 euro per azione, per una capitalizzazione di circa 11,6 milioni di euro.”La nostra missione è portare l’energia solare in prima linea nella transizione ambientale, rendendola accessibile a tutti – ha commentato il CEO Christophe Goasguen – La nostra gamma di prodotti innovativi, dotati di intelligenza artificiale matura, consente ora sia agli utenti individuali che a quelli industriali di ottenere risparmi significativi sulle bollette energetiche. Questa soluzione, che combina tecnologia brevettata e soluzioni di accumulo avanzate, è già considerata un successo commerciale da oltre 6.000 utenti in tutto il mondo. La quotazione è un passaggio naturale nella nostra strategia di sviluppo, che mira ad accelerare la nostra distribuzione internazionale e rafforzare la nostra leadership tecnologica attraverso investimenti in R&S per soddisfare la crescente domanda, sviluppando soluzioni sempre più innovative e redditizie per gli utenti”. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM fissa obiettivi intermedi di decarbonizzazione al 2030

    (Teleborsa) – Banco BPM ha fissato gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 per ognuno dei 5 settori che erano stati individuati come prioritari e comunicati in sede di adesione alla Net Zero Banking Alliance (NZBA), avvenuta nel marzo 2023. A tal fine, gli scenari “net zero” 2050 proposti dai migliori standard di mercato (Agenzia Internazionale dell’Energia) sono stati applicati ai portafogli della banca, sulla base della situazione rilevata al 31 dicembre 2022.I target al 2030 sono espressi in termini di riduzione percentuale rispetto a fine 2022 dell’intensità emissiva media ponderata sulla base dell’esposizione nei confronti di controparti corporate).Per l’Automotive: riduzione del 48% dell’intensità emissiva rilevata a fine 2022 (0,45 milioni di tonnellate di CO2e per miliardo di passeggeri-chilometro percorsi dai veicoli venduti). Il target considera le emissioni di Scope 1, 2 e 3 delle controparti in portafoglio, che includono i produttori di mezzi pesanti.Per Cement: riduzione del 23% dell’intensità emissiva rilevata a fine 2022 (0,50 tonnellate di CO2e per tonnellata di prodotto cementizio). Il target considera le emissioni di Scope 1 e 2 delle controparti in portafoglio.Per Coal: run-off (ovvero -100%) delle esposizioni entro il 2026.Per Oil & Gas: riduzione del 14% dell’intensità emissiva rilevata a fine 2022 (60,7 grammi di CO2e per megajoule di prodotto petrolifero/gas naturale prodotto o distribuito). Il target considera le emissioni di Scope 1, 2 e 3 delle controparti in portafoglio.Per Power Generation: riduzione del 56% dell’intensità emissiva rilevata a fine 2022 (0,17 tonnellate di CO2e per megawattora di energia prodotta). Il target considera le emissioni di Scope 1 e 2 delle controparti in portafoglio. LEGGI TUTTO

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    Italia, saldo commerciale diminuisce a 5,1 miliardi di euro a giugno

    (Teleborsa) – Per il mese di giugno 2024 l’Istat stima una lieve crescita congiunturale per le esportazioni (+0,5%), mentre le importazioni risultano stazionarie. L’aumento su base mensile dell’export è sintesi di un incremento per l’area Ue (+1,5%) e di una moderata flessione per l’area extra Ue (-0,5%).Nel secondo trimestre 2024, rispetto al precedente, l’export è stazionario mentre l’import cresce dell’1,1%.A giugno 2024, l’export diminuisce su base annua del 6,1% in termini monetari e dell’8,6% in volume. La flessione delle esportazioni in valore è più intensa per i mercati Ue (-7,2%) rispetto a quelli extra Ue (-4,9%). L’import registra un calo tendenziale del 9,6% in valore, che coinvolge sia l’area Ue (-9,2%) sia l’area extra Ue (-10,1%); in volume, le importazioni si riducono del 9,4%.Tra i settori che più contribuiscono alla flessione tendenziale dell’export si segnalano: macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (-8,2%), autoveicoli (-21,5%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-15,5%), articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (-14,0%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-5,4%) e prodotti petroliferi raffinati (-19,3%). Aumentano su base annua le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+10,6%).La flessione dell’export su base annua è geograficamente diffusa e riguarda in particolare Germania (-8,7%), Francia (-8,1%), Stati Uniti (-5,4%) e Svizzera (-7,8%). Crescono le esportazioni verso i paesi OPEC (+15,0%).Nel primo semestre del 2024, l’export si riduce in termini tendenziali (-1,1%): a contribuire sono principalmente le minori vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-8,5%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-9,5%) e autoveicoli (-8,6%). Per contro, apporti positivi importanti provengono dall’aumento delle esportazioni di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+19,5%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+7,7%).Il saldo commerciale a giugno 2024 è pari a +5.065 milioni di euro (era +3.461 milioni a giugno 2023, +6,4 miliardi a maggio 2024). Il deficit energetico si riduce a -3.581 milioni, da -4.744 milioni dell’anno prima. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici sale da 8.205 milioni di giugno 2023 a 8.646 milioni di giugno 2024.Nel mese di giugno 2024 i prezzi all’importazione diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre crescono dello 0,4% su base annua (era -0,1% a maggio). LEGGI TUTTO