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    USA, fiducia consumatori Università del Michigan ottobre rivista al rialzo

    (Teleborsa) – Rivisto al rialzo l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di ottobre 2024, l’indice sul consumer sentiment si è attestato a 70,5 punti dai 68,9 della lettura preliminare e dai 70,1 del mese precedente. Rivista al rialzo anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 74,1 punti da 74,4 di settembre e dai 72,9 del preliminare, mentre quella sulla condizione attuale è stata ritoccata a 64,9 punti dal preliminare di 62,7 punti e dai 63,3 del mese precedente.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): più difficile garantire stabilità dei prezzi con frammentazione commerciale

    (Teleborsa) – “Le tensioni geopolitiche stanno sempre più dando origine a una frammentazione economica e finanziaria e rappresentano un rischio significativo per la prosperità globale, con flussi commerciali che si stanno già visibilmente disaccoppiando lungo linee di influenza geopolitica”. Lo ha affermato la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, in un intervento alle riunioni annuali del FMI.”Finora, questo disaccoppiamento è stato limitato a settori specifici, come l’energia e le principali tecnologie avanzate – ha spiegato – L’analisi della BCE suggerisce che la frammentazione commerciale potrebbe comportare perdite di PIL globale che vanno da quasi il 6% in uno scenario di barriere commerciali più elevate erette solo per prodotti strategici, al 9% in uno scenario più grave di disaccoppiamento completo”. Secondo la banchiera centrale, “la frammentazione commerciale potrebbe portare a rinnovate pressioni inflazionistiche a livello globale, non solo a causa dell’aumento dei costi di input di produzione, ma anche a causa delle ridotte opportunità di diversificazione. Nel complesso, ciò renderebbe più difficile per le banche centrali garantire la stabilità dei prezzi. È quindi fondamentale che le legittime preoccupazioni sulla sicurezza e sulla resilienza della supply chain non portino a una spirale di protezionismo”.In merito all’ultimo taglio dei tassi della BCE, ha affermato che “le informazioni in arrivo sull’inflazione mostrano che il processo di disinflazione è sulla buona strada” e “i recenti indicatori dell’attività economica hanno sorpreso un po’ al ribasso e le condizioni di finanziamento rimangono restrittive”.”Prevediamo che l’inflazione aumenterà temporaneamente di nuovo nel quarto trimestre di quest’anno, poiché i precedenti forti cali dei prezzi dell’energia scompariranno dai tassi annuali – ha sottolineato – Successivamente, l’inflazione dovrebbe riprendere a scendere, raggiungendo il nostro obiettivo l’anno prossimo e attestandosi in media all’1,9% nel 2026, secondo le proiezioni di settembre”. LEGGI TUTTO

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    Moderati guadagni a Wall Street con raffreddamento rendimenti Treasury

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Wall Street, che beneficia del fatto che i rendimenti dei Treasury sono scesi per il secondo giorno, dopo il balzo dei giorni precedenti sulla prospettiva di una Federal Reserve meno accomodante vista la continua forza dell’economia statunitense.Sul fronte macroeconomico, la giornata è priva di spunti significativi. Prima della campanella, è emerso che gli ordinativi di beni durevoli americani nel mese di settembre sono diminuiti meno delle attese.L’attenzione è già rivolta ai dati macroeconomici della prossima settimana, tra cui un rapporto mensile sulle buste paga, per nuovi indizi sulla portata dei tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve.Resta il focus sulle trimestrali. Tra chi ha diffuso i conti prima della campanella, New York Community Bancorp ha riportato una perdita per il terzo trimestre in quanto ha accantonato più riserve per coprire potenziali perdite sui prestiti, AutoNation ha mancato le attese in mezzo alle continue ricadute di un’interruzione del software quest’estate, Colgate-Palmolive ha migliorato la guidance per il 2024 dopo un terzo trimestre in crescita.Sotto osservazione Capri Holdings (Versace, Michael Kors e Jimmy Choo), dopo che un giudice statunitense ha bloccato la fusione da 8,5 miliardi di dollari con Tapestry.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,37% a 42.531 punti, interrompendo la serie di quattro ribassi consecutivi, iniziata lunedì scorso; sulla stessa linea, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,54%, portandosi a 5.841 punti. In rialzo il Nasdaq 100 (+0,84%); sulla stessa tendenza, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,58%). LEGGI TUTTO

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    Eni, Gattei: potremmo vendere ulteriore quota di Enilive, più verso il 5% e non 10%

    (Teleborsa) – A luglio Eni aveva firmato un accordo di esclusiva con KKR per la cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, che poi ieri si è dimostrata essere del 25%. In quell’occasione, Eni aveva detto che il forte interesse manifestato da primari investitori finanziari istituzionali poteva portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive.”Avendo piazzato il 25%, vogliamo vedere se alla fine c’è l’opportunità di portare a bordo un altro partner magari con il 5% e non con un ulteriore 10%”, ha detto Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, durante la conference call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi del 2024.Gattei ha sottolineato la capacità di Eni di “procedere in maniera efficace sul piano di disposal” e di “stare lavorando su alcune aggiunte” per quanto riguarda le quote in alcune controllate, “e potenzialmente in Novamont, ma questo richiede più tempo”.Per quanto riguarda il percorso verso la quotazione in Borsa di Plenitude ed Enilive, il manager ha detto che le “IPO dipendono dalle condizioni del mercato e quest’anno, anche dopo il 2022 e il 2023, è stata un anno con poche IPO”. “Noi vogliamo avere un bilanciamento tra l’IPO nel medio termine e una valorizzazione nel breve termine”, ma “non pensiamo che il percorso verso un’IPO sia un sell-down continuo della nostra quota, perché vogliamo mantenere il controllo”. LEGGI TUTTO

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    Notorious Pictures non procederà all’emissione del prestito obbligazionario

    (Teleborsa) – Notorious Pictures, società attiva nel settore della produzione cinematografica e quotata su Euronext Growth Milan, non procederà all’emissione del prestito obbligazionario non convertibile da 1 milione di euro che era all’ordine del giorno della prossima assemblea degli azionisti.La decisione è stata presa “di comune accordo con il primario istituto di credito con cui aveva strutturato l’operazione di emissione di obbligazioni”, si legge in una nota. Al riguardo, la società è stata informata dal socio di maggioranza Gugly che lo stesso non si costituirà nell’assemblea in parte straordinaria e che pertanto sul tale punto all’ordine del giorno non si formerà il quorum costitutivo, mentre ha confermato la partecipazione all’assemblea in parte ordinaria.(Foto: Krists Luhaers on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Eni, Gattei: modello di remunerazione è attrattivo, difficile essere più precisi

    (Teleborsa) – “Il buyback è uno strumento flessibile e non c’è una strada tracciata. Noi dichiariamo una certa percentuale di distribuzione o un range rispetto al CFFO, chiaramente diviso tra dividendi e buyback. Poi il buyback può essere alzato con miglioramento della nostra performance o dello scenario”. Lo ha affermato Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, durante la conference call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi del 2024.”E c’è la possibilità, come fatto quest’anno, di cambiare questa percentuale per un miglioramento – ha spiegato – Quando annunciamo la distribution policy c’è quindi un floor, con la decisione che è protetta in ogni scenario. Credo che sia un modello attrattivo e non possiamo essere più precisi perché la volatilità del mercato energetico è alta”.Considerando che il piano di dismissione sta procedendo meglio delle nostre aspettative iniziali, Eni ha oggi confermato l’aumento del piano di buyback 2024, che ora è atteso pari a 2 miliardi di euro, +25% rispetto alla guidance precedente di 1,6 miliardi di euro e +80% rispetto al piano annuale originale. Questo incrementerà il ritorno totale di cassa agli azionisti a circa il 38% del CFFO.”Si tratta di una distribuzione altamente competitiva e attraente con uno yield dell’11,5%”, ha sottolineato il manager.In merito alla possibilità di rivedere la politica di remunerazione con il nuovo piano il prossimo anno, Gattei non ha voluto fornire indicazioni precise, ma ha detto che “l’idea generale è che vogliamo rinforzare la società con crescita e diversificazione, maturando nuove linee di business e portando alla profittabilità altre linee di business che ora sono in perdita. Tutto questo aiuterà ad aumentare la remunerazione”. LEGGI TUTTO

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    Versalis (Eni), Alfani: improbabile saremo in breakeven sull’EBITDA nel 2025

    (Teleborsa) – “Abbiamo un outlook cupo sul mercato della chimica, quindi i miglioramenti in Versalis arriveranno dalle azioni che metteremo in campo, come la revisione del nostro portfolio”. Lo ha detto Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis (Eni), durante la call con la comunità finanziaria sui risultati per i primi nove mesi dell’anno.Nel terzo trimestre 2024, il business della Chimica gestito da Versalis ha riportato una perdita operativa proforma adjusted pari a 193 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto alla perdita del terzo trimestre 2023. Tale risultato riflette il calo della domanda in tutti i segmenti di business dovuto al rallentamento macroeconomico e ai maggiori costi di produzione in Europa che hanno ridotto la competitività delle produzioni di Versalis rispetto ai competitors americani ed asiatici in un contesto di eccesso di offerta. Nei nove mesi 2024, la perdita proforma adjusted di 583 milioni di euro, (perdita di 377 milioni di euro nei nove mesi 2023).Eni ha quindi finalizzato un piano di trasformazione, decarbonizzazione e rilancio del business della chimica, che prevede investimenti di circa 2 miliardi di euro e la riduzione di circa 1 mln tonnellate delle emissioni CO2, pari a circa il 40% del totale Versalis. Gli investimenti riguarderanno lo sviluppo di nuove piattaforme di prodotto in attività downstream a elevato valore quali le rinnovabili, l’economia circolare e i mercati in crescita dei prodotti specializzati, dove Versalis ha acquisito un eccellente posizionamento competitivo, riducendo al contempo l’esposizione alla chimica di base. Il piano di trasformazione comprende anche lo sviluppo di attività nella bioraffinazione e nell’accumulo di energia presso gli esistenti siti industriali. Il piano si propone di recuperare la profittabilità con ricadute positive sui livelli occupazionali. Su quanto il piano di rilancio possa andare veloce, l’AD si mostra cauto: “Sarà graduale e dipenderà dalla velocità delle azioni di ristrutturazioni. Un miglioramento dello scenario potrebbe essere un booster, ma vogliamo essere cauti”, con “miglioramenti nel giro di 4-5 anni”. In merito alle interlocuzioni con i sindacati, Alfani ha detto che “capiscono che la società non può continuare a bruciare cassa e qualcosa va fatto”.Quando gli sono state chieste delle stime più specifiche per l’anno prossimo, Alfani ha detto che “dal punto di vista dell’EBITDA nel 2025, è improbabile che possiamo essere in breakeven nel 2025 in questo scenario, ma vogliamo avere una performance migliore del 2024”. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini beni durevoli settembre scendono meno delle attese

    (Teleborsa) – Risultano migliori delle attese gli ordinativi di beni durevoli americani nel mese di settembre 2024. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Bureau of the Census), gli ordini hanno evidenziato una decrescita dello 0,8% su base mensile dopo il -8% del mese precedente. Le stime di consensus indicavano un calo dell’1,1%.Il dato “core”, ossia al netto degli ordinativi del settore trasporti, fa segnare un +0,4% rispetto al +0,6% del mese precedente e si confronta con il -0,1% stimato dagli analisti. Se si esclude il settore della difesa, gli ordinativi sono scesi dell’1,1%, dopo il -1,3% precedente.(Foto: Photo by Adrian Sulyok on Unsplash) LEGGI TUTTO