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    Startup innovative: i giovani “pesano” di più al Nord, le donne più al Sud

    (Teleborsa) – I giovani “pesano” di più al Nord, le donne più al Sud. Al Settentrione gli under 35 conducono il 17,2% delle startup innovative dell’area, Piemonte in testa con il 23,2%, contro il 16,9% della media nazionale e del Centro e il16,4% del Sud. Ma la mappa geografica si “capovolge” se guardiamo alla quota delle startup innovative guidate da donne nelle singole macro-ripartizioni: nel Mezzogiorno, infatti, pesano di più (15,8%), con punte del 27,5% in Molise, seguito a ruota dal Centro (15,1%) e dal Nord (11,8%). È la geografia delle startup innovative in Italia nel 2024 disegnata dall’analisi del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere. “La crescita e il rafforzamento di queste imprese sono essenziali per far sì che l’economia e l’innovazione italiana tenga il passo con l’Europa e con il resto del mondo” ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, che ha aggiunto “le 12mila start up esistenti al momento pongono l’Italia al quarto posto in Europa, ci sono dunque ancora ampi spazi di miglioramento. A partire dalla partecipazione delle donne che appare ancora poco rilevante e va quindi ulteriormente incoraggiata. Tra tutte le start up esistenti, solo il 6,6% ha fatto scale up, cioè ha superato il milione di euro di fatturato o di capitale sociale tra il 2019 e il 2023. La percentuale è un po’ più alta (12,6%) tra le start up con brevetto in tecnologie strategiche. Le nuove leggi sulle start up innovative potranno favorire questo processo concentrando, ad esempio, le agevolazioni sulle imprese col maggior potenziale di crescita e innovazione e incentivando gli investimenti in ricerca e sviluppo”.Al Nord giovani e donne startupper sono più numerosi, soprattutto a Milano In termini assoluti giovani e donne startupper restano più numerosi al Nord che detiene più della metà delle start up innovative under 35 del Paese, più precisamente 1.084 su 2.049, e oltre un terzo di quelle femminili, ovvero 745 su 1.648, oltre che il 52% del complesso di queste realtà produttive. Ma all’interno del Settentrione si evince anche una rilevante dicotomia: il Nord ovest fa da traino, con quasi il 37,3% delle startup giovanili italiane (765unità) e con il 29,4% (485) di quelle guidate da donne, mentre il Nord est frena presentando l’incidenza più bassa d’Italia sia per quanto riguarda gli startupper under 35 (319 pari al 15,5% del totale dell’area) sia per le femminili (260 pari al 15,8% dell’area). A livello regionale, la metà di queste imprese si trova in Lombardia (568 quelle giovanili equivalenti al 27,7% del totale nazionale e 382 quelle femminili pari al 23,2%), Campania (242 quelle giovanili pari all’11,8% del totale Italia e 232 quelle femminili pari al 14,1%) e Lazio (231quelle giovanili pari all’11,3% e 224 quelle femminili pari all’13,6%). Non sorprende dunque trovare nelle prime tre posizioni della classifica provinciale Milano (che detiene 408 startup innovative giovanili ovvero il 19,9% di quelle nazionali e 281 startup innovative femminili ovvero il 17,1% di quelle italiane), Roma (206 quelle under 35 il 10,1% e 200 quelle femminili pari al 12,1%,) e Napoli (139 quelle giovanili il 6,8% e 121 quelle femminili 7,3%). Nel complesso, comunque, le startup innovative presentano un’incidenza dei giovani quasi doppia rispetto a quella del totale delle imprese italiane (16,9% contro l’8,4%) e una quota di imprese femminili pari a circa la metà di quella del complesso delle aziende del Paese (13,6% contro 22,7%).Al Mezzogiorno corrono più veloci Le startup innovative under 35 sono cresciute del 66,5% tra il 2016 e il 2024, ma al Meridione hanno allungato maggiormente il passo (+69,1%). Seguono il Nord 67,5% – rallentato dall’andamento del Nord est (+12,7%) – e il Centro (60,2%). A livello regionale maggiori accelerazioni si riscontrano in Valle d’Aosta che registra comunque pochissime realtà produttive (+200,0%), Campania (+184,7%) e Lombardia (+124,5%). Mentre sul piano provinciale, spiccano il volo Lecco (+500%), Sondrio (+400%) e Prato (+300%), seppur ancora una volta con numeri esegui di partenza. Ed è ancora il Mezzogiorno ad avanzare più speditamente anche sul fronte delle startup innovative femminili con incrementi del 175,5%, a fronte del +106,3% del Centro e del + 99,7% del Nord frenato ancora una volta dal passo del Nord est (+59,5%). Boom di crescita si registrano a livello regionale in Molise (+533,3%), Campania (+337,7%) e Puglia (+203,7%). Mentre sul piano provinciale, spiccano Avellino (da 2 a 22, +1000,0%), Brindisi (+900,0%) e Como (+700,0%).Nel Triveneto meno di una start up su 10 è donnaIl Molise è la prima regione dove il peso relativo le startup femminili sul totale di queste realtà locali si presenta maggiore (27,5%), seguito dalla Basilicata (20,6%) e dalla Calabria (18,4%). Sul fronte opposto in fondo alla classifica troviamo il Friuli-Venezia Giulia (9,4%), il Trentino-Alto Adige (10,0%) e la Liguria (10,5%). A livello provinciale meglio fanno Isernia, La Spezia e Vibo Valentia, tutte e tre con una quota pari al 33,3%, sebbene possano contare su un numero esiguo di startup innovative femminili.Abruzzo la regione meno “giovanile”È il Piemonte ad accaparrarsi l’etichetta della regione più giovanile, vantando quasi una startup innovativa giovanile su quattro (23,2%). A completare il podio Trentino Alto-Adige (21,3%) e Valle d’Aosta (20,0%). Le meno giovanili sono invece Abruzzo (11,4%), Umbria (12,3%) e Friuli-Venezia Giulia (12,4%). Infine, per quanto riguarda le province, emerge un quadro variegato, che vede Biella (33,3%), Vibo Valentia (33,3%) e Forlì-Cesena (31,9%) sul podio delle startup giovanili (sebbene tra queste solo Forlì-Cesena, con 15 startup innovative giovanili può vantare numeri assoluti rilevanti) e ben quarantacinque province con un tasso giovanile superiore alla media nazionale. LEGGI TUTTO

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    Prada, Silvia Onofri nominata CEO di Miu Miu

    (Teleborsa) – Prada, società di moda italiana quotata a Hong Kong, ha annunciato la nomina di Silvia Onofri nel ruolo di CEO del marchio Miu Miu, con decorrenza dal 26 febbraio 2025.Onofri ha iniziato la sua carriera in Bulgari. In seguito, ha assunto ruoli di crescente responsabilità in Bally, fino a ricoprire la posizione di CEO EMEA e successivamente di chief commercial global wholesale. Nel 2023, è entrata a far parte di VF Corporation in qualità di brand president per Napapijri, guidandone la trasformazione e il riposizionamento sul mercato.Il marchio del gruppo Prada era senza CEO dallo scorso settembre, quando Benedetta Petruzzo aveva lasciato la società a settembre per passare a Christian Dior Couture.Miu Miu, la rappresentazione più libera della creatività di Miuccia Prada, ha registrato vendite Retail in crescita del 97% anno suanno nei primi nove mesi del 2024. LEGGI TUTTO

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    CONSOB blocca operatori abusivi su cripto e sito che sfruttava marchio Fininvest

    (Teleborsa) – Gli operatori abusivi su cripto-attività finiscono nel mirino della CONSOB. Per la prima volta l’Autorità di vigilanza ha esercitato i poteri previsti dal nuovo regolamento europeo in materia di cripto-assets (Micar), bloccando due operatori non autorizzati: “Dobibo” (siti internet https://dobibo.com, https://dobibo1.com, https://dobibo2.com) e “Fameexn” (siti internet https://fameexn.top, https://fameexn.com).Al tempo stesso proseguono gli interventi di contrasto all’abusivismo finanziario che fa leva sulla notorietà di personaggi di primo piano del mondo istituzionale o imprenditoriale. La CONSOB ha oscurato il sito “Fininvestonline.com” (sito internet https://fininvestonline.com), che diffondeva nel web la pubblicità di servizi finanziari abusivi, richiamando impropriamente i marchi Fininvest/Mediaset e alcuni esponenti della famiglia Berlusconi. Nel novembre scorso un intervento analogo aveva riguardato siti web che si rifacevano a figure di primissimo piano della politica e delle istituzioni.Tra gli ultimi provvedimenti adottati dalla CONSOB c’è anche l’oscuramento dei seguenti quattro siti di intermediazione finanziaria abusiva: “TORO500” effettuata tramite il sito internet https://toro500.com e relativa pagina https://client.toro500.com (delibera n. 23428 del 12 febbraio 2025); Trading42 Ltd – Trading42 Financial effettuata tramite il sito internet https://trading42.co.com e relativa pagina https://panel.trading42.co.com (delibera n. 23427 del 12 febbraio 2025); “Fpmarketseu” effettuata tramite il sito internet www.fpmarketseu.net (delibera n. 23426 del 12 febbraio 2025); “AllFinanz Plus” effettuata tramite il sito internet https://allfinanzplus.com e relativa pagina https://client.allfinanzplus.com (delibera n. 23424 del 12 febbraio 2025).In tutto sono dieci i siti oscurati questa settimana. Sale, così, a 1.226 il numero dei siti bloccati dalla CONSOB a partire da quando, nel luglio 2019, l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi. Sono in corso le attività di oscuramento dei siti da parte dei fornitori di connettività ad internet che operano sul territorio italiano. Per motivi tecnici l’oscuramento effettivo potrà richiedere alcuni giorni. LEGGI TUTTO

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    Everton (Clessidra Private Equity) acquista Eastern Tea per crescere negli USA

    (Teleborsa) – Everton, società leader nel settore del tè, tisane ed infusi e controllata da Clessidra Private Equity SGR, ha annunciato l’acquisizione di Eastern Tea, importante produttore statunitense di tè a marchio e private label, attivo nei canali retail e foodservice. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione. Con sede produttiva nel New Jersey, a Monroe Twp., Eastern Tea è attiva nell’approvvigionamento, miscelazione, confezionamento e distribuzione di un’ampia gamma di tè a marchio Bromley, oltre ad essere fornitore di diverse private label in tutto il Nord America. Di proprietà della famiglia Barbakoff che la gestisce dal 1982, negli anni l’azienda è diventata uno dei principali operatori nel mercato nordamericano del tè, nonché partner strategico di riferimento per i maggiori retailer. Con sede a Tagliolo Monferrato (Alessandria), più di 450 dipendenti e un fatturato che nel 2024 si è attestato a circa 45 milioni di euro, Everton è una azienda italiana specializzata nella produzione di tè, tisane e infusi, con una solida presenza globale ed è riconosciuta per il suo approccio rigoroso nella selezione delle materie prime, lo sviluppo innovativo di prodotti e partnership consolidate con retailer di primario standing. L’azienda opera a livello internazionale con siti produttivi in Italia, India e Croazia. L’acquisizione di Eastern Tea rafforza la presenza commerciale di Everton in Nord America, ampliando le capacità di miscelazione e confezionamento in loco e migliorando l’offerta di prodotti di alta qualità per i consumatori statunitensi. “Questa operazione dimostra l’impegno di Clessidra nel supportare la crescita strategica delle aziende del suo portafoglio – ha detto Rebecka Swenson, Managing Director di Clessidra – Abbiamo investito in Everton con l’obiettivo di svilupparne il potenziale e questa acquisizione conferma il ruolo di Everton come protagonista del mercato internazionale. Siamo lieti di accogliere Eastern Tea nel Gruppo Everton e non vediamo l’ora di lavorare insieme”.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Legacoop, nasce la “Green community Miglionico”

    (Teleborsa) – Hanno scelto il giorno di san Valentino e lo scenario fiabesco del castello venti cittadini di Miglionico, un paese della collina materana, per dare il via a una comunità energetica rinnovabile in forma cooperativa. L’atto di costituzione ufficiale della “Green community Miglionico” – questo il nome della CER – sarà sottoscritto alle ore 17 di venerdì 14 febbraio nel Castello del Malconsiglio, alla presenza del notaio Annamaria Racioppi e del sindaco Giulio Traietta. “Restituendo protagonismo e responsabilità ai cittadini, le comunità energetiche – sottolinea Legacoop in una nota – presentano benefici in termini di sostenibilità e maggiore tutela ambientale, utilizzo democratico dei beni comuni, inclusione sociale. Allo stesso tempo comportano un beneficio economico diretto, perché la condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili e il relativo autoconsumo determina la riduzione dei costi in bolletta, una maggiore autonomia, vantaggi per i soci e prospettive di sviluppo per le imprese locali che entrano a farne parte. Il modello cooperativo, oltre a confermare un processo decisionale democratico, garantisce una più ampia distribuzione dei benefici su tutta la comunità in termini di azioni solidali a elevato impatto sociale”.Nei giorni immediatamente successivi alla formale costituzione, partirà la campagna di adesione aperta a tutti con una specifica iniziativa, dal titolo “CER da fiaba”, che Legacoop ha candidato come caso esemplare a “M’illumino di meno”, la giornata nazionale del risparmio energetico promossa dalla nota trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2. I soci della neo-costituita comunità energetica raccoglieranno le adesioni sempre all’interno del castello di Miglionico, per l’occasione illuminato esclusivamente da torce fiammeggianti per testimoniare l’attenzione e l’impegno dei promotori per gli stili di vita sostenibili e la riduzione degli sprechi. Quella di Miglionico è la prima comunità energetica in forma cooperativa in Basilicata e la numero cento costituita da Legacoop sul territorio nazionale. Si avvale della partnership di “BeComE”, progetto di promozione di Legambiente e Kyoto Club finalizzato alla diffusione delle comunità energetiche nei piccoli borghi italiani in collaborazione con Legacoop e Borghi più belli di Italia per facilitare i processi comunitari nell’attivazione delle comunità energetiche. “Grazie alla sensibilità dei suoi cittadini e all’impulso degli amministratori locali, Miglionico raccoglie i primi frutti di un processo di sensibilizzazione e partecipazione che Legacoop, con l’apporto delle piattaforme nazionali di sistema, sta promuovendo su tutto il territorio lucano – commenta il presidente di Legacoop Basilicata Innocenzo Guidotti –. Non è un caso che la prima comunità energetica lucana in forma cooperativa si costituisca a Miglionico, un florido avamposto della cooperazione in regione: è un paese in cui già da tanto tempo, attraverso lo scambio mutualistico, si prova a dare risposta collettiva ai bisogni delle persone”. “Auguro un successo pieno alla neocostituita CER di Miglionico – dichiara Simone Gamberini, presidente di Legacoop – che segna, per noi, un traguardo importante. Si tratta, infatti, della centesima comunità energetica rinnovabile in forma cooperativa che nasce sulla scia del nostro impegno di lunga data nella promozione di progetti di autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili legati alle comunità e che negli ultimi due anni si è rafforzato con il progetto respira.coop. Ci motiva la convinzione che, in linea con la responsabilità verso le generazioni future legata al carattere intergenerazionale dell’impresa cooperativa, possiamo avere un ruolo attivo per una transizione energetica veramente equa e giusta. Del resto, crediamo, sostenuti da pareri autorevoli come quello del Consiglio nazionale del Notariato, che la forma cooperativa sia la più adatta alla costituzione di una CER, perché rispetta tutte le indicazioni previste dalla legge che regolamenta il settore, come il principio della porta aperta, la democraticità, l’interesse per la comunità e la sostenibilità, ma, soprattutto, il non avere come obiettivo principale il profitto finanziario, ma lo scambio mutualistico. Per questo promuoviamo un modello in cui l’impianto di produzione sia al servizio della comunità, che ne mantiene la proprietà e non l’affida a terzi come in altri casi”.”Dai borghi e dalla sperimentazione delle comunità energetiche nasce la risposta per conciliare diffusione delle rinnovabili e tutela dei paesaggi e dei centri storici di pregio – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente –. È una delle sfide che si pone il piccolo comune di Miglionico, che entra nella rete di BeComE, il progetto di Legambiente, Kyoto Club e Azzero CO2 per rendere insieme a Borghi Più belli di Italia i piccoli Comuni italiani protagonisti della transizione energetica e trovare nuove strade per conciliare bellezza e rinnovabili. L’opportunità irrinunciabile è rappresentata dai 2,2 miliardi di euro che il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destina ai Comuni con meno di 5 mila abitanti per costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) che queste comunità con grande iniziativa stanno interpretando per portare servizi e valore aggiunto territoriale, facendosi i primi interpreti di un nuovo modello energetico di cui si sta delineando la cornice normativa e procedurale e che rappresenta una delle chiavi della transizione energetica basata sulla generazione diffusa, di comunità a vocazione sociale e solidale”. LEGGI TUTTO

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    TIM, Labriola: non ho preferenze tra Iliad e Poste, ma consolidamento è fondamentale

    (Teleborsa) – “Da un punto di vista industriale, lo abbiamo già detto nel 2022 che per un consolidamento Iliad o Poste erano le sole possibilità. Sono passati tre anni, ma ora tutti lo stanno dicendo”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola, rispondendo alle domande degli analisti durante la presentazione dell’aggiornamento del piano.”Non abbiamo preferenze, non vogliamo commentare indiscrezioni ma rimanere concentrati sul portare risultati e eseguire il nostro piano”, ha aggiunto.”Abbiamo una maggiore visibilità su cosa fare in futuro, nel senso che se le nostre azioni sono al doppio dell’EBITDA conviene di più investire per puntare sul consolidamento del mercato acquistando un’azienda al prezzo giusto o sarebbe meglio riacquistare le nostre azioni?”, ha risposto a chi gli chiedeva perché TIM non prenda l’iniziativa e presenti un’offerta per Iliad in Italia. “Dobbiamo ricordare che noi vogliamo creare il massimo valore per i nostri azionisti e abbiamo iniziato tre anni fa a cercare di ripristinare la normalità per l’azienda, adesso siamo nei tempi e andremo a valutare eventuali opzionalità strategiche potrebbero creare un valore aggiunto per tutti gli azionisti rispetto ad altre opzioni in ballo – ha spiegato – Chiaramente il consolidamento del mercato italiano è fondamentale per sistemare l’attuale mercato”. LEGGI TUTTO

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    GDF, individuata organizzazione che rilasciava fidejussioni abusive per appalti pubblici

    (Teleborsa) – I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della procura della Repubblica di Roma. Sono state eseguite, nelle province di Roma, Milano, Firenze, Rimini, Ferrara, Pesaro-Urbino, Rovigo, Bari, Brindisi, L’Aquila, Ancona e Verona, 3 misure cautelari personali in carcere e 5 ai domiciliari, sequestri preventivi per circa 10 milioni di euro, nonché decreti di perquisizione domiciliare ed informatica nei confronti di 15 persone fisiche e 5 giuridiche.Le indagini, afferenti al fenomeno criminale dell’abusivismo finanziario connesso al rilascio di garanzie da parte di soggetti incapaci di assicurare l’effettiva copertura degli impegni assunti, hanno disvelato delle condotte illecite poste in essere da soggetti che, anche avvalendosi di professionisti e di un vasto reticolo di società dislocate anche all’estero, ha immesso sul mercato, nel triennio 2020-2023, 109 garanzie, di cui 84 rilasciate abusivamente, in quanto emesse da soggetti non abilitati e 25 false, con cui sono stati garantiti appalti pubblici e contratti privati per circa 305 milioni di euro con conseguente incasso di premi per circa 10 milioni di euro.Ai 37 indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere con l’aggravante della transnazionalità, abusiva attività finanziaria e truffa aggravata dalla rilevante entità del danno patrimoniale cagionato alle vittime. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi produzione aumentano più delle attese a gennaio

    (Teleborsa) – Aumentano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di gennaio 2025. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 4,2% su base annua, contro il +3,9% rivisto del mese precedente. Le attese erano per una crescita più contenuta del 4%. Su base mensile, i prezzi all’industria hanno registrato un aumento dello 0,3% dopo il +0,4% rivisto del mese precedente, risultando uguali alle attese che indicavano una variazione del +0,3%. I prezzi import hanno segnato un aumento dello 0,1% su base mensile e un calo del 3% su base tendenziale. I prezzi export sono aumentati dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% su base annuale. LEGGI TUTTO