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    MEF, il 13 novembre in asta 8,25 miliardi di euro di BTP

    (Teleborsa) – Il ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione di fino a 8,25 miliardi di euro di BTP. I titoli vanno in asta mercoledì 13 novembre 2024. La data di regolamento è venerdì 15 novembre 2024.In particolare, saranno offerti: tra 3,5 e 4 miliardi di BTP 3 Anni con scadenza 15/10/2027 e cedola annuale al 2,70%; tra 1,25 e 1,5 miliardi di BTP 7 Anni con scadenza 15/02/2031 e cedola annuale al 3,50%; tra 1,25 e 1,50 miliardi di BTP 10 Anni con scadenza 01/12/2032 e cedola annuale al 2,50%; tra 1 e 1,25 miliardi di BTP 15 Anni con scadenza 01/10/2039 e cedola annuale al 4,15%. LEGGI TUTTO

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    Generalfinance, utile 9 mesi sale del 27%. Turnover a 2,1 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Generalfinance, società quotata su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto di 13,6 milioni di euro, a fronte di 10,7 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2023 (+27%).Il margine di interesse si attesta a 8 milioni di euro, in aumento (+35%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie alla crescita dei crediti erogati e all’effetto positivo – rispetto all’anno precedente – generato dal pieno riallineamento dei tassi attivi dei contratti di factoring rispetto all’evoluzione dei tassi Euribor. Le commissioni nette sono pari a 25 milioni di euro, in crescita rispetto a 19,6 milioni di euro dei primi nove mesi del 2023 (+27%).Flusso di crediti erogati a 1.628 milioni di euro (+10% a/a). Turnover a 2.098 milioni di euro (+18%).”Il terzo trimestre dell’anno 2024 ha evidenziato un andamento particolarmente favorevole, sopra le previsioni – ha commentato l’AD Massimo Gianolli – Registriamo un ottimo andamento commerciale con una crescita del business del 18% e una redditività complessiva in aumento significativo sull’anno precedente. Il ritorno sul capitale investito si mantiene elevato, pari al 31%, così come il cost/income ratio al 34% attesta un’elevata efficienza operativa. Siamo costantemente impegnati a supportare la clientela con soluzioni finanziarie personalizzate in una fase del ciclo economico in cui è particolarmente importante fornire rapidamente risposte e assistenza specialistica alle imprese e ci attendiamo un’accelerazione del nostro andamento economico e commerciale nell’ultima parte dell’anno”.Il cost/income ratio è pari al 34% rispetto al 38% sullo stesso periodo del 2023. Il ROE è pari al 31%, valore significativamente più elevato del costo del capitale. NPE ratio lordo a 1,5% e costo del rischio a 8 basis point. LEGGI TUTTO

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    Acinque, CdA approva piano al 2029. Pay out medio di oltre il 90%

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Acinque, utility quotata su Euronext Milan, ha approvato il Piano Industriale 2025-2029, che conferma la volontà di porsi come punto di riferimento per i territori in cui opera per la gestione integrata delle risorse energetiche, ambientali e idriche, a beneficio delle comunità locali.Previsti investimenti complessivi pari a 333 milioni di euro, di cui 63% ammissibili alla tassonomia e finalizzati a garantire valore e continuità nel lungo termine per i territori nei quali il Gruppo opera. Il valore dei progetti correlati a specifici obiettivi per lo sviluppo sostenibile è pari a 257 milioni di euro, di cui 220 milioni di euro di investimenti riferiti al Gruppo (circa il 66% del totale previsto a Piano) e 37 milioni di euro connessi a interventi di efficientamento e riqualificazione energetica presso terzi.Nel quinquennio 2025-2029 resta costante l’attenzione sul mantenimento dell’equilibrio finanziario, si legge in una nota. Aspetti quali la generazione di cassa, la gestione efficiente del capitale circolante e la gestione finanziaria permettono di consolidare in arco piano solidi ratios con un rapporto Indebitamento Finanziario Netto/EBITDA inferiore a 3x e Leverage non superiore a 0,75. EBITDA 2029 previsto pari a 106,2 milioni di euro con CAGR ’25-’29 pari al 3,6%.Il Gruppo mantiene una forte attenzione agli azionisti prevedendo un pay out medio in arco piano di oltre 90% del risultato netto di Gruppo.”Punto di riferimento nelle forniture e nei servizi, Acinque conferma la propria vocazione ad assumere un ruolo guida nell’ambito della transizione energetica, dell’uso consapevole delle risorse, del contrasto al cambiamento climatico – commenta l’AD Stefano Cetti – È una scelta precisa, che appartiene all’identità di una multiutiliy fondata sulla responsabilità sociale d’impresa nei confronti delle comunità locali e dei portatori di interesse. Questo piano è lo strumento attraverso il quale intendiamo proseguire nel nostro percorso verso un sistema energetico che promuove l’utilizzo delle rinnovabili, che ricorre alle leve dell’innovazione e dell’efficientamento, alle competenze e alla capacità di iniziativa, per generare sviluppo e crescita rispettosa dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini”. LEGGI TUTTO

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    Anima nomina gli advisor per l’OPA di Banco BPM. CdA sceglie Goldman Sachs

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, ha avviato le attività di competenza a seguito della ricezione della comunicazione relativa all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria da Banco BPM.”Il Gruppo Banco BPM è uno dei principali stakeholder della società, sia in veste di primo azionista (con la quota del 22,4%) sia come partner industriale, e ha fornito un importante contributo alla crescita e allo sviluppo del gruppo Anima”, si legge in una nota.Per avviare il processo di analisi e valutazione dell’offerta, il CdA ha nominato Goldman Sachs come advisor finanziario e Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Studio Legale come advisor legale.In aggiunta, i consiglieri indipendenti si avvarranno di Vitale&Co. in qualità di advisor finanziario, e di A&O Shearman per la parte legale. LEGGI TUTTO

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    CNH, Marx: ambiente commerciale rimane impegnativo, 2025 importante per lancio prodotti

    (Teleborsa) – “I nostri sforzi per ridurre le scorte sono stati sfidati da una situazione del settore molto difficile e in continua evoluzione. Però ci siamo concentrati sulla riduzione del nostro inventario in modo attento ai prezzi, mentre la debolezza nella produzione e nella domanda retail continuerà probabilmente per tutta la prima metà del 2025″. Lo ha affermato il CEO di CNH Industrial, Gerrit Marx, nella conference call sui risultati del terzo trimestre.”Stiamo prendendo ordini per i modelli del 2025, ma l’ambiente commerciale rimane impegnativo – ha spiegato – Continuiamo quindi a concentrarci sul contenimento dei costi e sulla semplificazione dei nostri processi in linea con la nostra nuova struttura organizzativa”.”Le condizioni di mercato del 2025 indicano la necessità di una continua prudenza nella spesa – ha detto Marx – Non abbiamo ancora informazioni sufficienti per fare una previsione esatta sulla domanda retail l’anno prossimo. Tuttavia, a questo punto pensiamo che il 2025 possa essere il punto basso del ciclo. Se inizieremo o meno a vedere una ripresa del mercato verso la fine del 2025, o se ciò avverrà più avanti, non è noto a questo punto”.”Ci sono molti fattori che saranno monitorati, come i prezzi delle materie prime, la velocità di stoccaggio e l’andamento delle attrezzature nuove e usate, e in particolare come si evolve il mercato sudamericano, che è stata la prima regione a calare – ha detto il CEO – A un livello più alto, dobbiamo osservare gli sviluppi geopolitici, tra cui in Ucraina e in Medio Oriente, ma anche possibili cambiamenti agli sforzi di decarbonizzazione. E come la nuova amministrazione statunitense sotto il presidente Trump avrà un impatto sulle politiche agricole e commerciali”.”Come abbiamo già detto, esamineremo più da vicino la nostra footprint produttiva e le nostre opzioni per un certo riallineamento – ha spiegato – Ad esempio, ieri abbiamo informato i nostri dipendenti di un nostro impianto in Iowa della nostra intenzione di chiudere definitivamente e trasferire il lavoro in altre strutture CNH negli Stati Uniti e in Europa. Questo fa parte della nostra iniziativa globale in corso per semplificare le operazioni in un ambiente di mercato mutevole e più impegnativo”.Rimandando all’Investor Day di maggio per aggiornamenti precisi sulle iniziative strategiche, Marx ha evidenziato che “il 2025 è un anno importante per noi per il lancio di prodotti. Non mi piacciono ovviamente i momenti di basso del ciclo, ma se c’è qualcosa di buono è che si tratta del momento giusto per lanciare nuovi prodotti senza quella pressione che ci può essere in un mercato che cresce molto in termini di richiesta e produzione”. LEGGI TUTTO

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    Anfia: a settembre produzione auto -50% a 25mila unità

    (Teleborsa) – La produzione di sole autovetture a settembre ammonta a circa 25mila unità, in calo del 50,5% a/a. Nel cumulato dei nove mesi, invece, sono state prodotte 256mila autovetture, in diminuzione del 38,3% a/a. Il totale degli autoveicoli prodotti nei primi tre trimestri del 2024 sfiora le 474mila unità, in calo del 27,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. È quanto emerge dai dati preliminari di Anfia.Nel cumulato dei nove mesi, invece, sono state prodotte 256mila autovetture, in diminuzione del 38,3% a/a. Il totale degli autoveicoli prodotti nei primi tre trimestri del 2024 sfiora le 474mila unità, in calo del 27,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. A settembre 2024 la produzione dell’industria automotive italiana nel suo complesso registra un calo del 30% rispetto a settembre 2023, mentre nei primi nove mesi del 2024 diminuisce del 19,6%. Guardando ai singoli comparti, la produzione di autoveicoli (auto e furgoni leggeri e pesanti) segna -42,6% a settembre e del -25,5% nei nove mesi; carrozzerie e rimorchi stabile a settembre e +9,5% nei nove mesi; parti e accessori -16,9% e -18,4%. “A settembre l’indice della produzione automotive italiana registra una flessione a doppia cifra per il settimo mese consecutivo (-30%) – afferma Gianmarco Giorda, Dg di Anfia –. Desta forte preoccupazione il taglio di 4,6 miliardi di euro dal fondo automotive prospettato in Finanziaria, Riteniamo inspiegabile che queste risorse siano state dirottate altrove. Auspichiamo che si possa porre rimedio già a partire dal tavolo Sviluppo Automotive convocato presso il Mimit per il 14 novembre”. Nel periodo gennaio-luglio, l’export di autoveicoli (auto e veicoli industriali) dall’Italia vale 1,7 miliardi di euro, mentre l’import vale 2,9 miliardi. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export, con una quota del 19,4%, seguiti da Germania (15%) e Francia (11,3%). Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 2,2 miliardi di euro, con un saldo positivo di 595 milioni di Euro. Il fatturato del settore presenta una flessione del 29,5% ad agosto, a causa di una componente interna in calo del 30,6% e di una componente estera a -28,7%. Nei primi otto mesi del 2024, il fatturato cala invece dell’11,5% (-15,3% il fatturato interno e -7,8% quello estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori presenta una variazione tendenziale negativa del 21,8% ad agosto, mentre nel periodo gennaio-agosto registra un decremento dell’11,5%. LEGGI TUTTO

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    Avio, ricavi e margini 9 mesi in crescita con propulsione difesa e Next Gen EU

    (Teleborsa) – Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un portafoglio ordini pari a 1.348 milioni di euro (-0,8% rispetto al 31 dicembre 2023). Le acquisizioni dei primi nove mesi sono pari a 267 milioni di euro e hanno riguardato prevalentemente contratti relativi ad attività di propulsione nel settore della difesa, attività di produzione del motore P160 e allo sviluppo di Vega E.I Ricavi netti sono risultati pari a 277,9 milioni di euro, in crescita del 24,6% grazie alle attività di produzione in ambito propulsione difesa e ai progetti di sviluppo tecnologico (Next Gen EU).L’EBITDA Adjusted, pari a 15,9 milioni di euro, in crescita del 12,3% grazie al contributo dei ricavi e al decremento dei costi energetici. La riduzione dei costi non ricorrenti, prevalentemente relativi al ritorno al volo di Vega C, contribuisce ad un incremento significativo dell’EBITDA Reported (+38,5%) rispetto al 30 settembre 2023. L’EBIT Reported e l’EBIT Adjusted (3,1 milioni di euro, +65%), in crescita rispetto al 30 settembre 2023, riflettono le medesime dinamiche.La Posizione Finanziaria Netta risulta pari a -0,1 milioni di euro, in diminuzione di 76,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 a seguito del previsto trasferimento ai sub-contractors e della stagionalità degli anticipi.Il percorso di ritorno al volo di Vega C risulta in linea con le tempistiche programmate: l’obiettivo è riportare in volo il Vega-C il 3 dicembre 2024. La missione VV25 posizionerà in orbita il satellite per l’osservazione della terra Sentinel 1-C, nell’ambito del programma Copernicus della Commissione europea.Continuano lo sviluppo della partnership per lo sviluppo di un impianto di produzione di motori a propulsione solida negli Stati Uniti. Le parti stanno attualmente valutando diverse località per selezionare il sito migliore per lo stabilimento. Il periodo di valutazione dovrebbe concludersi nella prima metà del 2025La Guidance per l’anno 2024 annunciata nel mese di marzo 2024 risulta confermata.”Il ritorno al volo di Vega C si avvicina e, dopo il secondo test del nuovo motore Zefiro 40 conclusosi con successo, tutto è pronto per arrivare al lancio il prossimo 3 dicembre – ha dichiarato l’AD Giulio Ranzo – Siamo entusiasti di iniziare a sviluppare insieme al nostro nuovo partner americano il nostro primo impianto di produzione di motori a propulsione solida negli Stati Uniti, per supportare le esigenze dei nostri clienti attuali e futuri, contribuendo anche alla base industriale e sociale del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Borse europee negative. A Milano bene MPS e Pirelli dopo i conti

    (Teleborsa) – Seduta negativa per le Borse europee, con gli investitori che sono rimasti delusi dalle misure di stimolo all’economia annunciate dal governo cinese, mentre continuano ad analizzare le potenziali ripercussioni dell’applicazione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, se Donald Trump confermerà quanto promesso una volta che si insedierà al potere.Sul fronte macroeconomico, in Italia a settembre le vendite al dettaglio hanno registrato un incremento di +1,2% m/m sia in valore che in volume. Nello stesso mese la produzione industriale, dopo la stabilità di agosto, è scesa di -0,4% m/m a causa, soprattutto, di beni di consumo ed energia; l’output si è quindi contratto di -0,6% t/t nel 3° trimestre, segnando la sesta flessione trimestrale consecutiva.Segno meno per l’Euro / Dollaro USA, in una sessione caratterizzata da ampie vendite (-0,73%). Lieve calo dell’oro, che scende a 2.687,9 dollari l’oncia. Giornata da dimenticare per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 70,14 dollari per barile, con un ribasso del 3,06%.Scende molto lo spread, raggiungendo +122 punti base, con un deciso calo di 8 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,65%.Tra i listini europei spicca la prestazione negativa di Francoforte, che scende dello 0,76%, Londra scende dello 0,84%, e calo deciso per Parigi, che segna un -1,17%.Chiusura in frazionale ribasso per Piazza Affari, con il FTSE MIB che lascia sul parterre lo 0,48%; sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che chiude a 35.970 punti. Consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (-0,11%); in ribasso il FTSE Italia Star (-1,1%).Dai dati di chiusura di Borsa Italiana, risulta che il controvalore degli scambi nella seduta dell’8/11/2024 è stato pari a 3,39 miliardi di euro, in calo del 14,27%, rispetto ai 3,96 miliardi della vigilia; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,59 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,55 miliardi.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Banca MPS (+3,11%), Pirelli (+2,78%), Prysmian (+2,20%) e Saipem (+2,15%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Unipol, che ha terminato le contrattazioni a -6,12%. Tonfo di Azimut, che mostra una caduta del 5,36%. Lettera su BPER, che registra un importante calo del 4,38%. Scende Iveco, con un ribasso del 3,94%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Juventus (+4,20%), Philogen (+2,50%), Cementir (+2,35%) e Ascopiave (+2,26%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Tinexta, che ha terminato le contrattazioni a -13,43%. Crolla D’Amico, con una flessione del 7,30%. Vendite a piene mani su Carel Industries, che soffre un decremento del 5,90%. Sotto pressione Piaggio, con un forte ribasso del 4,49%. LEGGI TUTTO