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    Regno Unito patria del venture capital: nei primi 7 mesi dell’anno finanziamenti per 9 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Le startup con sede nel RegnoUnito hanno raccolto finanziamenti per 9 miliardi di dollari attraverso 704 operazioni di venture capital annunciate nel periodo gennaio-luglio 2024, con un aumento del 7,9% su base annua del valore dei finanziamenti nonostante un calo del 14,3% del volume delle operazioni. Sono alcuni dei dati raccolti da GlobalData, società nel settore dei dati e dell’analisi, che spiega questi numeri con una maggiore propensione agli investimenti in startup promettenti, posizionando il Regno Unito come un mercato resistente nel panorama globale del venture capital. Il Regno Unito ha rappresentato il 7,3% del numero totale di operazioni di venture capital annunciate a livello globale nel periodo gennaio-luglio 2024, mentre la sua quota del corrispondente valore di finanziamento divulgato si è attestata al 6,2%. Tra le principali operazioni di finanziamento VC annunciate nel Regno Unito nel periodo gennaio-luglio 2024 si segnalano: 1,05 miliardi di dollari raccolti da Wayve Technologies, 1 miliardo di dollari raccolti dalla società di tecnologia del credito Abound, 200 milioni di dollari raccolti da DNEG Group e 431 milioni di dollari e 190 milioni di dollari raccolti dalla banca digitale Monzo in due diversi round di finanziamento.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Balneari, UE: “Prosegue il dialogo con l’Italia per trovare una soluzione”

    (Teleborsa) – Sulla questione balneari prosegue il dialogo tra l’Unione europea e l’Italia. “La Commissione ha analizzato la risposta delle autorità italiane del 16 gennaio 2024 al parere motivato della Commissione del 16 novembre 2023 nel contesto della procedura di infrazione sulle concessioni balneari. I servizi della Commissione sono in dialogo con le autorità italiane per individuare una soluzione” ha dichiarato all’Ansa una portavoce dell’esecutivo comunitario interpellata sullo stato dell’arte del confronto tra Bruxelles e Roma sul tema.Sulla questione ieri è arrivato l’attacco della senatrice di Italia Viva Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito: “Il governo ha preso in giro le imprese italiane lasciandole nella più assoluta incertezza. Tutto questo a ormai pochi mesi dalle scadenze previste”.Le proroghe valgono, infatti, fino a fine anno. “Palazzo Chigi, per evitare la procedura di infrazione, ancora non sa se inventarsi l’ennesimo rinvio o trovare finalmente una soluzione – ha proseguito l’esponente di Iv –. Un balletto indecente che deve finire. Abbiamo presentato un disegno di legge che, se fosse stato seguito, avrebbe evitato il caos di questa estate: esso prevede la messa a gara, ma con l’istituzione di un fondo da 300 milioni di euro per gli indennizzi dei concessionari uscenti che hanno investito nel miglioramento infrastrutturali”. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare, in Toscana un terzo delle case di lusso in vendita

    (Teleborsa) – La Toscana si afferma come la regione con la piu’ alta concentrazione di immobili di lusso in Italia. Secondo un recente rapporto di Idealista, portale leader nello sviluppo tecnologico per il settore immobiliare in Italia, le provincetoscane ospitano il 32,8% delle proprietà con un valore superiore al milione di euro, confermando l’attrattiva e l’importanza della regione nel mercato immobiliare di pregio. Attualmente, in Italia sono in vendita 18.157 proprietà dal valore superiore al milione di euro, ma la loro distribuzione geografica è tutt’altro che omogenea. La Toscana emerge come protagonista, con Lucca (9,7% del totale nazionale) e Firenze (7,8%) che si posizionano ai vertici della classifica delle province con il maggior numero di immobili di lusso. Milano segue con il 7,7% del totale nazionale, diventando la terza provincia per concentrazione di proprietà di lusso, seguita da Roma con il 6,9%. Tra le altre province di rilievo troviamo Brescia con il 4,6%, mentre Siena (3,6%) e Grosseto (3,2%) consolidano ulteriormente il primato della Toscana. A completare la top 10 delle province italiane con il maggior numero di case di lusso ci sono Sassari (2,7%), Como (2,6%), e le province di Pisa e Imperia, entrambe con il 2,4%. Ad eccezione di Crotone, tutte le 107 province italiane hanno almeno una casa del valore superiore a un milione di euro pubblicizzata su Idealista.Tuttavia, in molte province, il mercato degli immobili di lusso è quasi inesistente: secondo lo studio, sono 24 le province dove le case di lusso sono rarissime. Tra queste, Catanzaro, Benevento e Lodi registrano solo una o due proprietà in vendita. In queste province, la percentuale di immobili di lusso è così bassa da risultare statisticamente pari a zero. All’interno del mercato del lusso esiste un segmento ancora più esclusivo: quello delle case di extralusso, con un prezzo superiore ai 3 milioni di euro. Ad agosto, gli immobili in vendita in questa fascia di prezzo erano 1.894, concentrati principalmente nelle province di Lucca (323 annunci; 17,1% del totale) e Firenze (227 annunci; 12%). Seguono Milano con 130 annunci (6,9%), Roma con 122 (6,4%) e Siena con 107 (5,6%). In 28 province italiane, invece, non sono presenti case in vendita che superano i 3 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Mef, collocati 7,75 miliardi di Btp: rendimenti in calo

    (Teleborsa) – Il Tesoro ha assegnato in asta 4,5 miliardi di euro di Btp a 5 anni con un rendimento al 3,08% ( in calo di 10 punti base), 3,25 miliardi di euro di Btp a 10 anni con rendimento a 3,68% (in calo di 8 punti base), e 1,5 miliardi di euro di CCTeu a 8 anni con un rendimento a 4,94% (in aumento di 5 punti base).Per tutti e tre i prodotti il Ministero di Economia e Finanza ha comunicato che la domanda ha superato l’offerta: per i Btp a 5 anni l’offerta era 4,5 miliardi e la richiesta è stata di 6,6, per quelli a 10 anni l’offerta era di 3,25 miliardi e la richiesta di 5,27, per i CCTeu l’offerta era di 1,5 miliardi e la domanda di 2,87. LEGGI TUTTO

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    Europa positiva. Occhi su inflazione tedesca e PIL USA

    (Teleborsa) – Si muovono in territorio positivo i principali mercati di Eurolandia, dopo un avvio poco mosso, sulla scia dei buoni risultati del colosso tech Nvidia, ma che hanno lasciato l’amaro in bocca agli investitori in merito alle previsioni. Ora si aspetta la reazione del titolo quotato a Wall Street, all’apertura dei mercati americani, mentre si guarda all’inflazione tedesca e al PIL statunitense, in arrivo nelle prossime ore. L’Euro / Dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,20%. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 2.522,6 dollari l’oncia. Seduta in lieve rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che avanza a 74,71 dollari per barile.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +141 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,63%.Tra le principali Borse europee giornata moderatamente positiva per Francoforte, che sale di un frazionale +0,61%, seduta senza slancio per Londra, che riflette un moderato aumento dello 0,29%, e piccolo passo in avanti per Parigi, che mostra un progresso dello 0,63%. Piazza Affari continua la sessione in rialzo, con il FTSE MIB che avanza a 34.135 punti, continuando la scia rialzista evidenziata da tre guadagni consecutivi, innescata martedì scorso; sulla stessa linea, giornata di guadagni per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata a 36.325 punti.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Tenaris (+3,48%), STMicroelectronics (+2,23%), Mediobanca (+1,68%) e Campari (+1,58%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Telecom Italia, che prosegue le contrattazioni a -0,71%.Contrazione moderata per Saipem, che soffre un calo dello 0,60%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Juventus (+7,12%), The Italian Sea Group (+1,55%), Zignago Vetro (+1,50%) e Technogym (+1,49%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Philogen, che prosegue le contrattazioni a -1,39%.Sottotono Ferretti che mostra una limatura dell’1,24%.Deludente SOL, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Fiacca IVS Group, che mostra un piccolo decremento dello 0,84%.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Giovedì 29/08/202409:00 Spagna: Prezzi consumo, annuale (atteso 2,4%; preced. 2,8%)09:00 Spagna: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,1%; preced. -0,5%)11:00 Unione Europea: Fiducia imprese (atteso -10,6 punti; preced. -10,4 punti)11:00 Unione Europea: Fiducia economia (atteso 95,8 punti; preced. 95,8 punti)11:00 Unione Europea: Fiducia consumatori (atteso -13,4 punti; preced. -13 punti). LEGGI TUTTO

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    Ministero Economia e Finanze: “Fantasiosa l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra”

    (Teleborsa) – “Fantasiosa e senza alcun fondamento l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra”. E’ quanto si legge in una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in merito alle significative modifiche che potrebbe subire l’assegno unico, introdotto dal governo Draghi nel 2021 come misura universale di sostegno economico per i figli a carico.Pur mantenendo il budget complessivo di 20 miliardi di euro, il piano del governo Meloni prevede tagli all’assegno base per le famiglie con ISEE superiore a 45 mila euro, destinando i risparmi alle famiglie numerose, con disabili e con una solida storia lavorativa. Il governo giustifica la revisione a causa di criticità come avanzi di bilancio e una procedura di infrazione europea, ma vi sono preoccupazioni che i tagli possano penalizzare le famiglie più fragili e escludere nuove realtà familiari. LEGGI TUTTO

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    Carburanti, assestamenti al ribasso per i prezzi alla pompa di benzina e diesel

    (Teleborsa) – Ancora piccoli assestamenti al ribasso per i prezzi alla pompa di benzina e diesel. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 28 agosto, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,806 euro/litro (1,808 la rilevazione precedente), con le compagnie tra 1,789 e 1,825 euro/litro (no logo 1,799). Il prezzo medio praticato del diesel è 1,681 euro/litro (rispetto a 1,683), con i diversi marchi tra 1,664 e 1,699 euro/litro (no logo 1,675). Il leggero calo è determinato dalle quotazioni internazionali dei raffinati in discesa.Sul servito per la benzina il prezzo medio praticato è 1,953 euro/litro (1,954 la rilevazione precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 1,881 e 2,032 euro/litro (no logo 1,859). La media del diesel servito è 1,828 euro/litro (contro 1,830), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,759 e 1,906 euro/litro (no logo 1,735). I prezzi medi praticati del Gpl sono tra 0,722 e 0,745 euro/litro (no logo 0,707). Infine, i prezzi medi del metano auto vanno da 1,328 a 1,402 euro/kg (no logo 1,338).(Foto: bizoon | 123RF) LEGGI TUTTO

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    A settembre il Piano fiscale di medio termine: Brunetta: “Più crescita e coesione sociale”

    (Teleborsa) – “Ci siamo. Entro la prima metà di settembre il ministero dell’Economia e delle Finanze presenterà il Piano fiscale strutturale di medio termine, il nuovo strumento di programmazione che sostituisce e incorpora il Documento di economia e la sua tradizionale nota di aggiornamento di settembre. Un sentiero stretto, alla luce delle esigenze di redistribuzione sociale a favore delle famiglie più colpite dalla recente fiammata inflazionistica, ma non drammatico. Il Piano va integrato con un’agenda di riforme e investimenti che per i primi due anni di implementazione coincide con il Pnrr”. Così il presidente del Cnel, Renato Brunetta, in un articolo pubblicato oggi su Il Sole 24 ore. “Per il problema del ‘dopo 2026’, il Piano dovrebbe quindi realizzare una staffetta ideale tra Pnrr e programmazione degli investimenti a medio temine. Vi è la necessità di continuare a mantenere un sentiero di investimenti pubblici e di riforme al fine di aumentare produttività e crescita potenziale, garantendo le condizioni per la sostenibilità del debito oltre che il contributo italiano alla costruzione dei beni pubblici europei su cui si sta impegnando l’Ue”, ha aggiunto.Secondo Brunetta “è evidente come un’agenda di tale portata vada ad interessare tutto il sistema economico e sociale nazionale nelle sue diverse articolazioni pubbliche, private e territoriali. In qualità di Presidente del CNEL, negli scorsi mesi ho più volte sottolineato come questa particolare congiuntura storica, a livello internazionale, riporti al centro del dibattito politico l’importanza di un patto sociale in cui ricomporre la inevitabile disarticolazione dei rapporti che segue le grandi transizioni in atto. Al Paese servono più crescita e più coesione sociale, obiettivi questi che si raggiungono solo in una ottica di medio-lungo periodo attraverso una strategia continua di riforme, riforme possibili solo all’interno di un patto sociale intergenerazionale. Ecco questa è la sfida che abbiamo di fronte, è bene esserne tutti consapevoli. Sono finiti i tempi degli egoismi e dei relativi consensi congiunturali che non sono mai serviti a nulla”. LEGGI TUTTO