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    Smart Capital ammessa in Borsa. Raccolta in due tranche da 8,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Smart Capital, holding di partecipazioni industriali di tipo permanent capital specializzata in investimenti di Private Equity e di Private Investments in Public Equity, ha ricevuto da Borsa Italiana il provvedimento relativo all’ammissione alle negoziazioni su Euronext Growth Milan – Segmento Professionale (EGM PRO). L’inizio delle negoziazioni è previsto per il giorno 22 novembre 2024.È stato concluso con successo il collocamento, riservato a primari investitori istituzionali ed investitori qualificati sia italiani che esteri, con una raccolta complessiva di oltre 8,6 milioni di euro, suddivisa in due tranche.La raccolta derivante della prima tranche dell’aumento di capitale scindibile è pari a circa 6,9 milioni di euro, a cui hanno partecipato circa 70 nuovi soci rappresentati da importanti famiglie di imprenditori italiani, tra cui Testa Holding S.r.l. (riconducibile alla omonima famiglia) e l’imprenditore Mario Cocchi unitamente a diversi primari investitori istituzionali. In particolare, nell’ambito della prima tranche dell’aumento di capitale, sono state collocate 4.422.846 azioni ad un prezzo di 1,55 euro per azione.Alla data di avvio delle negoziazioni, il capitale sociale post-money sarà composto da 28.103.019 azioni di cui 26.437.764 azioni ordinarie ammesse a negoziazione e 1.665.255 azioni a voto plurimo, queste ultime detenute dagli azionisti di riferimento Finagrati S.r.l., Costantini Investments S.r.l. e Reef Capital S.r.l..La capitalizzazione post-money prevista il primo giorno di quotazione è pari a circa 41 milioni di euro, sulla base delle azioni ordinarie ammesse a negoziazione (circa 43,6 milioni di euro includendo le azioni a voto plurimo che ammesse alle negoziazioni) con un flottante del 52,68% circa.Inoltre, la società procederà con una seconda tranche dell’aumento di capitale deliberato dall’assemblea dei soci di Smart Capital a servizio dell’operazione di quotazione per massime 14.931.992 azioni ordinarie entro il termine finale di sottoscrizione dell’aumento di capitale del 31 dicembre 2024. A tal riguardo, sono già stati ricevuti impegni irrevocabili di sottoscrizione al prezzo di collocamento per un importo complessivo di circa 1,8 milioni di euro; in particolare, la società ha raccolto l’impegno irrevocabile da parte di Dxor Investments (società riconducibile all’imprenditore Giovanni Di Pascale, AD di Altea Green Power) in qualità di cornerstone investor a sottoscrivere una porzione dell’aumento di capitale per un importo almeno pari a 1 milione di euro, nonché da parte di ulteriori famiglie per un importo complessivo di circa 0,8 milioni.”Il sostegno degli investitori rafforza il nostro ruolo come partner strategico per le PMI italiane, promuovendo lo sviluppo sostenibile nelle aziende in cui investiamo con un forte approccio imprenditoriale – ha detto Andrea Costantini, Presidente e Amministratore Delegato – Per noi, questo risultato non rappresenta solo un obiettivo raggiunto, ma anche il punto di partenza per nuove sfide e ambizioni”.”Oggi Smart Capital ha raggiunto un traguardo fondamentale, aprendo la strada a nuove opportunità con l’ingresso nel mercato EGM Pro di Borsa Italiana – ha commentato Andrea Faraggiana, Managing Partner e Direttore Generale – Questo risultato segna l’inizio di un importante capitolo, che ci consentirà di accelerare la nostra crescita e ampliare il raggio delle nostre attività di investimento”.Nell’operazione di quotazione, Smart Capital è assistita da Intesa Sanpaolo in qualità di Joint Global Coordinator, da Alantra in qualità di Euronext Growth Advisor e Joint Global Coordinator, da Banca Investis in qualità di Joint Global Coordinator, da Banca Mediolanum in qualità di IPO Financial Advisor. LEGGI TUTTO

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    Fed, Cook: rischi bilanciati, abbassare restrizione fino a tasso neutrale

    (Teleborsa) – “Vedo ancora la direzione del percorso appropriato del tasso di politica monetaria verso il basso, ma l’entità e la tempistica dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall’equilibrio dei rischi. Non vedo la politica come se fosse su un percorso preimpostato e sono pronta a rispondere a una prospettiva in evoluzione. Infatti, trovo utile considerare una serie di scenari quando si pensa al percorso della politica”. Lo ha affermato Lisa Cook, membro del Board of Governors della della Federal Reserve degli Stati Uniti, durante un evento alla University of Virginia.”Se il mercato del lavoro e l’inflazione continuano a progredire in linea con le mie previsioni, potrebbe essere opportuno abbassare il livello di restrizione della politica nel tempo fino a quando non ci avviciniamo al tasso di interesse neutrale, o al punto in cui la politica monetaria non stimola né limita la crescita economica”, ha sottolineato. “Tuttavia, se il progresso dell’inflazione rallenta e il mercato del lavoro rimane solido, potrei vedere uno scenario in cui ci fermiamo lungo il percorso discendente – ha aggiunta Cook – In alternativa, se il mercato del lavoro dovesse indebolirsi in modo sostanziale, potrebbe essere opportuno allentare la politica più rapidamente”.Secondo Cook, la totalità dei dati suggerisce che una traiettoria disinflazionistica è ancora in atto e che il mercato del lavoro si sta gradualmente raffreddando. Pertanto, ritiene che “i rischi per il raggiungimento del duplice mandato della Federal Reserve di massima occupazione e stabilità dei prezzi siano più o meno in equilibrio”. Perciò “sarà probabilmente appropriato spostare il tasso di riferimento verso una posizione più neutrale nel tempo”.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Urso: Al Consiglio Competitività un position Paper per modificare ‘traiettoria’ Ue su auto

    (Teleborsa) – “Abbiamo svolto dopo una mozione parlamentare un tavolo con Stellantis lo scorso 14 novembre che si è concluso con la richiesta all’azienda di presentarci entro il 16 dicembre, nel prossimo tavolo, un ‘Piano Italia’ convincente e sostenibile che preveda investimenti negli stabilimenti nel nostro paese, così come richiesto dalle mozioni parlamentari approvate”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel corso del Question Time alla Camera, come riferisce l’agenzia stampa Energia Oltre.”A STELLANTIS ABBIAMO CHIESTO NUOVA PIATTAFORMA PRODUTTIVA DEDICATA ALLE VETTURE DI PICCOLA DIMENSIONE” – “Abbiamo chiesto nello specifico che l’impresa precisi quante risorse intende investire nel nostro paese, come intende sviluppare i contratti di sviluppo per gli stabilimenti italiani garantendo una significativa tutela occupazionale e abbiamo chiesto che venga data certezza sui tempi e sulle modalità relative alla realizzazione della Giga Factory di Termoli – ha proseguito il ministro -. E abbiamo chiesto che venga destinata all’Italia la nuova piattaforma produttiva dedicata alle vetture di piccola dimensione che contribuirebbe ad aumentare la sostenibilità delle imprese della componentistica italiana. Solo se vi saranno risposte convincenti e assertive su questi punti sarà poi possibile con il concorso di tutti gli attori, proseguire il percorso definito dall’azienda”.FONDI AUTOMOTIVE A 640 MLN COMPLESSIVI, CON RISORSE PER CONTRATTI DI SVILUPPO SI RAGGIUNGONO GLI 1,1 MLD – “In quella sede abbiamo anche annunciato il raddoppio del fondo Automotive oggi da 200 a 400 milioni di euro a cui si aggiungono il residuo dei precedenti piani di incentivi che ammontano a 240 milioni di euro, così da arrivare nel 2025 a 640 milioni di euro che destineremo interamente a sviluppare la filiera della componentistica per accompagnarla nella transizione energetica – ha proseguito Urso -. Inoltre per favorire i contratti di sviluppo destinate alle filiere strategiche e quindi anche all’automotive, ho firmato un decreto ministeriale che dà una dotazione iniziale di 500 milioni di euro. In questo modo le risorse per i contratti di sviluppo, per gli investimenti delle imprese dell’automotive nel prossimo anno saranno di 1,1 miliardi di euro”.”IL PROBLEMA È IL FOLLE PIANO UE: IL 28 NOVEMBRE POSITION PAPER AL CONSIGLIO COMPETITIVITA'” – “Inoltre, dobbiamo dirlo con franchezza, il problema sta in Europa: Ford ha intenzione di tagliare 4000 lavoratori in Europa, 3000 soltanto in Germania. Volkswagen ha già annunciato che chiuderà tre dei dieci stabilimenti in Germania: decine di migliaia di loro operai dipendenti ingegneri sono stati licenziati o saranno in procinto di essere licenziati nelle Fabbriche europee. Il problema è in Europa, nelle folli regole che l’Europa ha imposto alle proprie imprese, al proprio lavoro. Per questo abbiamo definito con il governo Ceco un position Paper che modifica la traiettoria confermando gli obiettivi sempre più difficile ambiziosi e sfidanti del 2035. Questo position paper sarà presentato nel Consiglio competitività del prossimo 28 novembre, noi ci auguriamo che sia condiviso così sembra possibile, dalla maggioranza dei paesi europei, così da cambiare queste regole folli che stanno imponendo alle imprese il taglio e il licenziamento e la cassa integrazione per mantenersi sotto la proporzione di auto vendute tra auto elettriche e auto endotermiche che dal 1 gennaio 2025 ove non fosse raggiunto quello obiettivo, porterebbe a multe pari a 15 miliardi di euro a un macigno che schianterebbe l’industria dell’auto europea”, ha concluso Urso. LEGGI TUTTO

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    CONSOB avvia consultazione con il mercato sulla lista del CdA

    (Teleborsa) – La CONSOB ha avviato una consultazione preliminare con il mercato finanziario sul contenuto delle disposizioni attuative che l’Istituto è chiamato ad adottare in materia di lista dei Consigli di Amministrazione uscenti, ai sensi della delega introdotta dalla Legge Capitali.Il documento di consultazione pone agli operatori una serie di quesiti volti ad acquisire elementi utili a definire l’intervento regolatorio, esaminando, in via preliminare, le principali questioni applicative che scaturiscono dal nuovo articolo 147-ter.1 del Testo unico della finanza, si legge in una nota.Seguirà una seconda fase di consultazione che sottoporrà all’attenzione del mercato una bozza di testo con la proposta delle modifiche regolamentari di attuazione, in modo da completare il processo in tempo utile per l’avvio delle procedure di rinnovo degli organi sociali che si svolgeranno nel 2025. La prima consultazione si chiuderà il 5 dicembre.Recentemente il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel, ha detto che la società prenderà una decisione sull’eventuale presentazione di una propria lista per il rinnovo del CdA di Generali, in scadenza ad aprile, quando sarà chiaro il quadro normativo.Con la Legge Capitali approvata quest’anno, il governo ha modificato le modalità di presentazione di una lista per il rinnovo del CdA da parte del board uscente, che ora ha bisogno del via libera di almeno due terzi dei consiglieri ed è sottoposta a una seconda votazione su ciascun candidato in assemblea. Inoltre, la lista deve contenere un numero di consiglieri superiore del 30% a quello dei candidati che saranno eletti.Uno studio del FIN-GOV, il Centro di ricerche finanziarie sulla corporate governance dell’Università Cattolica, ha fatto notare che la legge Capitali detta, unica al mondo, regole asimmetriche che favoriscono gli azionisti attivi e la creazione di posizioni di disturbo, soprattutto se dovesse prevalere un’interpretazione rigida che imponesse l’applicazione del sistema proporzionale puro. Ciò genera “conseguenze paradossali e non desiderabili, tra cui un disincentivo a presentare liste del CdA, che la legge dichiara di voler regolare, non sopprimere”.Negli scorsi mesi due organizzazioni che rappresentano gli investitori internazionali – l’International Corporate Governance Network (ICGN) e il Council of Institutional Investors (CII) – hanno criticato duramente le nuove norme sulla lista del CdA introdotte dalla Legge Capitali. In particolare, l’CII ha detto che le modifiche al processo di nomina degli amministratori rischiano di aggiungere ulteriore complessità senza un beneficio identificabile per gli azionisti.Il sottosegretario all’Economia Federico Freni, a margine di un evento di Assogestioni, ha affermato oggi: “se è vero che il voto di lista non è prassi, possiamo liberamente e serenamente ritenere che nel nostro ordinamento il voto di lista non solo abbia un senso ma sia anche la cura giusta per il nostro sistema. E vi ho fatto solo un esempio – e ho detto voto di lista e non lista del consiglio -, che è uno dei più eclatanti, uno dei primi su cui ci siamo trovati a discutere proprio perché penso sia l’esempio che mette meglio in luce come si possa valorizzare la peculiarità italiana rispetto alla tematica di cui stiamo provando ad occuparci”. LEGGI TUTTO

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    La sharing mobility alla prova di maturità: il 95% dei veicoli a zero emissioni

    (Teleborsa) – La sharing mobility italiana è ormai un comparto maturo: dopo anni di crescita fra il 2023 ed il 2024, infatti, il numero di noleggi totali e le percorrenze totali dei servizi in sharing rimangono sostanzialmente stabili, così come il fatturato complessivo del settore, 178 milioni di euro nel 2023, leggermente in crescita rispetto al 2022. Come riporta l’Agenzia di Stampa Energia Oltre, la flotta italiana della sharing mobility di 81.000 veicoli è composta per l’86% da monopattini e biciclette (rispettivamente 44% e 42%), per il 9% da auto per il 5%da scooter. La percentuale di veicoli a zero emissioni è altissima: il 95%.Questi sono i dati principali che emergono dall’8° Rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato, in occasione di Intermobility Future Ways, il Primo Forum Nazionale della Mobilità condivisa che si svolge a Rimini fino al 21 novembre nell’ambito di IBE (Intermobility and bus expo), dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.”Il settore del vehicle sharing italiano -ha osservato Raimondo Orsini, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale della Sharing mobility – è in una fase di trasformazione, orientata verso una maggiore sostenibilità economica e una valorizzazione più efficace della domanda degli utenti, favorita anche da una maggiore consapevolezza e conoscenza degli stakeholder istituzionali”.IL CARSHARING CAMBIA PELLE – La flotta di auto in condivisione torna ai livelli pre-pandemia (quasi 8.000 veicoli in totale), con un deciso incremento di auto ibride ed elettriche. Il carsharing free-floating sta virando verso noleggi più lunghi: le percorrenze sono in netta crescita (78 milioni di km nel 2023 e quasi 90 milioni previsti per il 2024) , sostenute anche dall’introduzione di opzioni di noleggio a ore o a giorni nell’offerta di molti operatori.Anche la durata media del noleggio cresce, passando da 34 minuti a 88 minuti. Il numero di noleggi resta stabile ai livelli del 2020 (circa 6 milioni). Il carsharing station-based mostra una stabilità sia in termini di domanda sia di offerta (1200 veicoli per circa 300mila noleggi l’anno) e la durata del noleggio medio anche qui è cresciuta notevolmente negli ultimi due anni.VOLA IL BIKESHARING – Il bikesharing, tra tutti, è il settore che presenta le novità più rilevanti nel 2023. Si osserva un forte aumento di biciclette elettriche condivise, specialmente nei servizi di free-floating, gestiti spesso dagli stessi operatori dei monopattini in sharing. Attualmente, le bici elettriche in free-floating rappresentano il 62% della flotta totale di biciclette condivise in Italia e le città con il maggior numero di e-bike sono Milano, Roma e Bologna.Anche la domanda è in crescita, con un aumento del 12% dei noleggi tra il 2022 e il 2023 (11 milioni e mezzo) e una previsione di ulteriore crescita del 22% per il 2024. Andamento simile anche per le percorrenze: nel 2023 si contano 25 milioni di km fatti in bikesharing free-floating. Il bikesharing station-based mostra stabilità rispetto all’anno precedente (circa 4 milioni di noleggi annui), anche se i primi dati del 2024 suggeriscono un potenziale aumento della domanda.MENO MONOPATTINI – Il 2023 segna un momento di svolta per i servizi di monopattini in sharing. Dopo un’espansione accelerata e in alcuni casi disordinata dal 2019 in poi, che ha portato a una saturazione del mercato, nel 2023 si assiste a una razionalizzazione del settore: alcune sperimentazioni si concludono, alcuni operatori abbandonano il mercato italiano, e diverse città pubblicano nuovi bandi per limitare il numero di veicoli e operatori (di cui un esempio è la città di Milano).Questa riorganizzazione ha portato a una riduzione di circa 18.000 veicoli tra il 2022 e l’inizio del 2024. Nonostante ciò, i noleggi rimangono stabili a circa 25 milioni, sebbene le percorrenze medie siano diminuite passando da 2,5 km a 2,1. Tra il 2022 e il 2023, le città capoluogo con un servizio attivo di monopattini in sharing sono scese da 47 a 35.OTTIMI NUMERI ANCHE PER LO SCOOTER SHARING – L’offerta ha subito una drastica contrazione: il numero di servizi attivi è diminuito da 22 a 10 tra il 2022 e il 2023, e anche il numero di veicoli si è ridotto di oltre la metà all’inizio del 2024. In questo contesto, l’operatore Cooltra è diventato dominante, con il 90% dei veicoli disponibili in flotta ad aprile 2024, triplicando la propria quota di mercato rispetto al 31% del 2022.Nonostante la riduzione dei veicoli e degli operatori, i noleggi effettuati nel 2023 un hanno raggiunto nuovo record, toccando i 4,5 milioni, anche se i primi mesi del 2024 suggeriscono un calo del 20% circa rispetto al 2023, segnale di un possibile rallentamento della domanda nel prossimo futuro.INCIDENTI IN CALO – Si riduce ancora l’incidentalità legata ai servizi di micromobilità in sharing, grazie probabilmente ad una maggiore dimestichezza degli utenti stessi. Gli incidenti ogni 100.000 noleggi sono in calo per tutti i servizi: -11% per i monopattini, -7% per gli scooter e -48% per le biciclette. Modena e Roma le città con il maggior numero di incidenti di monopattini in sharing .Per la prima volta, nell’8° Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility vengono presentati dei dati di natura quantitativa sul settore del DRT (demand responsive transport). I dati fotografano un aumento dell’offerta di servizi, che nella primavera del 2024 arrivano a 41, prevalentemente attivi nelle regioni del Nord. I servizi sono triplicati tra il 2022 e il 2023 e sono aumentati di un ulteriore 40% nei primi mesi del 2024. Esistono quindi servizi sia urbani che extraurbani, alcuni operativi tutto l’anno e altri stagionali, con orari e giorni di funzionamento variabili. Nel 2023, i passeggeri trasportati sono oltre 600.000.(Foto: © Maxim Lupascu / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Fed, Barr: monitoriamo attentamente continuo aumento dei tassi di morosità nei prestiti

    (Teleborsa) – “Il sistema bancario rimane solido e resiliente. Le banche continuano a segnalare coefficienti di capitale e liquidità superiori ai livelli minimi regolamentari e la qualità degli asset rimane generalmente solida. I prestiti bancari hanno continuato a crescere, sebbene a un ritmo modesto che riflette una domanda in calo e standard di prestito più rigidi rispetto a quelli visti dall’inizio dell’anno scorso”. Lo ha affermato Michael Barr, Vice Chair for Supervision della Fed, in audizione presso la Commissione per i servizi finanziari della Camera dei rappresentanti.”Le condizioni di liquidità sono complessivamente stabili – ha spiegato – In particolare, i depositi e le attività liquide nei bilanci delle banche sono rimasti stabili nella prima metà dell’anno. Inoltre, la quota di depositi non assicurati nel sistema ha continuato a diminuire, scendendo a un livello visto l’ultima volta nel 2019″.”Sebbene il sistema nel suo complesso sia resiliente, stiamo monitorando attentamente il continuo aumento dei tassi di morosità tra alcuni prestiti immobiliari commerciali, come quelli garantiti da uffici, soprattutto nelle grandi città, e, più di recente, quelli garantiti da alloggi multifamiliari – ha detto Barr – Anche i tassi di morosità per alcuni prestiti al consumo sono elevati. In risposta all’aumento delle morosità, le banche hanno aumentato gli accantonamenti per perdite sui prestiti”. LEGGI TUTTO

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    Emissione di prodotti cartolarizzati in aumento su anno nel 3° trimestre in Europa

    (Teleborsa) – Nel terzo trimestre del 2024, sono stati emessi in Europa 47,8 miliardi di euro di prodotti cartolarizzati, in calo del 28,1% rispetto al secondo trimestre del 2024 (66,5 miliardi di euro) e in aumento del 21,1% rispetto al terzo trimestre del 2023 (39,5 miliardi di euro). Lo afferma l’Associazione per i mercati finanziari in Europa (AFME) nell’European Securitisation Data Snapshot per il terzo trimestre.Di questi, sono stati collocati 35,4 miliardi di euro, pari al 74,0% del totale, rispetto ai 45,4 miliardi di euro collocati nel secondo trimestre del 2024 (pari al 68,3% di 66,5 miliardi di euro) e ai 25,8 miliardi di euro collocati nel terzo trimestre del 2023 (pari al 65,2% di 39,5 miliardi di euro).Nel terzo trimestre del 2024, i collateralised loan obligation (CLO) paneuropei hanno guidato i totali collocati, seguiti da RMBS del Regno Unito e ABS auto tedesche.I CLO paneuropei sono diminuiti da 13,9 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024 a 10,6 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2024; i RMBS del Regno Unito sono diminuiti da 10,6 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024 a 5,5 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2024; gli ABS auto tedesche sono diminuiti da 3,2 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2024 a 2,6 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2024. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali aumentano di 0,5 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono salite le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 15 novembre 2024, sono saliti di circa 0,5 milioni di barili a 430,3 MBG.Gli stock di distillati hanno registrato un decremento di 0,1 milioni, arrivando a 114,3 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 2,1 milioni a quota 208,9 MBG.Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 1,4 milioni a 389,2 MBG. LEGGI TUTTO