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    Trevi, Alantra aumenta target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Alantra ha incrementato a 0,50 euro per azione (dai precedenti 0,45 euro) il target price su Trevi, società quotata su Euronext Milan e attiva nell’ingegneria del sottosuolo, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 118%.Gli analisti scrivono che Trevi ha registrato una forte ripresa nel secondo semestre del 2024, compensando completamente il debole inizio causato dai ritardi di progetto. I risultati del 2024 non solo hanno superato le stime, ma hanno anche superato gli obiettivi aziendali, sottolineando un’esecuzione migliorata e una leva operativa più forte. Questo segna il terzo anno consecutivo di rispetto delle guidance, con gli obiettivi per il 2025 effettivamente raggiunti con un anno di anticipo.La ripresa è stata guidata principalmente dalla divisione Trevi, che ora rappresenta il 79% dei ricavi totali. Il backlog rimane solido a 723 milioni di euro, fornendo una buona visibilità dei ricavi nel 2025. La leva finanziaria netta è migliorata a 2,4x, confermando un profilo finanziario rafforzato a seguito della ristrutturazione del gruppo.”Il piano aziendale aggiornato alza l’asticella sia sulla crescita che sulla redditività, puntando a oltre 100 milioni di euro di EBITDA e 1,4x debito netto/EBITDA entro il 2028 – si legge nella ricerca – La redditività sarà supportata dall’espansione del margine di Soilmec, dal mix di progetti ad alto margine di Trevi e dalla disciplina dei prezzi”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, spese famiglie migliori delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – Nel mese di febbraio 2025 i consumi familiari in Giappone si sono attestati a 290.511 yen, in aumento del 3,5% su base mensile, dopo il -4,5% di gennaio e contro attese per una crescita dello 0,5%.Il dato è stato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico, secondo cui il dato tendenziale si attesta al -0,5% (+3,8% in termini nominali) dal +0,8% precedente e contro il -0,9% atteso.Sempre a febbraio, la media mensile dei redditi delle famiglie operaie, si è attestata a 571.993 yen, con un calo tendenziale del 2,3% in termini reali (+1,9% in termini nominali).(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    MPS, Morningstar DBRS alza rating a livello investment grade

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha alzato in area investment grade a “BBB (low)” il Long-Term Issuer rating, il Long-Term Senior Debt rating e il rating standalone Intrinsic Assessment (IA) di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS); contestualmente, il Long-Term Deposit rating è stato portato a “BBB”.Gli upgrade hanno considerato la migliore generazione di capitale interno di MPS e i suoi solidi buffer di capitale, che forniscono alla banca una maggiore flessibilità finanziaria per resistere a un potenziale deterioramento dell’ambiente economico e svolgere un ruolo attivo nel consolidamento in corso del sistema bancario italiano attraverso potenziali acquisizioni.A gennaio 2025, MPS ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria per acquistare il 100% delle azioni di Mediobanca. MPS ha convocato un’assemblea generale straordinaria il 17 aprile per approvare l’aumento di capitale riservato all’offerta. Secondo Morningstar DBRS, l’acquisizione di Mediobanca potrebbe essere positiva per l’affidabilità creditizia di BMPS, dati i punti di forza del franchising di Mediobanca e il suo solido bilancio. Tuttavia, l’operazione comporta rischi di esecuzione considerando la natura ostile dell’offerta, che è stata respinta dal consiglio di amministrazione di Mediobanca. L’operazione, che richiede approvazioni normative, dovrebbe concludersi nel terzo trimestre del 2025.Inoltre, l’azione di rating di Morningstar DBRS ha preso in considerazione i risultati di MPS nel rispettare gli impegni stabiliti dalla Commissione Europea come parte della ricapitalizzazione precauzionale sostenuta dallo Stato nel 2017. Secondo Morningstar DBRS, questo posiziona MPS per competere su un campo di gioco più equo. LEGGI TUTTO

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    Almawave, utile 2024 scende a 8,5 milioni di euro. Boom di investimenti

    (Teleborsa) – Almawave, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI), dell’analisi del linguaggio naturale e dei servizi Big Data, ha chiuso il 2024 con ricavi pari a 49 milioni di euro, dei quali 32 milioni di euro relativi a prodotti proprietari e servizi ad essi associati (pari al 65,8% del totale), in calo del 14,7% rispetto al 2023.La marginalità nell’esercizio è in decremento, principalmente a causa della diminuzione dei volumi e dell’incremento degli investimenti. L’Ebitda Adjusted del Gruppo è risultato positivo e pari a 9,9milioni di euro, in diminuzione del 31,3% rispetto all’esercizio precedente, con un margine del 20,1% (25% nel 2023). Il risultato netto è stato pari a 8,5 milioni di euro (-8,2% YoY), con un’incidenza in aumento sui ricavi, rispetto all’esercizio precedente, pari al 17,4% (16,2% nel 2023).”Presentiamo oggi – ha commentato l’AD Valeria Sandei – un progetto di bilancio che fotografa un Gruppo che assume sfide decisive e accresce la propria visibilità, focalizzando il business in modo distintivo in un mercato dalle grandi potenzialità”.Gli investimenti funzionali allo sviluppo di tecnologie, prodotti, piattaforme e soluzioni verticali del Gruppo, sono stati pari a 13,1 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 26,6%, e un incremento del 55% rispetto all’esercizio precedente, con una particolare focalizzazione dell’azienda sul comparto strategico dell’Intelligenza Artificiale ed il forte impegno nello sviluppo di Velvet AI Generativa rilasciata Open in gennaio 2025.La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2024 è cash positive per 3,7 milioni di euro (6,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Al netto degli accantonamenti relativi a lease liabilities e per potenziali esborsi futuri anche connessi alle operazioni di M&A, la disponibilità finanziaria sarebbe pari a 5,1 milioni di euro.Il backlog al 31 dicembre 2024 è pari a circa 62,5 milioni di euro, in aumento di circa l’8% rispetto al dato comunicato al 30 settembre 2024 (58 milioni di euro) e di circa il 2,5% rispetto al dato comunicato al 31 dicembre 2023 (61 milioni di euro). LEGGI TUTTO

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    UE: in arrivo sanzioni da un miliardo di dollari contro X

    (Teleborsa) – Ad aumentare la tensione fra gli Stati Uniti e l’Europa arriva anche il caso “X”. Secondo quanto riporta il New York Times le autorità europee starebbero, infatti, preparando “sanzioni pesati” contro la piattaforma social di Elon Musk per aver infranto la legge contro i contenuti illeciti e la disinformazione. Le multe, stimate in oltre un miliardo di dollari, dovrebbero essere annunciate ufficialmente questa estate.Oltre alla multa le autorità europee sarebbero intenzionate a chiedere alla piattaforma social alcune modifiche al suo servizio. Bruxelles sta ancora valutando l’ammontare esatto della sanzione da imporre, tenendo in considerazione i rischi di uno scontro con il presidente americano Donald Trump nel mezzo delle controversie già esistenti sui dazi e la guerra in Ucraina. Funzionari europei hanno comunque precisato al New York Times che l’indagine su X procede indipendentemente dalle trattative per i dazi annunciati da Trump. L’obiettivo delle autorità è quello di fare di X un esempio per scoraggiare altre aziende a violare la legge. La porta per un accordo fra l’Ue e X resta comunque ancora aperta: un’intesa è possibile se la piattaforma accettasse di adottare modifiche in grado di rispondere ai timori delle autorità. “Abbiamo sempre applicato e continueremo ad applicare le nostre leggi in modo equo e senza discriminazioni nei confronti di tutte le aziende che operano nell’Ue, nel pieno rispetto delle regole globali”, ha affermato un portavoce della commissione europea con il New York Times. LEGGI TUTTO

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    Borsa, Terna: nuovo massimo storico del titolo

    (Teleborsa) – Terna ha chiuso la seduta odierna di Borsa a 8,678 euro/azione (+3,73%), aggiornando nuovamente il massimo storico del titolo dalla quotazione del 23 giugno 2004. Il precedente record del titolo del gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia era stato di 8,366 euro alla chiusura del 2 aprile. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Meloni: scelta Usa sbagliata ma soluzione non è rispondere con altri dazi

    (Teleborsa) – “Penso che la scelta degli StatiUniti sia sbagliata, che non favorisce né l’economia europea né quella americana, ma penso che non dobbiamo alimentare l’allarmismo delle ultime ore”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata al Tg1 sui nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle importazioni negli Stati Uniti. “Il mercato degli Stati Uniti è importante per le esportazioni italiane, vale il 10% del complessivo delle nostre esportazioni, e noi non smettere di esportare negli Stati Uniti. È un altro problema che dobbiamo risolvere ma non è la catastrofe che alcuni stanno raccontando”, ha aggiunto.Quanto alle critiche arrivate dalle opposizioni Meloni ha risposto che “fanno il loro lavoro ma da loro non è arrivata nessuna proposta”. “Il governo sta facendo uno studio sull’impatto reale che, settore per settore, ha questa scelta. La prossima settimana ci confronteremo con i rappresentanti delle categorie produttive per confrontarci anche con le stime che hanno loro e cercare le soluzioni migliori”, ha affermato.”Bisogna condividere le nostre proposte con i partner europei e possono essere diverse. Io non sono convinta che la scelta migliore sia rispondere a dazi con altri dazi perché l’impatto potrebbe essere sulla nostra economia rispetto a quello che avviene fuori dai nostri confini e bisogna aprire una discussione franca, nel merito, con gli Stati Uniti con l’obiettivo di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli”, ha risposto Meloni sulle possibili divergenze tra la strategia della Commissione europea e quella italiana.”Il ruolo dell’Italia è portare gli interessi italiani perché, mentre noi trattiamo con gli americani, rimane che ci sono molte cose che possiamo fare per rimuovere i dazi che l’Unione europea si è autoimposta”, ha aggiunto. Meloni ha citato gli esempi delle “regole ideologiche non condivisibili sul settore automotive del Green Deal, settore che oggi è colpito dai dazi”, dell’energia – “un fattore di competitività su cui dobbiamo avere molto più coraggio”, della semplificazione – “perché siamo soffocati dalle regole” e del Patto di stabilità, “per cui forse è giunto il momento di una revisione”, ha suggerito Meloni. “Queste sono le proposte che l’Italia porterà in Europa. È possibile che non siano sovrapponibili con quelle dei partner europei ma abbiamo il dovere di farlo”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in profondo rosso, i dazi di Trump sulla Cina affossano anche le Big Tech

    (Teleborsa) – Pioggia di vendite sul listino USA, che scambia con una pesante flessione del 2,65%; sulla stessa linea, l’S&P-500 crolla del 3,46%, scendendo fino a 5.475 punti.Depresso il Nasdaq 100 (-4,08%); come pure, in netto peggioramento l’S&P 100 (-3,55%).Si distingue nel paniere S&P 500 il settore beni di consumo per l’ufficio. Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti energia (-6,35%), informatica (-5,52%) e beni di consumo secondari (-5,04%).Su Wall Street pesa il timore di una recessione innescata dai nuovi dazi imposti dal presidente Donald Trump. Tra i Paesi più colpiti c’è la Cina, importante mercato di sbocco per tante aziende tecnologiche americane, Apple in primis.Dopo l’annuncio dei nuovi dazi Stellantis ha annunciato un taglio temporaneo di 900 lavoratori in cinque strutture statunitensi mentre ha sospeso la produzione in due impianto di assemblaggio, uno in Messico (che resterà fermo per l’intero mese di aprile) e uno in Canada (stop di due settimane).Sul fronte macroeconomico, a febbraio la bilancia commerciale Usa ha mostrato un disavanzo di 122,7 miliardi di dollari, in discesa rispetto al passivo di 130,7 miliardi di dollari di gennaio (dato rivisto da -131,4 miliardi). Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta simile alle stime degli analisti (-122,5 miliardi). Calo maggiore delle attese invece per le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 29 marzo 2025, i “claims” sono risultati pari a 219 mila unità, sotto le 225 mila attese e in calo di 6.000 unità rispetto ai 225 mila della settimana precedente (dato rvisto da 224 mila). Infine, in aumento i licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di marzo. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di 275.240 posti di lavoro. Il dato rivela una crescita del 60% rispetto al mese precedente. Alla base dell’impennata dei licenziamenti l’attività del DOGE di Elon Musk per tagliare posti di lavoro nel governo federale. LEGGI TUTTO