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    Bankitalia, incremento depositi a termine più rilevante per banche digitali con rialzo tassi

    (Teleborsa) – Le banche con clientela altamente digitalenon hanno registrato una movimentazione dei depositi a vista troppo differente da quella degli istituti tradizionali durante la fase di aumento dei tassi di interesse attuata dalla BCE negli ultimi anni. È quanto emerge da un focus del secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024 della Banca d’Italia. Via Nazionale fa notare che di recente, anche in seguito agli episodi di crisi bancaria osservati all’estero nella primavera del 2023, si è sviluppato un dibattito sulla relazione tra stabilità della raccolta degli intermediari e propensione dei clienti a utilizzare i canali digitali. Con la diffusione dell’accesso ai servizi bancari da remoto (da PC o smartphone), la clientela può movimentare infatti i propri depositi in modo più agevole e più veloce che in passato. In fasi di tensione o in caso di shock ciò potrebbe rendere più rapido il deflusso dei depositi stessi. “L’evidenza empirica su questa tematica è scarsa – viene sottolineato – sono disponibili solo alcuni lavori relativi agli Stati Uniti, che non hanno raggiunto risultati tra loro coerenti”.Per indagare la rilevanza del fenomeno la Banca d’Italia ha analizzato le conseguenze dell’aumento dei tassi connesso con la restrizione monetaria iniziata a luglio del 2022 sull’ammontare dei depositi delle banche italiane (a vista e a termine, di famiglie e imprese) e sui relativi tassi di interesse nel periodo gennaio 2021-dicembre 2023. Gli intermediari italiani sono stati distinti in base a un indicatore che approssima la propensione della clientela a utilizzare il canale online per i trasferimenti di denaro. In particolare, sono definite “banche con clientela altamente digitale” quelle che nei quattro trimestri precedenti l’avvio della restrizione presentavano una quota consistente di bonifici disposti online dai clienti (oltre l’89 per cento del totale, corrispondente al quintile più alto della distribuzione).L’analisi indica che, a parità di altre condizioni, per questa categoria di banche il rialzo dei tassi ufficiali si è associato in media a una riduzione dei depositi a vista di famiglie e imprese di entità simile a quella osservata per gli altri intermediari; anche per i tassi di interesse su questi depositi non emergono differenze significative. I depositi a termine delle famiglie sono invece cresciuti per tutti gli intermediari, ma l’incremento è stato in media più rilevante per quelli delle banche con clientela altamente digitale; queste ultime hanno anche aumentato in misura più elevata i tassi sui nuovi depositi riconducibili a tale categoria.Una possibile interpretazione di questa evidenza, scrive la Banca d’Italia, è che le banche con clientela altamente digitale abbiano in media sfruttato la fase di rialzo dei tassi ufficiali per ribilanciare la propria raccolta, orientandola verso una forma più stabile (i depositi a termine delle famiglie). D’altra parte è anche possibile che questi intermediari, consapevoli di rivolgersi a una clientela più attenta alle condizioni applicate, possano aver deciso di modificare più rapidamente i tassi di interesse offerti sui depositi a termine, sia per attenuare potenziali deflussi sia per attrarre nuovi clienti.(Foto: Joshua Mayo su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Faro di Bankitalia sui certificates: strumenti rischiosi, cresce peso in portafoglio famiglie

    (Teleborsa) – L’ammontare di certificates detenuti dalle famiglie italiane è ulteriormente cresciuto, raggiungendo i 56 miliardi di euro a giugno 2024 (erano 44 miliardi alla metà del 2023). È quanto emerge nella secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024d della Banca d’Italia. Dopo i titoli di Stato nazionali, questi rappresentano in aggregato la categoria di titoli di debito più rilevante nel portafoglio delle famiglie. “Si tratta di strumenti complessi che in alcuni casi possono essere soggetti ad ampie variazioni di prezzo ed esporre quindi i detentori a perdite elevate qualora si verificasse uno scenario avverso”, osserva la Banca d’Italia.Viene osservato che nel corso dell’anno si è rilevata un’ulteriore significativa crescita dei collocamenti di certificates, acquistati prevalentemente dalle famiglie. La Banca d’Italia “sta segnalando da tempo tale fenomeno e continua a monitorarne l’evoluzione”.La presenza di questi strumenti, “complessi e relativamente rischiosi”, è cresciuta in modo significativo nel portafoglio delle famiglie a partire dal 2022, arrivando a rappresentare a giugno del 2024 quasi il 12 per cento dei titoli di debito detenuti. Sulla base dell’Indagine congiunturale sulle famiglie italiane (ICF), circa il 10 per cento dei nuclei, per lo più in buone condizioni reddituali e finanziarie, investe in certificates. LEGGI TUTTO

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    Fondi, Bankitalia: aumenta esposizione verso mercati obbligazionari italiani

    (Teleborsa) – I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall’attività dei fondi comuni italiani “si confermano nel complesso contenuti”. Lo afferma la Banca d’Italia nel secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024.Nel secondo e nel terzo trimestre del 2024 il patrimonio dei fondi comuni aperti gestiti da società e gruppi italiani ha raggiunto 629 miliardi di euro, anche grazie a una raccolta netta positiva (circa 3,5 miliardi). Le sottoscrizioni nette nel comparto dei fondi obbligazionari, iniziate con il rialzo dei rendimenti di mercato, hanno più che compensato i deflussi netti negli altri segmenti. La raccolta netta ha continuato a essere negativa per i fondi che rispettano criteri di sostenibilità sotto i profili ambientale, sociale e di governo societario (environmental, social and governance, ESG).Nella prima metà dell’anno è aumentata l’esposizione complessiva dei fondi italiani e dell’area dell’euro verso i mercati obbligazionari italiani; gli investimenti del comparto svolgono un ruolo rilevante soprattutto nel segmento delle società non finanziarie, di cui detengono circa un terzo delle obbligazioni in circolazione. La quota nel mercato di titoli di Stato è invece circa un decimo.Tra gennaio e agosto il rischio di liquidità derivante da richieste di rimborso particolarmente elevate si è mantenuto stabile per i comparti non azionari; all’interno di questi il patrimonio dei fondi vulnerabili rimane su livelli bassi (1,9 per cento del totale). Un’analisi delle prove di stress di liquidità condotte dai gestori di un campione di fondi vulnerabili ha fatto emergere ambiti di miglioramento su modelli e scenari utilizzati, viene sottolineato.A giugno del 2024 il patrimonio gestito dai fondi di investimento alternativi (FIA) mobiliari italiani ha superato i 50 miliardi (circa il 12 per cento del patrimonio dei fondi italiani), soprattutto grazie alla crescita del segmento dei fondi che investono nel capitale di rischio di imprese non quotate (private equity) cui è riconducibile pressoché la metà degli attivi. Gli investitori nei nuovi FIA mobiliari istituiti in questo periodo sono quasi esclusivamente italiani, principalmente assicurazioni e fondi pensione.I rischi derivanti dal ricorso alla leva finanziaria da parte dei FIA mobiliari italiani si mantengono contenuti: la leva rimane su livelli bassi (108 per cento) e inferiori alla media dell’area dell’euro (122 per cento). La leva indiretta dei fondi di private equity, riconducibile all’indebitamento delle società controllate, è lievemente diminuita (al 53 per cento del patrimonio netto del comparto). Anche i rischi di liquidità restano limitati. LEGGI TUTTO

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    Flavio Cattaneo scommette sul Gruppo Enel: il pacchetto di azioni in suo possesso vale più di 25 milioni di euro

    (Teleborsa) – Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato del Gruppo Enel, rafforza la sua fiducia nel futuro di Enel e della controllata Endesa, dopo la presentazione del piano triennale 2025-2027. Acquistando direttamente e non attraverso Stock Options o Grant, altre 200.000 azioni Enel e 250.000 azioni Endesa, Cattaneo ha portato il suo pacchetto a un totale di 2,7 milioni di azioni Enel e 400.000 di Endesa, per un valore complessivo del portafoglio che supera i 25 milioni di euro. Questi investimenti personali del top manager rappresentano un “forte segnale di fiducia” nel Gruppo e nella sua strategia di crescita sostenibile. LEGGI TUTTO

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    Anci, Gorno Tempini: “Servizio a comuni è nel dna di CDP”

    (Teleborsa) – ”Il servizio ai comuni è nel dna originario della Cassa che nasce per servire comuni e pubbliche amministrazioni. È un lavoro che è proseguito dall’inizio e che ha guadagnato in intensità, ovviamente seguendo il ciclo economico del Paese finanziando investimenti ma soprattutto cercando di essere vicini anche e non solo nel recepire le richieste degli enti ma nell’aiutarli a pensare come poter fare investimenti nuovi, come affrontare le nuove sfide. Questa è l’attività di consulenza che la Cassa fa e che è sempre più rilevante”. È quanto ha affermato il presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, a margine dell’assemblea nazionale Anci.”Quello della rigenerazione urbana – ha sottolineato Gorno Tempini – è un tema importante da molti punti di vista, è importante perché non bisogna usare inutilmente nuovo territorio per fare cose che possono essere fatte su manufatti già esistenti, è un lavoro complesso perché è un lavoro che tratta spesso di edifici storici spesso con delle funzioni originarie diverse da quelle che si pensano per il futuro è una missione che noi abbiamo portato avanti in giro per l’Italia con tanti casi importanti, alcuni dei quali anche a Torino sui quali si sta lavorando intensamente”. LEGGI TUTTO

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    Titoli di Stato italiani, liquidità del secondario resta elevata. Quota famiglie italiane al 13%

    (Teleborsa) – Le condizioni sui mercati finanziari italiani rimangono “nel complesso distese, beneficiando della prospettiva di un allentamento della politica monetaria”. Dallo scorso aprile il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi si è ridotto, portandosi sui valori della fine del 2021; anche sul mercato dei credit default swaps (CDS) lo spread e l’ISDA basis sono diminuiti. Lo afferma la Banca d’Italia all’interno del secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024.La liquidità sul mercato secondario dei titoli governativi resta “elevata” in presenza di un’offerta consistente sul mercato primario e della progressiva contrazione dei reinvestimenti da parte dell’Eurosistema. La volatilità si è mantenuta su livelli contenuti, pur mostrando temporanei ampliamenti in concomitanza con l’instabilità politica verificatasi in Francia successivamente alle elezioni europee di giugno e con le turbolenze sul mercato azionario avvenute in agosto. “La capacità del mercato di assorbire ordini di ammontare cospicuo senza produrre un impatto significativo sui prezzi è rimasta consistente”, viene sottolineato.Nella prima metà del 2024 la quota dei titoli di Stato detenuta dalle famiglie italiane ha quasi raggiunto il 13 per cento, anche grazie alle emissioni dedicate agli investitori al dettaglio. Quella degli investitori esteri è salita a oltre il 23 per cento a seguito di un sensibile incremento degli acquisti. Sono diminuite ancora le quote della Banca d’Italia e dell’Eurosistema, così come quelle delle banche e delle assicurazioni residenti. Le analisi della Banca d’Italia e della Bundesbank mostrano che la rilevanza e le caratteristiche delle diverse tipologie di investitori sono fattori che possono influire sulle condizioni di liquidità – e quindi sulla solidità – dei mercati dei titoli di Stato. In Italia la quota relativamente elevata di investitori domestici, caratterizzati per lo più dall’adozione di strategie di investimento a lungo termine (buy and hold), tende a favorire la stabilità, attenuando i possibili impatti connessi con cambiamenti delle modalità di gestione dei portafogli da parte di investitori istituzionali esteri. D’altro canto, una presenza particolarmente cospicua di detentori domestici determina un maggiore livello di interconnessione all’interno di un’economia.Il collocamento dei titoli di Stato è proseguito con regolarità, con quantitativi in rialzo per quelli a medio e a lungo termine e rendimenti medi all’emissione in calo rispetto al picco dello scorso maggio.Il costo medio dello stock dei titoli di Stato in circolazione ha raggiunto il 2,8 per cento, 80 punti base in più rispetto al minimo osservato a marzo del 2022; il trend di crescita ha rallentato per effetto della riduzione del costo delle nuove emissioni. La vita residua è di poco inferiore ai sette anni. LEGGI TUTTO

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    Italia, contesto macrofinanziario stabile. Rischi amplificati da alto debito pubblico

    (Teleborsa) – In Italia, pur in un contesto macrofinanziario che si mantiene complessivamente stabile dalla scorsa primavera, rimangono rischi connessi con le rilevanti tensioni geopolitiche internazionali e con la fragilità del quadro macroeconomico. L’esposizione a questi rischi, prevalentemente di natura esogena, è amplificata dall’elevato debito pubblico e dalla scarsa crescita dell’economia italiana. In prospettiva, la riduzione dei tassi di interesse potrà fornire un impulso positivo all’economia. Lo afferma la Banca d’Italia nel secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024.Le condizioni sui mercati finanziari nazionali rimangono “nell’insieme favorevoli”. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani a dieci anni e quelli tedeschi ha continuato a ridursi e le condizioni di liquidità del mercato restano distese. La volatilità si è mantenuta bassa, nonostante i temporanei aumenti osservati in concomitanza con le turbolenze dei mercati internazionali nei mesi estivi.I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere in termini reali, pur restando inferiori ai livelli pre-pandemici; quelli degli immobili commerciali si sono invece stabilizzati. Nel complesso gli sviluppi sul mercato immobiliare continuano a rappresentare un basso rischio per la stabilità finanziaria in Italia.Per il settore delle famiglie i “rischi rimangono contenuti, a seguito del miglioramento della situazione reddituale e dell’incremento della ricchezza finanziaria”. La ricomposizione del risparmio verso i titoli pubblici è proseguita e sono ripresi gli investimenti in strumenti del risparmio gestito e in azioni.Dopo un lungo periodo di crescita, interrottosi solo durante la pandemia, la redditività delle imprese ha mostrato segni di peggioramento. La debolezza del quadro macroeconomico e gli elevati costi di finanziamento potrebbero incidere sui profitti delleaziende più indebitate. La capacità delle imprese di rimborsare i debiti resta tuttavia complessivamente buona e il tasso di deterioramento dei prestiti bancari si conferma contenuta.Le condizioni del sistema bancario si mantengono favorevoli. Nel primo semestre la redditività è ulteriormente cresciuta e si prevede che essa rimanga alta anche per l’intero 2024. Il riassorbimento da parte dell’Eurosistema dell’abbondante liquidità in eccesso sta procedendo senza difficoltà. “In prospettiva, la riduzione del margine di interesse e le maggiori rettifiche attese sui prestiti potrebbero incidere negativamente sulla redditività degli intermediari – si legge nel rapporto – La patrimonializzazione è aumentata e per le banche significative è superiore a quella media degli intermediari dei paesi partecipanti al Meccanismo di vigilanza unico (SSM). L’esposizione ai rischi cibernetici e operativi richiede forte attenzione”.Nel comparto assicurativo la patrimonializzazione, pur rimanendo elevata, si è ridotta lievemente nel primo semestre dell’anno. La redditività è nell’insieme migliorata, ma è ancora negativa nel ramo vita a causa delle minusvalenze sul portafoglio di investimenti. La posizione di liquidità si è mantenuta buona, beneficiando anche di una ripresa della raccolta nel comparto vita.La raccolta netta dei fondi comuni italiani è tornata positiva: l’andamento favorevole del settore obbligazionario ha più che compensato i deflussi osservati negli altri comparti. I rischi restano nel complesso contenuti. LEGGI TUTTO

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    Borse europee toniche aspettando la BCE

    (Teleborsa) – Bilancio positivo a fine giornata per i mercati finanziari del Vecchio Continente. Gli acquisti diffusi interessano anche Piazza Affari, che chiude sulla stessa onda rialzista degli altri listini di Eurolandia. Sulla borsa Newyorkese, si muove vicino alla parità l’S&P-500.Sul fronte macroeconomico, hanno deluso i dati PMI dell’Eurozona per il mese di novembre, con l’attività che è riscesa in contrazione per la seconda volta in tre mesi. Il nuovo calo della produzione è dovuto al declino dell’attività economica terziaria, che per la prima volta in dieci mesi ha raggiunto il manifatturiero in zona contrazione, che ha a sua volta segnato un tasso di calo accelerato.Ciò ha fatto scendere le quotazioni dell’euro (ai minimi degli ultimi due anni contro il dollaro) e diminuire i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro, perché sono aumentate le scommesse di taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea. Per quanto riguarda l’Italia, in serata arriverà il verdetto di Moody’s sul rating sovrano, attualmente “Baa3” con outlook stabile.Segno meno per l’Euro / Dollaro USA, in una sessione caratterizzata da ampie vendite (-0,72%). Seduta positiva per l’oro, che sta portando a casa un guadagno dell’1,30%. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,95%.Avanza di poco lo spread, che si porta a +123 punti base, evidenziando un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,50%.Nello scenario borsistico europeo ben impostata Francoforte, che mostra un incremento dello 0,92%, tonica Londra che evidenzia un bel vantaggio dell’1,38%, e piccoli passi in avanti per Parigi, che segna un incremento marginale dello 0,58%. Lieve aumento per la Borsa di Milano, che mostra sul FTSE MIB un rialzo dello 0,60%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share avanza in maniera frazionale, arrivando a 35.646 punti.Il controvalore degli scambi nella seduta del 22/11/2024 a Piazza Affari è stato pari a 2,78 miliardi di euro, con un incremento di ben 573,9 milioni di euro, pari al 25,97%, rispetto ai precedenti 2,21 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,48 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,53 miliardi.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in evidenza Brunello Cucinelli, che mostra un forte incremento del 3,80%.In luce DiaSorin, con un ampio progresso del 3,22%.Andamento positivo per Recordati, che avanza di un discreto +2,86%.Ben comprata Stellantis, che segna un forte rialzo del 2,83%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Unicredit, che ha chiuso a -1,87%.Preda dei venditori BPER, con un decremento dell’1,52%.Tentenna Banco BPM, con un modesto ribasso dell’1,28%.Giornata fiacca per Banca MPS, che segna un calo dell’1,03%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Moltiply Group (+3,92%), OVS (+3,82%), Ferragamo (+3,38%) e Carel Industries (+3,06%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Reply, che ha chiuso a -3,04%.Si concentrano le vendite su Digital Value, che soffre un calo del 2,04%.Vendite su MFE A, che registra un ribasso dell’1,58%.Piccola perdita per Comer Industries, che scambia con un -1,34%. LEGGI TUTTO