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    Investment banking, nasce Case Cassiopea. Tra i partner Stefano Trentino

    (Teleborsa) – CASE Corporate Finance (CASE) e CASSIOPEA Partners (CASSIOPEA), società europee di investment banking guidate da 5 partners e con uffici a Milano, Parigi e Francoforte, hanno lanciato CASE CASSIOPEA BV (CASE CASSIOPEA), una realtà nuova nel settore dell’investment banking.CASE CASSIOPEA sarà guidata dai soci fondatori Marcus Bar, Marc Philipp Becker, Nicolas de Canecaude, Damien Segond e Stefano Trentino, ognuno con oltre 25 anni di esperienza nel settore dell’investment banking.Con oltre 30 professionisti nei tre uffici europei, la nuova società offre consulenza M&A a società blue-chip, imprese familiari e investitori finanziari. La società vanta una ampia copertura in diversi settori, con esperienza e track record in particolare nell’Energy, Transport & Digital Infrastructure, Industrials & Business Services, Consumer & Retail, TMT, Healthcare & Pharma Services.CASE e CASSIOPEA collaborano attivamente dal 2012 e hanno portato a termine con successo oltre 150 transazioni, di cui più del 50% cross-border. Recenti operazioni includono la cessione del retailer sud americano Grupo Éxito da parte del francese Groupe Casino al Grupo Calleja, l’acquisizione del gruppo tedesco di tecnologie idriche Aqseptence da parte dell’investitore finanziario Oaktree GFI e la vendita di Grandi Stazioni Retail da parte di Antin Infrastructure Partners, ICAMAP e Borletti Group. La società mantiene partnership strategiche con ABN Amro Bank nei mercati del BeNeLux, PK Partners nei Paesi nordici, oltre a MAP Alliance nelle Americhe e in Spagna.”CASE CASSIOPEA rappresenta un passo naturale verso la creazione di una piattaforma leader in Europa, con una presenza diretta nelle tre maggiori economie dell’Europa Continentale, in grado di supportare i nostri clienti nelle loro transazioni strategiche con la nostra consulenza imparziale e su misura”, hanno dichiarato i soci fondatori.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    SEC, sanzioni per 3 milioni di dollari a 7 società per violazione norme whistleblowing

    (Teleborsa) – La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha annunciato la risoluzione delle accuse contro sette società quotate per aver utilizzato accordi di lavoro che violavano le norme che proibiscono azioni volte a impedire ai whistleblower di segnalare potenziali condotte scorrette alla SEC. Per risolvere le accuse della SEC, le società hanno accettato di pagare più di 3 milioni di dollari complessivi in sanzioni civili.In particolare, Acadia Healthcare Company, Inc., ha accettato di pagare una sanzione civile di 1.386.000 dollari; Alias Brands Holding Corp. ha accettato di pagare una sanzione civile di 399.750 dollari; AppFolio, Inc., ha accettato di pagare una sanzione civile di 692.250 dollari; IDEX Corporation ha accettato di pagare una sanzione civile di 75.000 dollari; LSB Industries ha accettato di pagare una sanzione civile di 156.000 dollari; Smart for Life, Inc. ha accettato di pagare una sanzione civile di 19.500 dollari; e TransUnion ha accettato di pagare una sanzione civile di 312.000 dollari.”Il programma di whistleblower della SEC rafforza l’integrità del mercato offrendo protezione e incentivi a coloro che si fanno avanti e segnalano potenziali violazioni delle leggi sui titoli – ha affermato Jason J. Burt, direttore dell’ufficio regionale di Denver della SEC – Secondo gli ordini della SEC, tra le altre cose, queste aziende hanno richiesto ai dipendenti di rinunciare al loro diritto a possibili risarcimenti in denaro per i whistleblower. Ciò impedisce gravemente ai potenziali whistleblower di segnalare potenziali violazioni delle leggi sui titoli alla SEC”.”Garantire che i potenziali whistleblower possano comunicare direttamente con la Commissione è una parte fondamentale del mandato di supervisione della SEC”, ha affermato Creola Kelly, capo dell’ufficio del whistleblower della SEC. LEGGI TUTTO

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    Generali, acquistate 1,2 milioni di azioni proprie

    (Teleborsa) – Assicurazioni Generali ha comunicato di avere acquistato, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, dal 2 al 6 settembre 2024, complessivamente 1.200.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 24,90 euro, per un controvalore pari a 29.877.980,00 euro.A seguito degli acquisti effettuati, al 6 settembre la Società e le sue controllate detengono 34.780.099 azioni proprie, pari al 2,22% del capitale sociale.Nel frattempo, in Borsa, discreta la performance della Compagnia assicurativa, che si attesta a 25,25 euro, in lieve aumento dell’1,08%. LEGGI TUTTO

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    Bonus psicologo, online le graduatorie 2024: accolte 3.325 domande

    (Teleborsa) – “Sulla base dei fondi al momento stanziati per l’anno 2023, le domande per l’anno 2024 attualmente accolte sono pari a 3.325”. È quanto fa sapere l’Inps annunciando la pubblicazione online delle graduatorie 2024 del Bonus psicologo, il contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia. Le graduatorie, distinte per regione e provincia autonoma di residenza dei richiedenti, sono state elaborate tenendo conto del valore ISEE più basso e, a parità di valore dell’ISEE, dell’ordine cronologico di presentazione delle domande nei limiti dell’ammontare delle risorse indicate all’articolo 1 del decreto interministeriale 24 novembre 2023, come ripartite nella Tabella 1 allegata al medesimo D.I. Tali risorse ammontano a dieci milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024. Al 31 maggio 2024, termine ultimo per richiedere il bonus psicologo, erano giunte – fa sapere l’Inps – 400.505 domande dunque non tutti coloro che hanno fatto richiesta sono rientrati. In caso di domanda “accolta” al beneficiario, in possesso dei requisiti di accesso alla misura, è riconosciuto l’intero importo spettante da utilizzare entro 270 giorni dalla data di pubblicazione del messaggio n. 2584 dell’11 luglio 2024. Se la domanda è “parzialmente accolta” al beneficiario, in possesso dei requisiti di accesso alla misura, ultimo di ogni graduatoria regionale o delle Province autonome, è riconosciuto in misura parziale l’importo spettante fino a concorrenza delle risorse economiche assegnate alla Regione/Provincia autonoma. Nel caso siano stanziate o si rendessero disponibili ulteriori risorse (ad esempio, nel caso in cui non venisse interamente utilizzato da parte di altri beneficiari, nel termine previsto di 270 giorni, l’intero importo del voucher), potrà essere erogata la somma residua fino a concorrenza dell’intero importo spettante. La domanda può essere, infine, “non accolta provvisoria”. In tal caso ai richiedenti, in possesso dei requisiti di accesso alla misura, non può essere assegnato l’importo spettante per incapienza delle risorse economichemesse a disposizione delle Regioni/Province autonome. Nel caso si rendessero disponibili ulteriori risorse o nel caso in cui non venissero utilizzate le risorse assegnate nel termine previsto di 270 giorni, potranno essere individuati, nel rispetto dell’ordine dellagraduatoria regionale o provinciale, nuovi beneficiari con i medesimi criteri previsti per la prima assegnazione.”Dieci milioni di euro per il bonus psicologo – commenta David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) ai microfoni dell’Adnkronos Salute – è la stessa cifra finanziata nella passata legge di bilancio, noi chiaramente crediamo, vista l’importanza che ha avuto, che si dovrebbe andare oltre e aumentare i fondi previsti nella prossima manovra. Voglio ricordare che le richieste arrivate sono state 400mila quest’anno e purtroppo non tutti coloro che ne avevano necessità sono rientrati. È un misura che va incontro ai bisogni degli italiani, e abbiamo visto come siano cresciuti i disturbi psicologici, che non possono permettersi le terapie psicologiche”. LEGGI TUTTO

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    Dexelance, redditività in calo nel primo semestre. Ricavi a 151 milioni di euro

    (Teleborsa) – Dexelance (ex Italian Design Brands), gruppo industriale diversificato quotato su Euronext Milan e tra i leader italiani nel design, luce e arredamento di alta gamma, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi pari a 151 milioni di euro, in crescita del 9,2% rispetto ai ricavi Full del primo semestre 2023, con una variazione organica leggermente negativa (-4,3%).Il semestre 2024 è stato caratterizzato da un contesto di mercato sfidante, nel quale il Gruppo ha registrato una buona performance nel comparto residenziale (aree Furniture, Lighting, Kitchen&Systems), con una crescita del 16,4%, trainata dal buon andamento dell’area Kitchen&Systems e dall’ingresso nel perimetro delle società acquisite nel secondo semestre 2023, Axolight e Turri. L’area Luxury Contract ha invece registrato una temporanea performance negativa (-8,7% rispetto al 2023), dovuta essenzialmente allo slittamento di alcune importanti commesse nella seconda parte dell’annoL’EBITDA è pari a 18,5 milioni di euro (rispetto a 21,6 milioni nel 2023). L’EBITDA Adjusted è pari a 19,1 milioni di euro, in calo del 22,2% rispetto al dato Full Adjusted 2023. La riduzione della marginalità percentuale, pari al 12,6% dei ricavi, è in gran parte dovuta alla prosecuzione del programma di investimenti, in particolare in marketing e commerciali, volti a spingere la crescita della rete distributiva e il posizionamento dei brand del Gruppo, nonché al progressivo ulteriore rafforzamento organizzativo delle società.Il semestre si è chiuso con un utile netto pari a 1 milioni di euro (rispetto a 5,8 milioni di euro nel 2023). L’Utile Netto Adjusted è pari ad 6,8 milioni di euro, anch’esso in calo rispetto al dato di Utile Netto Full Adjusted di 12,3 milioni di euro al 30 giugno 2023.La posizione bancaria netta al 30 giugno 2024 è pari a 12 milioni di euro. La generazione di cassa nel semestre è stata trainata da un buon andamento del capitale circolante e da capex contenuti, in linea con il modello di business del Gruppo. Considerando anche i debiti per earnout e acquisto quote di minoranza mediante esercizio di opzioni put&call, la posizione finanziaria netta è pari a 81,6 milioni di euro, prevalentemente a medio termine. Nel corso del secondo trimestre 2024 il Gruppo ha pagato earnout per un ammontare complessivo di 7 milioni di euro. Considerando i debiti derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16, pari a 35,1 milioni di euro, la posizione finanziaria netta ammonta a 116,7 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso luglio +0,2% m/m, vendite +1,1% m/m

    (Teleborsa) – Sono aumentate le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di luglio 2024, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un aumento dello 0,2% a 903,5 miliardi di dollari, appena sotto il +0,3% delle attese, rispetto al +0,2% del mese precedente. Su base annua si registra una crescita dello 0,4%.Nello stesso periodo le vendite sono salite dell’1,1% su base mensile a 671 miliardi di dollari dopo il -0,3% registrato a giugno. Su anno si è registrato un aumento del 2,9%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,35 contro l’1,38 di un anno prima.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Big Lots entra in Chapter 11 e passa a Nexus Capital

    (Teleborsa) – Big Lots, catena statunitense di discount, ha stipulato un accordo di vendita con Nexus Capital Management, in base al quale Nexus ha accettato di acquisire sostanzialmente tutti i beni e le attività commerciali in corso della società. Per facilitare la transazione, la società ha avviato una procedura volontaria di Chapter 11 presso la Corte fallimentare degli Stati Uniti per il distretto del Delaware. Durante e dopo questo processo, Big Lots continuerà a servire i clienti presso i punti vendita o online.”Le azioni che stiamo intraprendendo oggi ci consentiranno di andare avanti con nuovi proprietari che credono nella nostra attività e forniscono stabilità finanziaria, mentre ottimizziamo la nostra impronta operativa, acceleriamo il miglioramento delle nostre prestazioni e manteniamo la nostra promessa di essere leader nel valore estremo”, ha detto il CEO Bruce Thorn.”Sin dalla pandemia, Big Lots ha adottato misure per accelerare le sue iniziative strategiche incentrate sul miglioramento delle vendite e sull’aumento delle sue prestazioni e redditività a lungo termine – si legge in una nota – Come molte altre attività di vendita al dettaglio, la società è stata influenzata negativamente da recenti fattori macroeconomici come l’elevata inflazione e i tassi di interesse che sono al di fuori del suo controllo. Le tendenze economiche prevalenti sono state particolarmente impegnative per Big Lots, poiché i suoi clienti principali hanno ridotto la loro spesa discrezionale per le categorie di prodotti per la casa e stagionali che rappresentano una parte significativa dei ricavi della società”.Come parte del processo di vendita supervisionato dal tribunale, la società sta continuando a valutare la sua impronta operativa, che includerà la chiusura di ulteriori sedi di negozi. La Società continuerà anche a valutare e ottimizzare il suo modello di centro di distribuzione.”Sebbene la maggior parte delle nostre sedi di negozi siano redditizie, intendiamo procedere con un’impronta più mirata per garantire che operiamo in modo efficiente e siamo nella posizione migliore per servire i nostri clienti – ha aggiunto Thorn – Per raggiungere questo obiettivo, intendiamo utilizzare gli strumenti offerti da questo processo per continuare a ottimizzare la nostra flotta di negozi in modo ordinato”.In relazione al processo supervisionato dal tribunale, Big Lots ha ottenuto impegni per 707,5 milioni di dollari di finanziamenti, inclusi 35 milioni di dollari in nuovi finanziamenti da alcuni dei suoi attuali creditori, sotto forma di una linea di credito post-petizione. LEGGI TUTTO

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    AAST Terni ferma uno dei due forni elettrici: “Costi dell’energia insostenibili”

    (Teleborsa) – Nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali tenutosi oggi la Direzione Aziendale di AAST, Arvedi Acciai Speciali Terni, ha comunicato il fermo di uno dei due forni elettrici dell’acciaieria. “La decisione – fa sapere la società in una nota – è stata presa a causa del perdurare degli alti costi energetici che non consentono all’azienda di essere competitiva nei confronti delle crescenti importazioni dall’Asia a prezzi stracciati”. L’Azienda prevede, al momento, di fermare un forno elettrico per una settimana a fine Settembre. “Il livello del costo dell’energia elettrica in Italia, tre volte superiore a quello di altri paesi europei dove sono basati i concorrenti di AAST, – prosegue la nota – sta condizionando il piano di rilancio dello stabilimento umbro, vanificando gli sforzi di efficientamento fin qui compiuti ed i benefici degli ingenti investimenti già realizzati dalla gestione Arvedi”.”Nonostante l’adozione di misure drastiche, come l’acquisto di bramme asiatiche per compensare l’incremento dei costi, il divario di competitività – spiega la nota – permane non solo nei confronti dei produttori asiatici ma anche verso gli altri produttori siderurgici europei che beneficiano di costi energetici sensibilmente più bassi. Lo stabilimento di Terni dal primo gennaio al 31 luglio ha dovuto versare mediamente 97 euro per megawattora contro i 21 in Francia, i 32 in Germania, i 35 in Finlandia e i 62 in Spagna pagati dai produttori di acciaio inox concorrenti di Acciai Speciali. Ciò comporta una forte distorsione della concorrenza con conseguenze pesanti per il più importante produttore italiano di acciaio inossidabile. La fermata del forno elettrico ne è la riprova. L’Azienda si sta battendo sui tavoli nazionali ed europei, con il supporto della Regione Umbria, per ottenere un costo equo dell’energia. Le preoccupazioni vengono costantemente condivise con i rappresentanti dei lavoratori e con tutti i dipendenti. Venerdì scorso è stato collocato sul principale piazzale interno allo stabilimento di Terni un maxicartellone che mette in evidenza i ‘numeri’ della sperequazione in termini di costi che AAST deve subire rispetto agli altri concorrenti europei. Come si spiega nell’affissione, una soluzione è a portata di mano: consentire ad Acciai Speciali Terni di ripristinare le condizioni originali di autoproduzione grazie al collegamento diretto, giá esistente, con la centrale ENEL di Galleto. AAST vedrebbe in questo modo ristabilite le condizioni che hanno permesso la nascita di un sito produttivo capace di grandi successi industriali, in grado di superare i più gravi periodi di crisi. Eloquente il titolo che accompagna l’affissione: ‘Abbiamo il diritto morale di avere le nostre centrali o di essere pagati da chi le ha espropriate’. Un tema – conclude la nota – verrà condiviso a breve anche con il territorio: c’è infatti la data per la mostra ‘La Grande Opera’ che accenderà i riflettori su una delle più importanti realizzazioni idrauliche della storia, testimonianza del grande contributo dato dalle acciaierie ternane allo sviluppo energetico del Paese”.”Si è tenuta questa mattina una riunione all’Ast di Terni tra la proprietà Arvedi e le organizzazioni sindacali territoriali in cui ci è stata comunicata la necessità di una settimana di cassa integrazione in area fusione. La cassa, a detta dell’azienda, si rende necessaria per per abbassare i costi di produzione troppo alti a causa del costo dell’energia che rispetto ad altri paesi europei in Italia resta molto alto – commenta il segretario nazionale della Fim-Cisl, Valerio D’Alò –. Proprio l’energia rappresenta il nodo per la firma dell’accordo di programma, accordo che è propedeutico alla realizzazione degli 800 milioni di euro d’investimento previsti per realizzare il piano industriale di Ast di questi, 200 milioni di investimento sono stati già realizzati, ora serve la programmazione per realizzare gli interventi previsti per altri 600 milioni che hanno come obiettivo l’aumento dell’attuale produzione e inteverventi di carattere ambientale. Tutte cose – sottolinea D’Aò – determinanti per proiettare Ast in maniera più forte nel panorama degli acciai speciali l’Ast in una condizione di competizione europea e internazionale”. Per farlo, però, “serve un giusto prezzo dell’energia – spiega – oggi le aziende pagano 4 volte di più al MWH rispetto alla Francia e 3 volte di più rispetto alla Germania e Finlandia. Un costo che determina uno squilibrio competitivo per le aziende del nostro Paese e ancora di più, per aziende energivore come quelle siderurgiche. Serve anche lavorare a livello Europeo per garantire una produzione dei rottami di ferro e acciaio. A due anni e mezzo di distanza dall’acquisizione di Ast da parte del gruppo Arvedi serve mettersi in condizione di ottenere fino l’ultimo centesimo dell’investimento previsto per il sito ternano e poter così garantire un futuro industriale sostenibile in una delle produzioni strategiche come quella degli Acciai Speciali. Restiamo in attesa che il piano per la siderurgia annunciato dal ministro Urso, di cui si è tenuto un primo incontro il 5 agosto scorso, possa fornire risposte a tutti i problemi e le difficoltà che il settore siderurgico italiano sta affrontando rispetto agli altri competitor intenazionali”. LEGGI TUTTO