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    OPA Mittel, adesioni oltre il 75,9%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Lake Bidco sulle azioni ordinarie di Mittel, risulta che oggi 26 febbraio 2025 sono state presentate 658.448 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 8.668.304, pari al 75,91% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 30 gennaio 2025 e terminerà il 27 febbraio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Mittel acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 febbraio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta LEGGI TUTTO

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    Foti: Governo Meloni raggiunge risultati positivi

    (Teleborsa) – “Le politiche del governo Meloni continuano a dare risultati concreti, smentendo ancora una volta le profezie sinistre di chi sperava nel fallimento della Nazione. Piazza Affari vola, con il FTSE MIB ai massimi dal 2007”. Lo ha affermato in una nota Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, dopo la chiusura di Piazza Affari. “La fiducia degli italiani cresce – ha proseguito -, le banche trainano il mercato e i giudizi positivi di Morgan Stanley premiano l’Italia. Un segnale chiaro: la strada intrapresa dal governo Meloni è quella giusta e su questa proseguiremo per restituire ampio respiro all’economia nazionale”. LEGGI TUTTO

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    Recordati, buyback per oltre 250 mila azioni

    (Teleborsa) – Recordati, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie avviato lo scorso 12 novembre, ha reso noto di aver acquistato, dal dal 17 al 21 febbraio 2025, complessivamente 256.449 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 55,5661 euro.Al 21 febbraio, Recordati deteneva 2.724.431 azioni proprie pari all’1,303% del capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, controllato progresso per il Gruppo farmaceutico, che chiude in salita dello 0,84%. LEGGI TUTTO

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    Sicurezza stradale: il progetto nelle scuole promosso da Aspi e Polizia di Stato fa tappa a Bologna

    (Teleborsa) – Si è tenuto l’incontro con circa cento studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Crescenzi-Pacinotti-Sirani di Bologna, nell’ambito del progetto educativo sulla sicurezza stradale per i più giovani, organizzato da Autostrade per l’Italia, in collaborazione con Polizia di Stato. A confrontarsi con gli studenti il direttore del Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia Stefano Vimercati, il responsabile Esercizio del Tronco di Bologna di ASPI Marco Brini e operatori della Polizia Stradale.Questo nuovo ciclo di sessioni, porterà Autostrade per l’Italia e la Polizia di Stato a incontrare più di mille alunne e alunni che frequentano istituti situati su tutto il territorio attraversato dalla rete autostradale in gestione. L’iniziativa fa seguito a quelle degli anni scorsi che hanno visto la partecipazione di oltre 220 istituti scolastici e circa 19mila giovani, della scuola secondaria di secondo grado.”Promuovere la cultura della sicurezza stradale e diffonderla soprattutto tra i più giovani – afferma la dirigente del Compartimento Polizia Stradale Emilia Romagna Simonetta Lo Brutto – è tra le strategie fondamentali per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità stradale che ancora purtroppo permane la principale causa di morte per le fasce di età giovanili, in Italia ed in Europa: affinché la strada sia sempre un ambiente di vita sereno e gioioso e non un teatro di tragedie, è fondamentale educare e sensibilizzare i giovani all’adozione di comportamenti e condotte consapevoli e responsabili. Con tali propositi la Polizia di Stato, con la Specialità Polizia Stradale, da anni ha intrapreso e porta avanti un complesso di iniziative miranti appunto a fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità stradale con la promozione di campagne di sensibilizzazione, di educazione alla legalità ed al rispetto delle regole di convivenza, rivolte principalmente ai giovani, avvicinati nei luoghi di ritrovo e soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado. Anche questa iniziativa sinergica tra Polizia di Stato e ASPI ribadisce la volontà di perseguire sempre con il massimo impegno gli stessi propositi e obiettivi, consapevoli che una sicurezza stradale partecipata e condivisa tra più soggetti chiamati quotidianamente ad operare sulle strade ed autostrade italiane, arricchendosi di più contributi e sforzi, raggiunge certamente auspicati livelli superiori”.Il progetto prevede inoltre approfondimenti in classe con il supporto dei professori, con workshop e materiale educativo multimediale predisposto da ASPI. Secondo l’Osservatorio “Non chiudere gli Occhi” di Skuola.net e Autostrade per l’Italia, sono proprio le nuove generazioni, infatti, la parte più recettiva degli utenti alla guida e sono anche la categoria che, sulla scorta del cattivo esempio degli adulti, tende ad assumere comportamenti scorretti.”La sicurezza stradale non è soltanto il rispetto delle norme – ha affermato il direttore del III Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia, Stefano Vimercati – ma un valore fondante della convivenza civile. Una responsabilità che coinvolge tutti. Il Gruppo Autostrade per l’Italia avverte il dovere di contribuire a una mobilità più sicura, anche promuovendo il dialogo e una maggiore consapevolezza collettiva. La sicurezza è un principio irrinunciabile, che permea ogni aspetto delle nostre attività. Per questo investiamo costantemente in iniziative di sensibilizzazione e formazione rivolte ai nostri dipendenti, nella convinzione che solo attraverso un impegno diffuso e partecipato sia possibile radicare una cultura della sicurezza autentica e duratura”.La Regione Emilia-Romagna vanta un’infrastruttura autostradale tra le più estese del Paese. Nello specifico, la Direzione di Bologna di Aspi gestisce oltre 425 km di autostrada, con 260 ponti e più di 330 cavalcavia, coinvolgendo dieci diverse Province e 60 amministrazioni comunali. Le tre principali arterie autostradali – A1, A13 e A14 – rappresentano punti di snodo cruciali della viabilità tra l’Adriatico e il Tirreno e tra il Nord e il Sud del Paese. LEGGI TUTTO

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    Workday, nel quarto trimestre crescita a doppia cifra dei ricavi

    (Teleborsa) – Workday, fornitore di soluzioni per aiutare le organizzazioni a gestire il proprio personale e il proprio denaro, quotato al Nasdaq, ha chiuso il quarto trimestre con ricavi pari a 2.211 miliardi di dollari, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente, e ricavi da abbonamento pari a 2.040 miliardi di dollari, in crescita del 15,9% rispetto all’anno precedente.Nell’anno fiscale 2025 i ricavi totali sono stati di 8.446 miliardi di dollari, con un aumento del 16,4% rispetto all’anno precedente, e i ricavi da abbonamento sono stati di 7.718 miliardi di dollari, con un aumento del 16,9% rispetto all’anno precedente.“I risultati del quarto trimestre sono una testimonianza del valore della proposta di Workday, poiché le organizzazioni cercano di aumentare la produttività, operare in modo più efficiente e offrire esperienze incredibili ai dipendenti”, ha dichiarato Carl Eschenbach, CEO di Workday. “La piattaforma unificata di Workday offre ai clienti il massimo vantaggio, aiutandoli a sbloccare le proprie potenzialità più velocemente, ridurre i costi totali e sfruttare la potenza dell’intelligenza artificiale attraverso le nostre migliori soluzioni HR e finanziarie”.”I risultati del quarto trimestre sono stati guidati da solide performance in aree di crescita chiave dell’azienda, tra cui il continuo slancio con la nostra suite completa e i prodotti finanziari, la crescente domanda per i nostri SKU AI e una solida esecuzione in tutti i settori verticali”, ha affermato Zane Rowe, CFO di Workday. “Ci aspettiamo ricavi da abbonamento per l’anno fiscale 2026 di 8.800 miliardi di dollari, pari a una crescita del 14%, e prevediamo un margine operativo non-GAAP per l’anno fiscale 2026 di circa il 28%. Ci concentriamo sugli investimenti per supportare la crescita a lungo termine, guidando al contempo l’efficienza nell’azienda”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari acquisterà fino al 10% delle azioni vendute da Exor per 300 milioni

    (Teleborsa) – A seguito dell’annuncio da parte di Exor di un’offerta di vendita di azioni di Ferrari, tramite un’operazione di accelerated bookbuild, Ferrari intende acquistare fino al 10% delle azioni vendute da Exor per un massimo di 300 milioni di euro. Lo comunica una nota della casa di Maranello.Questo acquisto di azioni proprie, si legge, deve essere considerato come parte del programma pluriennale di 2 miliardi di euro di Ferrari. Costituirà la settima tranche di tale programma e sarà finanziato dalle disponibilità liquide di Ferrari. Il 20 febbraio, Ferrari ha completato la sesta tranche annunciata il 5 dicembre 2024. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: Exor vende il 4% delle azioni, lancia offerta di accelerated bookbuilding

    (Teleborsa) – Exor lancia un’offerta di accelerated bookbuilding su circa il 4% delle azioni circolanti di Ferrari. Lo comunica una nota della holding, che conferma il suo pieno impegno nel sostenere la strategia di Ferrari, oltre che a mantenere la sua posizione di maggiore azionista di lungo termine.Nessun cambiamento nella struttura di governance di Ferrari a seguito della transazione, sottolinea Exor. La transazione ridurrà la concentrazione del portafoglio della holding: i proventi della vendita, pari a circa 3 miliardi, saranno destinati a perseguire la diversificazione attraverso una nuova significativa acquisizione e al lancio di un nuovo programma di buyback da 1 miliardo.Exor – si legge in una nota – annuncia l’intenzione di vendere circa 7 milioni di azioni ordinarie detenute in Ferrari, che rappresentano circa il 4% delle azioni ordinarie circolanti di Ferrari, tramite un’offerta di accelerated bookbuilding rivolta a investitori istituzionali. La transazione, spiega, ridurrà la concentrazione del portafoglio di Exor e consentirà una nuova significativa acquisizione, quando se ne presenterà l’opportunità, in linea con l’obiettivo di Exor di costruire grandi società. Inoltre, Exor intende utilizzare parte dei proventi della transazione per il lancio di un nuovo programma di buyback da 1 miliardo. Exor “conferma il suo pieno impegno di azionista di lungo termine” di Ferrari. Attualmente, detiene il 24,9% dei diritti economici di Ferrari e il 36,7% dei diritti di voto nel capitale sociale di Ferrari. Al perfezionamento dell’operazione, Exor resterà il maggiore azionista singolo di Ferrari, con circa il 20% dei diritti economici e il 30% dei diritti di voto nel capitale sociale di Ferrari. Inoltre, nel contesto della transazione, Exor ha assunto un impegno di lock-up di 360 giorni sulle rimanenti azioni ordinarie detenute in Ferrari. Tutti gli accordi di governance relativi alla partecipazione in Ferrari rimarranno invariati dopo la transazione, incluso l’accordo tra Exor, Piero Ferrari e il Trust Piero Ferrari, che insieme continueranno a detenere una quota di voto in Ferrari vicina al 50%.Il periodo di bookbuilding inizierà immediatamente dopo questo annuncio e potrà concludersi in qualsiasi momento, con breve preavviso. Il completamento del processo di bookbuilding e l’annuncio dei risultati dell’offerta seguirà appena possibile.Il perfezionamento è previsto per il 3 marzo. LEGGI TUTTO

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    Panetta: serve collaborazione per ecosistema pagamenti più integrato

    (Teleborsa) – “Senza un sistema di pagamento nazionale solido e resistente alle intemperie, non è possibile affrontare con successo gli attriti dei pagamenti transfrontalieri. Per questo motivo, è fondamentale concentrarsi sui miglioramenti a livello nazionale per consentire i pagamenti transfrontalieri”. È quanto ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante un evento sui pagamenti transfrontalieri nell’ambito della riunione del G20 in Sudafrica.Ma solo “attraverso la collaborazione possiamo stabilire le giuste coordinate, anche se abbiamo punti di partenza diversi, per un ecosistema di pagamenti più integrato ed efficiente”. Parlando del potenziamento dei pagamenti transfrontalieri nell’Africa subsahariana, Panetta ha spiegato: “Abbiamo sentito che l’attuazione efficiente delle misure antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo rimane un ostacolo. Sebbene siamo tutti d’accordo sul fatto che non possiamo scendere a compromessi sull’integrità del sistema dei pagamenti, c’è sicuramente spazio per un ulteriore allineamento, automazione e adattamento basato sul rischio. Allo stesso modo, le misure di gestione dei flussi di capitale possono portare a colli di bottiglia non voluti. Inoltre, molte valute dei mercati emergenti non possono essere facilmente scambiate tra loro. Questo crea oneri e costi aggiuntivi per i fornitori di servizi di pagamento che, in ultima analisi, ricadono sull’utente finale. Non da ultimo, l’assenza di interoperabilità tra le soluzioni di pagamento nazionali ha profonde implicazioni per gli utenti finali. Oltre a causare frustrazione, incide sui costi finali e sulla velocità di una transazione”. “Tuttavia – ha sottolineato – l’adozione di infrastrutture di pagamento moderne e aggiornate può creare un terreno fertile per l’interoperabilità, che è fondamentale per superare alcuni di questi ostacoli”. LEGGI TUTTO