FITD, rinnovato il Comitato di gestione. Nessun intervento nel 2024
(Teleborsa) – Dalla sua costituzione nel 1987, il FITD ha gestito 16 crisi bancarie, con un esborso complessivo di 3,3 miliardi di euro, salvaguardando 29 miliardi di euro di depositi protetti. A fine 2024, le banche consorziate al FITD risultano 129, con una raccolta complessiva di 2.127,6 miliardi di euro e depositi protetti pari a 735,7 miliardi di euro. È quanto emerso dall’Assemblea delle banche consorziate al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e l’Assemblea delle aderenti allo Schema volontario di intervento del FITD (SVI).La rischiosità delle banche consorziate continua a migliorare, con un calo costante negli ultimi 8 anni dell’indicatore (mediano) di rischio del FITD del 35%, che è passato da un valore di 49,6 (su 100 punti base) nel 2016 a 31,8 nel 2023, attestandosi a 32,4 a giugno 2024. Nell’anno trascorso non si sono registrati interventi del FITD su banche consorziate né dello SVI a supporto di banche aderenti; e questo a conferma della solidità del settore bancario italiano.Grazie alle contribuzioni raccolte a luglio 2024, è stato raggiunto il livello obiettivo della dotazione finanziaria, che a fine anno si attesta a 6,04 miliardi di euro, pari allo 0,82% del totale dei depositi protetti. La gestione della dotazione finanziaria del FITD ha prodotto nel 2024 un risultato positivo di circa 144 milioni di euro. Dal 2015, le banche consorziate hanno versato risorse per un totale di circa 8 miliardi di euro. Oltre alla dotazione finanziaria, il FITD dispone di un finanziamento di back-up liquidity per 3,5 miliardi di euro, concesso da un pool di banche consorziate.Il piano delle attività del FITD per il 2025, si prospetta non meno sfidante di quello attuato nel 2024. Sono previsti il pieno recepimento delle nuove Disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia, il monitoraggio costante dei rischi, l’aggiornamento delle procedure di rimborso ai depositanti e il rafforzamento delle attività di comunicazione ed educazione finanziaria.L’Assemblea del FITD ha rinnovato il Comitato di gestione per il 2025, nella seguente composizione: Angelo Campani (Credem), Fabio Cerchiai (BPER); Stefano Lado (Banco di Desio e della Brianza); Aurelio Maccario (Unicredit); Camillo Venesio (Banca del Piemonte) e Francesco Venosta (Banca Popolare di Sondrio), che si aggiungono al Presidente Mario Stella Richter e al Vice Presidente Davide Alfonsi (Intesa Sanpaolo), che del Comitato di gestione sono componenti di diritto.Lo Schema volontario, attivo dal 2016, ha effettuato 5 interventi per un totale di 1,3 miliardi di euro. Con la riforma approvata nel 2024, lo SVI si è dotato di un proprio statuto autonomo rispetto a quello del FITD e di una capacità di intervento estesa anche alle eventuali fasi preliminari di difficoltà di banche aderenti, quale strumento complementare di intervento. Lo Schema volontario, al quale oggi aderiscono 100 banche, rappresentanti il 77,5% delle banche consorziate al FITD e il 93,6% del totale dei loro depositi protetti, conserva il suo ruolo strategico, con costi operativi contenuti.L’Assemblea delle banche aderenti allo SVI, tenutasi in data odierna, ha nominato il Consiglio di gestione per il triennio 2025-2027, nella seguente composizione: Fabio Cerchiai (BPER); Paolo D’Amico (BNL); Pierre Débourdeaux (Crèdit Agricole); Giorgio Galvagno (CR Asti); Aurelio Maccario (Unicredit); Andrea Francesco Maffezzoni (MPS); Gianluca Marzinotto (BP Fondi); Bruno Picca (ISP); Giovanni Pirovano (Mediolanum); Gianpietro Val (BPM); ai quali si aggiungono il Presidente Mario Stella Richter e il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli quale consigliere di diritto. LEGGI TUTTO