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    Ex Ilva, sindacati: “Governo ci convochi con urgenza a Palazzo Chigi”

    (Teleborsa) – “Il Governo convochi con urgenza le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi per avviare il confronto sulle offerte vincolanti”. Questo l’appello di Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil dopo l’approvazione dal Consiglio dei Ministri del decreto legge che prevede ulteriori risorse pari a 250 milioni di euro per la continuità produttiva degli stabilimenti dell’ex Ilva prelevando le risorse dal patrimonio già destinato a finalità di ripristino ambientale.”È una notizia importante che il Governo abbia risposto alle nostre continue richieste di garantire la liquidità necessaria al piano di ripartenza, con la decisione di stanziare 250 milioni di euro per Acciaierie d’Italia – dichiara Scarpa –. L’accordo di luglio scorso prevedeva un percorso di ripartenza dell’ex Ilva con garanzie occupazionali, la continuità salariale e le indispensabili manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti. Queste risorse stanziate oggi dal Consiglio dei Ministri – aggiunge il sindacalista della Fiom – dovranno servire a garantire anche i lavoratori dell’indotto, necessari quest’ultimi ad assicurare la ripartenza degli impianti. Ribadiamo che lo Stato non potrà disimpegnarsi, e dovrà entrare in equity nel nuovo assetto societario di Acciaierie d’Italia, al fine di garantire l’occupazione e la decarbonizzazione. È per questo che riteniamo necessario che il Governo proceda in questa direzione, perché la siderurgia è un asset strategico per tutta l’industria del Paese”.Per il segretario della Cgil Maurizio Landini “c’è bisogno che si faccia una scelta che veda il mantenimento del ruolo pubblico dentro l’ex Ilva, perché stiamo parlando di un’azienda strategica. Non c’è bisogno che entri – ha sottolineato – c’è già ed è stata tenuta in piedi in questi anni dai contributi pubblici di tutti noi. È necessario che si facciano delle scelte rispetto alle offerte che sono arrivate che qualifichino e garantiscano non solo l’occupazione, ma che mantengano anche la capacità produttiva complessiva di questo Gruppo. Chiediamo di essere coinvolti prima che vengano fatte le scelte per poter esprimere le nostre valutazioni. Naturalmente per quello che ci riguarda c’è un tema che si chiama rispetto degli accordi che finora sono stati realizzati e soprattutto il mantenimento dell’integrità complessiva del Gruppo”. LEGGI TUTTO

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    Verizon prevede EPS 2025 sotto le attese dopo quarto trimestre in crescita

    (Teleborsa) – Verizon Communications, colosso statunitense delle telecomunicazioni, ha registrato un utile per azione (EPS) per l’intero anno 2024 di 4,14 dollari, rispetto a 2,75 dollari per l’intero anno 2023; EPS rettificato, escluse le voci speciali, di 4,59 dollari rispetto all’EPS rettificato per l’intero anno 2023 di 4,71 dollari. Ricavi operativi totali di 134,8 miliardi di dollari per l’intero anno 2024, in aumento dello 0,6 percento rispetto all’intero anno 2023. Il flusso di cassa dalle operazioni per l’intero anno 2024 è stato di 36,9 miliardi di dollari, rispetto ai 37,5 miliardi di del 2023.La società ha registrato utili per azione di 1,18 dollari nel quarto trimestre 2024, rispetto a EPS di -0,64 dollari nel quarto trimestre 2023; EPS rettificato, escluse le voci straordinarie, di 1,10 dollari, rispetto a 1,08 nel quarto trimestre 2023. Ricavi operativi totali di 35,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2024, in aumento dell’1,6 percento rispetto al quarto trimestre 2023. L’utile netto consolidato per il quarto trimestre 2024 è stato di 5,1 miliardi di dollari, rispetto a una perdita netta di 2,6 miliardi nel quarto trimestre 2023.”Andrà solo meglio quest’anno e oltre, poiché abbiamo continuato a rafforzare Verizon con l’imminente acquisizione di Frontier, nuove partnership satellitari e l’abilitazione AI in corso, che ci aspettiamo miglioreranno e amplieranno la nostra rete per tutti coloro che serviamo”, ha affermato il CEO Hans Vestberg.Per il 2025, Verizon prevede: crescita totale dei ricavi dei servizi wireless dal 2,0 percento al 2,8 percento; crescita dell’EBITDA rettificato dal 2,0 percento al 3,5 percento; crescita dell’EPS rettificato dallo 0 al 3,0 percento (con il punto medio inferiore alle stime degli analisti per una crescita del 2,7%, secondo i dati LSEG); flusso di cassa dalle operazioni da 35miliardi a 37 miliardi. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di Connexa da parte di CDPQ e OTTP

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo congiunto di Connexa della Nuova Zelanda da parte di Caisse de depot et placement du Québec (CDPQ) e Ontario Teachers’ Pension Plan Board (OTTP), entrambe del Canada. La transazione riguarda principalmente la fornitura di infrastrutture di telecomunicazioni mobili in Nuova Zelanda.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato l’impatto limitato sullo Spazio economico europeo. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    AmEx, utile record di 10,1 miliardi di dollari nel 2024 con maggiore spesa nelle festività

    (Teleborsa) – American Express, colosso statunitense dei pagamenti, ha registrato un utile nettoannuo di 10,1 miliardi di dollari, ovvero 14,01 dollari ad azione, rispetto all’utile netto di 8,4 miliardi di dollari, ovvero 11,21 dollari ad azione, dell’anno scorso. I ricavi totali al netto delle spese per interessi per l’intero anno sono stati di 65,9 miliardi di dollari, in aumento del 9 percento anno su anno, ovvero del 10 percento su base FX-adjusted. L’aumento è stato determinato principalmente da un reddito netto da interessi più elevato, sostenuto dalla crescita dei saldi dei prestiti revolving, dall’aumento della spesa dei titolari di carta e dalla continua forte crescita delle commissioni delle carte.Per il quarto trimestre del 2024, la società ha registrato un utile netto di 2,2 miliardi di dollari, ovvero 3,04 dollari ad azione, rispetto all’utile netto di 1,9 miliardi di dollari, ovvero 2,62 dollari ad azione, dell’anno scorso. I ricavi totali consolidati del quarto trimestre al netto delle spese per interessi sono stati di 17,2 miliardi di dollari, in aumento del 9 percento anno su anno, o del 10 percento su base FX rettificata.”Il 2024 è stato un altro anno forte per American Express – ha commentato il CEO Stephen Squeri – Abbiamo registrato ricavi record di 65,9 miliardi, in aumento del 10 percento su base FX rettificata, un utile netto record di 10,1 miliardi e utili per azione di 14,01 dollari, in aumento del 25 percento anno su anno”.”Abbiamo anche registrato livelli record di spesa annuale dei titolari di carte, ricavi netti record dalle commissioni delle carte e un record di 13 milioni di nuove acquisizioni di carte, e abbiamo continuato ad aggiungere milioni di sedi commerciali alla nostra rete a livello globale – ha aggiunto – Abbiamo concluso l’anno con maggiore slancio, con una crescita delle fatture in accelerazione all’8 percento nel quarto trimestre, guidata da una maggiore spesa da parte dei nostri clienti privati ??e commerciali durante il periodo delle festività. Abbiamo mantenuto le nostre migliori prestazioni di credito e una gestione disciplinata delle spese per tutto l’anno”.AmEx prevede per il 2025 un utile per azione compreso tra 15 e 15,50 dollari, rispetto alle stime degli analisti di 15,23 dollari (secondo dati LSEG). Inoltre, prevede inoltre una crescita dei ricavi per il 2025 tra l’8% e il 10%, rispetto alle aspettative degli analisti dell’8,1%.(Foto: CardMapr.nl su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    CONSOB vieta attività di offerta al pubblico per “Piani di investimento” di Eminent Miner

    (Teleborsa) – CONSOB ha vietato l’attività di offerta al pubblico residente in Italia avente ad oggetto i “Piani di investimento” denominati “Tesla”, “Real Estate”, “Hydro Power” e “Gas” posta in essere dalla così denominata “Eminent Miner” anche tramite il sito internet https://eminent-miner.com.I “Piani di investimento” si distinguevano tra loro per il deposito minimo e massimo consentiti nonché per la percentuale di “guadagno” che assicuravano ai sottoscrittori con cadenza quotidiana, come di seguito: “Tesla, minimo 100 USD, massimo 999 USD, interesse giornaliero del 8% per 1 giorni”; “Real Estate minimo 1.000 USD, massimo 4.999 USD, interesse giornaliero del 4% per 4 giorni”; “Hydro Power, minimo 5.000 USD, massimo 9.999 USD, interesse giornaliero del 4% per 5 giorni”; Gas, minimo 10.000 USD, massimo 100.000 USD, interesse giornaliero del 3% per 10 giorni”.L’Autorità sottolinea che sono state riferite perdite patrimoniali correlate alle iniziative promosse tramite il sito https://eminent-miner.com e iniziative con cui un risparmiatore ha riferito di essere state indotto a investirvi dietro sollecitazione di soggetti collegati all’operatività del sito https://eminent-miner.com e a effettuare ripetuti versamenti di denaro all’asserito fine di recuperare le somme precedentemente investite. LEGGI TUTTO

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    Mercati europei misti, a Milano corre Mediobanca e crolla MPS

    (Teleborsa) – Bilancio misto per i mercati finanziari, con Londra e Madrid in ribasso, mentre sale leggermente il FTSE MIB con l’attenzione rivolta al consolidamento bancario. Stamattina MPS ha lanciato un’offerta di acquisto per azioni da 13,3 miliardi di euro per Mediobanca, con l’AD Luigi Lovaglio che in conference call ha sottolineato che si tratta di un’operazione industriale, innovativa e plug-in per la complementarietà tra le due banche.Stamattina la Banca del Giappone ha incrementato di 25 punti base i tassi di interesse portandoli allo 0,50%, il massimo da 17 anni (2008, crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti), in linea con le aspettative del mercato. Sempre in Giappone, a dicembre il CPI ha segnato un incremento di +3,6% a/a, contro +3,4% atteso e +2,9% precedente.Sempre sul fronte macroeconomico, nel Regno Unito a gennaio la fiducia dei consumatori Gfk è scesa oltre le stime a -22. Gli indici PMI dell’Eurozona hanno invece mostrato che il mese di apertura del 2025 ha registrato un rilancio dell’attività economica del settore privato.Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,048. L’Oro, in aumento (+0,86%), raggiunge 2.778,6 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento (+0,58%), raggiunge 75,05 dollari per barile.Torna a scendere lo spread, attestandosi a +111 punti base, con un calo di 3 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,67%.Tra le principali Borse europee senza slancio Francoforte, che negozia con un +0,13%, piccola perdita per Londra, che scambia con un -0,36%, e piccolo passo in avanti per Parigi, che mostra un progresso dello 0,66%.Il listino milanese mostra un timido guadagno, con il FTSE MIB che sta mettendo a segno un +0,29%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share fa un piccolo salto in avanti dello 0,27%, portandosi a 38.442 punti. Senza direzione il FTSE Italia Mid Cap (+0,11%); guadagni frazionali per il FTSE Italia Star (+0,43%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, vola Mediobanca, con una marcata risalita del 4,35%. Brilla Moncler, con un forte incremento (+4,33%). Buona performance per Campari, che cresce del 3,80%. Sostenuta Iveco, con un discreto guadagno del 3,08%.Le peggiori performance, invece, si registrano su Banca MPS, che ottiene -8,12%. Sotto pressione DiaSorin, con un forte ribasso del 2,63%. Soffre Hera, che evidenzia una perdita del 2,63%. Tentenna Saipem, che cede l’1,41%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Ferragamo (+5,02%), Zignago Vetro (+3,02%), GVS (+2,94%) e Ariston Holding (+2,16%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Acea, che prosegue le contrattazioni a -3,12%. Preda dei venditori Caltagirone SpA, con un decremento del 2,29%. Si concentrano le vendite su Fincantieri, che soffre un calo dell’1,85%. Vendite su Safilo, che registra un ribasso dell’1,79%. LEGGI TUTTO

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    Chevron avvia produzione nell’ampiamento del maxi giacimento in Kazakistan

    (Teleborsa) – Chevron, importante azienda petrolifera statunitense, ha annunciato che la sua affiliata al 50 percento Tengizchevroil LLP (TCO) ha avviato la produzione di petrolio presso il suo Future Growth Project (FGP) situato nel giacimento petrolifero di Tengiz in Kazakistan. L’espansione del FGP mira ad aumentare la produzione di petrolio greggio di 260.000 barili al giorno a piena capacità.”Il primo petrolio presso il Future Growth Project è l’ultimo di una serie di traguardi di sviluppo, tra cui nel Golfo del Messico e nel Permiano, che dovrebbero aumentare significativamente il free cash flow per l’azienda e generare valore per gli azionisti Chevron”, ha affermato Mark Nelson, vicepresidente di Chevron.Il giacimento petrolifero di Tengiz, situato nel Kazakistan occidentale, è classificato come il giacimento petrolifero supergigante più profondo al mondo e il più grande giacimento di produzione a trappola singola esistente.Tengizchevroil LLP è una partnership kazaka di proprietà di Chevron, al 50 percento; KazMunayGas, al 20 percento; ExxonMobil, 25 per cento; e Lukoil, 5 per cento. LEGGI TUTTO

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    Industria, Confimi: “Urgente cambio di rotta per salvare imprese italiane”

    (Teleborsa) – “Non possiamo più pretendere che le pmi italiane, che generano il 73,8% del Pil e hanno salvato l’economia nazionale durante la pandemia, continuino a resistere da sole. Ora è compito della politica e delle istituzioni intervenire con decisione”. È quanto ha affermato il presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli.La Confederazione della manifattura e dell’impresa privata propone un piano d’azione urgente per affrontare le principali criticità che “stanno soffocando il tessuto produttivo italiano”: una politica energetica competitiva, per allineare il costo dell’energia per le imprese italiane a quello dei paesi europei concorrenti, come la Spagna, che ha introdotto un tetto al prezzo energetico, una riforma fiscale che premi gli incrementi di redditività delle imprese, riducendo la pressione fiscale e contributiva; l’introduzione di una politica di protezione delle materie prime riciclabili per impedire l’export indiscriminato di rottami metallici strategici per l’economia circolare; la sospensione del Patto di Stabilità così da consentire agli Stati membri di adottare misure di sostegno alle imprese senza i vincoli attuali, fino alla ripresa economica; la rimodulazione del Green Deal e posticipare di dieci anni l’adozione delle norme più stringenti, per permettere una transizione industriale, finanziaria e culturale sostenibile per le aziende europee, in particolare nel settore automotive. Negli ultimi due anni, in Italia, hanno chiuso 330 mila imprese, “un dato allarmante che – sottolinea Agnelli – si somma alla media degli ultimi dieci anni: 53 chiusure al giorno. Questi numeri evidenziano uno scenario drammatico per il sistema economico italiano, ulteriormente aggravato dalle 116 milioni di ore di cassa integrazione registrate dall’Inps nel 2024”. Il 2025 non promette meglio: un’impresa su quattro del sistema Confimi Industria prevede il ricorso alla cassa integrazione. Le aziende italiane – prosegue il presidente di Confimi Industria – “sono inoltre oppresse da una pressione fiscale e contributiva che le penalizza rispetto ai competitor europei. Il carico fiscale per le imprese italiane raggiunge il 44%, contro una media europea del 34%, e il costo del lavoro è tra i più alti d’Europa, nonostante le retribuzioni siano tra le più basse. A questa situazione si aggiunge un costo dell’energia quattro volte superiore alla media europea e la mancanza di politiche efficaci per contenere speculazioni sui prezzi”.L’assenza di una visione strategica e di una politica industriale adeguata “è evidente non solo a livello nazionale, ma anche europeo. I parametri rigidi del Patto di Stabilità, la legge sulla concorrenza, il blocco degli aiuti di Stato e l’assenza di protezione per materie prime strategiche – afferma Agnelli – stanno minando la competitività delle nostre imprese. La prolungata guerra in Ucraina e la politica restrittiva della Bce hanno ulteriormente aggravato la situazione, con effetti negativi su esportazioni e consumi. Negli ultimi anni, molti marchi simbolo del Made in Italy sono stati acquisiti da aziende estere, un segnale evidente di una debolezza strutturale che non possiamo più ignorare. Dobbiamo agire ora per salvaguardare il nostro patrimonio industriale e culturale”. Il presidente conclude con un appello alla politica italiana ed europea: “Fate presto. Il resto del mondo ci sta surclassando, e non possiamo permetterci di perdere ulteriori pezzi del nostro sistema produttivo”. LEGGI TUTTO