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    Franchetti, redditività semestrale in forte aumento. In fase avanzata per M&A

    (Teleborsa) – Franchetti, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella manutenzione di reti infrastrutturali, ha chiuso il primo semestre del 2024 con valore della produzione pari a 3.519.696 euro, in crescita del 22% rispetto al primo semestre del 2023. L’EBITDA è pari a 1.054.822, con un EBITDA Margin del 30% sul valore della produzione, contro gli 475.043 (EBITDA Margin pari a 16,5%) del primo semestre 2023, registrando un incremento del 122,0%. Il risultato netto è pari a 451.613 rispetto a 171.268 nel primo semestre 2023 (+163,7%).”Abbiamo approvato un semestre di rafforzamento e strutturazione organica senza intaccare la marginalità – ha commentato l’AD Paolo Franchetti – Il mercato dei servizi per la manutenzione delle infrastrutture è in costante crescita, spinto in particolare dalla digitalizzazione”.”Sul fronte delle acquisizioni, siamo in fase avanzata per finalizzare operazioni M&A mirate che porteranno ulteriore valore a Franchetti, non solo in Italia, ma anche nei mercati chiave con solide prospettive per il nostro business – ha aggiunto – Grazie a un portafoglio ordini che riflette la continua espansione del nostro settore e le forti sinergie tecnologiche e commerciali tra le nostre società, prevediamo per il 2024 risultati in linea con le attese di crescita organica delineate dagli analisti finanziari. L’aumento di capitale recentemente sottoscritto e il rapporto costruttivo con i nostri Azionisti ci forniscono ulteriore solidità, consentendoci di guardare al futuro con fermezza e determinazione”L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 1.890.248 (debito) rispetto a 418.776 (debito) al 31 dicembre 2023. In particolare, i debiti finanziari sono pari a 4.040.052 rispetto 3.021.054 al 31 dicembre 2023. LEGGI TUTTO

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    LITIX, utile semestrale di 260 mila euro. Ricavi a 3,52 milioni

    (Teleborsa) – LITIX, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della lavorazione artistica del marmo, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi delle vendite pari a 3,52 milioni di euro e derivano principalmente dalla realizzazione di sculture e di isole robotiche. L’EBITDA è pari a 0,6 milioni di euro (circa il 18% del Valore della Produzione consolidato). Dopo aver spesato ammortamenti per 0,17 milioni di euro, l’EBIT è pari a 0,43 milioni di euro. Il Risultato netto consolidato è pari a 0,26 milioni di euro.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 0,36 milioni di euro (debito) rispetto a 0,43 milioni di euro (debito) al 31 dicembre 2023 ed è composto principalmente da debiti verso banche per finanziamenti pari a circa 0,53 milioni di euro e debiti tributari scaduti e rateizzati pari a circa 0,34 milioni di euro.”Il 2024 si è presentato come un anno complesso e incerto per l’economia globale – ha commentato l’AD Giacomo Massari – Dopo il boom degli anni passati, stiamo assistendo a un ritorno a dinamiche economiche più simili a quelle pre-pandemiche, con un rallentamento nel mercato italiano dovuto al ritardo degli incentivi per l’Industria 5.0. Le grandi aziende nel settore dell’ingegneria e della tecnologia continuano a investire, vedendo nella competizione globale un’opportunità per migliorare la qualità e innovare ulteriormente”. “In questo contesto, stiamo lavorando attivamente a importanti accordi in mercati chiave internazionali come gli Stati Uniti, la Cina e l’Arabia Saudita – ha aggiunto – Siamo inoltre lieti di annunciare che Aivox, con i suoi servizi tecnologici, sta crescendo oltre le aspettative, contribuendo in modo significativo ai nostri risultati complessivi e dimostrando l’aumento della richiesta di servizi tecnologici specializzati. Continueremo a investire in tecnologie avanzate, servizi di alta qualità e sviluppo delle competenze, convinti che il 2024 rappresenti un’opportunità significativa per la crescita e l’innovazione”. LEGGI TUTTO

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    S&P: migliorano le condizioni del credito in Europa

    (Teleborsa) – S&P continua a prevedere una graduale ripresa della crescita dell’UE, spinta dall’aumento dei redditi reali che stimola i consumi e dall’occupazione elevata. A fronte del calo dell’inflazione, S&P prevede che la Banca Centrale Europea (BCE) allenterà gradualmente i tassi di interesse di 25 punti base (bps) a trimestre, fino a quando il tasso di deposito non raggiungerà il livello minimo di circa il 2,5% nel terzo trimestre del 2025. È quanto emerge dallo studio di S&P Global Ratings (S&P) sulle condizioni del credito in Europa nel quarto trimestre 2024.Il rischio geopolitico – rileva S&P – rimane elevato a causa delle potenziali escalation in Ucraina e in Medio Oriente, nonché delle sfide che potrebbero sorgere se le elezioni statunitensi dovessero portare a cambiamenti politici. Inoltre, la gestione dei rischi in Europa si concentra sempre più sulla sicurezza economica e su un mercato unico libero ed equo. I principali rischi macro includono un periodo prolungato di crescita inferiore alla media, pressioni salariali che impediscono un ulteriore calo dell’inflazione, e periodi di volatilità se i mercati sovrastimano il ritmo dei tagli dei tassi.Gli Outlook relativi ai rating di S&P per le banche, le società non finanziarie, la finanza strutturata e le assicurazioni risultano per lo più stabili, con gli emittenti che beneficiano dell’allentamento delle condizioni di finanziamento. I segmenti più vulnerabili includono gli immobili commerciali (CRE), con l’accumularsi di arretrati nei titoli garantiti da ipoteca commerciale (CMBS) in Europa, e nei titoli non conformi e legacy buy-to-let (BTL) nel Regno Unito. I Paesi europei restano sfidati da alti livelli di debito, mentre le imprese si concentrano sempre più sul rafforzamento della resilienza delle supply chain e sul miglioramento della propria competitività.”L’inflazione non è più al centro della scena – commenta l’analista del credito di S&P Global Ratings Paul Watters –. Se da un lato la svolta nel ciclo del credito porterà un gradito sollievo alle imprese e alle famiglie, dall’altro significa anche che molti altri problemi e vulnerabilità verranno alla ribalta e determineranno le prospettive delle imprese e del credito”. LEGGI TUTTO

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    Rifiuti nucleari, Pichetto: irrazionale che ogni Regione abbia depositi per quelli a bassa intensità

    (Teleborsa) – “Considero, personalmente, irrazionale e uno spreco di fondi pubblici che ogni regione debba tenere i suoi rifiuti radioattivi in più siti. Stiamo valutando luoghi terzi e cosa fare”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del Forum Risorsa Mare realizzata da TEHA Group in corso a Palermo. “Ci sono scorie ad alte intensità, quelle delle vecchie centrali, che si trovano quasi tutte in Francia e in Inghilterra e quelle dovranno andare in un deposito geologico – ha spiegato il ministro –. Poi ci sono quelle a bassa intensità, quelle degli ospedali e quelle civili ad esempio, che devono andare in un deposito per una decina di anni. Queste le produciamo ogni giorno e in questo momento sono stoccate un po’ ovunque”.”Quindi non è che non ci siano depositi. In tutte le Regioni italiane ci sono depositi. La valutazione da fare, per una questione di razionalità, è se possibile concentrare”, ha aggiunto. Sul dove il ministro ha fatto notare che “se tutti si rifiutano di avere il deposito degli altri, in questo momento ogni Regione si sta tenendo i suoi”.Sul tema rifiuti in Sicilia, Pichetto Fratin ha ricordato l’incarico di Commissario affidato al presidente Schifani: “La Regione in questo momento sta andando avanti con il piano rifiuti. I rifiuti che non sono differenziabili, non possono essere trasformati in materia prima o seconda o essere riciclati devono andare in termovalorizzatori, quindi si doterà anche di termovalorizzatori”. LEGGI TUTTO

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    Giglio.com, perdita semestrale ridotta a 0,8 milioni di euro. Ricavi -17%

    (Teleborsa) – Giglio.com, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della vendita online per la moda di lusso multimarca, ha realizzato Ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 22,6 milioni di euro nel primo semestre del 2024, in diminuzione del 17% rispetto al primo semestre del 2023Grazie a un risparmio pari a 1,3 milioni di euro, l’EBITDA, pari a -0,3 milioni di euro, è in linea col primo semestre del 2023. Il Risultato Netto è in miglioramento e passa a -0,8 milioni di euro, rispetto ai -0,9 milioni di euro del primo semestre 2023.”Nonostante il contesto macroeconomico critico e la domanda debole che ha messo a dura prova l’intero comparto, questo semestre l’azienda ha ulteriormente dimostrato la propria solidità – ha commentato l’AD Giuseppe Giglio – Abbiamo reagito con la prudenza e la responsabilità necessarie per confermare il percorso verso un veloce break-even, nonostante la flessione dei ricavi. Contiamo di intensificare tale percorso nel secondo semestre, pur continuando a lavorare sulla crescita dei volumi di business anche attraverso il lancio di progetti innovativi” La Posizione Finanziaria Netta Adjusted al 30 giugno 2024 è pari complessivamente a 5,3 milioni di euro, rispetto a 7,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023.Alla luce dell’incerto scenario macroeconomico e coerentemente con le priorità già perseguite nel primo semestre, la società continuerà a porsi come obiettivo un ritorno alla profittabilità tramite una gestione prudente e lungimirante dei costi fissi e variabili. La crescita sarà dunque ricercata tramite strategie cost-effective e tramite il lancio di nuove linee di business a bassa intensità di capitale. LEGGI TUTTO

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    Nucleare, Green Deal, Stellantis: cosa ha detto Salvini

    (Teleborsa) – “Io penso che l’Italia, per essere pienamente competitiva e sovrana e indipendente dal punto di vista economico ed energetico, non possa rimanere l’unico grande paese al mondo che, per ideologia, dice di no al nucleare, mentre tutto il mondo va in quella direzione”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea annuale di Conflavoro aggiungendo: “è un dossier su cui stiamo lavorando”.”Abbiamo una bolletta più cara rispetto ai vicini francesi. Tra famiglie e imprese – ha spiegato Salvini – è più cara fino al 50% per quello che riguarda l’energia rispetto alla Francia. Cos’ha la Francia in più rispetto a noi? Stamattina in Francia sono operativi 56 reattori nucleari”Sul Green Deal è “un suicidio commerciale, industriale e ambientale” che pesa maggiormente sulle piccole e medie imprese. Le grandi imprese, come Stellantis, possono invece vendere e andare all’estero.”Se qualcosa non funziona – ha spiegato Salvini – bisogna avere il coraggio di riconoscerlo e cambiare registro. Penso all’ideologia del green che si trasforma in black”. Insomma, secondo il vicempremier e ministro dei Trasporti, “la messa fuori mercato, l’impossibilità di comprare e vendere dal primo gennaio 2035 auto a diesel e a benzina, perché tutti dovranno comprare o vendere solo auto elettriche non ha niente di green, è un suicidio commerciale, industriale e ambientale. In Europa sono a rischio 14 milioni di posti di lavoro, in Italia piccole imprese, artigiani, botteghe e coloro che sono legati all’automotive, stiamo parlando di alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro”. “Tenete presente i dati scientifici non ideologici. I dati scientifici di oggi – ha aggiunto – dicono che dal momento della costruzione all’avvio in strada, un’auto elettrica prodotta in Cina emette di più, inquina di più e costa di più rispetto a un Euro 6 diesel prodotta in Italia. Quindi non vedo perché qualcuno intenda proseguire in quello che è un suicidio annunciato che poi va a ricadere sul mercato. I signori Stellantis, molto banalmente, chiudono in Italia, aprono all’estero, vendono in Italia e pagano le tasse all’estero. Mentre le pmi difficilmente possono delocalizzare. Per me non esistono imprese di serie A e di serie B”. LEGGI TUTTO

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    ILPRA, utile semestrale scende a 2,2 milioni di euro. EBITDA stabile

    (Teleborsa) – ILPRA, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del packaging, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi pari a 26,8 milioni di euro, in riduzione del 7,0% rispetto al 30 giugno 2023. L’EBITDA è pari a 5,9 milioni di euro, invariato rispetto al 30 giugno 2023, con una marginalità operativa che si attesta al 22,1% (20,6% 30 giugno 2023). L’Utile Netto si attesta a 2,2 milioni di euro, in riduzione del 30,5%, mentre l’Utile Netto di pertinenza del Gruppo è pari a 1,8 milioni di euro (2,5 milioni al 30 giugno 2023).”Il primo semestre si è chiuso con risultati più che soddisfacenti, evidenziando una situazione pressoché stabile per quanto riguarda i ricavi e il mantenimento di una buona redditività operativa (22,1% rispetto al 20,6% del primo semestre 2023), frutto di una migliore politica di vendita e di un miglioramento del cost controlling – ha commentato l’AD Maurizio Bertocco – L’EBIT subisce una flessione legata a maggiori ammortamenti da immobilizzazioni immateriali, in particolare per la riserva di consolidamento generata dalle operazioni di M&A effettuate nel 2023. L’incremento dei costi dei servizi e del personale è la naturale conseguenza della strutturazione del Gruppo e delle aziende ad esso appartenenti nel suo processo di crescita dimensionale, funzionale ad affrontare con tranquillità le sfide del prossimo futuro”.”Pienamente sotto controllo anche l’incremento dell’indebitamento finanziario netto, tipico del periodo infrannuale e generato dalla strategia di incremento del magazzino per competere in termini di time to market – ha aggiunto – Le attese per la seconda parte del 2024 e per il 2025 sono positive, confortate sia dai dati UCIMA relativi alla raccolta ordini per il mercato italiano e internazionale, sia dalla recente adozione del Decreto Attuativo della Industria 5.0″.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 19,6 milioni (15,5 milioni al 31 dicembre 2023), con disponibilità liquide per 12,9 milioni (15,2 milioni al 31 dicembre 2023). La variazione è legata all’accensione di nuovi finanziamenti bancari per finanziare l’incremento di magazzino (ciclicamente sempre più rilevante alla chiusura del semestre rispetto al fine anno). LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in calo a 218 mila

    (Teleborsa) – Scendono le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 13 settembre, i “claims” sono risultati pari a 218 mila unità, in diminuzione di 4 mila unità rispetto ai 222 mila della settimana precedente (rivisto da un preliminare di 219.000 unità) e rispetto ai 224 mila stimati dagli analisti. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 224.750 unità, in calo di 3.500 unità rispetto al dato della settimana precedente (228.250). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 6 settembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.834.000, in aumento di 13 mila unità rispetto alle 1.821.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.829.000 mila). Gli analisti si aspettavano un valore pari a 1.828.000. LEGGI TUTTO