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    Unicredit-Banco Bpm, Cdm dà via libera condizionato all’Ops

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera condizionato all’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm. Lo riportano diverse agenzie di stampa citando fonti ascoltate al termine del Cdm.UniCredit conta di lanciare la sua offerta pubblica di acquisto su BPM da 14 miliardi di euro il 28 aprile. L’istituto di credito ha però già fatto sapere di riservarsi il diritto di attendere fino al 30 giugno per decidere se rinunciare alle condizioni che attualmente le consentirebbero di ritirarsi.Reuters riporta che il governo ha esaminato l’accordo alla luce del “golden power” ma segnala che le sue fonti non hanno fornito dettagli sulle condizioni stabilite dal governo per l’approvazione dell’accordo. Un’altra fonte aveva riferito all’agenzia di stampa che il governo avrebbe chiesto a UniCredit di lasciare la Russia il prima possibile. La banca ha già iniziato a ridurre la sua esposizione russa dopo la richiesta arrivata dalla Banca Centrale Europea un anno fa ma il Ceo, Andrea Orcel, ha dichiarato di essersi rifiutato di danneggiare gli azionisti uscendo senza un prezzo equo per gli asset.Ansa fa sapere che la delegazione di Forza Italia in consiglio dei ministri sul via libera condizionato all’operazione di Unicredit su Banco Bpm ha fatto mettere a “verbale le grosse riserve sulla base giuridica della golden power per l’ops di UniCredit su Bpm”. LEGGI TUTTO

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    Risanamento proseguirà attività di bonifica di Milano Santa Giulia legate a Olimpiadi

    (Teleborsa) – Risanamento, property company quotata su Euronext Milan, ha reso noto che, in esecuzione del relativo term sheet vincolante già noto al mercato e a seguito dell’avveramento delle condizioni sospensive previste, è stato sottoscritto con il fondo MSG Heartbeat l’addendum al Development Framework Agreement del 29 giugno 2023 concernente.In particolare, Risanamento proseguirà (quale committente attraverso terzi appaltatori) le residuali attività di bonifica dell’area Milano Santa Giulia legate all’evento olimpico e la realizzazione di talune opere infrastrutturali cosiddette olimpiche. Gli importi necessari per il completamento delle suddette residuali attività di bonifica per massimi aggiuntivi 39 milioni di euro saranno messi a disposizione di Risanamento da parte del Fondo a stato avanzamento lavori. LEGGI TUTTO

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    Italia, Prometeia: con scenario dazi avverso c’è impatto di 0,6 punti percentuali su PIL 2025

    (Teleborsa) – Gli indicatori economici all’inizio del 2025 erano già contrastanti, indicando un rallentamento negli Stati Uniti e in Europa e alcuni segnali di accelerazione in Cina. A ciò si sono aggiunti i dazi della nuova amministrazione statunitense, i cui effetti sono ancora difficile da stimare. È quanto emerge dal brief di aprile di Prometeia, che ipotizza due scenari alternativi: uno corrispondente alla situazione attuale dopo la sospensione dei dazi annunciata il 2 aprile; una seconda, che riflette la struttura tariffaria annunciata il 2 aprile e include misure di ritorsione proporzionali da parte dei partner commerciali.Prometeia stima che i dazi del 2 aprile hanno rappresentato un aumento di circa 14 punti percentuali dell’aliquota tariffaria media statunitense rispetto alle ipotesi di base. L’introduzione di misure di ritorsione aggrava le prospettive generali, in particolare per gli Stati Uniti, che andrebbero incontro a una perdita di competitività globale equivalente a un aumento del 15% dei prezzi all’esportazione. Tuttavia, questo impatto è in qualche modo mitigato dal fatto che le esportazioni costituiscono una quota relativamente piccola del PIL statunitense, poco più dell’11%.In base a questa ipotesi, il modello indica che gli Stati Uniti sosterrebbero il costo più significativo in termini di PIL, circa 1,6 punti percentuali al di sotto del valore di riferimento in due anni, con effetti persistenti nel medio termine. Altri Paesi subirebbero impatti più lievi: un calo di circa 1,1 punti percentuali per la Cina e di poco più di 0,5 punti percentuali per l’Eurozona. A livello globale, queste misure si tradurrebbe in una riduzione di 1 punto percentuale del PIL e in un calo di 2,1 punti percentuali del commercio mondiale.Il secondo scenario, che rappresenta una simulazione di “status quo”, con un dazio universale del 10% e una guerra commerciale con la Cina, suggerisce un deterioramento più marcato del PIL statunitense a breve termine rispetto al primo scenario, con un calo di 2 punti percentuali al di sotto del valore di riferimento nel 2026, principalmente a causa di dazi bilaterali tra Stati Uniti e Cina molto più elevati. Paradossalmente, nel medio termine, l’entità dei dazi scoraggerebbe significativamente le importazioni dalla Cina, riducendo così l’onere tariffario medio e l’inflazione associata. In questo contesto, la Cina subirebbe una notevole perdita di PIL rispetto allo scenario di riferimento (circa 2,6 punti percentuali), principalmente a causa della riduzione della quota di mercato negli Stati Uniti. Al contrario, l’impatto sull’Eurozona deriva dall’indebolimento dell’attività globale (una riduzione di 1,9 punti percentuali del PIL mondiale rispetto allo scenario di riferimento), che porterebbe la perdita di PIL a 0,7 punti percentuali rispetto allo scenario di riferimento, anche in presenza di un regime tariffario più favorevole.Infine, basandosi sui risultati dello scenario del 2 aprile, che prevede un calo della domanda estera per le esportazioni italiane e un aumento dei prezzi all’importazione, Prometeia ha elaborato uno scenario più completo per l’economia italiana. Questa analisi ha considerato fattori aggiuntivi, come il calo della fiducia delle imprese, le fluttuazioni dei tassi di interesse di riferimento e di mercato e i relativi effetti ricchezza. Il PIL è cresciuto dello 0,5% nel 2024 e, secondo le previsioni, crescerà dello 0,6% nel 2025.Nel breve termine, i tassi di interesse di riferimento nell’area dell’euro scenderebbero all’1,75% entro l’estate, sostenendo l’economia. L’inflazione dovrebbe essere leggermente superiore rispetto allo scenario di base, ma non dovrebbe superare il 2%, mentre i tassi a lungo termine rimarrebbero inferiori a causa della prevista crescita più lenta, iniziando a salire solo dopo il 2026. Lo scenario sarebbe inoltre caratterizzato da una maggiore incertezza, che porterebbe a una riduzione della formazione del reddito disponibile, a una spesa dei consumatori più cauta e a un calo del valore della ricchezza finanziaria. Il calo del PIL rispetto allo scenario di base sarebbe di circa 0,6 punti percentuali nel 2025 e 1 punto percentuale nel 2026, poiché tutte le ipotesi aggiuntive aggiungono un ulteriore calo rispetto a quelle puramente commerciali. LEGGI TUTTO

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    Fincantieri, depositate tre liste per rinnovo CdA da CDP, Inarcassa e Assogestioni

    (Teleborsa) – Fincantieri, colosso italiano a controllo pubblico attivo nel settore della cantieristica navale, ha reso noto che sono state depositate tre liste per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione in occasione della prossima assemblea degli azionisti convocata per il 14 maggio 2025 in unica convocazione.La lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali (riuniti in Assogestioni e rappresentanti l’1,35% del capitale sociale) è composta da: 1. Sergio Marini 2. Costanza Esclapon de Villeneuve 3. Matteo Giacomo Di Castelnuovo.La lista depositata da Inarcassa (rappresentante il 2,20% del capitale) è composta da: 1. Paolo Amato 2. Secondina Giulia Ravera 3. Alice Vatta.La lista depositata da CDP Equity (rappresentante il 71,26% del capitale) è composta da: 1. Mariachiara Geronazzo 2. Biagio Mazzotta 3. Pierroberto Folgiero 4. Simona Camerano 5. Gianfranco Battisti 6. Sara Carrer 7. Emilio Scalfarotto. LEGGI TUTTO

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    Fed, Daly: siamo nella posizione ideale per aspettare un po’ sui tassi

    (Teleborsa) – “Continuare a ridurre gradualmente il tasso di riferimento senza l’urgenza di reagire rapidamente è la cosa giusta da fare”. Lo ha affermato Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, in un evento alla Università della California – Berkeley.”Abbiamo fatto una sola promessa al popolo americano – credo che tutti ricordiate qual era – ripristineremo la stabilità dei prezzi. Questo è il fondamento fondamentale di tutte le nostre azioni”, ha aggiunto. La Fed ha mantenuto il tasso di riferimento stabile nell’intervallo tra il 4,25% e il 4,50% da dicembre.Secondo Daly, “l’economia si sta dirigendo verso la direzione che volevamo, su una traiettoria sostenibile che ci permetta di riportare il tasso alla neutralità”, che viene stimato intorno al 3%, e “l’unica sfida, ovviamente, è che l’inflazione rimane al di sopra del nostro obiettivo e i rischi per l’inflazione sono più elevati rispetto a un anno fa, quindi la conseguenza è che potremmo dover mantenere una politica monetaria più restrittiva per un periodo più lungo di quanto avessimo previsto”.”Ma questo non significa restrittiva per sempre, perché, in definitiva, l’inflazione sta diminuendo”, ha aggiunto.La responsabile della Fed di San Francisco ha tuttavia sottolineato che non c’è bisogno di affrettarsi: “Potrei immaginare un contesto in cui possiamo aggiustare il tasso di riferimento nel tempo, ma non dobbiamo essere urgenti. Abbiamo tutto il tempo e siamo nella posizione ideale per aspettare un po’”. LEGGI TUTTO

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    Radici, EnVent conferma target price di 2,35 euro e rating Outperform

    (Teleborsa) – EnVent Italia SIM conferma a 2,35 euro per azione il target price di Radici Pietro Industries & Brands, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della pavimentazione tessile di alta gamma e nei rivestimenti tessili di alto contenuto tecnologico, e ribadisce la raccomandazione “Outperform” visto l’upside potenziale del 128% sul prezzo attuale.Gli analisti evidenziano che l’andamento del titolo Radici LTM è stato in linea con l’andamento dell’indice FTSE Italia Growth nello stesso periodo, rispettivamente -3% vs -6%, oscillando tra 1 e 1,10 euro, dopo un picco vicino a 1,30 euro a fine maggio.Considerando il rallentamento dei settori residenziale e automotive nel secondo semestre del 2024 e i ritardi negli ordini del settore sportivo, il management ha rivisto al ribasso le guidance per vendite e redditività per il 2025, rispettivamente a 65,1 milioni di euro da 70,6 milioni di euro e al 9,3% dall’11,1%, mentre il precedente obiettivo di indebitamento netto (15,2 milioni di euro) è stato raggiunto.La strategia di diversificazione di Radici ha dimostrato resilienza nel lungo termine, coprendo i trend di mercato al ribasso; la strategia di sostenibilità è in corso, con ulteriori sinergie con Turfrecycler, prodotti a basso impatto ambientale previsti nel breve termine e investimenti di 4 milioni di euro per migliorare l’efficienza degli impianti e della rete di vendita. Le valutazioni di EnVent sul rischio aziendale, finanziario e di realizzazione del piano di Radici indicano un rischio aziendale medio e un basso rischio finanziario.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Allcore, slitta il closing dell’acquisto della maggioranza di Dale Carnegie Italia

    (Teleborsa) – Allcore (già Soluzione Tasse), società attiva nella consulenza aziendale alle PMI e quotata su Euronext Growth Milan, si prende più tempo per l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza di Dale Carnegie Italia.Alla luce di alcune interlocuzioni in corso tra le parti inerenti alcuni termini contrattuali, è stato infatti sottoscritto un addendum contrattuale ai sensi del quale le parti hanno differito il termine ultimo entro il quale addivenire al perfezionamento dell’operazione, spostandolo al 31 maggio 2025. LEGGI TUTTO

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    Next Re, assemblea approva bilancio 2024 e dividendo di 0,06 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Next Re SIIQ, società immobiliare quotata su Euronext Milan, ha approvato all’unanimità il Bilancio dell’esercizio 2024 e deliberato di distribuire un dividendo ordinario (al lordo delle eventuali ritenute di legge) di 0,06 euro per ciascuna azione ordinaria in circolazione alla data della record date per la legittimazione al pagamento del dividendo.Il CdA ha individuato quale data di stacco il giorno 5 maggio 2025, con record date il 6 maggio 2025 e data di pagamento il 7 maggio 2025. Al riguardo si precisa, anche a rettifica di quanto comunicato in data 12 marzo 2025, che la cedola è la numero 3. LEGGI TUTTO