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    MEF, il 28 marzo in asta BTP e CCTeu fino a 9 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione di fino a 9 miliardi di euro di BTP e CCTeu. I titoli vanno in asta venerdì 28 marzo 2025. La data di regolamento è martedì 1 aprile 2025.In particolare, saranno offerti: tra 2,5 e 3 miliardi di BTP 5 Anni con scadenza 01/07/2030 e cedola annuale al 2,95%; tra 2,5 e 3,25 miliardi di BTP 10 Anni con scadenza 01/08/2035 e cedola annuale al 3,65%; tra 1 e 1,5 miliardi di CCTeu 7 Anni con scadenza 15/04/2033; tra 1 e 1,25 miliardi di CCTeu 7 Anni con scadenza 15/04/2032. LEGGI TUTTO

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    ISCC Fintech passa in utile per 1 milione nel 2024. Ricavi più che triplicati

    (Teleborsa) – Integrated System Credit Consulting Fintech (ISCC Fintech), società attiva nell’acquisto di portafogli granulari di crediti NPL e quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2024 con ricavi pari a 8.758.794 euro (rispetto a 2.694.526 euro dell’esercizio 2023), un margine operativo lordo (EBITDA) positivo pari a euro 2.401.436 (rispetto al risultato negativo di 2.342.545 euro dell’esercizio 2023) e un risultato netto positivo per 1.045.085 euro (rispetto alla perdita netta di 3.393.091 euro dell’esercizio 2023).”Nell’esercizio 2024, la società ha realizzato una rilevante crescita rispetto allo scorso anno sia per effetto dei maggiori proventi derivanti dal recupero stragiudiziale e giudiziale che per effetto delle attività di valorizzazione e rivendita dei portafogli di crediti NPL più che triplicando i ricavi rispetto ai risultati di bilancio 2023 – ha commentato l’AD Gianluca De Carlo – Preciso inoltre che nel medesimo periodo, la Capogruppo ha proseguito nelle attività di lavorazione del portafoglio crediti e nel consolidamento del suo modello operativo e organizzativo, con la continua formazione del personale nelle diverse fasi del processo e ha intensificato le attività finalizzate alla valorizzazione dei portafogli di crediti NPL grazie agli investimenti fatti e alla continua implementazione di tecnologie avanzate, tra cui anche l’Intelligenza Artificiale, sulla piattaforma informatica e gestionale di proprietà ISCC WEB, che sfrutta, valorizza e rielabora 40 anni di dati e know how nello scenario del credit management”.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Danieli, utile 1° semestre sale a 125 milioni di euro. Portafoglio ordini a 5,4 miliardi

    (Teleborsa) – Danieli, gruppo quotato su Euronext Milan e tra i maggiori produttori a livello mondiale di macchine e impianti per l’industria metallurgica, ha chiuso la semestrale al 31 dicembre 2024 con ricavi operativi pari a 2 miliardi di euro (-3% rispetto allo stesso periodo del 2023), EBITDA di 163,3 milioni di euro (+2%) e utile netto attribuibile al Gruppo di 125,1 milioni di euro (+27%). La posizione finanziaria netta Adjusted è pari a 672,9 milioni di euro, contro i 663,8 milioni di euro al 30 giugno 2024.”Si confermano le indicazioni di un calo di redditività nella produzione di acciaio (Steel Making) e quelle in miglioramento nel settore di progettazione e fornitura di impianti siderurgici (Plant Making)”, commenta la società.Il portafoglio ordini del Gruppo risulta ben diversificato per area geografica e per linea di prodotto ed ammonta, al 31 dicembre 2024, a 5.388 milioni di euro (di cui 265 milioni di euro nel settore della produzione di acciai speciali) rispetto a 5.751 milioni di euro al 30 giugno 2024 (di cui 296 milioni di euro per acciai speciali), e non include l’importante contratto di circa 1 miliardo di euro con un cliente svedese (dove Danieli è stato selezionato quale preferred supplier) e che entrerà in vigore per fasi a partire da maggio 2025 con il progressivo perfezionamento del pacchetto finanziario e regolatorio correlato.Secondo Danieli, è “presumibile che i prossimi sei mesi saranno ancora caratterizzati dall’attuale trend e che per il Gruppo Danieli continui la compensazione tra i risultati delle attività di steel (prevista comunque in buon miglioramento) e plant making (prevista in tenuta con buoni margini) consentendo di confermare le previsioni di chiusura dell’esercizio 2024/2025 e di configurare quelle per l’esercizio 2025/2026 che hanno l’obiettivo di mantenere e possibilmente migliorare i risultati ora previsti per l’esercizio che si chiuderà al 30 giugno 2025”. LEGGI TUTTO

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    OSAI, Eiffel Investment scende al 4,84% del capitale sociale

    (Teleborsa) – OSAI Automation System, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di macchine per l’automazione e il testing su semiconduttori, ha comunicato che l’azionista Eiffel Investment Group ha ridotto la propria partecipazione al capitale sociale della società al di sotto della soglia significativa del 5%. A seguito della recente operazione di cessione, Eiffel Investment Group detiene 780.916 azioni ordinarie, pari al 4,84% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Moody’s alza il rating a “Ba1” con outlook positivo

    (Teleborsa) – Moody’s ha alzato il rating di Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture, a “Ba1” da “Ba2”. L’outlook rimane positivo.L’upgrade riflette il miglioramento delle performance operative di Saipem con margini EBITDA che raggiungono circa il 9,2% nel 2024, in aumento dall’8,6% nel 2023 e dal 4,3% nel 2022, contribuendo insieme alla crescita dei ricavi alla riduzione del rapporto debito lordo rettificato/EBITDA a 2,3x entro la fine del 2024, da 3,2x nell’anno precedente. I miglioramenti delle performance operative sono stati supportati dalla forte domanda di servizi Saipem, in combinazione con i progressi compiuti sulla maggior parte dei contratti in perdita.Per i prossimi 12-18 mesi, Moody’s prevede che i margini EBITDA di Saipem raggiungeranno “low double digits”, poiché verrà eseguita una quota crescente di lavoro da nuovi contratti con un profilo di margine più elevato e ridurranno solo moderatamente il rapporto debito/EBITDA della società verso 2,0x, poiché l’aumento dell’EBITDA e il calo del debito lordo saranno parzialmente compensati da un aumento degli impegni di leasing. L’aspettativa è che gli impegni di leasing di Saipem aumentino verso 1,3 miliardi di euro nel 2025 da 832 milioni di euro nel 2024 a causa della strategia aziendale di noleggiare una quota maggiore di attrezzature e imbarcazioni associate ai rispettivi progetti di costruzione per ridurre il rischio del profilo aziendale.”L’ambiente aziendale per Saipem continua a essere forte come dimostrato dal suo backlog in aumento a 34 miliardi di euro nel 2024 da 30 miliardi di euro nel 2023 e 24 miliardi di euro nel 2022 – si legge nel report dell’agenzia di rating – Poiché oltre il 90% dei ricavi del gruppo nel 2025 e il 70% nel 2026 sono coperti dal backlog esistente, la visibilità dei ricavi è forte ma un’esecuzione rigorosa del progetto è fondamentale per evitare sforamenti di costo e garantire miglioramenti nei margini come dimostrato dalle riserve aggiuntive contabilizzate nel 2024 per progetti legacy”.Saipem punta a raggiungere un rating investment grade nel medio termine e si impegna a mantenere un livello minimo di liquidità disponibile di 1 miliardo di euro nel suo bilancio e a ridurre il suo debito lordo di circa 650 milioni di euro (escluse le passività per leasing) quando giungerà a scadenza entro la fine del 2027. L’impegno verso una politica finanziaria conservativa è considerato una considerazione di governance e guida la decisione di rating. LEGGI TUTTO

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    ATON Green Storage, perdita di 5,9 milioni di euro nel 2024 con crollo ricavi

    (Teleborsa) – ATON Green Storage, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dei sistemi di accumulo di energia per impianti fotovoltaici, ha chiuso il bilancio 2024 con Ricavi Netti pari a 13,6 milioni di euro, rispetto ai 41,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023.L’EBITDA del periodo è pari a -2,7 milioni di euro, rispetto al dato di 8,2 milioni di euro riferito al 2023. L’incidenza dei costi delle materie prime sul Valore della produzione è pari al 68% nell’esercizio 2024, in aumento rispetto all’esercizio precedente che ha registrato un’incidenza del 50%. Tale incremento è dovuto principalmente a principalmente ad un aumento delle giacenze di magazzino derivanti, sia da ordini effettuati a cavallo del 2023/2024, con delle condizioni di prezzo molto più competitive rispetto l’anno precedente, in previsione di volumi di vendita per il 2024 diversi rispetto a quelli effettivamente registrati, sia per l’approvvigionamento di nuovi componenti necessari per prodotti lanciati sul mercato nel corso dell’esercizio. L’EBITDA Margin è pari al -20% nel 2024 rispetto al 19,4% registrato nel 2023.Il Risultato di esercizio di periodo è in perdita per -5,9 milioni di euro, rispetto a un utile di 3,7 milioni di euro nel 2023.L’Indebitamento Finanziario Netto al 31 dicembre 2024 è pari a 20,5 milioni di euro, rispetto ai 13,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023.”Il 2024 è stato indubbiamente, per Aton, un anno difficile sul lato del fatturato – ha commentato Aldo Balugani, fondatore e azionista di maggioranza di Aton insieme al fratello Vittorio – L’incertezza normativa, la congiuntura economica ed il quadro internazionale, quantomeno complesso, hanno spinto i clienti finali e le grandi Multiutility in posizione di attesa: questo, ha negativamente impattato sui volumi di vendita dell’azienda. Riteniamo che il management abbia intrapreso tutte le azioni utili e necessarie per rilanciare le vendite e guardiamo con fiducia all’esercizio 2025″.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Wall Street resta al palo. Fiducia consumatori cala più delle attese a marzo

    (Teleborsa) – Wall Street è poco mossa, dopo la seduta convincente di ieri, innescata dalla speranza che l’amministrazione USA riduca i suoi piani iniziali di dazi ad ampio raggio. Intanto, oggi è emerso che l’indice di fiducia dei consumatori rilevato dal Conference Board ha segnato a marzo un calo più ampio rispetto alle previsioni, attestandosi a 92,9 (minimo da luglio 2022) da 100,1 precedente. La discesa è stata causata soprattutto dalla valutazione delle aspettative (da 74,8 a 65,2, minimo da 12 anni).Sul fronte della banca centrale, la governatrice della Fed Adriana Kugler ha affermato che la politica sui tassi di interesse rimane restrittiva, ma i progressi nel riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% della banca centrale hanno rallentato. Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che le aziende e le famiglie stanno “sperimentando una maggiore incertezza” su ciò che attende l’economia.Guardando ai principali indici, il Dow Jones si attesta a 42.601 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza l’S&P-500 (New York), che si posiziona a 5.778 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In moderato rialzo il Nasdaq 100 (+0,47%); sulla stessa tendenza, leggermente positivo l’S&P 100 (+0,28%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori telecomunicazioni (+1,41%), beni di consumo secondari (+0,53%) e finanziario (+0,42%). Nel listino, i settori utilities (-1,62%), sanitario (-0,97%) e beni di consumo per l’ufficio (-0,97%) sono tra i più venduti.Al top tra i giganti di Wall Street, Boeing (+1,17%), Apple (+1,10%), Walt Disney (+0,97%) e Amazon (+0,87%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Merck, che continua la seduta con -3,78%. In rosso Wal-Mart, che evidenzia un deciso ribasso del 2,67%. Spicca la prestazione negativa di Dow, che scende dell’1,92%. Procter & Gamble scende dell’1,89%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano CrowdStrike Holdings (+3,74%), MercadoLibre (+2,72%), Trade Desk (+2,66%) e Zscaler (+2,51%).Le peggiori performance, invece, si registrano su DexCom, che ottiene -3,08%. Calo deciso per Dollar Tree, che segna un -2,73%. Sotto pressione Micron Technology, con un forte ribasso del 2,54%. Soffre American Electric Power Company, che evidenzia una perdita dell’1,83%. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, S&P riduce stime crescita per incertezza dazi

    (Teleborsa) – S&P Global rivede al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona, tenendo in considerazione l’impatto dell’incertezza legata ai dazi USA. “Abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni di crescita del Pil dell’eurozona per il 2025 allo 0,9% dall’1,2% precedente”, scrivono gli analisti di S&P, che ha pubblicato oggi l’Economic Outlook Eurozone del secondo trimestre 2025 intitolato “A World in Limbo”.Le prospettive economiche sono incerte, ricorda l’agenzia, prendendo in considerazione diversi scenari a seconda di come sarà gestita la partita dei dazi. In uno scenario tariffario “severo”, la crescita del PIL dell’Eurozona potrebbe arrestarsi allo 0,5% nel 2025 e all’1,2% nel 2026, mentre la BCE procederebbe con più di un taglio dei tassi quest’anno per poi alzarli più tardi del previsto.”La Banca centrale europea potrebbe effettuare il suo ultimo taglio dei tassi dell’anno entro giugno, quando i tassi di interesse potrebbero scendere al 2,25%, ha spiegato Sylvain Broyer, capo economista Emea di S&P Global Ratings, aggiungendo “ci aspettiamo aumenti dei tassi nella seconda metà del 2026 perché i programmi di stimolo fiscale spingeranno la crescita oltre il suo potenziale”.L’analista riconosce che la fiducia in Europa ha registrato un recupero, a dispetto dell’incertezza, beneficiando della riduzione dei tassi d’interesse e dell’inflazione e della forza del mercato del lavoro. A ciò si aggiunge la “rapida formazione di un nuovo governo” in Germania ed il nuovo piano di stimolo fiscale annunciato da Berlino e dalla UE. LEGGI TUTTO