Terna, CFO: flessibilità per mantenere rating, monetizzazione asset non-core solo se accrescitivo
(Teleborsa) – “Il piano non prevede l’emissioni di nuovi strumenti ibridi di capitale. Se servirà, saremo pronti a usare tutta la capacità di strumenti ibridi e ne abbiamo 2,2 miliardi di euro da usare. Ma i risultati positivi raggiunti e la visibilità aggiuntiva ci permettono di non avere bisogno di emettere nuovi bond ibridi e di conservare i nostri rating”. Lo ha detto Francesco Beccali, Chief Financial Officer del Gruppo Terna, durante la presentazione dell’aggiornamento del piano al 2028.”Consideriamo le Attività Non Regolate come non-core – ha detto rispondendo a un’altra domanda – E, così come gli strumenti ibridi, sono strumenti di flessibilità che ci permettono di mantenere i nostri rating. Pensiamo che sarà possibile monetizzare gli asset, aprendo il capitale, ma con multipli che sono accrescitivi. Guarderemo a ogni possibilità che si presenterà, ma solo se sarà accrescitivo per noi”.All’inizio di marzo 2025, Terna ha annunciato il nuovo assetto societario di Terna Energy Solutions, la società del Gruppo che gestisce le Attività a mercato e che si propone come polo di riferimento nelle competenze strategiche per la transizione energetica e digitale delle imprese attraverso la sua rete di società controllate: Tamini, società italiana leader nel settore dei trasformatori, Brugg, azienda di riferimento nel settore dei cavi terrestri, e Altenia, società in cui sono confluite le attività di system integrator con competenze specializzate e diversificate per la progettazione, costruzione, manutenzione ed efficientamento di impianti elettrici in media e alta tensione, rinnovabili e sistemi di accumulo a batteria (Battery Energy Storage System, BESS), in precedenza fornite separatamente da LT, Terna Energy Solutions e Avvenia.Terna prevede che le Attività Non Regolate apporteranno un contributo all’EBITDA del Gruppo pari a circa 730 milioni di euro cumulati nell’arco di Piano (+22% rispetto al precedente Piano), a fronte di un limitato impegno in termini di investimenti e di un basso profilo di rischio.”Questo piano è estremante solido e totalmente sostenibile da un punto di vista finanziario – ha detto il CFO – Pensiamo che saremo capaci di mantenere gli attuali livelli di rating senza emettere strumenti ibridi. In generale, abbiamo 4+1 strumenti di flessibilità su cui possiamo contare per mantenere i rating sotto controllo se ne avessimo bisogno, e sottolineo che al momento non ne abbiamo bisogno”.”Il primo strumento sono le attività non-core, che consentono una grande flessibilità – ha affermato Beccali – Il secondo sono gli strumenti ibridi. Il terzo sono fondi dell’Unione europea, che sono attualmente stimati in oltre 1 miliardo di euro. Il quarto è rappresentato da strumenti qualitativi, ovvero il fatto che possiamo dare priorità al alcune parti del piano di capex, come abbiamo fatto in passato con quello che ci serviva davvero dal punto di vista della rete. Se guardiamo all’aumento del capex, questo 1 miliardo di euro è il risultato di tre fattori: l’incremento di costi, i progetti aggiuntivi sul fronte delle rinnovabili e della digitalizzazione, parzialmente compensati dal fatto che possiamo spalmare nel tempo il capex che non rappresenta una priorità”.”L’elemento aggiuntivo è quello che deriva dal lavorare sul numeratore invece che sul denominatore – ha spiegato – Siamo ottimasti sul fatto che il futuro modello ROSS sarà positivo per noi. In generale, accogliamo con favore il passaggio da un modello da input based framework a output based framework. Abbiamo sempre avuto competenze e informazioni che non erano capaci di generare valore finanziario per come era impostato il framework. Quello nuovo ci permetterà di sbloccare valore”. LEGGI TUTTO