Caleffi, l’utile 2024 scende a 1,7 milioni di euro. Fatturato -2,6%
(Teleborsa) – Caleffi, società quotata su Euronext Milan e specializzata nella produzione e nella commercializzazione di articoli di lusso per la casa, ha chiuso il 2024 con fatturato pari a 57,5 milioni di euro, in diminuzione del 2,6% rispetto al 2023. Le vendite in Italia ammontano a 53,7 milioni (54,1 milioni nel 2023); le vendite estere si attestano a 3,8 milioni (6,7% del fatturato), rispetto a 4,9 milioni al 2023 (8,3% del fatturato). Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è pari a 5,2 milioni di euro (5,3 milioni nel 2023), con un’incidenza sul fatturato pari al 9,1% (9,0% nel 2023). Il Risultato Netto è pari a 1,7 milioni di euro, rispetto a 1,9 milioni nel 2023, dopo imposte per 0,5 milioni (0,4 milioni nel 2023).L’indebitamento Finanziario Netto è pari a 13 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 14,7 milioni al 31 dicembre 2023. L’Indebitamento Finanziario Netto escluse le passività finanziarie ascrivibili al principio IFRS 16 è pari a 5,7 milioni, in miglioramento rispetto a 7,1 milioni al 31 dicembre 2023. L’Indebitamento Finanziario Netto al 30 giugno 2024 era pari a 10,3 milioni (al netto dell’IFRS16 era pari a 3,3 milioni).”I risultati 2024 sono in linea con le attese annunciate al mercato: i ricavi si attestano a 57,5 milioni di euro con un EBITDA margin del 9,1% – commenta l’AD Guido Ferretti – Tiene il mercato italiano, dove il Gruppo mantiene la posizione di leadership assoluta con una market share all’8,3%. Più difficile la situazione sui mercati esteri, sui cui pesano tensioni geo-politiche ed elementi di forte incertezza che continuano a influenzare pesantemente il quadro economico e il nostro mercato di riferimento e più in generale l’intero mercato dei beni di consumo durevoli””Prosegue, seppur più lentamente del previsto, il trend di normalizzazione dell’inflazione, aprendo la strada ad ulteriori tagli dei tassi, che uniti agli interventi finanziati dal PNRR, costituiranno un volano di sviluppo importante, con probabili impatti positivi sui consumi – ha aggiunto – Meno confortanti gli incrementi dei costi energetici, dei costi logistici nonché le politiche daziarie prospettate dagli Usa. Si segnala infine che i risultati di vendita dei primi mesi dell’esercizio in corso, risultano confortanti, con una crescita del portafoglio ordini rispetto al periodo omologo dell’esercizio precedente”. LEGGI TUTTO