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    Fallimento CHL, eseguito riparto finale su proposta concordato di Demetra Investimenti

    (Teleborsa) – A seguito del decreto di esecutività emesso dal Giudice Delegato Cristian Soscia in data 22 ottobre 2025 per il fallimento di CHL, i curatoriVincenzo Pilla ed Eros Ceccherini, in data 28, 29 e 30 ottobre 2025, hanno ripartito ai creditori chirografari, che avevano esercitato gli Strumenti Finanziari Partecipativi loro assegnati con la proposta di concordato fallimentare presentata da Demetra Investimenti, optando per il pagamento in denaro, il 66% delle somme per le quali erano stati ammessi al passivo del fallimento.Nello scorso mese di febbraio 2025 i curatori avevano già provveduto al pagamento integrale dei creditori prededucibili e privilegiati risultanti dallo stato passivo esecutivo. Pertanto, la proposta di concordato fallimentare risulta adempiuta integralmente. LEGGI TUTTO

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    Mastercard: utili 3° trimestre superano attese e volumi alti transazioni

    (Teleborsa) – Mastercard ha chiuso il terzo trimestre con utili superiori alle attese, beneficiando dell’aumento della spesa dei consumatori, che ha dato un impulso ai volumi transati con carta.La big statunitense delle carte di credito ha registrato un utile netto adjusted di 3,96 miliardi di dollari, pari a 4,38 dollari per azione, 6 cents superiore ai 4,32 USD attesi dagli analisti. Il fatturato è aumentato del 17% a 8,6 miliardi di dollari e risulta anche questo superiore ai 5,54 miliardi del consensus. I risultati di Mastercard così come quelli della rivale Visa rappresentano un indicatore dello stato di salute dell’economia e, sebbene i risultati appena pubblicati confermano il buono stato di salute dell’economia sino a fine settembre, occorrerà poi vedere quelli del quarto trimestre, che saranno sicuramente impattati dallo shutdown. LEGGI TUTTO

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    Separazione delle carriere, Aiga: “Passo atteso e coerente. Pronti per il passaggio referendario”

    (Teleborsa) – L’Associazione Italiana Giovani Avvocati esprime apprezzamento per l’approvazione definitiva in Senato della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, voluta dal governo Meloni. La riforma sarà ora sottoposta a referendum confermativo, fase nella quale AIGA – fa sapere l’Associazione in una nota – si renderà disponibile a iniziative di informazione e divulgazione, con l’obiettivo di far conoscere i contenuti del testo senza condizionare l’elettorato ma favorendo un confronto basato su elementi giuridici.”In vista del prossimo referendum – afferma il presidente AIGA, Carlo Foglieni – abbiamo elaborato un Manifesto in undici punti a favore del sì, con l’obiettivo di promuovere un dibattito tecnico, non politico, chiarendo le ragioni della nostra posizione”.Per AIGA il testo licenziato dal Parlamento “mantiene l’unità della giurisdizione e non incide sull’autonomia e indipendenza dei magistrati, che vengono anzi riaffermate sul piano costituzionale. “La riforma – prosegue Foglieni – conferma l’unicità dell’organo giudiziario eribadisce l’autonomia dei magistrati. Al tempo stesso determinerebbe una maggiore specializzazione degli uffici requirenti e di quelli giudicanti, con effetti positivi sull’organizzazione del lavoro, sulla razionalizzazione dei ruoli e sulla riduzione dei tempi deiprocessi. Dunque, maggiore efficienza e benefici concreti per i cittadini”. Secondo il presidente Foglieni, il principio di separazione delle carriere è coerente con i canoni del giusto processo e con la necessità di assicurare l’equidistanza delle parti davanti al giudice. “Siamo di fronte a un cambiamento di rilievo nel sistema giudiziario italiano – conclude il presidente AIGA – che valorizza le norme sulla giurisdizione in linea con i principi costituzionali. Distinguere sul piano ordinamentale tra giudicante e requirente è funzionale agarantire il pieno contraddittorio e la terzietà del giudice, rafforzando l’imparzialità quale presupposto naturale dell’equità del giudizio”.AIGA, nel periodo che condurrà al referendum, promuoverà momenti di approfondimento rivolti ai cittadini, affinché il voto si fondi su una conoscenza effettiva dei contenuti della riforma e non su contrapposizioni ideologiche. LEGGI TUTTO

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    Confindustria Assoimmobiliare: “Capitali domestici nel real estate fermi al 35% del totale. Ampio potenziale di crescita”

    (Teleborsa) – In Italia solo il 17% del patrimonio immobiliare terziario è detenuto da investitori istituzionali – contro l’oltre 40% di Francia e Germania – e appena il 35% degli investimenti nel real estate proviene da capitali domestici. Un dato che evidenzia l’ampio potenziale di crescita del mercato dei capitali nel settore, soprattutto a supporto del residenziale in locazione. È quanto emerso dall’Assemblea 2025 di Confindustria Assoimmobiliare, svoltasi questa mattina presso le Scuderie di Palazzo Altieri.”Per rispondere anche alla grande sfida dell’affordable housing e alla carenza di offerta abitativa su tutto il territorio nazionale è essenziale rendere il settore immobiliare attrattivo per il mercato dei capitali – ha commentato a margine dell’Assemblea il presidente di Confindustria Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni –. Sul fronte internazionale, i risultati sono incoraggianti: negli ultimi dieci anni gli investimenti esteri sono cresciuti in modo significativo e oggi rappresentano circa il 65% del totale in Italia. Più complesso, invece, è il rapporto con i capitali domestici, che mostrano ancora ampi margini di crescita e che rappresentano una risorsa preziosa per sostenere le politiche abitative e i processi di rigenerazione urbana. Inoltre, in Italia, 1.600 miliardi dei soldi degli italiani sono fermi sui conti correnti. Il capitale c’è e la domanda anche: nei prossimi anni serviranno oltre 635 mila nuove case — per un fabbisogno stimato in circa 150 miliardi di euro — oltre a nuovi studentati, strutture di senior living, presidi sanitari, data center e poli logistici, che richiederanno ulteriori risorse e investimenti dedicati diffusi sull’intero territorio nazionale. Investimenti che, come è evidente, non potranno essere sostenuti dal solo settore pubblico né dalla sola proprietà individuale. Serve creare un ponte tra i capitali e le esigenze sociali del Paese aumentando gli strumenti di raccolta di dei capitali: è essenziale, inoltre, rendere trasparente e chiaro il quadro normativo e fiscale”.”Di certo non vanno in questa direzione, e destano forte preoccupazione, interventi che penalizzano fiscalmente il settore immobiliare gestito, come l’aumento di due punti percentuali dell’IRAP per banche e assicurazioni che, così come attualmente formulato nel disegno di legge di Bilancio, sembra colpire anche i gestori di OICR immobiliari – ha continuato Petroni – colpire fiscalmente questo comparto significa ridurre la capacità di tali operatori di sostenere investimenti significativi per la transizione green del patrimonio immobiliare, la valorizzazione del patrimonio pubblico e la creazione di un’offerta abitativa accessibile. Chiediamo quindi di escludere SGR e SICAV dall’applicazione della norma”.Per queste ragioni, Confindustria Assoimmobiliare chiede con decisione: che vengano armonizzate le regole di costituzione dei veicoli di cartolarizzazione, eliminando le disparità rispetto ad altri strumenti d’investimento, rendendo così lo strumento più competitivo, trasparente e attrattivo per gli investitori; che il trattamento fiscale sugli strumenti quotati che intervengono in Italia si allinei al regime previsto per le SIIQ, così da aumentare capitalizzazione, liquidità e attrattività del mercato; che il principio della segregazione patrimoniale dei fondi di investimento venga confermato anche nelle fasi parlamentari e attuative, per offrire agli operatori un quadro stabile, chiaro e coerente, capace di rafforzare la fiducia e attrarre nuovi capitali nel Paese; che venga aggiornato il regime di trasparenza fiscale dei fondi di investimento, eliminando la tassazione aggiuntiva, per partecipazioni oltre il 5% nei casi in cui vi siano garanzie di pluralità e trasparenza, mobilitando capitali privati e favorendo nuovi investimenti strategici senza oneri per lo Stato; che venga riconosciuto agli immobili abitativi concessi in locazione da parte di investitori professionali il carattere di bene strumentale, consentendo la deducibilità dei costi e la coerenza tra base imponibile e risultati economici effettivi, così da favorire nuovi investimenti privati e pubblici nella locazione residenziale; che il regime IVA applicabile agli immobili abitativi venga riformato, consentendo l’opzione per l’imponibilità sulle cessioni e locazioni da parte di operatori professionali introducendo un’aliquota agevolata per i locatari, così da creare un contesto competitivo e attrattivo per nuovi investimenti e ampliare in modo stabile e sostenibile l’offerta abitativa in locazione a prezzi accessibili.”Abbiamo messo al centro il settore immobiliare come leva sociale e competitiva, e – conclude Confindustria Assoimmobiliare in una nota – indicato strumenti concreti per trasformare questa visione in azione. Per passare dalle parole ai fatti servono regole chiare, strumenti competitivi e procedure snelle”.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    BBVA, utile netto attribuibile record nei nove mesi 2025

    (Teleborsa) – BBVA ha registrato conti in crescita nei primi nove mesi del 2025, trainati da una solida crescita dell’attività (+16% a euro costanti) e dalla dinamica dei ricavi core (+13,5% a euro costanti). L’utile netto attribuibile ha raggiunto la cifra record di 7,98 miliardi di euro a settembre, in aumento del 4,7% rispetto all’anno precedente (+19,8% a euro costanti). Il Gruppo ha continuato a mostrare solidi indicatori di redditività, con un ROTE di quasi il 20%; al contempo, ha creato valore per i suoi azionisti, con un aumento del valore contabile tangibile per azione più dividendi del 17% negli ultimi 12 mesi. La solidità del coefficiente patrimoniale CET1, che si attesta al 13,42%, ha spinto ad accelerare i piani di remunerazione per gli azionisti di BBVA: il 31 ottobre, la banca inizierà a eseguire il riacquisto di azioni proprie in sospeso per 993 milioni di euro; Il 7 novembre pagherà il dividendo intermedio più alto di sempre (0,32 euro per azione), per un totale di 1,84 miliardi di euro; e, non appena riceverà l’autorizzazione dalla Banca Centrale Europea, lancerà un significativo programma aggiuntivo di riacquisto di azioni proprie.”BBVA ha registrato risultati eccellenti, con un utile netto attribuibile record, un ritorno sul capitale proprio tangibile prossimo al 20% e una solida posizione patrimoniale, che ci consentono di accelerare la remunerazione dei nostri azionisti. Guardando al futuro, continueremo a implementare il nostro Piano Strategico con determinazione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi finanziari che ci siamo prefissati per il periodo 2025-2028. Questa tabella di marcia rafforzerà ulteriormente la nostra posizione di leadership in termini di crescita e redditività tra le banche europee.”, ha commentato Onur Genç, Amministratore Delegato di BBVA. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Panetta: nessun impatto da contributo richiesto alle banche

    (Teleborsa) – Il contributo richiesto alle banche in Manovra non avrà un impatto negativo sul comparto che si conferma piuttosto redditizio. Lo ha confermato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, rispondendo ad una domanda, durante la conferenza stampa seguita alla riunione di politica monetaria della BCE.La situazione delle banche – ha spiegato Panetta – è migliorata negli ultimi anni grazie ad una serie di fattori e non si prevede un impatto negativo sulla stabilità finanziaria dalle misure annunciate dal governo italiano, anche perché la tassa sui profitti “sarebbe limitata”. Panetta si è poi riservato di esprimersi sulle caratteristiche della tassa quando uscirà la versione definitiva. LEGGI TUTTO

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    BCE, Lagarde: “Inflazione prossima a target. Avanti riunione per riunione”

    (Teleborsa) – L’inflazione rimane vicina al target di medio termine del 2% e l’economia ha continuato a crescere a ritmo moderato dello 0,2% nel terzo trimestre, un dato che risulta superiore alle attese del mercato e migliore delle previsioni della BCE, a dispetto delle tensioni geopolitiche e del “difficile contesto mondiale”. Lo ha confermato oggi la Presidente dell’Istituto di Francoforte Christine Lagarde, durante la conferenza stampa al termine della due giorni del Governing Council, tenutasi a Firenze, ospite della Banca d’Italia.La BCE “intende mantenere un approccio riunione” per decidere livello dei tassi di interesse – ha ribadito Lagarde – e “non intende essere legata ad alcun percorso” dei tassi d’interesse, che saranno “decisi di volta in volta sulla base dei dati” sulle aspettative di inflazione e dei rischi ad esse connessi. Parlando dell’economia, Lagarde ha spiegato che “i servizi continuano a crescere, specialmente i servizi digitali e molte imprese hanno rilanciato gli investimenti in Information Technology ed intelligenza artificiale”, mentre il “settore manifatturiero continua a risentire dei dazi commerciali e della forza dell’euro”.”L’economia dovrebbe beneficiare della maggiore spesa dei consumatori”, ha sottolineato la Presidente della BCE, aggiungendo che la spesa pubblica resta sostenuta e gli investimenti in infrastrutture e difesa dovrebbero contribuire a sostenere la spesa”. La politica fiscale deve contribuire a sostenere la crescita – ha aggiunto – e nello stesso tempo i governi devono continuare a portare avanti le riforme strutturali. L’accordo sui dazi fra USA ed UE, la tregua in Medioriente e l’accordo commerciale tra USA e Cina “hanno consentito di mitigare alcuni rischi” per l’economia, ma la persistente incertezza e la volatilità rischiano di “danneggiare le catene di approvvigionamento ed avere impatti negativi su consumi ed investimenti”.Lagarde ha infine voluto ricordare che il Governing Council ha deciso oggi di “procedere con il passo successivo del progetto di moneta digitale”, dando il via alla fase di sviluppo dell’Euro digitale dopo la fase di sperimentazione. LEGGI TUTTO

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    Banche, ABILab: “Per bonifici e pagamenti il 78% dei clienti digitali under 30 utilizza smartphone”

    (Teleborsa) – I bonifici istantanei sono tra i protagonisti dell’innovazione bancaria, registrando un aumento del 50,6% da app e del 26,5% da sito web, e rappresentando oggi il 10% del totale dei bonifici effettuati. Un dato che riflette la crescente domanda di rapidità, efficienza e accessibilità nei servizi di pagamento, che si confermano tra i principali ambiti di innovazione per il settore bancario, rappresentando il punto di contatto quotidiano tra cliente e banca e offrendo una chiara testimonianza della rapidità dell’evoluzione in atto. È quanto emerge dalla nuova ricerca ABI Lab, che sarà presentata nel corso del Salone dei Pagamenti 2025.”L’innovazione, sostenuta da una solida cultura della sicurezza – ha dichiarato Marco Elio Rottigni, direttore generale dell’ABI – è una priorità fondamentale per l’Associazione e per l’intero settore bancario. La sicurezza digitale resta al centro, con l’impiego di sistemi evoluti di monitoraggio e prevenzione. Le banche adottano un approccio integrato che unisce educazione e tecnologia. In questo contesto, l’educazione finanziaria assume un ruolo strategico, perché non solo rafforza la consapevolezza dei cittadini, ma rappresenta anche uno strumento fondamentale per l’inclusione di generazioni e categorie sociali diverse: promuovere competenze digitali e finanziarie diffuse significa rendere l’innovazione capace di generare valore per tutti”.Secondo la ricerca, lo smartphone si afferma come il principale strumento utilizzato, con operazioni dispositive effettuate da app 2,3 volte superiori rispetto a quelle da sito web. Il 61% delle banche indicano tra le priorità di lavoro sul digitale l’aumento delle funzionalità legate ai pagamenti; i pagamenti via fotocamera (scansione di codici QR o bollettini) sono offerti dal 77% delle realtà, i servizi P2P (peer-to-peer, ovvero trasferimenti di denaro tra privati) dal 55% e le funzionalità NFC (Near Field Communication, tecnologia per pagamenti contactless) dal 36%.La ricerca dedica anche un focus specifico ai giovani tra i 18 e i 30 anni, evidenziando come l’interazione online con la banca contribuisca a ridurre le differenze territoriali e favorisca l’inclusione. I giovani attribuiscono maggiore valore alla disponibilità di strumenti di pagamento diversificati, alla rapidità e alla flessibilità operativa, oltre che all’utilizzo dei servizi all’estero. Il 78% dei clienti digitali under 30 utilizza più frequentemente lo smartphone rispetto al PC per effettuare bonifici, percentuale che sale all’83% per i bonifici istantanei. Le nuove generazioni, abituate a un ecosistema multiservizio, mostrano inoltre apertura verso offerte che includano anche servizi non strettamente bancari, come viaggi, spettacoli o soluzioni per la mobilità.Infine, l’evoluzione dei pagamenti si riflette anche nei processi di Operations (ovvero l’insieme delle attività operative e gestionali che garantiscono il funzionamento quotidiano dei servizi bancari), dove digitalizzazione, efficienza e automazione diventano elementi strutturali. Il 96% dei bonifici è oggi online, l’85% delle deleghe per il pagamento dei tributi è digitale e il 95% degli effetti e documenti è dematerializzato. Anche la gestione della Tesoreria delle Pubbliche Amministrazioni è ormai digitalizzata: l’86% degli enti è servito con procedure telematiche. LEGGI TUTTO