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    Ubaldi Costruzioni ottiene aggiudicazione definitiva per gara ANAS da 45 milioni di euro

    (Teleborsa) – Ubaldi Costruzioni, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle costruzioni e infrastrutture, ha comunicato che si è perfezionata l’aggiudicazione definitiva della Gara AN 46/23 S.S. 4 “SALARIA” – TRATTO TRISUNGO–ACQUASANTA, 2° LOTTO, DAL KM 155+400 (GALLERIA VALGARIZIA) AL KM 159+000, bandita da ANAS. L’annuncio era arrivato a inizio agosto.L’aggiudicazione definitiva rappresenta il secondo passaggio dell’iter di gara e formalizza l’avvio della fase di contrattualizzazione, che precede l’inizio delle attività operative. Ubaldi Costruzioni partecipa alla commessa in Associazione Temporanea d’Impresa (ATI) con TOTO Costruzioni Generali., con una quota del 15%. L’importo complessivo dell’intervento è di oltre 300 milioni di euro, di cui circa 45 milioni di euro di spettanza della società.Il progetto rientra nel piano di potenziamento della S.S. 4 “Salaria” e prevede la realizzazione di circa 5 km di nuova infrastruttura, comprendente due gallerie naturali per oltre 4 km, due viadotti – tra cui quello sul fiume Tronto – e il rinnovamento dello svincolo di Acquasanta, con una configurazione a livelli sfalsati. L’intervento è finalizzato al miglioramento della sicurezza, della mobilità e della resilienza sismica lungo uno degli assi viari principali del Centro Italia.”Questa aggiudicazione definitiva conferma la capacità di Ubaldi Costruzioni di competere e affermarsi su progetti di grande complessità tecnica e rilevanza strategica – ha commentato l’AD Massimo Ubaldi – La nostra esperienza consolidata nella realizzazione di infrastrutture di valore nazionale, unita alla solidità organizzativa e alla competenza, ci consente di affrontare con determinazione questa nuova fase operativa, in continuità con il percorso di crescita industriale intrapreso”. LEGGI TUTTO

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    Aeroporti italiani: tra giugno e settembre registrati 93 milioni di viaggiatori

    (Teleborsa) – Sono stati quasi 180 milioni i passeggeri transitati negli aeroporti italiani tra gennaio e settembre di quest’anno, il 4,7% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Il segmento nazionale, con 56 milioni di viaggiatori, rimane stabile mentre a trainare la crescita è il traffico internazionale, che totalizza 121 milioni di passeggeri, in aumento del 7,1% sullo scorso anno. Di questi ultimi, circa due terzi, ovvero 80 milioni di viaggiatori, vola da e per destinazioni dell’Unione europea, mentre un terzo da e per mete extra-UE. È quanto evidenzia Assaeroporti in una nota.Passando all’analisi dei mesi estivi, il sistema aeroportuale italiano ha registrato, nel periodo giugno–settembre, 93 milioni di passeggeri, con un incremento del 2,8% rispetto al 2024. Cresce il peso dei voli internazionali: il segmento, che nel 2024 rappresentava il 67% del mercato, nel 2025 raggiunge il 69%.Rispetto all’estate 2024, è giugno ad aver registrato un boom di traffico: +3,6% sull’anno precedente. Luglio e agosto si confermano i mesi più trafficati dell’anno, con 23,8 e 24,4 milioni di passeggeri in transito negli scali nazionali. Superati a settembre i 22 milioni di viaggiatori, oltre mezzo milione in più rispetto al 2024.In termini percentuali, sempre nel mese di settembre, si registra un incremento sia dei movimenti aerei, +2%, sia dei passeggeri, +2,3% sullo scorso anno. Per entrambe le categorie di traffico si osserva una lieve flessione del segmento nazionale (rispetto al 2024, meno 2.700 movimenti aerei e meno 220mila passeggeri), ampiamente compensata dalla crescita del segmento internazionale, con 3.300 movimenti e 740mila passeggeri in più, rispetto allo stesso mese dello scorso anno.Degno di nota, infine, il risultato del cargo aereo: le merci movimentate aumentano del 6,1% rispetto a settembre 2024, con i due principali hub cargo del nostro Paese, Malpensa e Fiumicino, che crescono, rispettivamente, del 7,7% e del 7,1%, raggiungendo, nei primi 9 mesi dell’anno, una quota di mercato pari, nell’ordine, al 62% e al 23% delle merci avio. LEGGI TUTTO

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    Fondo Italiano d’Investimento rinnova il CdA. Domenico Lombardi nominato AD

    (Teleborsa) – L’Assemblea di Fondo Italiano d’Investimento SGR, controllato da CDP Equity e partecipato da banche e fondazioni, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, che rimarrà in carica per il triennio 2025-2028. Il nuovo CdA è composto da Barbara Poggiali, riconfermata Presidente; Domenico Lombardi, a cui è stata conferita la carica di Amministratore Delegato e di Direttore Generale in occasione della riunione del CdA avvenuta in data odierna; e dai Consiglieri Sabrina Coletti, Piero Cucunato (consigliere indipendente), Paolo Fabris de Fabris (consigliere indipendente), Francesca Fonzi, Katia Franchitto (consigliere indipendente), Emilio Giorgi (consigliere indipendente), Stefania Godoli, Elio Lolla (consigliere indipendente), Giorgio Piazza, Marco Elio Rottigni e Costanza Scarsi.Contestualmente sono stati nominati i componenti del Collegio Sindacale, costituito da Luigi Corsi, riconfermato Presidente; dai Sindaci Effettivi Domenico Sapia e Giuseppa Maria Teresa Lamicela; e dai Sindaci Supplenti Mario Signani e Francesca Adelina Alice Monti.Dichiarazioni.”Il triennio che ci attende sarà ricco di sfide ma anche di soddisfazioni: al fianco delle imprese italiane continueremo ad investire nel futuro del Paese, promuovendo innovazione, sostenibilità e capitale umano come leve per una crescita duratura e inclusiva”, ha commentato la presidente Barbara Poggiali.”Assumo la guida operativa di Fondo Italiano d’Investimento con grande senso di responsabilità verso il sistema produttivo del Paese – ha detto il nuovo AD Domenico Lombardi – La nostra economia vanta un patrimonio straordinario di piccole e medie imprese guidate da imprenditori con visione e coraggio. Il compito è accompagnarle nel salto di scala necessario per competere nei rispettivi mercati, sostenendo filiere strategiche e creando valore sostenibile per gli azionisti, i lavoratori e i territori. Fondo Italiano deve continuare a rappresentare un luogo ideale di fiducia, dove pubblico e privato cooperano non solo per investire, ma per costruire una visione di futuro condivisa, fondata su competenza, responsabilità e impatto”. LEGGI TUTTO

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    Portogallo, bonus ai pensionati: economia segna +2,4% annuo

    (Teleborsa) – Nel terzo trimestre di quest’anno l’economia portoghese cresce del 2,4% su base annua e dello 0,8% su base trimestrale. Si tratta di un’accelerazione rispetto all’1,8% registrato fra aprile e giugno ed è il tasso di crescita più alto della zona Euro, secondo soltanto, in Europa, al tasso della Svezia.I dati presentati dell’Istituto nazionale di statistica (Ine) non includono ancora dettagli più precisi e si limitano a mostrare il risultato di un aumento dei consumi privati, che compensa il rallentamento degli investimenti e si registra nel trimestre in cui sono state applicate le nuove tabelle di ritenuta d’acconto, a cui si è aggiunto il “bonus straordinario” per i pensionati.Ciò ha significato più soldi a fine mese nelle tasche dei portoghesi con una ricaduta positiva sull’economia. LEGGI TUTTO

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    Mercati europei deboli, inflazione Eurozona rimane stabile vicina al target BCE

    (Teleborsa) – Seduta debole per le Borse europee, Piazza Affari compresa, che non agganciano i rialzi di Wall Street, spinti dal clima favorevole dopo i risultati oltre le attese di altri due grandi gruppi tecnologici statunitensi, Amazon e Apple, e dal nuovo accordo di Nvidia con Samsung, Hyundai e Sk Group per oltre 260 mila chip destinati a progetti di intelligenza artificiale in Corea del Sud.Sul fronte macroeconomico, in Eurozona a ottobre l’inflazione flash headline ha segnato incrementi di +0,2% m/m (come atteso e da +0,1% precedente) e di +2,1% a/a (come atteso e da +2,2% precedente), mentre quello core di +2,4% a/a (come a settembre e contro +2,3% atteso). In Italia ad ottobre l’inflazione flash armonizzata ha registrato variazioni di -0,2% m/m (contro +0,1% atteso e +1,3% precedente) e di +1,3% a/a (contro +1,6% atteso e +1,8% precedente). L’inflazione armonizzata core ha rallentato di un decimo a +2,1% a/a.Per quanto riguarda le banche centrali, con la BCE che non ha offerto spunti prospettici nuovi e la Fed che ha raffreddato le attese di un taglio a dicembre, il focus passa alla Bank of England, che è attesa confermare il bank rate al 4% il prossimo 6 novembre.L’Euro / dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,32%. Prevale la cautela sull’oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,20%. Lieve aumento del petrolio (Light Sweet Crude Oil) che sale a 60,97 dollari per barile.Lo Spread tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +82 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,40%.Tra le principali Borse europee giornata fiacca per Francoforte, che segna un calo dello 0,58%, piccola perdita per Londra, che scambia con un -0,59%, e tentenna Parigi, che cede lo 0,47%.Si muove in frazionale ribasso Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,21%, mentre, al contrario, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 45.735 punti. Poco sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap (-0,22%); sale il FTSE Italia Star (+1,18%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, incandescente Interpump, che vanta un incisivo incremento del 5,32%. Ben impostata Prysmian, che mostra un incremento del 2,27%. Giornata moderatamente positiva per Ferrari, che sale di un frazionale +1,32%. Seduta senza slancio per Amplifon, che riflette un moderato aumento dell’1,09%.Le peggiori performance, invece, si registrano su Intesa Sanpaolo, che ottiene -2,67%. Telecom Italia scende dell’1,99%. Calo deciso per Hera, che segna un -1,87%. Sostanzialmente debole Brunello Cucinelli, che registra una flessione dell’1,40%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Avio (+11,03%), D’Amico (+2,67%), Tamburi (+2,33%) e doValue (+2,17%).Le peggiori performance, invece, si registrano su IREN, che ottiene -3,46%. Sotto pressione Ferragamo, con un forte ribasso del 3,06%. Soffre Maire, che evidenzia una perdita dell’1,87%. Preda dei venditori SOL, con un decremento dell’1,75%. LEGGI TUTTO

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    Carni Bianche, Unaitalia: +3,7% i consumi e +3,6% la produzione nel 2024

    (Teleborsa) – La filiera delle carni bianche registra, in Italia, una crescita della produzione: nel 2024 il consumo procapite è salito del 3,7% arrivando a oltre 22 kg l’anno, il dato più alto del decennio. Una crescita che si fa sentire nella filiera dove la produzione segna +3,6% in volume. Nel primo semestre 2025 la tendenza si conferma, con una produzione stabile e una spesa domestica in aumento.A fornire il quadro a Roma, lo scorso 29 ottobre, nel corso della sua assemblea nazionale, è Unaitalia, l’associazione nazionale del settore avicolo italiano, comparto che conta oggi 64 mila addetti lungo l’intera filiera – di cui 25.500 nella trasformazione – e un fatturato complessivo di 7,75 miliardi di euro (+3,3% sul 2023). Le carni bianche rappresentano il 44% delle carni acquistate dagli italiani e il 34% della spesa domestica complessiva per la carne, confermandosi proteine accessibili, versatili e sostenibili.Buone le performance anche nel comparto delle uova: +3% la produzione e +3,8% i consumi nel 2024, pari a 218 uova pro capite. L’indice di penetrazione domestica tocca il 94%, il più alto tra le fonti proteiche di origine animale. Un’affezione che si riflette nei dati del I semestre con crescite del 10% a volume nelle vendite in GDO e dettaglio. Secondo i dati Ismea 2025, tra tutti i prodotti proteici di origine animale, le carni bianche e le uova hanno registrato la crescita più significativa nei volumi acquistati dalle famiglie dal 2021 al 2024 (+11,8% e +9,7%).Per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: “Il settore agricolo e cunicolo ci rende orgogliosi perché risponde appieno alle caratteristiche della sovranità alimentare, garantendo una produzione che copre il consumo nazionale e alimenta l’export, soprattutto a livello europeo, con una bilancia commerciale positiva, in crescita del +5,36% nel 2024. Per questo, il nostro Governo intende proteggere e valorizzare questo settore, supportando gli imprenditori che hanno saputo esprimere capacità di produzione e qualità superiori rispetto al resto del mondo. In ambito internazionale, chiediamo all’Europa di tutelare la qualità e proteggere le nostre filiere di eccellenza”.”Il settore avicolo italiano conferma la propria solidità nonostante le incertezze e i timori legati a un contesto geopolitico e di mercato incerto e sfidante, un quadro regolatorio europeo in evoluzione e le preoccupazioni connesse alla diffusione del virus dell’influenza aviaria in Europa – afferma Antonio Forlini, presidente di Unaitalia. “Vantiamo un modello integrato di filiera che unisce efficienza, dinamicità e una capacità di evolversi e ampliare l’offerta, cogliendo le nuove esigenze del mercato e dei consumatori. Quest’anno celebriamo i 20 anni del Disciplinare di etichettatura delle carni avicole di Unaitalia, un asset strategico del settore che fotografa chiaramente questa realtà, assicurando tracciabilità e coerenza delle informazioni volontarie riportate in etichetta lungo tutta la filiera. Il 76% della produzione nazionale aderisce oggi al disciplinare Unaitalia – prosegue Forlini – e un terzo della produzione italiana certifica nel 2024 parametri di benessere animale in allevamento superiori ai limiti di legge, tra cui utilizzo di arricchimenti ambientali (61%), luce naturale (66%), densità ridotte (33%) e genotipi a più lento accrescimento (8,5%), tutti parametri che esprimono una tendenza in costante progressiva crescita di anno in anno”. LEGGI TUTTO

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    Amplifon sale in Borsa con analisti che apprezzano esecuzione del piano e ripresa della crescita

    (Teleborsa) – Amplifon, società leader nelle soluzioni uditive che fa parte del FTSE MIB, spicca nella seduta odierna a Piazza Affari, con gli investitori che digeriscono i conti pubblicati negli scorsi giorni.Sul fronte degli analisti, Barclays – pur riducendo le stime e il target price (a 19,5 euro dai precedenti 20,5) – conferma la raccomandazione Overweight e sottolinea il miglioramento del trend dei ricavi dell’azienda in Europa e in America nel terzo trimestre rispetto al secondo trimestre, continuando a considerare la società la propria preferita nel settore hearing aid con una visione ottimista nel lungo periodo. “Con l’incertezza del mercato a breve termine persistente, siamo costruttivi sulla storia a lungo termine e continuiamo a preferire il nome in un settore degli apparecchi acustici in difficoltà”, si legge nella ricerca.Ieri invece Intermonte ha alzato il target price di Amplifon da 16,5 a 19 euro per azione, migliorando anche la raccomandazione a Overweight da Neutral sulla base della ripresa in Europa e dell’esecuzione del piano di miglioramento della performance Fit4Growth. “Il terzo trimestre ha segnato il primo punto di svolta positivo in EMEA e i trimestri successivi dovrebbero beneficiare di comparazioni più semplici, di un forte incremento dei clienti di ritorno dalla ripresa post-Covid del 2021 (ipotizzando un ciclo di vita dell’HA di circa 5 anni) e dei primi benefici del piano Fit4Growth – si legge nella ricerca – Combinati con un potenziale rilascio della domanda repressa, questi fattori potrebbero gradualmente riportare la crescita ai livelli storici”.Amplifon si attesta a 14,91 euro, con un aumento dell’1,29%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 15,06 e successiva a 15,42. Supporto a 14,7. LEGGI TUTTO

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    Intesa, Messina: non vediamo occasioni di M&A quindi capitale in eccesso va agli azionisti

    (Teleborsa) – “Abbiamo appena registrato il nostro miglior utile netto di sempre nei primi nove mesi, pari a 7,6 miliardi di euro, di cui 2,3 nel terzo trimestre, con un rapporto CET1 aumentato di oltre 100 punti base. Il Return on Equity è del 20%, mentre l’utile per azione è aumentato del 9%. Questi sono risultati eccellenti, che confermano la nostra posizione di leader, e siamo sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo di utile netto per l’intero anno di ben oltre 9 miliardi di euro, considerando anche le elezioni manageriali del quarto trimestre che rafforzeranno la profittabilità futura”. Lo ha detto Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, nella call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati.”Sia nei primi nove mesi che nel terzo trimestre abbiamo registrato risultati record per commissioni e reddito da assicurazioni, la qualità degli asset rimane di prim’ordine e le attività finanziarie dei clienti si attestano a oltre 1,4 trilioni di dollari – ha spiegato – Continuiamo a investire in modo significativo in tecnologia, accelerando il ricambio generazionale della nostra forza lavoro. Quest’anno restituiremo 8,3 miliardi di dollari ai nostri azionisti, inclusi i 3,2 miliardi di dollari di acconto sul dividendo che saranno pagati a novembre. Un’ulteriore distribuzione di capitale sarà quantificata con i risultati annuali”.”Ancora una volta, la resilienza del nostro modello di business ben diversificato è stata confermata, ulteriormente convalidata dallo stress test EBA, in cui Intesa Sanpaolo è risultato nettamente un vincitore – ha fatto notare Messina – Questi risultati eccezionali rafforzano la nostra posizione di leadership in Europa e ciò si riflette anche nell’upgrade di due notch da Fitch, che ha portato Intesa al di sopra dell’Italia, e un upgrade da parte di DBRS”.”Siamo una banca con un ROE sostenibile del 20%, una delle poche in Europa in grado di coniugare un’elevata redditività con una solidità a lungo termine – ha sottolineato il CEO – Stiamo offrendo uno dei più alti rendimenti nel settore bancario europeo, mantenendo al contempo una solida posizione patrimoniale”.Rispondendo alle domande degli analisti, ha detto che “ovviamente la distribuzione del capitale e l’eccesso di capitale sono correlati al modello di business. Da un lato, abbiamo un fabbisogno di capitale molto limitato e – come emerge dai nuovi dati dello stress test dell’EBA – la nostra resilienza è davvero forte. Quindi il nostro reale eccesso di capitale è davvero significativo rispetto al passato e a tutti gli altri concorrenti. Allo stesso tempo, la distribuzione del capitale è un aspetto che rivaluteremo nel nuovo piano aziendale”. “Abbiamo prove evidenti di altri attori che stanno lavorando a un payout ratio in contanti molto più elevato di quello che abbiamo in Intesa Sanpaolo – ha aggiunto – Quindi, è qualcosa che stiamo valutando e allo stesso tempo cosa possiamo fare con il capitale in eccesso, non solo l’attuale capitale in eccesso ma anche quello che genereremo nei prossimi anni perchè a un ROE del 20% per definizione creeremo un significativo capitale in eccesso per il futuro. Questo fa parte di ciò che stiamo studiando per il nuovo piano industriale. All’inizio di febbraio, annunceremo una nuova politica sui dividendi. Ma ovviamente il capitale in eccesso è significativo e non vediamo alcun tipo di opportunità di M&A quindi, per definizione, il capitale in eccesso è per i nostri azionisti”.Per quanto riguarda le richieste del governo alle banche per la manovra, “ovviamente per quanto riguarda la cifra reale dovremo aspettare fino alla fase finale in Parlamento, ma quello che posso dire è che l’impatto che possiamo avere sia sul net income che sul net equity è totalmente gestibile e il nostro impegno sta includendo anche un potenziale impatto derivante dalla tassazione. Quindi non siamo assolutamente preoccupati per questo tipo di impatto”.A una domanda sullo scenario M&A in Italia, Messina ha detto non pensa che ci saranno “mosse significative nei prossimi mesi, mentre “nel 2026 vedremo cosa potrà accadere tra i competitori che non hanno completato operazioni nel 2025. In ogni caso, Intesa Sanpaolo non sarà parte di alcun consolidamento nel mercato bancario e assicurativo”. LEGGI TUTTO