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    Lavoro domestico coinvolge 3,3 milioni persone: spesa famiglie 13 miliardi

    (Teleborsa) – Dopo gli incrementi fisiologici registrati nel biennio 2020-2021, il lavoro domestico sembra rientrato in una dimensione più stabile e coinvolge oltre 3,3 milioni di soggetti. È quanto emerge dal sesto rapporto annuale dell’osservatorio Domina. Nonostante una diminuzione negli ultimi anni, conseguenza anche delle iniziative di informazione e sensibilizzazione condotte da istituzioni e parti sociali, il tasso di irregolarità nel lavoro domestico è molto elevato. Nel 2022 il tasso di irregolarità (dati Istat) si è attestato al 47,1%. Complessivamente, tra lavoratori e datori di lavoro il settore conta 1,7 milioni di persone (dati Inps). Applicando il tasso di irregolarità, sottolinea il report Domina, il numero di persone coinvolte supera i 3,3 milioni. Nel 2023 i lavoratori domestici regolari assunti direttamente dalle famiglie sono 834mila. Si tratta di un settore caratterizzato da una forte presenza femminile (88,6%) e straniera (69% del totale). Il settore rimane caratterizzato dalla presenza di lavoratori provenienti dall’Est Europa (35,7%). Il secondo gruppo più numeroso è però quello di cittadinanza italiana, che rappresenta il 31,1% del totale. In crescita i lavoratori provenienti dalla Georgia, Perù, El Salvador, mentre ad essere in calo sono quelli provenienti da Romania, Moldavia e Bangladesh. Flettono le famiglie datrici di lavoro. Secondo i dati INPS, i datori di lavoro nel 2023 continuano a diminuire (917.929), registrando 60 mila unità in meno rispetto all’anno precedente (-6,1%). Si tratta di un assestamento del dato dopo gli aumenti del 2020 e del 2021, riconducibili principalmente alle misure di contenimento della pandemia. Tra i datori di lavoro, oltre un terzo si concentra in Lombardia e nel Lazio. La componente femminile è mediamente del 58%, mentre quella straniera del 5% (3% Ue e 2% non Ue). Le famiglie spendono 7,6 miliardi di euro per i lavoratori domestici regolari, a cui si aggiungono 5,4 miliardi per la componente irregolare. Si tratta quindi di una spesa complessiva di 13 miliardi, che genera allo Stato un risparmio di circa 6 miliardi (0,3% del Pil), ovvero l’importo di cui lo Stato dovrebbe farsi carico se gli anziani accuditi in casa venissero ricoverati in una struttura. A questo bisogna aggiungere l’impatto che la spesa delle famiglie ha da un punto di vista economico sulla produzione in Italia: i 13 miliardi investiti dalle famiglie per i lavoratori domestici vengono poi rimessi in circolo sul mercato, determinando uno stimolo alla produzione quantificabile nell’ordine di 253,8 milioni di nuove ore di lavoro e 21,9 miliardi di euro di valore della produzione generato (moltiplicatore 1,55). LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione salgono a 217 mila unità

    (Teleborsa) – Salgono più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 11 gennaio 2025, i “claims” sono risultati pari a 217 mila unità, in aumento di 14 mila unità rispetto ai 203 mila della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 201.000). Le attese degli analisti erano per una crescita fino a 210 mila unità.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 212.750 unità, in calo di 750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 213.500 (dato rivisto da un preliminare di 213.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 4 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.859.000, in calo di 18.000 unità rispetto alle 1.877.000 unità della settimana precedente (rivisto da un iniziale 1.867.000) e alle 1.870.000 attese. LEGGI TUTTO

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    Parlamento UE sceglie Bruno Gencarelli per Garante europeo della protezione dei dati

    (Teleborsa) – La Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo ha selezionato l’italiano Bruno Gencarelli come candidato preferito per il ruolo di Garante europeo della protezione dei dati. Gencarelli lavora alla Commissione europea.Bruno Gencarelli è stato selezionato come candidato principale con 32 voti; Francois Pellegrini ha ricevuto 30 voti; Wojciech Wiewiorowski ha ricevuto 26 voti; Anna Pouliou ha ricevuto 11 voti.Il Presidente della Commissione comunicherà l’esito alla Conferenza dei presidenti (Presidente del PE e leader dei gruppi politici). Dopo la loro conferma, il Parlamento e il Consiglio procederanno alla nomina congiunta del nuovo Garante europeo della protezione dei dati per un mandato di cinque anni.Il Garante europeo della protezione dei dati è l’autorità indipendente per la protezione dei dati dell’UE. Supervisiona il modo in cui le istituzioni e gli organismi dell’UE elaborano i dati personali per garantire la conformità alle norme sulla privacy e fornisce loro consulenza su tutti gli aspetti dell’elaborazione dei dati personali e sulle relative politiche e normative. Negli ultimi anni, il suo ruolo è stato ampliato dalla nuova legislazione digitale. Ad esempio, è destinato a monitorare la conformità delle istituzioni dell’UE con l’Artificial Intelligence Act nel loro utilizzo di sistemi di IA. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza joint venture tra ITOCHU e Kawasaki Heavy Industries

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, la creazione di una joint venture tra ITOCHU e Kawasaki Heavy Industries, entrambe giapponesi.La joint venture fornirà servizi di finanziamento e soluzioni ai clienti al dettaglio per l’acquisizione di prodotti powersports offerti da Kawasaki Motors negli Stati Uniti.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato l’impatto limitato della joint venture sullo Spazio economico europeo. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, sentenza CEDU favorevole su pagamento di comune in dissesto

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha comunicato che è stata pubblicata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la sentenza resa a definizione del giudizio promosso nel 2023 dallo studio legale Ontier Italia per conto della banca e funzionale a far accertare dalla Corte la violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Le lamentate violazioni originavano dall’inadempimento da parte di un ente territoriale in dissesto alle obbligazioni di pagamento riconosciute (anche) in provvedimenti giudiziari definitivi e risalenti nel tempo, ottenuti per un ammontare di oltre 61 milioni di euro di capitale, oltre interessi di mora (stimati, al 31 dicembre 2024, nella misura di 43,7 milioni di euro) e le spese legali. Con la Sentenza la Corte ha (tra l’altro) espressamente dichiarato “che lo stato convenuto, entro tre mesi, deve garantire con misure adeguate l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari interni ancora pendenti”. Sulla base della normativa nazionale, lo Stato italiano, una volta effettuato il pagamento in favore della banca, potrà agire in rivalsa nei confronti del debitore originario.In base all’ultima situazione contabile approvata, rientrando l’Ente Territoriale tra i cosiddetti “Comuni in dissesto”, l’esposizione di cui sopra è classificata a sofferenza, con la conseguente ponderazione al 150%. Su detta esposizione esiste una rettifica di valore per un importo di circa 8 milioni. Gli interessi di mora non risultano iscritti nel bilancio della banca.Ad oggi, Banca Sistema ha promosso dinanzi alla Corte ricorsi analoghi a quello definito con la Sentenza che vedono come debitore originario inadempiente entità tutte riconducibili alla Pubblica Amministrazione (compresi altri enti territoriali in dissesto), per un ammontare complessivo pari a ulteriori circa 27 milioni di euro di capitale, che hanno prodotto interessi di mora, stimati al 31 dicembre 2024 in circa 19 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    PA, Zangrillo: riconoscere ruolo e importanza del capitale umano

    (Teleborsa) – “Le organizzazioni, nella loro complessità, sono prima di tutto costituite da persone che si differenziano per la loro unicità. Emerge, dunque, in tutta la sua forza il nodo della centralità dell’elemento umano che attraversa in modo trasversale pubblico e privato e che impone serie e approfondite riflessioni sulla necessità di individuare idonee modalità operative attraverso cui favorire un adeguato riconoscimento del ruolo e dell’importanza del capitale umano”.Lo ha affermato il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, intervenendo all’evento “Le persone al centro”, promosso dal Dipartimento della funzione pubblica e realizzato da Formez in collaborazione con The European House Ambrosetti. L’incontro, che si è svolto a Roma nella sede The Hub di Zest, è nato con l’obiettivo di creare un confronto strategico tra rappresentanti del settore pubblico e privato, al fine di analizzare e affrontare in modo sinergico le sfide contemporanee che riguardano la gestione delle risorse umane, l’innovazione organizzativa e la leadership trasformativa.”Il fulcro di questo dialogo – ha sottolineato il titolare di Palazzo Vidoni – è senz’altro da rintracciarsi nell’idea che le persone, con le loro competenze, necessità e aspirazioni, rappresentino il principale motore di crescita e cambiamento dei contesti lavorativi. In questo senso diventa importante porre le basi per un confronto autentico e costante tra mondo pubblico e mondo privato su quella che spesso viene definita nei contesti manageriali come la gestione strategica delle persone” LEGGI TUTTO

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    Verbali BCE: fiducia su inflazione al target nel 1° semestre, rischi da apprezzamento dollaro

    (Teleborsa) – Nella riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) dell’11-12 dicembre 2024 “tutti i membri” hanno sostenuto la proposta del capo economista Philip Lane di abbassare i tre tassi di interesse chiave di 25 punti base. Un taglio di questa portata era “in linea con un ritmo controllato di allentamento e forniva un’idea della direzione del percorso dei tassi di interesse”, si legge nei verbali del meeting pubblicati oggi. Mentre le proiezioni erano condizionate da un percorso discendente per i tassi di riferimento che implicava un altro taglio a gennaio, è stato ribadito che “la dipendenza dai dati escludeva qualsiasi conclusione scontata riguardo al futuro percorso dei tassi”.”Un ritmo misurato di tagli dei tassi di interesse era coerente con l’idea generale che dovevano essere superati più “punti di controllo” per accertare se la disinflazione rimaneva sulla buona strada e manteneva aperta l’opzionalità di apportare modifiche lungo il percorso – è stato sottolienato – Questo approccio cauto era comunque giustificato in considerazione delle incertezze prevalenti e dell’esistenza di una serie di fattori che avrebbero potuto ostacolare un rapido calo dell’inflazione verso l’obiettivo”. I membri si sono detti “sempre più fiduciosi che l’inflazione sarebbe tornata all’obiettivo nella prima metà del 2025, prima di quanto previsto nelle proiezioni precedenti”.Alcuni membri hanno tuttavia osservato che si poteva optare per un taglio del tasso di 50 punti base e avrebbero preferito una maggiore considerazione della possibilità di un taglio così ampio. Questi membri hanno sottolineato il deterioramento delle prospettive economiche dell’area euro e che i rischi per la crescita, in mezzo a molte incertezze politiche globali e nazionali, erano orientati al ribasso. “Un taglio del tasso più ampio fornirebbe un’assicurazione contro i rischi al ribasso per la crescita – si legge nei verbali – Inoltre, se l’economia non si riprendesse, aumenterebbe il rischio che l’inflazione possa non raggiungere l’obiettivo”.Allo stesso tempo, questi membri hanno ampiamente concordato sul fatto che un taglio di 25 punti base fosse appropriato alla luce dei progressi graduali ma non completi compiuti verso il ritorno dell’inflazione al 2% su base sostenuta e in considerazione dei rischi e delle incertezze prevalenti. Inoltre, è stato osservato che “un taglio di 50 punti base potrebbe essere percepito come una visione più negativa della BCE sullo stato dell’economia di quanto non fosse in realtà”.Passando agli aspetti comunicativi, i membri hanno sostenuto la proposta di modifica della formulazione della dichiarazione di politica monetaria che ha rimosso il bias di restrizione sostituendo l’intenzione di “restare sufficientemente restrittivi” con un impegno più bilaterale per adottare la posizione appropriata “per garantire che l’inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%”. Questa modifica nella comunicazione è stata vista come “un rafforzamento del taglio dei tassi”, viene evidenziato.Nelle discussioni sull’andamento dell’economia, è emerso che il rischio dominante è “legato all’aumento della frammentazione e al protezionismo commerciale, in particolare negli Stati Uniti” con il nuovo presidente Donald Trump, il cui nome non appare ovviamente nei verbali. Ciò potrebbe frenare il commercio e l’attività economica, spingendo al contempo al rialzo i prezzi al consumo negli Stati Uniti e a livello globale in caso di ritorsione. Nonostante questo rischio, era probabile che l’attività globale rimanesse solida nella seconda metà del 2024. La crescita resiliente del commercio nel terzo trimestre rifletteva probabilmente l’anticipo delle importazioni di beni in mezzo all’incertezza che circondava le politiche commerciali della nuova amministrazione statunitense.In particolare, per quanto riguarda potenziali shock politici dall’altra parte dell’Atlantico, “l’inflazione potrebbe essere spinta significativamente più in alto attraverso il canale del tasso di cambio da un apprezzamento del dollaro USA, soprattutto perché il passaggio ai prezzi tendeva a essere più rapido sulla scia di un’inflazione elevata, mentre la ritorsione potrebbe avere un effetto inflazionistico diretto sui prezzi delle importazioni”, si legge nei verbali. Inoltre, potrebbero emergere nuovamente colli di bottiglia nelle catene di fornitura globali. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley, utile più che raddoppiato a 3,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha registrato ricavi netti pari a 16,2 miliardi di dollari per il quarto trimestre del 2024, rispetto ai 12,9 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 3,7 miliardi di dollari, ovvero 2,22 dollari per azione, rispetto a 1,5 miliardi di dollari, ovvero 0,85 dollari per azione, per lo stesso periodo dell’anno precedente. La banca ha superato le attese degli analisti.I ricavi netti dell’intero anno sono stati di 61,8 miliardi di dollari, rispetto ai 54,1 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato di 13,4 miliardi di dollari, ovvero 7,95 dollari per azione, rispetto ai 9,1 miliardi di dollari, ovvero 5,18 dollari per azione, di un anno fa.”Un quarto trimestre eccellente con un ROTCE del 20% ha seguito tre trimestri di esecuzione costante per Morgan Stanley, concludendo uno degli anni più forti nella storia della società – ha detto il CEO Ted Pick – La società ha prodotto ricavi per l’intero anno pari a 61,8 miliardi di dollari, EPS di 7,95 dollari e un ROTCE del 18,8%. Institutional Securities ha registrato una crescita nei mercati e un continuo miglioramento nell’Investment Banking. Le attività totali dei clienti sono cresciute a 7,9 trilioni di dollari in Wealth and Investment Management, supportate dai mercati e da nuovi asset netti sani”.All’interno di Institutional Securities, i ricavi dell’Investment Banking sono in aumento del 25%. Scendendo nei dettagli, i ricavi dell’Advisory sono aumentati grazie a maggiori transazioni M&A completate; i ricavi dell’Equity underwriting sono aumentati rispetto all’anno precedente, guidati da maggiori follow-on e IPO, poiché i clienti hanno raccolto capitale strategicamente in un ambiente più costruttivo; i ricavi da Fixed income underwriting sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al trimestre dell’anno precedente, poiché le emissioni non investment grade più elevate hanno compensato le emissioni investment grade più basse.La divisione Wealth Management ha generato ricavi netti pari a 28,4 miliardi di dollari, riflettendo una solida gestione patrimoniale e ricavi transazionali, mentre quella Investment Management ha riportato ricavi netti pari a 5,9 miliardi di dollari, trainati dai ricavi della gestione patrimoniale su AUM medi più elevati (l’anno ha incluso afflussi netti a lungo termine pari a 18 miliardi di dollari). LEGGI TUTTO