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    Padoan (Unicredit): non esiste board ottimale, bisogna avere a cuore la gestione del rischio

    (Teleborsa) – “La governance è per definizione in continuo cambiamento. Ci troviamo di fronte, da tempo, a un mondo in cui ci sono cambiamenti che non possiamo controllare, che determinano il fatto che chi si occupa di gestione delle imprese deve avere molto a cuore la gestione del rischio, che viene complicata dal fatto che compaiono rischi multipli”. Lo ha detto Pietro Carlo Padoan, presidente di Unicredit, in occasione dell’evento per i 20 anni di Nedcommunity, l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti.C’è la necessità di “tradurre la valutazione qualitativa del rischio in quantitativa, per capire fino a che punto siamo in grado di valutare l’ambiente che cambia e gli effetti operativi”, ha aggiunto.Secondo Padoan, “il board è un team, il board non è la somma delle singole esperienze dei membri che ne fanno parte, ma è di più. Se questo non avviene, il board ha una capacità di impatto molto più basso”.”I board sono sempre espositi, e primo o poi se il team non funziona ti accorgi di averlo composto male – ha continuato – Il board deve essere composto da giocatori che giocano in ruoli diversi, ancora più importante oggi con gli stimoli delle nuove tecnologie. Non esiste un board ottimale, nemmeno quello delle imprese più facoltose, e bisogna essere sempre pronti a usare il capitale umano a disposizione”.Secondo il presidente di Unicredit, “il futuro è oggi particolarmente rilevante, perché le forze di cambiamento esogeno sono tante, veloci e potenti, con un grado di incertezza delle decisioni che è immensamente più elevato di quanto non fosse un po’ di tempo fa”. Parlando di uno scenario concreto, ha detto che “finché l’Unione europea non si darà istituzioni all’altezza delle sfide, il gap con gli Stati Uniti non diminuirà ma aumenterà”. LEGGI TUTTO

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    Caterpillar debole complice la trimestrale

    (Teleborsa) – Giornata incolore per Caterpillar, che mostra una variazione percentuale negativa dello 0,26% rispetto alla seduta precedente.La società ha registrato ricavi trimestrali in calo del 4% a 16,1 miliardi di dollari in linea con le stime di consensus, ma l’utile rettificato per azione è sceso da 5,52 a 5,17 dollari e ha deluso le attese degli analisti (5,34 dollari).A livello comparativo su base settimanale, il trend del gigante delle macchine movimento terra evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del Dow Jones. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Caterpillar rispetto all’indice.Nel breve periodo, Caterpillar presenta una struttura in miglioramento, con area di resistenza vista a quota 394,1 USD e supporto a 373. I livelli operativi indicano un ampliamento della curva dai massimi di ieri, con le quotazioni che potrebbero spingersi fino all’importante area di resistenza stimata a quota 415,2. LEGGI TUTTO

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    Salvatore Rossi: CdA può diventare disfunzionale con challenge esagerata di alcuni

    (Teleborsa) – “Una delle prime cose che ho imparato entrando in TIM è il ruolo degli amministratori indipendenti, perchè TIM si è sempre fregiata – almeno negli ultimi due o tre consigli – del pennacchio di avere un sacco di amministratori dipendenti. Sono entrato a metà di una consiliatura dove c’erano 12 indipendenti su 15 totali, mentre nel CdA successivo erano 11 su 15, poi saliti a 13 con due dimissioni e sostituzioni”. Lo ha detto Salvatore Rossi, già direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’IVASS, in occasione dell’evento per i 20 anni di Nedcommunity, l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti.”Per gli amministratori indipendenti, c’è un problema di definizione formale e un problema sostanziale di comportamento”, ha sostenuto. Sul secondo aspetto, Rossi ha detto che “il consigliere indipendente deve fare challenge, parola che nei miei 5 anni di vita in TIM ho sentito 1000 volte”.”I consiglieri indipendenti sanno fare migliore challenge, perchè hanno visione più ampia e competenze specifiche – ha detto Rossi – La sfida va portata all’amministratore delegato, che siede in consiglio e porta la croce di dover spiegare tutto e ai suoi collaboratori che sono il management. Aggiungo ai soci di maggioranza, nel presupposto che abbiano espresso l’AD e lo sostengano continuamente e ne abbiano fiducia. Gli indipendenti a questo servono nella sostanza”.Secondo l’ex presidente di TIM, “il problema maggiore sorge quando quel socio di maggioranza perde fiducia dell’amministratore delegato e diventa avversario, ma non ha la forza societaria sufficiente a rovesciarlo e sostituirlo. A quel punto gli fa una guerra spietata e se c’è un consigliere sensibile alle ragioni e interessi di quel socio può mettersi improvvisamente a fare una challenge esagerata, strumentale e pregiudiziale. Quello è veramente un problema perché, se succede, è una tragedia innanzitutto per il funzionamento del consiglio, che può diventare disfunzionale soprattutto se il consigliere non è uno solo ma sono di più”.”Capisco che questo problema in realtà nella stragrande maggioranza dei casi non si ha, perchè è piuttosto raro, ma non è impossibile sebbene piuttosto raro”, ha sottolineato.”Il problema è quando il socio di maggioranza relativa si mette a combattere contro l’AD; quando in consiglio c’è un indipendente meno indipendente di quello che dovrebbe essere, è un problema – ha ripetuto Rossi – Questo ho imparato in una grande azienda molto turbolenta, peraltro da 25 anni”. LEGGI TUTTO

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    AMD paga dazio con la guidance debole

    (Teleborsa) – Si muove in perdita Advanced Micro Devices, che è in forte flessione del 9,46% sui valori precedenti.Il produttore di chip di Sunnyvale ha chiuso il terzo trimestre complessivamente migliore rispetto alle attese, ma ha fornito una guidance debole: per il trimestre in corso, il gruppo prevede vendite intorno a 7,50 miliardi di dollari, contro i 7,54 miliardi del consensus. Nei tre mesi, AMD ha registrato un utili netti pari a 771 milioni, 47 centesimi per azione, rispetto ai 299 milioni, (18 centesimi per azione). Su base rettificata l’EPS è salito da 70 a 92 centesimi, in linea con le previsioni del mercato. I ricavi, invece, sono aumentati del 18% a 6,8 miliardi, contro i 6,7 miliardi del consensus. La tendenza ad una settimana della multinazionale statunitense produttrice di semiconduttori è più fiacca rispetto all’andamento del Nasdaq 100. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.Tecnicamente, Advanced Micro Devices è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 152,7 USD, mentre il supporto più immediato si intravede a 148,7. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 156,8. LEGGI TUTTO

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    Bianchi (Assonime): semplificare nomina CdA, riconoscere centralità degli indipendenti

    (Teleborsa) – La situazione italiana della nomina del CdA “non è frutto di un disegno organico, ma è il risultato di una progressiva stratificazione di regole che si sono sovrapposte, coprendo in maniera emergenziale alcune situazioni. Per quanto riguarda i componenti del CdA, ad esempio, hanno portato alla presenza contemporanea dell’amministratore indipendente e di quello eletto dalle minoranze, senza una chiara distinzione del ruolo e delle funzioni”. Lo ha affermato Marcello Bianchi, Vice Direttore generale di Assonime e direttore Area Mercato dei Capitali e società quotate, in occasione dell’evento per i 20 anni di Nedcommunity, l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti.”La riforma del TUF – ha sostenuto – è un’occasione per riconsiderare questo quadro, soprattutto valutandolo in termini di confronto internazionale, anche perchè una funzione fondamentale della governance è quella di aumentare la fiducia del mercato, e questo dovrebbe tradursi in uno sviluppo del mercato italiano dei capitali. Chiaramente bisogna semplificare le regole di governo societario, tenendo conto dell’autodisciplina”.Bianchi ha sottolineato che “è giunto il momento per semplificare il sistema, riconoscendo la centralità del ruolo degli amministratori indipendenti e consentendo almeno alle società di evitare questo meccanismo del voto di lista, che può essere problematico perché può proprio compromettere quell’organicità della composizione del consiglio che è fondamentale”. “Il consiglio di amministrazione, fermo restando la diversità e la diversificazione di ruoli, è un organismo unitario che ha delle competenze che devono essere sempre più estese ma complementari fra loro e che quindi devono rispondere in qualche misura a un disegno unitario – ha spiegato – Una frammentazione del sistema di nomina che vede plurime fonti di designazione degli amministratori difficilmente può arrivare a quel risultato”. LEGGI TUTTO

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    Banche, Perrazzelli (Bankitalia): in caso di problemi prima cosa che guardiamo è governance

    (Teleborsa) – “Quando abbiamo problemi nelle banche, la prima cosa che andiamo a vedere è come è strutturata la governance. In questa era tecnologica e di competenze diverse, sono in realtà le persone che come sempre fanno la differenza. E questo ci spinge ad avere sempre un atteggiamento gentilmente intrusivo, a volte un po’ meno gentilmente, però sicuramente di grandissima attenzione”. Lo ha detto Alessandra Perrazzelli, membro del Direttorio della Banca d’Italia e Vicedirettrice Generale, in occasione dell’evento per i 20 anni di Nedcommunity, l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti.”Guardando alle piccole banche, che sono quelle direttamente sorvegliate da noi, l’avvicinamento nel board delle presenze di genere è stato lungo, tortuoso, con una raccomandazione gentile e poi con delle norme per un intervento più risoluto”, ha spiegato.Allargando lo sguardo oltreconfine, Perrazzelli ha detto che “la governance rimane sotto l’attenzione del legislatore europeo. Abbiamo una serie di regole complesse, in continua evoluzione, e lo saranno sempre di più per rispondere in maniera tempestiva e adeguata alle complessità crescenti che stiamo vedendo”.Secondo la funzionaria di Bankitalia, “le misure quantitative continuano ad essere utili per la nostra sorveglianza, però gli interventi qualitativi sono quasi sempre sufficienti in una logica di escalation”.Perrazzelli ha guardato poi all’ambito dei service provider, soprattutto in ambito tecnologico dove accompagnano la trasformazione delle banche: “Quell’ambito lì è un po’ un ambito cieco per la supervisione, con i requisiti di capitale che non sono utili e quindi a maggior ragione tutto quanto è qualitativo”.”A fonte di un aumento della dimensione media delle piccole banche, frutto di aggregazioni, la dimensione media del board è rimasta pressoché invariata, con 8 membri, coerente con l’evitare board pletorici, anche per il fatto che banche piccole hanno difficoltà ad attirare esponenti con adeguate competenze professionali e sostenerne i costi – ha spiegato – La quota di donne è aumentata al 28%, mentre la quota di amministratori presenti nel medesimo board per oltre 9 anni, quindi tre mandati, è scesa sotto il 25%; questo però non è abbastanza, perchè quando questo avviene porta benefici sulla dialettica interna e sulla diversificazione”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali calano a sorpresa

    (Teleborsa) – Sono scese a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 25 ottobre 2024, sono scesi di circa 0,5 milioni di barili a 425,5 MBG, contro attese per un incremento di 1,5 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un decremento di 1 milione, arrivando a 112,9 MBG, contro attese per un variazione di -1,6 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un aumento di 2,7 milioni a quota 210,9 MBG (era atteso un incremento di 0,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 1,2 milioni a 385,8 MBG. LEGGI TUTTO

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    Amministratori indipendenti, Leo (MEF): non si può pensare a trattamenti fiscali differenziati

    (Teleborsa) – Per quanto riguarda gli amministratori indipendenti, “c’è un problema legato al trattamento economico, perché il codice di autodisciplina delle quotate ha posto l’accento sulla retribuzione fissa e non su quella con una premialità, proprio per un’ulteriore garanzia e tutela dell’assetto”. Lo ha detto Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze, in occasione dell’evento per i 20 anni di Nedcommunity, l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti.”Cosa può accadere sul versante fiscale? Penso che non si possa pensare a trattamenti differenziati, perché il fisco non può prevedere per diverse tipologie di amministratore un diverso carico fiscale – ha spiegato – C’è la possibilità delle stock option, su cui stiamo anche lavorando in legge di bilancio per la deducibilità per l’impresa”.”L’assegnazione delle stock option a un amministratore indipendente, fermo restando le problematiche che possono sorgere facendo riferimento al codice di autodisciplina, laddove fosse consentita questo tipo di attribuzione ne deriverebbe sul versante fiscale un effetto in positivo”, ha detto Leo.”Per gli amministratori indipendenti, la strada non penso sia quella della stock option – ha evidenziato – Laddove fosse configurabile questa ipotesi, allora ne deriverebbe un meccanismo in positivo dal punto di svista fiscale sulla base dei valori normali che vengono a determinarsi al momento dell’assegnazione”. LEGGI TUTTO