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    Wall Street cauta prima dei dazi, segnali misti da dati macro

    (Teleborsa) – Wall Street si muove con cautela, mentre proseguono l’incertezza e la preoccupazione sui nuovi dazi reciproci che saranno imposti dagli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump è pronto a svelare i dazi domani, 2 aprile, dopo che domenica ha detto che le nuove imposte includeranno tutti i paesi, ma i dettagli specifici sono scarsi. Secondo quanto scritto dal Washington Post, gli assistenti della Casa Bianca hanno redatto una proposta per imporre tariffe di circa il 20% sulla maggior parte delle importazioni negli Stati Uniti. L’annuncio formale è previsto per le 15:00 ET di mercoledì (le 21 italiane), ha detto a Fox News il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent.L’impatto completo dell’atteso annuncio di domani deve ancora essere scontato dai mercati, secondo gli analisti di Wolfe Research. Nonostante le persistenti speranze che Trump possa usare i dazi come merce di scambio e che alla fine saranno di breve durata, le mosse potrebbero rivelarsi più durature, hanno sostenuto gli analisti: “Trump è determinato a orchestrare una ristrutturazione dell’economia statunitense e del sistema commerciale globale, e vede i grandi dazi come il suo strumento più forte per raggiungere quella visione, non solo una fonte di leva negoziale”.Sul fronte macroeconomico, il PMI manifatturiero di marzo è stato rivisto al rialzo a 50,2 punti, l’ISM manifatturiero di marzo è sceso più delle attese a 49 punti, le spese per costruzioni a febbraio sono salite più delle attese a +0,7% su mese, mentre a febbraio le offerte di posti di lavoro sono scese più delle attese.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 41.926 punti; sulla stessa linea, resta piatto l’S&P-500, con le quotazioni che si posizionano a 5.616 punti. In moderato rialzo il Nasdaq 100 (+0,28%); pressoché invariato l’S&P 100 (+0,15%).Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per i comparti beni di consumo secondari (+1,28%) e telecomunicazioni (+0,95%). In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto sanitario, che riporta una flessione di -1,19%.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Nike (+1,86%), Amazon (+1,28%), Microsoft (+1,27%) e Wal-Mart (+1,09%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Johnson & Johnson, che ottiene -5,49%. Sotto pressione Intel, che accusa un calo del 3,06%. Scivola Merck, con un netto svantaggio del 2,07%. Tentenna Visa, che cede l’1,40%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Tesla Motors (+5,39%), Trade Desk (+4,25%), PDD Holdings (+3,12%) e CrowdStrike Holdings (+1,88%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Intel, che continua la seduta con -3,06%. In rosso Moderna, che evidenzia un deciso ribasso del 2,63%. Spicca la prestazione negativa di Warner Bros Discovery, che scende del 2,47%. MercadoLibre scende del 2,25%. LEGGI TUTTO

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    OPA Beghelli, adesioni oltre il 24%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria, promossa sulle azioni ordinarie di Beghelli, azienda quotata su Euronext Milan e attiva settore elettronico e della sicurezza, risulta che oggi 1 aprile 2025 sono state presentate 1.483.394 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 7.625.276, pari al 24,071% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Beghelli acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Credito e Finanza, ABI: “Necessario mercato finanziario unico europeo”

    (Teleborsa) – Un vero mercato finanziario unico europeo del risparmio e degli investimenti, che favorisca la partecipazione degli investitori al dettaglio nei mercati finanziari in linea con la Strategia indicata dalla Commissione Europea per favorire gli investimenti produttivi, e un quadro normativo regolamentare, efficiente e flessibile, anche grazie ad una sostanziale e ben calibrata semplificazione della regolamentazione prudenziale e macroprudenziale. Sono questi – fa sapere l’ABI in una nota – i fattori strategici emersi durante i lavori del convegno “Credito e Finanza” e indicati come indispensabili per consentire al settore bancario di continuare a sostenere l’economia nazionale ed europea, attraverso misure che possano rafforzarne la competitività nei mercati globali. Al convegno, promosso da Abi e organizzato da ABI Servizi a Milano, istituzioni, banche, imprese e operatori si confrontano sui temi del credito, con l’obiettivo di delineare strategie concrete e valorizzare il sistema finanziario come leva di sviluppo e stabilità. Il mondo del credito e della finanza, infatti, si trova ad un punto di svolta. Le dinamiche demografiche in atto, l’innovazione digitale, l’evoluzione dei processi di investimento e la nuova fase della transizione ESG richiedono un cambio di prospettiva che punti a costruire un ecosistema integrato per sostenere le imprese, le famiglie ed un futuro più competitivo, resiliente e sostenibile per l’Italia e l’Unione europea.”È fondamentale mobilizzare i risparmi improduttivi delle famiglie, come indicato anche dal Rapporto Draghi sulla competitività dell’Europa – ha detto il vicedirettore generale vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero, nell’intervento di apertura dei lavori del convegno – stimolando gli investitori al dettaglio a investire in prodotti che canalizzino le risorse verso l’economia reale. In questa direzione, è importante incentivare gli investimenti a lungo termine del risparmio tramite un meccanismo di tassazione basato su un’aliquota che decresce all’aumentare del periodo di detenzione del titolo”. Nel suo intervento, Torriero ha sottolineato anche “la necessità di rilanciare il mercato dei capitali, rendendolo più efficiente, integrato e appetibile per le imprese e gli investitori, semplificando l’attuale quadro normativo e garantendo il giusto equilibrio tra azioni legislative e non”.Domani, la giornata conclusiva del convegno approfondirà altri temi strategici come: gli incentivi per l’accesso al credito e al mercato dei capitali; la necessità di un nuovo equilibrio tra regolamentazione, innovazione e crescita sostenibile; i cambiamenti dei comportamenti di acquisto e dei modelli di business nel credito ai consumatori; l’evoluzione della domanda di finanziamento di famiglie e aziende; le sfide per le imprese tra crescita patrimoniale, raccolta di capitali e transizione ecologica, sostenibile e digitale. LEGGI TUTTO

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    Intrum, partnership di investimento con Cerberus per strategia capital-light

    (Teleborsa) – Intrum, colosso svedese della gestione del credito, ha finalizzato la documentazione definitiva per il suo accordo di investimento a lungo termine con Cerberus Capital Management, precedentemente annunciato a luglio 2024.L’accordo consente a Intrum di ampliare la sua attività di investimento senza aumentare il suo debito, fornendo ricavi da servizi e ricavi aggiuntivi dalla gestione degli investimenti, in linea con la strategia “capital-light” dell’azienda.L’accordo di investimento include un periodo di esclusività di 3 anni e copre gli investimenti in portafogli di NPL non garantiti al consumo in tutta la servicing footprint di Intrum in Europa. Intrum e Cerberus cercheranno di investire congiuntamente fino a 1 miliardo di euro all’anno a seconda delle condizioni di mercato e dei criteri di investimento previsti dall’accordo. Intrum fornirà fino al 30 percento del capitale per gli investimenti, soggetto ad aggiustamento in determinate condizioni. LEGGI TUTTO

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    OPA Anima, adesioni oltre il 38,1%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni di Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, promossa da Banco BPM, risulta che oggi 1 aprile 2025 sono state presentate 1.321.541 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 96.864.357, pari al 38,172% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Anima acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    UE, multe a 15 produttori di auto per cartello su riciclo. Stellantis paga 75 milioni

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha multato 15 importanti produttori di automobili e l’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) per un totale di circa 458 milioni di euro per aver partecipato a un cartello di lunga durata riguardante il riciclo di veicoli fuori uso. Mercedes-Benz non è stata multata, in quanto ha rivelato il cartello alla Commissione nell’ambito del programma di clemenza. Tutte le aziende hanno ammesso il loro coinvolgimento nel cartello e hanno accettato di risolvere il caso.Un End-of-Life Vehicle (ELV) è un’auto che non è più idonea all’uso, a causa dell’età, dell’usura o dei danni. Questi veicoli vengono smontati e trattati per il riciclaggio, il recupero e lo smaltimento. L’indagine della Commissione ha rivelato che, per oltre 15 anni, 16 importanti case automobilistiche (tra cui Mercedes, che non è stata multata) e ACEA hanno stipulato accordi anticoncorrenziali e si sono impegnati in pratiche concordate relative al riciclaggio di veicoli fuori uso.Quattro aziende hanno collaborato con la Commissione nell’ambito del programma di clemenza: Mercedes-Benz ha ricevuto l’immunità totale per aver rivelato il cartello, evitando una multa di circa 35 milioni di euro; Stellantis (inclusa Opel), Mitsubishi e Ford hanno beneficiato di una riduzione della multa per la loro collaborazione.Le multe maggiori sono state quelle per Volkswagen (127,7 milioni di euro), Renault-Nissan (81,5 milioni), Stellantis (74,9 milioni), Ford (41,7 milioni), Toyota (23,6 milioni), Bmw (24,6 milioni) e Volvo (8,9 milioni). Honda, Mazda, Suzuki, Hyundai-Kia, Jaguar-Land Rover-Tata e General Motors hanno ricevuto sanzioni di importo inferiore, mentre Acea, in qualità di facilitatore dell’intesa, è stata multata per 500 mila euro. “Oggi abbiamo intrapreso azioni decise contro le aziende che hanno cospirato per impedire la concorrenza sul riciclo – ha commentato Teresa Ribera, Vicepresidente esecutivo per la transizione pulita, giusta e competitiva – Queste case automobilistiche si sono coordinate per oltre 15 anni per evitare di pagare per i servizi di riciclo, concordando di non competere tra loro nella pubblicità della misura in cui le loro auto potevano essere riciclate e concordando di non rivelare i materiali riciclati utilizzati nelle loro nuove auto. Non tollereremo cartelli di alcun tipo, compresi quelli che sopprimono la consapevolezza dei clienti e la domanda di prodotti più rispettosi dell’ambiente. Il riciclo di alta qualità in settori chiave come l’automotive sarà fondamentale per soddisfare i nostri obiettivi di economia circolare, non solo per ridurre sprechi ed emissioni, ma anche per ridurre le dipendenze, abbassare i costi di produzione e creare un modello industriale più sostenibile e competitivo in Europa”. LEGGI TUTTO

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    Borse europee in recupero alla vigilia del Liberation Day con inflazione in calo

    (Teleborsa) – Rimbalzo delle Borse europee, Piazza Affari compresa, nonostante la continua incertezza sui dazi. Domani l’amministrazione statunitense dovrebbe alzare il velo sui dazi reciproci sui beni provenienti da praticamente tutti i paesi esteri. Sempre domani, diventeranno effettive le tariffe su acciaio, alluminio e settore Auto.Intanto, gli investitori sono stati confortati dal dato dell’inflazione di marzo nell’eurozona. A marzo il CPI flash headline ha segnato variazioni di +0,6% m/m e di +2,2% a/a (come da attese e rispetto a +2,3% precedente), mentre quello core ha registrato +2,4% a/a (rispetto a +2,5% previsto e +2,6% precedente). Sempre sul fronte macro, in Italia a febbraio il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9% (dal 6,2% precedente), raggiungendo il livello più basso da aprile 2007.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,08. Sostanzialmente stabile l’oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 3.121,1 dollari l’oncia. Seduta sulla parità per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che si attesta a 71,53 dollari per barile.Lieve calo dello spread, che scende a +107 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,73%.Tra i listini europei effervescente Francoforte, con un progresso dell’1,70%, sostanzialmente tonico Londra, che registra una plusvalenza dello 0,61%, e andamento positivo per Parigi, che avanza di un discreto +1,1%.Segno più in chiusura per il listino italiano, con il FTSE MIB in aumento dell’1,33%; sulla stessa linea, giornata di guadagni per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata a 40.774 punti. In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,3%); come pure, in rialzo il FTSE Italia Star (+1,02%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Unipol (+2,85%), Telecom Italia (+2,80%), Leonardo (+2,70%) e Ferrari (+2,42%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Pirelli, che ha chiuso a -1,35%. Tentenna Saipem, con un modesto ribasso dell’1,21%. Giornata fiacca per Italgas, che segna un calo dello 0,90%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Alerion Clean Power (+5,92%), Danieli (+3,88%), ENAV (+3,84%) e Banco di Desio e della Brianza (+3,52%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Maire, che ha chiuso a -4,99%. Piccola perdita per SOL, che scambia con un -1,34%. Tentenna Webuild, che cede l’1,33%. Sostanzialmente debole Ferragamo, che registra una flessione dell’1,21%. LEGGI TUTTO

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    INPS: nuova Classificazione delle Attività Economiche ATECO 2025

    (Teleborsa) – Da oggi, primo aprile, l’iscrizione delle aziende con dipendenti è effettuata con l’indicazione della nuova classificazione ATECO 2025, predisposta dall’Istat. Per le iscrizioni antecedenti a tale data sarà necessario continuare a indicare il codice Ateco 2007. È quanto fa sapere l’INPS in una nota sottolineando “l’importanza di controllare che ci sia coerenza tra la descrizione del codice ATECO 2025 indicato e l’inquadramento automatizzato generato dalla procedura di iscrizione dei datori di lavoro, rispetto all’attività economica effettivamente svolta”.”Questa nuova classificazione – prosegue l’Istituto – rappresenta un importante aggiornamento, volto a rappresentare in maniera più adeguata i cambiamenti in atto nella realtà economica nazionale e a garantire una lettura uniforme del tessuto produttivo da parte di tutti gli operatori economici”.Per i dettagli l’INPS rinvia alla Circolare n. 71 del 31.03.2025, oltre che alle indicazioni visualizzabili accedendo al menzionato servizio iscrizioni. LEGGI TUTTO