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    Energia, ENEA: nuove soluzioni tecnologiche per il settore crocieristico

    (Teleborsa) – Le celle a combustibile consumano fino al 20% in meno rispetto a un motore tradizionale, offrendo una maggiore efficienza (60%). È quanto emerge da uno studio sul settore delle grandi navi da crociera, pubblicato sulla rivista scientifica Energies e condotto tra gli altri da ENEA e Università di Roma “Sapienza”.”Abbiamo confrontato le prestazioni e i costi di un generatore ‘tradizionale’ e di una cella a combustibile SOFC[1], entrambi alimentati a gas naturale liquido (GNL), che lavorano a 1 MW di potenza su una grande nave da crociera di stazza superiore alle 100 mila tonnellate –spiega uno degli autori dello studio, Manlio Pasquali, ricercatore del Laboratorio ENEA Mobilità sostenibile e trasporti afferente al Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili –. Le attuali navi da crociera sono alimentate a GNL e potrebbero con limitati interventi ridurre drasticamente le emissioni inquinanti, utilizzando celle a combustibile ad alta temperatura per alimentare i servizi elettrici di bordo che richiedono una potenza minima stabile, come climatizzazione, frigoriferi e illuminazione delle cabine”.Dallo studio emerge che per produrre la stessa quantità di energia un generatore tradizionale da 1 MW consuma 331,5 litri di GNL all’ora contro i 287 litri dell’innovativo sistema a celle a combustibile. “Alla riduzione dei consumi fino al 20% e all’efficienza maggiore (circa il 60%) rispetto ai generatori tradizionali, corrispondono vantaggi come un minore ingombro per lo stoccaggio del carburante o, in alternativa, un’autonomia operativa più lunga con un serbatoio dello stesso volume”, aggiunge Pasquali.Oltre ai benefici in termini di consumi, le celle a combustibile offrono vantaggi ambientali significativi: non emettono particolato né ossidi di azoto o di zolfo e riducono drasticamente le emissioni di CO2 rispetto ai motori a combustione interna perché producono energia per via elettrochimica e non per combustione. “Anche se rispetto ai motori tradizionali il sistema a celle a combustibile presenta alcune criticità, come peso e volume maggiori (rispettivamente del 40% e del 75%) e un investimento iniziale anche di 6 volte più elevato, i costi operativi annuali si riducono sensibilmente grazie al minor consumo di GNL”, conclude Pasquali.Gli autori prevedono di estendere lo studio alla possibilità di utilizzare parte del calore generato dalle celle a combustibile SOFC per produrre idrogeno da impiegare in celle a combustibile PEM (quelle che utilizzano solo idrogeno), più adatte a funzionare a potenza variabile, come avviene durante la navigazione. Questo approccio potrebbe portare allo sviluppo di un sistema di propulsione ibrido che combini celle SOFC, PEM e tecnologie tradizionali per ottimizzare efficienza, flessibilità e sostenibilità.Attualmente, le compagnie di navigazione puntano a soddisfare requisiti energetici e ambientali sempre più stringenti nella progettazione delle grandi navi da crociera, con l’obiettivo di ridurre le emissioni, aumentare efficienza e affidabilità e ridurre significativamente tempi e costi di manutenzione. Con l’iniziativa Fuel EU Maritime della Commissione Europea, il settore marittimo è stato incluso nel pacchetto Fit for 55, che prevede una riduzione delle emissioni del 50% entro il 2030 e del 90% entro il 2050. Questa iniziativa mira a promuovere l’uso di carburanti alternativi sostenibili nel trasporto marittimo e nei porti europei, affrontando sfide come le barriere di mercato che ne limitano l’adozione e l’incertezza sulle tecnologie pronte per la commercializzazione. LEGGI TUTTO

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    Ascopiave, Mediobanca alza target price: titolo ancora sottovalutato

    (Teleborsa) – Mediobanca ha incrementato a 3,80 euro per azione (dai precedenti 3,75 euro) il target price di Ascopiave, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale, confermando la raccomandazione “Outperform”.Gli analisti ricordano che Ascopiave è una delle società a cui sono stati assegnati gli asset di distribuzione gas di proprietà di Italgas nell’ambito della procedura di cessione imposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) a seguito dell’acquisizione di 2i Rete Gas da parte di Italgas. Ad Ascopiave sono stati assegnati gli asset di distribuzione gas di Italgas nelle concessioni Padova 2 e Padova 3. Durante la conference call, il management di Ascopiave ha spiegato che la società ha acquisito circa 30.000 PDR con una RAB di circa 22 milioni di euro. Mediobanca stima che l’acquisizione comporterebbe un cash-out per la società di circa 30 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto entro febbraio/marzo 2026.Il management ha sottolineato che sono in corso discussioni per accelerare le gare del gas. La società ha espresso parere negativo sul possibile aumento delle dimensioni degli ATEM, in quanto ciò creerebbe un settore monopolistico, penalizzando così sia gli operatori che i consumatori. D’altro canto, ha sostenuto che la possibile estensione delle concessioni sarebbe positiva in quanto incentiverebbe gli investimenti.Mediobanca ribadisce l’opinione che l’acquisizione delle concessioni di distribuzione del gas da A2A, unita all’esercizio delle opzioni put sulle restanti quote di EstEnergy e HeraComm, abbia notevolmente semplificato il portafoglio di attività della società e migliorato la visibilità sul valore del titolo. “Riteniamo che il titolo rimanga sottovalutato – si legge nella ricerca – Anche dopo la performance positiva degli ultimi trimestri, l’attuale prezzo delle azioni implica uno sconto rispetto al valore della RAB di circa l’8%, il che, a nostro avviso, non è giustificato. I principali peers scambiano con un premio a due cifre rispetto alla RAB”. LEGGI TUTTO

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    Constellation Energy, utile operativo in crescita ma utile netto in calo nel 3Q25

    (Teleborsa) – Constellation Energy ha chiuso il terzo trimestre 2025 con un utile netto GAAP in calo a 2,97 dollari per azione dai 3,82 dollari per azione del pari periodo dell’anno precedente. L’utile operativo rettificato (non-GAAP) è aumentato a 3,04 dollari per azione dai 2,74 dollari per azione del trimestre di confronto.L’utile operativo rettificato, spiega la società, riflette principalmente le condizioni favorevoli di mercato e di portafoglio e l’impatto delle interruzioni di servizio nucleare, parzialmente compensate da minori ricavi da PTC nucleare dovuti a maggiori entrate lorde previste per l’anno.La diga di Conowingo ha ricevuto una certificazione di qualità dell’acqua dal Dipartimento dell’Ambiente del Maryland (MDE), aprendo la strada al rinnovo della licenza e alla prosecuzione delle attività dell’impianto idroelettrico della diga.Sul fronte del nucleare, la flotta, inclusa la produzione delle centrali di generazione di Salem e South Texas Project (STP), ha prodotto 46.477 gigawattora (GWh), rispetto ai 45.510 GWh del terzo trimestre del 2024. Escludendo Salem e STP, le centrali nucleari di proprietà hanno raggiunto un fattore di capacità del 96,8%, rispetto al 95,0% del terzo trimestre del 2024. Sul fronte del gas naturale, petrolio e energie rinnovabili, il tasso di corrispondenza della distribuzione per la flotta di gas e di stoccaggio a pompaggio è stato del 95,5%, rispetto al 98,2% nel terzo trimestre del 2024. La cattura di energia rinnovabile per la nostra flotta eolica, solare e idroelettrica ad acqua fluente è stata del 96,8%, rispetto al 96,0% nel terzo trimestre del 2024.Il CFO Dan Eggers ha precisato che la società ristretto l’intervallo di previsione dell’utile operativo rettificato per l’intero anno 2025 a 9,05-9,45 dollari per azione. Il direttore finanziario ha poi aggiunto che “l’energia nucleare è fondamentale per gli obiettivi nazionali di energia pulita e affidabilità, e la solidità della nostra flotta attuale, inclusa la possibilità di estensioni del ciclo di vita e aumenti di prezzo, ci consente di soddisfare la crescente domanda dei clienti. Con l’avvicinarsi della conclusione dell’operazione Calpine, siamo entusiasti di unire queste due grandi aziende e di sfruttare le capacità della nuova società per soddisfare le esigenze dell’America con energia pulita e affidabile e prodotti innovativi per i nostri clienti”. LEGGI TUTTO

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    Generalfinance, Intesa alza target price: molto avanti sul piano

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 22,1 euro per azione (dai precedenti 20,7 euro) il target price su Generalfinance, società quotata su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 12%.Gli analisti scrivono che Generalfinance ha registrato solidi risultati nel terzo trimestre del 2025, con il miglior utile netto trimestrale dalla quotazione, superiore alle aspettative, trainato da una robusta crescita dei ricavi (+59,4% su base annua) e da una solida performance del margine di interesse (NII). I costi operativi sono stati ben controllati, portando a un rapporto costi/ricavi inferiore al 30%. La società ha alzato la guidance sull’utile netto per il 2025 a oltre 27 milioni di euro, riflettendo il forte slancio commerciale.A seguito dei solidi risultati dei primi nove mesi del 2025 e considerando la guidance aggiornata per il 2025, Intesa ha rivisto le stime per il periodo 2025-27, aumentando i ricavi per il 2025 dell’8% e adeguando al contempo gli accantonamenti per perdite su crediti a 4 milioni di euro. Aumentato l’utile per azione rettificato per il 2025 del 6%, con una correzione media del -2% per il periodo 2026-27, a seguito dei maggiori costi di funding.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Azionario europeo in rosso con timori su tech. A Milano sale MPS dopo i conti

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, che virano in rosso dopo un’apertura in positivo, all’interno di un contesto globale con timori per le valutazioni eccessive del settore tech e in particolare dei titoli legati all’AI. A Milano spicca il rialzo di MPS, che ha chiuso il terzo trimestre con una crescita dell’utile netto sopra le attese e ha annunciato la presentazione di un nuovo piano industriale nel corso del primo semestre del 2026 dopo l’acquisizione di Mediobanca. Unipol ha comunicato che il risultato netto del Gruppo Assicurativo è salito a 961 milioni di euro nei 9 mesi, in crescita del 45%, con una raccolta diretta assicurativa pari a 12.644 milioni di euro, in aumento del 10,8%.Sul fronte macroeconomico, in Cina le esportazioni hanno sorpreso al ribasso a ottobre, registrando un andamento negativo dell’1,1% su base annua (consensus +3%) dal +8,3% su base annua di settembre. Tuttavia, il calo potrebbe essere dovuto all’incertezza legata alla minaccia di dazi del 100% di Trump e alle festività extra di ottobre rispetto allo scorso anno. In Germania il surplus bilancia commerciale è sceso più delle attese a 15,3 miliardi a settembre.Oggi negli USA lo shutdown impedirà la pubblicazione del report sul mercato del lavoro di ottobre: le informazioni più recenti sono provenute dal rapporto ADP (che ha mostrato un aumento contenuto delle assunzioni nel settore privato) e dal rapporto Challenger di ieri (che ha segnalato oltre 153.000 licenziamenti, record degli ultimi 22 anni per il periodo, dovuti principalmente all’intelligenza artificiale).Sostanzialmente stabile l’euro / dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,156. Lieve aumento per l’oro, che mostra un rialzo dello 0,52%. Segno più per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento dello 0,99%.In lieve rialzo lo spread, che si posiziona a +83 punti base, con un timido incremento di 1 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,42%.Tra gli indici di Eurolandia spicca la prestazione negativa di Francoforte, che scende dello 0,86%, Londra scende dello 0,76%, e piccola perdita per Parigi, che scambia con un -0,45%.Il listino milanese continua la seduta poco sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,59%; sulla stessa linea, in lieve calo il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata sotto la parità a 45.365 punti. Poco sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap (-0,24%); sulla stessa tendenza, sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,41%.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Banca MPS (+2,52%), Moncler (+2,31%), Telecom Italia (+1,73%) e Mediobanca (+0,92%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Prysmian, che continua la seduta con -3,36%. Calo deciso per Lottomatica, che segna un -3,13%. Sotto pressione Unipol, con un forte ribasso del 2,65%. Soffre Interpump, che evidenzia una perdita del 2,56%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, D’Amico (+5,00%), Ascopiave (+3,54%), Ferragamo (+3,00%) e Avio (+2,94%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Zignago Vetro, che ottiene -5,28%. Preda dei venditori Ariston Holding, con un decremento del 3,75%. Si concentrano le vendite su Philogen, che soffre un calo del 2,89%. Vendite su De’ Longhi, che registra un ribasso del 2,28%. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, utile 9 mesi balza a 21 milioni di euro. Minor turnover nel factoring

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto pari a 21 milioni di euro, rispetto ai 12,3 milioni dello stesso periodo del 2024, pari a +71% a/a.Il margine interesse adjusted è pari a 71,1 milioni di euro, +28% a/a grazie al minore costo del funding, alla buona tenuta dello spread sugli attivi, alla migliorata redditività del portafoglio finanziario e all’invariato contributo del trading superbonus. Il margine di intermediazione è stato di 106,2 milioni di euro, +25% a/a. Il totale dei costi operativi è di 62,9 milioni di euro, +7% a/a, rialzo dovuto alle spese amministrative legate alle consulenze per capital plan e altri adempimenti richiesti dall’Autorità di Vigilanza, SRT e maggiori accantonamenti a fondo rischi; la sostanziale stabilità dei costi del personale ha permesso di contenere il rialzo dei costi operativi. Le rettifiche di valore su crediti sono state pari a 8,1 milioni di euro (CoR pari a 42bps vs 20bps in 9M24) a fronte di maggiori svalutazioni su posizioni factoring. La componente Retail è pari al 74% del totale funding (69% nei primi 9M24 e 72% nel primo semestre 2025).Con riguardo all’andamento commerciale, la segnala segnala un minor turnover factoring in linea con le attese per effetto del venir meno dell’incentivo fiscale legato al superbonus e maggiore selettività nell’ambito del business pharma; riduzione dei nuovi volumi CQ e dello stock; crescita dello stock di prestiti nel pegno grazie a solido turnover e acquisto portafogli che hanno più che compensato gli incassi da riscatti e aste. Il trend osservato sul fronte del costo della raccolta dovrebbe consolidarsi nell’ultima parte dell’anno. Le azioni intraprese per ridurre gli assorbimenti di capitale hanno permesso già nel secondo trimestre di compensare gli effetti negativi registrati sui capital ratios nel primo trimestre 2025 derivanti dalla classificazione a default di alcuni crediti al fine di tenere conto dei rilievi comunicati dalla Banca d’Italia il 20 dicembre 2024, con riguardo a regole e prassi adottate dalla Banca, ritenuti dall’Autorità di Vigilanza non pienamente conformi con gli orientamenti EBA sull’applicazione della Definizione di Default.L’attuale dotazione patrimoniale della banca, nonché la realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni avviate e da avviare con effetti di SRT, in linea con il capital plan, consentiranno alla banca di incrementare l’operatività factoring nel segmento entertainment con un assorbimento contenuto di capitale. LEGGI TUTTO

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    Piaggio, AD Colaninno: attenta gestione della liquidità consente di bilanciare aumento dei costi

    (Teleborsa) – “I nove mesi del 2025 hanno rimarcato un trend di rallentamento della propensione all’acquisto da parte dei consumatori, con timidi segnali di ripresa in alcuni mercati. Sui risultati hanno influito fattori esogeni macroeconomici, quali i dazi statunitensi, l’aumento del costo delle materie prime, e la coda dell’implementazione della nuova regolamentazione EURO 5+, elemento, quest’ultimo che ha generato una contrazione dei volumi in Europa”. Lo ha detto Michele Colaninno, amministratore delegato del Gruppo Piaggio, commentando i risultati al 30 settembre 2025.”In questo contesto, il Gruppo Piaggio è riuscito comunque a consolidare marginalità molto positive, migliorando ancora una volta il gross margin percentuale rispetto all’anno precedente – ha aggiunto – L’incremento degli ammortamenti nell’anno è conseguenza dell’avvio della produzione dei nuovi prodotti lanciati sui mercati internazionali sia per la mobilità elettrica sia per quella termica”. “L’attenta gestione della liquidità ha consentito, sostanzialmente, di controbilanciare l’aumento dei costi rispetto agli esercizi precedenti mantenendo il livello degli investimenti al di sopra dei 100 milioni di euro”, ha sottolineato Colaninno.”Nonostante sia ancora complicato fare delle precise previsioni riguardo al futuro prossimo, sono confermate le strategie di prodotto di lungo periodo nella mobilità leggera delle due ruote, nei veicoli commerciali e nella robotica avanzata che, con impegno, coniughino sviluppo e innovazione, marcando sempre di più la forza e il valore dei nostri marchi nei diversi mercati”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Piaggio, 9 mesi in calo ma migliora l’incidenza del margine lordo industriale

    (Teleborsa) – Piaggio, produttore italiano di veicoli quotato su Euronext Milan, ha venduto complessivamente nel mondo 346.500 veicoli al 30 settembre 2025 (380.000 al 30 settembre 2024, -8,8%), registrando ricavi consolidati per 1.204,4 milioni di euro (1.357,2 milioni di euro al 30 settembre 2024, -11,3%).Il margine lordo industriale è stato pari a 366,6 milioni di euro (402,4 milioni di euro al 30 settembre 2024, -8,9%), con un’incidenza sul fatturato in crescita, pari al 30,4% (29,7% al 30 settembre 2024).L’EBITDA consolidato è stato di 201 milioni di euro (234,3 milioni di euro al 30 settembre 2024, -14,2%). L’EBITDA margin è pari al 16,7% (17,3% al 30 settembre 2024). Il risultato operativo (EBIT) è stato pari a 85,2 milioni di euro (129,4 milioni di euro al 30 settembre 2024, -34,1%). L’EBIT margin è pari al 7,1% (9,5% al 30 settembre 2024).Al 30 settembre 2025 il Gruppo Piaggio ha consuntivato un utile netto positivo per 31,7 milioni di euro (62,2 milioni di euro al 30 settembre 2024, -49,1%).L’indebitamento finanziario netto (PFN) al 30 settembre 2025 risulta pari a -528,2 milioni di euro (-534 milioni di euro al 31 dicembre 2024; -461,2 milioni di euro al 30 settembre 2024).Nel periodo di riferimento il Gruppo Piaggio ha consuntivato investimenti per 102,5 milioni di euro (117,4 milioni di euro investiti al 30 settembre 2024). LEGGI TUTTO